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Motori Esotermici a Doppio Effetto

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  • #91
    Ciao rampa. E' un poco che sono senza internet causa morte naturale del mio router, quindi non ho letto tutti i post precedenti.
    Però mi sono guardato quest'ultimo e le sue immagini.
    A prima vista non sembra uno stirling. Non che non possa funzionare. MA per funzionare con il ciclo di stirling i due pistoni devono essere sincronizzati in modo da avere parti di corsa in controfase e parte in fase. Lo sfasamento canonico di 90° dell'alfa insomma.
    Non vedo traccia di tale meccanismo (meccanico, pneumatico, intrinseco nel principio...). Il motore finirebbe per funzionare con i due pistoni in sincronia. In questa modalità è ancora in grado di raccogliere un piccolo lavoro positivo, ma secondo il ciclo di Cayley. Quindi senza compressione ed in base alle sole differenze di pressione sulle varie facce. E, ovviamente, le facce della stessa superficie non aiutano.
    Il calore è una gran cosa se non ti trovi nel deserto e sai come utilizzarlo.

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    • #92
      Ciao Stranamore e ben ritrovato.

      Graficamente è senza dubbio un Doppio Stirling Alfa, anche perchè e stato costruito così "matematicamente". Lo sfasamento è stato inserito in modo corretto a 90° (pistone caldo a 0° e quello freddo a +90°) e i due Stirling contrapposti lavorano sì in fase opposta ma entrambi in ciclo caldo e non in ciclo freddo. Basta un controllo visivo per capirlo, ormai ho imparato a riconoscerlo quando impronto un ciclo grafico.

      Anzi mando l'animazione del ciclo freddo, per puro divertimento, tanto è molto semplice e facile farlo, basta invertire la sequenza delle stesse immagini:
      http://www.energeticambiente.it/atta...1&d=1283158853
      In questo caso la forza meccanica viene applicata al pistone inferiore e il freddo si genera nella parte superiore: ci starebbe un brevettigno ...?


      La vera obiezione è se l' AlfaYoYo a ciclo caldo, così come costruito possa poi in realtà mantenere nel tempo il movimento di sfasatura.
      E qui il discorso si fa estremamente complesso e affascinante...

      Mando anche l'animazione col movimento Scotch Yoke. In questo caso non ci sono, o almeno non dovrebbero esserci le obiezioni precedenti.

      http://www.energeticambiente.it/atta...1&d=1283159214

      .
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      Ultima modifica di rampa; 30-08-2010, 10:21.

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      • #93
        Le premesse le ho capite. Ma escludendo il caso ovvio del manovellismo scocth yoke, non riesco a capire cosa dovrebbe convincere i due pistoni a vibrare sfasati di 90°.
        E poi mi rimane il problema delle due facce. Se i pistoni mantengono la sfasatura per uno dei due cicli sono in opposizione per l'altro.
        E di questo soffre anche il cinematico. Gli alfa doppio effetto sempre a 4 cilindri per avere sempre i 90° tra i pistoni di tutti i cicli. Mi ricordo ci aver già affrontato questa discussione con te e so che sei convinto del contrario. Ma io non riesco a vederla come te.
        Vista la facilità con cui fai le animazioni perchè non ne fai una comparativa?
        Diagrammi i movimenti dei due pistoni e la funzione di volume totale del ciclo. Metti i grafici dei due cicli affiancati e verifichiamo la sequenza.
        Io sono convinto che mentre un ciclo lavora sa motore l'altro lavora da frigorifero e ne assorbe, mentre tu sei convinto che sarebbero tutti e due motori.
        Mi ci vorrebbe troppo tempo per metere su una simulazione, mentre tu probabilmente hai dei "semilavorati" adatti.
        Il calore è una gran cosa se non ti trovi nel deserto e sai come utilizzarlo.

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        • #94
          Oltre ogni ragionevole dubbio...

