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Il ruolo della CO2 e degli altri gas serra

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  • Il ruolo della CO2 e degli altri gas serra

    Si discuteva della possibilità di aprire delle discussioni più specifiche e meno confusionarie sul tema...un argomento interessante potrebbe essere quello relativo al ruolo dei gas serra, CO2 in primis, come fattore climatico importante.

  • #2
    Originariamente inviato da Hopi Visualizza il messaggio
    un argomento interessante potrebbe essere quello relativo al ruolo dei gas serra, CO2 in primis, come fattore climatico importante.
    scusami hopi, ma non ho resistito..

    " Potsdam Institute for Climate Impact Research"

    Il Contrappasso | Climatemonitor

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    • #3
      mac ...almeno sei spiritoso (buona qualita') ... invece l'argomento sarebbe serio Allarme clima: ''Gas serra in aumento'' - Repubblica Tv - la Repubblica.it ... speriamo che gli scienziati non siano tutti cosi' spiritosi altrimenti finisce a tricche e ballacche o come si dice in italia a tarallucci e vino ....I timori dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale, basati su dati dell’agenzia americana National Oceanic Atmospheric Administration, segnalano soprattutto il raggiungimento di 390 parti per milione dell’anidride carbonica, quantità superiore del 40% ai livelli pre - industriali e molto vicina alla pericolosa soglia del 450, ritenuta il limite per contenere l’incremento di temperatura entro i 2 gradi. La CO2 è il gas serra maggiormente presente in atmosfera e per questo viene preso come unità di riferimento per misurare il potenziale di riscaldamento degli altri gas....................... Il rapporto del Joint Research Centre della Commissione Europea, tramite il suo Institute for Environment e Sustainability (IES) e della Netherlands Environmental Assessment Agency (PBL), dal titolo “”Trends in Global CO2 emission: 2012 Report” ha fatto il punto sulla situazione delle emissioni di anidride carbonica in atmosfera, principale causa del riscaldamento globale, dovute all’intervento umano.

      Il dato complessivo delle emissioni di anidride carbonica riportato per il 2011 è certamente preoccupante: le emissioni globali sono incrementate del 3%, raggiungendo la cifra più alta delle emissioni annuali antropogeniche sin qui prodotta, di ben 34 miliardi di tonnellate.

      Nel 2009 si era verificato un declino delle emissioni dell’1% e nel 2010 invece un incremento del 5%. I maggiori paesi emettitori sono (si tratta sempre di dati del 2011) : Cina per il 29%, Stati Uniti per il 16%, l’Unione Europea per l’11%, l’India per il 6%, la Federazione Russa per il 5% e il Giappone per il 4%.In Cina il paese più popoloso del mondo, abbiamo oggi una media di emissioni di anidride carbonica pro capite di 7.2 tonnellate.

      Nel 1990 era di 2.2 tonnellate pro capite, mentre la media di emissioni pro capite nell’Unione Europea a 27 paesi, era di 9.2 ed ora, al 2011, è scesa a 7.5 e, negli Stati Uniti nel 1990 era di 19.7 tonnellate pro capite scese oggi a 17.3 che fanno comunque mantenere il livello di grande emettitore di anidride carbonica a questo paese, per quanto riguarda il dato pro capite.

      Le emissioni di altre importanti nazioni: Germania 9.2 tonn. pro capite nel 1990 e 9.9 nel 2011, Regno Unito, 10.3 nel 1990 e 7.5 nel 2011, Italia 7.5 nel 1990 e 6.7 nel 2011, Francia da 6.9 a 5.7, Polonia da 8.2 a 9.1, Spagna da 5.9 a 6.4, Olanda da 10.8 a 9.8, Federazione Russa da 16.5 a 12.8, Giappone da 9.5 a 9.8, Canada da 16.2 a 16.2, Australia da 16 a 19, Corea del Sud, da 5.9 a 12.4, Indonesia da 0.9 a 2, Arabia Saudita da 10.2 a 16.5, Brasile da 1.5 a 2.3, Messico da 3.7 a 3.9, Iran da 3.7 a 5.5, Sud Africa da 7.3 a 7.2, Tailandia da 1.6 a 3.3. abbino grafico Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

Nome:   co2-temp.jpg 
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Dimensione: 100.3 KB 
ID: 1935251 mac vaglielo a dire a loro che nn c'è inquinamento!!!! immagine in pieno giorno ...NON è NEBBIA 15 - 01 - 2013<!-- Post-Thumbnail --> <figure></figure>
      Ultima modifica di Mr.Hyde; 03-04-2013, 14:59.

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      • #4
        Ok Mr.Hyde... immagini senza dubbio terrificanti. Ma non facciamo l'errore di confondere le cose, altrimenti si fa il gioco dei negazionisti.
        Quello nelle immagini è inquinamento atmosferico e la CO2 c'entra solo indirettamente.
        Non è che se il cielo è limpido allora siamo sicuri che non c'è emissione di CO2 eh!
        So che è banale, ma è sempre meglio chiarire.
        “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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        • #5
          la CO2 non è visibile (chiaramente) come non lo è il cianuro di potassio sciolto in acqua. ma quello smog (sono immagini della cina) è dato esclusivamente dalla combustione di materiali fossili e loro derivati , il fatto che si veda la foschia è solo perché nei gas di combustione ci sono polveri in sospensione date dalle combustioni non perfettamente stechiometriche ed ottimizzate ne filtrate, ma quella foschia è la prova che in quei posti la CO2 c'è ... noi ormai siamo specialisti nell'attenuare le polveri presenti insieme ai gas di combustione .. e quindi emettiamo solo gas (CO2,NOx,SO2) ad alto grado di purezza(con poche polveri in sospensione) diciamo filtrati e quindi invisibili ( ma li emettiamo alla grande) ... invece li' ancora nn si pongono il problema delle polveri sospese o della combustione perfetta ed il risultato è quello in foto ... non volevo fare il gioco dei negazionisti volevo solo documentare una realta' quotidiana che è sotto gli occhi di tutti e quello che è il risultato della combustione dei derivati del petrolio o combustibili fossili ...questo è l'impatto che l'uomo puo' creare in pochi anni di attivita' industriale concentrata( ricordo che loro sono all'inizio della rivoluzione industriale, ma hanno una pop di 1,6/1,8 miliardi) ... figuriamoci tutto il globo cosa ha fatto negli anni ....questa è la prova innegabile dell'attivita' umana da nn sottovalutare

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          • #6
            Brighiting e Hyde hanno entrambi ragione.... da una parte sono proprio quelle zone dell'Asia in rapida crescita a determinare una buona parte dell'aumento delle emissioni di CO2, dall'altra le immagini dello smog hanno una relazione molto relativa con la CO2. In realtà quei Paesi oltre ad emettere grosse quantità di CO2 emettono ossidi di zolfo e particolato di altra natura, che una volta in atmosfera tende (dopo alcune semplici trasformazioni chimiche) a riflettere la radiazione solare, contribuendo ad un raffreddamento (un po come il particolato emesso dopo un'eruzione vulcanica imponente, dopo la quale segue un raffreddamento globale di un paio di anni). Questo contributo è ben conosciuto perché fu gia sperimentato negli anni '60-'70 in Occidente, prima delle leggi anti-inquinamento. Anche se sembra un paradosso, quell'inquinamento spinto di Cina e India, se da una parte danneggia la salute dei loro abitanti, dall'altra sta dando un contributo a limitare il riscaldamento globale. Questo tipo di particolato, però, al contrario della CO2, ha tempi di persistenza in atmosfera molto brevi, nell'ordine di uno-due anni, motivo per cui se India, ma soprattutto Cina dovessero diminuirlo drasticamente, come avvenuto ad esempio in Europa, il riscaldamento globale potrebbe avere un'ulteriore accelerazione!

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            • #7
              Si, mr.hyde hai ragionissima.
              Il punto è che qualcuno ha già proposto di concentrarsi sulle polveri e smog invece che sulla povera, innocua, CO2 che alla fine fa solo tanto bene al cactus.
              Il giochetto è quello di accreditare le paure della gente sulle cose che si vedono per far passare sotto silenzio quello che non si vede.
              Vuoi che non compaia il trollone a dirti "ecco! Su quello dovremmo dare sanzioni e multe! Non sulla CO2 che ci costa troppo e non serve a nulla visto che qui non abbiamo quel clima (inteso, erroneamente, come situazione atmosferica visibile, ovvio)
              Dici benissimo, noi abbiamo superato la fase delle emissioni "visibili" (ed avremmo ogni diritto di richiedere a questi stati superinquinanti il rispetto delle stesse normative senza scadere nel solito terzomondismo autolesivo pensando che, visto che noi lo abbiamo fatto anni fa, allora loro avrebbero adesso uno pseudo-diritto a inquinare per crescere!! E' RIDICOLO!), ma il problema di cui tratta il post è sulle emissioni climalteranti (o almeno così ipotizzate).
              Quindi non facciamo troppo minestrone. Limitiamoci al tema.
              “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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              • #8
                Su questo sito del NOAA è possibile vedere in tempo reale la concentrazione in ppmv del CO2 a livello globale e dallo storico osservatorio di Mauna Loa e il grafico storico. Molto interessante per capire gli andamenti del gas serra, principale responsabile del riscaldamento globale di questi decenni.

                Trends in Carbon Dioxide

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                • #9
                  ciao ragazzi sono riuscito finalmente ad aprire un nuovo post ...hahaha ... è attinente all'argomento co2 ma si limita a trovare solo tecnologie per togliere sta' maledetta... Utilizzo delle alghe per contrastsare l' aumento della co2

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                  • #10
                    15 aprile 2013 - 12:43

                    Antartide in pericolo: due studi compiuti parallelamente dall’università australiana di Canberra e da quella americana di Washington, hanno messo in luce l’accelerazione nello scioglimento dei ghiacciai del Polo Sud.

