Batteria a ricarica liquida automatica per auto elettrica. - EnergeticAmbiente.it

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Batteria a ricarica liquida automatica per auto elettrica.

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  • #91
    se posso a sto' punto intervengo anche io .. ma non castratemi subito please ..haha ... dunque in realta' su un'ala agiscono 3forze vettoriali e non 1 o 2 ... nello specifico tali forze sono .1- peso ( massa per la forza di gravita')..(sisi il peso è una forza vettoriale ,la massa NO!) ..verso il basso ... 2- spinta dei motori (in avanti) .. 3 forza risultante aerodinamica ... ... a sua volta la forza risultante aerodinamica si compone di 2 forze vettoriali , e cioè la portanza e la resistenza ..., la "resistenza" è una forza vettoriale contraria alla forza di spinta dei motori , e la "portanza" è una forza vettoriale contraria alla forza peso ...quindi ricapitolando le forze in gioco su un'ala possiamo dire che sono 4..... 2 perpendicolari e due parallele ... ma di verso opposto .. ok? .. allorche' risulta chiaro che per decollare ed accelerare (decollo) ..la forza portanza dovra' essere maggiore della forza peso, e la forza "spinta dei motori" dovra' essere maggiore della resistenza ... ok? ..si . arrivati in quota l'aereo stabilizzera' la sua velocita' e il suo moto ...quindi si puo' assumere tale moto come rettilineo uniforme ... in queste condizioni la forza peso sara' uguale alla forza portanza , e la forza resistenza sara' uguale alla forza spinta motori. detto questo .. spieghiamo le varie forze in gioco cosi' ... la portanza si spiega con l'ausilio delL'EQUAZIONE DI BERNULLI.. ( che non sto' a spiegare per non dilungarmi troppo ,....pero'preciso che ... incompressibile/incomprimibile non è inteso come significato assoluto , ma solo come variazione di compressione trascurabile ! e cio' fino a velocita' di circa 400-500 km/h, poi interviene un altro parametro che si chiama resistenza d'onda.)..ok allora fin qui tutto chiaro , LA RESISTENZA a sua volta si compone di 3 termini, 1- La resistenza di attrito dovuta alla viscosità del fluido ,in un aereo rappresenta circa il 50/60% della resistenza totale....2-La resistenza di forma è dovuta alla particolare forma del corpo ed è dovuta al distacco dello strato limite. I corpi si dividono in aerodinamici, dove il distacco avviene al massimo in zone limitate e la scia è minima, e corpi tozzi, dove lo strato limite non rimane attaccato al corpo e la scia è molto grande di conseguenza anche la resistenza risulta maggiore. 3-La resistenza indotta è dovuta alla presenza della portanza. Sul estradosso del profilo alare la pressione è inferiore rispetto all'intradosso. L'equazione di Navier Stokers stabilisce che in tali condizioni il flusso d'aria tenderà a passare dall'intradosso all'estradosso laddove questo è possibile. In un'ala di lunghezza finita questo si verifica in corrispondenza delle estremità alari.... a ...l'effetto coanda di sicuro puo' aumentare la manovrabilita' aerea.. ma non sorreggere un'aereo di quel peso ... detto questo traete voi le relative conclusioni dei fenomeni che fanno stare in volo un'aeroplano ...saluti da ..Francy
    Ultima modifica di Mr.Hyde; 11-05-2013, 15:45.

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    • #92
      quoto Hyde..l'attrito non fa volare un aereo..al massimo lo puo tirare giù..
      CASA NO GAS: Costruzione anni '30, No Cappotto, Doppi Vetri, Isolamento Solaio,4 lati liberi SUPERFICIE RISCALDATA: 250 mq su 2 Piani (Radiante) + Taverna 120 mq (Fancoil, in modo discontinuo) GENERATORE: PDC 12 kW Zubadan Mitshubishi+ Boiler 200 Lt per ACS RAFFRESCAMENTO: Aermec on-off FV: 15,18 kW di Sunpower + Tigo (pesanti ombre) CUCINA Induzione

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      • #93
        Originariamente inviato da marcober Visualizza il messaggio
        Comunque non so chi sia sto galilaeo con la g minuscola che conosci tu..quello con la G maiuscola non avrebbe mai detto che è l'aTTrito che fa volare un aereo... ti consglio quindi di leggere il Galilei, non un galileo qualunque..
        Ahahah. Questa è buona. Allora non hai capito che quello è italiano antico, Galileo sono io, Simplicio forse tu.

