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Stirling no- piston

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  • #91
    Il Displacer

    Quello del Displacer è un punto debole, almeno lo era, finora.

    Nelle precedenti configurazioni di Stirling Oleo Dinamico (SOD), il Displacer è collegato con un piccolo vaso di espansione che riceve una opportuna quantità d'olio alla massima pressione elevata generata dentro il Vaso di Stirling durante la fase del riscaldamento isocoro, ma ne emette di olio anche alla minima pressione bassa prodotta nella fase di raffreddamento isocoro.
    E questo avviene in modo alterno, sempre nello stesso vaso.
    Questa pressione/depressione, grazie al gioco delle valvole, viene conservata dentro il Displacer durante le fasi di espansione e di contrazione isoterme e tende a bilanciarsi ai valori pressori generati dentro il Vaso.
    Dato che questi valori pressori del vaso sono di valore opposto a quelli contenuti nel Displacer, in teoria nulla osta a che il movimento del displacer avvenga coerentemente.

    E' necessario però che il pistone sia sufficientemente largo per risentire della pressione del vaso e che il movimento del displacer sia previsto sufficientemente corto, per non creare perdite di forza nelle fasi ultime del movimento. Inoltre potrebbe essere intuitivamente percepita una certa difficoltà nell'abbassamento del Displacer, mentre sempre intuitivamente si intravvedono meno difficoltà alla salita dello stesso. Dobbiamo anche mettere in bilancia il peso del displacer che aiuta nella fase di discesa.

    La proposta di un secondo pistone che spinga la discesa del Displacer è praticamente irrealizzabile, dato che dovrebbe ancorarsi nella parte superiore del Vaso, la parte calda...

    Si deve e si può fare di meglio.

    http://www.energeticambiente.it/atta...1&d=1256122397

    Riprendendo una precedente intuizione da me disegnata nel post n°22 di questo 3D, è possibile arrivare ad avere un'applicazione che rende il movimento del Displacer del tutto autonomo, sempre restando nella soluzione oleodinamica.
    In questo caso si prevede la raccolta, in due vasi di espansione distinti, dei picchi pressori massimi e di quelli minimi generati durante le due fasi isocore e poi è prevista un'elettrovalvola (EV) a 4 vie che regola l'afflusso dell'olio al pistone provocando il movimento durante le due fasi isoterme.

    Sì, un'altra EV, ma non dovrebbe essere troppo complicato allestire i comandi.
    .
    .
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    Ultima modifica di rampa; 21-10-2009, 14:08.

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    • #92
      I free piston

      Prova a leggerti questo Magari ne trovi ispirazione.
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      Il calore è una gran cosa se non ti trovi nel deserto e sai come utilizzarlo.

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      • #93
        free piston

        Grazie Stranamore !
        Me lo leggo senza dubbio !

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        • #94
          Perfezionismo...

          ... sì, quasi ossessivo-compulsivo...

          Il Pistone che muove il Displacer può avere un attrito bassissimo. Non servono fasce elastiche o guarnizioni strette perchè anche se trafila un po' d'olio tre le due camere del pistone, non succede nulla di drammatico.
          Non solo, ma anche se l'olio trafila nella Camera di Stirling, la perdita può essere raccolta in una scodelletta sul fondo del vaso, e con un semplice accorgimento (una valvola unidirezionale) può essere recuperata e reimmessa nel vaso a bassa pressione.

          Opportune due molle alle estremità del pistone per impedire sbattimenti del Displacer sulle due pareti del Vaso.

          http://www.energeticambiente.it/atta...1&d=1256225594

          Prevedo che il Displacer sia leggerissimo, perchè il Rigeneratore verrà posto addirittura all'esterno del Vaso di Stirling.
          Questo permetterà di aumentare la velocità del Displacer per diminuzione della sua inerzia.

          .
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          Ultima modifica di rampa; 22-10-2009, 17:43.

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          • #95
            Riflessione sul pistone...

            Se l'attrito del pistone fosse veramente molto basso e il peso del displacer fosse modestissimo, potrebbe non servire un secondo circuito d'olio a pressione più elevata come indicato nel post n°91, ma potrebbe bastare anche solo il normale circuito generale.

            http://www.energeticambiente.it/atta...1&d=1256292803

            Questo comporta una semplificazione costruttiva notevolissima, l'eliminazione dell'elettrovalvola distributrice (EV) del circuito generale e l'uso della sola EV che comanda il Pistone/Displacer.

            Bisogna calcolare bene e poi provare...

            Quando si crede di aver raggiunto un disegno/schema definitivo, ci si trova dopo poco a realizzarne un altro che sembra migliore...


