Ciao Stranamore,
meglio fare un po di ordine ed entrare meglio nei dettagli costruttivi (premetto che io mi occupo di tuttaltro lavoro) ma dopo 4 anni di ragionamenti tra me e me, tiro le somme e secondo cio' che io abbia capito in tutto questo tempo e' che per poter funzionare un sistema termodinamico si deve essere capace di imbrigliare piu' energia termica possibile evitando il piu' e possibile che si disperda in convezione e conduzione con l'ambiente esterno, e di creare un salto termico il piu' elevato possibile.
(almeno questo e cio' che io fino adesso ho capito)
sulle tantissime possibilia' offerte dalla natura a parita' di sforzo/lavoro ottenuto io mi fermerei sul motore a vapore (che comunque e' anche il piu' strausato).
sul mio progetto a parte il motore che sara' di cilindrata circa 2000, punto ad ottenere moltissima coppia a bassa pressione, ma chiaramente mi serve molta portata al min.
e stabilita' di pressione, ecco perche' ho pensato all'accumulo, in maniera di allivellare le curve di produzione energia termica.
sul brayton o su altri sistemi tipo turbine, credo dovrei fare i conti con componenti
chiaramente tu mi evidenzi la pericolosita' del vapore a 300°C, ma chiaramente io non ho mensionato tutti i dispositivi di controllo e sicurezza
che l'impianto avra a bordo macchina, tipo plc dedicati, termocoppie in varii punti, valvole limitatrici, e tanti altri strumenti che lavoreranno in sinergia per bloccare tutto ad ogni minimo sintomo di avaria.
tornando sui dettagli del sistema a vapore (che e' quello che mi e' piu' fattibile) sul contenitore di accumulo anziche mettere ferraglia o milioni
di bulloni e dadi per riempire il metro cubo per poi completare con olio diatermico che farebbe solo da vettore termico, giustamente entra in ballo
la dilatazione dei metalli che porterebbe a spaccare la vasca (immagini di quanti millimetri a 300° si gonfierebbe) metterei degli scarti di marmo
che li avrei gratuitamente, lasciando un'intercapedine di mezzo centimetro per sopperire alle dilatazioni possibili, poi in riferimento al calore raggiunto lo controllero' ed evitero' che si superino i 300° (visto le dimensioni dell'accumulo la salita di temperatura non sara' molto rapida, quindi facile da controllare.
parlando della caldaia dell'acqua non superera i 150° perche' anchessi controllata tramite pompa ad impulsi a velocita' variabile su plc collegato ai bulbi termocoppia e manometri elettronici, che a loro volta garantiranno una percorrenza dell'acqua ad una velocita' tale da scambiare 150 gradi e non oltre.
(quindi in caso di produzione vapore a dismisura rispetto al fabisogno del motore a vapore, una parte di vapore lo faro' scaricare in atmosfera)
quindi riepilogando abbiamo un accumulo di pietra lavica e marmo, controllato a 300°, una caldaia all'interno (che nel caso qualcosa non va, basta fermare
l'immissione dell'acqua ed aprire il circuito caldaia da entrambe i lati, quindi la caldaia salira' a 300° ma non avra' pressione per rompersi.
come mai tu mi parli di basso rendimento visto che con dei pistoni fatti in casa, leggerissimi e tutto il bilellismo montato su cuscinetti prodirrebbe
una spinta tale che a 150 gradi spingerebbe spaventosamente da piegare l'albero motore se verra fermato?
ancora non so quanta coppia Nm/s di produrrebbe sul pesante volano a bordo albero motore, ma intendo fare girare lentamente per evitare di bilanciare in maniera precisa, dopo sul volano moltiplichero' la velocita' con componenti bilanciati e precisi.
spero tu ora entrerai in sintonia con il mio modo di vedere le cose, ma sei libero di contrastarmi....anzi fallo pure, sgagliando si impara
ciao e grazie del tuo apporto
meglio fare un po di ordine ed entrare meglio nei dettagli costruttivi (premetto che io mi occupo di tuttaltro lavoro) ma dopo 4 anni di ragionamenti tra me e me, tiro le somme e secondo cio' che io abbia capito in tutto questo tempo e' che per poter funzionare un sistema termodinamico si deve essere capace di imbrigliare piu' energia termica possibile evitando il piu' e possibile che si disperda in convezione e conduzione con l'ambiente esterno, e di creare un salto termico il piu' elevato possibile.
