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Prova di assemblaggio pila Zinco-Aria alcalina

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  • #61
    Non volevo intervenire per non rendere la discussione ancora più pesante, ma visto che siete disinformati , vi informo io di alcune cose.Il costo dei nanotubi è elevatissimo e vengono scartati quasi il 90% di prodotto perchè non buono.
    Wikipedia:
    Produzione di nanotubi e loro purificazione
    I nanotubi possono essere sintetizzati utilizzando diverse tecniche più o meno complesse grazie alla vaporizzazione del carbonio e all'utilizzo del laser. Ciò che accomuna i vari processi è il risultato: una grande frazione dei nanotubi prodotti presenta imperfezioni che li rendono praticamente inutilizzabili. Nasce così la necessità di purificare il prodotto. I sistemi di purificazione sono numerosi, ma presentano tutti il problema di non essere in grado di separare i nanotubi ideali senza danneggiarli. Purificazioni molto spinte possono portare a una perdita consistente dei nanotubi prodotti e possono danneggiare seriamente la loro morfologia iniziale (alcune tecniche presentano livelli di scarto superiore al 90%). Tutto questo provoca un costo di produzione elevatissimo che porta la ricerca a essere limitata ai grandi centri di studio e sviluppo.

    E' oramai accertato che i nanotubi producono tumori come l'amianto,avviso per chi volesse fare degli esperimenti con tale materiale.
    https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&cad=rja&v ed=0CDIQFjAA&url=http%3A%2F%2Fwww.genitronsviluppo .com%2F2008%2F06%2F09%2Fnanotubi-in-carbonio-cancro-accertato-riaccese-le-polemiche-sulle-nanotecnologie-tumori-accertati-come-provocati-dallamianto-pericolo-possibile-dubbi-e-nuove-ricerche%2F&ei=AiJDUq-xMrSq4gTV_IC4AQ&usg=AFQjCNEugP2DQljZph7JLng9eTLzbC yzmQ&sig2=XbBpVaKhuYMGH_wt1YMDZg

    E’ ufficiale, i nanotubi in carbonio, utilizzati in parti di biciclette, paraurti e altri prodotti reagirebbero come l’amianto se inalati. I lavoratori che realizzerebbero questi materiali secondo la relazione rilasciata dagli scienziati del Woodrow Wilson International Center for Scholars di Washington. La notizia sarebbe partita dal Los Angeles Times per fare il giro del mondo creando nuovo rumore attorno alla delicata questione e possibili ricerche attorno al problema che riguardano le nanotecnologie e la salute umana.

    Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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    • #62
      caro Tonino e Zagami , forse anche voi siete poco informati sui danni provocati dai pc , dai cellulari , dai tablet e dalle produzioni dei loro componenti ferro compreso! ... etc ,e sul disastro ambientale che essi creano , inoltre il grafene puo' essere prodotto per esfoliazione fisica , e fissato in modo che non possa disperdersi nell'ambiente ...comunque leggete questo stralcio di articolo per saperne di piu' ...

      Una volta l’orrore degli ambientalisti erano le pellicce e chi le indossava. Poi sono arrivati i SUV, veicoli ad alto consumo di carburante. Ora, tra gli status-symbol nemici del pianeta si trovano sempre più spesso anche i computer. E gli smartphone. E i tablet. E qualunque gadget elettronico fabbricato con materie prime rare. Per questo, mentre le discariche si riempiono di carcasse di computer dalla vita sempre più breve, il settore dell’alta tecnologia corre ai ripari: non vuole diventare impopolare come certe pelliccerie.

      Intanto, i computer succhiano energia. Quindi, a meno di alimentarli solo con fonti rinnovabili, causano inquinamento. Due ricercatori dell’università californiana di Berkeley, Justin Ma e Barath Raghavan, hanno stimato l’importo della “bolletta globale di Internet”. Messi insieme, i 750 milioni di personal computer in uso, il miliardo di smartphone connessi alla Rete e i 100 milioni di server che rendono possibili le nostre chiacchierate su Facebook comporterebbero unconsumo compreso tra 107 e 307 giga-watt.
      Un gigawatt è un miliardo di watt. Quindi, come dire miliardi di lampadine da 100 watt accese nello stesso istante: quasi quindici lampadine per ciascun abitante del pianeta. Tanto? Poco? Rispetto al consumo globale, che è pari a 16 terawatt, è meno del due per cento.
      Gli uffici stampa dei giganti del business digitale annunciano spesso investimenti in fonti di energia verde, eolica o solare, per alimentare i loro server. La notizia gira, la popolarità del marchio sale. Salvo poi scoprire che il grosso della bolletta viene da fonti tradizionali, come nel data center da 31 gigawatt che Apple starebbe progettando in Oregon, alimentato per due terzi a carbone.