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            • #96
              Il Vaso di Stirling

              Il disegno spiega molto meglio delle parole, ma deve essere capito e anche immaginato, perchè non tutto si può evidenziare graficamente.
              Il Vaso è concepito abbastanza piatto per due motivi: per aumentare le superfici termiche e per diminuire la lunghezza del pistone e l'escursione del displacer.
              Il Displacer sarebbe molto leggero, di alluminio e si muoverebbe molto aderente alla parete laterale del vaso.
              Un serie di moltissimi tubicini di rame vengono raccordati dalla parete calda (superiore) e dalla parete fredda (inferiore) per arrivare a sboccare liberamente nella zona intermedia, indicata nel disegno con R. Questa zona intermedia sarebbe il rigeneratore, che verrebbe riempito di paglia di rame.
              Nel suo movimento di salita (passaggio dalla fase calda alla fase fredda) il displacer spingerebbe una grande parte di gas caldo attraverso i tubicini di rame superiori. Il gas caldo sboccherebbe nel rigeneratore esterno cedendo calore e raffreddandosi e da lì poi, attraverso i tubicini di rame raccordati alla parete fredda, verrebbe convogliato nella parte fredda del vaso.
              Nel movimento di discesa del Displacer (passaggio dalla fase fredda alla fase calda) si verifica il flusso opposto e il gas recupera dalla paglia di rame il calore prima ceduto.
              I tubicini di rame possono essere più o meno lunghi e tortuosi o possono essere inglobati in lamine di rame, tipo quelle dei radiatori. Questo sarebbe molto opportuno nella fase di riscaldamento che, come indicato nel disegno, avverrebbe con fiamma discendente.
              Il vaso verrebbe termicamente isolato.

              http://www.energeticambiente.it/atta...1&d=1256294742


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              • #97
                Originariamente inviato da rampa Visualizza il messaggio
                Un serie di moltissimi tubicini di rame vengono raccordati dalla parete calda (superiore) e dalla parete fredda (inferiore) per arrivare a sboccare liberamente nella zona intermedia, indicata nel disegno con R. Questa zona intermedia sarebbe il rigeneratore, che verrebbe riempito di paglia di rame.
                .
                Posso dire che se il gas fosse un fluido ideale il tuo progetto sarebbe ottimale, ma nella realtà a parità di sezione un tubo unico ha molto minori perdite di carico (cioè attriti) di moltissimi tubicini un compromesso sarebbe di passare da moltissimi a tanti. E purtroppo tutto il volume dentro i tubicini è spazio morto, assieme a quello del rigeneratore, ma nel caso del rigeneratore lo svantaggio è ampiamente remunerato dal recupero di calore.
                Devo aggiungere un appunto, nei tuoi schemi il dispalcer è molto sottile, non so se è per migliorare la comprensione del disegno, ma nella realtà il displacer dovrebbe occupare circa la metà del vaso stirling come tu lo chiami, perchè oltre a spostare il gas, il displacer deve coprire nella posizione alta la metà del vaso che è riscaldato, e nella posizione bassa la metà del vaso che è raffreddato. Ciao se-pol.

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                • #98
                  Originariamente inviato da SE-POL Visualizza il messaggio
                  Posso dire che se il gas fosse un fluido ideale il tuo progetto sarebbe ottimale, ma nella realtà a parità di sezione un tubo unico ha molto minori perdite di carico (cioè attriti) di moltissimi tubicini un compromesso sarebbe di passare da moltissimi a tanti. E purtroppo tutto il volume dentro i tubicini è spazio morto, assieme a quello del rigeneratore, ma nel caso del rigeneratore lo svantaggio è ampiamente remunerato dal recupero di calore.
                  Ciao SE-POL.
                  Moltissimi tubicini aumentano la superficie di contatto del gas con le fonti termiche calde e fredde presenti fuori dal vaso di Stirling e aumentando il loro numero aumenta il flusso globale e diminuisce la quantità di gas che passa attraverso i tubicini stessi diminuendone la resistenza. Un indubbio vantaggio. E' come nel caso di una corrente elettrica, una miriade di resistenze elettriche poste in parallelo...
                  Lo spazio morto in un tubo più grosso, in teoria è pari a quello di alcuni tubicini aventi messi assieme la stessa superficie di flusso, ma la superficie di contatto del gas è molto minore in un tubo unico più grosso.
                  Originariamente inviato da SE-POL Visualizza il messaggio
                  Devo aggiungere un appunto, nei tuoi schemi il dispalcer è molto sottile, non so se è per migliorare la comprensione del disegno, ma nella realtà il displacer dovrebbe occupare circa la metà del vaso stirling come tu lo chiami, perchè oltre a spostare il gas, il displacer deve coprire nella posizione alta la metà del vaso che è riscaldato, e nella posizione bassa la metà del vaso che è raffreddato. Ciao se-pol.
                  Sul Displacer hai perfettamente ragione, non c'ho pensato... ma forse volevo solo rendere l'idea della leggerezza... verrà corretto nei prossimi disegni... grazie !!!