          Originariamente inviato da Stranamore Visualizza il messaggio
          Le premesse le ho capite....
          E poi mi rimane il problema delle due facce.....
          La dimostrazione viene fatta con grafica e matematica.

          http://www.energeticambiente.it/atta...1&d=1283275057

          a - Movimentiamo l'Alfa Doppio con 16 fotogrammi

          b - Mettiamo sicuramente in ciclo caldo l'Alfa Superiore impostandolo matematicamente. Ne scriviamo (in frazione di 1) i 16volumi caldi e i 16 freddi in blu nella parte superiore del cilindro caldo e di quello freddo.

          c - Scriviamo in rosso i volumi caldi e freddi della parte inferiore dei cilindri. Sono pari alla differenza tra il volume totale del cilindro caldo e freddo e i rispettivi volumi caldi e freddi dello Stirling Superiore:
          VolC2 = 1 - VolC1
          VolF2 = 1 - VolF1
          Noteremo anche visivamente che il pistone a T rispettivo è correttamente posizionato
          .
          Nella tabella a dx è indicato con una casella blu la coppia dei volumi caldo e freddo dello Stirling Superiore, quello che sicuramente è in ciclo caldo perchè così è stato costruito di proposito.

          Andiamo poi a cercare per ogni fotogramma la coppia dei volumi scritti in rosso dello Stirling inferiore, di cui non conosciamo il tipo di ciclo (caldo o freddo) e la segniamo in rosso nella rispettiva casella della tabella a dx.

          Alla fine movimentiamo il tutto: se le doppiette di volumi indicate col rosso seguono la stessa direzione delle doppiette blu, allora vuol dire che i volumi dello Stirling Inferiore sono quelli del ciclo caldo, altrimenti avrebbero un decorso opposto.

          http://www.energeticambiente.it/atta...1&d=1283275574

          Si nota che lo sfasamento di 180° tra i due Stirling non fa comparire la fase fredda nello Stirling opposto, ma solo un ritardo del ciclo di 1/2 giro.

          CVD !!!

          Per questo, senza tante dimostrazioni matematiche, era stata da me aperta questa discussione ben cinque mesi fa....


          .
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          • #95
            La quadratura di fase

            Originariamente inviato da Stranamore Visualizza il messaggio
            Le premesse le ho capite....
            ....non riesco a capire cosa dovrebbe convincere i due pistoni a vibrare sfasati di 90°....
            Due oscillatori uguali entrano in risonanza con movimento armonico costante se hanno la frequenza uguale.
            Se hanno frequenza lievemente diversa entrano in dissonanza con movimento armonico incostante (andamento fusiforme).
            Se la frequenza è molto diversa, non c'è trasmissione efficace tra i due oscillatori.

            La cosa poco nota, ma molto certa, è che in caso di due risuonatori uguali, quello dei due che riceve l'impulso dall'altro, conserva la sua stessa frequenza, uguale identica a quella dell'altro, ma sfasata di 90°.

            Questa sfasatura di 1/4 di giro infatti è la più efficace in modo assoluto (dimostrabile matematicamente), per trasmettere un'energia da un oscillatore attivo ad un altro ricevente.
            Questo accordo sfasato a 90°, si chiama accordo in quadratura di fase.

            Il problema è quello di avere due "oscillatori uguali". Se si riesce ad ottenere costruttivamente questa caratteristica, i due pistoni si convincono da soli a vibrare sfasati di 90°.

            Una dimostrazione pratica del fenomeno si può ottenere studiando con un oscilloscopio le onde di due corde sonore, di cui una viene stimolata e l'altra entra in accordo. Si vedrà che la risonante sarà sfasata di 90° rispetto alla corda risonatrice.

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            • #96
              Alfa Doppio a membrane...

              Questa animazione corregge quella del post #71.

              http://www.energeticambiente.it/atta...1&d=1283362143

              La semplicità delle immagini rende il tutto anche più bello...


              .
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              • #97
                Stirling Doppia Camera

                Non è stata felice l'idea di usare il temine Doppio Effetto per questa discussione, perchè ho notato che genera confusione con le normali configurazioni monocamera in cui il dislocatore agisce appunto con doppio effetto.
                Forse il termine più appropriato poteva essere Stirling Doppio, o Stirling a Doppia Camera o anche Stirling a Camere Distinte o a Camere Contrapposte.
                Comunque si tratta a mio giudizio di una nuova impostazione costruttiva dello Stirling, che con qualche limite ma notevoli vantaggi, consente di implementare tutte le configurazioni classiche già note dello Stirling.
                Se a questa novità aggiungiamo il fatto di poter sempre impostare i vari pistoni come Oscillatori Meccanici Massa-Molla sostituendo di fatto il meccanismo Biella-Manovella, potremo ben capire come queste configurazioni presentano i vantaggi del Free Piston senza averne gli svantaggi.
                Vorrei continuare a proporre le animazioni grafiche di tutti i tipi di Stirling noti, però in configurazione Doppia Camera.
                Quella postata finora, sotto il termine di oscillatore Termo-Meccanico, era la classica configurazione Alfa e l'argomento alfa sarebbe esaurito se non fosse che manca l'anomalo Alfa a 4 pistoni: provvedo subito...

