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  • salve, sò sempre il rabazon,
    ho dovuto cambiare il nik...


    per quanto riguarda la produzione di particelle virtuali,
    le dobbiamo considerare a energia e massa negativa, quindi ad energia gravitazionale negativa..

    riconsideriamo l'effetto tunnel in un transistor normale...

    allora si produce una coppia elettrone-positrone virtuale...
    la barriera produce un disaccoppiamento temporale e l'elettrone virtuale si libera dall'altra parte della barriera,
    mentre il positrone esotico atratto dalla barriera si annichila con un elettrone normale già presente e confinato dalla barriera...
    questo ricompone l'energia del vuoto e non produce i due gamma dell'annichilazione normale materia.antimateria...


    allora,perchè osserviamo l'elettrone liberato, mentre non osserviamo mai il positrone esotico?
    forse per una questione di dimensioni....
    il positrone esotico potrebbe essere molto più" piccolo" dell'elettrone,
    ed avendo cariche negative, non ancora in grado di essere rilevato dai nostri strumenti...
    anche se la carica elettrica additiva dovrebbe essere rilevata...
    ma forse non la rileviamo facilmente perchè mascherata dal buco prodotto nella barriera...


    mah...

    riconsiderazioni sulla formula

    .... ... (h*K)+1/2
    . (--------------------)+2
    . . ...(C+3)+1/2
    -------------------------------------------------------- -------------A= forza di casimir
    . 8pigrecoG ......15 .......4+3.............. . ............D+2
    ---------------- ----- --------------- D+4(1- -----------)+1/2
    . C+4 .............. 2+5 ....pigreco+3 .. . ............*Lh+2


    dove

    h*=costante plank/2pigreco
    G= costante newton
    A= area superfici
    D=distanza superfici
    Lh= lunghezza base dei gravitoni....
    semplificando

    ...pigreco hC
    -----------------------------------A=casimir force
    .
    .....................D+2
    .480 D+4(1- --------)1/2
    ......................Lh+2
    dove
    h=costante di plank

    beh, in questa formula ho semplificato l'inviluppo del gravitone a molti avvolgimrnti su una sfera complessa, non pefettamente chiusa,
    e con l'antigravitone esotico più piccolo dimensionalmente, di alcuni ordini,
    e ho considerato come l'apporto più significativo, il crearsi e l'annullarsi continuo di gravitoni ed antigravitoni esotici...
    a gravità negativa o repulsiva....




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    • Sono discorsi anche troppo complessi per me, ad ogni modo...

      Quello che io volevo chiedere era che mediante la forza elettrica è possibile ionizzare della materia e strappare via elettroni normali da un normale nucleo atomico.

      Per quale misteriosa ragione, (secondo te), la forza elettrica non separa le particelle virtuali elettrone-positrone ?
      Forse che il positrone ha anc'esso la stessa carica negativa uguale all'elettrone e quindi sarebbero dello stesso segno?

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      • Forse perchè la coppia si dura un tempo MOLTO MOLTO breve...
        e quindi la forza elettrica deve MOLTO MOLTO grande

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        • CITAZIONE (stranger @ 16/1/2007, 20:43)
          Forse perchè la coppia si dura un tempo MOLTO MOLTO breve...
          e quindi la forza elettrica deve MOLTO MOLTO grande

          L'"Italiano", Stranger,.... L"ITAGLIANO" image

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          • beh, genco-strano...

            devi considerare che nel caso del buco nero,non parliamo del mare di Dirac,

            ma di un mare composto di particelle esotiche,off shell, non on shell...
            comunque sia... effettivamente il tempo di disaccoppiamento è enormemente piccolo...

            beh. comunque il vuoto è parecchiotto affollato...non credi?