                  Accetto molto volentieri qualsiasi appunto si creda opportuno... anche perchè sennò mi sembra di parlare da solo come fanno i matti...

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                  • #99
                    Rigeneratore esterno

                    La lieve compressione che il Displacer nel suo movimento provoca, permette un flusso del gas attraverso i tubicini che in un primo momento aumenta addirittura il riscaldamento o il raffreddamento del gas stesso (azione controtermica ?), ma questo riscaldamento o raffreddamento viene subito scaricato e assorbito dal metallo presente nel rigeneratore, rendendolo addirittura più efficiente nella fase successiva...

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                    • IPER-Isoterme

                      E' possibile eliminare il rigeneratore esterno come disegnato nel post n°96.

                      Il disegno va modificato.

                      I moltissimi tubicini caldi diventerebbero molti tubetti più spessi che passando attraverso la camera di combustione, confluirebbero poi in un unico tubo collettore grosso, munito di valvola unidirezionale libera verso l'esterno del Vaso. Anche questo grosso tubo sarebbe posizionato nella camera di combustione.

                      Lo stesso dicasi per i moltissimi tubicini freddi che diventerebbero molti tubetti meno sottili rispetto la versione precedente. Questi partirebbero da un tubo grosso immerso nel liquido refrigerante e munito di valvola unidirezionale libera verso l'interno del Vaso e confluirebbero nella parete fredda del Vaso di Stirling passando sempre attraverso l'acqua di raffreddamento.

                      Il funzionamento avverrebbe cosi.

                      Nella fase di espansione isoterma il gas è costretto ad uscire dai tubetti posizionati nella parete calda e nel suo percorso all'esterno subirebbe un ulteriore riscaldamento, aumentando il rendimento.

                      Nella fase di contrazione isoterma il gas grazie alla valvola unidirezionale volta all'interno, sarebbe raccolto dal grosso tubo cosiddetto freddo che attraverso i tubetti porta il gas nella parte inferiore del Vaso di Stirling. In questo tragitto il gas andrebbe incontro ad una contrazione volumetrica ulteriore favorevole alla dinamica del sistema.

                      Invece di avere delle PARA-Isoterme sfavorevoli, si avrebbero delle IPER-Isoterme favorevoli.

                      Un rigeneratore potrebbe essere posizionato ovviamente nel displacer.

                      http://www.energeticambiente.it/atta...1&d=1256828152


                      Se al posto del Displacer ci fosse un pistone a tenuta con una valvola unidirezionale verso la parte calda e ci fosse inoltre il blocco in automatico della valvola B durante l'espansione isoterma e della valvola A nella contrazione isoterma, questo non sarebbe più uno Stirling, ma finché c'è il displacer e la valvola A e B sono libere di lavorare, questo è uno Stirling, magari un po' im*******ito, ma è sempre lui...


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                      • area lavoro

                        tanto per rendere l'idea...

                        http://www.energeticambiente.it/atta...1&d=1256830020


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                        • Ciao. Non mi è chiara l'utilità delle due unidirezionali. Non dovrebbero servire ad uno stirling gamma. Peraltro i motori con valvole di isolamento, che siano comandate o automatiche, appartengono alla categoria degli Ericsson.
                          Il calore è una gran cosa se non ti trovi nel deserto e sai come utilizzarlo.

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                          • Valvole Unidirezionali

                            Originariamente inviato da Stranamore Visualizza il messaggio
                            Ciao. Non mi è chiara l'utilità delle due unidirezionali. Non dovrebbero servire ad uno stirling gamma. Peraltro i motori con valvole di isolamento, che siano comandate o automatiche, appartengono alla categoria degli Ericsson.
                            Guardando la figura...

                            http://www.energeticambiente.it/atta...1&d=1256883515

                            La valvola B impedisce al gas caldo di uscire dal tubo freddo e lo obbliga invece attraverso la valvola A, ad uscire solo dal tubo caldo. Questo comporta un' ulteriore espansione del gas o, quanto meno, una conservazione della linea isoterma...

                            Viceversa la valvola A impedisce al gas caldo appena uscito (che deve raffreddarsi rapidamente rientrando nel Vaso) di passare attraverso il tubo caldo, ma lo obbliga a rientrare attraverso la valvola B, nella parte bassa del Vaso di Stirling, passando attraverso il liquido refrigerante e subendo una contrazione di volume. Viene sfruttata un'isoterma più bassa.

