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Motori Esotermici a Doppio Effetto

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  • Motori Esotermici a Doppio Effetto

    E senza indugi, come avevo promesso, o forse minacciato, apro un nuovo thread
    Ultima modifica di rampa; 05-04-2010, 19:36.

  • #2
    Originariamente inviato da rampa Visualizza il messaggio

    Lo svantaggio è che essendo lo stelo rigido, serve una biella aggiuntiva per realizzare il movimento rotatorio, con aumento delle dimensioni della macchina, sopratutto nelle configurazione radiali (e questo è un problema dell'altro 3D che mi assilla e a cui cercherò di porre rimedio).
    Rampa , non so quanto puoi avere letto sui vari cinematismi che si usano nei motori stirling , ma ti assicuro che questo è l'ultimo dei problemi ! Ce ne sono almeno una decina e sono tutti usati x sfruttare lo stelo rigido o quantomeno limitare al massimo la spinta laterale del pistone e/o displacer , fidati e non considerarlo un problema perchè se fosse il principale oggi andremo in giro con la bicicletta motorizzata stirling o ericsson . E' tutto il resto che va visto come problema . Ciao . Spartano .

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    • #3
      Ciao Spartano, lieto di risentirti (pensavo che non frequentassi più il forum)
      Hai per caso qualche riferimento agli stirling face-plate di grande diametro, come i kolin, i sunpulse o i BSR? Trovo poca roba, in rete...

      grazie!!
      Ciao.

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      • #4
        Ciao Livingreen come va , spero bene ! Dati gli ultimi risultati penso che mi sentirai ancora meno . Penso che andrò in ferie fino a data da destinarsi perchè è inutile , se si vuole costruire qualcosa bisogna sbattersi da soli . Per i riferimenti di cui parli è molto semplice risolvere perchè basta spendere , bisogna spendere soldi x informarsi , chi non spende non si informa . Non posso mettere in rete tutto quello che ho sugli stirling perchè non sarebbe giusto nè per me nè per gli Autori . Una sana ricerca e un sano acquisto delle notevoli pubblicazioni sul tema risolvono il problema . Bisogna stare attenti a non svenarsi !!! Lo dico x esperienza diretta . Stammi bene e sappi che conservo ancora i tuoi scritti preziosi a proposito del rendimento . Vorrei sapere se qualcuno oltre a me li ricorda ! Come vedi bisogna smazzarsi da soli e ciccia .
        Stammi bene , sei uno con le p.....le . Spartano .

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        • #5
          No, non intendevo costruire: per ora mi bastava leggere qualche impressione sul funzionamento dei modelli commerciali.... ma trovo solo (e sempre) lo stesso video.
          Comunque, non abbatterti! Chi fa da sè, fa per tre!
          Ciao

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          • #6
            Originariamente inviato da rampa
            Posto subito un disegno che rappresenta forse il modo più conveniente di concepire uno Stirling doppio effetto.

            http://www.energeticambiente.it/atta...1&d=1270382729

            Questa configurazione generale si presta a realizzare, con le dovute modifiche, tutti e tre i tipi di Stirling, alfa, beta e gamma.
            C'è un problema nelle forze che agiscono sui pistoni sono sempre opposte e quindi si annullano, mi spiego AC e AF sono confinate dalla parte interna dei due pistoni quindi anche se la pressione varia per il riscaldamento o il raffreddameto, la spinta sulle parti interne dei due pistoni è sempre uguale ma contraria e non può produrre lavoro. Stesso discorso per le camere BC e BF, e adesso ho capito il perchè, con questa configurazione i due spazi A e B non hanno nessuna variazione di volume. Ciao SE-POL.

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            • #7
              Per Spartano. Lo so che è dura, ma non devi scoraggiarti. Io sono personalmente convinto che si possa andare avanti solo condividendo le informazioni. Mi ritengo in grado di progettare uno stirling che funzioni, ma non di costruirlo. Se tu ti riguardi la bozza che ti avevo postato nel topic "progetto Stirling sul forum" ci ritroverai già un progetto completo nella sostanza. Dacci una occhiata e dimmi se a livello di costruzione ti sembra che tu possa affrontarla. Se mi dai parere positivo mi impegno a rimodellarlo in maniera più precisa. Quella era una bozza veloce per iniziare la discussione. MA i concetti ci sono già dentro tutti.
              Se non li ho saputi spiegare colpa mia. Ma segnalamelo che rispiego il concetto. E se mi dai le tue considerazioni mi impegno poi a tradurre il tutto in disegni costruttivi. Sarà dura perchè sono molto sotto pressione sul lavoro, ma mi impegno a farlo, d inotte se è necessario.
              Il calore è una gran cosa se non ti trovi nel deserto e sai come utilizzarlo.