                    Anche i ghiacci del freddissimo Polo Sud iniziano a sciogliersi più velocemente. Negli ultimi 1000 anni il processo di scioglimento che avviene durante l’estate australe – che va da Giugno a Settembre – è aumentato di ben 10 volte, con una decisa accelerazione a partire dalla metà del ’900. Questo è quello che emerge dalla pubblicazione, sulla rivista Nature Geoscience, degli studi compiuti parallelamente da un team di esperti provenienti dall’Università di Canberra e da quella di Washington. Entrambe le ricerche hanno dimostrato come la parte settentrionale dell’enorme continente ghiacciato, è particolarmente sensibile all’aumento della temperatura e una sua variazione nella massa, potrebbe cambiare gli equilibri della piattaforma di ghiaccio, influendo sulla sua stabilità.I ghiacci in Antartide si sciolgono più velocemente
                    Per poter arrivare a questa conclusione in cui emerge una verità scientifica, gli studiosi hanno condotto perforazioni nell’isola di Ross, vicino alla punta settentrionale della penisola antartica. Misurando lo spessore delle “carote di ghiaccio”, i ricercatori sono riusciti a capire le diverse e numerose fasi in cui il ghiaccio antartico si è fuso e nuovamente ghiacciato. ”Abbiamo scoperto – ha detto Abram – che le condizioni più fredde della Penisola Antartica e il minimo scioglimento dei ghiacci in estate si sono verificati 600 anni fa. A quel tempo le temperature erano di circa 1,6 gradi più basse rispetto a quelle registrate alla fine del ventesimo secolo e la quantità di neve annuale caduta che si è fusa e nuovamente ghiacciata è stata circa lo 0,5%. Oggi la neve che cade e si scioglie ogni anno ha raggiunto il 5%, aumentando di dieci volte”. Grazie a questo nuovo quadro dell’andamento del clima nell’ultimo millennio, potranno essere messi a punto modelli climatici più precisi... saluti ai troll
                    Ultima modifica di Mr.Hyde; 15-04-2013, 23:31.

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                    • #11
                      "ruolo della co2 e degli altri gas serra "

                      Solar Storm Dumps Gigawatts into Earth&#39;s Upper Atmosphere - NASA Science
                      e si è scoperto che la co2 ha un ruolo molto importante.. quello di riflettere verso lo spazio il calore irradiato da sole.. ahi ahi.. e ora che succede??

                      si dovranno ridurre le emissioni se no andiamo incontro ad un GC? anzi no.. AGC..

                      la storia sta tristemente arrivando al suo epilogo.. con tutte le verità..

                      cercasi troll disperatamente

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                      • #12
                        è gia' stavolta mi hai proprio convinto 26-nov-2012 LE CONCHIGLIE DEI MOLLUSCHI COMINCIANO A DISSOLVERSI: Le conchiglie dei molluschi che vivono nell'Oceano Meridionale si stanno progressivamente dissolvendo: un fenomeno che gli esperti dell'ente britannico per la ricerca in Antartide, il British Antarctic Survey, interpretano come la prima manifestazione degli effetti dell'acidificazione degli oceani dovuta alla presenza di una quantità sempre maggiore di anidride carbonica. I primi dati sul fenomeno sono pubblicati sulla rivista Nature Geoscience e si teme che il problema possa estendersi rapidamente per il cosiddetto ''effetto farfalla''.

                        Si calcola che circa un quarto dell'anidride carbonica (CO2) che si trova nell'atmosfera vada a finire negli oceani, trasformandosi in acido carbonico. Gli effetti di questo processo cominciano per la prima volta a diventare evidenti nei molluschi che vivono nelle acque più superficiali dell'Oceano Meridionale che circonda l'Antartide, il piu' piccolo e il più a Sud dei cinque oceani del pianeta.

                        Il coordinatore dello studio, Geraint Tarling, ha studiato i gusci di cinque molluschi vivi osservando ''segni significativi di dissoluzione''. In pratica, l'acido carbonica starebbe letteralmente sciogliendo le conchiglie dei molluschi. Responsabile del danno, secondo i ricercatori, è il mix generato dalla combinazione della maggiore acidità delle acque di superficie (alimentata dalla CO2 atmosferica) e quella delle acque profonde. Gli autori sono inoltre convinti che la situazione potrebbe precipitare nell'arco di pochi decenni, entro il 2050.

                        Nell'arco di pochi secoli il processo di acidificazione ''indebolirà la capacità di costruire il proprio guscio protettivo in organismi come coralli, vongole, chiocciole, ricci di mare e alcune alghe calcaree'', osserva in un commento nello stesso numero della rivista il biologo marino Justin Ries, dell'università del North Carolina.

                        Quello che si teme, rileva l'esperto, è il cosidetto ''effetto farfalla'', ossia la possibilità che i piccoli cambiamenti appena osservati nell'oceano Antartico possano aumentare progressivamente, con effetti importanti sull'intera fauna marina.
                        Basti pensare che i molluschi sono un'importante fonte di cibo per alcuni predatori, come aringhe, salmoni, orche e balene. Senza il loro guscio resterebbero completamente indifesi e sarebbero destinati a sparire, seguiti dal collasso delle specie predatrici. Non solo: la scomparsa dei gusci priverebbe i fondali degli oceani di sedimenti essenziali per garantire lo scambio del carbonio e di conseguenza metterebbe direttamente a rischio il ciclo globale del carbonio. (fonte ANSA)................. 12 feb 2013 IL SOLE AMPLIFICA LA CO2 LIBERATA DAL DISGELO DEL SUOLO ...I raggi solari aumentano la quantità di anidride carbonica che viene rilasciata nell'atmosfera a causa dello scioglimento del suolo durissimo e ghiacciato (permafrost) nell'Artico, con importanti conseguenze per l'effetto serra e il riscaldamento globale. A indicarlo è lo studio coordinato dall'università del North Carolina e pubblicato sulla rivista dell'Accademia americana delle scienze, Pnas.

                        I ricercatori, guidati da Rose Cory, hanno messo sotto osservazione 34 siti dell'Artico, molti dei quali stanno attualmente vivendo un drammatico disgelo. A causa dell'aumento delle temperature, il suolo collassa e spesso si verificano fenomeni di erosione e smottamenti. Questa destabilizzazione libera carbonio organico che si discioglie nelle acque superficiali e viene trasformato in anidride carbonica per azione di alcuni microrganismi. Il fenomeno sarebbe poi amplificato dall'azione del Sole: il carbonio appena liberato dal terreno ghiacciato e direttamente esposto ai raggi solari, infatti, avrebbe il 40% di possibilità in più di essere convertito in CO2 rispetto al carbonio che rimane intrappolato nel suolo al buio.

                        Secondo gli autori dello studio, questa trasformazione potrebbe avere un notevole impatto sulla velocità del processo di riscaldamento globale. Nuovi studi saranno necessari dunque per comprendere più a fondo questo fenomeno e le sue possibili conseguenze sull'ambiente e sul clima futuro.(fonte ANSA) ..... 26 feb 2013 AUMENTA L'UMIDITA' ,CROLLA L'EFFICIENZA SUL LAVORO I lavoratori del futuro saranno sudati e improduttivi. Entro il 2200, infatti, l'efficienza lavorativa potrebbe subire un drastico calo, fino addirittura al 40%, a causa del continuo aumento dell'umidità associato al riscaldamento globale, che porterà città come Washington e New York ad essere più bollenti dell'attuale Bahrain. A dipingere questo scenario è uno studio dell'ente americano per la ricerca sul Clima e gli Oceani, Noaa (National Oceanic and Atmospheric Administration) pubblicato sulla rivista Nature Climate Change.

                        I ricercatori statunitensi hanno elaborato un modello che mette in relazione le condizioni climatiche sempre più tropicali con l'efficienza delle attività umane. Un aspetto fondamentale del riscaldamento globale causato dai gas serra è infatti l'aumento dell'umidità, che nei mesi di maggiore stress termico pone forti limitazioni alle attività umane. Per valutare l'impatto di questo fenomeno, i ricercatori del Noaa hanno combinato i dati sull'umidità atmosferica raccolti in passato con le linee guida adottate in campo militare e industriale per definire i limiti entro i quali è possibile operare in sicurezza in condizioni di stress termico.

                        Dall'elaborazione dei dati è emerso che negli ultimi decenni lo stress termico ambientale ha fatto calare fino al 90% l'efficienza lavorativa nei mesi più bollenti, e secondo le previsioni ci sarà un'ulteriore riduzione fino all'80% entro il 2050.
                        Considerando lo scenario più drammatico per quanto riguarda le emissioni future di anidride carbonica (CO2), l'efficienza lavorativa potrebbe addirittura scendere al di sotto del 40% entro il 2200.

                        Le popolazioni che oggi vivono nelle fasce tropicali e alle latitudini intermedie sarebbero quelle più colpite. I ricercatori portano ad esempio la regione degli Stati Uniti che si trova ad Est delle Montagne Rocciose, affermando che lo stress termico qui potrebbe raggiungere livelli che oggi sono tipici delle regioni più calde del pianeta: città come Washington e New York potrebbero infatti superare i livelli di stress termico raggiunti oggi in Bahrain, nel Golfo Persico. I ricercatori sottolineano però come queste previsioni siano da prendere con le molle, perché non tengono conto di diverse variabili come il futuro andamento dell'economia, le possibili variazioni della crescita e della distribuzione della popolazione e le innovazioni tecnologiche e scientifiche.(fonte ANSA)..... 8 mar 2013 LA TERRA MAI COSI CALDA IN 11300 ANNI Raramente la Terra è stata così calda: le temperature attuali sono fra le più calde registrate negli ultimi 11.300 anni e per il 2100 potrebbero diventare le più calde in assoluto mai registrate a partire dall'ultima Era glaciale. E' questo il quadro che emerge dalla ricostruzione della storia del clima basata sull'analisi di sedimenti prelevati in 73 siti in tutto il mondo e descritto sulla rivista Science.

