Ciao a tutti,
vivo in una casa nella pianura padana, vicino a Bologna, 150 m^2 circa su 2 livelli più mansarda, che acquistai 5 anni fa in classe B, con impianto a pavimento, caldaia a condensazione, accumulo e collettore solare, piastra ad induzione e 5 kw di fotovoltaico.
Dopo un paio di mesi ho riqualificato in classe A+ aggiungendo pompa di calore (Clivet WSAN-XIN 31 H) e ventilazione meccanica controllata con deumidificazione (HIDROS ghe 50).
Confort eccellente, sia d'estate che d'inverno. Spese globali di elettricità (considerato anche il recupero dello scambio sul posto) di circa 5-600 euro annue, a cui vanno sommate circa 60 euro annue di bollette del gas praticamente vuote, perchè anche nelle giornate più fredde sono sempre andato (bene) con la pompa di calore, con la quale faccio anche acqua calda sanitaria quando il pannello non produce. (ma tengo caldaia e allaccio al gas come scorta, non si sa mai).
Quest'estate sotto l'ombressone ho scoperto un sito/blog in cui si afferma che la stragrande maggioranza delle pompe di calore vendute in italia (anche la mia) sarebbero degli adattamenti cino-giapponesi di macchine nate solo per fare freddo, e quindi nel nostro freddo e umido inverno padano inadatte a scaldare con affidabilità nel tempo... si salverebbero solo poche marche nord europee, con unità di grosse dimensioni, non inverter (solo on-off) e dai costi elevatissimi (almeno 15-20000 euro).
Ho pensato che si sbagliasse, sì, avevo avuto un'infinità di problemi all'inizio (fortunatamente risolti in garanzia), poi comunque ogni tanto qualche allarme, qualche connettore staccato, ma in fondo stava andando tutto bene... poi, pochi giorni fa, blocco e la sentenza: compressore rotto!
In sostanza: mi è stata proposta la sostituzione del compressore per 1000 euro più iva. Adesso ho il dubbio atroce: cosa faccio? Spendo questa cifra considerevole per questa bomba ad orologeria per essere di nuovo da capo tra 5 anni (sempre che intanto non si rompa qualcos'altro), oppure esiste un'altra possibilità, sicuramente più costosa (che però sarebbe detraibile al 50% giusto?), ma che sia esente da questi problemi di affidabilità? Voi cosa fareste?
Grazie, ciao
vivo in una casa nella pianura padana, vicino a Bologna, 150 m^2 circa su 2 livelli più mansarda, che acquistai 5 anni fa in classe B, con impianto a pavimento, caldaia a condensazione, accumulo e collettore solare, piastra ad induzione e 5 kw di fotovoltaico.
Dopo un paio di mesi ho riqualificato in classe A+ aggiungendo pompa di calore (Clivet WSAN-XIN 31 H) e ventilazione meccanica controllata con deumidificazione (HIDROS ghe 50).
Confort eccellente, sia d'estate che d'inverno. Spese globali di elettricità (considerato anche il recupero dello scambio sul posto) di circa 5-600 euro annue, a cui vanno sommate circa 60 euro annue di bollette del gas praticamente vuote, perchè anche nelle giornate più fredde sono sempre andato (bene) con la pompa di calore, con la quale faccio anche acqua calda sanitaria quando il pannello non produce. (ma tengo caldaia e allaccio al gas come scorta, non si sa mai).
Quest'estate sotto l'ombressone ho scoperto un sito/blog in cui si afferma che la stragrande maggioranza delle pompe di calore vendute in italia (anche la mia) sarebbero degli adattamenti cino-giapponesi di macchine nate solo per fare freddo, e quindi nel nostro freddo e umido inverno padano inadatte a scaldare con affidabilità nel tempo... si salverebbero solo poche marche nord europee, con unità di grosse dimensioni, non inverter (solo on-off) e dai costi elevatissimi (almeno 15-20000 euro).
Ho pensato che si sbagliasse, sì, avevo avuto un'infinità di problemi all'inizio (fortunatamente risolti in garanzia), poi comunque ogni tanto qualche allarme, qualche connettore staccato, ma in fondo stava andando tutto bene... poi, pochi giorni fa, blocco e la sentenza: compressore rotto!
In sostanza: mi è stata proposta la sostituzione del compressore per 1000 euro più iva. Adesso ho il dubbio atroce: cosa faccio? Spendo questa cifra considerevole per questa bomba ad orologeria per essere di nuovo da capo tra 5 anni (sempre che intanto non si rompa qualcos'altro), oppure esiste un'altra possibilità, sicuramente più costosa (che però sarebbe detraibile al 50% giusto?), ma che sia esente da questi problemi di affidabilità? Voi cosa fareste?
Grazie, ciao
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