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              • #8
                Uno sfogo....

                Il disegno mi serve per tradurre visivamente un'idea, ed in questo mi pare di riuscire abbastanza bene.
                Ma se si tratta di tradurlo poi in disegni tecnici finalizzati alla realizzazione pratica, mi dispiace per gli interlocutori passati, ma sinceramente io non sono in grado di farlo.

                Quindi l'idea che senza pretese propongo, va colta da chi vuole farlo:
                1 - se si presume che funziona
                2 - se è ancora abbastanza attuale
                3 - se ne vale la pena in termini di resa.

                Comunque ho l'impressione che nei miei confronti sia invalsa l'abitudine da parte degli interlocutori del forum, di cassare qualsiasi proposta come non funzionante, o come già nota, o come poco utile, salvo poi clamorosi ripensamenti che vengono però più o meno velati.
                Io non ho timore di riconoscere i miei svarioni, l'ho sempre fatto apertamente e non mi sono mai permesso di interferire criticando le idee altrui e le poche volte che sono entrato in polemica è stato solo perchè mi sono sentito attaccato.

                A me piace scrivere nel forum, mi aiuta ad accrescere la mia conoscenza, è uno stimolo psicologico e anche una compagnia che come tale dovrebbe essere piacevole, ma è difficile farlo avendo la sensazione di essere sempre criticato.
                Per questo motivo ho pensato e riflettuto sull'opportunità di continuare a scrivere, ma poi ho visto che non riesco a non scrivere se ho qualche idea che reputo buona, ci sto peggio, e allora cedo...

                Penso che lo scopo del forum non sia quello di dimostrare la propria cultura, ma sia quello di stimolare il dibattito e sopratutto la curiosità, anche per cose più o meno conosciute. E' chiaro che per pochi che sanno tutto, ci sono tanti che hanno piacere di leggere e di incuriosirsi.
                Io non voglio fare altro che questo, per quei tanti che apprezzano. Consideratemi per favore un ignorante, chiacchierone, grafomane, entusiasta della termodinamica.
                Non consideratemi altro...

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                • #9
                  Alfa doppio effetto pressurizzabile.

                  Ho pensato a questo Doppio Stirling Alfa.
                  Lo vedo interessante e quindi lo invio al forum.

                  http://www.energeticambiente.it/atta...1&d=1270752417

                  Il disegno offre degli spunti tecnico costruttivi che sarei in grado di spiegare meglio a chi interessa.

                  Essendo un alfa è necessario aggiungere spazio morto sufficiente per ridurre il rapporto di compressione, e questo consentirebbe di distanziare moltissimo le due camere termiche.

                  Ci starebbe anche l'aggiunta del "ported engine".

                  Il movimento delle aste dei pistoni è abbastanza piccolo ma si può ridurre ulteriormente e quindi sarebbe interessante introdurre un "carter" chiuso, pressurizzato, che contenga la movimentazione e la dinamo.



                  .
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                  • #10
                    Mamma mia ragazzi, che depressione c'è in giro. Tutti in crisi di indentità.
                    Tutti siamo più o meno sggetti a critiche o a momenti di scoraggiamento. Chi lavora sbaglia. E chi esprime le proprie opinioni è soggetto a critiche.
                    Non bisogna crucciarsene ma farne tesoro. Che siano giustificate o no nella migliore delle ipotesi vuol sempre dire che ci siamo spiegati male.
                    Basta rispiegare impegnadosi di più nella spiegazione.
                    E poi tutto fila.
                    Il calore è una gran cosa se non ti trovi nel deserto e sai come utilizzarlo.

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                    • #11
                      Brayton doppio effetto

                      Nessuna depressione, visto che si ha voglia di fare.
                      E nessun momento di scoraggiamento, semmai ("liceat !") di scoreggiamento.

