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  • Complimenti gran bei link!!

    segnalerei questi video di LTD solari, il primo è a "cilindro mobile"

    YouTube - "MOVING CYLINDER ENGINE" stirling ltd

    YouTube - Large moving cylinder flat box LTD (solar) Stirling Engines

    Stò provando a realizzarne uno ma devo ancora finire...
    Qualche video dei miei esperimenti li trovate su:
    http://it.youtube.com/user/alessiof76

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    • Andiamo con ordine

      L'idea del natante è molto meno malsana di quello che potrebbe sembrare. Tra l'altro molti dei progetti pensati per sfruttare i gradienti termici marini (low delta T per definizione, 30 °C in superficie ai tropici e 4 °C in acque profonde) prevedevano questo tipo di configurazione. Quasi tutti prevedevano cicli a vapore a bassa pressione o cicli ORC. Ovviamente i livelli di potena ricercati, dell'ordine dei MW a nave, escludevano sia gli LTD sia l'irraggiamento solare diretto.
      Ti segnalo una importate particolartà: se usi parte della potenza per pompare l'acqua di raffreddamento (cosa comunque necessaria per avere uno scambio decente), orienti le bocche di presa e scarico in maniera opportuna e lasci libera la barca questa si sposterà lentamente in zone di acqua sempre fresca.
      Quello su cui ho qualche dubbio è la scelta dello stirling cinematico. E' elegante e di buon rendimento ma per applicazioni remote ha un grosso difetto: non è autoavviante. Se metti una barca in mezzo al lago poi cosa fai? Ci vai a nuoto ogni volta che per una nuvola si è fermato e devi dargli due giri al volano per farlo ripartire?
      Purtroppo gli unici autoavvianti sono i free piston. Lo so che così do ragione a Senft ma tantè.
      Una altrnativa di mia invenzione, che credo funzionante ma complicata, è accoppiare allo LTD un piccolo pannello fotovoltaico collegato direttamente senza accumulo ad un piccolo motore elettrico ingranato con il manovellismo. Se il manovellismo è collegato al generatore principale tramite una frizione centrifuga che si attacca solo dopo un certo regime di giri da fermi il pannellino fotovoltaico sarà sufficiente a mettere in rotazione il motore. Il tutto è autoregolante, cioè il pannellino genera energia quando c'è il sole che è lo stesso che scalda il lato caldo dell'LTD.
      Il calore è una gran cosa se non ti trovi nel deserto e sai come utilizzarlo.

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      • Andiamo con ordine 2 - il motore

        Il motore a 4 pistoni di potenza secondo me ha un difetto. Siccome il rapporto tra i volumi spazzati da displacer e pistoni di potenza è in pratica fissato dalla differenza di temperatura mettendo 4 pistoni dovrai ridurre la corsa di ognuno ad un quarto. Ma a parità di volume spazzato adesso avrai circa 4 volte superficie di perdita di pressione nella fasce dei pistoni e 4 volte i cuscinetti ed accoppiamenti cinematici che assorbiranno attrito.
        Molto meglio un unico pistone con una corsa lunga, che 4 con la corsa corsa.
        Personalmente poi farei il motore in plexiglass lasciando che il sole scaldi la superficie del dislacer (poroso..così fa anche da rigeneratore). Il tutto è più semplice, anche se non potresti certo scaldare a GPL....
        Il calore è una gran cosa se non ti trovi nel deserto e sai come utilizzarlo.

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        • Bè se non è tanto malsana allora si potrebbe provare a farla , fra l'altro ho già una vecchia barcaccia da pesca in vetroresina alienata x osmosi da poter cannibalizzare . Forse però è meglio fare prima il prototipo . Interessante la segnalazione , mi viene in mente che si potrebbe lasciarla andare continuando a pescare , ma è solo un'idea . Quindi si potrebbe usare questo sistema anche nei mari relativamente calmi , sottocosta , laguna e non solo nei laghi .
          Ma perchè dici che gli unici autoavvianti sono i free ? Da quello che so io se usi quattro pistoni collegati in serie con quattro displacer ti trovi il primo pistone che rispetto all'ultimo è sfasato di un ciclo completo e quindi è un sistema autoavviante , è proprio x questo che ho pensato a quattro pistoni ltd . Non credo di sbagliarmi , anche perchè ho i disegni esecutivi del modello di Steele . Mi piace la tua invenzione , se lo faccio vada x il pannello ma a questo punto credo sia indispensabile x chè se non c'è sole ti risparmi il gpl . Non è che poi mi mandi il conto x i diritti no ? Ciao . Spartano .

          Ti ho risposto mentre allegavi il tuo messaggio , ok capita .