        Vedi che si chiamava Galileo Galilei, da Wikipedia:
        Galileo Galilei (Pisa, 15 febbraio 1564Arcetri, 8 gennaio 1642) è stato un fisico, filosofo, astronomo e matematico italiano, considerato il padre della scienza moderna.
        Ultima modifica di experimentator; 11-05-2013, 19:47.
        Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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        • #94
          Tonino50 ...ma davvero pensi che questi sia tratto da un'opera di Galilei? No dai ...dimmi che cercavi di farmelo solo credere ti prego..
          CASA NO GAS: Costruzione anni '30, No Cappotto, Doppi Vetri, Isolamento Solaio,4 lati liberi SUPERFICIE RISCALDATA: 250 mq su 2 Piani (Radiante) + Taverna 120 mq (Fancoil, in modo discontinuo) GENERATORE: PDC 12 kW Zubadan Mitshubishi+ Boiler 200 Lt per ACS RAFFRESCAMENTO: Aermec on-off FV: 15,18 kW di Sunpower + Tigo (pesanti ombre) CUCINA Induzione

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          • #95
            quando dà bambino facevi gli aeroplani già sapevi che le ali all'esterno andavano piegate ad angolo retto verso l'insù mentre i "geni aerodinamici" ci sono arrivati solo recentemente ...
            Beh, le winglets, o wingtip, o alette di estremità servono a diminuire l'ampiezza dei vortici all'estremità dell'ala, diminuendo la resistenza all'avanzamento. Erano molto usate quando le ali non erano progettate con la CFD, ora se ne vedono poche in circolazione. Potremmo anche dire che "migliorano la portanza", ma sarebbe sbagliato. Il loro compito è di ridurre gli attriti.
            Aletta d'estremità - Wikipedia

            A proprosito, gli aerei di linea hanno tutte le superfici efficienti piene di punte per disperdere l'elettricità statica...

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            • #96
              Come qualcuno ha già chiesto, quali sono le caratteristiche del prototipo di batteria:
              -peso
              -energia erogabile
              -consumi unitari
              -caratteristiche di erogazione
              -modalità di ricarica
              -potenza di picco
              -potenza di funzionamento
              - ecc..

              Grazie e complimenti.
              Bruno54
              Imp. 5,04 Kwp parz. Int. - 21 moduli BOSCH M60-240 wp (S1=10p - S2=11p)- Inverter Aurora PVI 6.0 OUTD - Monitoraggio Aurora PVI Desktop Radio - Lat. 45.019... Lon. 9.548... - Località: Gragnano Trebb. - PC - Emilia Romagna - Azimuth 168° S-E - Tilt 16° - Connesso dal 29/10/2012 - http://pvoutput.org/list.jsp?userid=15451

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              • #97
                Va bene Marco, facciamo pace. Quel romanzo l'ho scritto io. Non ti offendere, scherzavo.
                Saluti.
                Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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                • #98
                  Beh..da quel che so io Galileo non parlava in prima persona ..ma faceva parlare 3 personaggi..Simplicio e altri due di cui non ricordo il nome..ma non parlava lui (anche per non esporsi contro la Chiesa, cosa che non gli è servita..)..per questo è evidente che era un farlocco.
                  Poi..quello non era certo il volgare del 1600..e poi ..galileo che usa termini come "deltaplanista"..mancava solo citasse wikipedia..
                  CASA NO GAS: Costruzione anni '30, No Cappotto, Doppi Vetri, Isolamento Solaio,4 lati liberi SUPERFICIE RISCALDATA: 250 mq su 2 Piani (Radiante) + Taverna 120 mq (Fancoil, in modo discontinuo) GENERATORE: PDC 12 kW Zubadan Mitshubishi+ Boiler 200 Lt per ACS RAFFRESCAMENTO: Aermec on-off FV: 15,18 kW di Sunpower + Tigo (pesanti ombre) CUCINA Induzione

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                  • #99
                    eh eh, galilaeo a parte, visti i vari post sull'argomento, non sarebbe male se qualcuno lo riprendesse in un thread specifico.
                    Domotica: schemi e collegamenti
                    e-book Domotica come fare per... guida rapida

