informazioni, link e dispute - EnergeticAmbiente.it

annuncio

Comprimi
Ancora nessun annuncio.

informazioni, link e dispute

Comprimi
X
 
  • Filtro
  • Ora
  • Visualizza
Elimina tutto
nuovi messaggi

  • #91
    hei ,hell,
    è vero, hai scritto di tutto e il contrario di tutto..
    quindi puoi dire tutto quello che vuoi di sicuro...

    Commenta


    • #92
      con questo, una pietra tombale su alcune piccole ipotesi ,
      che comunque erano solo mere speculazioni...
      sulla celletta...mizuno...

      La trasformazione degli elettroni
      ________________________________________
      Esponendo una molecola di acqua a un raggio di fotoni ad alta intensità é possibile, all'interno della stessa, trasformare elettroni non di legame in coppie elettrone-positrone?
      ________________________________________
      No, non è possibile perché il processo viola la conservazione della carica. La carica del sistema iniziale (elettrone + fotone) è pari alla carica dell'elettrone, mentre la carica del sistema finale (coppia elettrone-positrone + eventuali fotoni residui) ha carica nulla.
      La presenza della molecola non è rilevante perché l'energia necessaria per creare coppie è molto grande rispetto all'energia di legame dell'elettrone nella molecola. Pertanto, l'elettrone può essere considerato a tutti gli effetti come libero.
      La carica deve conservarsi perché il processo è basato sulle sole interazioni elettromagnetiche che, come è noto, conservano la parità P (non sono, cioè, chirali) e sono invarianti rispetto all'inversione T del segno del tempo. Siccome PT sono conservate nel processo considerato, il celebre teorema CPT garantisce che la carica C debba anch'essa conservarsi. Finora non sono state riscontrate violazioni al teorema CPT.


      anche la possibilità di creazione di coppie elettrone -positrone dall'incontro di due fotoni ad alta energia....
      ammessa anche da CPT,non serve...
      è troppo bassa la probabilità...sembra bassa anche per una macchina di genco...

      Commenta


      • #93
        salve ...
        stavo considerando la possibilità che si possa avere un'equazione euristica per definire il comportamento degli elettroni in un conduttore
        sottoposti ad un campo elettrico...


        il campo elettrico lungo il conduttore,
        deve essere composto da fotoni che colpiscono ed eccitano via ,via lungo il cavo, gli elettroni liberi, che , immediatamente dopo l'urto, anelastico assorbonoi fotoni virtuali,per riemetterli immediatamente dopo...
        con una frequenza minore,perchè una parte dell'energia dei fotoni viene convertita in energia cinetica dell'elettrone,responsabile del drifting...
        a breve spero di poterla formulare

        Commenta


        • #94
          Esiste già addirittura un modello classico che descrive la propagazione delle onde em in un conduttore, che trae origine dall'atomo "classico" (cioè l'oscillatore di Lorentz).

          Commenta


          • #95
            beh,
            non metto in dubbio che esistono altri modelli,
            ma questo non implica che non si possano trovare anche altre soluzioni...

            propio l'epistemologia ha dimostrato come possano esserci infinite soluzioni, a un problema...
            noi possiamo scegliere quelle che ci vanno meglio...

            Commenta


            • #96
              un articolo molto interessante





              Il test «impossibile» scoprirà in una matita effetti da buco nero
              TEAM INGLESE ANNUNCIA UN ESPERIMENTO RIVOLUZIONARIO CON IL GRAFENE «MANIPOLANDO GLI ELETTRONI, CREEREMO PROCESSORI DI NUOVA GENERAZIONE»
              Francesco De Pretis


