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Dubbi da sciogliere

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  • Dubbi da sciogliere

    Buongiorno a tutti, questo è il terzo anno che utilizzo una caldaia poli CS40, in un impianto nato circa 10 anni fà, pertanto mi sono adattato all'esistente e piano piano nel limite del possibile stò cercando di perfezionarlo e quindi adattarlo alla "nuova caldaia". L'impianto prevede termosifoni in ghisa nella zona notte e ventilconvettori nella zona giorno; la modifica che ora vorrei fare è quella di dividere le due zone con delle valvole di zona che siano gestite da due cronotermostati i quali diano il consenso, ora uno ora l'altro o contemporaneamente, al circolatore; e fin qua penso di essere a posto, il dubbio che ho è il seguente: siccome utilizzo la caldaia, montata diretta, prevalentemente a nocciolino ma qualche volta (quando sono a casa) metto anche legna, capita che la temperatura in caldaia sale oltre a quella impostata e superata una certa soglia, che posso impostare io, anche se il termostato ambiente non dà il consenso il circolatore parte lo stesso al fine di smaltire il calore superfluo e quindi l'acqua circola nei termo, ma se metto le valvole di zona come faccio a farle aprire se in termostato ambiente non dà il consenso? C'è qualche cosa che mi sfugge o il problema è nell'interffacciamento termostato/valvola di zona/circolatore che bisogna trovare la soluzione?

  • #2
    O metti un puffer o lasci una zona sempre aperta. Diversamente la legna non si gestisce.

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    • #3
      ciao carrubbo,
      credo che la cosa non sia risolvibile semplicemente se la caldaia non ha un'uscita di "sicurezza" separata dall'uscita che attiva il circolatore.

      Mi spiego:
      per il tuo problema basterebbe inserire in parallelo al comando delle valvole di zona, il comando che esce dalla caldaia che va ad attivare il circolatore.Cosi se la caldaia andasse in sovratemperatura la caldaia stessa aprirebbe la/le valcole di zona contemporaneamente al circolatore.

      Il problema e' che se il comando di sicurezza della caldaia non e' separato da quello di attivazione del circolatore,
      ogni qualvolta la caldaia attivera' il circolatore, si apriranno anche le valvole di zona che metterai in parallelo nonostante il termostato non richieda calore.

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      • #4
        Quindi se il comando di sicurezza della caldaia fosse separato, oltre al circolatore, potrebbe comandare l'apertura delle valvole di zona?

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        • #5
          ma certo.
          Sicuramente devi controllare se le tensioni in gioco sono compatibili altrimenti devi interporre un rele di disaccoppiamento.
          Ma nulla di cosi complicato, certo, per un elettricista...

          Anche se il comando non fosse separato puoi fare questa cosa, pero' avrai l'inconveniente che ti ho scritto sopra

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          • #6
            Considerato che in un futuro non troppo lontano vorrei installare un boiler per la sanitaria, potrebbe essere quella la "valvola di sfogo" o devo comunque mettere anche lì una, terza, valvola di zona?

            Un'altra info che mi viene da chiedere, perchè i termosifoni non scaldano bene nella parte bassa? Supponendo che dipenda la circolatore ho provato ad abbassare la velocità da 3 a due e ... peggio che andar di notte! Quindi suppongo che sia al contrario e quindi che abbia di bisogno un circolatore più ... grosso!

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            • #7
              Partiamo dal fondo: tutti i termosifoni, o solo alcuni in particolare?

              Se vuoi gestire il riscaldamento a zone, con una caldaia a biomassa, dovrai aggiungere un puffer, anche piccolo!

              Nel mio impianto, per semplificare ho messo uno combi, e mi trovo benissimo.

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              • #8
                Che differenza pensi che ci sia? Se in alto sono a 50° e in basso a 40° potrebbe anche essere normale.
                Suppongo che nell'impianto ci sia solo un circolatore, il mio ha almeno 2o anni, e
                con un consumo di circa 35W rifornisce 250 mq (prima velocità).
                Probabilmente nell'impianto ci potrebbe essere un ritorno che penalizza i radiatori,
                hai provato a cercare dove è il ritorno più caldo?
                Il vaso di espansione è aperto? con un tubo o due?