                http://www.energeticambiente.it/atta...1&d=1283582364

                .
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                • #98
                  Stirlig alfa

                  Originariamente inviato da rampa Visualizza il messaggio

                  .
                  Scusate l'intromissione a pie' pari,seguo da diverso tempo le vostre interessanti discussioni, ed essendo anch'io uno stirlingaro,volevo sottoporvi un piccolo studio che ho allegato.
                  Si tratta in sintesi dell'applicazione di un classico Stiring alfa su un sistema a pirolisi continua.
                  Ho presenti tutti i problemi derivanti dalle altissime temperature sviluppate dalla pirolisi e trasmesse al cilindro caldo,ma e' una sfida a mio parere da affrontare, in quanto puo' avere delle applicazioni interessantissime.
                  Il fine e' quello di produrre dagli scarti di biomassa una notevole quantita' di energia termica(pirolisi),e intorno ai 2/3 kw di energia elettrica(stirlig/alternatore).
                  Cosa ne pensate?
                  Grazie.
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                  • #99
                    Originariamente inviato da lino49 Visualizza il messaggio
                    Scusate l'intromissione a pie' pari,...
                    Cosa ne pensate?
                    Grazie.
                    Molto interessante...!
                    Purtroppo io sono rimasto ancora al N° 12 della tua didascalia... !
                    La tua idea verrà buona !
                    Ciao

                    Commenta


                    • Originariamente inviato da rampa Visualizza il messaggio
                      Molto interessante...!
                      Purtroppo io sono rimasto ancora al N° 12 della tua didascalia... !
                      La tua idea verrà buona !
                      Ciao

                      Ti ringrazio,ma io volevo proprio parlare del punto 12 (lo Stirling),il resto e' quasi totalmente definito.
                      Come gia' detto, e' il classico alfa a 90° con i tradizionali rinvii, il delta t°C ottenibile e' parecchio elevato, si presume quindi un buon rendimento.
                      Il punto dolente?
                      Il controllo della pressurizzazione dello Stirling,ed in particolare del cilindro caldo.
                      Vogliamo parlarne?

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                      • Parliamone...

                        ...finora non ho fatto altro che parlare... !

                        Penso che tu intenda voler trattare di Stirling Doppia Camera.
                        Sappi che non c'è niente in giro a riguardo, non ci sono progetti, studi... niente di niente... e per questo mi sto sempre più convincendo che forse è qualcosa di nuovo, anche se di certo non sconvolgente.

                        Quindi tutto da fare ex novo.

                        Prima di decidere però, dovremmo discutere dei pregi e difetti degli Stirling Doppia Camera e capire se fanno al caso nostro.

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                        • Originariamente inviato da rampa Visualizza il messaggio
                          ...finora non ho fatto altro che parlare... !

                          Penso che tu intenda voler trattare di Stirling Doppia Camera.
                          Sappi che non c'è niente in giro a riguardo, non ci sono progetti, studi... niente di niente... e per questo mi sto sempre più convincendo che forse è qualcosa di nuovo, anche se di certo non sconvolgente.

                          Quindi tutto da fare ex novo.

                          Prima di decidere però, dovremmo discutere dei pregi e difetti degli Stirling Doppia Camera e capire se fanno al caso nostro.


