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Velomobile, veicolo a pedali per tutte le stagioni

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  • Velomobile, veicolo a pedali per tutte le stagioni

    Ciao a tutti,
    premetto che sono un grande appassionato di tecnologia e di risparmio energetico, sia che si parli di abitazioni che di mezzi di locomozione.
    Ultimamente ho scoperto un nuovo modo di spostarmi, soprattutto nel tragitto casa-lavoro: la bicicletta. Sono sempre stato appassionato anche delle due ruote ma il tempo da dedicarci è sempre difficile da trovare. Allora perché non impiegare i 20 minuti di tragitto quotidiano, per una sana sgambatina mattutina e serale? Detto, fatto, l'anno scorso ho percorso circa 1300 km, con grande soddisfazione, solo per andare al lavoro. Fortunatamente ho a disposizione strade alternative a quelle trafficate che percorro in automobile, il percorso è un po' più lungo ma molto più rilassante.
    Detto questo, nasce un problema. Quando piove o in inverno la biciciletta non è utilizzabile. Ci si può coprire con pesanti indumenti impermeabili ma il problema non si risolve. Si arriva a destinazione zuppi o infreddoliti. Inoltre con l'ora solare, la notte arriva presto e si è troppo poco visibili per non rischiare di essere investiti.

    Esiste però una soluzione e si chiama "velomobile", vi posto un link:

    Velomobile: no gas, burns calories, secure like a car - videos - *faircompanies

    Su questo forum si postano soprattutto discussioni su elettrificazioni o trasformazioni varie di biciclette, ma sono comunque mezzi che non possono sostituire in toto una autovettura, neppure la seconda macchina che uso un paio di volte alla settimana quando la prima è impegnata.
    Questo mezzo, invece (si veda il video che è piuttosto significativo, per chi mastica un po' di inglese) lo può fare.
    In Italia circolano 5-10 mezzi di questo tipo (anche se credo che in pochi ne abbiano mai visto uno), in Germania e Olanda qualche centinaio. Sono mezzi estremamente visibili (di certo non passano inosservati) e sicuri (resistono agli urti molto meglio di una qualsiasi bicicletta, motorino o scooter). Proteggiono da intemperie e la forma aerodinamica (cx intorno al 0.2) e ridotta sezione frontale consentono di raggiungere medie (in pianura) inarrivabili persino dalle biciclette da corsa più performanti. In salita? Pesano dai 25 ai 35 kg, quindi con un discreto aggravio di peso rispetto ai 7-10 kg di una bici da corsa ma possono essere facilmente elettrificate, risolvendo in sostanza il problema. Ecco una foto, ne trovate molte su google:



    Esiste un forum che segue questi mezzi che in genere si chiamano "reclinate", per la posizione di guida:

    bici reclinate Italia - biciclette reclinate - recumbent - bent bicycle - bent bike - vélo couche - liegerad

    Vi invito a dargli un'occhiata approfondita, ci sono spunti tecnici e "sociali" molto ampi e i mezzi sono i più disparati, dalle velomobili alle reclinate a due ruote scarenate, ai trike ecc.

    Personalmente una reclinata me la sono costruita (è quella con cui vado al lavoro) e ho in cantiere una velomobile. Vi terrò informati (se vorrete) degli sviluppi.

    Credo che il limite nell'utilizzo di questi mezzi sia soprattutto di mentalità in quanto i difetti sono pochi e i pregi tanti.
    I costi, al di là di quello relativamente alto di acquisto essendo mezzi costruiti in piccola serie, sono quasi nulli: no assicurazione, bollo, manutenzione ridotta e alla portata di tutti, costo eventuale ricarica batteria bassissimo, autonomia teorica infinita (se ci si ferma senza elettricità ci sono i pedali anche se è chiaro che sopra ai 25 km/h si deve pedalare).

    Saluti!

  • #2
    Molto interessante, penso che seguirò con attenzione gli sviluppi.

    Però penso che la soluzione veramente geniale sia quella di un velomobile elettrico: visti gli attriti ridotti, permetterebbe di avere percorrenze paragonabili alle auto tradizionali.

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    • #3
      Originariamente inviato da LightPower Visualizza il messaggio
      ****
      Infatti è così, l'aggiunta della servoassistenza elettrica alla pedalata risolve proprio le problematica relative al peso, come le ripartenze da fermo e salite, che potrebbero essere gli unici veri difetti di tale veicolo. Io all'inizio penso di non adottare questa modifica, vedrò poi in seguito. Ho un discreto allenamento e vorrei capire bene prima i veri limiti del mezzo e del "pilota".