                            In pratica cosa succede: si migliorano gli scambi termici e il cosiddetto spazio morto esterno viene praticamente annullato.

                            Rimane un gamma migliorato nella resa... questo è possibile farlo con l'oleodinamico, non si può attuare col meccanico...
                            Ma ci sono molti altri vantaggi dell'oleodinamico che il meccanico non ha...


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                            • Elettrovalvola.. si o no ?

                              Un'elettrovalvola bidirezionale esige da 8 a 11W di potenza e nel SOD-A SOD-C ce ne vogliono due.
                              Ce ne serve almeno una di portata mentre quella del Displacer può esser anche modesta. Inoltre quelle che ho visto sono poco adatte a funzionare a frequenze elevate e per tanto tempo. Dovrebbero battere a circa 15-20 Hz per ore... oltre ai consumi si rischia di renderle inutilizzabili in poco tempo.... un vero buco nell'acqua !!!

                              Dobbiamo ripiegare sulle valvole meccaniche a funzionamento automatico...

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                              • Io non mi spaventerei così in fretta. Personalmente non credo (senza offesa) che il motore funzionerà, ma comunque sono convinto che devi costruirlo e provarlo.
                                Per le elettrovalvole devi solo cercare meglio. Costeranno forse di più, ma le elettrovalvole in grado di fare il lavoro che ti serve esistono.
                                Hai letto spero del nuovo sistema Multiair FIAT (e così faccio anche pubblicità alla azienda che mi da da mangiare). Dentro ci sono delle elettrovalvole in grado di fare 6000 cicli di apertura e chiusura al MINUTO. E di durare per tutta la vita del motore.
                                Quindi prima di scoraggiarti cerca meglio per favore. In fondo il tuo lavoro è importante per tutti. Che funzioni o no. Faremo tutti tesoro del tuo lavoro.
                                Il calore è una gran cosa se non ti trovi nel deserto e sai come utilizzarlo.

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                                • Originariamente inviato da Stranamore Visualizza il messaggio
                                  Io non mi spaventerei così in fretta. Personalmente non credo (senza offesa) che il motore funzionerà, ma comunque sono convinto che devi costruirlo e provarlo.
                                  Per le elettrovalvole devi solo cercare meglio. Costeranno forse di più, ma le elettrovalvole in grado di fare il lavoro che ti serve esistono.
                                  Hai letto spero del nuovo sistema Multiair FIAT (e così faccio anche pubblicità alla azienda che mi da da mangiare). Dentro ci sono delle elettrovalvole in grado di fare 6000 cicli di apertura e chiusura al MINUTO. E di durare per tutta la vita del motore.
                                  Quindi prima di scoraggiarti cerca meglio per favore. In fondo il tuo lavoro è importante per tutti. Che funzioni o no. Faremo tutti tesoro del tuo lavoro.
                                  Scoraggiarmi io ? Tse !
                                  Non avrei rinunciato all'idea dell'elettrovalvola e non ne avrei parlato se non avessi già avuto la soluzione in tasca, una soluzione così semplice, bella ed elegante, modestamente, che quella dell'elettrovalvola risulterà una facile e sciocca scappatoia, comoda solo per chi vuole risultati tutti e subito e a qualsiasi costo, magari anche antieconomici, senza impegnarsi in soluzioni, diciamolo pure, creative.
                                  In fondo il bello della faccenda è proprio questo, inventare qualcosa di nuovo... e le soluzioni migliori non si trovano in internet, ma dentro la nostra mente, basta sapercele cercare !!!

                                  non credi (senza offesa) che il motore funzionerà ?
                                  Con affermazioni del genere (senza offesa) si rischia una figuraccia...

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                                  • Anche secondo me la soluzione oleodinamica non è la migliore, ma forse permette configurazioni che altrimenti sarebbero impossibili quindi merita sicuramente d'essere studiata, per la questione valvole è estremamente semplice ed economico da risolvere, basta usare valvole a sfera comandate da motori (AC o DC) con retroazione, o passo passo che sono anche molto più semplici da comandare, e tramite un software regolare con precisione la frequenza di apertura e chiusura.

