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Incidenza della UR% sulla resa delle PDC

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  • Incidenza della UR% sulla resa delle PDC

    Mi domando, quanto possa influire sul rendimento di una Pompa Di Calore la percentuale di umidità relativa presente nell'aria.
    La curiosità nasce dalla ipotesi di utilizzo di un pannello solare ad aria calda in ingresso alla mandata di aria alla pdc per ACS.
    Il pannello solare ad aria calda eroga una temperatura abbastanza elevata, nell'ordine di oltre 50° in inverno ma con una umidità relativa bassissima, nell'ordine del 25%.
    In condizioni attuali la pdc preleva dall'ambiente ad una temperatura di circa 18° e con umidità relativa del 65% circa.
    Cosa accadrebbe in termini di resa energetica ?
    Io ritengo che, se da un lato avendo aria molto più calda in ingresso la pdc possa incrementare il suo rendimento, la scarsa % di umidità diminuisca l'apporto dall'ambiente esterno del calore latente prelevabile.
    Almeno questo è ciò che ho letto sul salto entalpico e temperature di evaporazione.
    Qualcuno potrebbe aiutarmi a comprendere meglio questo caso specifico di utilizzo.
    Grazie.
    Regolamento: http://www.energeticambiente.it/misc.php?do=vsarules

  • #2
    Ho dei dubbi sul funzionamento : il pannello ad aria potrà riscaldare qlc mc/ora la PDC ha bisogno di centinaia di mc , a prescindere dall'umidità , dopo 2 minuti aspirerà aria uguale all'esterna , un pò come i geni che fanno aspirare la PDC dal solaio o da stanza in casa per scaldare
    AUTO BANNATO

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    • #3
      Elisabetta,in teoria gli faciliti al vita...se arriva aria con maggior Entalpia, la pdc lavora meno per fare analoga produzione.

      in pratica però non è cosi.
      Inanzi tutto se fa gia caldo, non devi esagerare a dare aria calda..alcune pdc NON possono fare acs sopra 30 gradi di T ambiente..altri sopra 35...per cui se gi dai aria troppo calda, si bloccano.

      Servirebbe in inverno..specie se riesci ad alzare la T di quel poco che serve per non fare brina..amche mezzo grado..ma in inverno produrrai poco.

      Inoltre devi spendere energia per far girare aria dentro il pannello..e quidi il gioco non varra la candela
      CASA NO GAS: Costruzione anni '30, No Cappotto, Doppi Vetri, Isolamento Solaio,4 lati liberi SUPERFICIE RISCALDATA: 250 mq su 2 Piani (Radiante) + Taverna 120 mq (Fancoil, in modo discontinuo) GENERATORE: PDC 12 kW Zubadan Mitshubishi+ Boiler 200 Lt per ACS RAFFRESCAMENTO: Aermec on-off FV: 15,18 kW di Sunpower + Tigo (pesanti ombre) CUCINA Induzione

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      • #4
        Quindi se unisco le due risposte attuali...
        - il pannello solare aria calda produrrà poco volume di aria in rapporto a quella necessaria al funzionamento della pdc
        - servirebbe in inverno, anche mezzo grado ed otterrei maggiore entalpia.
        Mediando i 50° invernali di apporto dal pannello solare termico con il volume di aria necessaria, desumo che otterrò circa 25°.
        La deduzione deriva dal fatto che attualmente erogo circa 100m3/ora a 50° e la pdc necessita tra i 100 ed i 200m3/ora dalle caratteristiche tecniche riportate.

        Ma la risposta ancora non mi è chiara, ok alzo la T, ma la UR% è molto bassa, leggo che sotto il 50% di UR le PDC non hanno grandi variazioni di produzione, mentre con >70% producono meglio ma con forte rischio di possibili sbrinamenti necessari.
        Quindi deduco che maggiore è la UR% migliore è la resa, ma con rischio sbrinamenti continui.
        Ma se erogo a UR tra 25% e 50% è un vantaggio o no rispetto al 65% standard ?
        Regolamento: http://www.energeticambiente.it/misc.php?do=vsarules

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        • #5
          Ma allora tu parli di pdc piccoline per fare acs e basta? Perché una pdc per scaldare una casa muove 2-3 Mila mcubi ora.
          CASA NO GAS: Costruzione anni '30, No Cappotto, Doppi Vetri, Isolamento Solaio,4 lati liberi SUPERFICIE RISCALDATA: 250 mq su 2 Piani (Radiante) + Taverna 120 mq (Fancoil, in modo discontinuo) GENERATORE: PDC 12 kW Zubadan Mitshubishi+ Boiler 200 Lt per ACS RAFFRESCAMENTO: Aermec on-off FV: 15,18 kW di Sunpower + Tigo (pesanti ombre) CUCINA Induzione