              SE avete una matita tra le mani, da oggi guardatela in modo diverso: anche attraverso questo semplice oggetto passa la ricerca del futuro. Un articolo su «Nature Physics» sta sollevando grande interesse nella comunità scientifica: un team inglese sta per realizzare un esperimento che si annuncia rivoluzionario, sfruttando alcune proprietà fisiche davvero singolari nella grafite, il minerale opaco impiegato nella produzione dei lapis. Sono due anni che alcuni ricercatori del «Centre for Mesoscience and Nanotechnology» dell’Università di Manchester (Gran Bretagna), capitanati dal fisico russo Andre Geim, stanno studiando il grafene, un foglio costituito da un singolo piano di atomi di carbonio, disposti su un reticolo esagonale, che è il costituente primo della grafite. Lo spettro dell’energia degli elettroni nel grafene ha caratteristiche tali da aver indotto Geim a realizzare una serie di esperienze - mai effettuate prima in un solido - che controllano da «una nuova prospettiva» i principali fatti osservabili della Meccanica dei Quanti: molti di questi fenomeni, infatti, erano stati verificati empiricamente solo in un sistema gassoso. Tuttavia, non ancora soddisfatto, Geim ha anche pensato di alzare la posta del «gioco», ideando un esperimento con il grafene che accerti empiricamente il cosiddetto «Paradosso di Klein», un fenomeno quantistico teorizzato come «Gedanken Experiment» (esperimento mentale) e che fino ad oggi si pensava osservabile solo in condizioni particolarissime, come quelle in prossimità di un buco nero. Per capire meglio le ambizioni del centro di Manchester si deve fare un passo indietro di 80 anni. Fine Anni 20: Bohr, Born, Heisenberg, Pauli, Plank, Schrödinger, Sommerfeld e altri (tra cui lo svedese Oskar Klein) sviluppano la meccanica quantistica. Quel mondo è completamente diverso dalla fisica classica: energie discrete, oggetti che presentano caratteristiche sia corpuscolari sia ondulatorie (sono allo stesso tempo particelle e onde), fenomeni mai osservati prima come la superfluidità (atomi di un fluido che a temperature prossime allo zero assoluto perdono viscosità) e - tra i più sorprendenti - l’Effetto Tunnel: immaginate di osservare una pallina in una buca: possiede un’energia «E», minore dell’energia «U» della barriera di potenziale che la intrappola. Se non si sollecita la pallina, fornendole un’energia sufficiente, questa rimarrà bloccata. Non credereste ai vostri occhi se la pallina uscisse da sola dalla buca. Nell’infinitamente piccolo, invece, non dovreste meravigliarvi: una particella con energia «E» - ad esempio un elettrone bloccato da una barriera di potenziale caratterizzata da un’energia «U» (con «E» minore di «U») - potrebbe oltrepassare la barriera senza sollecitazioni esterne con una probabilità non nulla: è l’Effetto Tunnel, un fenomeno teorizzato da George Gamow nel 1928 e verificato da Ivar Giaever nel 1960. Un effetto così reale che interviene a spiegare le proprietà di molecole e solidi e che è stato impiegato nello sviluppo dei dispositivi a semiconduttori (i diodi a effetto tunnel) e dei più avanzati microscopi. Un anno dopo la pubblicazione di Gamow, Oskar Klein ipotizza l’esistenza di un fenomeno quantistico che generalizza l’Effetto Tunnel con risultati però opposti, così diversi dall’Effetto Tunnel classico che l’Effetto Klein è più conosciuto come Paradosso di Klein. Che cosa succederebbe - si è domandato Klein - se la buca di potenziale in cui è intrappolato un elettrone fosse infinitamente «profonda»? Più «alta» è la barriera e meno probabilità ci sono che la particella faccia «tunneling»: un elettrone, perciò, se vuole avere qualche chance di uscire, dovrebbe muoversi a velocità prossime a quelle della luce (circa 300 mila metri al secondo) per ottenere un’energia tale da fargli «oltrepassare» l’infinita barriera di potenziale: il Paradosso di Klein sarebbe così osservabile in condizioni estreme, come attorno ad atomi «superpesanti» o nelle vicinanze di un buco nero. Ecco perché l’Effetto Klein non ha ancora avuto riscontro empirico e nessuno prima di Geim si era avventurato nel progettare un esperimento ad hoc. Isolando singoli fogli di grafene, Geim ha invece avuto la possibilità di analizzare in laboratorio un sistema in totale analogia formale con quello dei fotoni della luce nel vuoto: condizione che gli potrà permettere di effettuare a breve un esperimento di portata storica. Se avrà successo, l’esperienza potrebbe aprire strade interessanti per lo sviluppo di nuovi tipi di dispositivi semiconduttori: transistor basati sull’Effetto Klein e non solo sull’Effetto Tunnel. A differenza di quest’ultimo, maggiore è la barriera di potenziale e maggiore è la probabilità di «tunneling»: un paradosso che potrebbe rivelarsi decisivo per l’elettronica.

              altro articolo sull'argomento

              «Primo passo verso il computer quantico»
              ELISA MOLINARI DEL CENTRO S3 DI MODENA CHE SI OCCUPA DI NANOSCIENZE E NANOTECNOLOGIE «ADESSO SI POSSONO OSSERVARE CONDIZIONI ESTREME, SIMILI A QUELLE DI UN FOTONE NEL VUOTO»


