Il cucchiaio non esiste
Salve a tutti. Sono nuovo del forum, nel senso che lo leggo spesso ma è la prima volta che scrivo.
Faccio i complimenti a renatore per l'impegno, ma ritengo che il motore non possa funzionare. C'e dietro un errore concettuale, di termodinamica per capirci. Un ciclo, ed il Bryton non a eccezione, è per definizione una evoluzione chiusa di un fluido che subisce una serie di trasformazioni per poi ripassare periodicamente al punto di partenza. I cicli di pratico utilizzo sono tipicamente a 4 trasformazioni. Se il ciclo viene percorso in senso orario è un ciclo motore che dallo spostamento di calore e dalla sua degradazione trae lavoro meccanico, diversamente è un ciclo frigorifero che assorbe lavoro meccanico e sposta calore rivalutandolo, cioè innalzandone la temperatura.
Il ciclo bryton consta di una compressione adiabatica, un riscaldamento isobaro, una espansione adiabatica ed un raffreddamento isobaro. Non ci si deve fare ingannare dai cilci aperti. L'atmosfera chiude il ciclo sostituendo lo scambiatore freddo. Infatti scarico gas caldi a pressione atmosferica e aspiro aria fresca alla stessa pressione. L'effetto pratico è lo stesso di uno scambiatore isobaro di raffreddamento.
Il motore di renatore funziona solo per il primo ciclo. Il compressore comprime l'aria. Questa si scalda per la compressione. Qui abbiamo la prima cosa che non va. L'aria calda passa per uno scambiatore di raffreddamento dove perde temperatura che poi gli si dovrà ridare nello scambiatore caldo. Se funzionasse avrebbe un consumo specifico di calore enorme. MA non può funzionare. L'aria passa per la valvola di non ritorno e va allo scambiatore caldo. Qui si riscalda e va alla parte di espansione del pistone. Fin qui consuma tanto ma funziona. Il problema viene adesso. Dopo essersi espanso passa tramite una valvola direttamente dalla parte di espansione alla parte di compressione. Cioè viene mandato a ricominciare il ciclo senza essere stato raffreddato, quindi non ripassa per il suo stato iniziale. In poche parole non è un ciclo termodinamico.
Il pistone si muove da sinistra verso destra al momento di caricare il circuito per la differenza di superficie tra le due faccie del pistone, ma da li non si muoverà mai più.
Però l'intuizione di dare al circuito una pressione di base superiore alla atmosferica è termodinamicamente corretta. A parità di motore la potenza esprimibile è proporzionale alla massa d'aria evolvente e quindi direttamente proporzionale alla pressione base del circuito. Il rendimento non cambia di una virgola, dipendendo solamente dalle temperature Max e Min, anzi dal loro rapporto. Non a caso tale accorgimento è adottato da tutti i motori a circuito chiuso, che siano turbine o stirling. Gli stirling da trazione, quelli veri, avevano pressioni base anche di 200 Atm. Solo così si avvicinavano alle prestazioni dei motori a combustione interna.
Comunque di motori Bryton funzionanti ne sono esistiti molti nella storia, per inciso essi si chiamano in realtà motori Ericsson, essendo il relativo ciclo inventato in realtà da quest'ultimo, svedese, ed invece attribuito dagli americani a bryton, americano anche lui, per campanilismo.
Una macchina molto avanzata è stata progettata e costruita una ventina di anni fa dall'istituto motori del CNR a napoli. Niente di nuovo sotto il sole quindi. LA relativa sperimentazione però ha dato come risultato un consumo specifico elevato, ma di sicuro funzionava. E' stata comunque abbandonata per il suo alto consumo di calore. L'obiettivo della ricerca era quello di sperimentare un motore che potesse competere con i motori a combustione interna e consumare meno di questi. Ma per il momento non c'è nessun motore che possa fare meglio. Un diesel navale può rendere il 55-60%. Per trovare qualche cosa di equivalente bisogna andare su una centrale a ciclo combinato turbogas-vapore alimentata a metano. Una a vapore classica non supera il 43% ed una centrale nucleare difficilmente il 33%.
Il vantaggio del nostro campo di applicazione però è che il sole è gratis. Che il motore consumi poco o tanto poco importa. Solo un motore riscaldabile dall'esterno può sfruttarne il calore. Quindi ben venga una nuova sperimentazione. Non devi solo cascare nelle trappole della termodinamica, molto insidiose.
Comunque il post non va visto in senso negativo. Rispetto profondamente la passione e l'inventiva. Va da se che applicandosi a risolvere un problema si ricaschi nelle soluzioni storiche che si sono avvicendate per risolvere quello stesso problema.
Il titolo del post è una citazione dal film Matrix, per dire che spesso le cose meno evidenti sono quelle che fregano di più.
Se volete possiamo approfondire il tema. Io stesso sono un appassionato di motori Bryton/Ericsson. Li preferisco agli stirling.
La differenza tra gli uni e gli altri è praticamente solo nella presenza di valvole dei primi. Il rendimento teorico è lo stesso. Si sono affermati gli stirling perchè la tecnologia dei metalli non permette di avere valvole funzionanti ad alte temperature con continuità e le alte temperature sono essenziali per il rendimento.