            comunque sto riconsiderando il problema dell'evaporazione dei buchi neri...
            hawking considera che particelle esotiche, viste dall'infinito, possono essere considerate reali...
            cioè proiettate all'infinito diventano on shell..
            quindi succede che il vuoto produce due particelle esotiche e una cada dentro il buco, mentre l'altra si allontana all'infinito...
            in questo caso, con un'operazione matematica...non si sa bene quanto realmente fisica..
            la particella che fugge diventa un fotone reale, e per mantenere il principio di conservazione dell'energia.. la particella che cade diventa ad energia negativa e il buco diventa più piccolo...
            ci sono calcolli vettoriali e tensoriali basati sui vettori di killing,
            molto complessi c,,, che indicano come autocoerente questa soluzione...
            perchè vettori di tipo spazio diventano vettori di tipo tempo...
            altre soluzioni ,sempre basate sui vettori di killing, presumono che una particella si spezzi in due dentro l'ergosfera ruotante del buco ,
            ed una ad enegia positiva venga scagliata all'infinito, mentre l'altra negativa cade dentro...
            altre soluzioni riguardano particelle a carica elettrica, tipo positroni ed elettroni...
            perchè i buchi sono caratterizzati da volume, spin e carica...

            ma queste soluzioni mi trovano insoddisfatto...
            presto presenterò un procedimento fisico diverso, basato sulla forza repulsiva anti gravitazionale e di casimir...

            per hell,

            dunque io ho postato una prima formula, dove si postulava una variazione di massa derivata da una variazione di densita,e/o di volume..
            quindi a parità di densità, se il volume aumenta o diminuisce,
            aumenta o diminuisce la massa..
            (sempre per l'omino con il membro sbagliato che hai postato..)
            a meno di vivere nell'universo a sforzo maggiore di amicod...

            ora abbiamo due problemi, se aumenta e diminuisce il volume a velocità relativistica, dobbiamo correggere in lorentz l'equazione...
            inoltre dobbiamo tenere conto di fattori dovuti alla rotazione..
            se esiste...
            mah...

            io personalmente sono completamente insoddisfatto di queste risposte...

            ah, sempre per il genco,
            il modello standard, prevede che la carica dell'elettrone, come noi la vediamo, sia vestita,
            cioè mascherata dal continuo prodursi di particelle dal vuoto, ed annichilazione...
            senza questa attività, l'elettrone avrebbe carica" nuda...
            il problem gli è che la carica nuda sarebbe infinita...
            mah.. credo che ora hai le idee talmente sconfuse ..
            ma non è problema, per il più grande progettatore di macchine a rendimento negativo...

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            • risposta per genco...

              effettivamente, dirac ipotizza un mare di elettroni negativi,
              poi diventato il campo QED nello standard,
              un buco in esso è un positrone...
              ma anche un fotone, ben energetico,potrebbe creare un buco nel mare...
              il problema che queste coppie di fotoni ad energia altissima possiamo produrli solo negli accelleratori di particelle..
              per questo non è normale che osserviamo la produzione di coppie di particelle...

              Commenta


              • per il genco-
                da le scienze
                Un suono che rompe la "barriera della luce"
                Per le onde sonore il fenomeno era considerato una mera ipotesi teorica


                Nulla può viaggiare più velocemente della luce… a parte un suono. È questa la battuta con cui un gruppo di ricercatori della Middle Tennessee State University ha presentato sull’ultimo numero di
                Applied Physics Letters i risultati di un suggestivo esperimento.
                Un suono è spesso composto dalla sovrapposizione di numerose onde di differente lunghezza d’onda. A un certo punto, queste onde costituenti possono combinarsi costruttivamente per produrre un impulso che si muove attraverso il mezzo a una velocità nota come velocità di gruppo. In un normale mezzo dispersivo la velocità di un’onda è proporzionale alla sua lunghezza e dà origine a una velocità di gruppo che è più lenta della media delle velocità delle onde che costituiscono il suono. Ma in un mezzo che sia dispersivo in modo “anomalo” – tale cioè da assorbire o attenuare fortemente certe frequenze – la velocità di gruppo diviene inversamente proporzionale alla lunghezza d’onda, ossia diventa molto più veloce.
                In effetti, per la velocità di gruppo della luce è già stato dimostrato che essa può viaggiare a velocità superiori a quella della luce nel vuoto. Ma l’esistenza di onde acustiche capaci di viaggiare a simili velocità era considerata una mera ipotesi teorica, anche perché, per realizzarsi, questo fenomeno richiede un aumento della velocità di gruppo di milioni di volte.
                William Robertson e colleghi della Middle Tennessee State University sono però ora riusciti a generare un suono “più veloce della luce” sospingendo un impulso sonoro attraverso una guida d’onda al cui interno un filtro scompone il segnale in due parti che corrono lungo cammini di lunghezza differente per poi ricombinarle in modo da creare una situazione di dispersione anomala. Quando i due treni d’onda interferiscono uno con l’altro riproducono la forma dell’impulso originario, ma molto più veloce. Nell’articolo in cui dà conto dell’esperimento, Richardson osserva che questo tipo di situazione può in realtà prodursi anche in situazioni usuali.
                Va comunque ricordato, conclude Richardson, che anche in questo caso – così come in analoghi esperimenti condotti con impulsi luminosi o elettrici – non ci si trova di fronte a una violazione dei principi della relatività speciale, in quanto le onde portanti viaggiano comunque a velocità inferiore a quella della luce e nessuna forma di informazione, materia o energia si trasferisce a velocità superiore a quella della luce.




