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vivere vicino a casa propria

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  • vivere vicino a casa propria

    La mobilità che costa meno all'ambiente, al traffico, alla sicurezza e via dicendo, è la non mobilità.
    Non intendo la non mobilità in modo negativo, come per esempio quella dei carcerati.
    Intendo la non mobilità in senso positivo , delle persone che si muovono poco, perchè si trovano bene dove stanno.Sto parlando soprattutto del tempo libero. Non hanno bisogno di fare grandi viaggi per trovare ciò che cercano perchè hanno un ambiente pulito e silenzioso e interessante e libero dalle auto.Hanno tanti spazi pubblici che possono frequentare senza nessun timore per la microcriminalità.Hanno tanti servizi a portata di mano.Hanno grandi parchi e centri sportivi dove passare il tempo libero.Hanno gli amici che vivono vicino e anzi i loro migliori amici sono i vicini di casa con cui hanno ottimi rapporti.Quando vanno a festeggiare insieme, non scelgono locali a 50 km di distanza perchè il locale è piu' bello o piu' economico, perchè sono belli e economici in prossimità della loro casa.
    Non hanno bisogno di fare viaggi in paesi lontani.
    Anche la non mobilitò dovuta al telelavoro è interessante, ma credo che qualche discussione al riguardo sia già stata fatta.....un'attimo che controllo.....non mi sembra.Qualcuno parlava di tornare alla mobilità del medioevo e forse il relatore mi sposterà su quella discussione, ma li si parlava di merci, invece io parlo di servizi e di tempo libero.

  • #2
    Anni fa andavo a lavorare tutti i giorni ad almeno 50 chilometri da casa, e spesso piu' lontano. Mio figlio mi ha convinto a reinventarmi un lavoro (servizi) a 50 metri da casa, dove sono tuttora.
    A volte mi accorgo di non toccare l'auto per settimane, in queste condizioni la mia vecchia auto Euro1 che ho dovuto rottamare a malincuore non avrebbe accumulato in un anno tante emissioni, come avviene con grossi SUV Euro5 sfruttati sportivamente in citta'.
    Ciao
    Mario
    Molto urgente: cerco socio: Collaborazione a Milano
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    Mala tempora currunt, non contattatemi piu' per questioni riguardanti il forum, grazie, il mio tempo e' finito.
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    L'energia non si crea ne' si distrugge, ma ne sprechiamo troppa in modo irresponsabile. Sito personale: http://evlist.it
    Se fate domande tecniche e volete risposte dal forum precise e veloci, "date i dati" specificando anche l'ambiente operativo e fornendo il maggior numero possibile di informazioni.
    ------------------------------------------------

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    • #3
      Ciao autostop,

      posso condividere quello che dici, ma non è sempre applicabile. Io forse sono un caso particolare, sono italiano, ma sono in Australia per lavoro, fra due mesi sarò in Nuova Zelanda a lavorare, e poi in California, sempre per lavoro. Certo, avrei potuto starmene in Italia a lavorare in fabbrica o a non lavorare del tutto. Spero un giorno di potermi stabilire da qualche parte e poter consumare meno tempo ed energia negli spostamenti.
      Quando lavoravo in Italia avevo uno scooter elettrico che usavo per andare al lavoro nei mesi caldi, usando l'auto solo in caso di pioggia e nei mesi ottobre-febbraio. Anche ora vado a lavorare con una bici elettrica..ma è dura fare 18km+18km tra andata e ritorno dal lavoro quando fai turni da 12 ore.
      Per quanto riguarda gli amici ce li ho sparsi in mezzo mondo ed in mezza italia..che faccio?
      Ci sono comunque tante piccole cose che possono essere fatte nel campo della mobilità, solo che ancora non c'è l'interesse da parte della gente ad aderire (parere personale).

      Ciao a tutti,

      Jac
      Bici elettrica MKIII : qui.