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                                    • valvole e oleodinamico

                                      Originariamente inviato da DinoDF Visualizza il messaggio
                                      Anche secondo me la soluzione oleodinamica non è la migliore, ma forse permette configurazioni che altrimenti sarebbero impossibili quindi merita sicuramente d'essere studiata
                                      Ciao Dino ! Sì, la soluzione oleodinamica consente sviluppi inaspettati, sopratutto nell'ambito di configurazioni con molti Stirling... tra poco ne vedremo di interessanti...
                                      Originariamente inviato da DinoDF Visualizza il messaggio
                                      per la questione valvole è estremamente semplice ed economico da risolvere, basta usare valvole a sfera comandate da motori (AC o DC) con retroazione, o passo passo che sono anche molto più semplici da comandare, e tramite un software regolare con precisione la frequenza di apertura e chiusura.
                                      No, no... cose ancor più semplici... valvole meccaniche autonome che non consumano un milliwatt e senza centraline o altre diavolerie del genere...

                                      Le valvole a luci consentono, una volta capìta la dinamica dei flussi, soluzioni incredibilmente semplici e valide.
                                      Mi serve un tornitore anche mediocre e il gioco è fatto !

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                                      • meccanico / oleodinamico

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                                        Sarebbe possibile per uno Stirling meccanico aver un pistone di potenza che si espande solo nella parte calda della camera e che rientra solo nella parte fredda della stessa ?
                                        Semplicemente inconcepibile, perchè assurdo nei termini...
                                        Però è proprio questo che succede con l'oleodinamico presentato nel post summenzionato !
                                        Ed è un vantaggio semplicemente enorme che ancora non è stato quantificato, ma che ad intuito è paragonabile, a mio giudizio, ad un efficiente rigeneratore e per di più aggiuntivo, visto che ne mettiamo un altro dentro il Displacer.

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                                        • Mi sfugge qualcosa... nel post #100 parli di gas non di olio

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                                          • Gas

                                            Originariamente inviato da DinoDF Visualizza il messaggio
                                            Mi sfugge qualcosa... nel post #100 parli di gas non di olio
                                            Le valvole di cui al post n°100 sono in effetti per il gas, due unidirezionali, una in uscita per il gas caldo che spinge sull'olio e l'altra in entrata per il gas da raffreddare prima che entri nel vaso.
                                            Le valvole meccaniche invece di cui parlavo nei post successivi (riferendomi alle elettrovalvole ecc) sono per l'olio. Servono a regolare il flusso verso il Displacer e verso gli utilizzatori finali (dinamo rotante o oscillante).
                                            Ultima modifica di rampa; 01-11-2009, 20:24.

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                                            • Originariamente inviato da rampa Visualizza il messaggio
                                              Per esempio, quanto scritto al post N° 100, forse non è stato ben compreso nella sua importanza.
                                              Sarebbe possibile per uno Stirling meccanico aver un pistone di potenza che si espande solo nella parte calda della camera e che rientra solo nella parte fredda della stessa ?
                                              Semplicemente inconcepibile, perchè assurdo nei termini...
                                              Però è proprio questo che succede con l'oleodinamico presentato nel post summenzionato !
                                              Sarà l'ora tarda ma non ho capito perché con uno Stirling "meccanico" (lo sono tutti e per capirci meglio direi classico) non è possibile sfruttare il doppio circuito proposto nel post #100...

                                              Originariamente inviato da rampa Visualizza il messaggio
                                              E' possibile eliminare il rigeneratore esterno come disegnato nel post n°96.

                                              Il disegno va modificato.

                                              I moltissimi tubicini caldi diventerebbero molti tubetti più spessi che passando attraverso la camera di combustione, confluirebbero poi in un unico tubo collettore grosso, munito di valvola unidirezionale libera verso l'esterno del Vaso. Anche questo grosso tubo sarebbe posizionato nella camera di combustione.

                                              Lo stesso dicasi per i moltissimi tubicini freddi che diventerebbero molti tubetti meno sottili rispetto la versione precedente. Questi partirebbero da un tubo grosso immerso nel liquido refrigerante e munito di valvola unidirezionale libera verso l'interno del Vaso e confluirebbero nella parete fredda del Vaso di Stirling passando sempre attraverso l'acqua di raffreddamento.

                                              Il funzionamento avverrebbe cosi.

                                              Nella fase di espansione isoterma il gas è costretto ad uscire dai tubetti posizionati nella parete calda e nel suo percorso all'esterno subirebbe un ulteriore riscaldamento, aumentando il rendimento.

                                              Nella fase di contrazione isoterma il gas grazie alla valvola unidirezionale volta all'interno, sarebbe raccolto dal grosso tubo cosiddetto freddo che attraverso i tubetti porta il gas nella parte inferiore del Vaso di Stirling. In questo tragitto il gas andrebbe incontro ad una contrazione volumetrica ulteriore favorevole alla dinamica del sistema.
                                              Parli di GAS e questo è comune sia che si tratti di un motore stirlin classico che oleodinamico quindi non capisco perché poi dici che non è applicabile al motore classico

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                                              • Originariamente inviato da DinoDF Visualizza il messaggio
                                                Sarà l'ora tarda ma non ho capito perché con uno Stirling "meccanico" (lo sono tutti e per capirci meglio direi classico) non è possibile sfruttare il doppio circuito proposto nel post #100...