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          • Tranquillo per i diritti

            Non ho mai chiesto il brevetto visti i costi, quindi considerala una invenzione OPEN SOURCE.
            Per il discorso dell'autoavviarsi il mio dubbio è essenzialmente questo: Lo sfasamento tra displacer e pistone in un cinematico deve essere di un certo valore ottimale. Se il displacer è unico, come nella soluzione che vorresti costruire, solo uno dei pistoni avrà lo sfasamento corretto per il massimo rendimento. Gli altri tre saranno sfasati o in anticipo o in ritardo per raccogliere il corretto lavoro. In più ci saranno dei momenti di sovrapposizione in cui mentre un pistone espande un altro sta comprimendo. Quindi verrebbe neutralizzata la raccolta di lavoro per la costanza del volume totale.
            In sostanza il motore magari si autovvia, ma rende niente.
            A meno che non ci sia un effetto particolare che mi è sfuggito dovrebbe essere così.
            Mi riservo però di darti ancora una risposta, magari smentendomi, dopo una lettura attenta dei documenti che hai postato che fino ad adesso ho potuto solo leggiucchiare di fretta. Peraltro sono molto belli, pensavo di aver scaricato dalla rete tutto quello che c'era in giro sugli Stirling ma questi mi mancavano proprio.
            Un inciso: il displacer basculante della soluzione di Kolin credo si sia rivelato particolarmente efficace, un po per la riduzione dei volumi morti e tanto per il manovllismo campanario che ne imponeva il moto a scatti quando il pistone di potenza arrivava ai punti morti, che è la condizione migliore per realizzare un ciclo stirling.
            Il calore è una gran cosa se non ti trovi nel deserto e sai come utilizzarlo.

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            • 4 pistoni e 4 displacer sono praticamente 4 motori collegati. In realtà motori così sono stati realizzati in doppio effetto. Infatti con 4 cilindri, se colleghi lo spazio caldo di uno con il freddo del precedente, con un piatto oscillante o anche con un manovellismo biella manovella con albero motore tipo 4 cilindri in linea, ottieni 4 cicli indipendenti senza dover usare nessun displacer.
              Non so se è autoavviante, ma credo di si.
              Il calore è una gran cosa se non ti trovi nel deserto e sai come utilizzarlo.

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              • Rilettura

                Nella pausa pranzo mi sono riletto attentamente l'articolo e purtroppo ho trovato solo conferme alle mie conclusioni. Il motore ha un rendimento del solo 0.46% . Gli stess iautori concludono che probabilmente la causa è nelle perdite per attrito dovute alla configurazione a 4 cilindri di potenza difficili da allineare e dalle troppo estese superfici di attrito.
                Ti confermo che i 4 pistoni sono assolutamente sincronizzati nella posizione (e non poteva essere altrimenti pena la perdita di tutto il lavoro disponibile) e quindi questo motore non è autoavviante al pari di qualunque stirling cinematico monocilindrico. Questo è un monocilindrico mascherato d'altronde, il fatto di avere un solo displacer mi a veva messo sulla strada giusta.
                Per avere un autoavviante o avai sul free piston, o vai sul multicilindrico vero, magari a doppio effetto o usi la mia invenzione.
                Il calore è una gran cosa se non ti trovi nel deserto e sai come utilizzarlo.

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                • PS. La soluzione a frizione centrifuga era la primissima idea. Se poi deciderai di realizzarlo veramente potremo discutere di modi più eleganti di realizzare la stessa cosa che mi sono venuti in mente in una seconda fase.
                  Il calore è una gran cosa se non ti trovi nel deserto e sai come utilizzarlo.

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                  • Sono di fretta ma ho allegato due schemi tratti dal manuale costruttivo del brevetto di Ronald Steele in vendita da lui stesso alla cifra pazzesca di ben 25.00 dollari , in sintesi l'idea dei quattro pistoni è questa . Ci sentiamo stasera , ciao . Spartano .
                    Per gli Adm : due leggi che ho scaricato dalla rete dicono che è possibile allegare file o materiale soggetto a copyrigth purchè se ne citi la fonte e l'autore / autori e si alleghi solo delle parti singole (o qualcosa di simile , vado a memoria ) , quindi penso di essere a posto ma se non è così ditelo che mi aggiorno .
                    Saluti . Spartano .
                    File allegati

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                    • L'avatar di Furio57

                      Data registrazione: Sep 2003
                      Messaggi: 2.401

                      Predefinito
                      CITAZIONE (claudiomenegatti @ 17/9/2005, 21:29)
                      Ciao Gianni,
                      conosco un radioamatore che abita vicino a Modena che si diletta nel realizzare motori stirling.
                      Appena rintraccio gli estremi te li faccio avere, dovrebbe avere anche un sito internet.

                      Ciao a tutti smile.gif
                      Ciao Claudio chi si diletta a costruire stirling per lo più costruisce modelli che funzionano qualche decina di minuti ed a pressione atmosferica. Per poter creare qualcosa di funzionante con l'affidabilità di un motore endotermico per esempio, la meccanica è discretamente più complessa, mentre il fluido per ottenere alte prestazioni può non essere aria oppure non a pressione atmosferica.

                      Per Gianni77
                      Qui un ottimo progetto da ingrandire è sigillato con Oring, è a quattro cilindri e parte autonomamente. Una sicura base di partenza per una realizzazione più potente.

                      Motori stirling da 400W e 1Kw

                      Altro motore da 500Watt con la disponibilità di fusioni da lavorare QUI

                      Salutoni
                      Furio57 biggrin.gif

                      Edited by Furio57 - 17/9/2005, 23:46


                      Da qualche parte l'avevo letto che partiva da solo ma non solo questo . Ciao . Spartano .