      E-bike / li-ion batteries / electronics / etc. : jacopo.tk

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      • #4
        Ok, casa-lavoro... ma giù le mani dalla libertà

        autostop,sono d'accordo con te, ma assolutamente a metà.

        Per me il livello di vita che viene prima solo dei lavori forzati, sarebbe lavorare a Milano abitando (se va bene) nell' interland, il che significa farsi MINIMO 2 ore di tangenziale in auto a 20 km/h di media al giorno... Piuttosto vado a scavare Opali a Coober Peddy in Australia o mi faccio prendere su una piattaforma petrolifera nel mare del Nord. Non scherzo.
        E mi chiedo quale follia collettiva abbia portato in passato milioni di persone e centinaia di migliaia di attività produttive ad ammucchiarsi con un circolo vizioso in un' area di poche decine di chilometri...e questo in molte parti del mondo.

        Trovo pazzesco ed assurdo che visitando Londra e Parigi, il tragitto in taxi o RER per raggiungere il centro si almeno 30 minuti più lungo di quanto non sia stato il volo che ha percorso migliaia di chilometri... trovo pazzesco che una volta arrivati a new york raggiunger Manatthan in auto sia stato possibile (la domenica mattina) , ma l'ipotesi posteggio è risibile... Abitando a Londra, gia possedere un' automobile privata oggi è un' ipotesi risibile, in quanto e c'è già un insostenibile traffico...solo di taxi e bus, ed anche se vai a piedi se ti fermi ti travolgono!!!! Mia moglie è incuriosita da Tokyo...onestamente a me fa un po' paura!

        Ed allora mi chiedo: Fatti salvi dei "centri" di cultura e divertimento, visto che oramai le informazioni corrono alla velocità della luce, mentre le merci ed i prodotti restano imbottigliate nel traffico, ci sarà mai un' inversione di tendenza che porti a "risparpagliare" un pochetto le attività produttive e le persone che ci lavorano, per restituire ad ogniuno un po' di spazio?

        Tralasciando vastissime aree completamente disabitate, ma considerando centri urbani medio piccoli asssolutamente ben collegati e più a misura d'uomo, se ho un' ufficio amministrativo che scambia solo dati via internet e telefono.... che bisogno c'è di averlo in pieno centro della capitale?
        Con gli impiegati che fanno ogni giorno ore di treno e metrò per raggiungerlo?
        Non sarebbe meglio distribuire le popolazioni in aree urbane dove raggiungo il lavoro in 15-20 minuti e se voglio pranzare in agriturismo, non debbo viaggiare 2 ore solo per arrivare in periferia, ed un' altra per vedere la campagna?


        D'altronde una cosa è il menage quotidiano, un altra è il viaggio.
        Se non metti mai fuori il naso dal tuo villaggio di mormoni, come fai a sapere se la vita che stai vivendo potrebbe essere migliore ( o peggiore) ? Vedere con i propri occhi realtà differenti dalla propria, è l'unica maniera per poter apprezzare ciò che abbiamo e capire cosa è che eventualmente ci manca.
        Avere il privilegio di spostarsi rapidamente e poter conoscere il mondo è la più bella ed irrinunciabile oportunità che lo sviluppo negli ultimi anni ci ha portato.
        Per cui non bestemmiamo asserendo che a spostarsi dal maso per allargare i propri orizzonti, si consuma co2... per favore.

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        • #5
          A mio parere la semplice esortazione a "non spostarsi" è utile quanto i cartelli che invitano a non ammalarsi affissi negli ospedali! Giustissimi come obiettivo, per carità, ma forse un pelo ignari dei reali problemi!

          Chi ha il parco, l'ambiente pulito e gli amici intorno a casa non si sposta già oggi. Al massimo arriva all'ufficio postale a ritirare la pensione.
          Chi ha la necessità di lavorare invece si deve spostare eccome. Chi ha figli da accompagnare qua e là si sposta eccome. Chi vive in un quartiere con 100.000 appartamentini dormitorio, 2 negozi e un bar si sposta eccome.