                                                Parli di GAS e questo è comune sia che si tratti di un motore stirlin classico che oleodinamico quindi non capisco perché poi dici che non è applicabile al motore classico
                                                Sì, sì, è vero, ci pensavo proprio stanotte senza peraltro aver letto il tuo post, ma è anche vero che non l'ho mai visto proporre nel classico dove il pistone di potenza è sempre stato costruito attaccato alla camera di Stirling.
                                                Bisognerebbe semplicemente che fosse staccato, indipendente dalla camera per poter sfruttare la dinamica descritta nel post #100.
                                                Può essere una buona idea, anzi ottima se qualcuno del forum vuole applicarla.
                                                Ma il pistone di potenza meccanico staccato dalla camera consente di pressurizzare il sistema a volontà ?
                                                Ecco una buona domanda.

                                                Per ora io seguo il progetto dell' oleodinamico anche solo perchè so che sicuramente non ha problemi di tenuta, di pressurizzazione e posso raccordarlo come voglio.

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                                                • Solo i modellini giocattolo di motori stirling gamma hanno il pistone di potenza direttamente montato sopra il disolcatore, i modelli più evoluti spesso non usano questa configurazione perché non è ottimale avere il rigeneratore all'interno del dislocatore, ma conviene averlo esterno e far passare il GAS in una o più serpentine per migliorare lo scambio termico; con due semplici valvole unidirezionali a sfera è semplicissimo far passare il gas nel dalla zona calda a quella fredda per un bypass che esclude le serpentine ed invece passare proprio per la serpentina nell'altra metà del ciclo.

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                                                  • L'acqua calda...

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                                                    Solo i modellini giocattolo di motori stirling gamma hanno il pistone di potenza direttamente montato sopra il disolcatore, i modelli più evoluti spesso non usano questa configurazione perché non è ottimale avere il rigeneratore all'interno del dislocatore, ma conviene averlo esterno e far passare il GAS in una o più serpentine per migliorare lo scambio termico; con due semplici valvole unidirezionali a sfera è semplicissimo far passare il gas nel dalla zona calda a quella fredda per un bypass che esclude le serpentine ed invece passare proprio per la serpentina nell'altra metà del ciclo.
                                                    Bon, non ho scoperto niente di nuovo quindi, ma forse è già tutto fatto nella vita.
                                                    Non mi illudevo di aver scoperto cose fondamentali, ovviamente, ma solo cose interessanti o anche solo stimolanti e inoltre mi piaceva poter dire di esserci arrivato da solo e sopratutto averne preso coscienza.
                                                    Questo mi è stato di stimolo, lo confesso.
                                                    Forse è stato inopportuno anche solo il desiderio di cercare di trasmettere l'entusiasmo per queste mie conoscenze ai tanti lettori di questo forum.
                                                    I tantissimi poi che sono più avanti di me nella conoscenza dei fenomeni termodinamici e del motore Stirling in particolare, porteranno un po' di pazienza, anche per qualche altra mia futura cavolata, altrimenti non gli resta che evitare di leggermi. In fondo non perdono nulla, sono cose che loro sanno già da tempo.

                                                    ... e continuiamo

                                                    Un discorso è avere il rigeneratore fuori della camera (#96) con tutte le conseguenze di spazio morto e di scambi termici inutili che questo comporta e un altro discorso è avere addirittura il pistone di potenza fuori della camera (#100).
                                                    Di questa seconda opzione gradirei in effetti vedere qualche immagine, se possibile, perchè certamente sono rimasto indietro...