                        La ricerca, condotta dalle università americane dell'Oregon e di Harvard, è la più completa mai presentata. Precedenti analisi della storia del clima non andavano infatti oltre gli ultimi 2.000 anni. A completare il quadro hanno contribuito i campioni prelevati dai geologi , nei quali la storia dell'andamento del clima e' registrata nelle ''firme chimiche'' conservate da millenni nei frammenti di corallo o di conchiglie. La combinazione di tutti i dati raccolti ha fornito il primo quadro complessivo dell'andamento della temperatura globale mai ottenuto. Ha permesso in questo modo di comprendere che dopo un periodo caldo che si è protratto fino a circa 5.000 anni fa, le temperature si sono abbassate raggiungendo i livelli minimi circa due secoli fa. Da allora hanno ricominciato a salire, tanto da raggiungere le temperature più alte registrate negli ultimi 11.300 anni.

                        Secondo i modelli climatici attuali la temperatura globale è destinata ad aumentare ulteriormente fino al 2100, quando diventera' la piu' calda in assoluto registrata nella più recente epoca geologica, l'Olocene, ossia nel periodo che va da 10.000 anni fa ad oggi.

                        ''Adesso sappiamo che la Terra è più calda di quanto non lo sia stata nella maggior parte degli ultimi 11.300 anni'', ha osservato il primo autore della ricerca, Shaun Marcott, dell'università di Harvard. ''Questo ha rilevato - è particolarmente interessante considerando che l'Olocene comprende l'intero periodo della civiltà umana''.

                        A determinare l'aumento della temperatura sono molteplici fattori, osservano i ricercatori. Da un lato sono entrati in gioco elementi naturali, come l'esposizione al calore del Sole e la quantità di anidride carbonica (CO2) prodotta da cause non legate all'attività umana. Tuttavia nell'ultimo secolo l'aumento significativo della CO2 prodotta da cause umane è, secondo gli autori della ricerca, ''l'unica variabile capace di spiegare il rapido aumento della temperature globale''.(fonte ANSA)
                        Ultima modifica di Mr.Hyde; 24-04-2013, 17:13.

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                        • #13
                          Originariamente inviato da Mr.Hyde Visualizza il messaggio

                          ''Adesso sappiamo che la Terra è più calda di quanto non lo sia stata nella maggior parte degli ultimi 11.300 anni'', ha osservato il primo autore della ricerca, Shaun Marcott, dell'università di Harvard. ''Questo ha rilevato - è particolarmente interessante considerando che l'Olocene comprende l'intero periodo della civiltà umana''.
                          il recente studio pubblicato su Science in cui è stato ricostruito l’andamento della temperatura media del Pianeta degli ultimi 11.300 anni fermandosi alla metà del secolo scorso (qui e qui un po’ di precedenti).

                          Un paper che ha avuto molto risalto sui media suscitando al contempo un’accesa discussione sui blog che si occupano di scienza del clima.

                          L’attenzione del mondo della comunicazione, anche e soprattutto della sua componente generalista, è stato innescato dal comunicato stampa della NSF (National Science Foundation), l’istituzione scientifica che lo ha finanziato, in cui se magnificavano i risultati, con il placet e l’imbeccata degli stessi autori, sottolineando come per la prima volta sia stato possibile far emergere la “particolarità” del trend positivo che le temperature hanno assunto nel secolo scorso.

                          In particolare il messaggio espresso a chiare note era il seguente: dati il segno chiaramente negativo nella prima decade del secolo scorso e quello altrettanto chiaramente positivo della prima decade di questo secolo, nel contesto di un trend di generale diminuzione delle temperature che avrebbe caratterizzato gran parte dell’Olocene, siamo passati dalla decade più fredda a quella più calda degli ultimi 11.300 anni nell’arco di pochi decenni.



                          Ora, si dice in giro tra quelli che dicono di capirne qualcosa di clima che una decade non possa essere considerata in alcun modo rappresentativa in termini climatici.

                          Personalmente non sono completamente d’accordo con questa affermazione, ma per ora lasciamo perdere questo aspetto e concentriamoci piuttosto sul paper in questione e su quello che ne è seguito. Secondo voi, uno studio su dati di prossimità che impedisce di valutare qualunque oscillazione della temperatura che abbia persistito per meno di 300 anni, può essere impiegato per valutazioni su singole decadi? La risposta è certamente no, ma questo, nessuno dei magnificatori sembra esserselo chiesto.

                          E non se lo sono chiesto neanche gli autori, che in seguito ai numerosi problemi che la discussione sul paper ha sollevato, hanno pubblicato un documento in forma di FAQ, che non chiarisce affatto i punti chiave delle critiche sollevate, ma contiene una frase particolarmente significativa.
                          . . . the 20th century portion of our paleotemperature stack is not statistically robust, cannot be considered representative of global temperature changes . . .


                          Tutto chiaro? “La parte relativa ai tempi moderni della ricostruzione in Marcott et al., non è statisticamente solida, non può essere considerata rappresentativa di cambiamenti a livello globale delle temperature e su questa non si fonda alcuna delle conclusioni dello studio”. Punto primo, se non hanno alcuna robustezza statistica, che diavolo ci fanno i dati relativi all’era moderna nello studio? E come hanno passato il referaggio su Science? Punto secondo, come mai l’NSF ne ha parlato nel comunicato stampa con tanto di virgolettato di uno degli autori?


                          Siamo alle solite. Una ricerca, solida o debole, interessante o banale, non importa come sia, l’importante è che possa in qualche modo sostenere la causa dell’AGW, nella fattispecie facendo anche risorgere dalle ceneri in cui è giustamente finita una delle pagine più brutte della ricerca scientifica degli ultimi anni, l’Hockey Stick di Michael Mann, con il sostegno compatto delle truppe di Real Climate, il blog delle vestali del clima che ospitano il documento di risposta senza fare alcun cenno alle critiche sollevate.

                          E così, Roger Pielke Jr, che non è scettico, ma non è neanche una vestale, ci va giù insolitamente duro adombrando il dubbio di “scientific misconduct“, ossia di comportamento anti-scientifico, soprattutto per il coinvolgimento di una autorità scientifica di peso come l’NSF, per l’atteggiamento degli autori e per la leggerezza con cui tutto questo è passato indenne tra le maglie di Science.

                          Arriva al punto di chiedere che il paper sia ritirato e corretto, che sia espressa chiaramente la debolezza scientifica dei dati relativi al periodo recente, e che questi siano eliminati da tutte le figure pubblicate.

                          In testa a questo post, c’è l’immagine di questo paper che ha avuto più successo, con e senza e dati relativi all’era moderna: quant attenzione avrebbe ricevuto se i dati relativi all’era moderna fossero stati omessi?

                          Insomma, come era chiaro sin dall’inizio, il documento che avrebbe dovuto chiarire i dubbi sul paper ne ha rivelato definitivamente la debolezza, con il placet dei duri e puri di Real Climate, che Pielke, in un commento al suo post definisce così:
                          There are a few bad eggs, with the Real Climate mafia being among them, who are exploiting climate science for personal and political gain.
                          Ci sono alcune uova marce, con la mafia di Real Climate tra loro, che stanno sfruttando la scienza del clima per scopi politici e personali. E questo ennesimo di scienza a colpi di comunicati stampa, di procedure impiegate non esplicitate, di risultati che richiamano l’attenzione dei media salvo rivelarsi nient’altro che la solita forma di lasciapassare per ottenere la ribalta e il plauso di attivisti travestiti da scienziati, che di giorno sono nel Working Group I dell’IPCC a scrivere lescientifical basis dei report e di notte scrivono risibili post in difesa di lavori indifendibili, è lo stato dell’arte della scienza del clima.

                          Ma l’inevitabile perdita di credibilità di questi signori che, statene pure certi, quando il castello di carta dell’AGW sarà del tutto indifendibile troveranno il modo di uscirsene con un “ve l’avevamo detto”, non il solo danno che stanno producendo. Torniamo al commento di Roger Pielke jr:
                          [...] virtually all of the climate science battles are teapot/tempest affairs — climate politics and policy has moved on to issues involving economics and energy.
                          Virtualmente, tutte le battaglie sulla scienza del clima sono tempeste in una tazza di te’ — le policy e le politiche del clima si sono spostate su argomenti che riguardano l’economia e l’energia.

                          Come dargli torto?A furia di insistere, tutte queste macroscopiche balle, sono diventate i pilastri per condizionare le politiche economiche ed energetiche a scala globale, a spese di tutti noi, e ne possiamo discutere per ore, giorni, mesi o anni. Il corso di questa follia non cambierà.

                          Una tempesta in un bicchiere | Climatemonitor


                          per concludere ti riporto le parole sacre di uno scienziato quale Nicola Scafetta:

                          E’ importante sottolineare che nella ricerca scientifica dove tutto non e’ ancora chiaro la “scoperta” deve necessariamente partire dalle osservazioni fisiche.

                          Sfortunatamente molte persone, anche scienziati, non lo capiscono e credono che solo se le ossevazioni sono comprovate da una completa teoria analitica allora possono essere credute.

                          Lo stesso problema esiste in climatologia dove gli evidenti cicli naturali osservati nei dati sono rinnegati da alcuni che lavorano con le simulazioni al computer semplicemente perche’ le simulazioni non li riproducono!

                          Tale approccio, che essenzialmente mette le teorie presenti al di sopra delle osservazioni, e’ essenzialmente un travisamento del metodo scientifico ed un grave errore filosofico.

                          non ci sono più i troll di una volta


                          Ultima modifica di mac-giver; 26-04-2013, 08:39.