          Sono questi i problemi a cui dare risposta. Se vivo ed ho lavoro in un paesino nell'hinterland milanese già ora vado in centro a Milano solo se proprio mi ci tirano o per andare a teatro o allo stadio. O per accedere ad uno dei tanti servizi centralizzati.
          Una possibile risposta sta nel decentralizzare i servizi, nel dare avvio finalmente a un vero sistema di telelavoro laddove è possibile, nel creare nuove occasioni di lavoro sul territorio. Ad esempio nella produzione energetica diffusa (che puoi fare ovunque). Poi le persone seguono.
          Tra l'altro in Italia siamo avvantaggiati dalla polverizzazione degli insediamenti (i centomila campanili) e il vero delitto è l'attuale tendenza all'abbandono dei centri abitati piccoli a favore dell'inurbanizzazione.
          Ma non è un problema che si può risolvere "esortando" le persone a fregarsene della città e a starsene a casa propria! Sarebbe un pò semplicistico no?
          “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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          • #6
            Devo dire che mi trovo perfettemante d'accordo con quasi tutto ciò che è stato detto sino ad ora.
            Però vorrei aggiungere che molte volte è possibile scegliere dove andare a vivere o dove andare a lavorare, in questi casi (mi rendo conto che in molti non hanno nessuna scelta ma spero di non offendere nessuno), bisognerebbe forse pensare di più agli aspetti logistici nella valutazione complessiva...

            Per il lavoro poi, la possibilità di lavorare da casa almeno per una parte della settimana DEVE assolutamente divenire una opzione concreta e consueta, altrimenti NON risolveremo mai i problemi della mobilità che tanto ci affliggono.
            Certo se il trasporto pubblico fosse un po' più efficiente, ci sarebbero maggiori possibilità...
            Il fatto che i bambini vengano portati a scuola in macchina è una roba inaccettabile, dipende dal fatto che le macchine si sono prese tutto lo spazio nei paesi e nelle città (con qualche sana eccezione). C'è da dire che tante volte quando i comuni provano a cambiare la mobilità (rari casi), si trovano spesso di fronte alla testa di cazzaggine dei residenti o dei commercianti

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            • #7
              Originariamente inviato da sergio.r Visualizza il messaggio
              Il fatto che i bambini vengano portati a scuola in macchina è una roba inaccettabile, dipende dal fatto che le macchine si sono prese tutto lo spazio nei paesi e nelle città (con qualche sana eccezione).
              A mio parere basterebbe qualche innovazione anche "antipatica" alla magioranza a volte.
              Il problema dell'accompagnare i bambini a scuola deriva dal fatto che l'alternativa è data solo dai derelitti mezzi pubblici italiani. Ogni scuola dovrebbe organizzare un servizio di raccolta e riaccompagnamento degli scolari sul tipo esistente in molti paesi (i famosi autobus gialli USA ad es.). Ovviamente a pagamento, proteggendo le fasci deboli.
              In secondo luogo le linee di parcheggio intorno alle scuole dovrebbero essere normate. E' assurdo vedere 50 auto in doppia fila su ambedue i lati della strada perchè l'intera fila di parcheggi è tranquillamente occupata da auto che hanno la muffa alle ruote da tanto son lì! Il parcheggio intorno e davanti alla scuola deve essere a rotazione con particolare attenzione nelle fasce di entrata-uscita. Ma è un discorso che interesserebbe anche molte altre situazioni.
              “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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              • #8
                Visto che parlate della scuola, o dell'asilo, dove vengono accompagnati i bambini, la cosa è un circolo vizioso.Generalmente i bambini vengono accompaganti perchè i genitori hanno paura del traffico, che loro stessi e i loro pari creano.
                Conosco un paesone da 15 000 abitanti, dove hanno risolto la facenda creando un'isola pedonale a tempo, intorno agli asili e alle scuole, nel tempo di apertura e chiusura delle stesse.Praticamente chi vuole accompagnare il bambino a scuola puo' farlo fino a 100 metri prima, poi deve andare a piedi.
                Se un bambino va a piedi puo' aggregarsi al piedibus, praticamente un adulto che accompagna a piedi i bambini invece che in auto, facendogli fare un poco di movimento.
                Se ci pensiamo bene, le cose semplici che hanno fatto in questo paese, sono state rese necessarie, perchè chi ha la macchina, si ritiene importante piu' di quello che va a piedi, e toglie sicurezza e vita a questi ultimi, per cui è stato necessario regolamentare la cosa.