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                • formula forza del mare esotico delle particelle gravitazionali


                  .... ... (h*K)+1/2
                  . (--------------------)+2
                  . . ...(C+3)+1/2
                  --------------------------------------------------------------------- A= FEs
                  . 8pigrecoG ....15 .......4+4....................*Lhk+2
                  ---------------- ---- --------------- D+4(1- -----------)+1/2
                  . C+4 .............16..(2pigreco)+3................D+2


                  dove
                  C=velocità luce
                  h*=costante Planck/2pigreco
                  G= costante Newton
                  A= area superfici
                  D=distanza superfici
                  *Lhk= lunghezza base dei gravitoni....ottenuta moltiplicando la lunghezza di Planck per una costante k additiva per la gravità
                  semplificando

                  ...pigreco hC
                  ----------------------------------- A=FEs
                  .
                  .....................*Lhk+2
                  .480 D+4(1- ----------)1/2
                  ......................D+2
                  dove
                  h=costante di plank

                  alcuni dati sono modificati..(l'inviluppo della superficie del gravitone su una sfera a raggio 1)anche se alla fine non cambia nulla




                  articolo interessante su un -rilevatore di neutrini ad elettrodi...
                  anche se non ho capito come sono disposti stì elettrodi in germanio..

                  Neutrino detector is compact yet sensitive
                  18 January 2007

                  A new p-type germanium radiation detector could be the first to measure "soft neutrino-nucleus scattering", a mechanism that was originally predicted 30 years ago. Neutrinos are elusive particles that rarely interact with other matter, and are normally only glimpsed in huge detectors. This is not so with the prototype detector made by physicists in the US, which could be small enough to monitor for the illegitimate use of nuclear reactors, such as the removal of weapons-grade radioactive material (arXiv.org/physics/0701012).

                  The soft recoiling of a nucleus after it has been struck by a low-energy neutrino is a mechanism that physicists have long been keen to get a grip on. Low energy neutrinos probe entire nuclei at once, and as a result there is a strong likelihood of these interactions occurring compared to other neutrino scattering processes, potentially enabling detectors to become very compact. But the catch, which has prevented the construction of such detectors until now, is that a successful detector would have to be acutely sensitive at low energies.


                  Low-energy neutrino
                  search
                  Juan Collar and colleagues from the University of Chicago and Canberra Industries in the US, however, have now built a prototype detector that has just that. Like existing germanium detectors, the new detector spots softly-recoiling nuclei as they ionize surrounding atoms in the semiconductor. But unlike existing germanium detectors, impurities distributed within the p-type semiconductor help the ionized charges to move, effectively "pulling" them towards the detector's electrodes. The physicists also reduced electronic noise by using much smaller electrodes that minimize unwanted capacitance.

                  The most significant application presents itself in nuclear reactors, where there is increasing concern that fuel rods could be removed illicitly and used to make nuclear weapons. Although in principle a reactor's neutrino signature would change following illicit behaviour, detectors proposed hitherto have been so large (over 30 cubic metres) and sensitive to noise that they cannot get within the 20 metre radius required to monitor with any reliability. Collar's device, at over 1,000 times smaller (and roughly half a kilogram), is unobtrusive enough for it to monitor a reactor at close range.