                      In attesa di capire se interessava a qualcuno approfondire su quell'alfa doppio effetto postato ierlaltro, invio questo che sempre rimanendo nel tema del doppio effetto, dovrebbe essere un Brayton.

                      http://www.energeticambiente.it/atta...1&d=1270891225

                      Non escludo che si possano mettere due soli radiatori invece di quattro, devo pensarci ancora un po'.


                      .
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                      • #12
                        Originariamente inviato da rampa Visualizza il messaggio
                        Il disegno mi serve per tradurre visivamente un'idea, ed in questo mi pare di riuscire abbastanza bene.
                        Ma se si tratta di tradurlo poi in disegni tecnici finalizzati alla realizzazione pratica, mi dispiace per gli interlocutori passati, ma sinceramente io non sono in grado di farlo.

                        Rampa , non ti ho mai chiesto disegni tecnici esecutivi perchè quelli me li faccio da solo usando autocad e solid works se serve , ricorda che sono un costruttore e non un teorico .

                        Quindi l'idea che senza pretese propongo, va colta da chi vuole farlo:
                        1 - se si presume che funziona

                        Questo è assurdo perchè qualunque saggio tu legga presume un calcolo e un progetto di massima anche con moduli matematici al pc ma poi dopo averlo costruito devi riverificare TUTTO proprio perchè sugli stirling non c'è niente di certo perchè non sono stati studiati e sperimentati a sufficenza .

                        2 - se è ancora abbastanza attuale

                        No comment perchè inutile .

                        3 - se ne vale la pena in termini di resa.

                        No comment 2

                        Comunque ho l'impressione che nei miei confronti sia invalsa l'abitudine da parte degli interlocutori del forum, di cassare qualsiasi proposta come non funzionante, o come già nota, o come poco utile, salvo poi clamorosi ripensamenti che vengono però più o meno velati.

                        Balle astronomiche . Ti ho chiesto se potevi darmi delle indicazioni di massima perchè mi attizza il tuo progetto , e allora ? Vuoi farlo o no ?

                        Io non ho timore di riconoscere i miei svarioni, l'ho sempre fatto apertamente e non mi sono mai permesso di interferire criticando le idee altrui e le poche volte che sono entrato in polemica è stato solo perchè mi sono sentito attaccato.

                        Neanche io , mai . Ma non è vero quello che dici , io non cancello nessun messaggio , se scrivo boiate me ne assumo la responsabilità . Se poi ti sei sentito attaccato sappi che lo sarai x tutto il resto della tua vita , dov'è il problema ? Non penserai sul serio di essere la via della verità !!!

                        A me piace scrivere nel forum, mi aiuta ad accrescere la mia conoscenza, è uno stimolo psicologico e anche una compagnia che come tale dovrebbe essere piacevole, ma è difficile farlo avendo la sensazione di essere sempre criticato.

                        Se questo lo leggesse uno psicologo ti consiglierebbe qualche seduta . In sostanza scrivi perchè aiuta te stesso , ma gli altri ? Io provo un grande onore nell'essere criticato se le critiche sono costruttive , se non lo sono pazienza , ma vado avanti ugualmente perchè credo in quello che faccio o che vorrei fare , le critiche sono comunque l' essenza della sfida , se non vuoi essere sfidato .....................................

                        Per questo motivo ho pensato e riflettuto sull'opportunità di continuare a scrivere, ma poi ho visto che non riesco a non scrivere se ho qualche idea che reputo buona, ci sto peggio, e allora cedo...

                        Cedere non è cedere , non in questo caso . Se hai un'idea ne discutiamo tutti , solo in questo modo si riesce a trasformare una teorizzazione in qualcosa di concreto , di materiale .

                        Penso che lo scopo del forum non sia quello di dimostrare la propria cultura, ma sia quello di stimolare il dibattito e sopratutto la curiosità, anche per cose più o meno conosciute. E' chiaro che per pochi che sanno tutto, ci sono tanti che hanno piacere di leggere e di incuriosirsi.

                        Se lo scopo del forum fosse quello di dimostrare la propria cultura .............sarei fottuto !!!


                        Io non voglio fare altro che questo, per quei tanti che apprezzano. Consideratemi per favore un ignorante, chiacchierone, grafomane, entusiasta della termodinamica.
                        Non consideratemi altro...
                        Quindi niente impegni e niente di niente , solo teorizzazioni , tanti calcoli che non serviranno a nessuno e nessuna responsabilità , quanto siamo lontani !!!