              Professoressa, perché tanto interesse per il grafene? «Tre anni fa avrei risposto che il grafene - inteso come foglio piano di atomi di carbonio - era interessante per la ricerca di base, ma limitato a un ambito un po’ accademico, perché non si riusciva a isolarlo in forma stabile e a studiarlo. Lo esploravamo da un punto di vista teorico nelle ricerche sui nanotubi di carbonio, che possono essere pensati come fogli di grafene arrotolati su se stessi. Oggi, dopo che Geim l’ha isolato, progettarci sopra degli esperimenti diventa invece rilevante nel campo delle nanoscienze. L’interesse nasce da una caratteristica fondamentale del grafene: lo spettro di dispersione energetica degli elettroni è “photon-like”, ovvero ha un andamento e una simmetria simili a quelli dei fotoni che costituiscono la luce, e più in generale delle particelle relativistiche prive di massa. C’è un’analogia formale tra i due sistemi che altri materiali costituiti da carbonio, come il diamante, non possiedono». E’ questa analogia che potrebbe permettere una verifica dell’Effetto Klein? «Esattamente: analizzare gli elettroni in un foglio di grafene è, in un certo senso, come studiare il comportamento dei fotoni della luce nel vuoto. Uno stratagemma che permette di ricreare a basse energie una serie di esperimenti finora impossibili della fisica quantistica. Geim aveva già pubblicato alcuni resoconti di esperimenti realizzati sull’Effetto Hall quantistico, ma nel caso del Paradosso di Klein c’è di più: sfruttare le proprietà del grafene potrebbe risultare un modo ingegnoso per continuare la ricerca in un campo dove altrimenti sarebbero state necessarie condizioni fisiche davvero “estreme”». Dall’esperienza di Geim seguiranno sviluppi hi tech? «Nelle nanotecnologie ricerca pura ed applicazioni tecnologiche si intrecciano. È possibile che si studi un fenomeno e i risultati ottenuti o le strumentazioni utilizzate abbiano subito una ricaduta tecnologica. Già oggi si cerca di utilizzare il grafene al posto di altri materiali semiconduttori quasi-bidimensionali più convenzionali. Come è stato possibile ottenere nuovi dispositivi sfruttando l’Effetto Tunnel, ugualmente potrebbe accadere con l’Effetto Klein: nel nostro settore di ricerca gli sviluppi si susseguono a grande velocità». Che cosa fa la differenza nelle nanoscienze? «La prospettiva da cui osserviamo i fenomeni è particolare: la scala dei nanometri (i milionesimi di millimetro) è quella di pochi atomi o delle molecole. Su questa scala i costituenti di base della fisica, della chimica e della biologia non si distinguono e queste discipline sono chiamate a cooperare, insieme con la matematica e le ingegnerie, per capire i fenomeni fondamentali e progettarne di nuovi. Per esempio, al Centro “S3” sperimentiamo sistemi basati sul DNA o su proteine come componenti di nuove nanotecnologie». Di cosa si occupa l’«S3»? «Oltre allo studio di nano-biosistemi, con implicazioni in campo biomedico, un filone riguarda i nanosistemi quantistici e il nanomagnetismo: si tratta di ricerche proiettate al futuro, per esempio verso lo sviluppo di qubit (i quantum bit) nello stato solido: è un tentativo di progredire verso il quantum computer».

              Commenta


              • #98
                salve,
                ecco il microscopio che vorrei per studiare stè cellette...

                Scienza7 - le notizie di Ulisse Un microscopio per i nanometriStanno per nascere in alcuni laboratori del pianeta, Italia inclusa, i FEL,dove la tecnologia degli acceleratori di particelle si incontra con i laser



                Sta per arrivare il supermicroscopio del futuro, il Free Electron Laser (FEL), una macchina che verrà costruita in pochissimi laboratori del pianeta (due in Italia), in grado di fotografare oggetti di pochi nanometri di grandezza. Il Free Electron Laser, o laser a elettroni liberi, è una tecnologia che permette di “fotografare” molecole biologiche “al lavoro”, o di riprodurre in laboratorio i processi che avvengono nei gas interstellari o ancora molte altre applicazioni, dalle nanotecnologie alla ricerca di nuovi materiali. In particolare il FEL permetterà di studiare molecole e proteine nel pieno delle loro attività biologica, mentre si muovono in un liquido, ad esempio. Oggi invece occorre cristallizzare gli oggetti biologici da esaminare.

                Il Free Electron Laser può essere descritto come una sorta di potentissimo microscopio che funziona “illuminando” gli oggetti con un fascio di raggi X di altissima frequenza e intensità, e composto da fotoni le cui onde si sovrappongono perfettamente.

                Questa possibilità apre orizzonti promettenti per la proteomica. Il Free Electron Laser può essere però utilizzato anche per molti altri scopi, ad esempio per produrre stati atomici altamente ionizzati che permettono di riprodurre in laboratorio le condizioni e i processi che avvengono nei gas interstellari, oppure per studiare molecole sintetiche destinate a comporre nuovi materiali.

                Sul FEL l’Italia è in prima linea. Nel 2007 comincerà la costruzione di un supermicroscopio da 50 milioni di euro a Roma, sotto l’Università di Tor Vergata. Si chiamerà SPARX ed è opera degli sforzi congiunti di Regione Lazio, MIUR, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), ENEA e CNR, Università Tor Vergata. Un altro FEL sarà realizzato a Trieste con una lunghezza d’onda diversa.


                magari difficile da costruire in garage con i pezzi della ferramenta sotto casa...