      Da questo diagramma si può comprendere quanto di buono ci sia in una velomobile:

      Le curve sono relative al solo attrito aerodinamico alle varie velocità di una bicicletta tradizionale (upright) confrontate con alcuni modelli di velomobili (quest e mango), in piano, a velocità costante. La Varna Diablo è una velomobile "streamiler" e cioè a due ruote, detentrice del record mondiale di velocità per veicoli a propulsione umana (cioè senza alcun motore se non le gambe) che è di (tenetevi forte) 133 km/h (!). Non la userei per andarci al lavoro, visto che è piuttosto scomoda ma una velomobile "Mango" non è niente altro che la versione "civilizzata" della Varna.

      Sostanzialmente, occorrono circa un centinaio di Watt per far correre 30 km/h una velomobile (ricordiamoci che per legge la potenza elettrica che posso utilizzare è di 250 W) , mentre a una bicicletta tradizionale ne occorrono 250 e passa. Il diagramma fa riferimento alla velocità in miglia/h e al solo attrito aerodinamico. Occorre sommare la quota relaitiva all'attrito delle componenti meccaniche, per questo i valori di potenza reale impiegata sono un po' superiori, per questo magari non vi trovate con i dati del diagramma stesso. Sopra ai 35 km/h non c'è storia, la velomobile ha poca resistenza, la bici tradizionale diventa un muro invalicabile.

      Come promesso vi aggiornerò sul progetto, spero mi seguirete e che qualche utente del forum abbia voglia di buttarsi in questa splendida avventura. Per chi non ha voglia di saldare o laminare vetroresina, c'è la possibiltà dell'acquisto. All'estero si trovano velomobili a partire dai 1500-2000 euro fino a 6-7000 delle versioni più raffinate. Se pensate che una bicicletta da corsa in carbonio ha costi simili , forse varrebbe la pena di pensarci.
      La macchina del futuro per la mobilità urbana (e non) potrebbe essere una macchina...a pedali.
      A presto.


      Note di Moderazione:



      Visto che credo di aver suscitato un minimo di interesse, vi posso dire che non parto da zero, la fase esecutiva del progetto è iniziata 5 settimane fa e in questo tempo ho realizzato lo "scheletro" della velomobile e cioè un "trike". Posto qui in breve filmato del primo collaudo:



      Ora sono in fase di test, devo verificare il che sia tutto a posto ed eventualmente migliorare maneggevolezza e scorrevolezza. A quel punto inizia la fase 2, la carena. Conto di farla in vetroresina ed eventualmente in parte di fibra di carbonio ma prima mi toccherà capire che forma dargli, cosa affatto non facile.
      A breve altri aggiornamenti.
      Ultima modifica di nll; 25-05-2013, 18:10. Motivo: Unione messaggi consecutivi dello stesso utente

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      • #4
        Ho trovato anche questa tabella, che più o meno conferma i risultati sopra:




        Oggi tra l'altro è il "Bike to work day 2013", spero che qualcuno, come me, sia andato al lavoro in bici.
        Saluti!

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        • #5
          Bravo Mark, bel lavoro!
          I tubi li hai tagliati e saldati da te?
          Complimenti per il tuo coraggio in quelle stradine sgarruppate.
          Magari ci hai già pensato, metti uno specchietto retrovisore appena puoi.

          Lo sterzo è abbastanza preciso?

          Ciao

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          • #6
            Sì, ho saldato io, ho un minimo di esperienza hobbistica in questo campo.
            Le strade sono super sgarrupate, non c'è verso di convincere i vigili urbani a fare un sopralluogo, ci sono delle voragini. Forse si decideranno quando qualcuno si rompe un piede...

            Per la sicurezza attiva sul trike, questa era prima uscita, ho già luci, specchietti, campanello pronti, solo da installare.
            Lo sterzo non è preciso come vorrei, sono in fase di correzione di alcuni angoli, roba facilmente fattibile.
            Ciao!