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                    • Originariamente inviato da marcober Visualizza il messaggio
                      Se ci fosssero materili supelisci (con super nell'eccezione che si usa per distinguere i conduttori dai superconduttori), l'attrito dell'aereo sarebbe zero anche se avesse un ala qaudrata (che ovviamente non vola..ma non importa)
                      Mha ho i miei dubbi : Un'ala quadrata solo per il fatto che si muove nell'atmosfera comporta che dell'energia venga dissipata, non credo proprio che il CX diventerebbe 0, muovendosi provoca pressioni e depressioni e potenza ne dissiperebbe ugualmente. Inoltre non è il materiale "superliscio" che minimizza l'avanzamento ma certi disegni particolari di alcuni animali

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                      • Non ho detto che non farebbe più portanza, ma solo che non farebbe più attrito.Ogni materiale in base alla sua rugosità ha una costante di attrito,poi in base a forma e dimensione e velocità aria e densità aria si calcola attrito globale dell'ala, ma mettendo zero la costante, il risultato é zero.Poi ovviamente continua a spostare aria e crea portanza, ma la potenza necessaria per far avanzare ala sarebbe solo la componente orizzontale della portanza, non più l'attrito.Riprendo parallelo elettrico. Ogni materiale ha sua Costante conducibilità. Poi la conduttivita dipende dalla sezione del cavo, dalla costante, dalla tensione. La forma del cavo é invece ininfluente.
                        Ultima modifica di marcober; 13-05-2013, 16:03.
                        CASA NO GAS: Costruzione anni '30, No Cappotto, Doppi Vetri, Isolamento Solaio,4 lati liberi SUPERFICIE RISCALDATA: 250 mq su 2 Piani (Radiante) + Taverna 120 mq (Fancoil, in modo discontinuo) GENERATORE: PDC 12 kW Zubadan Mitshubishi+ Boiler 200 Lt per ACS RAFFRESCAMENTO: Aermec on-off FV: 15,18 kW di Sunpower + Tigo (pesanti ombre) CUCINA Induzione

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                        • Qualcuno dice che l'attrito lo butta giù l'aereo, non lo fa volare. Forse non ci siamo capiti.
                          Non si tratta di aumentare l'attrito o la resistenza che incontra l'aereo durante il volo, ma sfruttare quello già esistente e le turbolenze di aria che si incontrano.
                          Negli aerei già esistono dei dispositivi atti a scaricare l'elettricità statica e dinamica e si cerca di ridurre al minimo l'accumulo di cariche elettrostatiche che potrebbero essere pericolose. L'esempio che mi viene in mente è quello famoso del dirigibile tedesco Hindemburg, che prese fuoco forse a causa di una scintilla. L'idea che mi era venuta era quella di scaricare immediatamente l'elettricità formata inevitabilmente durante il moto, per ricaricare un accumulatore o far girare un motore elettrico, evitando in tal modo scintille pericolose.
                          Ma senza aumentare per questo motivo l'attrito o la resistenza con l'aria.
                          Ma comunque visto che non vi è piaciuta l'idea vuol dire che me la tengo per me.

                          Ma parliamo di batteria a ricarica liquida. Molti mi hanno chiesto di avere dei dati sul prototipo da me costruito. Il prototipo non puo essere un metro di paragone per la pila ideale che deve essere costruita. Pila che deve essere dimenzionata all'uso.
                          Se deve essere una pila per uso stazionario per servire una utenza domestica, può servire una batteria che fornisce 3-4 KWh (5-6 volte piu grande del prototipo), con serbatoi di carico capienti, per una autonomia di almeno 4-5-6-7 giorni. Una batteria al Pb-Sn sicura ed affidabile potrebbe essere ottima.
                          Ma se vuole utilizzare la batteria per un auto elettrica la potenza necessaria salirebbe a 10-15KWh e bisognerebbe pensare ad una batteria con celle di reazione più piccole e più numerose, per non aumentare troppo il volume totale, utilizzando un liquido vettore redox con una densità di carica maggiore per kg, simili a quelle al litio 100-200Wh/kg o maggiore. Con un peso complessivo di 150-200 chili si potrebbero percorrere 100-200 km, ed essere concorrenziali con le Li-po. Pensare ad una autonomia maggiore, comporterebbe un maggior peso da trasportare nei serbatoi, diminuendo quindi l'autolomia.
                          Ma poi la batteria a ricarica liquida ha senso solamente perchè in futuro potrebbero esserci delle stazioni di rifornimento in grado di rendere l'autonomia illimitata, come le auto a carburante. Altrimenti non avrebbe senso,usiamo le batterie solide.
                          Oppure dobbiamo tenere in garage dei sebatoi da 100 litri con liquido redox ricaricato con impianto FV, o ricaricare con linea Enel di notte .
                          Costruire una batteria del genere per il sottoscritto sarebbe difficile, in quando dovrei utilizzare materiale non esistente (per forma e dimenzioni), che non mi posso fabbricare da solo. Per questo chiedevo la collaborazione di qualche ditta in grado di poterlo fare con reciproca collaborazione e con reciproco utile.
                          Ultima modifica di experimentator; 13-05-2013, 21:46.
                          Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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                          • uno sta via qualche giorno ed ecco che trova un tread di batterie diventare uno di aereonautica...mha