                        Ciao . Spartano .

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                        • #13
                          Originariamente inviato da Stranamore Visualizza il messaggio
                          Mamma mia ragazzi, che depressione c'è in giro. Tutti in crisi di indentità.
                          Tutti siamo più o meno sggetti a critiche o a momenti di scoraggiamento. Chi lavora sbaglia. E chi esprime le proprie opinioni è soggetto a critiche.
                          Non bisogna crucciarsene ma farne tesoro. Che siano giustificate o no nella migliore delle ipotesi vuol sempre dire che ci siamo spiegati male.
                          Basta rispiegare impegnadosi di più nella spiegazione.
                          E poi tutto fila.
                          Quello che mi fa ridere è che l' accrocchio che gira sul tubo non lo ha costruito uno depresso , lo ha costruito uno ( io chiaramente ) che a suo tempo si è stufato dei " teorici " , degli " scrittori " , di quelli che in teoria conoscono tutto ma si guardano bene dal dare indicazioni più o meno precise perchè hanno paura di sbagliare . E sì perchè gli unici che non hanno questo problema sono i costruttori . Mi sono smazzato alla grande e la calcolatrice si rifiutava di collaborare dandomi dei numeri sballati , ma alla fine ci sono riuscito seguendo le indicazioni di Furio e di Sier . Come dice il grande Furio " bisogna far andare le mani " , e come dice il grande Mario , " ognuno deve fare il suo mestiere " .
                          Io il mio cerco di farlo meglio che posso ma spesso cerco di andare oltre usurpando questioni che non mi competono ma se è necessario farò anche il lavoro dei " teorici " che hanno paura di sbagliare . Vorrei far notare che non ho mai chiesto disegni esecutivi a nessuno , sono gli altri che li chiedono a me . Volevo e vorrei solo delle indicazioni sui volumi ecc , e credo di essere sempre stato disponibile e continuerò ad esserlo . L'ultimo problema che ho è quello di aver paura di sbagliare , ma spesso mi sento una mosca bianca . Ti faccio notare anche che al buon Rampa non ho chiesto miracoli ma solo indicazioni , al resto ci pensavo io e poi chiaramente avremmo condiviso l'evoluzione costruttiva con le modifiche necessarie , ma come hai visto .....niet ! Paura , una sana paura che naturalmente mi scivola addosso . Posso capire che essendo un'autonomo da decenni ho imparato forzatamente ad essere pragmatico ma non riesco ad accettare l'idea che si abbia paura di sbagliare , quindi concordo . Bene , vedremo se ci sono sviluppi ma in ogni caso io vado avanti e se volete continuate pure a teorizzare che comunque è sempre interessante per il forum e per quelli che non devono costruire assolutamente nulla . Ce ne sono passati tanti qui e ce ne passeranno ancora .
                          Saluti . Spartano .

                          Commenta


                          • #14
                            continua ...

                            Bello polemizzare su due Thread !

                            Le migliori collaborazioni nascono, per esperienza, dai più grossi litigi. Dialoghiamo seriamente: io ci sono.

                            L' alfa. Quell'alfa è una favola, anche semplice da costruire se solo si ha lo sbalzo termico appena sufficiente, in caso contrario o si fanno alcune piccole modifiche oppure, se proprio non si vuole rischiare, si ripiega sul Beta o sul Gamma.

                            Comunque con lo stesso modello (doppio effetto) si possono realizzare tutti e tre i tipi di Stirling. Sono interessantissimi, io non ne ho mai visti in giro, neanche girando nei siti dei brevetti... brevettano le più strane putt...te.

                            Commenta


                            • #15
                              Non è polemica , non ho tempo da perdere con le polemiche . Voglio costruire uno stirling semiserio e lo voglio fare sul forum condividendo tutto se questo è possibile . Se non è possibile vado comunque avanti per altri lidi . Stammi bene . Spartano .

                              Commenta


                              • #16
                                Brayton ancora

                                Sì, credo che si possa costruire con due soli radiatori, ma le valvole devono rimanere intatte.
                                E' un doppio Brayton a ciclo chiuso, con un solo radiatore per fonte termica. Interessante, penso.

