Ciao a tutti e mille grazie in anticipo.
Questo forum raccoglie davvero tanti consigli interessanti e molte persone esperte, complimenti!
Vorrei allora chiedervi aiuto sulla scelta di un nuovo impianto termico.
Stiamo per ristrutturare (pesantemente) una villetta indipendente degli anni 70 che si sviluppa su 2 piani.
Dovremo riscaldare/rinfrescare circa 170 mq, la casa si trova in provincia di Piacenza, zona climatica E, 2682 gradi giorno.
Verrà fatto il cappotto esterno, tutti i serramenti sostituiti con nuovi in alluminio ed isolato il solaio dopo aver rimosso eternit e rifatto la copertura del tetto.
Inoltre la casa avrà sicuramente impianto radiante a pavimento.
Ora...la confusione regna sovrana su come alimentare l'impianto radiante, la produzione di ACS ed il raffrescamento estivo.
Ci hanno prospettato 2 ipotesi in sostanza: impianto "standard" con caldaia a condensazione e pannelli solari (rimane il problema delle mezze stagioni e del raffrescamento che verrebbero risolti con gli split) oppure impianto ibrido caldaia e pdc (rotex, junkers oppure immergas magis ercules).
Ci hanno sconsigliato la sola pdc perchè qui l'inverno è abbastanza freddo ma soprattutto parecchio umido e nebbioso (anche se gli ultimi due non hanno mantenuto questa tendenza e io continuo a leggere che le pdc hanno cop validi anche a temperature prossime allo zero).
Sugli impianti ibridi sto leggendo (topic della rotex hybrid qui presente) parecchi pareri discordanti.
Come faccio a stimare il fabbisogno energetico della casa a ristrutturazione avvenuta?
Qualsiasi sia l'impainto scelto (se con pdc obbligatoriamente) vorremmo installare un impianto fotovoltaico da 4 kw.
La cosa che più mi ha lasciato perplesso è che, escluso il fotovoltaico, i due impianto hanno una differenza di prezzo di soli 2000 euro circa.
Vi chiedo aiuto...
Grazie!!
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Vorrei allora chiedervi aiuto sulla scelta di un nuovo impianto termico.
Stiamo per ristrutturare (pesantemente) una villetta indipendente degli anni 70 che si sviluppa su 2 piani.
Dovremo riscaldare/rinfrescare circa 170 mq, la casa si trova in provincia di Piacenza, zona climatica E, 2682 gradi giorno.
Verrà fatto il cappotto esterno, tutti i serramenti sostituiti con nuovi in alluminio ed isolato il solaio dopo aver rimosso eternit e rifatto la copertura del tetto.
Inoltre la casa avrà sicuramente impianto radiante a pavimento.
Ora...la confusione regna sovrana su come alimentare l'impianto radiante, la produzione di ACS ed il raffrescamento estivo.
Ci hanno prospettato 2 ipotesi in sostanza: impianto "standard" con caldaia a condensazione e pannelli solari (rimane il problema delle mezze stagioni e del raffrescamento che verrebbero risolti con gli split) oppure impianto ibrido caldaia e pdc (rotex, junkers oppure immergas magis ercules).
Ci hanno sconsigliato la sola pdc perchè qui l'inverno è abbastanza freddo ma soprattutto parecchio umido e nebbioso (anche se gli ultimi due non hanno mantenuto questa tendenza e io continuo a leggere che le pdc hanno cop validi anche a temperature prossime allo zero).
Sugli impianti ibridi sto leggendo (topic della rotex hybrid qui presente) parecchi pareri discordanti.
Come faccio a stimare il fabbisogno energetico della casa a ristrutturazione avvenuta?
Qualsiasi sia l'impainto scelto (se con pdc obbligatoriamente) vorremmo installare un impianto fotovoltaico da 4 kw.
La cosa che più mi ha lasciato perplesso è che, escluso il fotovoltaico, i due impianto hanno una differenza di prezzo di soli 2000 euro circa.
Vi chiedo aiuto...
Grazie!!
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