Semplicità,questa sconosciuta - EnergeticAmbiente.it

annuncio

Comprimi
Ancora nessun annuncio.

Semplicità,questa sconosciuta

Comprimi
X
 
  • Filtro
  • Ora
  • Visualizza
Elimina tutto
nuovi messaggi

  • Semplicità,questa sconosciuta

    Inizio con salutare e ringraziare tutto il forum,per esistere e di mettere a contatto persone "normali",con veri ed autentici"cervelli",che purtroppo traslocano.Non sono sicuro che sia il forum esatto,ma visto le grandi conoscenze che si evincono dai post di certi soci, prendo coraggio e pongo un quesito.
    Leggiamo di pile magnetiche,e di pile di conbustibile,di fusione fredda,e di auto elettriche(il punto),con esperienze ed esperimenti degni di nota,quasi perfetti ma che richiederanno ancora qualche anno di messa a punto.Nel caso in questione ci si lamenta quasi sempre della autonomia delle macchine elettriche,quando il tutto sarebbe risolvibile con 2 standard al max,e una rete capillare di Distributori/scambio batterie.Se i costruttori vogliono vendere ste macchine,devo standarizzare il tutto.Da parte nostra sarebbe piu semplice cercare di utilizzare la tecnologia attuale e con costi che sono molto ma molto piu bassi dei 25000 eur di una Renault(bella la berlina),ma sopratutto di 82 eur mensili per affittare la batteria...e se nn uso la macchina?
    Interessato da molto tempo a queste auto ho girato per il web è ho visto esperimenti interessanti usando componenti di fork lift che mi sembrano ottimi per lanciare la prima FORD T elettrica.Negli esperimenti si usano pezzi di larga produzione e basso costo,ma cosa succederebbe se il tutto fosse progettato e sviluppato da una casa?Lasciamo perdere bruschless ed elettronic he costose e affidiamoci a cose essenziali e affidabili....il riscaldamento? un piccolo riscaldatore webasto a gasolio(piccolo piccolo...e nn dite che nn è ecologico )


    Note di Moderazione: nll
    Non utilizzare i codici HTML se non vedi qui sotto (in fondo pagina, a sinistra) che ne sei abilitato, altrimenti vengono interpretati come testo semplice e non processati dal parser, con un effetto antiestetico sul tuo messaggio

    Ultima modifica di nll; 24-09-2011, 17:00. Motivo: Corretto link allo smile e altri codici HTML

  • #2
    Si, hai messo in evidenza uno dei punti fondamentali per la diffusione dell'auto elettrica: la standardizzazione di forme, tipi e dimensioni del pacco batterie.
    Purtroppo non è un problema risolvibile solo col buon senso!
    Sulla carta sembra semplicissimo. Perchè ricaricare? La faccio sostituire e la ricarica se la farà chi me l'ha sostituita!
    Ok! Ma CHI dovrebbe offire il servizio ? e PERCHE'? Ovviamente un professionista (benzinaio evoluto chiamiamolo) che NON lo farà certo per spirito di collaborazione! Il servizio dovrà prevedere un costo! Che ovviamente andrà a sommarsi al costo dell'energia ricaricata. Dato che il rifornimento è molto più frequente e il lavoro umano costa caro è tutta da vedere che si mantenga la convenienza rispetto ai carburanti attuali (già molto aleatoria nella maggior parte dei casi!).
    Mi spiego meglio. Se ho un'auto con 200 km di autonomia e decido di utilizzare il "cambio" questo mi costerà almeno qualche euro che andrà ad ammortizzare il lavoro e l'investimento effettuato da chi mi dà il servizio. Inoltre qualcuno dovrà pagare anche il rischio (che si accolla chi riceve la mia batteria esausta) che la batteria sia ormai a fine vita e debba essere buttata (e quindi sostituita con una nuova!)
    Alla fine il mio atttuale calcolo su quanto mi costa al km l'elettrico salirà e non di poco!
    Inoltre la diffusione del servizio non è soltanto legata alla standardizzazione, ma assai di più alla DOMANDA del servizio! Ed è un gatto che si morde la coda... senza domanda non c'è servizio e quindi nessuno compra l'elettrico.

    Io credo che la standardizzazione verrà da sè quando le amministrazioni capiranno che solo con una politica di forte incentivazione normativa dell'elettrico nelle città (parcheggi e corsie riservate, colonnine di ricarica, agevolazioni fiscali, ecc.) si potrà far decollare il mercato.
    Il passo successivo potrà allora essere quello della ricerca di "autonomia allargata" tramite stazioni di cambio batteria al volo fuori città. Ma credo che sia ancora un'ipotesi futuribile!
    “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

    Commenta


    • #3
      ... e c'è ancora da sommare la scorta di batterie di cui ciascun "distributore" si deve dotare, che deve essere ammortizzata oltre le batterie che sono regolarmente installate sulle vetture.

      Consideriamo, poi, che le batterie di scarsa qualità non possono essere date indietro in sostituzione con un'altra di qualità superiore, senza pagarne la differenza, e allora entra in ballo un ulteriore fattore d'incremento dell'operazione di ricarica associata al cambio della batteria.

      ••••••••••••

      Commenta


      • #4
        Le batterie dovrebbero avere un indicatore che dice il numero di ricariche a cui sono state sottoposte (o le ore di ricarica, è lo stesso). In questo caso al momento dello scambio l'utente potrebbe sceglierne una "buona", una "media", una "scarsa".
        In ogni caso io non mi scorderei il fatto che con 200 Km di autonomia la stragrande maggioranza delle utenze è più che soddisfatta e provvederà a ricaricarsi la macchina a casa.
        Il cambio batteria non è assimilabile ad un "pieno", è più un'operazione simile al cambio dell'olio.

        Commenta


        • #5
          Nel momento che cè uno standard il problema di Bassa,media e alta qualità decade(cmq risolvibile),il lavoro lo fà il distributore che attualmente vende ,giornali,panini,deodoranti e tutto quello che nn c entra con l auto,oltre alla compagnia petrolifera potrebbe associarsi anche la Ditta di Batterie che avrebbe pure il vantaggio di poterle ritirare e poi riciclare(con costi minori),aggiungendo la forte incentivazione di cui parlava brighting eyes, l implemento di colonnine  nei parcheggi a pagamento(magari incluso il prezzo del parcheggio),o nei megaparcheggi dei centricommerciali avremmo la sicurezza di nn restare mai a piedi.Per chi si preoccupa dei costi,direi che cmq sarebbe molto ,ma molto difficile arrivare ai costi(indecenti),dei carburanti attuali.E vero che con 200 km si è oltre al normale utilizzo cittadino,ma nn sarebbe male risolvere il problema anche nelle autostrade(caricabatteria rapidi?380 volt?).Non so se si possa mettere un contatore di cariche/scariche sulle batterie,ma penso che tra il computer di bordo,la playstation e tutte le minkiate che montano sulle auto,un contatore sia un piccolo problema risolvibile!

          Commenta


          • #6
            Non capisco la necessita' della classificazione (buona e meno buona). La batteria che ti danno non e' tua, la cambierai al prossimo rifornimento. Dunque lo standard assicurera' semplicemente una prestazione minima. Sopra la batteria si utilizza, sotto il gestore del punto di rifornimento la dovra' mandare al riciclaggio e sostiturla con una nuova.

            Il problema e' che attualmente siamo nella fase in cui quasi ogni costruttore che investe in tal senso propone la sua soluzione, e non mi pare ci sia nessun ente normatore europeo o internazionale che stia lavorando alla produzione di uno standard, almeno teorico.

            Commenta

            Attendi un attimo...
            X