                Commenta


                • #99
                  ecco un esperimento per dimostrare
                  la non sfericità delle molecole d'acqua

                  Il moto browniano di particelle ellissoidali
                  Confermate le ipotesi avanzate da Jean Baptiste Perrin negli anni trenta


                  Ricercatori dell’Università della Pennsylvania hanno definitivamente misurato e descritto il moto browniano di una particella ellissoidale isolata, completando un cammino di ricerca iniziato cento anni fa quando Einstein descrisse per la prima volta il moto browniano per particelle sferiche nell’acqua.
                  Il moto browniano, ossia i movimenti casuali compiuti da un piccolissima particella sospesa in un fluido, ha rappresentato il paradigma per il concetto di casualità in molti ambiti, da quello di rumore di fondo in un’apparecchiatura di rilevazione, alle fluttuazioni dei mercati.
                  Per i loro esperimenti, i ricercatori dell’Università della Pennsylvania hanno sfruttato le più avanzate tecniche di imaging digitale disponibili.
                  Come predisse Einstein nel suo lavoro del 1906, la rotazione di particelle sferiche non influisce sui loro spostamenti, ma nel caso di particelle non sferiche – quali sono la quasi totalità delle particelle reali – i movimenti traslatori sono condizionati dalla loro forma.
                  La scoperta dei ricercatori americani, riportata sull’ultimo numero di “Science”, ha rivalutato l’idea dell’esistenza di un accoppiamento fra moti rotazionali e traslatori, già avanzata nei primi anni trenta dal fisico francese Jean Baptiste Perrin, premio Nobel per la fisica nel 1926 proprio per la conferma sperimentale della teoria di Einstein sul moto browniano. L’ipotesi di Perrin sulle particelle non sferiche era peraltro presto caduta nell’oblio.
                  "Uno degli aspetti più entusiasmanti dell’impresa – ha dichiarato Tom Lubensky, che ha diretto lo studio – è la perfetta corrispondenza fra una teoria relativamente semplice e gli esperimenti. Noi abbiamo sviluppato autonomamente questa teoria, ma successivamente abbiamo scoperto molti dei nostri risultati negli scritti di Perrin. La sua opera in merito è oggi ampiamente ignorata, probabilmente anche perché ai suoi tempi non era possibile eseguire esperimenti in proposito."






                  con questo magari me se sveglia l'hell..

                  Le più veloci onde materiali mai fotografate
                  Sfruttandole si potrebbero ottenere acceleratori di particelle ultra-compatti


                  Per la prima volta alcuni fisici dell’Università del Texas a Austin e dell’Università del Michigan sono riusciti a fotografare le onde di Langmuir, onde veloci che si propagano nel plasma. Queste onde sono le più veloci onde materiali mai fotografate, raggiungendo il 99,997 per cento della velocità della luce. Le onde si generano nella scia di un impulso laser ultra-intenso e danno origine a campi elettrici intensissimi, tali da superare i 100 miliardi di elettronvolt al metro (GeV/m). I campi elettrici di queste onde possono essere sfruttati per accelerare elettroni ad altissime energie, tanto che in prospettiva potrebbero portare alla costruzione di acceleratori di particelle ultracompatti, capaci di fare concorrenza agli enormi impianti – migliaia di volte più grandi – attualmente in uso.
                  Finora la comprensione delle interazioni fra elettroni e onde acceleranti era stata ostacolata dall’incapacità di osservarle, ora superata dall’utilizzo di una apposita apparecchiatura che coniuga tecniche stroboscopiche e olografiche. La nuova tecnica fotografica sfrutta due ulteriori impulsi laser che si spostano con le onde per rendere visibili le oscillazioni di campo debole.
                  La ricerca, e le immagini ottenute dai ricercatori, verranno presentate il 3 novembre prossimo al congresso annuale della sezione “fisica dei plasmi” dell'American Physical Society, in programma a Philadelphia.






                  e questo articolo l'è per il genco...
                  mica ci abbandoni...
                  ritorna alla vecchia roba,, quella si che faceva..

                  I microdifetti che ostacolano la fusione nucleare
                  Un passo avanti verso lo sfruttamento efficiente di quelle reazioni


                  Lavorando sulla Nevada Terawatt Facility (NTF) un gruppo di ricercatori dell’Università del Nevada a Reno ha scoperto alcuni effetti fisici che limitano la capacità di innescare i processi di fusione nucleare controllata in una delle tecniche attualmente sfruttate per ottenerla.
                  Secondo questa tecnica, studiata ai Sandia National Laboratories, con un forte fascio di raggi X vengono bombardate piccole capsule di circa 2 millimetri di combustibile (trizio o deuterio) dopo averle fatte implodere. In tal modo si osservano la produzione di un consistente numero di reazioni di fusione e la generazione di molta energia.
                  I ricercatori hanno lavorato su un sistema di confinamento del plasma, chiamato Z-pinch, che sfrutta la generazione di una corrente elettrica nel plasma per generare un campo magnetico. Attraverso filamenti di tungsteno di poche decine di micron di diametro i ricercatori hanno inviato una serie di impulsi della durata di circa 100 nanosecondi di intensità attorno al milione di ampere, contro i 20 milioni utilizzati negli impianti maggiori.
                  Nonostante la scala ridotta a cui sono stati condotti gli esperimenti, anzi proprio grazie a essa, i ricercatori – come riferiscono in un articolo apparso sull’ultimo numero delle Physical Review Letters – sono riusciti a individuare effetti microscopici che ostacolano la conversione dell’energia elettrica in energia di implosione. Sono infatti riusciti a ottenere immagini chiare del processo che evidenziano, oltre alle bolle di plasma che si alzano da piccole fratture nei fili, anche quelle che Cowan, il direttore dell’NTF, ha definito “dita” di materia lasciate dietro di sé dall’implosione. Secondo Cowen si tratta di un una scoperta molto importante per il superamento delle inefficienze mostrate da questi impianti.