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                          • #14
                            Quando avevo 12 anni ho cominciato a studiare chimica, da autodidatta , questa disciplina scientifica mi ha cambiato radicalmente il modo di pensare e di vedere alle cose , di colpo cominciai a vedere cose che prima non c'erano o per lo meno che io non vedevo in quanto troppo ignorante . L' approccio iniziale fu quello di capire le combinazioni chimiche che governavano i fenomeni naturali , ma per fare cio' dovevo conoscere chimica a menadito quindi iniziai a fare sperimentazioni seguendo quello che gia' altri scienziati avevano fatto e confermato ,le basi della chimica per intenderci e tutte le leggi che la governano. Leggevo affascinato la vita dei vari scienziati che citava il mio libro di chimica(preso a mio fratello piu' grande) mi documentavo il piu' possibile su bohr rutherford ,Cannizzaro Lavoisier , einstein etc.. ripetevo i loro esperimenti per capire esattamente come praticamente potessero avvenire queste famose trasformazioni della materia e perché. Dopo alcuni anni mi ritrovavo con un sufficiente bagaglio culturale scientifico per cominciare a studiare le scienze che si basavano sulle reazioni chimiche (biologia e biochimica) . continuavo le sperimentazioni chimiche approfondendo sempre di piu' i meccanismi di reazione stessi , l'approcio alla biochimica comincio' a farmi vedere le cose in altro modo ,mi rendevo conto che la vita vegetale e animale era basata su queste reazioni e sui loro equilibri , ... nel mio cervello si apriva un nuovo mondo che non avevo mai visto prima , le cose cominciavano ad avere un senso ...e i perché iniziavano ad avere delle risposte , sempre piu' capivo che la terra era un'enorme laboratorio in cui migliaia e milioni di reazioni chimiche avvenivano seguendo le medesime leggi che avevo studiato nei primi anni , e capivo sempre meglio che gli equilibri erano il fulcro di tutto cio'. a 16 anni sentivo i primi dibattiti scientifici sui mutamenti climatici , e non capivo esattamente di cosa si stesse parlando, quindi iniziavo ad avventurarmi nella conoscenza di quel che era l'ambiente circostante e ben presto presi coscienza che io ero li' solo grazie ad un complesso sistema di equilibri che con quelle reazioni aveva dato la culla della vita all' umanita' ...era semplice , l'uomo era nato in quanto le condizioni climatiche lo permettevano in quel dato momento . Botanica e biochimica mi davano sempre piu' risposte sul ciclo della vita e gli equilibri erano sempre il centro su cui avvenivano tutti i fenomeni. Ora avevo capito di cosa si stava parlando mutamenti climatici ... che erano dati da una miriade di fattori naturali .. ma anche non naturali .. ma io i cambiamenti non li avevo mai visti (come avrei potuto vedere cambiamenti climatici se avevo appena appreso le basi per capirli?) , pero' potevo capire benissimo che apportando una variazione all'equilibrio... l'equilibrio stesso si spostava per ridare un nuovo equilibrio (cavolo era anni che studiavo gli equilibri chimici) , quindi potevo asserire con tutta certezza che i cambiamenti del clima avvenivano per il naturale evolversi della natura , capivo che tutto era in continua trasformazione ed evoluzione ...questo è stata una presa di coscienza importante nella mia vita .... poi cominciavo a vedere che le sostanze chimiche che ormai conoscevo e che trattavo venivano prodotte su scala industriale da industrie chimiche ...ma ero a conoscenza che una reazione non dava mai solo il prodotto sperato , ma anche prodotti di scarto e sottoprodotti ... aia ...ma .. che ne facevano di questi ? ben presto capii che venivano scaricati nell'ambiente circostante senza regole e senza remore .. cavoli mi dicevo .. ma quei prodotti li ho studiati e sono cancerogeni tossici inquinantiiii ... grrr .. ma perché io che ho 17 anni lo capisco e gli adulti no?? boo?? ben presto iniziai a vedere dei cartelli lungo i fiumi e lungo i laghi (io abito a novara molto vicino al lago maggiore ,lago d'orta e fiume ticino agogna etc .. ) sui cartelli c'era scritto " VIETATA BALNEAZIONE!!"...erano i primi cambiamenti climatici che vedevo in vita mia !!! .. ben presto non solo vedevo i cartelli , ma anche i morti pesci sia sulle rive che in mezzo all'acqua... le alghe invece prolificavano a dismisura creando un bell'effetto verdastro con illusione ottica che sul lago ci si potesse camminare e giocare a pallone magari ..hehe ... sembrava un'enorme distesa erbosa molto scura .. i laghi erano eutrofizzati!!! nella mia mente mi tornava molto chiaro adesso l'argomento cambiamento climatico FORZATO!! .. capivo che non era la natura con le sue normali evoluzioni e trasformazioni . Ma era l'attivita' umana a forzare questi cambiamenti , stringendo ... ho continuato a studiare mi sono diplomato in chimica industriale (e davo gia' ripetizioni di chimica a livello universitario) ...oggi ho un lab di ricerca sui rifiuti tossico/ nocivi cerco nuovi metodi per riutilizzarli al 100%.... in passato ho scritto un libro su come riutilizzare al 100% tutti i rifiuti prodotti nei laboratori chimici di analisi (il libro non l'ho mai pubblicato in quanto le scuole stesse all'epoca non erano interessate ) ... oggi ho 40 anni e per la seconda volta in vita mia ho visto un secondo cambiamento climatico , ...il cambiamento da me osservato è il seguente .. quando ero piccolo ricordo l'autunno, l'inverno ,la primavera e l'estate . in modo particolare ricordo il colore rosso e giallo dell'autunno (stupendo) , ricordo i ghiaccioli sui bordi dei tetti che si formavano a dicembre e si scioglievano definitivamente verso i primi di marzo, ricordo la neve che non si scioglieva mai nemmeno con 4 giorni di nevicata in tutto l'inverno ricordo che senza guanti e ben vestiti non si poteva uscire di casa, ricordo i primi tepori di marzo che ci davano gioia perché si avvicinava il momento della rinascita e dello sbocciare della vita ,tornavano gli uccellini a cinguettare i fiori cominciavano a colorare i prati di multicolori gli odori si facevano piu' persistenti ed il colore della vita cambiava insieme alla mia voglia di correre di giocare (insomma aveva un'effetto sul mio cervello) , ricordo poi il calore dell'estate che diveniva sempre maggiore fino ad agosto per poi darci tregua dopo il 20 /25 ...e tutto ricominciava ... ... quel che vedo ora è questo ... in inverno ci sono giorni che bisogna uscire in maniche corte il giorno dopo con il passamontagnia ... d'estate anche .. l'autunno non esiste e la primavera nemmeno ...poi dal giorno alla notte puo' variare di 25 °C lo sbalzo termico , esco in camicia al mattino e torno in passamontagnia e maglione di sera ... boo?? forse saro' l'unico che vede queste cose? forse sara' il mio cervello che è deviato per cercare un global warming perché voglio avere ragione a tutti i costi ... o saranno questi cambiamenti notati negli anni che mi fanno ricercare una causa sul global warming?... a te la risposta . io in tutta franchezza non voglio aver ragione per niente e poco me ne frega, pero' un buon metodo per capire se si tratta di bufale o meno sarebbe quello di avere qualche base in piu' sull'argomento e questo si puo' ottenere solo studiando per anni , non visualizzando internet per autosostenersi in una lotta senza senso alcuno ... questo potra' servire ai nostri figli per non lasciarli nella m... da totale grazie all'assurda ricerca del HO RAGIONE IO E NON TU COME I BAMBINI DI 3 ANNI ... saluti da Francy
                            Ultima modifica di Mr.Hyde; 26-04-2013, 10:50.

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                            • #15
                              Originariamente inviato da Mr.Hyde Visualizza il messaggio
                              .il cambiamento da me osservato è il seguente .. *** Eliminato eccesso di citazione: Una volta che hai focalizzato quel che vuoi citare, passa subito ad esporre la tua, perché il testo che avevi citato è appena qui sopra e chiunque può rileggerselo come e quando vuole direttamente dall'originale!!! Ti ricordo che sono vietate le citazioni superflue, non solo quelle integrali (questo lo scrivo anche per quelli che eliminano poche parole dal testo citato: non è un computer che valuta l'utilità della citazione). Violazioe art.3 del regolamento del forum. nll ***
                              non puoi guardare ai cambiamenti locali per crearti una ragione dei cambiamenti climatici a livello globale...

                              se dovessi descrivere il cambiamento che ho visto dalle mie parti, ti posso dire che (con qualche anno più di te)

                              qui non è cambiato granchè.. ci sono state fasi alterne , con estremi sempre a fasi alterne .. mi ricordo le estati torride negli anni 70 che mi mandarono in malora 40mila piante di pomodoro.. ricordo ai tg che si parlava del problema siccità in sicilia ..(ora nn più.. ma non doveva diventare un deserto?)

                              l'unica cosa che è cambiato ora,è che alla mia latitudine e vicino al mare, da 3 anni a questa parte vedo la neve cosa mai successa prima..ma le rondini son sempre puntuali, gli alberi da frutta fioriscono puntuali, i miei animali nn hanno cambiato abitudini, la falda del mio pozzo artesiano a 90mt di profondità mi da acqua da 40 anni senza mai asciugarsi..

                              gli estremi ventosi son sempre più o meno quelli.. (forse un pò di meno negli ultimi 10 anni)

                              la quantità di combustibile per il riscaldamento (non il costo perchè quello è aumentato) è rimasta quella..se non qualche eccezione per qualche inverno particolarmente mite.. ma di eccezioni si parla..

                              se dovessi regolarmi sulla base delle mie osservazioni..il clima nn è cambiato affatto..

                              poi tu da chimico mischi sempre l'inquinamento da sostanze tossiche ecc ecc con la co2 che non è tossica per niente ed è un carburante metabolico di tutto il regno vegetale.... i problemi sono altri.. nn la co2..

                              i nostri figli per non lasciarli nella M.. basta insegnarli a non dare retta agli allarmismi lanciati dai media, e l'educazione ambientale.. (non gettare rifiuti a terra, fargli capire l'importanza del riciclo, come fare la differenziata, ecc ecc) la co2 lasciarla perdere..si dovessero sentire in colpa se gli scappasse una Sco***

                              NB

                              in sistemi complessi come quello climatico, dove ci sono miriade di variabili che lo regolano, ( che manco conosciamo tutte), se l'aggiunta di una forzante (in questo caso co2) squilibra il sistema, lo stesso non torna in equilibrio togliendo la forzante che l'ha provocato..