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                      • stirlingpowermodule.com PELLET STIRLING POWER MODULE - Motori termici, magnetici, elettrici, etc... http://www.bios-bioenergy.at/uploads...2004-04-16.pdf WhisperGenTM heat and power systems
                        Questi sono solo alcuni che hanno la soluzione a quattro pistoni doppia azione , secondo me
                        c'è un motivo valido . Se hai tempo e voglia dai un'occhiata anche a questo
                        About the Efficiency of the Regenerator in the Stirling Engine . Ciao . Spartano .

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                        • L'idea da 25.000 $

                          Si li conosco. Ma questi sono giustamente 4 cilindri in doppia azione, ossia 4 cicli stirling separati sfasati di 90° uno dall'altro.
                          A parte il manovellismo, che può essere di varia forma e foggia, sono l'equivalente di 4 monocilindrici accoppiati in qualche modo.
                          Ieri sera ti avevo fatto l'analisi puntuale del brevetto che avevi postato, ma il calo di batteria del portatile me l'ha bruciata.
                          Sintetizzo: il motore innovativo da 25.000 $ altro non è che uno stirling 4 cilindri in doppia azione. Solo che è realizzato partendo da un Gamma e non da un Alfa. Non ti riscrivo tutto il pippolone che avevo scritto ieri sera, ma è in svantaggio e di molto rispetto al doppio effetto su base Alfa. Perde molto in scambio termico, attriti e soprattutto fughe. Infatti la tenuta a scorrimento di ogni ciclo è fatta su tutto il perimetro del pistone di potenza, laddove su quello a base Alfa c'è la sola tenuta sull'asta, di molto più piccola.
                          Puoi immaginare che in un motore pressurizzato, magari ad elio o idrogeno, la cosa sia di estrema importanza.
                          Sull'autoavviamento non voglio dire una cosa definitiva, di sicuro un 4 cilindri, comuque sia fatto il manovellismo, ha il potenziale per autoavviarsi. Ma che poi ci si riesca veramente non ne sono certo. In un sistema meccanico gli attriti di primo distacco sono alti.
                          Ma comunque tornando alla nostra applicazione la realizzazione di un 4 cilindri è da escludersi. Un LTD alimentato ad energia solare deve avere una superficie esposta al sole molto grande, e diametri del displacer di molto più grandi del pistone di potenza. Questo da solo ti esclude la possibilità di collegare i pistoni di potenza perchè non sono adiacenti. E se fai un doppio effetto, il problema è identico perchè sono lontani tra loro i manovellismi (ognuno è al centro del relativo pistone a doppio effetto).
                          Le uniche configurazioni che si sono rivelate funzionanti sono quelle con displacer grande come tutto il pannello ricevente ed a corsa bassissima. Tra questi quello di Kolin era efficacissimo e secondo Naso pare fosse il motore con la più alta % di ricoprimento del ciclo ideale da parte di quello reale con il 54%.
                          Questo non è ancora un indice diretto del rendimento ma è un indice di quanto la mia macchina reale si avvicina a quella ideale.
                          Quindi comunque è la base per avere poi un buon rendimento termodinamico.
                          Il calore è una gran cosa se non ti trovi nel deserto e sai come utilizzarlo.

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                          • Probabilmente ho scritto male , intendevo dire ironicamente che costa " molto " il progetto x costruirlo , infatti sono 25 dollari e quindi è alla portata di chiunque . Non credo che venda il motore completo . Hai ragionissima a proposito della differenza tra alfa e gamma ma vedi io mi sono scelto l'ultimo x tutti i miei esperimenti proprio perchè il pistone caldo soffre di dilatazioni , guarnizioni , si inchioda , ecc mentre con il gamma vai tranquillo . D'altronde
                            un ldt lo potevamo pensare in alfa seguendo il concetto del rinia - simens a quattro perchè stiamo bassi con le temperature ma se dici che è un problema pazienza , vorrà dire che quando deciderò di costruire lo Steele amplificato ci torneremo sopra nello specifico .
                            Una precisazione : Quattro motori singoli con spostatore e pistone possono essere collegati fra di loro attraverso un manovellismo o quello che vuoi rispettando chiaramente la sfasatura , e quindi dato che funzionano singolarmente se uno qualsiasi ha problemi viene trascinato dagli altri abbassando il rendimento , mentre se gli stessi motori di prima vengono collegati come nella soluzione di Steele ( e di tanti altri ) in alfa o in gamma in doppia azione il rendimento finale sarà in ogni caso più alto no ? Quindi anche la potenza all'albero sarà maggiore , no ? Quindi quattro motori e quattro displacer non sono semplicemente quattro motori collegati ma bisogna vedere COME sono collegati . Tornando al problema principale in sostanza mi stai dicendo che dobbiamo fare un ldt come quello dei modellini ma con un displacer da 2000 mm di diametro e con pistone libero da 250 mm . Posso piangere ?
                            Mi sto rileggendo Naso e Bartolini e so anche io che il progetto di Kolin è valido , ma guarda bene i manovellismi .......................continuo a piangere ?
                            Ciao . Spartano .