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                            Di certo più è concentrato meglio è in quanto la densità energetica è più alta; l'acqua delle soluzioni fa appunto da solvente ma non apporta energia al sistema ovviamente più sono alte le concentrazioni più aumentano i potenziali rischi e/o problematiche burocratiche.
                            Un piccolo esempio Zagami ha citato tempo fa dell' acido muriatico (acido idrocloridrico) il 35% è la concentrazione massima che si può avere in acqua ed è quella che comunemente si compra, ora HCl è un gas tossico corrosivo per le mucose (fu usato come aggressivo chimico durante la prima guerra mondiale) una massaia lo può comprare liberamente ed usarlo senza problemi fate lo stesso in un industria chimica (O in qualsiasi ambiente professionale) e per rispettare le giustissime norme di sicurezza devi usare maschera occhiali guanti e tuta protettiva.
                            Ecco da dove nasce la mia idea degli elettroliti poco mobili (ripeto il meglio sarebbe insolubili in acqua) se metti in circolazione questo sistema è ovvio che ci debba essere un analisi dei rischi l'incidente (sversamento) lo devi prevedere anche se poco probabile le sostanze redox possono giocare dei brutti scherzi con reazioni anche molto violente (provare la reazione 2Al +Fe2O3 ->Al2o3 +2 Fe usata per saldare i binari) e potenziali inquinamenti (elettrolita solubile che finisce in un fiume).
                            Non è detto che debbano essere solidi potrebbe essere magari sufficiente fossero gel tixotropici (per i non chimici una sostanza tixotropica diventa liquida sotto sforzo dinamico e rimane solida in quiete) la mobilità ionica nel gel rimane ma in caso di rottura del serbatoio non andrebbe troppo a spasso ovviamente complica la costruzione di serbatoio e condutture. altra soluzione (qualcosa esiste di già ma non a flusso) usare sali fusi il problema è scaldare l'ambaradan e tenere tutto in caldo..

