Iter burocratico istallazione turbina su acquedotto - EnergeticAmbiente.it

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Iter burocratico istallazione turbina su acquedotto

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  • Iter burocratico istallazione turbina su acquedotto

    Buongiorno. sto da qualche mese approfondendo l'argomento e, dopo aver riscontrato sul territorio siti che presentano buone caratteristiche, mi scontro ora con la parte burocratica della questione.

    Opero in EMILIA, province di parma e reggio.

    Qualcuno ha esperienza nel settore? il gestore della rete al momento non è in grado di dirci nulla. Ho parlato con il settore energie rinnovabili di iren ma anche loro mi han detto picche.

    Dovrei adesso parlare con atersir ma prima preferirei cercare di entrare a conoscenza di esperienza già fatte da altri.

    Confido che qualcuno mi sappia indirizzare...grazie

  • #2
    Buongiorno Jo2,
    e benvenuto nel forum.
    Perdona la franchezza ma hai intrapreso una strada molto difficile per nn dire impossibile.
    I gestori degli acquedotti, titolari delle concessioni di derivazioni idropotabili, sono gli unici che possono ottenere le concessioni di derivazione ad uso idroelettrico.
    Quindi e' normale nn avere risposte.
    ciao car.boni
    Acqua, sole e vento. La natura per l'energia pulita.

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    • #3
      be non male come inizio....grazie mille per la risposta innanzitutto.
      Quindi solo chi ha in gestione la rete può utilizzarla per una produzione idroelettrica? non può "sub-appaltarla" per intenderci....?

      Sono ancora ignorante in materia....chi rilascia queste concessioni?

      Mi pareva in ogni caso di aver visto nel centro-sud italia impianti di questo tipo gestite da aziende. non ho approfondito troppo la questione ma mi sembrava di aver visto qualche caso di istallazione.

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      • #4
        Ciao Jo2,
        le concessioni idroelettriche, a seconda delle zone, le rilascia la Regione o la Provincia.
        La sub concessione e' un'operazione del passato che ha avuto esempi (tanti) sui canali irrigui gestiti da grandi consorzi.
        Sugli acquedotti la situazione e' piu' complessa e delicata e le possibilita' sono, secondo me, pari a 0.
        Tutto questo e' riferito nelle zone che conosco, su cio' che succede nel centro-sud d'Italia nn posso esprimere giudizi.
        ciao car.boni
        Acqua, sole e vento. La natura per l'energia pulita.

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        • #5
          ti ringrazio molto per la disponibilità e le risposte....è difficile trovare qualcuno che sappia qualcosa in merito....per farla breve: il "no" dovrebbe darmelo quindi la regione? per arrivare in fondo alla questione dovrei parlare con qualcuno li? perchè il gestore della rete pur nella sua "ignoranza" in materia non ha posto particolari problemi.

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          • #6
            Anche i nostri politici doverbbero essere franchi e onesti come carboni !!
            Ha ragione ... se la gestione dell'acquedotto è in mano a una società c'è poco da fare.. cerca gli acquedotti a gestione comunale,spesso sono vecchi e le vasche diroccate ..proponi un revamping con un accodo vantaggioso per tutti e avrai delle possibilità ..Conosco abbastanza la situazione dalla val d'Aveto fino al monte Cimone a Riolunato (MO) ,alcuni comuni montani non hanno dato in gestione alle grosse utility gli acquedotti ..ma si trovano in grosse difficoltà .

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            • #7
              se a norma di legge solo chi ha in gestione la rete può ottenere concessioni di derivazioni ad uso idroelettrico, ho già risolto.....non vedo molte possibilità. Se invece si trattasse di trovare un accordo con la suddetta azienda la cosa sarebbe ben diversa......

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              • #8
                Buongiorno a tutti,
                innanzi tutto ringrazio Sandro per le buone parole che ha avuto nei miei confronti.
                Rispondendo alla seconda parte del Suo messaggio, confermo l'esistenza di molte situazioni di criticita' e difficolta' in cui versano i comuni ed gli acquedotti da loro gestiti e vi domando, perche' accade ?
                Da qualche tempo a questa parte ai comuni hanno impedito di costituire e partecipare a societa' a capitale misto (pubblico / privato) per gestire attivita'. A questo si deve aggiungere un altro particolare, essendo l'acquedotto un bene pubblico il comune che intendesse realizzare sul suo acquedotto un impianto idroelettrico dovrebbe metterlo a gara con un bando pubblico.
                Ma per farlo dovrebbe fare un progetto, indire una gara ecc ecc..... ma con quali risorse ?
                Nn sono un disfattista ma pragmatico e realista.
                ciao car.boni
                Acqua, sole e vento. La natura per l'energia pulita.

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                • #9
                  Signori vi ringrazio per gli interventi. Solo per arrivare ad una conclusione...se ho capito bene PER LEGGE (?) È fatto divieto a società esterne di istallare impianti di produzione idroelettrica su condotte di acquedotti gestite da altri. Corretto?
                  È nel caso, sarebbe la regione (la provincia se non sbaglio è stata cancellata, forse sostituita) a dare le autorizzazioni necessarie.

                  Ciò significa che in ogni caso, se volessi sentirmi dire di persona che non sono autorizzato a realizzare un intervento di questo tipo, dovrei andare a parlare con un responsabile in regione??

                  Scusate se sono pedante ma cerco di capire, essendo alle mie prime esperienze.

                  Grazie

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                  • #10
                    La mia società (partecipata dai Comuni) ha realizzato negli ultimi 10 anni oltre 20 impianti idro su acquedotti in provincia di BL.
                    Devi innanzitutto capire chi sia l'attuale concessionario della derivazione a scopo idropotabile; spesso sarà il Comune anche nei casi in cui la gestione sia stata affidata a soggetti terzi.
                    Il concessionario (supponiamo il Comune) potrà poi richiedere l'estensione della medesima concessione anche all'uso idroelettrico. Io non ho mai percorso lo strumento della subconcessione, quanto piuttosto quello della cointestazione della concessione. Tieni anche presente che col GSE è possibile stipulare un contratto RID anche senza essere il titolare della concessione a derivare, per contratti FER invece bisogna esserlo.
                    Ovviamente, dovrai stipulare una convenzione col Comune e probabilmente anche con l'eventuale gestore dell'acquedotto.
                    Per chiarezza, nei primi anni la mia società era anche il gestore del SII, ma da 4 anni a sta parte il gestore è altro soggetto rispetto a noi che rimaniamo i gestori dell'impianto idro.

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                    • #11
                      ciao energiecomuni! cavoli quante informazioni!! GRAZIE! allora esiste un modo per procedere.....

                      immagino che a belluno abbiate degli impianti più adatti rispetto a noi, ma in ogni caso sono felice di sentire qualche notizia positiva. Se è come tu dici, la questione non dovrebbe essere troppo complicata.

                      Il fatto di non essere il gestore del SII è gia una gran cosa. Accordi con Comune e Gestore della rete non dovrebbero essere un grosso problema.

                      Quindi tu dici che la mia società dovrebbe farsi cointestare la concessione idropotabile???

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