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                            • No non ci siamo , secondo me è possibile costruire un ldt a quattro pistoni in configurazione alfa con un solo displacer . Il manovellismo è relativo anche se chiaramente importante x gli attriti ma nessuno ci ha posto limiti . Vedi , sarebbe troppo facile costruire qualcosa di semplice , di collaudato , che si conosce già , di cui si ha la certezza del funzionamento . A questo punto andiamolo a comprare già fatto.
                              Se cogli la provocazione prova ad allargare il punto di vista a 360° .
                              Se sei un progettista o meglio ancora un prototipista ( io l'ho fatto x anni ) saprai che non ci si ferma mai di fronte a quello che hanno fatto gli " altri " perchè nessuno ci dice che gli " altri " abbiano acquisito la verità assoluta ( vedi Senft , Martini , Kolin , Naso , ecc ) . Quindi propongo un *****sissimo alfa , quattro pistoni , in serie , doppia azione , un displacer , riscaldato a solare , raffreddato con l'acqua di un lago . Dici di essere un'esperto di stirling e che hai già letto tutto . No , non hai letto niente e non hai scaricato dalla rete assolutamente niente , non puoi neanche lontanamente immaginare quello che c'è in rete su questo motore . Bè lo facciamo o no questo prototipo ???
                              Quello che mi dispiace è che Dino e gli altri stirlingari compreso il Fratefrancesco si dileguino proprio quando si cerca di concretizzare le teorie , come vedi siamo soli , già come la canzone di V . Ciao . Spartano .

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                              • Originariamente inviato da AlessioF76 Visualizza il messaggio
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                                segnalerei questi video di LTD solari, il primo è a "cilindro mobile"

                                YouTube - "MOVING CYLINDER ENGINE" stirling ltd

                                YouTube - Large moving cylinder flat box LTD (solar) Stirling Engines

                                Stò provando a realizzarne uno ma devo ancora finire...
                                Scusami Alessio , quando ho scritto "" gli altri stirlingari " ecc mi sono dimenticato di dire che eri presente , che lo sei spesso e anche qui adesso . Chiaramente ho visto i video che hai postato ma mi chiedevo quale stai costruendo . Non starai mica facendo quello a cilindro mobile ? Ok può essere vantaggioso ma secondo me è un'incubo ! O no ? Ciao e prosegui . Spartano .

                                Commenta


                                • Hai indovinato: lo stò facendo a cilindro mobile ed è un "incubo", è la terza versione, sbagliando si impara e l'esperienza insegna, speriamo che questa volta funzioni! intanto con una lampadina da 60W il diaframma si muove, il probleme è che il cilindro deve essere ermetico e il displacer bilanciato, per vare una modifica al displacer bisogna smontare tutto...
                                  queste sono alcune immagini

                                  Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

Nome:   03092009435.jpg 
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ID: 1917095
                                  Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

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ID: 1917097

                                  Per lo stirling del forum si potrebbe pensare anche tipo fluydine.. o andiamo proprio a farci male

                                  Ciao Alessio
                                  Qualche video dei miei esperimenti li trovate su:
                                  http://it.youtube.com/user/alessiof76

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                                  • Ciao a tutti, sono appassionatissimo di motori Stirling, ne ho già realizzati due in versione "gamma" che funzionano ma con basso rendimento e sono intento a realizzarne uno più presentabile e con una importante modifica che per quanto ho sperimentato qualche vantaggio lo da, ovvero iniezione d'acqua nel lato caldo, ma mi trovo difronte ad una enorme difficoltà con i materiali tra ossidazioni e tenute: vorrei fare il cilindro di potenza in vetro e pistone in grafite, ma dove compro la grafite?? Mi trovo a Perugia, se qualche utente del forum conoscesse il luogo dove reperirla gli sarei molto grato se me lo comunicasse in mp.

                                    Grazie!!

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                                    • la grafite io l'ho trovata qui:FAURI SNC . CARPENTERIA FERRO E GRAFITE SALORNO TN Lavorazioni particolari in grafite, Carpenteria metallica e inox, Lavorazioni in alluminio e acciaio inox.
                                      é un po lontano ma forse la spedisce

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                                      • Grazie, ora provo a vedere qualche attività similare dalle mie parti, se trovo bene, altrimenti approfitterò del link che mi hai dato.

                                        Volevo chiedervi, qualcuno ha realizzato modelli "gamma" con il pistone in teflon? O anche un pistone in alluminio con tenute in teflon? Io ho realizzato il pistone interamente in teflon, l'ho fatto anche più lungo del dovuto ma lavorando in un cilindro realizzato con una canna di ottone con l'interno lucidato e con temperature massime del cilindro di 55° mi sarà durato 5 ore a dir tanto (sommando le varie accensioni). Probabilmente ha influito molto che la lavorazione superficiale l'ho fatta da solo e le tolleranze non saranno state poi cosi precise, ma ben presto ha iniziato ad avere gioco e successivamente le perdite hanno cominciato a compromettere sempre più le prestazioni. Ho provato con un pistone in alluminio sarà per colpa delle dilatazioni disomogene ma dopo pochi minuti di funzionamento "gira duro" e a freddo non tiene a sufficenza, insomma la tenuta è il mio problema, anche dovuta ai picchi di pressione dovuta al vapore. Spero nella combinazione vetro grafite, sperando che un pistoncino di 3,5 cm di diametro non mi costi una tombola!!