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                                                    • Non intendevo dire che hai scritto cose inutili od ovvie, ci mancherebbe!!!
                                                      le idee non sono monete... se io ho un' idea e tu hai un' idea e ce le scambiamo entrambi abbiamo due idee; se io ho una moneta e tu una moneta e ce le scambiamo entrambi abbiamo una moneta
                                                      Nel vecchio forum c'erano molte immagini di motori stirling, in questo non mi sembra che le immagini siano state copiate, solo i post
                                                      Ne includo alcune.
                                                      Non scoraggiarti e continua a condividere le idee
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                                                      • Ragazzi la discussione è bella ma non bisogna reinventare l'acqua calda ne il motore di stirling.
                                                        La soluzione a valvole (semplici unidirezionali a sfera o a lamelle) che bypassano gli scambiatori caldo e freddo alternativamente nelle due corse del dislocatore (ma "displacer" vi sta antipatico?) è vecchia come il cucco. Ne trovate uno schema nello stupendo testo di Walker edito credo nel 1970. Oltre allo schema ne trovate anche i grafici del rendimento paragonati a quelli del ciclo Stirling classico senza valvole.
                                                        Ma perchè nessuno la ha mai adottata? A parte l'ovvia considerazione che oramai di gente che ha voglia di sperimentare ce ne è poca e che tutti, specie nelle università, preferiscono fare belle simulazioni numeriche su soluzioni meccanicamente note, il motivo per cui non si è adottata all'inizio è proprio che richiedeva delle valvole che ovviamente non sono eterne, oltre al fatto che introduce volumi morti tali da poter vanificare il vantaggio termodinamico. Ci aggiungo che il vantaggio termodinamico esiste solo se il rigeneratore ha efficienza minore del 100%. Il che è sempre nella realtà. Ma essendo molto migliorata l'efficienza dei rigeneratori (oramai prossima in quelli calcolati al computer al 97-98%) ecco che il suo vantaggio termodinamico è diventato molto basso mentre il volume morto che introduce rimane sempre quello. In più le valvoline continuano a non essere eterne......
                                                        Spero si aver spiegato bene il concetto.
                                                        Non ti offendere rampa se penso che il motore non funzionerà. Come ti ho già scritto sono convinto che tu debba costruirlo. Però devi convenire che da quando hai iniziato questo topic siamo arrivati a 148 post e non so più quante configurazioni di motore diverse e sequenze di funzionamento sempre nuove ma senza una tua presa di posizione decisa.
                                                        Io continuo a tornare avanti ed indietro ma spesso trovo delle contraddizioni tra uno schema e l'altro o una sequenza e l'altra.
                                                        I grafici che ci posti sono belli, ma ovviamente si intuisce che non sono il risultato di un calcolo o di una simulazione ma solo il tuo modo di renderci chiaro il tuo pensiero. Non sono voglio dire passi avanti sulla dimostrazione di fattibilità o di rendimento del motore.
                                                        Scegli uno schema, quello tra i tuoi che secondo te ha le migliori possibilità di riuscita, ed inizia a costruirlo. Seguiremo credo tutti con trepidazione i tuoi progressi, confrontandoci li dove riterrai di aver bisogno di confronto.
                                                        Per quanto riguarda le figuracce non è che io sia spaventato dalla possibilità di dover ammettere di aver sbagliato. Se succederà pasienza, solo chi non lavora non sbaglia mai. Che applicato qui potrebbe tradursi così: di sicuro chi non legge i tuoi post, o che magari li legge e non scrive niente, non rischia di sbagliare mai. Ma neanche ti porta un contributo di discussione o approfondimento.
                                                        Spero di aver chiarito lo spirito con cui scrivo.
                                                        Il calore è una gran cosa se non ti trovi nel deserto e sai come utilizzarlo.

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                                                        • SOD, l'evoluzione della specie...

                                                          Sembra una vita da quando, poco oltre la metà di settembre, postavo il primo schema dello Stirling Oleo-Dinamico.

                                                          http://www.energeticambiente.it/atta...ton-imm16c.bmp

                                                          Allora non sapevo di certo dove sarei arrivato e vedendo e rivedendo i vari schemi noto che in effetti, in un mese e mezzo, è stato tutto un susseguirsi di modifiche che hanno avuto però una loro logica diciamolo pure, evolutiva.

                                                          Nel primo schema erano presenti tre difetti, poi corretti.
                                                          1 - l'olio dentro la camera e due fori nella camera stessa
                                                          2 - Motore solo a flusso continuo
                                                          3 - nessuna indicazione sul meccanismo di funzionamento del displacer

                                                          La distinzione tra SOD-Alternato e SOD-Continuo è stata posta verso l'8/10 (#56-57)

                                                          http://www.energeticambiente.it/atta...-ol-din-13.png

                                                          http://www.energeticambiente.it/atta...-ol-din-12.png

                                                          Rimaneva l'olio dentro la camera con due fori, e l'incertezza sul movimento del displacer.
                                                          A dire il vero per il displacer il 30/09 EmilioDale proponeva il movimento con elettromagnete (#23). Idea buona ma mio giudizio un po' complicata. Mi pare che ricalchi la cosidetta soluzione Martini, ma non ci giuro perché non sono esperto di brevetti.
                                                          Il giorno prima (#22) avevo intuito la necessità della realizzazione di un doppio circuito d'olio, uno a DeltaP più elevata da utilizzare per il movimento del displacer e l'altro a pressioni più basse da utilizzare per ricavare energia.