                                http://www.energeticambiente.it/atta...1&d=1270920622

                                Lo schema è questo. Si risparmiano due radiatori. Potenza delle valvole !!!


                                .
                                File allegati

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                                • #17
                                  Doppio Brayton Doppio Effetto Free Piston

                                  Divagazioni sul tema del Doppio Brayton, Ciclo Chiuso, Doppio Effetto e Free Piston.
                                  Pressurizzabile a volontà, perchè chiuso ermetico.
                                  Costruibile volendo con attriti irrisori non essendoci meccanica a contatto con l'esterno.
                                  Senza volano e senza manovellismi...

                                  Chissà se funziona...

                                  http://www.energeticambiente.it/atta...1&d=1271003957

                                  e così diamo da mangiare ai brevettatori turchi.


                                  .
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                                  • #18
                                    Rapporto di compressione

                                    Anche per il Brayton è necessario progettare tenendo conto del Delta T, e rientra quindi in gioco il calcolo del rapporto di compressione.
                                    Nel disegno ho rappresentato il pistone interno molto largo, anche per stimolare la curiosità e l'interesse di qualcuno.
                                    La sua larghezza serve in effetti ad aumentare il rapporto di compressione.
                                    Più largo è, più Delta T dobbiamo o possiamo avere a disposizione.

                                    Anche il Brayton ha un suo fascino.

                                    Sto pensando ad un meccanismo per variare il rapporto di compressione secondo il DeltaT a disposizione. In pratica lo stesso motore potrebbe utilizzare DeltaT diversi. Chissà se ci si riesce.

                                    Commenta


                                    • #19
                                      DeltaT diversi su stesso Brayton...

                                      La possibilità di usare uno stesso motore Brayton per DeltaT diversi si è rivelata molto più semplice del previsto, dal punto di vista teorico.

                                      Basta poter limitare con un regolatore di flusso la quantità di gas che arriva dal radiatore freddo. E' ovvio che ci voglia un sensore termico e pressorio e che la regolazione venga fatta elettricamente.
                                      Limitando il flusso di immissione d'aria nella camera di compressione fredda, si creerà un' espansione adiabatica (decompressione), che provocherà tra l'altro un calo di temperatura della stessa camera.
                                      Meno gas arriva e meno gas se ne uscirà poi e quindi ne risulterà un aumento del rapporto di compressione.

                                      E' ovvio anche che entro variazioni limitate di DeltaT, la macchina sarà soggetta solo ad una variazione della frequenza dei cicli.
                                      Ma per DeltaT molto elevate possiamo in questo modo limitare la frequenza, che può risultare dannosa per la struttura.


                                      http://www.energeticambiente.it/atta...1&d=1271079916


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                                      • #20
                                        Ciao Rampa. Il motore che stai analizzando purtroppo non è un brayton. Nelle prime versioni era un Cayley ossia un motore che lavora sempre a pressione costante ma su differenze di superficie. Come ho scritto più volte è un concetto che funziona ma a rendimenti infimi. Non a caso è stata la prima macchina termica a gas funzionante di cui si abbia memoria storica scritta. E mai più adottata per il suo basso rendimento.
                                        PEr poter essere un Brayton ci deve essere almeno una valvola, tipicamente quella di ammissione al cilindro caldo, comandata in modo da limitare la frazione di corsa su cui si ha l'ammissione del gas caldo.
                                        Diversamente con c'è espansione adiabatica del gas, e questo è il motivo per cui la macchina di Cayley rende così poco.
                                        Un ciclo Brayton prevede almeno una compressione adiabatica, un riscaldamento isobaro ed una espansione adiabatica fino alla pressione di partenza. Se poi la macchina è a circuito chiuso il ciclo viene chiuso da una trasformazione isobara di raffreddamento, che nel circuito apero viene effettuata in maniera virtuale dall'utilizzo dell'atmosfera come sorgente e come pozzo per ripettivamente il fluido freddo di aspirazione e quello caldo di scarico.
                                        LA fasatura di questa valvola, fasatura rispetto alla corsa del pistone, determina il rapporto di compressione reale del motore. In pratica il rapporto volumetrico tra il volume del cilindro compressore ed il volume spazzato dal pistone di espansione al momento della chiusura di detta valvola comandata è il rapporto volumetrico di compressione del motore, che elevato all'esponente K della politropica (per semplicità prendiamo sempre 1,4) da il rapporto manometrico tra pressione di aspirazione e pressione di inizio espansione.
                                        La necessità di dimensionare i due cilindri secondo la temperatura massima è solo teorica. Infatti, per le temperature di interesse nostro cioè sotto i 700°C, la perdita triangolare associata alla mancata espansione fino alla pressione atmosferica è trascurabile. Soprattutto se il rapporto di compressione è basso, come purtroppo siamo costretti a fare per esigenze meccaniche e di tolleranze.
                                        Il ciclo risultante se i due cilindri son uguali dal punto di vista teorico non è più un Brayton ma un Diesel (compressione adiabatica, riscaldamento isobaro, espansione fino al volume di partenza (non pressione di partenza)), ma funziona benissimo lo stesso come migliaia di motori circolanti dimostrano. E la differenza per le nostre temperature e pressioni massimi è trascurabile.
                                        Il calore è una gran cosa se non ti trovi nel deserto e sai come utilizzarlo.