(almeno questo e cio' che io fino adesso ho capito)
sulle tantissime possibilia' offerte dalla natura a parita' di sforzo/lavoro ottenuto io mi fermerei sul motore a vapore (che comunque e' anche il piu' strausato).
sul mio progetto a parte il motore che sara' di cilindrata circa 2000, punto ad ottenere moltissima coppia a bassa pressione, ma chiaramente mi serve molta portata al min.
e stabilita' di pressione, ecco perche' ho pensato all'accumulo, in maniera di allivellare le curve di produzione energia termica.
sul brayton o su altri sistemi tipo turbine, credo dovrei fare i conti con componenti
chiaramente tu mi evidenzi la pericolosita' del vapore a 300°C, ma chiaramente io non ho mensionato tutti i dispositivi di controllo e sicurezza
che l'impianto avra a bordo macchina, tipo plc dedicati, termocoppie in varii punti, valvole limitatrici, e tanti altri strumenti che lavoreranno in sinergia per bloccare tutto ad ogni minimo sintomo di avaria.
tornando sui dettagli del sistema a vapore (che e' quello che mi e' piu' fattibile) sul contenitore di accumulo anziche mettere ferraglia o milioni
di bulloni e dadi per riempire il metro cubo per poi completare con olio diatermico che farebbe solo da vettore termico, giustamente entra in ballo
la dilatazione dei metalli che porterebbe a spaccare la vasca (immagini di quanti millimetri a 300° si gonfierebbe) metterei degli scarti di marmo
che li avrei gratuitamente, lasciando un'intercapedine di mezzo centimetro per sopperire alle dilatazioni possibili, poi in riferimento al calore raggiunto lo controllero' ed evitero' che si superino i 300° (visto le dimensioni dell'accumulo la salita di temperatura non sara' molto rapida, quindi facile da controllare.
parlando della caldaia dell'acqua non superera i 150° perche' anchessi controllata tramite pompa ad impulsi a velocita' variabile su plc collegato ai bulbi termocoppia e manometri elettronici, che a loro volta garantiranno una percorrenza dell'acqua ad una velocita' tale da scambiare 150 gradi e non oltre.
(quindi in caso di produzione vapore a dismisura rispetto al fabisogno del motore a vapore, una parte di vapore lo faro' scaricare in atmosfera)
quindi riepilogando abbiamo un accumulo di pietra lavica e marmo, controllato a 300°, una caldaia all'interno (che nel caso qualcosa non va, basta fermare
l'immissione dell'acqua ed aprire il circuito caldaia da entrambe i lati, quindi la caldaia salira' a 300° ma non avra' pressione per rompersi.
come mai tu mi parli di basso rendimento visto che con dei pistoni fatti in casa, leggerissimi e tutto il bilellismo montato su cuscinetti prodirrebbe
una spinta tale che a 150 gradi spingerebbe spaventosamente da piegare l'albero motore se verra fermato?
ancora non so quanta coppia Nm/s di produrrebbe sul pesante volano a bordo albero motore, ma intendo fare girare lentamente per evitare di bilanciare in maniera precisa, dopo sul volano moltiplichero' la velocita' con componenti bilanciati e precisi.
spero tu ora entrerai in sintonia con il mio modo di vedere le cose, ma sei libero di contrastarmi....anzi fallo pure, sgagliando si impara
ciao e grazie del tuo apporto
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