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            • #7
              Aggiorno sullo stato del progetto, anche se vedo che forse non c'è molto interesse.
              Ho modificato il telaio del trike perché avevo dei valori sbagliati che non rendevano stabile l'avantreno. Per i più "tecnici" avevo un valore troppo elevato dell'angolo di incinazione del portamozzo (king pin) che mi dava un braccio a terra negativo e quindi il mezzo in rettilineo non andava dritto da solo. Tagliato e saldato, ora dovrebbe andare.

              A breve dovrei iniziare la carenatura.

              Il problema più grosso, non è tecnico: è "social-circolatorio". Se doveste vedere un mezzo del genere circolare, cosa pensate? "Che bello, ne voglio provare uno" oppure "Cos'è quel coso, chiamate la stradale e poi la neuro"... ?
              Negli altri paesi occidentali non è diffuso ma è accettato. In Italia, dove mancano quasi totalmente le infrastrutture per le biciclette, avrebbe senso o è un progetto completamente fuori dai canoni dell'italiano medio? Che ne pensate? Vado avanti?
              Tenete conto che la velomobile non è niente altro che un velocipede, per cui, una volta rispettate le misure e i sistemi di segnalazione acustica e visiva elencati sul codice della strada, è completamente e perfettamente legale.

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              • #8
                Originariamente inviato da Markciccio Visualizza il messaggio
                ... vedo che forse non c'è molto interesse.
                Ho modificato il telaio del trike perché avevo dei valori sbagliati che non rendevano stabile l'avantreno. Per i più "tecnici" avevo un valore troppo elevato dell'angolo di incinazione del portamozzo (king pin) che mi dava un braccio a terra negativo e quindi il mezzo in rettilineo non andava dritto da solo
                A me interessa molto, specie gli aspetti tecnici; se ti va leggo volentieri una spiegazione di come funziona lo sterzo, perché anche io ho costruito un triciclo e proprio lo sterzo è il punto debole.
                Non debole meccanicamente, ma non funziona bene.

                Il problema più grosso, non è tecnico: è "social-circolatorio"
                Sono d' accordo, in Germania se una macchina tira sotto una bici al guidatore gli fanno pelo e contropelo, quindi portano parecchio rispetto, qui se ammazzi un ciclista sei mesi con la condizionale è il massimo che prendi.
                A parte le infrastrutture carenti (vedi certe piste ciclabili penose, fatte solo per prendere contributi o per propaganda) è la legislazione che non educa/costringe a considerare le bici veicoli a tutti gli effetti, con i diritti e doveri connessi.

                MaZ

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                • #9
                  Bene, allora spiego brevemente questo "king pin" e il mio errore:
                  Meglio mettere una foto:




                  In pratica il "montante", detto anche portamozzo (che è il pezzo dove sta attaccato il cuscinetto della ruota) gira attorno ad un asse, che è per l'appunto l'asse dello sterzo. Il suo prolungamento fino al terreno incontra il terreno stesso in un punto. Visto da davanti, questo punto può essere all'interno della ruota (braccio a terra positivo), oppure perfettamente nel punto di contatto della ruota (braccio a terra neutro), o esterno (braccio a terra negativo). Nella foto l'ho indicato con una freccia. Sulla automobili è in genere positivo o neutro perché così si consente allo sterzo di ritornare in maniera automatica e quindi di viaggiare sui rettilinei con il volante stabile. Se il braccio è negati (come si vede dalla foto), il ritorno non è automatico e lo sterzo è più leggero e ballerino, rendendo il mezzo instabile e faticoso da guidare visto che va corretto sempre.
                  Ieri ho quindi tagliato, piegato gli snodi dello sterzo (che sono fatti con due cannotti dello sterzo di due biciclette, credo si capisca), infilato due tubi più piccoli(per essere sicuro che fosse tutto simmetrico) e risaldato il tutto, come nella foto:



                  Ah, già che ci siamo, i due tubi che vedete, oltre che avvicinati fra di loro vanno "piegati indietro". Infatti l'angolo che l'asse dello sterzo che forma con la verticale (visto lateralmente, questa volta) si chiama "caster. Anch'esso condiziona il ritorno dello sterzo e la stabilità in curva, oltreché l'angolo di camber delle ruote in curva (inclinazione rispetto alla verticale delle ruote). Io l'ho portato a circa 15°, valore che ritenevo accettabile.
                  Ultima cosa, l'ackermann, su google si trova facilmente cosa sia e come si usi, serve per far sterzare di più la ruota interna rispetto a quella esterna in curva.
                  Tutti questi concetti li trovate spiegati su internet, io ho cercato di fare un po' di sintesi veloce.
                  Vedi anche:

                  Informazioni modellistiche

                  Mazarul, se hai dubbi chiedi pure, ho un minimo di esperienza in sospensioni. Queste poi sono senza ammortizzatori e fisse, per cui sono abbastanza facili da far funzionare.