                  Commenta


                  • salve,
                    hei, non so se l'hell legge in questi post,
                    però vedo dalle risposte che rilascia in altri post,
                    che magari capire le leggi di ohm,
                    prima di disquisire di neutroni, antimateria, campi magnetici, viaggi nel tempo ..potrebbe essere utile,,,,,,

                    beh, per non fare solo polemica inutile...
                    vorrei tornare sull'ipotesi langmuir che mi sembra hell avesse in mente tempo fa per le cellette mizuno...

                    premesso che non credo che nella cella vi sia un meccanismo che crea fasci laser così intensi e calibrati da permettere questo fenomeno,
                    vorrei capire come pensa che elettroni accellerati al 99% e oltre di C,
                    possano essere catturati dai nuclei di tungsteno per permettre le trasmutazioni...
                    e se pensa ad un fenomeno tipo spallazione,
                    dove la rottura di un nucleo di W per la cattura violenta di un elettrone,
                    produce molti resti , e quali????
                    domande senza nessuna intenzione polemica...

                    Commenta


                    • CITAZIONE
                      hei, non so se l'hell legge in questi post,

                      Io leggo tutto, ma rispondo solo se vale la pena perder del tempo dato che sono con i minuti contati.

                      Commenta


                      • hei hell,
                        ma nella vita , che cavolo fai?
                        oltre che a rispondere nel forum ,intendo...

                        poi non ho dubbi, che oltre a leggere magari capire qualcosa...
                        non guasta...

                        Commenta


                        • CITAZIONE
                          poi non ho dubbi, che oltre a leggere magari capire qualcosa...

                          Quoto, se tu facessi meno lo stupido e ti sforzassi di piu' nel cercar di capire la mole di parole che giornalmente posti, forse ti renderesti conto di molte cose.
                          Però poichè nessuno ti da conto, ti appendi sempre nelle provocazioni allo scopo di scatenare putiferio nel forum. Se scrivessi cose piu' centrate forse riceveresti risposte da altri invece di continuare questo monologo.

                          Spero che capisci quel che voglio dire, e non fraintendi come al solito, è un discorso per te non certo per me.

                          Commenta


                          • hei hell,
                            se invece di inveire e offendere,
                            fossi capace di rispondere una volta a tono...
                            ti ho chiesto cosa cavolo fai nella vita..
                            capace di rispondere?

                            mica ti chiedo cose che non puoi capire...
                            effettivamente qui non sto facendo didattica...
                            quindi forse non è che ho te come interlocutore...

                            Commenta


                            • CITAZIONE
                              se invece di inveire e offendere,
                              fossi capace di rispondere una volta a tono...

                              Se dovessi risponder a tono alle tue provocazioni questo forum diventerebbe una pescheria.
                              Inoltre dirti stupido non vuol dire insultarti, ma sottolineare un atteggiamento che mostri ultimamente.
                              Sinceramente, a me non me ne può fregar nulla di quel che scrivi, ma mi scoccia il fatto che di tanto in tanto, quando ti accorgi che nessuno ti da conto, vieni a nominar me o altri che NON abbiamo nulla a che vedere con il discorso che porti avanti.
                              Quindi fammi il favore di smetterla una volta per tutte.

                              Inoltre chi sono e cosa faccio non lo vengo a scrivere su un forum accessibile a tutti. Chi deve sapere chi sono ha anche il mio telefono e residenza, e sa esattamente cosa faccio e cosa no.
                              Purtroppo sono restio dal dare i miei dati personali a chi si pone dinanzi a me con atteggiamenti istigatori e denigratori. Inoltre mi sostiene una certa regoletta del forum che 'sconsiglia' la divulgazione dei dati personali. Quindi ti invito a smetterla con questi discorsi. Tu puoi sapere su di me solo che sono uno che sa molto bene quello che dice. Se poi tu non interpreti bene le mie parole allora sono problemi tuoi, ed il fatto che tu interpreti male non vuol dire che io debba per forza correggerti. Anzi, tendo a non risponderti.
                              In base a quanto sopra quindi, no, non sono io il tuo interlocutore, perchè non sono la tua spalla nel far casino qui dentro. Però mi scoccia che alla fine dei tuoi post metti la parola Hell come se fosse l'Amen della messa.
                              Vediamo quando la finisci.

                              Commenta


                              • su,ragazzi,pace&bene.Amen.(anzi,Hell).

                                Commenta


                                • hei ovi,
                                  mica stai pensando ad un altro gedanken...

                                  beh, io cerco di non fare polemiche,
                                  noto solo che dopo aver assistito a teorie ...bah...
                                  propugnate anche dall'hell,
                                  che sembra piovere dal cielo,
                                  teorie dove si cercava di dimostrare la possibilità di drifting di elettroni e ioni a velocità relativistiche,
                                  in stà celletta mizuno..
                                  dopo essermi preso un sacco di insulti perchè le ho sempre rigettate,

                                  volevo cercare di trovare una possibile strada che le potesse sostenere...
                                  visto che sembra impossibile...
                                  cercavo di capire quale mente le potesse difendere..