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                            • Originariamente inviato da Darwin Visualizza il messaggio
                              reazione 2Al +Fe2O3 ->Al2o3 +2 Fe usata per saldare i binari) e potenziali inquinamenti (elettrolita solubile che finisce in un fiume).
                              Darwin quello che dici tu sulla sicurezza è giusto e sacrosanto.
                              In fase costruttiva e di industrializzazione questo aspetto dovrà essere tenuto in debita considerazione.
                              La reazione che citi tu dell'alluminio col Fe avviene in fase secca,i sali in polvere, non fase liquida. La polvere di alluminio è già infiammabile anche da sola reagendo violentemente con l'aria, la usavamo da ragazzi per fare dei piccoli missili, insieme ad altri componenti chimici ossidanti.
                              I componenti redox della batteria si potrebbe aumentare un pò la viscosità del fluido mettendoci un po di agar-agar che viene utilizzato in elettrochimica da laboratorio per fare il ponte salino, oppure una sostanza tixotropica, come citavi tu, che aumentando la viscosità a batteria e veicolo fermo,miminuirebbe nel caso venisse movimentato. Comunque la batteria stessa dovrebbe essere composta da celle elettrolitiche fatte di plastica e separate una ad una, la plastica è inerte a molte sostanze chimiche. I serbatoi come specificato antecedentemente sono fatti in plastica flessibile, contenuti in un altro serbatoio semiflessibile, uno dentro l'altro. Le sostanze chimiche redox che si utilizzzano non sono molto acide (come le comuni batterie al PB 35%H2SO4) , come forse avevi pensato, ma solo lievemente acide o alcaline ma con sali ad alta concentrazione. La viscosità del liquido e la densità dovrebbe essere già di per se consistente e non è detto che il tutto deve essere miscelato con acqua ma potrebbero esserci delle sostanze anfiprotiche.
                              Comunque anche le sostanze utilizzate non sono molto inquinanti, ed una diluizione ne favorirebbe lo smaltimento.
                              Ma questi aspetti dovranno essere affrontati nella realtà con il crash test nel caso venissero prodotti dei prototipi.
                              Comunque non pensare che le batterie al litio solide siano esenti da pericoli. Certo saranno state rese impermealili all'acqua e sicure per quanto righarda la parte esteriore, per evitare il contatto con il Litio, ma in caso di incidente e rottura della batteria e contatto con l'acqua?
                              La stessa cosa dicasi per i veicoli a combustibile benzina, diesel, alcool, non esenti da pericoli.
                              Ultima modifica di experimentator; 14-05-2013, 16:22.
                              Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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                              • Batteria al piombo acido, pregi e difetti.
                                Partendo da una analisi reale di una batteria al piombo che ho in garage ho ricavato i seguenti dati
                                80 Ah , 12 Volt , 590 A.
                                Ho pesato la batteria e pesa 18 kg circa. Facendo un breve calcolo ricavo 80 Ah * 12 V = 960 Wh
                                Da cui dividendo per 18Kg ricavo 960 Wh / 18 Kg = 53.3 Wh/Kg .
                                La densità di energia per Kg è 53.3 ed è in linea con i dati riportati da Wiki di 50Wh/Kg:
                                Considerando che la batteria pesa 18 kg di cui circa 2 kg sono di acido ed acqua , ma massa attiva è di 16 kg.
                                La massa reattiva redox solida è composta da Pb e da PO2 a batteria carica .
                                IL Pb ha peso atomico 207 , PO2 peso mol.=239.2
                                Ammettiamo allora per ipotesi ad occhio e croce che su 16 chili complessivi 7 Kg sono di piombo e
                                9 Kg sono di PO2.
                                Consideriamo la reazione del solo piombo in quanto quella del Pb IV è speculare:
                                Pb > Pb2+ + 2e-
                                Poiché una mole di Pb = 207 gr libera 2F = 2. 96500 C . Poiché 1Ah = 3600 Coulomb .
                                96500/3600= 26.8 Ah
                                Un eq. dovrebbe liberare 26.8 Ah , due eq. del piombo 53.6 Ah .
                                Ma in sette kg di piombo diviso per 6 celle 7000/6= 1166gr per cella , vi sono 1166/207= 5.6 moli di Pb per cella . Dovrebbero fornire a reazione completa 5.6* 53.6 =300.16 Ah.
                                In realtà non tutto il piombo reagisce pena la dissoluzione dell’elettrodo, ma supponendo di consumare il 50% , si ha 150Ah per cella da 2 Volt.
                                Quindi Wh = 150Ah * 2 V = 300Wh per cella per 6 celle 1800Wh che la batteria potrebbe fornire.
                                In realtà dai calcoli forniti dal costruttore avevamo 80Ah* 12 V =960 Wh.
                                Che è circa la metà di quella che avevamo calcolato teoricamente per via chimica.
                                Considerazioni finali e succo del discorso
                                Le batterie al piombo potrebbero fornire più energia di quella che forniscono attualmente circa il doppio o il quadruplo se si evitassero i fenomeni di solfatazione del Pb con H2SO4 formando PbSO4 insolubile.
                                In fase liquida questi fenomeni non avvengono se non si una H2 SO4 e la quantità di energia disponibile potrebbe essere maggiore non essendoci fenomeni di cristallizzazione.
                                Salvo errori od omissioni involontarie.
                                ?
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                                Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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                                • Originariamente inviato da Lupino Visualizza il messaggio
                                  forse ti è sfuggita una mia domanda, nel tuo prototipo 50A@12.2V, con che quantità di "liquidi" consumati per ora di funzionamento?
                                  Scusa Lupino forse mi era sfuggita questa domanda tra il bandaradan delle risposte.
                                  Bella domanda non facile da rispondere, dipende dal consumo.
                                  Come ho detto la pila liquida si presta ad utilizzare una pletora di sostanze ossidoriducenti e quindi non posso essere preciso nelle risposte che debbono essere verificate sul campo sperimentale. Intanto il flusso e quindi la ricarica automatica di liquido si attiva al consumo di energia elettrica sottoponendo sotto carico la batteria accendendo o delle lampadine o dei motori elettrici a 12 volt.
                                  Quindi il consumo dipende dal carico di corrente. Ma prendendo per esempio quella al'acetato di Pb-Sn che l'ho dimenzionata volutamente sui 50Ah per confrontarla con una batteria al piombo solido da 50Ah, ammettendo di consumare 50Ah dovrebbe essere di un litro di redox per cella in un 'ora, perciò dieci litri di redox l'ora per 10 celle con una potenza di 600Wh impegnata.
                                  In realtà io non ho spinto al massimo la batteria per paura di rovinarla. Questa è la cosa negativa, la cosa positiva è che la densità di carica per litro in questo caso può essere raddoppiata aumentando la concentrazione del Pb4+Sn2+ ionico solubilizzato, ottenendo in pratica una batteria 100Ah con le stesse celle e gli stessi elettrodi , e quindi dimezzando il flusso liquido necessario a parità di Wh consumati.