                          Prima di discutere sulle varie tipologie,vorrei mostrarti l'applicazione a cui e' destinato, e i relativi ingombri. Non ti nascondo di aver pensato alla tipologia alfa monocamera,ma non ho alcun pregiudizio riguardo ad applicazioni piu' funzionali.
                          Ciao
                          File allegati

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                          • Parlando di quello che va dal num 1 all'11: complimenti per lo sforzo progettuale. Ma sei sicuro che il tutto sia energeticamente sensato?
                            Primo: dove prendi il calore per la pirolisi? Normalmente devi sacrificare o il syngas o il char per fornire calore alla reazione di pirolisi stessa (endotermica). Invece tu usi il syngas per il motore ed evacui il char.
                            Poi le dimensioni del sistema sono piccole. Ancorchè possibile realizzare la pirolisi su piccola scala le dimensioni aiutano a perdere meno calore all'esterno in proporzione a quello sviluppato.
                            E rimane un altro punto fondamentale: se decidi di perdere parte del contenuto energetico della biomassa per ottenere un combustibile nobile come il syngas (ma il lavaggio del gas dove lo fai?) solitamente è perchè poi ci si accoppia un motore ad alto rendimento (Turbogas, MCI) in grado di bruciarlo direttamente. Uno stirling realistico non supera il 20% (vedi quanto fatto a Bologna in impianto simile. Ma se questo 0,2 lo moltiplichi per l' 0,6 circa della pirolisi ti viene fuori una rendimento drammatico riferito alla fonte primaria di biomassa. Se invece la bruci direttamente per dare calore allo stirling ottieni 0,2 x 0,8 (che è il rendimento di una discreta caldaia a biomassa).
                            Va bene che la biomassa costa poco. Ma comunque energeticamente parlando la strada intrapresa non è certo al migliore.
                            E considera che la gestione stabile del pirolizzatore non è banale. Ci si sono rotte le corna in tanti.
                            Il calore è una gran cosa se non ti trovi nel deserto e sai come utilizzarlo.

                            Commenta


                            • Originariamente inviato da Stranamore Visualizza il messaggio
                              Parlando di quello che va dal num 1 all'11: complimenti per lo sforzo progettuale. Ma sei sicuro che il tutto sia energeticamente sensato?
                              Primo: dove prendi il calore per la pirolisi? Normalmente devi sacrificare o il syngas o il char per fornire calore alla reazione di pirolisi stessa (endotermica). Invece tu usi il syngas per il motore ed evacui il char.
                              Poi le dimensioni del sistema sono piccole. Ancorchè possibile realizzare la pirolisi su piccola scala le dimensioni aiutano a perdere meno calore all'esterno in proporzione a quello sviluppato.
                              E rimane un altro punto fondamentale: se decidi di perdere parte del contenuto energetico della biomassa per ottenere un combustibile nobile come il syngas (ma il lavaggio del gas dove lo fai?) solitamente è perchè poi ci si accoppia un motore ad alto rendimento (Turbogas, MCI) in grado di bruciarlo direttamente. Uno stirling realistico non supera il 20% (vedi quanto fatto a Bologna in impianto simile. Ma se questo 0,2 lo moltiplichi per l' 0,6 circa della pirolisi ti viene fuori una rendimento drammatico riferito alla fonte primaria di biomassa. Se invece la bruci direttamente per dare calore allo stirling ottieni 0,2 x 0,8 (che è il rendimento di una discreta caldaia a biomassa).
                              Va bene che la biomassa costa poco. Ma comunque energeticamente parlando la strada intrapresa non è certo al migliore.
                              E considera che la gestione stabile del pirolizzatore non è banale. Ci si sono rotte le corna in tanti.
                              Ti ringrazio per i preziosi suggerimenti,ma credo che parecchi tuoi dubbi siano nati dall'informazione incompleta data dai miei post.
                              In sintesi quello che parzialmente hai visto e' un sistema termoelettrico,circa l' 80% della potenza sviluppata sara' ceduta ad uno scambiatore di calore probabilmente a tubi d'acqua che sara' posizionato sopra il bruciatore, il rimanente fornira' energia termica alla fonte calda dello Stirling, e alla pirolisi (circa il 10%)
                              Il calore ceduto al motore,verra' parzialmente recuperato tramite uno scambiatore sulla fonte fredda,che alimentera' il ritorno in caldaia.
                              Credo che in impianti simili,l'effettiva convenienza sia data dalla vasta eterogeneita'di biomasse utilizzabili, e tale flessibilita', puo' ridurre notevolmente il costo di gestione.
                              Non sono molto d'accordo sullo 0.6 di rendimento della pirolisi, a parita' di combustibile,grazie alle temperature sviluppate
                              notevolmente piu' elevate,la pirolisi e' termicamente piu' efficiente,rispetto alla classica combustione.
                              Non trascurerei infine il biochar di risulta,utilizzabile come ottimo ammendante nei campi, o ulteriormente gassificabile,e ultimo, ma non ultimo per importanza, la "carbon segregation".(Vedasi protocollo di Kioto.)
                              In merito alla gestione del pirolizzatore, non ho mai detto che e' banale,ma credo sia possibile se il sistema e' provvisto delle opportune regolazioni.
                              Attendo con grande interesse eventuali suggerimenti o critiche che vorrai esprimere.
                              Grazie.