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          • #6
            Beh, la cosa potrebbe essere indifferente, in teoria dipende dalla metratura di pannelli solari ad aria utilizzati.
            Ma quello che mi preme attualmente è il concetto, non tanto la sua applicazione specifica, poi si passa alle prove.
            Regolamento: http://www.energeticambiente.it/misc.php?do=vsarules

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            • #7
              Allora, in estate come detto, per problemi termodinamici, è deleterio salire oltre 30...per cui concentriamoci su inverno.
              in inverno, diciamo con T a,niente da 20 gradi in giù...se riesci ad aumentare T aria , hai sempre un vantagiio.

              Sul discorso dell'energia latente, con perdi nulla: mettiamo che tu stai usando una pdc a t ambiente 10 gradi...T rugiada 6 e T evaporatore 2
              aria si raffredda sulla batteria molto facilmente fra 10 e 6 gradi , perché perde 1000 kJ per kg per grado....poi condensa e ne perde 2000 ..poi Aria satura si raffredda e ne prendi sempre circa 1000 al kg grado.(più quella dei pochi grammi di acqua che raffreddi da 6 a 2)..in totale 10.000
              ora immagina che scaldi aria da 10 a 30 ..la sua T di rugiada resta sempre 6... solo che 10.000 li prelevi portando aria da 30 a 20..quindi non devi far condensare nulla.
              metti invece che aria sia a 14...prelievi 8.000 fra 14 e 6...e 2000 condensando a 6...aria esce allora a 6 gradi..ma allora evaporatore può stare a 6 invece che a 2...il cop ringrazia.

              pero fare 100 mc di aria a 50 gradi non dice a che potenza stai producendo sul pannello...se fai un salto termico di 40 gradi, cioè inverno, sono 1,4 kW di potenza...sembrano tantino per 1 mq di pannello su cui penso in inverno cade massimo 1,5 kW di sole.

              Il peso energetico degli sbrinamenti...inteso come consumo elettrico necessario a rifare energia usata per sbrinare...è trascurabile...per cui qualsiasi investimento fatto per aumentare la raccolta energetica attraverso evaporatore , è senza ritorno.

              se vie è sole, e t di brina, di solito hai UR talmente bassa che la pdc non accumula ghiacccio. (Sotto 50% nessuna pdc brina nemmeno a -10)
              se non hai sole...non hai nulla da sfruttare comunque
              molto meglio usare quello spazio e soldi per qualche pannello Fv in più.
              inoltre per veicolare aria nel pannello devi usare energia (prevalenza non zero) per cui devi aveer un beneficio che la compensa..la vedo dura
              CASA NO GAS: Costruzione anni '30, No Cappotto, Doppi Vetri, Isolamento Solaio,4 lati liberi SUPERFICIE RISCALDATA: 250 mq su 2 Piani (Radiante) + Taverna 120 mq (Fancoil, in modo discontinuo) GENERATORE: PDC 12 kW Zubadan Mitshubishi+ Boiler 200 Lt per ACS RAFFRESCAMENTO: Aermec on-off FV: 15,18 kW di Sunpower + Tigo (pesanti ombre) CUCINA Induzione

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              • #8
                Marco grazie, in effetti mi sono rivisto il diagramma psicometrico e credo di averci capito qualcosa in più .
                Ho trovato interessante questo calcolatore per l'entalpia, fornendo T e UR determina kJ/kg, e, fosse vero, necessiterebbe si incrementare la T ma a patto che la UR% resti alta.
                Raggiungo un raddoppio di resa con 40° e 40% oppure con 35° e 58%, insomma da studiarci.

                P.S. il pannello è da 2 metri quadrati, messo in verticale a parete (posizione inutile per un fotovoltaico), tanto che in questo periodo produce pochissimo (ma è disconnesso), ed ha raggiunto a dicembre se non ricordo male circa 72° con UR% 21 minima.
                Regolamento: http://www.energeticambiente.it/misc.php?do=vsarules

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                • #9
                  Originariamente inviato da Elisabetta Meli Visualizza il messaggio
                  Ho trovato interessante questo calcolatore per l'entalpia, fornendo T e UR determina kJ/kg, e, fosse vero, necessiterebbe si incrementare la T ma a patto che la UR% resti alta..
                  non sono d'accordo.
                  Tu fai passare un fluido nel tuo pannello...e lui raccoglie energia. Se fosse aria "secca" (nessuna acqua dentro) l'energia che preleva è tutta sensibile..se fosse tutta acqua, sarebbe latente...ma (trascurando efficienza di scambio) l'energia totale che prelevi non cambia.
                  tien conto che Calore specifico fra aria secca e umida 100% cambia solo da 1000 a 1030 Kj..quindi trascurabile.