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                                        • Gli LTD grossi

                                          Scusatemi per l'assenza ma sono stato tre giorni senza collegamento.
                                          Cerco di fare un sunto dei miei interventi precedenti per riprendere il filo del discorso.
                                          Partiamo dai cilindri e dalla singola o doppia azione.
                                          Un motore a singola azione ha due pistoni (di potenza o displacer) per ciclo. Il numero di cilindri dipende dalla configurazione. 1 Cilindro il Beta, 2 cilindri il Gamma e l'Alfa.
                                          Un motore a doppia azione risparmia alcuni cilindri. Però non è che si possa fare tutto quello che si vuole, perchè in un doppia azione lo stesso manovellismo trasmette la potenza ma impone anche lo "sfasamento" tra i cicli. Il vero motivo perchè si sono sempre fatti 4 cilindri è che lo sfasamento ottimo non è lontano dai 90°. Poi che siano collegati con un albero motore a bielle manovelle, o con un piatto oscillante tipo Siemens, non è fondamentale. Il risultato saranno sempre 4 cicli motore con uno sfasamento di 90°.
                                          Non è che non si possano realizzare in linea teorica degli LTD doppia azione pluricilindrici. Ma pensa ad un qualsiasi LTD, che ha il displacer di diametro molto più grande del pistone di potenza (e deve essere per forza così) oppure allo stesso in doppia azione che per avere una superficie captante solare opportuna avrà anche esso un cilindro dal grande diametro e dalla corsa ridotta. Questi presentano l'enorme problema di avere i manovellismi (che per equilibrio devono essere al centro dei rispettivi pistoni) dei vari cilindri molto lontani tra loro. Quindi per poterli unire sarò costretto o a realizzare lunghe aste di trasmissione o piatti oscillanti dal diametro esagerato. Queste cose, a parte la difficoltà costruttiva, si traducono in attrito. E siccome il rendimento degli LTD non è alto quel poco te lo giocheresti così.
                                          Come tutte le valutazioni non è una sentenza definitiva, magari con manovellismi decentrati rispetto agli assi dei cilindri e manovellismo in "quadrato" si potrebbe magari provare. Però rimane una soluzione ardita. Se te la senti di sperimentare ti faccio uno schema e te lo posto.
                                          Altra cosa che potrebbe sovvertire la valutazione è il discorso della captazione diretta sul displacer o indiretta.
                                          Ovvio che se decido di fare un circuito indiretto, con un pannello piano che scalda un fluido circolante che porta il calore alla testata dello LTD, posso fare il motore quadricilindrico tipo biella manovella o piatto oscillante senza i problemi di accoppiamento che riportavo prima.
                                          Però un fluido intermedio significa perdere 10-20 °C di delta temperatura per le necessità di scambio termico. Sono tanti, tantissimi. Perchè con acqua di lago a 15 °C avrò una temperatura lato gas di lavoro del motore di 40°C. Se il pannello mi tiene i 150 °C (sottovuoto molto buono in piena estate) ma ci tolgo i 20° per la trasmissione del calore, la temperatura lato gas di lavoro sarà di 130°C. In poche parole ho perso più di un quinto del salto termico solo per il fatto di aver scelto il fluido intermedio. Senza contare l'energia necessaria alla circolazione del fluido vettore, che pesa energeticamente. La pompa relativa andrà collegata in qualche modo all'albero motore ed assorbirà potenza.
                                          Quindi devo scegliere quale delle due mi fa perdere di meno. Se dobbiamo dare credito a chi questi oggetti li ha realizzati ad un buon livello, la maggior parte ha adottato la configurazione monocilindrica con grade displacer ad assorbimento diretto di energia radiante. In un colpo solo mi sono tolto i grandi attriti e la perdita di temperatura, portandomi in casa però il problema dell'avviamento da fermo del volano.
                                          Non sono leggi assolute. Qualcuno che ha scelto il fluido intermedio c'è. Uno dei motivi è quello per esempio che il motore così sviluppato viene buono anche per usi non solari. Per esempio si potrebbe accoppiare al circuito acqua di una caldaia di riscaldamento, a gas o biomasse.
                                          Quindi un solo motore un po meno efficiente, ma buono per tutti gli usi.
                                          Basta scegliere quale è l'obiettivo da perseguire.
                                          Per quanto riguarda i diametri grandi di cui si parla comunque è sufficiente scegliere un approccio modulare. Tipo creare un modulo base 50 cm X 50 cm autosufficiente come motore e poi accoppiarne quanti ne servono per avere la superficie totale necessaria. Più o meno quello che succede nella realtà un po per tutto, compresi i pannelli fotovoltaici.
                                          Il calore è una gran cosa se non ti trovi nel deserto e sai come utilizzarlo.

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                                          • In che senso " bilanciato " Alessio ? Per il fluidine non mi ci metto ma solo perchè voglio prima provare quelli classici , se però ti interessa dovrei avere del materiale che non credo si trovi in rete . Ciao . Spartano .

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                                            • Originariamente inviato da Cottolino Visualizza il messaggio
                                              Grazie, ora provo a vedere qualche attività similare dalle mie parti, se trovo bene, altrimenti approfitterò del link che mi hai dato.