                              il principio di precauzione è una enorme STR@@@ montata ad arte per spillare soldi alle economie produttive, permettendogli cmq di inquinare.. perchè il fallito protocollo di kyoto permette di pagare a chi inquina ( e di solito se lo può permettere) tanto poi sai chi li paga quei costi in più?
                              Ultima modifica di nll; 28-04-2013, 13:54.

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                              • #16
                                se tu sei convinto di quel che scrivi ...evviva la fantasia ..l'importante è esserne convinti . poi visto che qui di ghiacciai sulle alpi nn ce ne sono quasi piu' (ed io li ho visti da piccolo ...ora nemmeno l'ombra ) ci darete voi l'acqua dalla sicilia vero?? forse non hai capito un ***** di quel che ho scritto ma io non guardo il mio cambiamento climatico ,lo guardo in tutto il mondo ..
                                Ultima modifica di Mr.Hyde; 26-04-2013, 19:46.

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                                • #17
                                  Originariamente inviato da Mr.Hyde;119436502 [COLOR=#333333
                                  ma io non guardo il mio cambiamento climatico ,lo guardo in tutto il mondo
                                  mi sembrava di aver letto altro

                                  Originariamente inviato da Mr.Hyde;119436502 [COLOR=#333333
                                  il cambiamento da me osservato è il seguente .. quando ero piccolo ricordo l'autunno, l'inverno ,la primavera e l'estate .[/COLOR]

                                  Originariamente inviato da Mr.Hyde;119436502 [COLOR=#333333
                                  poi visto che qui di ghiacciai sulle alpi nn ce ne sono quasi piu' [/COLOR]
                                  ecco il catastrofismo climatico.. però sempre, "locale"

                                  la stessa poetica e catastrofica storiella magari gli himalayani l'avrebbero raccontata diversamente..

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                                  • #18
                                    ti ho gia' inviato decine e decine di prove e foto da tutto il mondo non so che altro devo fare so benissimo cosa volevi dire accennando all' Himalaya ...ma purtroppo anche qui ti sbagli era l'unico che resiteva all'effetto serra oggi non piu' tra l'altro l'unico appiglio che avevi è sprofondato ..............................................Laghi in Himalaya. Pericolo di gravi alluvioni <!--end .entry-meta--> <!--BEGIN OF POST TOP CODE--> <!--END OF POST TOP CODE--> Veduta aerea dell’area himalayana interessata

                                    Sull’Himalaya c’è un lago a rischio esondazione. E non è l’unico, purtroppo .Il lago si è formato nella parte meridionale del ghiacciaio Lhonak, un ghiacciaio che scende fra le cime del Sikkim, lo Stato indiano situato tra il Nepal a ovest e il Bhutan a est, lungo la valle omonima dove vivono popolazioni dedite soprattutto all’allevamento degli yak.Le osservazioni effettuate dai satelliti rivelano che il lago è situato a 7000 metri di quota ed è di dimensioni notevoli (circa 620 metri di lunghezza e una profondità media di 20 metri).Se gli argini naturali, costituiti da detriti e terreni non compattati, dovessero rompersi, circa 20 miliardi di litri d’acqua potrebbero riversarsi nelle vallate sottostanti; con quali conseguenze, si può ben immaginare.Il lago, al momento, costituisce una minaccia gravissima, una vera e propria spada di Damocle sospesa sulle popolazioni delle valli sottostanti.Sulla rivista Current Science sono stati pubblicati i risultati delle osservazioni compiute dal National remoting sensing center di Hydebarad, che ha analizzato le immagini satellitari della zona: si è parlato di situazione ad “alto rischio”, che si sia prossimi alla fuoruscita delle acque dal lago, anche se non sono stati definiti i tempi.Applicando modelli probabilistici sulla eventualità di una rottura dei margini in rapporto alla portata massima del lago, gli studiosi hanno stimato che le probabilità che questa avvenga sia del 42%, un rischio veramente alto.La stampa indiana sta di fatto sollecitando le autorità governative competenti perché sia scongiurato il gravissimo disastro idrogeologico con opportuni interventi di contenimento della massa d’acqua.Himalaya. Lago glaciale d’alta quota.

                                    Il fenomeno è continuamente tenuto d’occhio dai satelliti, ma il pericolo incombe.Dagli anni ’50 del secolo scorso, dopo le osservazioni fatte sul posto dalle spedizioni dei grandi esploratori dell’epoca, iniziate nel 1953, è stato constatato che il grande ghiacciaio dell’Everest – uno per tutti – si è ritirato di ben 5 chilometri ed è stato calcolato che, considerando tutta la catena himalayana, la ritirata dei ghiacciai abbia un valore medio annuo di 10 metri.Il riscaldamento globale e l’effetto serra stanno incrementando la formazione di decine di laghi d’alta quota come quello del ghiacciao Lhonac.Dallo scioglimento dei 3300 ghiacciai posti sul solo versante nepalese, si sono formati ben 2300 laghi, pozzanghere glaciali di media o piccola ampiezza ma di una potenziale pericolosità per le alluvioni cui potrebbero dar luogo, tenuto anche conto di quelle già avvenute e che hanno provocato non solo disastri al territorio, ma anche vittime.Leonardo Debbia
                                    17 febbraio 2013<!-- Google +1 for WordPress: Google +1 Button - 3 Door Digital -->
                                    Ultima modifica di Mr.Hyde; 27-04-2013, 21:53.

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                                    • #19
                                      Originariamente inviato da Mr.Hyde Visualizza il messaggio
                                      ti ho gia' inviato decine e decine di prove e foto da tutto il mondo non so che altro devo fare so benissimo cosa volevi dire accennando all' Himalaya ...ma purtroppo anche qui ti sbagli era l'unico che resiteva all'effetto serra oggi non piu'
                                      si si anche mi sbaglio.. certamente:

                                      I ghiacciai dell’Himalaya resistono

                                      Creato il 06 novembre 2012 da Cren

                                      Dal Ministero delle Finanze nepalese giunge qualche perplessità sull’incremento dei fondi destinati dai donatori internazionali ai cd. Climate change projects”, cioè a tutti gli studi, seminari e apparecchiature destinate a valutare gli impatti del maggior caldo, su ghiacciai, montagne e fiumi. Si tratta di oltre USD 650 milioni nell’ultimo decennio, aumentati dopo che nel 2007 un rapporto del UN Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), ha decretato che i ghiacciai spariranno nel 2035, ovviamente senza alcuna base scientifica né dati per sostenerla.
                                      Si è trattato di una delle solite manovre di marketing delle Nazioni Unite per raccogliere nuovi fondi per il baraccone a cui si sono accodate le ONG e altri (come abbiamo visto). Giustamente Hari Prasad, dal suo ministero senza soldi, si domanda che utilità hanno avuto questi investimenti e quanto si sia tolto da progetti più concreti contro la povertà, per la salute o l’educazione. Certo che i programmi (e i soldi) per il “climate change” sono finiti in conferenze, workshop e report, nell’acquisto di apparecchiature, spesso, inutili e in poco altro (vedi il web); cioè nelle tasche degli esperti internazionali. Tante chiacchiere con pochi dati, poiché, solo nell’ultimo biennio, grazie ad un uso più diffuso dei satelliti è stato possibile monitorare quanto, in realtà, i ghiacciai del “terzo polo”, la regione dell’ Hindu Kush-Karakoram-Himalaya (HKKH), abbiano subito modifiche.
                                      Nel 2012 sono usciti su Nature alcuni studi (qui e qui) che hanno rilevato la scomparsa di circa 12,8 gigatonne annui, molto meno di quelli fino ad oggi calcolati con modelli matematici e con dati presi da attrezzature piazzate sulle montagne. Ma non in tutte le aree la situazione è simile: più marcato il ritiro del ghiacciai dalle montagne del Kashmir (0,6 metri all’anno), quasi nullo quello dei ghiacci del Karakoram. Quanto sia difficile, per ragioni geografiche, politiche e d’ampiezza, piazzare strumenti e rilevare i dati sul campo sembrerebbe ovvio e come questi siano limitati per trarre conclusioni. Si parla di un immenso arco montano, lungo 2000 chilometri, che contiene 60.000 chilometri quadrati di ghiaccio, e intorno al quale vivono 1,3 miliardi di persone.
                                      Ma, realmente, quanto questo progressiva perdita di ghiaccio incide sulla vita degli abitanti, sull’agricoltura, il cibo e il sistema delle acque? Sembra che, almeno nel breve medio termine, molto poco. Il Nepal era autosufficiente fino all’inizio degli anni ’80 come produzione di cereali; poi, l’aumento della popolazione, l’urbanizzazione, la relativa diminuzione di terre coltivabili e la bassa produttività (sementi, irrigazione, fertilizzanti, parcellizzazione delle culture, etc.) l’hanno reso dipendente dall’importazione da altri paesi asiatici. Il Nepal ha una capacità idrica immensa non sfruttata né per l’agricoltura né per l’energia, forse qui dovevano concentrarsi, con più efficacia, gli interventi dei donatori. Non è stato rilevata nessuna variazione sensibile della temperatura dal 1960, solo una aumento delle “notti calde” (+2,5%) né della quantità di piogge. Lo scioglimento dei ghiacciai potrebbe produrre secondo alcuni lo straripamento dei laghi alpini (oltre 6.000 nella sola Himalaya) ma tali incidenti sono aumentati (secondo alcuni calcoli) solo dello 0,2 in 30 anni. Studi indicano che i grandi bacini fluviali ricevono acqua dallo scioglimento dei ghiacciai in proporzioni ridotte: 2% delle acque del Gange, 3,5% per l’Indo.
                                      Insomma le minacce del “global warming” sembrano, per la vita concreta delle popolazioni del HKKH, minime. I loro ghiacciai saranno sempre lì almeno per i prossimi mille anni, malgrado i porta s****



                                      NB

                                      teorizzare su futuri incidenti catastrofici non è fare scienza, ma solo allarmismo..