                                  P.S.
                                  Volendo estendere il ragionamento fatto precedentemente.
                                  Se per la pila prototipo ho consumato 10 litri di redox per un consumo energetico di 600Wh, per un impegno di 6000Wh (6KWh) dovrei consumare 100 litri di redox .
                                  Ultima modifica di experimentator; 18-05-2013, 15:30.
                                  Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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                                  • Originariamente inviato da Bruno54 Visualizza il messaggio
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                                    Bruno cercherò di dare delle risposte esaustive alle tue domande anche se il prototipo realizzato non è un metro di paragone in quanto realizzato artigianalmente e con mezzi adattati.

                                    -peso ...... a vuoto privo di soluzioni, con elettrodi inerte e con dieci vaschette contenitrici circa 3 kili , ma a livello industriale potrebbe essere più ridotto. La maggior parte del peso infatti è fuori dalla batteria nei serbatoi che attualmente sono di dieci litri.
                                    Ma questi serbatoi possono essere anche di 100 o 1000 litri e conterranno quindi più energia chimica totale. Più tubicini di collegamento con due pompe per liquidi 1Kg circa.

                                    -energia erogabile ......come ho detto sui 50Ah per dieci celle per 12 volt , 600Wh, ma i watt erogabili possono essere aumentati o aumentando il flusso redox o concentrando le soluzioni. Per esempio ne caso del Pb densità di carca 50Wh/Kg , nel caso di soluzioni allo Zn 200 Wh/kg ed anche di più.

                                    -consumi unitari .... cosa vuoi dire al km o il costo km,o costo di ricarica? da calcolare.

                                    -caratteristiche di erogazione ... corrente continua 12 volt o più aumentando il numero di celle ( 100 celle 120 Volt). Flusso liquido.

                                    -modalità di ricarica.... preferibilmente con impianto FV o con presa di corrente 14 Volt .

                                    -potenza di picco... considera che un prototipo con sole 10 celle,non posso essere preciso ma superiore 600W, per pochi secondi anche 1000W .

                                    -potenza di funzionamento... ripeto dipende dalla velocità del flusso che può essere variato in base alla domanda ed in base alla sostanza redox utilizzata. Ma la potenza può essere aumentata costruendo la vera batteria finale che dovrebbe essere secondo il mio parere con 100 celle portando la potenza tra 6000Wh e 12000Wh, adatto all'uso per autotrazione o per stoccaggio di energia casalinga.
                                    - ecc..
                                    Saluti.
                                    Ultima modifica di experimentator; 18-05-2013, 21:22.
                                    Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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                                    • Progetti per la batteria a ricarica liquida.