Buon forum a tutti
Salve a tutti. Sono nuovo del forum, nel senso che lo leggo spesso ma è la prima volta che scrivo.
Faccio i complimenti a renatore per l'impegno, ma ritengo che il motore non possa funzionare. C'e dietro un errore concettuale, di termodinamica per capirci. Un ciclo, ed il Bryton non a eccezione, è per definizione una evoluzione chiusa di un fluido che subisce una serie di trasformazioni per poi ripassare periodicamente al punto di partenza. I cicli di pratico utilizzo sono tipicamente a 4 trasformazioni. Se il ciclo viene percorso in senso orario è un ciclo motore che dallo spostamento di calore e dalla sua degradazione trae lavoro meccanico, diversamente è un ciclo frigorifero che assorbe lavoro meccanico e sposta calore rivalutandolo, cioè innalzandone la temperatura.
Il ciclo bryton consta di una compressione adiabatica, un riscaldamento isobaro, una espansione adiabatica ed un raffreddamento isobaro. Non ci si deve fare ingannare dai cilci aperti. L'atmosfera chiude il ciclo sostituendo lo scambiatore freddo. Infatti scarico gas caldi a pressione atmosferica e aspiro aria fresca alla stessa pressione. L'effetto pratico è lo stesso di uno scambiatore isobaro di raffreddamento.
Il motore di renatore funziona solo per il primo ciclo. Il compressore comprime l'aria. Questa si scalda per la compressione. Qui abbiamo la prima cosa che non va. L'aria calda passa per uno scambiatore di raffreddamento dove perde temperatura che poi gli si dovrà ridare nello scambiatore caldo. Se funzionasse avrebbe un consumo specifico di calore enorme. MA non può funzionare. L'aria passa per la valvola di non ritorno e va allo scambiatore caldo. Qui si riscalda e va alla parte di espansione del pistone. Fin qui consuma tanto ma funziona. Il problema viene adesso. Dopo essersi espanso passa tramite una valvola direttamente dalla parte di espansione alla parte di compressione. Cioè viene mandato a ricominciare il ciclo senza essere stato raffreddato, quindi non ripassa per il suo stato iniziale. In poche parole non è un ciclo termodinamico.
Il pistone si muove da sinistra verso destra al momento di caricare il circuito per la differenza di superficie tra le due faccie del pistone, ma da li non si muoverà mai più.
Però l'intuizione di dare al circuito una pressione di base superiore alla atmosferica è termodinamicamente corretta. A parità di motore la potenza esprimibile è proporzionale alla massa d'aria evolvente e quindi direttamente proporzionale alla pressione base del circuito. Il rendimento non cambia di una virgola, dipendendo solamente dalle temperature Max e Min, anzi dal loro rapporto. Non a caso tale accorgimento è adottato da tutti i motori a circuito chiuso, che siano turbine o stirling. Gli stirling da trazione, quelli veri, avevano pressioni base anche di 200 Atm. Solo così si avvicinavano alle prestazioni dei motori a combustione interna.
Comunque di motori Bryton funzionanti ne sono esistiti molti nella storia, per inciso essi si chiamano in realtà motori Ericsson, essendo il relativo ciclo inventato in realtà da quest'ultimo, svedese, ed invece attribuito dagli americani a bryton, americano anche lui, per campanilismo.
Una macchina molto avanzata è stata progettata e costruita una ventina di anni fa dall'istituto motori del CNR a napoli. Niente di nuovo sotto il sole quindi. LA relativa sperimentazione però ha dato come risultato un consumo specifico elevato, ma di sicuro funzionava. E' stata comunque abbandonata per il suo alto consumo di calore. L'obiettivo della ricerca era quello di sperimentare un motore che potesse competere con i motori a combustione interna e consumare meno di questi. Ma per il momento non c'è nessun motore che possa fare meglio. Un diesel navale può rendere il 55-60%. Per trovare qualche cosa di equivalente bisogna andare su una centrale a ciclo combinato turbogas-vapore alimentata a metano. Una a vapore classica non supera il 43% ed una centrale nucleare difficilmente il 33%.
Il vantaggio del nostro campo di applicazione però è che il sole è gratis. Che il motore consumi poco o tanto poco importa. Solo un motore riscaldabile dall'esterno può sfruttarne il calore. Quindi ben venga una nuova sperimentazione. Non devi solo cascare nelle trappole della termodinamica, molto insidiose.
Comunque il post non va visto in senso negativo. Rispetto profondamente la passione e l'inventiva. Va da se che applicandosi a risolvere un problema si ricaschi nelle soluzioni storiche che si sono avvicendate per risolvere quello stesso problema.
Il titolo del post è una citazione dal film Matrix, per dire che spesso le cose meno evidenti sono quelle che fregano di più.
Se volete possiamo approfondire il tema. Io stesso sono un appassionato di motori Bryton/Ericsson. Li preferisco agli stirling.
La differenza tra gli uni e gli altri è praticamente solo nella presenza di valvole dei primi. Il rendimento teorico è lo stesso. Si sono affermati gli stirling perchè la tecnologia dei metalli non permette di avere valvole funzionanti ad alte temperature con continuità e le alte temperature sono essenziali per il rendimento.
Buon forum a tutti
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