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                                        • #21
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                                          Uno schema migliore, ma non può essere attuato in maniera semplice con un free piston, sarebbe la fastaura variabile della valvola di ammisisone al cilindro caldo che ti citavo prima. Ma se non vuoi prevedere strani e fantascientifici sistemi di controlo elettronico, che nessuna azienda è mai riuscita a mettere a punto al giorno d'oggi, l'unico modo per poter attuare delle valvole comandate in un free piston è l'inerzia.
                                          Mi ci sono spremuto il cervello a lungo anche io. Inutile dire che se avessi trovato una soluzione valida oggi ci sarebbe un brevetto a mio nome e forse sarei ricco.
                                          Un Brayton free piston concettualmente infatti sarebbe l'uovo di colombo per tutta una serie di applicazioni che oggi si fa fatica a soddisfare con lo stirling a causa della necessità del raffreddamento. Il raffreddamento penalizza più che la Tmax limitata. Per i costi innanzitutto del circuito, e per il rendimento. Se raffreddo come servirebbe al ciclo termodinamico in realtà mi mangio in potenza della pompa di circolazione e nel motore della ventola del radiatore più di quello che guadagno nel rendimento. Alla fine il compromesso è d'obbligo.
                                          Il Brayton invece aspirando aria fresca dall'atmosfera non ha questa penalizzazione e idealmente non ha proprio bisogno del circuito di raffreddamento.
                                          Però a mia conoscenza nessuno ha risolto il problema della valvola comandata nel free piston e quindi non esistono Brayton free piston.
                                          Mentre gli stirling che non hanno valvole si possono fare senza problemi.
                                          Il calore è una gran cosa se non ti trovi nel deserto e sai come utilizzarlo.

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                                          • #22
                                            Cayley / Brayton

                                            Ciao Stranamore. Grazie delle spiegazioni.

                                            Il succo del discorso, che mi rileggerò molte volte per meglio capirlo, è che nel Brayton le valvole non possono essere semplici valvole-non-ritorno (clapet?), ma devono essere attivate in una fase ben precisa del ciclo...Altrimenti si ricade nel Cayley.

                                            A questo punto mi chiedo come non sia possibile implementare un gioco di elettrovalvole invece di quello con aste-bilancieri. Tutto sommato il movimento in un eventuale freepiston può benissimo essere intercettato...

                                            Ciao Rampa.

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                                            • #23
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                                              È un po' che non intervengo perché sempre preso da altre cose... ma vi leggo sempre volentieri
                                              Giorni fa stavo pensando ai pro ed ai contro dei vari cicli, ad esempio un motore a ciclo stirling è facilmente pressurizzabile e può funzionare bene con vari gas, ma per funzionare a dovere ha bisogno di una accurata progettazione, è difficile una volta realizzato variare i volumi, mentre per un motore a ciclo diesel è molto meno complicato regolare i vari volumi una volta realizzato, basta agire sulla fasatura delle valvole, però non è facilmente pressurizzabile, si potrebbe sovralimentare con un compressore volumetrico ma si deve valutare se è vantaggioso dal punto di vista energetico (ed io non ho ancora l'esperienza per fare queste valutazioni).
                                              Vi chiedo dal punto di vista dell'efficienza quale ciclo è migliore? non dal punto di vista teorico, ma pratico; so che è una domanda da 1M di dollari!
                                              :-)
                                              Buonanotte