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                                      Primo obbiettivo: la prima batteria era composta da dieci celle che fornivano 600Wh .
                                      La prossima batteria che mi accingo a costruire sarà composta da 100 celle che potranno essere disposte in serie o in parallelo, dipende dalla tensione di uscita che vuole ottenere. Le celle saranno più compatte è più ravvicinate e più piccole.
                                      Saranno disposte secondo il mio schema su una fila di 25 x 4 celle ( totale 100).
                                      Spazio previsto 60 x 40 cm.
                                      Potenza prevista 6 kW - 12kW. La potenza infatti dipende sia dalla velocità del fluido redox sia dai kWh/kg.
                                      Potrà utilizzare due coppie differenti di sostanze redox a diversa concentrazione, utilizzabili una per uso stazionario, una per auto elettrica. I serbatoi utilizzabili, ma anche intercambiabili saranno una coppia da 40 litri totale (80) ed una coppia da 500 litri (1000 l) per uso stazionario, che saranno posizionati in una abitazione con impianto FV.
                                      Saluti.
                                      Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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                                      • Originariamente inviato da zagami Visualizza il messaggio
                                        Dalla esperienza fatta con la precedente batteria che ho descritto ampiamente nei capitoli passati, mi sono deciso di continuare nel progetto,
                                        Ok zagami fammi sapere. Certo una batteria più grande sarebbe utile, ma quella che avevi fatto da 50Ah mi sembrava un po poco per essere utilizzata in un impianto FV o per l'auto.
                                        Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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                                        • Originariamente inviato da tonino50 Visualizza il messaggio
                                          Certo una batteria più grande sarebbe utile, ma quella che avevi fatto da 50Ah mi sembrava un po poco
                                          Certo tonino, ma quella è stata una prima prova utile per testare alcune sostanze redox e presentare il relativo brevetto.
                                          Ma quella rimarrà sempre utile per prove future.
                                          Ora cominceremo a fare sul serio una batteria per auto, grazie anche all'aiuto di alcuni amici elettrotecnici, che ringrazio pubblicamente in questa sede. Sarà una batteria preindustriale nel senso di precursore della batteria industrializzabile.
                                          Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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                                          • Originariamente inviato da zagami Visualizza il messaggio
                                            Quindi Wh = 150Ah * 2 V = 300Wh per cella per 6 celle 1800Wh che la batteria potrebbe fornire.
                                            In realtà dai calcoli forniti dal costruttore avevamo 80Ah* 12 V =960 Wh.
                                            Che è circa la metà di quella che avevamo calcolato teoricamente per via chimica.
                                            Salve zag .
                                            Allora se non ho capito male in base a questi calcoli una batteria al piombo potrebbe fornire il doppio della capacità dichiarata da costruttore? Spiegati meglio.
                                            Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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                                            • Tonino i calcoli li ho riportatati al # 105 , non mi fare ripetere le cose due volte. La radio parla solo una volta, ma lo scritto si può leggere centinaia di volte.

                                              E proprio cosi, da una pila al piombo si può ricavare, considerato il peso del piombo, il quadruplo di energia, ma ad essere pessimisti il doppio.
                                              Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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                                              • Salve Zag , come procede la costruzione di questa pila?

                                                Fammi sapere le novità perchè sono interessato per un progetto che ho realizzato, per poter accumulare l'energia prodotta.
                                                Per ora non ti dico altro .
                                                Saluti.
                                                Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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                                                • La cosa procede anche se ce qualche intoppo per l'acquisto del materiale necessario che ancora non ho trovato nella quantità desiderata.

                                                  Ho più volte detto che dalla batteria al piombo si può ricavare il quadruplo di energia con lo stesso peso .Ma vuol dire che questo non interessa nessuno o nessuno ha capito i calcoli che ho fatto.

                                                  La batteria al piombo tradizionele con ac. solf. risale al mille800 e sono state fatte solo piccole migliorie.

                                                  La batteria che vorrei produrre potrebbe arrivare ad avere 200Wh/kg quella al piombo e quella allo Zn 500 Wh/kg.
                                                  Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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                                                  • Zagami ......La corrente di spunto in una batteria è la massima corrente di picco fornibile per un tempo brevissimo, al massimo 5 o 10 secondi, utilizzata per avviare i motori. Questa corrente è in genere 6 o 8 volte la corrente di targa della batteria e quindi una batteria da 45 Ah potrà fornire una corrente istantanea di 270-360 A. Una scarica prolungata a questi livelli di corrente può deformare le piastre fino a mandarle in cortocircuito rendendo l'accumulatore completamente inutilizzabile.

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                                                    • Originariamente inviato da Mr.Hyde Visualizza il messaggio
                                                      Zagami ......La corrente di spunto in una batteria è la massima corrente di picco fornibile
                                                      No Hyde quello che dico io non è la corrente di spunto di una batteria, quella lo sappiamo cosa è.

                                                      Quello che dico io è la densità di energia per kg , Wh/kg.
                                                      Per le pile al piombo acido, se guardi in latteratura si aggira sui 40-50 Wh/kg, quando va bene.
                                                      Per le pile al litio da 150-200 Wh/kg.
                                                      Ma l'energia fornibile da una pila al piombo acido si aggira sui 160Wh/kg, solo che questa energia non può essere fornita tutta come ben sai , piochè la pila si rovinerebbe consumando tutti gli elettrodi e formando troppo solfato di piombo.

                                                      I calcoli li ho esposti più sopra puoi verificarli.
                                                      Ma sono cose risapute solo che in fase solida con ac solforico esiste questa limitazione di un utilizzo limitatto di tutto il piombo presente , rendendo il resto del piombo inutilizzato: una inutile zavorra pesante 11 volte più dell'acqua.