                                                          Bisognava però riuscire a sfasare i due movimenti, quello del displacer con quello dell'espansione/contrazione isoterma del gas riscaldato/raffreddato.

                                                          http://www.energeticambiente.it/atta...on-immpng2.png

                                                          Una volta fatto il doppio circuito d'olio, bisognava stabilire tempi e modi del movimento del displacer. Ipotizzando un movimento comandato da elettrovalvole, bisognava sincronizzare e mettere in sequenza i vari movimenti.
                                                          Questo esigeva la presenza di sensori di pressione in grado di captare le varie fasi del ciclo di Stirling. Cosa più facile a dirsi che a farsi.
                                                          Le sequenze delle aperture del due EV (quella del displacer e quella del pistone di potenza) vengono proposte verso la metà di ottobre (#65).

                                                          Successivamente viene estromesso l'olio dalla camera, che passa anche da due ad un solo foro di comunicazione (#84).

                                                          http://www.energeticambiente.it/atta...ol-din-14b.png

                                                          Il 21/10 viene data la definizione definitiva del movimento del pistone per il displacer. (#91)

                                                          http://www.energeticambiente.it/atta...n-pistone3.png

                                                          Il 23/10 parlo della camera di Stirling, proponendo i famosi tubicini che aumentano il riscaldamento e il raffreddamento dall'esterno della stessa.
                                                          In seguito propongo le due valvole unidirezionali che smistano il gas caldo e il gas freddo che agiscono su pistone di potenza.
                                                          Queste valvole consentono il mantenimento delle isoterme calde e fredda nelle fasi rispettive di espansione e di contrazione isoterme (#100).

                                                          http://www.energeticambiente.it/atta...ston-vaso1.png

                                                          Nel post #107 DinoDr propone il movimento del Displacer con valvole a sfera comandate da motori con retroazione.
                                                          A mio giudizio la proposta presume implicitamente la presenza del solito circuito di olio a DeltaP più elevata e non cambia purtroppo il problema della presenza dei sensori di pressione, a meno che non si voglia regolare il tutto dall'esterno, all'inizio, una volta per tutte, considerando di immettere nel sistema calore e temperature fisse.

                                                          Per il movimento del Displacer, in vari post, io accennavo circa la possibilità di utilizzare una valvola meccanica a luci, in grado di regolare automaticamente, con la sua frequenza di movimento, l'utilizzazione delle potenze termiche immesse nel sistema. Questa valvola smisterebbe il movimento dell'olio, secondo le varie fasi, nei due circuiti pressori, quello del displacer e quello nel cosiddetto pistone di potenza.

                                                          Ma perché scrivo tutto questo ?

                                                          Solo per dire che soltanto adesso, con tutte le conoscenze nel frattempo acquisite, e con tutte le carte in mano, potrei scegliere la configurazione ideale su cui tentare di costruire qualcosa che valga la pena di essere costruito.

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                                                          • SOD Definitivo

                                                            Posto lo schema ultimo definitivo dello Stirling Oleo Dinamico, anche per non lasciare incompleto il 3D.
                                                            Lo definisco ultimo perchè per me non è ulteriormente migliorabile dal punto di vista generale. Sono possibili dei miglioramenti nei vari elementi che lo compongono.

                                                            Come si può notare tutti i vari elementi che compongono il motore confluiscono e vengono regolati e coordinati da una singola valvola centrale che è il vero cuore del sistema.
                                                            Questa valvola fa tutto il lavoro con un movimento meccanico dato dalle variazioni pressorie che avvengono nella camera di Stirling.
                                                            Tale valvola è già stata progettata e verrà costruita a giorni.

                                                            Un saluto cordiale a tutti i compagni di viaggio di questo 3D.

                                                            http://www.energeticambiente.it/atta...1&d=1258451423

                                                            .
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                                                            • A mio avviso dato che hai fatto 30, fai 31... elimina completamente la valvola, collega il lato del cilindro che muove il dislocatore da lato freddo a caldo al circuito oleodinamico e l'altro lato ad un polmone ad azoto caricato in maniera che la pressione massima del circuito idraulico sia leggermente maggiore della pressione nel polmone, in questo modo all'aumentare della temperatura aumenta la pressione dell'olio che non appena diviene maggiore della pressione nel polmone fa spostare il dislocatore, l'aria si raffredda e la pressione diminuisce facendo spostare nuovamente il dislocatore ed il ciclo ricomincia.
                                                              Così hai uno stirling autoavviante e molto robusto, praticamente un free-piston leggermente modificato.
                                                              Ma la domanda ora è:
                                                              - A questo punto serve l'olio? o basta l'aria?

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