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                              • Alla fine concordi con me che per realizzare un motore funzionante di cilindri ne servono 4 :-)

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                                • Originariamente inviato da DinoDF Visualizza il messaggio
                                  Alla fine concordi con me che per realizzare un motore funzionante di cilindri ne servono 4 :-)
                                  Beh, questo di cilindri ne ha ben 8 e ci sono 8 Stirling...
                                  Sarebbe la versione a Doppia Camera del ben noto Alfa Anomalo a 4 cilindri doppio effetto.
                                  Comunque per me funzionano bene anche gli altri.

                                  Posterò a breve anche i gif anche delle altre due versioni, beta e gamma sempre Doppia Camera...
                                  e poi mollo tutto e mi butto sul Brayton a pistone senza movimentazione delle valvole calde...
                                  Ultima modifica di rampa; 05-09-2010, 20:46.

                                  Commenta


                                  • Non mi piace fare critiche, ma condividere quel poco che so si.
                                    Normalmente una reazione di pirolisi richiede almeno il 30% del calore del combustibile originario. Perchè la reazione è endodermica, ed in più avviene a 550 °C, quindi con grande dispersione di calore verso l'ambiente. PEr questo le dimensioni aiutano. Con le dimensioni le superficie crescono con legge quadratica mentre i volumi con legge cubica. Il rapporto superficie volume diventa sempre più favorevole a mantenere il calore generato. E' un pò il motivo per cui le balene, che vivono in acque 2-4 °C dovendo mantenere i 36 °C interni come tutti i mammiferi, sono diventate così grandi.
                                    Per quanto ne so io, e mi dispiace di non potervi postare qualche interessante documento esplicativo per mancanza di tempo, per impianti piccoli non basta bruciare tutto il char prodotto per tenere in piedi la reazione. A volte bisogna sacrificare anche parte del syngas.
                                    In ogni caso il syngas va come minimo lavato in uno scrubber e fatto passare attraverso delle lettiere (o pagliette) di ferro che catalizza lo zolfo e lo rende inoffensivo. La sua acidità è comunque alta, e senza accorgimenti particolari, mangia in poco tempo il metallo con cui viene a contatto. Il che rende obbligatoria una costruzione in acciaio AISI (304-316 e simili).
                                    Però intendiamoci, non è che non funziona.
                                    Dico solo che è difficile farlo funzionare bene e che forse una combustione diretta, oltre ad essere semplice da gestire, potrebbe addirittura rendere di più.
                                    La pirolisi è stata sviluppata per due scopi principali.
                                    Primo ottenere un combustibile utilizzabile dai motori a combustione interna. Ma per quello bastava la gassificazione, ed allora ecco il secondo motivo:
                                    abbassare l'inquinamento. Siccome la gassificazione avviene in presenza di aria ed ad alta temperatura si sviluppano una serire di composti tipo diossine e furani che sono molto difficili da abbattere.
                                    La pirolisi avviene in assenza di ossigeno e quindi ne è priva.
                                    Il prezzo è una resa energetica ancora minore che nella gassificazione. Credo che lo 0,60 sia purtroppo realistico, come realistico (a volte ottimistico) il rendimento massimo dello stirling.
                                    Per inciso va comunque previsto un sistema di abbattimento degli inquinanti.
                                    A meno di non riuscire a farlo rientrare nella categoria delle caldaie a biomassa al di sotto dei 35 Kw termici. MA non so se può fare. Sulla normativa chiedo a qualcuno più competente di me di illuminarci.
                                    Il calore è una gran cosa se non ti trovi nel deserto e sai come utilizzarlo.

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                                    • Originariamente inviato da rampa Visualizza il messaggio
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                                      Non mi tornano i conti mi sa che devo prestare maggiore attenzione!