                  A presto.

                  Vi posto anche un bel video di un raduno di più di 100 velomobili, naturalmente in Olanda:

                  Ultima modifica di nll; 25-05-2013, 18:08. Motivo: Unione messaggi consecutivi dello stesso utente

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                  • #10
                    Ultimi aggiornamenti sul progetto:
                    geometrie corrette e risaldato il tutto. Il tike sembra funzionare tutto a dovere. Ho anche modificato parzialmente la trasmissione, posterò delle foto.

                    Questione carenatura: sto lentamente abbandonando l'idea della carrozzeria rigida in vetroresina o fibra di carbonio per i seguenti motivi: per il peso, il costo ma soprattutto per evitare di farmi fermare da tutte le pattuglie della stradale o vigili o carabinieri che incontro. Ripeto che una velomobile è perfettamente legale secondo il codice della strada, una volta accessoriata correttamente con campanello, luci e catarifrangenti ma occorrerebbe spiegarglielo ogni volta. Da fuori sembra una minimacchina, senza targa. Troppo strana per circolare in Italia, almeno per ora.
                    Quindi il progetto si sta dirigendo verso una parziale protezione in telo impermeabile che protegge ma che lascia anche intravedere che dentro a quel coso che sembra una bici c'è un uomo che pedala, asportabile, che ricalca un po' le linee della velomobile. L'idea è quella di fare comunque un posteriore rigido con delle "portaborse" aerodinamiche, comode e che contemporaneamente diminuiscono gli attriti, con un anteriore con teli e tiranti. Infatti è molto più efficiente fare una coda con forma a "goccia" piuttosto che un anteriore estremamente curato e aerodinamico. L'idea è quella di fare una sistema tipo tenda del campeggio con struttura tubolare semi rigida tipo quelle che vendono che si aprono in 5 secondi, da montare in caso di peggioramento delle condizioni atmosferiche, portatile. La sfida è quella di rendere il tutto esteticamente decente, cosa non facile.
                    La testa e il casco lo lascerei fuori perchè altrimenti diventa tutto altissimo e sproporzionato, sembra una tenda con le ruote, però ci metterei con un sorta di mini tettuccio per protezione del solo casco dalla pioggia. Da vedere.
                    Se c'è qualcuno curioso che vuole vedere lo "stato dell'arte" di queste realizzazioni può cercare su google "trike veltop".

                    A presto.

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                    • #11
                      Vai così Markiccio! Sono ansioso di vedere il risultato...

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                      • #12
                        Vorrei capire come si comportano i velocipedi con il vento forte... dalle mie parti è usuale vento a 80kmh... anche 120kmh... una folata laterale cosa provoca?

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                        • #13
                          E' chiaro che un mezzo di 30 kg con una discreta superficie laterale può soffrire del problema. Teniamo conto che comunque le tre ruote, la posizione sdraiata del guidatore (quindi con baricentro basso) e la carreggiata di circa 1 metro rendono abbastanza stabile il mezzo.
                          Anche per questo motivo propendo per il sistema semi carenato, è meno sensibile ai vortici aerodinamici causati dai mezzi pesanti rispetto a quello completamente carenato. Sono comunque problemi analoghi a quelli che potrebbe avere una bicicletta con vento forte laterale.
                          Le velomobili più pericolose con il vento laterale sono le "streamliner" e cioè quelli a due ruote, detentori dei record di velocità. Quelli sono effettivamente pericolosi, infatti quasi nessuno li usa se non per le gare:

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                          • #14
                            Ultimi aggiornamenti: dopo qualche girettino di collaudo sto abbassando la posizione del sedile per rendere più stabile il trike e nel conempo avere una carena più facile ed elegante da realizzare. Se rimane troppo alto potrebbe assomigliare ai risciò a pedali che si usano al mare...eventualmente ci metterò una bandierina per segnalare meglio la presenza nel traffico, però più basso è il baricentro e meglio è, c'è poco da discutere. Non voglio ribaltarmi alla prima curva decisa. Quindi mi tocca modificare il telaio nella parte centrale, posterò poi delle foto delle modifiche.
                            Per quanto riguarda la carena ho intenzione di realizzare due versioni , una rigida in fibra di vetro o in fibra di carbonio (o entrambi), modulare, in modo da poterci andare in giro in versione chiusa o semi aperta. La seconda sarà quella tipo tenda di cui ho parlato sopra per poi usarle a seconda delle necessità.
                            Che ne pensate di questi design?