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                                              • #24
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                                                Posso citare motori diesel automobilistici con rapporti di compressione pari a 22:1. Anche in versione turbodiesel con pressione di alimentazione a 2,5 bar. Oltre i giochi meccanici e le difficoltà di costruzione sconsigliano di andare, ma concettualmente è molto diverso da uno stirling per cui il rapporto di compressione incide sul rendimento in maniera sfavorevole.
                                                Il ciclo diesel teorico sale sempre di rendimento al salire del rapporto di compressione.
                                                La sovralimentazione con compressore volumetrico è invece dannosa per il rendimento. Aumenta la potenza però, sempre che io riesca a dare calore sufficiente a mantenere la Tmax costante.
                                                Il calore è una gran cosa se non ti trovi nel deserto e sai come utilizzarlo.

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                                                • #25
                                                  Le valvole / Brayton

                                                  Volendo parlare del doppio effetto, che poi non sarebbe nient'altro che l'uso del pistone a T nei cilindri termici, avevo proposto un'architettura di un motore "Boxer" a 4 valvole, non curandomi assolutamente del funzionamento delle stesse. Lo avevo chiamato Brayton, in modo grossolano. Ma mi interessava in effetti far vedere l'architettura esterna, più che il funzionamento.

                                                  Come giustamente ha scritto Stranamore, quel coso non è un Brayton, ma a guardarlo bene non è neanche un Cayley, anzi dopo aver considerato la dinamica dei fluidi e delle relative pressioni sono arrivato a concludere che quel modello, con quelle valvole, non funziona proprio.
                                                  Non funziona semplicemente perchè c'è un Bypass di gas e di pressioni tra le due valvole calde: cioè esce gas dal radiatore caldo, entra nel cilindro ma subito se ne esce nel radiatore freddo senza praticamente spingere sul pistone e ciao ad ogni effetto di spinta.
                                                  E questo succede inesorabilmente in tutte le fasi del ciclo.

                                                  Restando quindi valida l'impostazione generale, è chiaro che queste due valvole calde vanno tenute forzatamente o aperte o chiuse secondo il ciclo termico, se si vuole ottenere lavoro.

                                                  Le altre due valvole fredde invece possono essere lasciate a clapet perchè i giochi pressori le aprono e chiudono in modo giusto senza bypass calorici o pressori.

                                                  Aggiustando il gioco delle valvole calde, lasciando l'architettura generale a "Boxer", potremmo avere un Brayton (?) o un motore esotermico con ciclo di altro genere, completamente free piston, senza stravolgere e complicare meccanicamente la situazione.

                                                  Farò una proposta, poi vedremo se sarà vista come valida o no.

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                                                  • #26
                                                    Aggiustamento valvole

                                                    Le valvole sia calde che fredde funzionano in modo alterno, nel senso che quando è aperta l'una è chiusa l'altra, e viceversa.
                                                    Quelle fredde mi pare che funzionino regolarmente e autonomamente e bastano due clapet, magari con una leggerissima molla che le tenga appena aderenti all'imbocco.
                                                    Per quelle calde ho proposto, come si vede dal disegno, una versione di valvola a lume che apre e chiude alternativamente l'immissione di gas caldo in pressione dal tubo C e l'emissione di gas ancora caldo ma depressurizzato dal tubo D.

                                                    Chiusura e apertura vengono attivate da un'asta che scorre che scorre dentro il tubo verticale che unisce i due pistoni piatti.

                                                    Il movimento dell'asta può essere attuato o con l'attrito delle stessa sulla parete del tubo o con un gioco di magneti permanenti.
                                                    E' un meccanismo non impossibile da attuare, anche se è da studiare in modo preciso.