                                              Volevo chiedervi, qualcuno ha realizzato modelli "gamma" con il pistone in teflon? O anche un pistone in alluminio con tenute in teflon? Io ho realizzato il pistone interamente in teflon, l'ho fatto anche più lungo del dovuto ma lavorando in un cilindro realizzato con una canna di ottone con l'interno lucidato e con temperature massime del cilindro di 55° mi sarà durato 5 ore a dir tanto (sommando le varie accensioni). Probabilmente ha influito molto che la lavorazione superficiale l'ho fatta da solo e le tolleranze non saranno state poi cosi precise, ma ben presto ha iniziato ad avere gioco e successivamente le perdite hanno cominciato a compromettere sempre più le prestazioni. Ho provato con un pistone in alluminio sarà per colpa delle dilatazioni disomogene ma dopo pochi minuti di funzionamento "gira duro" e a freddo non tiene a sufficenza, insomma la tenuta è il mio problema, anche dovuta ai picchi di pressione dovuta al vapore. Spero nella combinazione vetro grafite, sperando che un pistoncino di 3,5 cm di diametro non mi costi una tombola!!
                                              Ciao . Ho fatto anche io alcuni modellini in gamma ma mai con pistone in teflon . Ti spiego cosa ho usato e come . X il cilindro ho usato gli ammortizzatori ad olio che sorreggono il portellone posteriore di varie auto , all'interno sono rettificati . X il pistone ho usato un tubo in ottone da 16 mm lucidato a specchio e tappato ad una estremità con rondella in ottone stagnata . Come lubrificante ho usato della polvere di matita ( grafite ) miscelata con CRC
                                              666 Marine ma funzionava bene anche con CRC puro , la scelta della grafite è per farlo correre x ore senza stare lì a lubrificarlo continuamente . La seconda possibilità è quella di usare il gruppo cilindro - pistone - biella dei motori di compressore da frigorifero . Questi in genere hanno un diametro pistone di circa 25 mm con la corsa uguale quindi superquadri e vanno benissimo perchè le tolleranze ci sono già . Stesso tipo di lubrificazione anche x questi ma credo che potresti anche usare la grafite asciutta senza CRC . Non usare mai pistoni in alluminio a meno che non li trovi già pronti con le fasce e la loro camicia perchè hanno un'attrito pazzesco , ti credo che è duro a girare , buttalo . Se vuoi un consiglio usa il gruppo dei motori di frigo . A proposito dell'iniezione di acqua nella zona calda ti invito a stare molto attento perchè a me è successo involontariamente che sia entrata dell'acqua ( quella che usavo x il raffreddamento ) nella parte riscaldata ed è vero che x una manciata di secondi girava come un matto ma poi è esploso il tappo e mi ha rifilato il naso e l'intera macchinetta è volata fino al soffitto ( 3.40 m ! ) quindi attento a quello che fai . Però è interessante come esperimento , sappici dire e tieni lontano il naso . Ciao . Spartano .

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                                              • Nella configurazione che uso a cilindro mobile il displacer "dondola" da una posizione all'altra, durante il funzionamento in verticale, bisogna appesantirlo correttamente i cima, se è troppo leggero (polistirolo) si muove lentamente se è troppo pesante deve oscillare molto il cilindro per farlo spostare, io non l'ho incernierata, ho provato con una base è a cuneo e una piatta, ma non riesco a farlo muovere al momento opportuno, se si sposta troppo presto l'aria non si scalda abbastanza per spostare il cilindro se lo faccio troppo pesante è un peso morto in più da far spostare ed energia persa essendo scadato dalla luce volevo sfruttare al meglio la poca energia, inoltre don deve andare "fuori sede" e toccare le pareti, ora stò provando con un polistirolo molto denso (non mi ricordo come si chiama) i displecer in polistirolo mi si "imbarcavano" non so' se per il sole o per cos'altro...
                                                Qualche video dei miei esperimenti li trovate su:
                                                http://it.youtube.com/user/alessiof76

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                                                • Secondo me devi incernierarlo nel punto neutro e togliere il vincolo a cuneo perchè a spanne non la vedo come soluzione , oppure adottare il sistema a contrappesi . Quanti sono i gradi di escursione ? Parte da 90° e si muove tutto da un lato o parte da ics gradi passando per i 90 ° e continua ? Una soluzione c'è sempre , hai considerato il sistema usato da Kolin ? Ciao . Spartano .