                Il mio intervento, non è relativo al telelavoro, quello va sempre bene, anche se forse potrebbe essere alienante, ma al fatto di passare il tempo libero e di scelghiersi gli amici, vicino a casa.
                Uno mica deve rinunciare ai vecchi amici, semplicente potrebbe vederli di meno e dare la precedenza a quelli vicino a casa.
                So che chi trova un amico trova un tesoro, gli amici mica si trovano al supermercato, ma la vita è fatta di scelte.
                Anche le attività da fare nel tempo libero si possono scegliere, e darsi da fare perchè la propria zona diventi piu' vivibile, mi pare cosa sensata e giusta, prima di tutto per se stessi, ma in questo modo si migliora la vita anche agli atri.Penso al fatto di limitare il traffico nelle zone residenziali, e utilizzare lo spazio tolto per metterci qualche banchina, o piste ciclabili, o addirittura creare dei parchi dove possibile.So che per alcuni di voi, le cose che valgono sono solo a pagamento e che nei parchi vanno a finire i drogati e i nullafacenti, ma la propria realtà bisogna pur viverla e se si è presenti in zona, invece che andare lontano nel tempo libero, sicuramente qualcosa si riesce a modificare.
                Non credo che la gente viva solo ed eslusivamente per il lavoro, di tempo libero ce l'anno tutti chi piu' chi meno.

                Il fatto poi di viaggiare per vedere il mondo credo che sia una cosa positiva, ma quanto inquinamento si crea andando con l'aereo dall'altro capo del mondo? Secondo me bisogna essere un po' coerenti, non si puo' parlare bene e razzolare male. E' innutile andare tutto l'anno coi mezzi pubblici o a piedi e in bici, per poi fare un viaggetto all'anno in Australia con cui si fà il doppio dell'inquinamento evitato con un comportamento ecologico.

                Sul fatto di lavorare vicino a casa o lontano, sono scelte il piu' delle volte obligate per cui nun ci metto becco.Se uno ha la possibiltà di scegliere, sicuramente sceglie il lavoro vicino a casa, non per motivazioni ecologiste, ma per la sua qualità di vita.
                Ci sarebbe la possibilità di cambiare casa, avvicinandosi al lavoro, ma fino a che il prezzo del combustibile è basso, uno magari preferisce farsi un bel po' di tempo in auto, piuttosto di cambiare casa.Poi si vive in coppia, e magari la casa è a metà strada tra il lavoro dei due coniugi.
                Il mio è un auspicio, è un desiderio, un argomento di discussione, piu' che una possibilità di una norma, o qualcosa da regolamentare.

                Sono convinto, se è vero che siamo prossimi alla discesa della produzione di petrolio, che le cose cambieranno da se con l'aumento del costo dei carburanti.Allora non ci sarà bisogno di norme, ma ognuno farà la scelta obligata che crede.
                La cosa piuttosto si potrebbe anticipare, tassando in modo considerevole, già da adesso, i carburanti, in modo da avere soldi per aiutare chi è in difficoltà.

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                • #9
                  ciao, discriminare gli hobby e i rapporti sociali in funzione dei ridotti spostamenti lo faccio già e ti assicuro che è molto doloroso.

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