                                  mica ho chiesto dati personali,
                                  ho chiesto se uno fa l'operaio , l'idraulico ,
                                  il tecnico telecom, il professore,
                                  il ricercatore enea,o che diavolo...
                                  una risposta non certo così personale....
                                  e non è certo un'offesa...
                                  se uno mi dice l'operaio mica penso che è stupido...

                                  Commenta


                                  • alcune considerazioni di uno scienziato vero, premio nobel...

                                    Un universo diverso
                                    Reinventare la fisica da cima a fondo
                                    Robert Laughlin



                                    "Il mondo in cui viviamo oggi é colmo di fenomeni meravigliosi e fondamentali che non abbiamo ancora saputo cogliere perché non li abbiamo osservati, o che non abbiamo saputo osservare perché non ne abbiamo la capacità tecnica. La scienza ha un potere enorme: attraverso la sua rigida obiettività può rivelarci verità che non avevamo neppure immaginato. In tal senso continua a essere un patrimonio inestimabile, nonché una delle più grandi creazioni dell'umanità.»


                                    Laughlin parte dallo spunto riportato all'inizio per esporre la sua rivoluzionaria visione della fisica dei giorni nostri. Le leggi microscopiche che abbiamo inseguito per secoli, dice, ci ingannano. Non che le leggi della fisica siano sbagliate, sia detto chiaramente. Anche perché funzionano benissimo, e Laughlin lo sa. Semplicemente, quelle leggi che noi crediamo governino i fenomeni sono, per il fisico americano, l'esito del comportamento collettivo della materia, «conseguenza di altre regole più elementari che ne rappresentano le basi». La materia, in breve, si auto-organizza, e le leggi fenomenologiche che otteniamo dagli esperimenti non sono che l'esito di questa auto-organizzazione.

                                    L'idea è tanto più valida quando si vanno a studiare fenomeni «esotici», anche se ormai conosciuti da tempo, come la superconduttività, la superfluidità o quell'effetto Hall quantistico frazionario che è valso il Nobel a Laughlin (condiviso con Horst Störmer e Daniel Tsui). E il senso dell'organizzazione della materia, secondo l'autore, si vede proprio da questo singolare fenomeno. Se il campione di materia che osserviamo è troppo piccolo, dice, il fenomeno non avviene. Quando invece il campione è sufficientemente grande, allora è proprio dal comportamento collettivo che emergono il fenomeno e la legge fisica.

                                    queste considerazioni ci danno la chiave per accedere a quei fenomeni «strani» che presto, probabilmente, daranno uno straordinario impulso innovativo alla tecnologia, schiudendo quegli scenari da fantascienza che Richard Feynman aveva previsto fin dagli anni cinquanta.

                                    Commenta


                                    • Hai postato un articolo veramente interessante.
                                      Penso anch'io che la fisica debba essere reiventata perchè ci sono contraddizioni molto gravi.
                                      Per esempio: che significa fisica classica, relativistica, quantistica, eccetera ?
                                      La fisica è una sola, punto e basta.



                                      Si sa che
                                      massa=Forza/accelerazione

                                      ma questa equazione, (e tante altre), non funzionano più quando siamo vicini alla velocità della luce, oppure quando abbiamo a che fare con energie e masse nell'ordine della grandezza di Planck.


                                      La fisica deve essere solo una.
                                      La fisica deve essere una cosa seria.



                                      Alle scuole medie si deve insegnare l'equazione dicendo subito che quella equazione è semplificata e valida in certe situazioni.
                                      No! insegnare una equazione, e poi all'università insegnarne un'altra (valida anche alle velocità prossime a quelle della luce).


                                      La nuova fisica universale, (cosi come la intendo io), permetterebbe anche la creazione dell'energia dal nulla, (vedi particelle virtuali che compaiono e scompaiono continuamente - tempi di plank).

                                      Quelli che giocano con le calamite allo scopo di cercare la free energy, perdono il loro tempo.
                                      Prima di tutto dovrebbero andare a vedere se c'è qualche tipo di fisica che, (in certe situazioni permetterebbe) la free energy, e poi DOPO fare i progetti.
                                      Invece...
                                      PRIMA fanno i progetti, e poi DOPO vedono che non funzionano.


                                      --------------------------------------------------------------------------
                                      --------------------------------------------------------------------------



                                      Inoltre avevo fatto polemica col GDPE allo scopo di capire il principio fisico, alla fine è andata a finire che ho progettato di bombardare il piombo con ioni di idrogeno veloci, ma sempre rimane il fatto che non ho capito il principio fisico che sta alla base del GDPE, quindi purtroppo rimango dubbioso.

                                      Commenta


                                      • CITAZIONE
                                        Alle scuole medie si deve insegnare l'equazione dicendo subito che quella equazione è semplificata e valida in certe situazioni.
                                        No! insegnare una equazione, e poi all'università insegnarne un'altra (valida anche alle velocità prossime a quelle della luce).