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                                                  • Originariamente inviato da Stranamore Visualizza il messaggio
                                                    Scusatemi per l'assenza ma sono stato tre giorni senza collegamento.
                                                    Cerco di fare un sunto dei miei interventi precedenti per riprendere il filo del discorso.
                                                    Partiamo dai cilindri e dalla singola o doppia azione.
                                                    Un motore a singola azione ha due pistoni (di potenza o displacer) per ciclo. Il numero di cilindri dipende dalla configurazione. 1 Cilindro il Beta, 2 cilindri il Gamma e l'Alfa.
                                                    Un motore a doppia azione risparmia alcuni cilindri. Però non è che si possa fare tutto quello che si vuole, perchè in un doppia azione lo stesso manovellismo trasmette la potenza ma impone anche lo "sfasamento" tra i cicli. Il vero motivo perchè si sono sempre fatti 4 cilindri è che lo sfasamento ottimo non è lontano dai 90°. Poi che siano collegati con un albero motore a bielle manovelle, o con un piatto oscillante tipo Siemens, non è fondamentale. Il risultato saranno sempre 4 cicli motore con uno sfasamento di 90°.
                                                    Non è che non si possano realizzare in linea teorica degli LTD doppia azione pluricilindrici. Ma pensa ad un qualsiasi LTD, che ha il displacer di diametro molto più grande del pistone di potenza (e deve essere per forza così) oppure allo stesso in doppia azione che per avere una superficie captante solare opportuna avrà anche esso un cilindro dal grande diametro e dalla corsa ridotta. Questi presentano l'enorme problema di avere i manovellismi (che per equilibrio devono essere al centro dei rispettivi pistoni) dei vari cilindri molto lontani tra loro. Quindi per poterli unire sarò costretto o a realizzare lunghe aste di trasmissione o piatti oscillanti dal diametro esagerato. Queste cose, a parte la difficoltà costruttiva, si traducono in attrito. E siccome il rendimento degli LTD non è alto quel poco te lo giocheresti così.
                                                    Come tutte le valutazioni non è una sentenza definitiva, magari con manovellismi decentrati rispetto agli assi dei cilindri e manovellismo in "quadrato" si potrebbe magari provare. Però rimane una soluzione ardita. Se te la senti di sperimentare ti faccio uno schema e te lo posto.
                                                    Altra cosa che potrebbe sovvertire la valutazione è il discorso della captazione diretta sul displacer o indiretta.
                                                    Ovvio che se decido di fare un circuito indiretto, con un pannello piano che scalda un fluido circolante che porta il calore alla testata dello LTD, posso fare il motore quadricilindrico tipo biella manovella o piatto oscillante senza i problemi di accoppiamento che riportavo prima.
                                                    Però un fluido intermedio significa perdere 10-20 °C di delta temperatura per le necessità di scambio termico. Sono tanti, tantissimi. Perchè con acqua di lago a 15 °C avrò una temperatura lato gas di lavoro del motore di 40°C. Se il pannello mi tiene i 150 °C (sottovuoto molto buono in piena estate) ma ci tolgo i 20° per la trasmissione del calore, la temperatura lato gas di lavoro sarà di 130°C. In poche parole ho perso più di un quinto del salto termico solo per il fatto di aver scelto il fluido intermedio. Senza contare l'energia necessaria alla circolazione del fluido vettore, che pesa energeticamente. La pompa relativa andrà collegata in qualche modo all'albero motore ed assorbirà potenza.
                                                    Quindi devo scegliere quale delle due mi fa perdere di meno. Se dobbiamo dare credito a chi questi oggetti li ha realizzati ad un buon livello, la maggior parte ha adottato la configurazione monocilindrica con grade displacer ad assorbimento diretto di energia radiante. In un colpo solo mi sono tolto i grandi attriti e la perdita di temperatura, portandomi in casa però il problema dell'avviamento da fermo del volano.
                                                    Non sono leggi assolute. Qualcuno che ha scelto il fluido intermedio c'è. Uno dei motivi è quello per esempio che il motore così sviluppato viene buono anche per usi non solari. Per esempio si potrebbe accoppiare al circuito acqua di una caldaia di riscaldamento, a gas o biomasse.
                                                    Quindi un solo motore un po meno efficiente, ma buono per tutti gli usi.
                                                    Basta scegliere quale è l'obiettivo da perseguire.
                                                    Per quanto riguarda i diametri grandi di cui si parla comunque è sufficiente scegliere un approccio modulare. Tipo creare un modulo base 50 cm X 50 cm autosufficiente come motore e poi accoppiarne quanti ne servono per avere la superficie totale necessaria. Più o meno quello che succede nella realtà un po per tutto, compresi i pannelli fotovoltaici.
                                                    Anche a me spesso va in palla e non sono virus classici ma comuni errori dati dal virus vero , Bill . Senti ti ho anticipato e ho messo giù un ' idea in cad senza pretese , ma non riesco a caricarlo . Ho cambiato il formato cad in jpeg ma è troppo grande , adesso provo a cercare soluzioni ma vado alla cieca perchè non so come fare . Ho capito quello che dici ma non dobbiamo fare un prototipo da 50 KW , solo un modellino x capire dove andare a parare . Inoltre a proposito del fluido dici bene perchè non è esclusa la possibilità di utilizzare il vettore assorbendo calore da altre fonti , che so ......anche pannelli solari classici , o il recupero di calore da impianti a bassa temperatura ecc , io non la vedo così brutta come la descrivi , e dai non fare il solito pessimista ! Fermo restando che la fisica non si può cambiare , naturalmente . Provo ad allegare questo schizzo e poi vediamo se può funzionare , ciao . Spartano .

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                                                    • Ok , è la peggior risoluzione e non si vedono tutti i colori , l'ortografia non si è incollata bene ma al momento è l'unica conversione che si allega . Se c'è qualche anima che mi spiega come convertire un file cad in qualcosa di più serio lo ringrazio da adesso .
                                                      Il volume spazzato dallo spostatore è di circa 15 volte superiore alla somma del volume spazzato dai quattro pistoni . Questi ultimi hanno un diametro di 25 mm e una corsa dello stesso valore . Lo spostatore è libero e non ha vincoli meccanici , il contrappeso in basso serve ad annullare il peso dello spostatore . Il piatto oscillante credo sia la soluzione più ovvia ma non fare caso ai particolari di aggancio perchè sono solo dimostrativi . Ogni pistone ha la camera direttamente collegata con il cilindro dello spostatore . E qui ho dei dubbi . Questa è solo una delle versioni che ho pensato . Ciao . Spartano .
                                                      File allegati