                                      un solido articolo scientifico dovrebbe prima prendere le statistiche degli incidenti 0,2% in 30 anni

                                      poi dire che c'è la probabilità di un pericolo imminente per un determinato lago su 6000..

                                      ma se si facesse così, poi la favola del riscaldamento globale non verrebbe tanto creduta..

                                      sai com'è è come dire.. visto che sta per straripare il lago d'isonzo la colpa è del riscaldamento globale..che colpisce solo isonzo però


                                      Ultima modifica di mac-giver; 28-04-2013, 09:34.

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                                      • #20
                                        i continui dialoghi con te alimentano sempre piu' profondi dubbi sulla tua preparazione in merito ai meccanismi base sui cui i fenomeni e le trasformazione della natura avvengono. il fatto che tu consideri la terra come sistema aperto (a dispersione) e non come sistema chiuso con i suoi limiti... la dice lunga ... forse non ti è ben chiaro il concetto di equilibrio chimico-fisico(su cui si basa l'andamento di tutto l'universo) e di limite e/o limite sostenibile. se ti fosse chiaro, il primo pensiero che faresti sarebbe .. " ma come mizzica è possibile che non ci siano cambiamenti degli equilibri chimico-fisici se l'uomo continua ad inserire infinite variabili??" va' contro tutte le leggi di chimica , fisica e matematica . (attenzione che chimica e fisica non sono parolacce , ma sono discipline scientifiche che servono per spiegarci come e perché avvengano determinati fenomeni ... esempio la vita) ...c'è una visione globale distorta della chimica e fisica ,al solo sentire la parola chimica ci si immagina provette e sostanze tossiche cancerogene pericolose ...ma è una visione non solo limitata!! peggio... le trasformazioni chimiche ,quelle fisiche unite alla matematica ci danno ottime basi per poter pensare con il proprio cervello e farsi un'idea ...se non che, nessun fenomeno che tu veda o no, è regolato da queste 3 semplici discipline . Il mio consiglio a questo punto ,prima di affrontare un argomento cosi' complesso è quello di studiare , studiare e ristudiare, in modo da avere una visione piu' completa possibile del fenomeno in questione . Bada ben che non è un'offesa!!! p.s studiare ,da non confondere con studi scolastici, in quanto i medesimi ti danno solo le basi per iniziare a studiare

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                                        • #21
                                          se tu pensi che l'atmosfera sia una lastra di vetro che impedisce gli scambi con l'esterno mi sa che quello che deve studiare e aprire gli occhi sei tu..

                                          come come pure pensare che un gas che da 300 parti per milione passa a 400 parti per milione trasformi in una lastra di vetro ( la serra) l'atmosfera..

                                          è insensato..e anche senza prove tangibili, se non qualche esperimento fatto in laboratorio con cassette di vetro e saturazione di co2 al 100%

                                          non ci vuole uno scienziato per capire che la "teoria! fa acqua da tutte le parti.. come non ci vuole una volpe per capire come questa fallace teoria abbia ingrassato le tasche di alcuni, impoverendo molti..

                                          aprili te gli occhi.. tanto il protocollo di kyoto è fallito..non è servito a niente, la co2 sale inesorabilmente, ma stranamente la temperatura è ferma da 17 anni.. poi fai tu..

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                                          • #22
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                                            Ultima modifica di Mr.Hyde; 28-04-2013, 22:45.

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                                            • #23
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                                              il riscaldamento atteso in ragione di un raddoppio della concentrazione di anidride carbonica in atmosfera rispetto ai valori pre-industriali e scaturisce dalla somma del contributo diretto della CO2 più quello, amplificante o mitigante, di tutti i meccanismi (noti e non) che si metterebbero in moto in ragione di questo contributo. E’, di fatto, il tema centrale del dibattito sulle origini del riscaldamento globale e, soprattutto, sulla sua evoluzione.

                                              visto che questo valore non è noto con accuratezza e prova scientifica, di cosa stai parlando??

                                              Un clima insensibile ma di gran moda | Climatemonitor

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                                              • #24
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                                                Per dare un'idea dell'entità del fenomeno, in assenza di gas serra, dall'equazione di equilibrio tra radiazione entrante e quella uscente si trova che la temperatura superficiale media della Terra sarebbe di circa -18 °C mentre, grazie alla presenza dei gas serra in primis e del resto dell'atmosfera, il valore reale/effettivo è di circa +14 °C, ovvero molto al di sopra del punto di congelamento dell'acqua consentendo così la vita come la conosciamo. L'effetto serra antropico si manifesta dunque come un'alterazione del bilancio termico-radiativo alla superficie. È importante rilevare che l'acqua, sotto forma di vapore, costituisce essa stessa il più potente gas serra atmosferico (massimo peso nell'assorbimento totale). ) per conoscenza ti faccio presente che in chimica si utilizzano degli strumenti chiamati spettrofotometri , servono a fare analisi di altissima precisione , questi strumenti si basano proprio sul principio dell'assorbimento di determinate sostanze verso le radiazioni di tipo ultravioletto ,visibile e infrarosse .in analisi chimica sono strumentazioni all'ordine del giorno (si usano spesso anche per analisi del sangue urine sostanze organiche di qualsiasi tipo sostanze inorganiche ...insomma ogni sostanza presente sulla terra è possibile analizzarla con questi strumenti sia in modo qualitativo sia in modo quantitativo .ogni sostanza diversa si dice che ha uno spettro di assorbimento , che essenzialmente è un grafico che viene ricavato per scansione di tutte le lunghezze d'onda . il grafico che ne viene fuori è come un'impronta digitale , cioè solo quella sostanza ha quel grafico. lo spettrofotometro ad infrarosso è utilizzato in modo specifico per le sostanze organiche , e ci dice quali gruppi funzionali sono presenti nella sostanza in esame quindi riesce a identificare se sono alcoli chetoni aldeidi piuttosto che acidi ammine etc etc .... ogni gruppo funzionale ha un'assorbimento in una ben determinata banda dell'infrarosso ...questi sono gli strumenti per cui tu sostieni che non ci siano prove scientifiche??? ce ne ho pure io 2 in casa e li uso per fare analisi di ogni tipo ... dovresti andare a dirlo a tutti i laboratori di analisi chimico-cliniche del mondo che non vanno bene !!! i vari spettri di assorbimento dei gas e delle miscele gassose nella radiazione infrarossa sono gia' state fatte e rifatte miliardi di volte e sono semplici esperimenti che ti fanno vedere addirittura a scuola ... sono semplicissimi da eseguire .. nello specifico aumentando la composizione percentuale di un gas nella cuvetta si vede un'aumento dell' assorbimento nel campo infrarosso proporzionale alla concentrazione del gas stesso nella miscela gassosa ... (informati meglio sull'analisi spettroscopica e spettrofotometrica di assorbimento ed emissione prima di scrivere panzanate!!) . Dette queste 2 cose elementari di base mi piacerebbe capire perché tu (pur non avendo basi su questi argomenti) ti ostini a mantenere una posizione accettata dal solo 3% degli scenziati(forse) .. e non dal 97% degli scenziati ... ma peggio ancora ti poni nella negazione dell'effetto serra , quando nemmeno quel 3% sta' parlando di questo ma sta' disquisendo perché trova che gli innalzamenti dati dall'uomo(antropici) siano inferiori di quanto il restante 97% degli scienziati ha provato ma non dice assolutamente che l'effetto antropico non esiste tu si!!... spero di essere stato chiaro nella formulazione della domanda ... . poi ci sono anche altri fenomeni di cui non tieni conto il ghiaccio riflette la radiazione molto ma molto di piu' dell'acqua allo stato liquido .. anche qui ci sono cose da dire sullo studio del raggio incidente su una superficie (solida o liquida) (studi che risalgono al 1800) .quando un raggio incidente alla superficie attraversa un liquido o un solido una parte viene riflessa e l'altra parte viene deviata ... la parte deviata è quella che aumenta il livello energetico del corpo mentre quella riflessa no... nel caso del ghiaccio la quantità di energia riflessa è molto maggiore di quella riflessa da uno specchio di acqua ...quindi appare chiaro che meno ghaccio ci sara' come superficie e piu' liquido avremo ...e qui la conclusione è abbastanza semplice ...si avra' un maggior accumulo di energia ...ricordo inoltre che per sciogliere un kg di ghiaccio da 0°C(solido) a 0°C (liquido) servono 500 kcal ..mentre per portare 1kg di acqua liquida da 0°C a 1°C serve solo 1Kcal ... lo stesso per risolidificare l'acqua(500 kfrigorie) ... questo si chiama calore latente di fusione ... pensa quanta energia per avere sempre zero gradi celsius?? non ti fanno pensare queste cose??? ritornando poi a Lewis ..lui afferma che le temperature medie della terra siano uguali da 16 anni (nel 2012) (anche se il 97% degli studiosi dicono il contrario ) e che l'attivita' solare è in diminuzione ma scusa e allora ammesso e non concesso che sia vero....perché rimangono uguali??? quale è la causa che le fa rimanere uguali e non scendere??? p.s il mio consiglio rimane sempre lo stesso ......cordiali saluti
                                                Ultima modifica di Mr.Hyde; 29-04-2013, 17:58.

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                                                • #25
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                                                  ti ostini a mantenere una posizione accettata dal solo 3% degli scenziati(forse) .. e non dal 97% degli scenziati ... ma peggio ancora ti poni nella negazione dell'effetto serra ,
                                                  e che la scienza è consenso??

                                                  io non nego l 'effetto serra.. io nego che aumenta per colpa delle emissioni antropiche di co2 punto..

