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Caldaia a cippato

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  • Caldaia a cippato

    Ciao a tutti
    scrivo per conto di un amico che vorrebbe installare una caldaia a cippato per scaldare una abitazione singola zona Faenza (RA) di circa 200 m2.
    Il cippato lo produce in loco da potature di vigna, circa 100 ql all' anno con eventuale integrazione di quello del vicino che le regala!!!
    Chi può consigliarmi sulla migliore caldaia considerando il rapporto qualità prezzo e magari che abbia una gestione semplice ma allo stesso tempo SICURA!!
    Attualmente l'amico scialaqua circa 3000 euri all'anno nel metano!!! (PAZZIA)

    grazie per le dritte e avanti con le marche!!!

  • #2
    in primis bisogna vedere che tipo di cippato....
    moltissimi chiamano cippato del semplice biotriturato
    riscaldamento a biomassa e PDC
    Se mi cercate, ho cambiato nic. Ora sono: GiuseppeRG

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    • #3
      Il cippato non è una soluzione semplice, soprattutto per impianti piccoli. Prendendo spunto da questo articolo e facendo due conti veloci le 10ton che produce dovrebbero bastare senza problemi a coprire l'attuale fabbisogno di metano, i problemi sono due:
      -raccogliere, sminuzzare e stagionare il cippato in maniera soddisfacente, deve essere uniforme e sufficientemente secco (il che si riduce sostanzialmente ad avere una macchina agricola per il trattore adatta, non ho idea dei costi, e di uno spazio dove lasciarlo a stagionare per qualche mese, ovvero da febbraio a quando poi si usa nell'inverno seguente direi)
      -riuscire a bruciarlo

      Le caldaie più affidabili e funzionali per taglie così piccole (ben sotto ai 50kw) sono ovviamente le austro-tedesche, ma come per le altre tipologie (legna e pellet) sono molto costose (la sola caldaia più sistema di carico costa intorno ai 20000€) e relativamente schizzinose in termini di biomassa che possono bruciare. Salendo di potenza (oltre i 100kw direi) ci sono macchine a griglia mobile che mangiano praticamente di tutto e sono più flessibili, ma per macchine piccole bisogna trovare qualcuno che ti garantisca il risultato prima di buttarsi nell'impresa. Il risparmio annuo potrebbe aggirarsi (forse ottimisticamente, ma tanto per fare una stima approssimativa) in 2500€ l'anno, una cifra non piccolissima ma con la quale non è facile ripagare un sistema a cippato, motivo in più per indagare bene sul tipo di caldaia. In altenrativa alle tedesche blasonate (Herz, Hargassner, Fröhling, ETA, Guntamatic e chi più ne ha più ne metta) ci sono vari prodotti più artigianali, spesso dalla Cechia o Slovacchia. Gli unici di cui sappia qui in italia che li trattano con una certa esperienza sono quelli della Bergo-Serenissima (anche se loro trattano più roba per mais credo), l'utente Fuochista credo lavori per loro (o è proprietario, non so), prova a sentirlo.

      Qualche tempo fa si parlava di una d'alessandro a griglia mobile di taglia molto contenuta, ma erano forti i dubbi sull'efficienza (soprattutto nei consumi elettrici) e l'affidabilità d prodotti così artigianali. Qui in Trentino Alto-Adige forse c'è la Lohe che tratta prodotti semi-economici (almeno rispetto agli austriaci sopracitati), credo che siano abbastanza esperti.

      Le detrazioni (anche solo al 50%) aiuterebbero e potrebbero rendere più sensato l'investimento, ma se è un contadino di tasse ne paga ben poche di suo, non so se abbia abbastanza reddito da detrarre.

      Le italiane sono tutte molto rustiche (a partire dal caricamento semi-manuale), però costano poco e spesso bastano. Giuggiolo (anche lui di ravenna) ha una ecofaber che fa andare a noccioli ed è soddisfatto. I produttori (molto artigianali) sono disponibili ad elaborare soluzioni personalizzate per le biomasse trite, però nei limiti della caldaia (caricamento, pulizia e manutenzione manuale, efficienza quella che è, ma tanto la biomassa è più o menoa gratis)-

      Ad ogni modo non sono un esperto, questo è solo il poco che so, aspetta qualcuno che sappia di più (o vai a cercarlo)

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      • #4
        beh......
        queste italiane a griglia mobile non le definirei troppo "rustiche".....
        Caldaie a Biomassa, Pellet, Impianti di Cogenerazione - Uniconfort Caldaie
        Ars Caloris S.r.l.

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        • #5
          Originariamente inviato da Yapok Visualizza il messaggio
          per taglie così piccole (ben sotto ai 50kw)
          Hai ragione, le uniconfort sono tutt'altro che rustiche, ma partono dai 90kw, ed in questo caso direi che proprio non sono adatte. Non avevo mai sentito di queste "ars", grazie per la segnalazione, ma non si capisce quale sia la potenza minima (e come per la d'alessandro si sa poco su affidabilità e funzionalità).

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