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                                                        Non ci vorrebbe uno spostatore per ogni cilindro? con un displacer solo la pressione aumenta (o diminuisce) in ogni cilindro contemporaneamente agendo in egual maniera su ognuno dei 4 cilindri non capisco come uno possa andare su e l'altro giù..
                                                        Qualche video dei miei esperimenti li trovate su:
                                                        http://it.youtube.com/user/alessiof76

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                                                          Ho la sensazione che nell'articolo che proponeva questo sistema ci fosse qualche cosa di non detto. Per esempio un distributore rotante che distribuisse la pressione solamente al pistone in fase di espansione.... Solo così posso arrivare ad immaginare che questo concetto di motore possa funzionare ed essere anche autoavviante. Per quanto mi sforzi non riesco a vedere altre possibilità. E non sono sicuro che funzioni neanche col distributore.
                                                          Comunque mi sto "applicando" per modellare in 3D (in maniera concettuale schematica, perchè un progetto esecutivo non è alla mia portata di tempo) un possibile manovellismo per realizzare quello che tu vuoi ottenere, un alfa doppia azione 4 cilindri alimentato a fluido indiretto e raffreddato anche a fluido. Appena finito te lo posto.
                                                          Per ridurre di dimensioni un JPG basta aprirlo con un programma di fotoritocco (tipo Photoshop, Gimp, ma anche Paint.net o MS Picture Manager che fa parte di Office) e risalvarlo cambiano il livello di qualità di salvataggio del JPG. Così facendo lo riduci anche di 10 volte.
                                                          Il calore è una gran cosa se non ti trovi nel deserto e sai come utilizzarlo.

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                                                          • Originariamente inviato da spartano Visualizza il messaggio
                                                            Ciao . Ho fatto anche io alcuni modellini in gamma ma mai con pistone in teflon . Ti spiego cosa ho usato e come . X il cilindro ho usato gli ammortizzatori ad olio che sorreggono il portellone posteriore di varie auto , all'interno sono rettificati . X il pistone ho usato un tubo in ottone da 16 mm lucidato a specchio e tappato ad una estremità con rondella in ottone stagnata . Come lubrificante ho usato della polvere di matita ( grafite ) miscelata con CRC
                                                            666 Marine ma funzionava bene anche con CRC puro , la scelta della grafite è per farlo correre x ore senza stare lì a lubrificarlo continuamente . La seconda possibilità è quella di usare il gruppo cilindro - pistone - biella dei motori di compressore da frigorifero . Questi in genere hanno un diametro pistone di circa 25 mm con la corsa uguale quindi superquadri e vanno benissimo perchè le tolleranze ci sono già . Stesso tipo di lubrificazione anche x questi ma credo che potresti anche usare la grafite asciutta senza CRC . Non usare mai pistoni in alluminio a meno che non li trovi già pronti con le fasce e la loro camicia perchè hanno un'attrito pazzesco , ti credo che è duro a girare , buttalo . Se vuoi un consiglio usa il gruppo dei motori di frigo . A proposito dell'iniezione di acqua nella zona calda ti invito a stare molto attento perchè a me è successo involontariamente che sia entrata dell'acqua ( quella che usavo x il raffreddamento ) nella parte riscaldata ed è vero che x una manciata di secondi girava come un matto ma poi è esploso il tappo e mi ha rifilato il naso e l'intera macchinetta è volata fino al soffitto ( 3.40 m ! ) quindi attento a quello che fai . Però è interessante come esperimento , sappici dire e tieni lontano il naso . Ciao . Spartano .
                                                            Ciao grazie per la risposta. Il problema è che non voglio solo fare un modellino, dovrei riuscire a riprodurre uno stirling costruito da altri studenti che ho disponibile in laboratorio, solo che la mia versione dovendo prevedere un sistema di raccoglimento della condensa all'estremità del cilindro, ha uno spazio morto leggermente superiore (dovuto ad un canaletto che convoglia le goccioline nel rigeneratore) che devo compensare con corsa e alesaggio proporzionati a regola d'arte e un rigeneratore di altra concezione, meno voluminoso ma anche meno fitto per via delle resistenze. Per questo motivo, mi devo attenere quanto più possibile al modello che abbiamo e di cui si conoscono dettagliatamente tutte le caratteristiche, per poter poi fare una comparazione. Quindi adattare materiali di recupero va bene, ma devo avere una gran fortuna che siano delle dimensioni appropriate...
                                                            Un risultato immediato è stato l'aumento della coppia a bassi giri, fino a 750 più o meno, questo perchè condensa più acqua (probabilmente), e un aumento dell'assorbimeto di calore al crescere dei giri, cosa che fa ben sperare in termini di rendimento. Il fatto che però non riesca a trovare una soluzione longeva rende tutto il mio lavoro totalmente inutile...tanto che al momento mi sono totalmente dedicato ad altri esami per non perdere la sessione...

                                                            Sto utilizzando lo stelo dell'ammortizzatorino di un portabagagli di una fiat uno proprio per muovere il dispalcer!

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                                                              The Jim Dandy #6 is FOR SALE!
                                                              OSSI DI PESCA TRITATI sono un'ottima BIOMASSA alternativa

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