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NANOFILLER cosa sono

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  • NANOFILLER cosa sono

    Per nanofiller si intendono prodotti ricavati da argille naturali purificate e modificate attraverso un processo di trattamento organofilo della superficie tipo caolini, caco3, bentonite, montmorillonite od altri ottenuti di sintesi.
    Si presentano sottoforma di polveri impalpabili con colori da bianco puro a grigio a verde e nero e granulometrie inferiori ad 1 micron. I nanofiller vengono utilizzati in diversissimi campi con risultati veramente eccezzionali.
    Ad esempio nel settore auto vengono normalmente utilizzate molte materie plastiche rinforzate con cariche minerali tipo talco, carbonato di calcio, microsfere e microfibre di vetro ed altro.
    Per ottenere dei risultati sostanziosi queste cariche sono inserite in percentuali dal 20 al 40%. Il peso specifico del polipropilene non caricato è 0,92 mentre caricato arriva anche ad 1,3.
    Utilizzando un nanofiller specifico al 2-4% i vantaggi strategici che si ottengono sono di migliorare il modulo e la resistenza a trazione, il modulo a flessione , la resistenza all'urto, la stabilità termica, il ritardo alla fiamma ed altro con un materiale "leggero a densità ridotta per cui netta riduzione del peso autovettura.
    La particella elementare carbonato di calcio commerciale da 60-80 micron è sferica/tetragonale e la superficie specifica è di circa 0,6 m2/grammo.
    Nei nanofiller avanzati le particelle elementari sono placche piane o piastrine spesse circa 1 micron e con una superficie estesa per circa 1 micron.
    Le piastrine tendono a rimanere impaccate elettrostaticamente secondo le forze di Van der Waals, ma possono essere sfogliate e disperse in particelle submicronizzate fino a sviluppare un'area superficiale specifica di 800 metri quadrati per grammo.
    Inserendo qualche grammo di questi nanofiller avanzati in un litro d'acqua e sottoponendo il tutto a prolungata agitazione si ottiene un gel persistente, fenomeno comprensibile considerando che stiamo cercando di bagnare 800 metri quadrati di superfice con un litro d'acqua.
    Nanofiller avanzati vengono miscelati con il vetro per la produzione di cristalli per auto, abitazioni ed uffici caratterizzati da assoluta trasparenza e barriera calore e raggi UV del 70% superiore ai cristalli tradizionali.
    Credo che gli oli lubrificanti Hy Tech di cui si parla tanto, sfruttino in qualche modo la grande superficie specifica dei nanofiller per trattenere gli additivi antigrippanti tipo grafite, bisolfuro di molibdeno,PTFE ed altri che tenderebbero rapidamente a separarsi dal veicolo oleoso riducendo l'efficacia del composto.
    Utilizzo personalmente i nanofiller come agenti nucleanti promotori della formazione e dello sviluppo di catene molecolari nella produzione di polimeri naturali biodegradabili.
    Ciao a tutti, o'sarracino.

  • #2
    nanofibreelettrofilatura,la piu' semplice dei processi nano.celerone

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    • #3
      Cari amici,

      ringrazio O'sarracino per l'interessante materiale presentato. Colgo l'occasione per chiedergli alcune precisazioni (necessarie per alleviare la mia ignoranza):
      1) Cosa intendi per 'trattamento organofilo della superficie'?
      2) Cosa sono le 'cariche minerali'?
      3) In che maniera tali nanofiller intervengono a modificare le proprietà di tensione superficiale della/e fasi coinvolte?

      Grazie per la collaborazione,
      un caro saluto!
      Mangoo

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      • #4
        Ciao Mangoo rispondo a quanto richiesto:
        -Le cariche sono prodotti di norma macinati o meglio micronizzati a granulometrie da 50 a 150 micron che vengono inseriti ad esempio nelle materie plastiche, nelle vernici, nella fabbricazione della carta ed altri utilizzi allo scopo di migliorarne la lavorabilità e le caratteristiche e per ridurne il costo.
        Le cariche possono essere vegetali (farine di legno, fibre di cocco, amido) minerali(gesso, caolino, talco, carbonato di calcio, grafite, bisolfuro di molibdeno,vetro) metalliche (ferro, rame, inox, alluminio, argento) e sintetiche( resine termoplastiche e termoindurenti)
        Le cariche quando sono inserite tal quali nel supporto sono dette =riempitive= mentre quando vengono trattate con agenti di pontaggio od aggraffanti chimici sono dette di = rinforzo=.
        -Il trattamento organofilo consiste nel rivestire le cariche (o i nanoclay) con prodotti diversi finalizzati ad un risultato specifico. Nelle materie plastiche, rivestendo le cariche minerali con comune stearato di zinco si evita l'impaccamento e si riduce lo sforzo di taglio in estrusione e l'usura di viti e cilindri, rivestendo con metiletilcellulosa le cariche diventano idrofile per una facile dispersione con le paste di cellulosa e le vernici ad acqua, rivestendo con silani e titanati le cariche diventano riforzo aggraffato chimicamente con notevoli incrementi delle caratteristiche fisico meccaniche dei manufatti.
        -Non essendo un chimico non sono in grado di risponderti correttamente su come i nanoclay intervengano a modificare la tensione superficiale. Se ti interessa approfondire la cosa posso fotocopiare la documentazione sui nanoclay in mio possesso, sono 35-40 pagine totali da tre fornitori diversi, con le descrizioni tecniche, la produzione, le applicazioni, i diagrammi, foto al microscopio elettronico ecc. ecc. il tutto rigorosamente in inglese, che posso spedirti allegandoti anche qualche bustina di campione dei prodotti. Nel caso ti lascerò un indirizzo email ove mi potrai comunicare il recapito postale ove inviarti il tutto.
        Saluti.
        O'sarracino.

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