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                                      • Originariamente inviato da Stranamore Visualizza il messaggio
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                                        Normalmente una reazione di pirolisi richiede almeno il 30% del calore del combustibile originario.

                                        Non conosco la tua fonte di info,ma sicuramente e' diversa dalla mia.
                                        Il rendimento di un sistema di pirolisi drowndraft e' dell'80% con punte che possono arrivare al 90%.

                                        Perchè la reazione è endodermica, ed in più avviene a 550 °C, quindi con grande dispersione di calore verso l'ambiente.

                                        Non capisco di quale reazione tu stia parlando,se ti riferisci alla pirolisi, avviene in un range trai 1000-1200 °c.

                                        Con le dimensioni le superficie crescono con legge quadratica mentre i volumi con legge cubica. Il rapporto superficie volume diventa sempre più .............

                                        Probabilmente non sono stato chiaro,il sistema e' stato studiato per garantire l'autosufficienza termoelettrica a livello familiare.
                                        Ovviamente le dimensioni sono contenute.


                                        Per quanto ne so io, e mi dispiace di non potervi postare qualche interessante documento esplicativo per mancanza di tempo, per impianti piccoli non basta bruciare tutto il char prodotto per tenere in piedi la reazione. A volte bisogna sacrificare anche parte del syngas.

                                        Non risulta da nessun documento in mio possesso,se hai delle info in merito parliamone.


                                        In ogni caso il syngas va come minimo lavato in uno scrubber e fatto passare attraverso delle lettiere (o pagliette) di ferro che catalizza lo zolfo e lo rende inoffensivo.

                                        Se dovessi utilizzarlo su un motore endotermico, la cosa avrebbe un senso,ma visto che verra' utilizzato su uno scambiatore a tubi d'acqua............................

                                        La sua acidità è comunque alta, e senza accorgimenti particolari, mangia in poco tempo il metallo con cui viene a contatto. Il che rende obbligatoria una costruzione in acciaio AISI (304-316 e simili).

                                        Il suggerimento e' sicuramente da approfondire, ma in tutti i casi di facile soluzione.

                                        Però intendiamoci, non è che non funziona.
                                        Dico solo che è difficile farlo funzionare bene e che forse una combustione diretta, oltre ad essere semplice da gestire, potrebbe addirittura rendere di più.

                                        Una combustione diretta, oltre ad essere meno efficiente della pirolisi, vanificherebbe il principio stesso del sistema, finalizzato alla produzione di energia pulita,e alla segregazione dell'CO2.

                                        La pirolisi è stata sviluppata per due scopi principali.
                                        Primo ottenere un combustibile utilizzabile dai motori a combustione interna. Ma per quello bastava la gassificazione, ed allora ecco il secondo motivo:
                                        abbassare l'inquinamento. Siccome la gassificazione avviene in presenza di aria ed ad alta temperatura si sviluppano una serire di composti tipo diossine e furani che sono molto difficili da abbattere.
                                        La pirolisi avviene in assenza di ossigeno e quindi ne è priva.
                                        Il prezzo è una resa energetica ancora minore che nella gassificazione. Credo che lo 0,60 sia purtroppo realistico, come realistico (a volte ottimistico) il rendimento massimo dello stirling.
                                        Per inciso va comunque previsto un sistema di abbattimento degli inquinanti.

                                        A cosa ti riferisci quando parli di inquinanti?

                                        A meno di non riuscire a farlo rientrare nella categoria delle caldaie a biomassa al di sotto dei 35 Kw termici. MA non so se può fare. Sulla normativa chiedo a qualcuno più competente di me di illuminarci.
                                        Non voglio assolutamente sminuire i tuoi dubbi leggittimi, ma io affronterei piu' decisamente un argomento ancora tutto da scoprire, l'applicazione dello Stirling.

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                                        • continuiamo...

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                                          Ricordo che si tratta sempre di due Stirling contrapposti che agiscono sfasati di 180°.

                                          Il rapporto di compressione viene impostato solo dalla variazione del raggio del cilindro di potenza, l'ultimo a dx.
                                          Infatti uno dei limiti di questi Motori Oscillatori con trasmissione a Massa-Molla, è il fatto che l'escursione del movimento del PP e del Dislocatore devono essere uguali.