                            Bonjour

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                            • #15
                              Ciao,
                              se modifichi il telaio forse ti può interessare il sistema da me ideato che trovi qui:

                              http://www.energeticambiente.it/prot...#post118951118

                              http://www.energeticambiente.it/real...#post118859555.


                              La particolarità è che la sezione posteriore, che porta il guidatore, in curva si può inclinare, e su strada rettilinea ma con pendenza laterale (a schiena d' asino) può rimanere verticale.

                              MaZ

                              Commenta


                              • #16
                                Quindi un "leaning trike"?
                                Li conosco bene e ci ho pensato a lungo sul fatto di fare un trike che si inclina in curva ma ci sono troppe difficoltà e pochi vantaggi perché da fermo occorre sempre metterci un freno sull'inclinazione, il che complica molto il tutto. Esattamente come avviene sull'Mp3 della Piaggio, lì c'è un sistema idraulico che tiene dritto lo scooter al semaforo.
                                Il vantaggio sarebbe che il trike può essere più alto perché in curva si inclina come le moto e quindi con rischio nullo di ribaltarsi. Quindi, per evitare problemi e complicazioni, ho scelto di fare un trike con baricentro più basso possibile.

                                Grazie dei suggerimenti, comunque quella soluzione l'avevo già vista complimenti per l'inventiva. Sei poi andato avanti con altri progetto basati su quell'idea?

                                Un sistema simile al tuo, applicato su una velomobile lo puoi vedere qui:

                                http://www.coroflot.com/parrott/Revolution-Cycle-Company

                                I
                                l problema è che con quel mezzo si ha un angolo di sterzo molto ridotto, lo stesso dipende dall'inclinazione del mezzo e quindi non è detto che la forza centrifuga sia in asse con il baricentro del mezzo, costringendo il guidatore a spostarsi sul sedile, per contrastarla.

                                In parole povere, meglio una posizione fissa, tutto più semplice, l'importante è fare il baricentro basso (che tra l'altro porta a una ridotta sezione frontale).

                                Commenta


                                • #17
                                  Non ho proseguito. Pochi soldi, una caduta rovinosa causa sterzo inadeguato, poca tenacia.
                                  Auguri a te.

                                  MaZ

                                  Commenta


                                  • #18
                                    Dopo un po' di tempo vi aggiorno sullo stato dei lavori: sto modificando il trike per semplificare la trasmissione e per alleggerimento generale. In parallelo ho seguito un po' il progetto di un mio amico che ha realizzato un trike completamente in carbonio, peso finale sugli 12 kg, anche questo facilmente carenabile:

                                    Carbon Trike project - page 15

                                    A breve spero di riuscire a iniziare la carenatura del mio. Sarà "modulare" e rigida. In pratica, a seconda del percorso e del tempo atmosferico si portranno aggiungere o togliere dei componenti. Ho scartato la versione in tela e tiranti, esteticamente il risultato era quella di una tenda da campeggio a pedali...

                                    Commenta


                                    • #19
                                      Ciao a tutti,
                                      è un po' che non vi aggiorno sullo stato dei lavori. Il progetto non è morto, tutt'altro. Aspettavo solo di avere qualche risultato da portare all' attenzione del forum.

                                      Nel mese di ottobre ho completato il mio personale velomobile. E' stato una specie di esperimento per valutare dal vivo i vantaggi di un tale mezzo:

                                      Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

Nome:   xdu7.jpg 
Visite: 1 
Dimensione: 662.7 KB 
ID: 1940665

                                      Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

Nome:   alp0.jpg 
Visite: 1 
Dimensione: 60.7 KB 
ID: 1940666

                                      Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

Nome:   eptu.jpg 
Visite: 1 
Dimensione: 81.2 KB 
ID: 1940667

                                      Qui il video della prima uscita:



                                      Qui il video della randonnèe delle risaie, una riunione di mezzi di propulsione umana di inizio novembre:

