Ciao a tutti, sono Caino, abito nelle Marche in un paese di Montagna a circa 1000 mt slm.
Faccio i miei complimenti al forum e a tutte le persone (molto competenti e disponibili) che lo frequentano. A fine estate scorsa, approfittando delle Vs recensioni che mi sono state utilissime, ho installato nella mia abitazione una caldaia legna/gasolio da 24 Kw oltre ad un puffer 800 litri (200 san e 600 impianto).
Sono molto soddisfatto dell’impianto che ho realizzato. Ritengo che il puffer sia indispensabile in una caldaia alimentata a biomassa. Se non avessi avuto problemi di accesso l’avrei installato molto più grande.
Ci sono comunque delle cose che vorrei perfezionare e spero di poterlo fare con il Vs. aiuto.
Ora provo a descrivere il mio impianto:
La caldaia a fiamma inversa a gassificazione, ha una propria scheda elettronica, un ventilatore ed una pompa di ricircolo anticondensa.
All’accensione parte il ventilatore e la pompa anticondensa mentre il circolatore caldaia/puffer si attiva al superamento dei 65° dell’acqua in caldaia e si disattiva sotto tale soglia.
Spesso, soprattutto la sera ho casa già calda e riepio la caldaia di legna per portare il puffer a 85° circa e poter sfruttare la riserva al mattino. Tutto funzionerebbe alla perfezione se non ci fossero i seguenti inconvenienti:
1) Il circolatore caldaia/puffer non si arresta quasi mai in quanto la temperature in caldaia viene mantenuta alta dall’acqua accumulata nel puffer e per scendere sotto i 65° impiega delle ore con l’incoveniente che oltre a consumare energia elettrica raffredda anche l’acqua del puffer.
Questo problema credo di averlo risolto installando una sonda di lettura a contato con la canna fumaria e dopo le opportune tarature ho impostato che il raggiungimento di certa soglia sta a significare che la legna nel focolare è bruciata perciò la pompa si arresta.
2) Il ventilatore parte all’accensione della caldaia e, caricata la legna, se la temperatura raggiunge nei successivi 30 minuti (regolabili fino ad un’ora) i 65°continua a girare altrimenti si arresta in quanto capisce che la legna non ha preso. Il tutto ricomincia con l’apertura della porta del focolare o con lo spegnimento e riaccensione della caldaia. Da quello che sono riuscito a capire lo spegnimento del ventilatore avviene anche automaticamente dopo 30 minuti che la temperatura in caldaia ridiscende sotto i 60°. A questo punto mi si ripresenta lo stesso problema del circolatore caldaia/puffer: il puffer non fa abbattere la temperatura in caldaia ed il ventilatore continua a girare anche se la legna è bruciata da ore.
Avrei pensato: Installando un relè temporizzato collegato al circolatore caldaia/puffer (la quale si arresta a legna bruciata) potrei impostare di far arrestare anche il ventilatore un’ora dopo che si è fermato il circolatore. Ammesso che vadi bene, come posso riarmare il relè? Manualmente? Con la riapertura della porta? Con lo spegnimento e riaccensione della caldaia?
3) Inoltre, non credo abbia senso che il circolatore anticondensa funzioni anche al raggiungimento di temperature al ritorno superiori a 60° . Che ne pensate se mettessi un termostato al ritorno in caldaia che mi facesse arrestare il circolatore anticondensa quando la temperatura supera i 60°?
Le soluzioni da me illustrate potrebbero funzionare?
In luogo di far arrestare il circolatore caldaia/puffer con la lettura della tmp in canna fumaria, sarebbe più corretto installare un termostato differenziale del quale si è ampiamente trattato nel forum?
Credo che così si possa anche evitare che nel corso di una riaccensione della caldaia, l’acqua del puffer potrebbe trovarsi a temperatura più alta rispetto alla stessa perciò con la mia soluzione verrebbe fatta ritornare in caldaia (L’acqua del puffer mi scalderebbe la caldaia)
Spero di essere stato abbastanza chiaro e spero che qualcuno possa aitarmi.