                                        Vuoi forse provare a spiegare ad un ragazzino che non riesce a svolgere semplici equazioni di primo grado cose complesse come gli spazi vettoriali ed i tensori che sono alla base di quelle equazioni che tu citi, Newton a parte?

                                        Ma quando scrivete pensate? La matematica è come un palazzo, va costruita piano per piano, non puoi partire dalla cima fino a completarla con le fondamenta, se no ti crolla. Bisogna partire pian piano, con un percorso di apprendimento che stimoli l'allievo e lo faccia evolvere mentalmente di pari passo con le sue conoscenze.
                                        I ragazzi di ora sono piu' intelligenti di quelli di 30 anni fa, ma questo non vuol dire che si può partire dallo spiegare un tensore senza aver capito che si intende per derivata, integrale, curvatura o altri concetti basilari. Altrimenti creiamo solo una persona che conosce le cose per sentito dire, incapace di verificarle, bravo solo a scrivere e riportare roba ma incapace di capirla.

                                        Però purtroppo qui si spara a casaccio roba che poi quando vien letta da chi ne mastica un po di queste cose viene rigettata. La qualità di quel che scrivete è legata alla concretezza ed al tempo che passate a pensare prima di scrivere. Gettar spazzatura nel forum è del tutto scandaloso.
                                        Quando un insegnante legge una frase del genere può solamente ridere, perchè lui SA cosa vuol dire far capire ad un ragazzino di 14 anni che capisce solo di motorini e playstation che saper fare un sistema di primo grado in due equazioni è importante. Sapete cosa fa quel professore? Si fa una sonora risata e si chiede se chi scrive è mai stato a scuola, poi chiude explorer e se ne va a correggere le decine di compiti in classe, sicuro che solo uno massimo due han fatto un buon lavoro.

                                        Bhà rimango sempre piu' sconcertato da certe cose. Meucci ha davvero ragione.

                                        Commenta


                                        • hei, l'è turnà il genco...meno male...
                                          beh,una risposta la devo...

                                          il piombo bombardato da protoni, non produce eccessi di energia...
                                          nun aricordo bene,penso che l'energia di spallazione nel piombo sia attorno ai 200Mev, ,
                                          meglio se 400Mev reali,
                                          nel reattore di rubbia,
                                          la spallazione del piombo serve per aumentare il numero di neutroni
                                          per alimentare la reazione a catena nel torio..

                                          allora si aumenta il numero di neutroni e si supera la soglia critica di quel tanto che innesca una reazione a catena di fissione del torio , che deve produrre calore bastevole per sostenere la baracca, compreso l'accelleratore di protoni per il piombo, e magari qualche surplus da mettere in rete..

                                          a che serve allora la spallazione se basta mettere assieme una massa critica appena superiore ad uno di torio perchè la reazione si inneschi da sola?

                                          serve per sicurezza, la massa critica del torio si tiene sotto l'uno,
                                          se succedono problemi basta spengere l'accelleratore, niente spallazione, e automaticamente la fissione del torio scende sotto i livelli di sicurezza..
                                          se no partirebbe come a chernobil....
                                          adesso me metto pure a fare il professorino........

                                          questa la capisce anche meucci e magari pure hell,
                                          anche se è troppo preso a costruire laser...
                                          magari gli puoi dare una mano genco...
                                          beh, laughlin intendeva riferirsi alle cariche frazionarie...
                                          sinceramente non lo seguo fino in fondo quando asserisce che la relatività non vale più sotto certi limiti microscopici...
                                          comunque un punto di vista interessante,
                                          sopratutto in riferimento agli auto-feedbak che sembrano instaurarsi nella cella a f.f.. uh qui la mettiano nel difficile..
                                          per altre cose .. no money...no party

                                          Commenta


                                          • CITAZIONE
                                            anche se è troppo preso a costruire laser...

                                            Che vuoi, c'e' chi parla e basta c'e' chi lavora sul serio, in Italia è cosi'.

                                            Commenta


                                            • CITAZIONE (rabazon @ 3/11/2006, 11:03)
                                              il piombo bombardato da protoni, non produce eccessi di energia...
                                              nun aricordo bene,penso che l'energia di spallazione nel piombo sia attorno ai 200Mev, ,
                                              meglio se 400Mev reali,
                                              nel reattore di rubbia,
                                              la spallazione del piombo serve per aumentare il numero di neutroni
                                              per alimentare la reazione a catena nel torio..

                                              200 Mev te lo sei inventato tu, questo valore si riferisce alla spallazione del titanio o altro elemento leggero.

                                              Il grande Rubbia non fa centrali con rendimento negativo, e la fissione del torio produce meno di 200 Mev



                                              Sul sito
                                              qui

                                              c'è scritto chiaramente che per fissionare (o spallare) u-235 u-233 u-239 bastano ZERO elettronvolt

                                              Poi c'è scritto che per fissionare u-238 e th-232 occorrono almeno 1 Mev

                                              E' possibile fissionare il piombo usando ioni di idrogeno anzichè neutroni, (è pressochè uguale).