                                      Rondonèe delle Risaie- estate di San Martino 2013 - YouTube

                                      La struttura è sempre quella di cui accennavo qui sopra: un trike a tre ruote, con infilata sopra una carenatura monoscocca, smontabile per l'estate. C'è un bel portellone-cofano per accedere al posto guida, luci, specchietto, campanello e quello che serve per essere in regola per il codice della strada.
                                      Quello che ho notato è che è un mezzo abbastanza confortevole (al di là di un po' di difficoltà nell'entrare e uscire e a una certa rumorosità della carenatura quando si prendono le buche secche), veloce (ho guadagnato il 15% circa sulla velocità massima, passando da 44 a 50 km/h) e soprattutto non c'è bisogno di un abbigliamento tecnico invernale quando fa freddo. Con 5°C di temperatura esterna, all'interno ci sono circa 15°C. Non ho praticamente ma usato le scarpette invernali ma sempre quelle estive anche con il freddo di novembre. Il peso si è attestato sui 30 kg, accettabile sulle salite medie, eventualmente si potrà elettrificare per le salite ripide, comunque piano piano si arriva ovunque; la carrozzeria è un misto carbonio-vetroresina appoggiato a uno scheletro di tubi multistrato alluminio-pex. L'aerodinamica non è particolarmente ricercata, più che altro ho realizzato quello che mi era consentito dalla tecnica costruttiva utilizzata (abbastanza primitiva).

                                      La questione però si è molto ampliata perchè nel frattempo ho realizzato, con la collaborazione di un amico-progettista, un prototipo di velomobile più evoluto, performante ed esteticamente accattivante. A breve posterò delle foto, non appena saranno definiti gli ultimi dettagli. Questo potrebbe dare altri e più importanti riscontri, almeno nelle intenzioni. Non è detto che non si riesca a farne una piccola produzione artigianale; comunque se a qualcuno interessa buttare via l'automobile e spostarsi con un mezzo ecologico, economico, senza costi fissi, che fa 80 km con pochi centesimi di elettricità, con cui non ci si bagna e non si prende freddo, che assomuglia a una piccola vettura sportiva, consiglio di ritornare su questa discussione e breve.
                                      Saluti a tutti.

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                                      • #20
                                        Novitá?

                                        Ciao!Ci sono novitá in merito al tuo progetto che seguo con grande interesse? Fammi sapere grazie , ciao!

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                                        • #21
                                          Certo! In effetti nel frattempo siamo andati avanti con il progetto anche se c'è voluto un po' di impegno per lo stampo e tutto quanto, realizzando da zero una carenatura. A breve inserirò tutti i dettagli definitivi del mezzo. Per ora inserisco una foto del prototipo nella fase prima della verniciatura definitiva (la foto è un provino fatto con Photoshop per verificare la colorazione). Cominceremo i primi test su strada entro un mesetto. La forma è molto aerodinamica e protettiva, anche se un poco pesante (per un totale di circa 32 kg). E' realizzata in vetroresina poliestere ma nelle versioni future contiamo di sostituire il poliestere con la più resistente resina epossidica e magari, per le versioni più raffinate, fibra di carbonio. Nella foto manca il parabrezza-cupolino trasparente, le luci, frecce, catarifrangenti e la finitura ma a brevissimo potremo circolare su strada per capire eventuali modifiche e miglioramenti.
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                                          • #22
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                                            Devo farti i complimenti hai fatto davvero un bel lavoro... Anche io vorrei iniziare, infatti sto già cercando di reperire i primi componenti estrapolandoli da vecchie bici. Altri componenti sto cercando di recuperarli tramite internet, ma non con poca difficoltá... È difficile trovare ricambi specifici. In questo tu magari saprai darmi qualche dritta! Per esempio le due ruote anteriori non sono semplici ruote, perchè hanno "l'attacco" al telaio solo da un lato, è corretto? Ti sarei molto grato se riuscissi a darmi una mano

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                                            • #23
                                              Ciao a tutti, complimenti markciccio per la tua realizzazione, veramente un ottimo lavoro... un solo consiglio, da autista, con un altezza massima (stimo) di 1 m vederti sarà arduo. Lo dico per esperienza; dove lavoro io un paio di signori usano spesso delle biciclette reclinate, l'altezza dovrebbe essere pressoché la medesima e ti assicuro che sono difficilmente "individuabili" nel traffico o se si presentano affianco al veicolo in determinate zone "cieche" degli specchietti... per il resto, nuovamente, complimenti!!