                                                  la co2 non è il male.. la terra ha attraversato cicli climatici tra ere glaciali e interglaciali (come questa)

                                                  la co2 aumenta (fatto) ma le temperature non salgono da 17 anni ( altro fatto)

                                                  di cosa stai straparlando?? non andare sui tuoi campi di competenza per far vedere che ne capisci di chimica.. qui non è il mercato delle competenze..

                                                  apri gli occhi.. io la mandria non la seguo..

                                                  Freeman Dyson, è un fisico che insegna presso l’istituto di studi avanzati di Princeton, dove lavorava Albert Einstein. Quando Einsten morì nel 1955, ci fu l’inaugurazione, l’apertura per il titolo di “più brillante fisico del pianeta.” Dyson riempi il vuoto e se ne occupo. Così, ad esempio, quando il movimento del riscaldamento globale inizio, un sacco di gente si chiedeva perché lui non vi partecipasse. La ragione per cui lui è scettico è semplice, e l’ottantanovenne Dyson, me l’ha spiegato quando gli ho telefonato.
                                                  “Penso che ogni buon scienziato dovrebbe essere uno scettico”, ha detto Dyson.
                                                  Dyson è arrivato in America, dalla sua Inghilterra, a 23 anni e subito ha fatto grandi passi avanti nella teoria quantistica. Dopo di che, ha lavorato su un razzo a propulsione nucleare. Poi, alla fine del 1970, è stato coinvolto nella iniziale ricerca sui cambiamenti climatici, presso l’Istituto per l’analisi energetica a Oak Ridge in Tennessee.
                                                  “ Penso solo che loro non capiscono il clima “, ha detto dei climatologi “e che i loro modelli al computer sono pieni di fattori truffaldini “.
                                                  La ricerca, che ha coinvolto scienziati di diverse discipline, si è basata sulla sperimentazione. Gli scienziati hanno studiato tali domande come l’anidride carbonica atmosferica interagisce con la vita delle piante e il ruolo delle nubi sul riscaldamento. Ma questo approccio, ha perso contro l’approccio modellistico al computer, favorito dagli scienziati del clima. E questo approccio è stato sbagliato fin dall’inizio, Dyson ha detto.
                                                  Un importante fattore di correzione riguarda il ruolo delle nubi. L’effetto serra da anidride carbonica da solo è limitato. Per raggiungere le proiezioni apocalittiche strombazzate da Al Gore e company, i modelli devono includere l’ipotesi che la CO2 causi la formazione di nubi, in un maniera tale da produrre un maggiore riscaldamento.
                                                  “I modelli sono estremamente semplificati”, ha detto.
                                                  “Essi non rappresentano le nuvole in tutti i suoi dettagli. Hanno semplicemente utilizzato un fattore di correzione per rappresentare le stesse nuvole.”
                                                  Dyson ha detto che il suo scetticismo circa i modelli generati dal computer, è stato confermato da recenti segnalazioni che li sono giunte da uno studio di Ed Hawkins dell’Università di Reading in Gran Bretagna, che mostra le temperature globali sono piatte tra il 2000 e il 2010, anche se noi umani abbiamo riversato quantità record di CO2 nell’atmosfera durante quel decennio.
                                                  Questa è la rivendicazione per un uomo che è stato definito “un eretico civile” in un articolo della rivista New York Times per il suo punto di vista contrario. Dyson abbraccia questa etichetta, con l’implicazione che ciò, o chi si oppone, è un movimento religioso. Così fa il suo collega fisico di Princeton e collega scettico, William Happer.
                                                  “Ci sono persone che hanno solo bisogno di una causa che è più grande di loro”, ha detto Happer.“Poi si ci può sentire onesti e dire che le altre persone non sono oneste”
                                                  Per mostrare come incivile questa folla possa diventare, Happer mi ha inviato una mail, un articolo su un professore australiano, che propone – molto seriamente – la pena di morte per gli eretici, come Dyson. Come fece Galileo, che possono ottenere una sospensione della pena se ritratteranno. Io spero, che quel ragazzo non possa mai ascoltare l’affermazione più eretica di Dyson, ossia che l’atmosferica di CO2 potrebbe in realtà essere, il miglioramento dell’ambiente.
                                                  “E ‘certamente vero che l’anidride carbonica è un bene per la vegetazione”, ha detto Dyson. “Circa il 15 per cento dei raccolti agricoli sono dovuti a CO2 che mettiamo in atmosfera. Da questo punto di vista, è un vero valore bruciare carbone e petrolio.”
                                                  In realtà, ci sono prove più solide per gli effetti benefici di CO2 rispetto agli effetti negativi, ha detto. Allora perché il pubblico sente solo un lato di questo dibattito? Perché i media fanno un lavoro terribile per segnalare i negativi.
                                                  “Sono assolutamente disgustato”, ha detto dei giornalisti americani. “Questo è vero anche in Europa. E non capisco perché gli è stato fatto il lavaggio del cervello.”
                                                  Io conosco il perché: Sono pigri. Invece di scavare nei dettagli, la maggior parte dei giornalisti sono contenti di ripetere il mantra del “consenso” tra gli scienziati del clima. Il problema, detto Dyson, è che il consenso si basa su tali modelli informatici. I computer sono ottimi per analizzare ciò che è accaduto in passato, ha detto, ma non sono così bravi a capire cosa succederà in futuro. Ma un sacco di scienziati hanno costruito la loro carriera su di loro. Da qui l’odio per i dissidenti. “E’ stato simile anche in Unione Sovietica”, ha detto. “Chi avrebbe mai dubitato del futuro dell’economia marxista ? Tutto il resto era nella spazzatura.” C’è un sacco di spazio lasciato in quel bidone per le idee promulgate dal popolo più stupido, anche di Dyson. Che c’è posto per tutti.
                                                  Questa citazione dal grande HL Mencken cattura perfettamente la natura religiosa del loro climatico-culto.
                                                  “L’essenza della scienza è che è sempre pronta ad abbandonare una determinata idea, tuttavia fondamentale che può sembrare, per una migliore. L’essenza della teologia è che si tiene le sue verità essere eterne e immutabili.”
                                                  Fonte : Climatologists are no Einsteins, says his successor | NJ.com

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                                                    di fatti io non ho mai parlato di chimica , se mai di fisica ... le analisi delle sostanze con radiazioni è solo fisica ..non vedo reazioni chimiche interessate ..le vedi solo tu forse .. continui nella tua ricerca di frasi in internet senza saperne il significato ..buttandole qua e la' senza mai che qualcosa venga fuori dal tuo cervello ... quindi se la scienza non vale un c...., Dyson si?? quindi la tua idea arriva da Dyson?? anche se non sai nemmeno che studi fa e come li fa(visto che non apri sti libri) oppure sei un genio che senza nemmeno conoscere fisica e chimica sai gia' tutto? inoltre visto che affermi sempre che l'effetto serra è una invenzione per ricavare fondi e soldi per pochi a discapito degli altri faresti bene ad aprire questo libro e dargli un'occhio "Private Empire"...qui si parla di tutto l'opposto a quel che tu dici .....Falsificare i dati scientifici per ottenere vantaggi economici. Così la Exxon, la + grande compagnia petrolifera americana è nel maggio 2012 messa sotto accusa negli States. Avrebbe, infatti, per anni indebitamente influito sugli studi relativi al cambiamento climatico e all’innalzamento della temperatura del globo. Una vera e propria politica negazionista non tanto rivolta ad un maggior consumo di idrocarburi, quanto per accelerare lo scioglimento dei ghiacci, affinché fosse possibile sfruttare i giacimenti petroliferi nell’Artico. L’autore del saggio è Steve Coll, già vincitore di due premi Pulitzer. Secondo Coll, la multinazionale petrolifera avrebbe influenzato, utilizzando centri-studi ufficialmente indipendenti, la ricerca scientifica sul surriscaldamento del pianeta. Sul piano politico, la Exxon avrebbe attivato la sua potentissima rete di lobbisti e di finanziatori di campagne elettorali. Da qui, secondo Coll, sarebbe partita una vera e propria campagna di disinformazione. Lobby e finanziamenti alla ricerca. Tutto ebbe inizio, secondo i dati raccolti nell’inchiesta, nel lontano 1993 ma ebbe poi un’accelerazione nel 1997 con gli accordi di Kyoto. Per bloccare o almeno attenuare l’accordo internazionale, i petrolieri americani avrebbero cominciato a finanziare piccole e grandi associazioni liberiste e centri-studi per creare un dibattito su un aspetto scientifico che sembrava essere una certezza e, come spiega Coll, “mettendo in dubbio sia le responsabilità dell’inquinamento industriale, sia l’esistenza stessa di un riscaldamento da CO2”. Secondo il giornalista, furono adottate tecniche simile a quelle impiegate dai grandi gruppi del tabacco quando cercarono di ritardare gli studi e le notizie relative ai danni provocati dal fumo. “Finanziando generosamente piccoli gruppi di scienziati scettici, spesso privi di competenze e qualifiche specifiche e offrendo loro campagne di comunicazione pubblica – spiega Coll – diedero a queste voci un peso sproporzionato nel dibattito scientifico.I benefici dallo scioglimento dei ghiacci. La Exxon ha tratto da questa campagna non solo vantaggi nella vendita di idrocarburi, ma dallo stesso surriscaldamento del pianeta sta portando benefici alla multinazionale del petrolio. Infatti, accelerando lo scioglimento dei ghiacci artici, avrebbe reso più facile lo sfruttamento dei giacimenti sottomarini. Non ha caso, nel maggio 2012 la Exxon annuncia publicamente un accordo per lo sfruttamento dei giacimenti artici nella russia con il governo di Mosca. sara' forse per questo che solo il 3% degli scienziati di tutto il mondo afferma che l'effetto serra antropico è in misura inferiore ai dati del 97% degli scienziati globali? e magari leggiti questo articolo http://ricerca.repubblica.it/repubbl...del-clima.html ma leggilo bene e con calma perché è a dir poco mostruoso!!!
                                                    Ultima modifica di Mr.Hyde; 29-04-2013, 21:30.