                                          http://www.energeticambiente.it/atta...1&d=1283777452

                                          Vediamo se qualcuno si accorge, prestando maggior attenzione, che questo tipo di movimentazione, pur non essendo sbagliata, dovrebbe essere meglio precisata...
                                          ... ma non ci spero troppo !


                                          .
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                                            Continuiamo?


                                            .
                                            Sicuramente!!!!!!
                                            Ma cominciamo a parlare della realta' delle cose,dei problemi da affrontare per costruire una macchina funzionante,dei dettagli costruttivi,delle varie tipologie di Stirling applicabili,della pressurizzazione degli stessi,dei delta t°C ottenibili e praticabili,della qualita' dei materiali,ecc. ecc.
                                            C'e' solo l'imbarazzo della scelta.
                                            Da dove si comincia?

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                                            • eheheh...

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                                              ...
                                              Da dove si comincia ?
                                              Di solito dall'inizio... ma in questo caso si incomincia dalla fine... eheheh...
                                              Lasciami finire il discorso e una risposta certa ce l'avrai a breve... e sarà, questa volta sì, sconvolgente... ! eheheh...

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                                              • Stirling doppia camera

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                                                stirlingmotors - Home
                                                Grazie
                                                Ciao


                                                Originariamente inviato da rampa Visualizza il messaggio
                                                Di solito dall'inizio... ma in questo caso si incomincia dalla fine... eheheh...
                                                Lasciami finire il discorso e una risposta certa ce l'avrai a breve... e sarà, questa volta sì, sconvolgente... ! eheheh...

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                                                • Info

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                                                  Ma per piccoli impianti si scende ancora.
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                                                  Il calore è una gran cosa se non ti trovi nel deserto e sai come utilizzarlo.

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                                                  • Originariamente inviato da Stranamore Visualizza il messaggio
                                                    Vi posto delle info su pirolisi ed altri processi. Qui danno come rendimento della pirolisi i due terzi (cioè 66%, ossia 0,6).
                                                    Ma per piccoli impianti si scende ancora.

                                                    Esiste parecchia letteratura sul processo, a volte discordante.Quanto in allegato,e' tratto dalle specifiche di un'azienda costruttrice.

                                                    Il processo di gassificazione è caratterizzato da 4 processi termochimici diversi, innescati dalla combustione della biomassa: 1. Essiccazione, 2. Pirolisi, 3. Combustione, 4. Riduzione
                                                    1.Essiccazione: all’interno del gassificatore la biomassa, che vi entra con un tasso di umidità non superiore al 15%, si surriscalda e perde tutto il contenuto idrico, che si trasforma in vapore acqueo. La biomassa entra nella zona di Pirolisi in fase anidra (0% di umidità).
                                                    2.Pirolisi: E’ un processo di decomposizione termochimica della biomassa. Si innesca a temperature comprese tra 150 e 800° C, in assenza di ossigeno. I prodotti della pirolisi sono gassosi, liquidi e solidi, in proporzioni che dipendono dalla tipologia di biomassa (porosità, composizione chimica, peso specifico, potere calorifico). In pratica, la biomassa si avvicina alla zona di combustione ed entra nel range di temperatura della Pirolisi, che estrae e scompone gli idrocarburi dalla biomassa vegetale.
                                                    3.Combustione: è l’ossidazione della biomassa e dei derivati della Pirolisi in forte carenza di ossigeno, a 1.000-1.100 ° C. L’aria comburente entra nella zona di combustione attraverso degli ugelli – da 4 a 10, a secondo della dimensione d’impianto – dimensionati per avere una combustione ipoaerobica (soffocata). Gli idrocarburi vengono trasformati in gas.
                                                    4.Riduzione: i gas prodotti dalla combustione passano attraverso un letto di carbone a circa 600-800°C. Il letto di carbone è costantemente alimentato dalla combustione stessa, e contribuisce a rigenerare il gas, aumentandone il potere calorifico. La riduzione agisce principalmente sul vapore acqueo e sull’anidride carbonica: CO2 + C = 2 COH2O + C = H2 + CO. Il syngas prodotto dal legno ha mediamente un potere calorifico inferiore medio di 1.200 Kcal, e ne vengono prodotti 2,5 Nm3 per ogni Kg di biomassa (3.000 Kcal totali). Considerando cippato di legna a 15% di umidità (3.750 kcal), i gassificatori hanno un’efficienza di gassificazione dell’ 80%. Vale a dire, l’80% del potere calorifico della biomassa viene convertito in syngas, ottenendo: – 25% kWhe (kilowatt elettrici) dal generatore elettrico; – 30% kWht (kilowatt termici) dal sistema raffreddamento motore e aftercooler del generatore; – 22% kWht dal gas di scarico motore del generatore; – 3% kWht da irraggiamento termico. Il 20% di efficienza disperso dal gassificatore risulta in: – 8% residui carboniosi incombusti (carbone di legna), pari al 4-6% in peso sulla biomassa introdotta ( 5.500 Kcal/kg); – 6% aria calda 140 – 150 °C dalle camicie del gassificatore; – 6% calore non recuperabile; Il Syngas prodotto da cippato di legno ha, generalmente, la seguente composizione chimica: - CO 16-18% - H2 14-16% - CH4 2-3% - restante: N2, CO2, O2 ( gas non combustibili) Nell’utilizzo in motori endotermici, la combustione del gasogeno produce: - H2 + O = H2O (vapore acqueo) - CO + O = CO2 (anidride carbonica) La quantità di anidride carbonica immessa nell’atmosfera è inferiore a quella assorbita dalle piante durante il processo di fotosintesi.