                                              Ho cercato in tutto il web ma non sono riuscito a trovare l'energia minima necessaria per fissionare un atomo di piombo con un solo protone.
                                              Di sicuro il valore non è lontano da 1 Mev, questo è certo perchè il peso atomico del piombo è molto vicino all'uranio e quindi pure il piombo non è tanto stabile come sembra.

                                              La scissione del u-235 produce una energia spaventosa di 211,5 Mev e 211,5 è maggiore di ZERO.

                                              La scissione del u-238 produce una energia spaventosa di 200 Mev e 200 è maggiore di 1.



                                              In molti siti web è scritto che con 1000 Mev (tungsteno) si ottengono 25 neutroni, cioè 25 fissioni, ogni fissione eroga circa 150 Mev
                                              150 Mev x 25 = 3750 Mev 3750 è maggiore di 1000
                                              Già da qui si nota qualcosa di strano.

                                              A parte il fatto che ottenere 25 neutroni da un solo protone è roba da megalomane perchè ce ne basterebbe solo uno di neutrone, (un protone per ogni neutrone).
                                              Cosi facendo 1000/25=40 40 basterebbero.
                                              E poi stiamo parlando del tungsteno che ha un peso atomico minore del piombo, quindi con struttura atomica più difficile da scardinare.
                                              Perciò quel 1000 Mev per 25 neutroni non è valido per il piombo, per ottenere un solo neutrone basterebbe veramente poco.

                                              Per ottenere 150 Mev basterebbe veramente poco (la vera free energy è quella).


                                              Poi mi viene da ridere quando vengo a sapere che sulla superficie del pianeta Terra il torio è abbondante quanto il piombo.
                                              Quindi a cercare in natura il torio faccio la stessa fatica di cercare il piombo.

                                              Ma nel caso del torio il dato sicuro ce l'abbiamo, infatti ripeto quello che ho scritto sopra: per fissionare il torio occorrono almeno 1 Mev e ne ottengo circa 180 Mev


                                              180 > 1

                                              (questa è la vera free energy, ed è anche molto potente e abbondante) <img src=">




                                              Forse Rabazon sta pensando che il torio è meglio del piombo, io sarei daccordo.

                                              Commenta


                                              • come calcolare l'energia che ti necessita per infilare delicatamente un protone dentro l'atomo di piombo, te lo ho indicato su xmx forum, perchè, tù che ci hai riempiti di conti e calcoli, non ti applichi ancora una volta e, non la calcoli ???

                                                Odisseo

                                                Commenta


                                                • Ecco,si,più o meno.

                                                  '''Most current ADS designs propose a high-intensity proton accelerator with an energy of about 1 Gev,directed towards a spallation target made of liquid lead-bismuth (which would also act as a coolant) in the core of the reactor.
                                                  In that way, for each proton interacting in the target, an average 20 neutrons are created to irradiate the surrounding fuel. Thus, the neutron balance can be regulated such as the reactor would be below criticality if the additional neutrons by the accelerator were not provided.'''

                                                  L'ADS è il sistema di pilotaggio dell'acceleratore.
                                                  Bombardano una mescola di piombo e bismuto (num. atom. 82 e 83) con 1 Gev,ottenendo una 20ina di neutroni per ciascun protone entrante.
                                                  Ora,il piombo e il bismuto già son reperibili,manca solo uno 'strumentino' che eroghi quel Gev.
                                                  ECCIVVOLEVVATTANTOOO?

                                                  Commenta


                                                  • GeV?
                                                    Con un acceleratore di una trentina di cm si ottiene un MeV. Per un GeV serve MOLTO piu' spazio.

                                                    Commenta


                                                    • Perchè 20?

                                                      Ne basta uno solo

                                                      Commenta


                                                      • Uno solo?..anche per mettere incinta una donna basta un solo spermatozoo.Bisogna vedere se arriva all'ovulo :P :P

                                                        Commenta


                                                        • Per un attimo voglio prendere per buono quel 20.
                                                          Ogni neutrone corrisponde a circa alla fissione che libera 150 Mev
                                                          150x20=3000 Mev = 3 Gev

                                                          3 Gev > 1 Gev


                                                          -----------------------------------------------
                                                          A parte il fatto che quel 20 è probabilmente falso perchè se col tungsteno ne ottengo 25, ma il bismuto e il piombo sono più pesanti e quindi dovrebbero produrre più neutroni (forse 40 neutroni con un solo protone).


                                                          Commenta


                                                          • hei, calma...
                                                            allora, il nucleo di piombo è abbastanza stabile,
                                                            si spalla il piombo per dare un surplus di neutroni per la fissione a catena del torio...
                                                            è questa la fonte di energia...uffa...
                                                            non è detto che basta un nucleo pesante per avere fissioni spontanee...
                                                            ma insomma...


                                                            per hell, non è meglio che te lo compri il laser?
                                                            invece di perdere tempo...


                                                            Commenta

                                                            Attendi un attimo...
                                                            X