Buone feste a tutti
Faccio i miei complimenti al forum e a tutte le persone (molto competenti e disponibili) che lo frequentano. A fine estate scorsa, approfittando delle Vs recensioni che mi sono state utilissime, ho installato nella mia abitazione una caldaia legna/gasolio da 24 Kw oltre ad un puffer 800 litri (200 san e 600 impianto).
Sono molto soddisfatto dell’impianto che ho realizzato. Ritengo che il puffer sia indispensabile in una caldaia alimentata a biomassa. Se non avessi avuto problemi di accesso l’avrei installato molto più grande.
Ci sono comunque delle cose che vorrei perfezionare e spero di poterlo fare con il Vs. aiuto.
Ora provo a descrivere il mio impianto:
La caldaia a fiamma inversa a gassificazione, ha una propria scheda elettronica, un ventilatore ed una pompa di ricircolo anticondensa.
All’accensione parte il ventilatore e la pompa anticondensa mentre il circolatore caldaia/puffer si attiva al superamento dei 65° dell’acqua in caldaia e si disattiva sotto tale soglia.
Spesso, soprattutto la sera ho casa già calda e riepio la caldaia di legna per portare il puffer a 85° circa e poter sfruttare la riserva al mattino. Tutto funzionerebbe alla perfezione se non ci fossero i seguenti inconvenienti:
1) Il circolatore caldaia/puffer non si arresta quasi mai in quanto la temperature in caldaia viene mantenuta alta dall’acqua accumulata nel puffer e per scendere sotto i 65° impiega delle ore con l’incoveniente che oltre a consumare energia elettrica raffredda anche l’acqua del puffer.
Questo problema credo di averlo risolto installando una sonda di lettura a contato con la canna fumaria e dopo le opportune tarature ho impostato che il raggiungimento di certa soglia sta a significare che la legna nel focolare è bruciata perciò la pompa si arresta.
2) Il ventilatore parte all’accensione della caldaia e, caricata la legna, se la temperatura raggiunge nei successivi 30 minuti (regolabili fino ad un’ora) i 65°continua a girare altrimenti si arresta in quanto capisce che la legna non ha preso. Il tutto ricomincia con l’apertura della porta del focolare o con lo spegnimento e riaccensione della caldaia. Da quello che sono riuscito a capire lo spegnimento del ventilatore avviene anche automaticamente dopo 30 minuti che la temperatura in caldaia ridiscende sotto i 60°. A questo punto mi si ripresenta lo stesso problema del circolatore caldaia/puffer: il puffer non fa abbattere la temperatura in caldaia ed il ventilatore continua a girare anche se la legna è bruciata da ore.
Avrei pensato: Installando un relè temporizzato collegato al circolatore caldaia/puffer (la quale si arresta a legna bruciata) potrei impostare di far arrestare anche il ventilatore un’ora dopo che si è fermato il circolatore. Ammesso che vadi bene, come posso riarmare il relè? Manualmente? Con la riapertura della porta? Con lo spegnimento e riaccensione della caldaia?
3) Inoltre, non credo abbia senso che il circolatore anticondensa funzioni anche al raggiungimento di temperature al ritorno superiori a 60° . Che ne pensate se mettessi un termostato al ritorno in caldaia che mi facesse arrestare il circolatore anticondensa quando la temperatura supera i 60°?
Le soluzioni da me illustrate potrebbero funzionare?
In luogo di far arrestare il circolatore caldaia/puffer con la lettura della tmp in canna fumaria, sarebbe più corretto installare un termostato differenziale del quale si è ampiamente trattato nel forum?
Credo che così si possa anche evitare che nel corso di una riaccensione della caldaia, l’acqua del puffer potrebbe trovarsi a temperatura più alta rispetto alla stessa perciò con la mia soluzione verrebbe fatta ritornare in caldaia (L’acqua del puffer mi scalderebbe la caldaia)
Spero di essere stato abbastanza chiaro e spero che qualcuno possa aitarmi.
Buone feste a tutti
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