                                                    http://www.energeticambiente.it/atta...1&d=1271271389


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                                                      Forse non ho capito bene lo schema. Secondo me il problema rimane la valvola comandata. Tutto il resto dello schema è valido. Non sto neanche a guardarlo bene perchè i tubi di collegamento esterni si possono collegare come si vuole e quindi non è un problema progettarli e calcolarli in un secondo momento.
                                                      Rimane il problema della valvola. Non perchè è a cassetto beninteso.
                                                      Ma il sistema di comando. Se fosse un motore cinematico ovviamente il problema non si porrebbe. Il Brayton è indipendente dal cinematismo. E un normale biella manovella collegato ad un albero a camma destianta ad aprire la suddetta valvola risolverebbe il problema. Ma il free piston richiede un meccanismo autoregolante.
                                                      Immagina che il pistone, quando inizia ad oscillare, compie solo una frazione della corsa e pure a bassa velocità. E se la valvola non è perfettamente fasata in raltà non parte proprio. Poi le oscillazioni aumentano di ampiezza e progressivamente deve variare la fasatura della valvola comandata. O perlomeno, se mantengo costante la fase, devo immaginare un sistema in grado di comandare la valvola indipendentemente dalla corsa del pistone.
                                                      A mia conoscenza non c'è riuscito nessuno. Nemmeno io che oure mi ci sono applicato in passato. A volte ho pure creduto di esserci riuscito. Ma non sono ancora ricco e quindi mi ero illuso.
                                                      Il calore è una gran cosa se non ti trovi nel deserto e sai come utilizzarlo.

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                                                      • #28
                                                        Valvola a cassetto

                                                        Le valvole a cassetto aprono e chiudono con un movimento molto piccolo del pistone, che volendo può essere ulteriormente ridotto costruendole molto basse.
                                                        Deve però esserci un attrito sufficiente tra l'asta di supporto del cassetto e il tubo di supporto/unione dei pistoni, dentro il quale scorre, con una tenuta allo scopo regolata in modo più o meno stretto.

                                                        Non è esclusa anche la possibilità di un'aderenza magnetica opportunamente predisposta

                                                        La macchina inoltre può essere attivata quando il gas ha raggiunto una temperatura sufficientemente elevata.

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                                                        • #29
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                                                          Solo per puro divertimento (grafomania) , posto le sequenze di immagini che mostrano le forze e i flussi di questo "coso".

                                                          Immagino che debbano esistere in commercio dei materiali che accentuano l'attrito tra di loro solo nel momento dell'inversione del movimento, un po' come succede con la pelle di foca per lo sci di fondo... bisognerà fare una ricerca... se qualcuno sa qualcosa, scriva... Frizioni magnetiche, gel semisolidi tixotropici ?

                                                          Tempo fa avevo studiato (ma non approfondito) anche il comportamento di un magnete che passa traverso il foro di un altro magnete.
                                                          Viene respinto finché è fuori dallo stesso, ma una volta che incomincia ad entrare, viene attratto per essere poi respinto nel senso opposto.
                                                          E' un comportamento bistabile che forse può tornare utile, senza escludere poi che tale magnete esterno possa essere un'elettrocalamita, non solo, ma in fase di riposo del motore, il meccanismo consente di posizionare la valvola a cassetto in modo non intermedio, o chiusa o aperta e questo facilita l'avviamento...

                                                          http://www.energeticambiente.it/atta...1&d=1271314315

                                                          In fig.1 siamo ad un punto morto. Energia potenziale si è accumulata dalla fase precedente nella molla inferiore. Basta una piccola risalita del pistone per trascinare in su l'asta di supporto delle due valvole a cassetto con chiusura dell'immissione superiore e apertura dell'immissione inferiore (fig.2-3).
                                                          In fig.4 punto morto opposto e 5-6 ciclo termico opposto.



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                                                          Ultima modifica di rampa; 15-04-2010, 09:16.

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                                                            Dallo schema delle fasi non riesco a capire il ciclo. L'ingresso C non si apre mai, ne nel cilindro superiore ne in quello inferiore. E non si vede la fasatura.
                                                            Voglio dire, per poter funzionare non è sufficiente che le valvole aprano ai punti morti. Quella di ammissione apre al punto morto superiore ma chiude ad una frazione della corsa che dipende dal rapporto di compressione scelto. Quella di scarico idealmente apre al PMI e chiude al PMS, ma nella realtà saranno necessari anticipi e ritardi che dipendono dalla velocità di rotazione del motore. L'attrito già di suo è maggiore ai momenti di fermata, per la nota legge che lo governa, dove ho l'attrito di distacco. Ma se consideri la fasatura che ti costringe a chiudere a metà corsa la consa non funziona.
                                                            Il calore è una gran cosa se non ti trovi nel deserto e sai come utilizzarlo.

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