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                                                    • #27
                                                      Cercando di far ritornare la discussione a un livello più !alto", posto qui lo spettro di assorbimento all'infrarosso per vapore acqueo, CO2 e ozono, ricollegandomi cosi a uno dei punti interessanti già descritti da Mr Hyde:

                                                      http://www.arpnet.it/piegre/spettro.jpg

                                                      Come ci insegnano la chimica e la fisica, la molecola di CO2 è in grado di assorbire radiazione infrarossa, con un picco intorno ai 15 micron, che è proprio il picco di emissione terrestre. Questo spiega l'importanza della molecola nell'effetto serra naturale. Il contributo della molecola a tale effetto è stato misurato sperimentalmente ed essendo il vapore acqueo variabile nella sua concentrazione atmosferica, parliamo di un contributo medio del 15%. La quantità di CO2 presente in atmosfera sino all'epoca pre industriale è stata determinata dal ciclo del carbonio (di breve e lungo periodo) e data la sua importanza, tale ciclo viene idnicato come un vero e proprio termostato su scala planetaria.
                                                      Vediamo di aprofondire questi aspetti, aggiungendo via via notizie sempre più interessanti e scientificamente valide....di spazzatura ne abbiamo già avuta abbastanza, non vorrei ritornare su quello.

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                                                      • #28
                                                        Originariamente inviato da Mr.Hyde Visualizza il messaggio
                                                        le analisi delle sostanze con radiazioni è solo fisica ..non vedo reazioni chimiche interessate .
                                                        mm la fotochimica che cosa è? da quel poco che mi ricordo dei miei studi scolastici mi sembra che i fotoni siano una radiazione elettromagnetica e che per le dinamiche climatiche che ci interessano sia fondamentale..

                                                        sai quando mi venne il dubbio che la CO2 non era questo "inquinante" che ci volevano far credere? quando nella mia serra idroponica per far aumentare la superficie fogliare delle piante saturavo l'ambiente con la co2.. modificavo la concentrazione di nutrienti aumentandone la concentrazione e facevo mettere il turbo alla pianta che cresceva a vista d'occhio..

                                                        arriva a ciccio questo bel video sull'importanza della co2

                                                        Seeing is Believing - YouTube

                                                        per quanto riguarda i vari complotti climatici, la co2 capro espiatorio, è servita a queste multinazionali per occultare la vera fonte di inquinamento, che è quello industriale..

                                                        un esempio di come sia perverso questo giro..

                                                        io multinazionale petrolifera inquino con tutte le sostanze possibili e produco co2 e ok

                                                        mi dicono di non produrre co2 perchè se no riscaldo il pianeta.. e ok

                                                        visto che è molto facile dimostrare la fallacia della teoria del riscaldamento globale, mi pago qualche studio che dimostra che la co2 non scalda un bel niente..

                                                        fatto questo, visto che è molto facile dimostrare che la co2 non funziona come forzante climatica, punto il dito sulla fallacia della "teoria"

                                                        e non aderisco al protocollo di kyoto..

                                                        risultato? che continuo a produrre CO2 vendendo petrolio a manetta, con tutti gli altri inquinanti annessi e connessi alla produzione e al consumo di petrolio..

                                                        se si fosse fatta invece una vera ricerca sulla velenosità di tutti gli altri composti derivati dalla combustione degli idrocarburi.. di come ci avvelenano i terreni, gli alimenti, e di conseguenza tutto il nostro ciclo biologico vitale, a questi "signori" avremmo messo un freno molto maggiore, perchè sarebbe stato molto più difficile dimostrare che tutti gli altri inquinanti siano innocui sul nostro organismo e sul nostro ambiente (aree coltivabili).. mentre invece dimostrare che la co2 non comporta nulla è molto facile..visto che la "teoria" non è suffragata da nessuna evidenza scientifica provata e comprovata..

                                                        ecco per me che cosa è l'inquinamento, quello vero:


                                                        L’inquinamento che respiriamo: cosa ci avvelena ogni giorno

                                                        Ultimamente quando si parla diinquinamento atmosferico e di qualità dell’aria dei paesi europei l’Italia sembra sempre figurare quale fanalino di coda assieme con quei paesi che solo negli ultimi anni si stanno approcciando ai temi della sostenibilità ambientale. Dalle ultime misurazioni fatte e dalle stime prodotte (e presentate per esempio nel rapporto 2012 dell’Agenzia UE per l’Ambiente) pare che noi italiani stiamo realmente respirando l’aria peggiore d’Europa, tuttavia pochissimi credo sappiano cosa sia davvero l’inquinamento di cui si parla sempre e di cosa si compone. Questa scarsa conoscenza ci mette inevitabilmente nella condizione di non sapere cosa fare nel nostro piccolo per migliorare la situazione; cerchiamo dunque oggi di fare un po’ di chiarezza.
                                                        Quando parliamo d’inquinamento atmosferico e soprattutto di quello presente nelle grosse aree metropolitane parliamo di una mescola di sostanze nocive ben precise e che dipendono da molteplici fattori: dai mezzi di trasporto sia pubblici che privati, dai riscaldamenti presenti nelle nostre case e dalle attività industriali. Ciò significa che a seconda della densità del traffico, dalla tipologia di mezzi in circolazione e riscaldamenti usati e dalle caratteristiche di produzione delle industrie, l’inquinamento cambia di città in città: non a caso nel golfo di Taranto, dove è stata presente l’Ilva per tanti anni, ci si ammala di patologie differenti rispetto a Gela, famosa per la sua raffineria.
                                                        Le sostanze inquinanti che compongono la differente miscela che ogni città produce sono dunque numerosissime, ma normalmente per legge ne vengono monitorate soltanto una decina tra cui quelle appartenenti alla famigerata categoria delle polveri sottili, microscopiche particelle solide di varie dimensioni che possono essere facilmente respirate e che dunque possono depositarsi nei nostri polmoni dando origine a numerose patologie (bronchiti, attacchi d’asma, affezioni cardiache e molte altre). Altre fonti inquinanti sono l’SO2 (meglio conosciuta come anidride solforosa), il CO (monossido di carbonio), gli NOx (ossidi di azoto) e l’O3 (ozono): tutte, a essere ottimisti, provocano irritazioni alle mucose e alle vie respiratorie. Un discorso a parte meritano gli PAHs (idrocarburi policiclici aromatici), che sono anche altamente cancerogeni. L’elenco potrebbe continuare e sarebbe davvero lungo, ma quel che è più importante e che dovremmo sapere è che anche solo questi elementi sono fattori che contribuiscono a incrementare fortemente la tossicità dell’aria che respiriamo, avvelenandoci in un modo o nell’altro.
                                                        Tutte le sostanze di cui abbiamo parlato derivano da processi parziali o totali dicombustione che ciascuno di noi mette in atto quotidianamente impiegando qualunque cosa abbia bisogno di energia. Sapere questo ci mette nella condizione di poter agire per migliorare la salute nostra e del Pianeta perché, a ben vedere, non occorre altro che“bruciare di meno”. Usare meno le automobili e prediligere i mezzi pubblici o ancora meglio la bicicletta (che tra l’altro ci aiuta a restare incredibilmente in forma), non eccedere con l’utilizzo di riscaldamento o condizionatori (entrambi nocivi per la nostra salute oltre pochi gradi al di sotto o al di sopra della temperatura esterna) ma soprattutto prediligere ilchilometro zero e i prodotti alla spina e senza imballo (che amplifica il loro ingombro, incrementando i mezzi necessari per il trasporto). Semplici accorgimenti che possiamo mettere in atto con il minimo sforzo farebbero già tantissimo sulla qualità dell’aria in cui siamo immersi.
                                                        Giuliano Polichetti
                                                        Chimico Farmaceutico
                                                        Specialista in Farmacologia e Tossicologia Clinica

                                                        come vedi di co2 neanche l'ombra, tra le sostanze pericolose..

                                                        concentriamoci di più sul vero problema che è meglio..

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                                                        • #29
                                                          Originariamente inviato da Hopi Visualizza il messaggio
                                                          tale ciclo viene idnicato come un vero e proprio termostato su scala planetaria.
                                                          vero.. la co2 è un vero termostato naturale..

                                                          più aumenta e più riflette la radiazione in entrata.. e quindi raffredda ciò che prima era più caldo

                                                          ma non è che quella antropica ci velocizza l'entrata in un AGC ?

                                                          http://science.nasa.gov/science-news/science-at-nasa/2012/22mar_saber/

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                                                          • #30
                                                            mac ...hai visto il titolo del thread ?? per parlare dell'inquinamento chimico ...devi aprire altro thread qui sei fuori argomento purtroppo ...se lo apri io saro' il primo a rispondere perché li' gioco in casa ... p.s. fotochimico è una reazione chimica che avviene in presenza di raggi uv(esempio una lastra fotografica ,fotosintesi., lenti fotocromatiche per tautomeria cheto-enolica etcetc ) ...io non ho mai parlato di fotochimica ...ho solo parlato di assorbimento/emissione di energia di un corpo (solido liquido o gassoso) senza alcuna trasformazione chimica ...documentati meglio !! i fotoni riguardano la fisica classica e non chimica...per quel che riguarda la risposta che hai dato a hopi ... è ovvio che sia cosi' è uno studio che gia' si conosce da decenni (questi hanno scoperto l'acqua calda? ) ... apri i libri per favore ora capisco che non sai nemmeno cosa è l'effetto serra .. studiati le radiazioni infrarossi uv e visibile e l'effetto serra naturale poi continua il discorso ....stai interpretando studi in modo errato proprio per la tua mancata conoscenza del fenomeno ...e non farmelo spiegare per favore che è veramente banale se avessi le basi!!!! vai su radiazione solare (su wiki visto che non apri sti benedetti libri) , e poi vai su effetto serra ...e cerca di capir bene cosa è ...perché stai farneticando studi che non stanno assolutamente dicendo quel che pensi tu!!!
                                                            Ultima modifica di Mr.Hyde; 30-04-2013, 14:37.

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