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                • #9
                  Relativamente al problema dei termosifoni, si manifesta in quelli più grandi che sono la maggior parte, nei piccoli 3 o 5 elementi non c'è molta differenza tra sopra e sotto. Dimenticavo i termo sono in ghisa e del tipo neoclassic a 4 colonne che hanno un contenuto di acqua notevole.

                  Per rispondere a scresan .... non ho spazio per il puffer!
                  Ultima modifica di Zanna91; 19-12-2012, 20:37. Motivo: Unione messaggi consecutivi dello stesso utente.

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                  • #10
                    ... non credo sia possibile utilizzare valvole di zona senza un puffer e con una caldaia a biomassa. Se chiudono tutte e due le zone, per raggiunta temperatura, la caldaia facilmente ti va in overtemp. Dovrai avere almeno qualche termosifone sempre aperto.

                    Oppure, un mio amico, ha risolto con un accumulo per acs, che fa da piccolo puffer per assorbire i picchi quando le valvole di zona chiudono e la caldaia deve smaltire quel poco di combustibile che ha nel braciere. Assolutamente no se vuoi usare la legna (non ricordo se la cs40 va anche a legna!).

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                    • #11
                      Originariamente inviato da scresan Visualizza il messaggio
                      ***
                      Bene è quello che intendevo dire io quando chiedevo se un boiler per acs può fungere da "sfogo" (piccolo puffer per assorbire i picchi)! Però, da ignorante, il boiler non ha anche lui un termostato che dice "stop" e non fà entrare più acqua calda?


                      Note di Moderazione: Zanna91

                      Ultima modifica di Zanna91; 20-12-2012, 20:35.

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                      • #12
                        Il mio amico ha fatto così, chiaramente in extremis, dopo che non riusciva a far funzionare l' impianto, per continui blocchi per overtemp e l' impossibilità fisica (non ha lo spazio) per piazzare un puffer anche micro!!

                        Ha praticamente creato un bypass, dopo la valvola a tre vie (normalmente è posizionata su riscaldamento, se l' accumulo acs chiama calore, la valvola devia il flusso tutto verso l' accumulo, per poi ritornare in riscaldamento......) fra la linea riscaldamento e quella che va all' accumulo. Nel bypass ha inserito una valvola di non ritorno (possibile solo la direzione verso l' accumulo) ed una valvola di termosifone (quelle basse, che servono a parzializzare il flusso) per le regolazioni fini.

                        Normalmente in riscaldamento c'è una parte di acqua che trafila verso l' accumulo tenedolo caldo sui 60-65 gradi (200lt con caldaia a pellet da 20 kw) tanto da dare il tempo alla caldaia di andare in mantenimento o stop, quando le 2 valvole di zona chiudono ed inviano in contemporanea il comando di stop alla caldaia. In caso di consumo repentino di acs, la valvola a tre vie devia tutto il flusso verso l' accumulo.

                        Questo sistema, insieme ad una regolazione fine delle varie temperature (temp.accumulo max e min, temp.massima caldaia e step di potenza, temp. di allarme) gli permette di ottenere un funzionamento quasi continuo della caldaia, con pochi accendi-spegni.

                        E' una soluzione di ripiego, e non è sicuro che funzioni con altri impianti. Se devi fare un impianto è consigliabile partire con il piede giusto!!!

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                        • #13
                          Io utilizzo il sistema dell'amico di scresan, con nun sistema di rele' e una valvola a 3 vie che fa raffreddare la caldaia nel boiler, e devo dire che mi ritrovo 100 litri di acqua calda (ACS) a 60° dopo una giornata di riscaldamento. Prima utilizzavo delle valvole di zona a 3 vie in modo che comunque a zona chiusa l'acqua tornasse nel ritorno, ma mi sembra un modo per "sprecare calore".

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