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Pompa di calore aria acqua o aria aria?

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  • Pompa di calore aria acqua o aria aria?

    Buongiorno a tutti,
    Sono proprietario di 6 bilocali identici per dimensione (57mq) e disposizione dei locali, posti l'uno sopra l'altro (piano terra, primo e secondo) in 2 palazzine indipendenti (3 + 3). Tutti e 6 gli appartamenti verranno ristrutturati completamente nei prossimi mesi per poi essere dati in affitto generalmente a single, giovani coppie o anziani.

    Attualmente il riscaldamento è con i classici radiatori, funzionanti tramite caldaie indipendenti per ciascuna unità abitativa. In merito al nuovo impianto di riscaldamento/raffrescamento, mi stavo orientando verso la scelta di sistemi più moderni ed efficienti rispetto ai precedenti, ma che non siano troppo onerosi dato che si tratta di appartamenti da dare in affitto. Per questo motivo ho scartato gli impianti come i sistemi radianti a pavimento/soffitto.
    Fatta questa premessa, che tipo di impianto mi consigliereste?

    Personalmente mi stavo orientando verso i ventilconvettori con pompa di calore aria acqua (es. Bi2 Olimpia Solendid con pompa Sherpa Monobloc) oppure sistema multisplit con pompa aria aria. Non sono esperto del settore, per cui non è facile comprendere esattamente i pregi e i difetti di questi due sistemi. Qualcuno sa essermi di aiuto?
    Vi ringrazio anticipatamente per il supporto!!

    Buona giornata a tutti
    Carlo

  • #2
    Sia i ventilconvettori che gli split riscaldano per convenzione. Un impianto con ventilconvettori e pdc aria acqua avrà bisogno di un piccolo accumulo sul ritorno vista la poca quantità d'acqua nell'impianto. In che zona climatica sei? L'ACS come la faresti?

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    • #3
      Grazie intanto per la risposta! Gli appartamenti sono ubicati a Monza in pianura padana. Per l'ACS pensavo di installare dei boiler elettrici in ciascun appartamento.
      Da quello che ho capito, i ventilconvettori hanno, come vantaggio, una maggiore silenziosità dovuta al fatto che, quando si raggiunge la temperatura, il ventilatore si ferma e la piastra radiante mantiene il calore. Nel caso invece di sistemi multiplit con pompa aria aria il ventilatore è continuamente in funzione per cui potrebbe creare disturbo specie in camera da letto.
      Inoltre ho letto che, con quest'ultimo sistema, si crea una maggior stratificazione della temperatura e una maggior secchezza dell'aria.
      Cosa intende per piccolo accumulo?
      Grazie e buona serata

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      • #4
        Installando dei boiler elettrici andresti a vanificare tutto il risparmio ottenuto dalla pdc. I ventilconvettori hanno un termostato interno che raggiunta la temperatura si fermano bloccando con una valvola l'afflusso di acqua. I climatizzatori con funzione inverter, raggiunta la temperatura vanno in modulazione e continuano ad andare al minimo. Se vai a vedere le schede tecniche un climatizzatore è anche più silenzioso di un ventilconvettore. La stratificazione si crea perché è posizionato in alto, ma a meno che non ci siano soffitti superiori ai 3 metri il problema non è così importante. Con i ventilconvettori ti servirebbe almeno un serbatoio di accumulo dell'acqua di riscaldamento perché quella nell'impianto e nei ventilconvettori è troppo poca.
        Se ti posso dare un consiglio installerei nuove caldaie a condensazione e termosifoni sovradimensionati per far lavorare l'impianto a bassa temperatura.

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        • #5
          Grazie delle informazioni. In effetti i soffitti sono alti 3,30 m per cui penso che si verificherebbe il problema della stratificazione.
          Il tuo consiglio coincide con quello dell'ultimo termotecnico che ha effettuato il sopralluogo, il quale mi ha consigliato di lasciare le caldaie autonome e, al massimo, di mettere dei ventilatori a soffitto per il raffrescamento.

          Sinceramente sono un po' disorientato perché ogni termotecnico ha la propria idea, spesso molto diversa sia da un punto di vista tecnico che economico da quella dei suoi colleghi.
          Nell'ordine mi sono stati consigliati i seguenti interventi:
          • impianto centralizzato servito da pompa di calore e pannelli radianti ad alta efficienza a soffitto: scelta sicuramente valida, ma troppo onerosa per degli appartamenti da dare in affitto;
          • impianto centralizzato servito da caldaia a gas (da posizionare nel sottotetto) con radiatori in alluminio, senza raffrescamento;
          • impianto autonomo servito da pompa di calore aria aria e multisplit + boiler elettrico per ACS + cucina a induzione: il vantaggio sarebbe l'eliminazione del gas, come svantaggio vi è anche un fattore estetico dato dalla schiera di pompe di calore posizionate sui balconcini;
          • impianto autonomo servito da caldaia a condensazione e ventilatori per il raffrescamento.


          Per quanto riguarda il discorso gas, mi sembra che ci si stia muovendo sempre più verso la sua eliminazione nei nuovi appartamenti. Personalmente non ho mai avuto problemi.. inoltre non riesco a capire se sia più caro o meno rispetto all'energia elettrica per il riscaldamento, anche in questo caso le opinioni sono discordanti!