                  Insomma..quiello che voglio dire..è che aldila dela T a cui arrivi (piu aria ingresso è umida e meno si scalda)..comunque estrai sempre la stessa Energia nel passaggio..e dunque l stessa energia arriva alla pdc (intesa come energia incrementale data dal pannello). Insomma..non esiste una situazione in cui ..pur fornendo energia, esce una mix T/UR che ha MENO energia di quella in entrata. Se succedesse il pannelo ad aria dovrebbe lui erogare energia verso ambiente e non viceversa (dovrebbe erogare calore oppure erogare, ma aria dovrebbe uscire allora piu fredda di come entra....o erogare acqua di condensa, ma allora serve un ciclo frigorifero adiabatico nel pannello)

                  quindi in teroia non ti serve a nulla sapere che UR hai in uscita, di certo hai aggiunto energia e questo facilita la vita alla pdc.

                  Il problema sta però nel bilancio energetico della operazione..di certo negativo.

                  Ma che potenza misuravi a dicembre sul pannello..mcubi circolati, T ingresso e uscita e T ambiente?

                  Una ventola di una pdc gira 60 mcubi/minuto..giusto per capire..sono 1,3 kg/secondo..se un pannello riuscisse a produrre a 1000W (enormita)...cioe 1000 J/secondo..allora aria di alzerebbe di 1 grado
                  Per lazarla di 2 gradi avresti bisogno di 2 pannelli ..e cosi via

                  ma se con 4 pannelli raccogli 4 kw...allora conviene spegnere la pdc e usare direttamente quella potenza per scaldarci la casa..sia ad aria o meglio ad acqua...perche usarla su una pdc per poi usare nergia elettrica per trasformarla comunque di nuovo in termica?
                  se ho aria a 50 gradi..di certo non la uso su una pdc per fare acqua a 35 gradi 8radinate) o 40 gradi (fancoi) o 45 gradi (acs )..la uso per fare acqua a 48 gradui e ci scaldo quello che voglio..sbaglio?
                  CASA NO GAS: Costruzione anni '30, No Cappotto, Doppi Vetri, Isolamento Solaio,4 lati liberi SUPERFICIE RISCALDATA: 250 mq su 2 Piani (Radiante) + Taverna 120 mq (Fancoil, in modo discontinuo) GENERATORE: PDC 12 kW Zubadan Mitshubishi+ Boiler 200 Lt per ACS RAFFRESCAMENTO: Aermec on-off FV: 15,18 kW di Sunpower + Tigo (pesanti ombre) CUCINA Induzione

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                  • #10
                    Originariamente inviato da Elisabetta Meli Visualizza il messaggio

                    fosse vero, necessiterebbe si incrementare la T ma a patto che la UR% resti alta.
                    Se aumenti la T all'uscita del pannello mantenendo la % di UR dell'ingresso, significa che violi il principio di conservazione dell'energia.

                    Infatti per ottenere questo risultato dovresti in contemporanea immettere acqua nel fluido che vaporizzerebbe e ne aumenterebbe l'umidita relativa.. ma a scapito della sua temperatura ( e sei da capo ).

                    Oppure aumenti l'umidita immettendo vapore.... ma allora chi lo produce quello ?

                    Un pannello solare puo aumentare la resa della PDC solamente in ragione dell'aumento di T che determina sulla fonte fredda della stessa... aumento che deve poi essere considerato nel bilancio costi/benefici e allora ne esce malissimo tante' che quasi nessun produttore lo considera e chi lo fa ( solare termodinamico ) produce risultati modestissimi.

                    Segui on-line il funzionamento dei miei impianti in tempo reale.
                    Impianto Fotovoltaico grid: 7 pannelli Sanyo HIP 205, 1.44 kWp, Az 90°, Tilt 17°, Inverter Fronius IG.15 + Impianto fotovoltaico in isola da 0,86 kWp con 10 kWh di accumulo + impianto solare termico a svuotamento da 7mq + pompa di calore Altherma 3 Compact R32 da 8 kW.

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