      Un’altra gatta da pelare sono i computer gettati in discarica, che inquinano acqua e suolo con sostanze cancerogene. Che in parte vengono da molto lontano. Dal primo aprile 2011 la legge americana impone ai produttori di pc, telefoni cellulari e tablet di specificare dove e come si procurano le “terre rare”, materiali impiegati nel settore dell’alta tecnologia — come lacassiterite (o biossido di stagno), la columbite-tantalite (detta anche, per abbreviazione, coltan), che spesso sono dei veri “conflict materials”: in paesi come la Repubblica Democratica del Congo, le miniere che li estraggono infliggono grandidevastazioni ambientali e le zone più fruttuose sono contese tra bande armate, mentre le pietre superano facilmente i controlli doganali, nascoste nei bagagli dei voli commerciali. Un mercato così fuori controllo che le stesse aziende del settore si sono unite per chiedere certificazioni e trasparenza.

      Se alcuni paesi in via di sviluppo esportano materie prime a caro prezzo per l’ambiente, altri sono alle prese coi rifiuti elettronici altrui.
      Secondo un report dell’ONG MakeITfair, nelle discariche del Ghana arrivano ogni mese 600 container pieni di vecchi computer, specialmente dall’Europa. Migliaia di persone (il 40% sono bambini) frugano incessantemente tra i rifiuti, in cerca di pezzi da rivendere. A contatto con polveri e fumi che contengono sostanze cancerogene e dannose per il sistema respiratorio, sviluppano sintomi specifici: tosse, mal di testa, lesioni e ustioni legate al contatto con quei materiali. e ce ne sarebbe ancora molto da aggiungere ....
      vogliamo parlare anche del materiale che si usa per fare i microprocessori (silicio) e suo drogaggio con arsenico?
      o come si recupera l'oro dei contatti esistenti su ram e schede varie? ...si usa mercurio oppure acqua regia ...che finiscono nei fiumi e nell'aria che respiriamo ... oppure dei pannelli fotovoltaici?? ... oppure delle pile al piombo (tanto decantate)... etc etc etc... allora se vogliamo parlarne qui siamo OT come continuo a ripetere , dovremmo andare sulla sezione INQUINAMENTO
      Ultima modifica di Mr.Hyde; 25-09-2013, 23:44.

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      • #63
        X Hyde
        Quoto pienamente questa tua ultima affermazione.
        Certo la tecnologia ci sta portando ad usare sostanze tossiche e nocive. Allora cosa vogliamo fare? Ti faccio notare che in altra sede dove si parlava delle lampade a basso consumo utilizzate, queste lampade a basso consumo contengono al loro interno mercurio.
        Certamente oramai dalla tecnologia non si può prescindere e non si può tornare indietro altrimenti dovremmo rinunciare all'auto che come sai è fatta di ferro ed altro materiale .
        Ma bisogna scegliere secondo me la soluzione meno peggiore e cercare di smaltire nel modo corretto.
        Ormai penso che nessuno butta più una batteria al piombo per strada o in discarica in quanto l'elettrauto se ne fa carico.
        Lo stesso dovrebbe essere fatto con i pc ,telefonini ecc...
        Certo che quanto si scopre che un nuovo ritrovato come il grafene è cancerogeno come come l'elternit,
        allora dobbiamo stare attenti a reintrodurre una tecnologia potenzialmente pericolosa.
        Il ferro di per se non è pericoloso , ma lo possono essere pericolosi i procedimenti delle lavorazioni.
        Fine OT.
        Ultima modifica di experimentator; 26-09-2013, 00:53.
        Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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        • #64
          Concordo con Mr Hyde per le batterie con catodo ad aria.
          Se si vogliono veicoli elettrici con prestazioni richieste dal pubblico, serve eliminare peso al catodo ed aumentare energia specifica.
          In fase di carica O2 viene rigenerato.
          Il problema di deperibilità catodo è dovuto ca Co2 presente in atmosfera: si formano composti carbossilici che intasano i pori del catodo/aria.
          Il problema è stato quasi risolto con nuovi catalizzatori che, tra l'altro, sono economici e non tossici (es. MnO2, KCu(FeCN6)3).

          ZAGAMI, pensa che la più interessante batteria iron è una ferro/ossigeno ricaricabile ! Inventata da un ric. israeliano.


          Propongo ai presenti di sviluppare una batteria con anodo liquido e catodo aria.
          Quando l'anolito è scarico si cambia come fare carburante, e quello scarico si lascia in stazione di servizio per la ricarica.

          Bisogna individuare un elemento che ha vari stadi di ossidazione pur rimanendo in un fase solubile: es. sali di Vanadio? Manganese?....

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