                                                      Esiste un altro modo, o più modi per alleggerire una batteria, facendo reagire tutto il piombo nesessario, senza compromettere l'elettrodo.
                                                      Le batterie al piombo possono competere con le batterie al Litio, pur non raggiungendo valori di 200Wh/kg, ma potrebbero ragiungere valori di 120-150 Wh/kg, con un costo 1/5 delle LITIO.
                                                      Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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                                                        A sua volta questa sostanza deve poter essere trasportata da un posto all’altro come fonte di energia (tipo petrolio), senza dover trasportare pesanti pacchi di batterie che bisogna poi connettere con morsetti in parallelo o in serie.

                                                        La batteria deve rimanere ferma nel suo posto di utilizzo, senza essere connessa o disconnessa dai cavi, quello che deve essere trasportato ed accumulato deve essere il liquido energetico. Per fare questo la mia pila non poteva essere una Flow-cell comune tradizionale sigillata e poco trasportabile.
                                                        L’idea da me pensata era questa: se io ho un accumulatore in fase solida, tipo una batteria al piombo, per accumulare corrente durante la giornata io cosa debbo fare? Carico la prima batteria , una volta carica , debbo scollegare i cavi e collegare un’altra batteria e cosi via.

                                                        Perché allora non inventare una batteria al piombo liquida ? Una volta carica la batteria–accumulatore, un sistema voltmetrico misura che la batteria è carica e immette altro liquido da ricaricare, versando quello energetico in un serbatoio e cosi via.
                                                        Anche in questo caso la ricarica del sistema liquido avviene on demand, nel senso che si ricarica solo la quantità utile in base alla energia fornita dall'esterno.
                                                        Ultima modifica di experimentator; 15-06-2013, 21:18.
                                                        Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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                                                          • Originariamente inviato da Mr.Hyde Visualizza il messaggio
                                                            per caso avevi considerato quelle 2 semireazioni che ti avevo accennato? mi pare che ci fosse solo da stabilire se in ricarica producessero gas...per caso hai fatto delle prove?
                                                            CIao Hyde.
                                                            Si avevo preso in considerazione quello che mi avevi scritto.

                                                            " 1_
                                                            ox/red (MnO4-) +(8H+) + 5e---->(Mn++) + 4H2O .. =+1,51Evolt ...................... 2_red/ox (S2O4--) + 4(OH-)------->(SO3--) + 2H2O + 2e = -1,20 Evolt , totale differenza pila = 2,7 Evolt ... si tratterebbe di una soluzione di ioni permanganato e ioni manganosi in ambiente acido (al catodo) , e di una soluzione di ioni ditionito e solfito in ambiente basico (all'anodo) ... la differenza tra celle è notevole (2,7Evolt) ...sono in soluzione come chiedevi "

                                                            Il sistema potrebbe andare per la fase di scarica, ma non per la fase di carica. Per esperienza personale per i dati di potenziali standard riportati in letteratura la reazione inversa dovrebbe produrre l'elettrolisi della H2O anzichè la ricarica del Mn e del ditionito.

                                                            Infatti dalle reazioni che hai esposto si vede che prendono parte alla reazione si OH- sia H+ sia H2O.
                                                            Il potenziale di scarica dell'H2O mi pare fosse 1.7V e quindi inferiore ai 2.7 volt necessari alla ricarica, quindi in una prima fase la reazione che avviene è la dissociazione dell'H2O , formando H2 e O2.
                                                            Comunque non ho potuto provare il sistema in quando non ho trovato nel fornitore di prodotti chimici il ditionito.
                                                            Se vuoi provare tu, se hai tempo,puoi provare in maniera semplice anche con una sola cella elettrolitica, utilizzando degli elettrodi inerti tipo la grafite. Basta fare scaricare un po la cella con una piccola lampada o led e poi riprovare a ricaricare e vedere cosa succede.
                                                            Se si nota subito lo sviluppo di gas ai due poli evidentemente avviene la scissione dell'H2O.
                                                            Comunque a parte questo se tu hai voglia e tempo e vuoi provare delle sostanze chimiche che ti dico io , o che tu pensi possano andare, prova pure il sistema. Potrebbe essere un'utile esperieza professionale nel campo delle pile, che potrebbe evere un futuro.
                                                            Ultima modifica di experimentator; 16-06-2013, 15:14.
                                                            Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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                                                            • ok volentieri , dimmi pure le sostanze da utilizzare , e i relativi elettrodi

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