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          • #6
            Riscaldarsi con l'elettricità conviene soprattutto quando si utilizzano le pdc che sfruttano principalmente il calore dell'aria o dell'acqua. Non conviene per nulla quando si usano apparecchi con resistenze elettriche (stufette, boiler...). Se stai valutando di volerti staccare dal metano potresti valutare un multisplit, nei bagni riscaldamento a pannelli infrarossi e per l'acs un boiler a pdc (es ariston nuos), però i costi sarebbero proibitivi (considera anche l'aumento del contatore a 6kw)

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            • #7
              Concordo in parte, visto il problema stratificazione gli split aria/aria sono da scartare, in più ci devi mettere un apparecchio ACS, che non costa poco, in più obblighi l'inquilino a dotarsi di una cucina a induzione, non meno di un contatore almeno da 6 kWh se non di più... insomma un bel ambaradan per locali cosi piccoli.
              Anche la soluzione aria/acqua centralizzata per tre, non è poi la più economica visto che ci devi piazzare l'ACS.
              Per quanto ne so, vista dal lato inquilino, l'oggi non è più tempo delle centralizzazioni, oddio uno che ha bisogno prende poi quello che trova, ma se ha la possibilità di scegliere sarà l'autonomia.
              Se non devi/vuoi fare un lavoro come il riscaldamento a pavimento, e visto che la soluzione split non è ottimale, te la sbrogli con una condensazione e termo cadauno.
              Cioè con piccola caldaia a gas, hai risolto anche il problema ACS, più qualche mq di termo in più dello standard, che non è poi cosi incisivo economicamente vista la cubatura, voglio dire economicamente parlando... una PDC centralizzata per tre + ACS per tre quanto ti viene a costare al confronto di tre piccole caldaie singole a gas?
              E' vero che con l'energia elettrica si risparmia, ma questo è ad appannaggio dell'inquilino, tu, se non sei un filantropo o un ecologista convinto, la dovrai vedere dalla tua €... fai due conti e vedrai.
              Quando ho installato il fotovoltaico e l'Osmosi inversa, ho dovuto risolvere problemi che prima non avevo.:cry:
              Impianto da 4 kWp - 16 Pannelli Futura 250 Wp - 1 Inverter Bluenergy 4,4 kW.
              Caldaia a basamento Immergas NCX 25 Sirio Vip 1990 - rendimento 94,4%.:shocked:
              Meglio un amico sbronzo che un parente §tronzo.

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              • #8
                Originariamente inviato da Carlett0 Visualizza il messaggio

                Fatta questa premessa, che tipo di impianto mi consigliereste?
                E' interessante che ha chiesto e ricevuto consigli circa l'impianto senza aver fornito l'elemento fondamentale alla scelta e cioe' il fabbisogno energetico delle abitazioni ...

                ..Si perche è quello che determina la scelta....

                Per fare un esempio, un ventilconvettore o uno split ad aria passa dall'essere una ciofeca di sistema in case dalla classe D in giu, all' essere buono per una B e ottimale per una classe A.

                Questo perche in case a basso consumo il riscaldamento ad aria diventa anche radiante.. per via che i muri e i manufatti restano caldi ed emettono la preziosa e confortevole energia radiante anche nei sistemi a convezione pura ( questa è la ragione per la quale le case in classe A fatte da veri tecnici esperti sono TUTTE con riscaldamento ad aria ).

                Detto questo e supponendo che la sua abitazione sia oggetto di una ottimale ristrutturazione che curi bene l'involucro , il sistema ideale è quello ad aria.... l'optimum una VMC con recupero di calore oppure anche un sistema a split visto che si tratta di bilocali.

                Ci sono produttori che abbinano agli split, in sistemi dual o trial split, un accumulo PIT per la produzione di ACS... nel suo caso sarebbe ideale perche in ogni abitazione potrebbe mettere un trial che faccia 2 split + 1 produttore di ACS.

                Sistema economico e assolutamente efficiente.

                F.
                Segui on-line il funzionamento dei miei impianti in tempo reale.
                Impianto Fotovoltaico grid: 7 pannelli Sanyo HIP 205, 1.44 kWp, Az 90°, Tilt 17°, Inverter Fronius IG.15 + Impianto fotovoltaico in isola da 0,86 kWp con 10 kWh di accumulo + impianto solare termico a svuotamento da 7mq + pompa di calore Altherma 3 Compact R32 da 8 kW.

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                • #9
                  Ciao a tutti, mi inserisco in questa discussione trovandomi in una situazione simile a Carlett0, avendo un bilocale in edificio storico a Monza di 50 mq nel quale sto valutando un eventuale passaggio da caldaia a gas a pdc per riscaldamento e acs (caratteristiche dell'appartamento: soffitto 3,5 mt, esposizione solo da un lato S/E con muri perimetrali di 45 cm, ultimo piano con controsoffitto, no cappotto, serramenti con doppi vetri, appartamenti adiacenti e sottostanti riscaldati).
                  Mi hanno proposto "una pompa di calore inverter split aria/acqua per riscaldamento, raffrescamento e produzione di acs; l'impianto è composto da una sezione esterna collegata ad una unità interna a pavimento con bollitore integrato da 180 lt completo di vaso espansione: tre split a parete idronici e autonomi serviranno al riscaldamento e raffrescamento dei tre ambienti." (Camera, soggiorno/cucina, bagno)
                  Costo totale: 10.400 €
                  Ho cercato di informarmi il più possibile in quest'ultimo mese ma non ho sufficienti competenze per capire se la soluzione che mi hanno proposto e il preventivo sono adeguati alle mie esigenze.
                  Se qualcuno volesse dirmi cosa ne pensa ve ne sarei davvero grata!

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