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                                                      Di solito dall'inizio... ma in questo caso si incomincia dalla fine... eheheh...
                                                      Lasciami finire il discorso e una risposta certa ce l'avrai a breve... e sarà, questa volta sì, sconvolgente... ! eheheh...

                                                      Ho l'impressione che il parto sia diventato complicato, non sara' un ultragemellare?
                                                      Ultima modifica di lino49; 11-09-2010, 11:20.

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                                                        Ho l'impressione che il parto sia diventato complicato, non sara' un ultragemellare ?
                                                        La gatta frettolosa ha fatto i gattini ciechi...

                                                        Posto l'ultimo Stirling Doppia Camera a configurazione Beta...
                                                        Concettualmente è il più difficile tra tutti ma si presenta in due soluzioni, una con oscillatore a molle e l'altra con movimentazione pneumatica.

                                                        http://www.energeticambiente.it/atta...1&d=1284215928

                                                        http://www.energeticambiente.it/atta...1&d=1284215928

                                                        Nella seconda animazione, un pistone ad aria inverte il movimento.


                                                        .
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                                                        • Originariamente inviato da rampa Visualizza il messaggio
                                                          ...e poi mollo tutto e mi butto sul Brayton a pistone senza movimentazione delle valvole calde...
                                                          D'ora in poi mi dedicherò solo a questo progetto.
                                                          Anzi, è già fatto, devo solo completarlo e affinarlo.

                                                          La costruzione di uno Stirling efficiente ex novo esige purtroppo mezzi tecnici e finanziamenti notevoli, per cui la teoria, la sola di cui sono in possesso, non basta per niente e c'è il pericolo di imbarcarsi in avventure infruttuose che possono risultare economicamente dannose.
                                                          Se qualche consiglio sarà richiesto, non mi sottrarrò, come sempre...

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                                                          • Originariamente inviato da rampa Visualizza il messaggio

                                                            La costruzione di uno Stirling efficiente ex novo esige purtroppo mezzi tecnici e finanziamenti notevoli, per cui la teoria, la sola di cui sono in possesso, non basta per niente e c'è il pericolo di imbarcarsi in avventure infruttuose che possono risultare economicamente dannose.
                                                            Se qualche consiglio sarà richiesto, non mi sottrarrò, come sempre...
                                                            Hai perfettamente ragione, occorrono notevoli mezzi tecnici e finanziamenti adeguati, mi ripromettevo appunto di cercare un'azienda interessata allo sviluppo del prototipo, cosa gia' fatta per altre macchine.
                                                            Visto che la piccola cogenerazione, oltre ad essere un mio pallino, sembra suscitare un notevole interesse, volevo approfondire le conoscenze con altri interessati allo sviluppo dello studio costruttivo,nulla piu'.
                                                            Complimenti per le belle animazioni.

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                                                              ... cosa gia' fatta per altre macchine.
                                                              Sarei interessato a saperne di più...
                                                              Originariamente inviato da lino49 Visualizza il messaggio
                                                              Complimenti per le belle animazioni.
                                                              Avrei preferito i complimenti per le idee...

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