                                              @Adriano84
                                              Le ruote delle carrozzine per disabili hanno un solo attacco laterale ma, in ogni caso, anche le normali anteriori da bici sono facilmente adattabili sostitendo l'asse del mozzo con un bullone sufficientemente lungo e una rondella
                                              Domotica: schemi e collegamenti
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                                              • #24
                                                Vi posto altre foto dello stato attuale dei lavori:

                                                Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

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                                                @Adriano84: Per quanto riguarda la realizzazione della "base" del velomobile e cioè del trike, vi invito a leggere una discussione sulla costruzione del mio primo trike, sul forum bici reclinate italia:

                                                Il mio primo trike (vestito da velomobile).

                                                Sul forum puoi trovare anche moltissime notizie e consigli, una vera miniera d'oro per chi vuole buttarsi nell'avventura. Per quanto riguarda le ruote anteriori, si usano quelle da 20" tipo bmx, con perno minimo da 12, io uso il 14. Se ne trovano di fatte apposta per i trike, oppure vanno riraggiate per poter usare un perno da mtb, tipo quelle da downhill. Deve essere robusto perchè il perno è normalmente attaccato solo da un lato. In alternativa io ho usato delle ruote da bmx, con un adattatore montato sulla filettatura del pignone. In futuro credo che potremo fornire questo adattatore. Il fatto è che una ruota da bmx si trova a 30 euro mentre quelle apposta per i trike costano 150...

                                                @Lupino: Io in effetti provengo dal campo delle bici reclinate e ti posso dire che per quanto riguarda la visibilità, abbiamo previsto luci a led fisse e lampeggianti al posteriore e soprattutto la classica bandierina "anti SUV", alta 1,5 metri e ben visibile da dietro. Quello della visibilità è un problema relativamente importante. A meno di trovare un automobilista che arriva velocissimo da dietro mentre sta scrivendo un messaggio al cellulare, quando si va in giro con un mezzo del genere (ma anche solo con un trike), appena ti scorgono gli automobilisti rallentano, ti passano lontanissimi e poi proseguono dopo essersi soffermati qualche secondo con lo sguardo indagatore di quelli che non sanno cosa hanno davanti (molte volte pensano a un disabile). E' certamente più sicuro andare in giro con un trike che con una bici da corsa anche perchè l'automobilista non ti odia sapendo che normalmente gli occupi in due tutta la carreggiata o vai in giro in gruppo la domenica mattina bruciando tutti i semafori rossi...
                                                Di km ne ho fatti tanti, vi assicuro che è così. E con il velomobile non credo che cambi molto.
                                                A presto, nuovi aggiornamenti, appena monto plexiglass e luci sarò in giro come un ufo per le strade italiane.
                                                Ultima modifica di Markciccio; 27-04-2014, 11:15.

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                                                • #25
                                                  Vi posto qualche altra foto del velomobile in completamento. Entro il fine settimana dovremmo riuscire ad aggiungere tutto l'impianto elettrico, con gli indicatori di direzione e le luci, i vetri trasparenti per il cupolino, gli specchietti e la bandierina. La batteria è al litio da 10Ah ricaricabile e dovrebbe garantire una autonomia di parecchie ore pur pesando poco.
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                                                    Vista da dietro al buio ricorda la moto di Tron
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                                                    • #27
                                                      Bellissima markiccio!

                                                      Commenta


                                                      • #28
                                                        Grazie dei complimenti, per far capire meglio cosa ci sia dentro, inserisco un paio di foto dell'interno. Non badate ai fili, sto montando l'impianto elettrico, con luci, indicatori di direzione, avvisatore acustico, lampeggiante. Lo sterzo è un manubrio montato su un cardano. In pratica si guida come se avesse un volante (ruotandolo), però è anche libero di alzarsi e abbassarsi, consentendo una agevole entrata nell'abitacolo.
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                                                          • #30
                                                            Complimenti!

                                                            Alcune domande:
                                                            - il velomobile ha il cambio, giusto? Sia sulla corona centrale che sulla ruota dietro?
                                                            - ha sospensioni? E se non ce le ha, come va a comodità?
                                                            - a quando l'aggiunta di un contachilometri in modo da fare un 'cruscotto'? (andrebbe bene anche un posto per uno smartphone, con una bella app tipo quella della nike)

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