                  But the applications don't stop there. Because the detector responds in the same way to all known types of neutrino (electron, muon and tau), it could possibly provide the first concrete evidence for the much-debated fourth type: the so-called "sterile" neutrino.

                  Collar says that his team are now looking to lower the energy threshold of their prototype further still, so that they detect even more low-energy neutrinos using the same mass of germanium.

                  About the author
                  Jon Cartwright is a reporter for Physics Web

                  Edited by superabazon - 21/6/2007, 03:12

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                  • Sono curioso di sapere che distribuzione statistica hai usato per la descrizione del mare esotico di particelle gravitazionali

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                    • hem.
                      scusate, mi si è ripetuto più volte l'articolo...
                      beh..per la distribuzione..

                      possiamo pensare totale , distribuita su superfici dell'area di plank...
                      e con tempi di frequenza inferiori a 10-43 sec..


                      aho.. volevo dire superiori,,più grandi acc...

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                      • salve,
                        propongo agli amministratori di spostare questa discussione nella sezione discussioni...
                        non voglio aggiungere troppa confusione a questa sezione...
                        dove si trattano esperimenti pratici.

                        per il il genco-calcolo di un volume/massa ruotante
                        .
                        A=8pigreco(m+(m2-A2)1/2)G2/C2


                        dove
                        A=superficie della sfera o volume
                        m=massa
                        A=momento angolare
                        G=cost. Newton
                        C=velocità luce...

                        se sostituiamo m con

                        raggio=2mG/C2

                        m=raggioC2/2G
                        mah... sembra che più piccolo il valore del momento angolare,maggiore la superficie...
                        stessa cosa con la carica

                        A=8pigreco(m+(m2-E2)1/2G2/C2)
                        dove E=carica elettrica...

                        speriamo che amicod non legga qui...



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                        • scusate,
                          piccolo cambio nella formula precedente

                          A=8pigreco(m+(m2-a2)1/2)G2/C2


                          dove
                          A=superficie della sfera o volume
                          m=massa
                          a=momento angolare
                          G=cost. Newton
                          C=velocità luce...

                          se sostituiamo m con

                          raggio=2mG/C2

                          m=raggioC2/2G
                          mah... sembra che più piccolo il valore del momento angolare,maggiore la superficie...
                          stessa cosa con la carica

                          A=8pigreco(m+(m2-E2)1/2)G2/C2
                          dove E=carica elettrica...

                          se no la superficie e il momento angolare hanno la stessa indicazione

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                          • Intendevo la distribuzione statistica delle particelle gravitazionali negli stati di energia, per un sistema in equilibrio termico, visto che mi sembra un argomento di meccanica statistica.

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                            • caro wech,
                              beh, per la verità non ho adoperato nessuna statistica...

                              la formula calcola una forza, che troviamo tra due superfici, e con distanza arbitraria,
                              potrebbero queste quantità essere enormi o piccolissime...
                              quindi non mi proponevo di trovare storie specifiche delle particelle...
                              ma solo gli effetti macroscopici di questa attività...
                              forse questa è già una statistica...

                              comunque la formula
                              è una semplificazione ed una prima rozza quantizzazione di un effetto...

                              certo proporre semplicemente l'area di planck, e la costante del tensore di einstein ,,e moltiplicarli per un'area e per una lunghezza...e trovare anche indici i....quindi complessi...
                              non basta per avere una buona quantizzazione...ma una buona formula euristica sì....

                              alla base della formula, che rispetta entro alcuni limiti...i risultati di laboratorio finora accertati...tranne che per distanze piccolissime od enormi...
                              ho posto l'ipotesi che siano sopratutto le particelle esotiche gravitazionali
                              a produrre le forze di casimir...
                              ecco la vera differenza...

                              poi , ma questo non è chiaro dalla formula, ho ipotizzato una forte asimmetria tra gravitoni...
                              teoricamente potrei indicare un limite di asimmetria...
                              ma poi non so come falsificare ancora la cosa ...
                              ed in laboratorio potremmo trovare limiti diversi...
                              anche perchè certe costanti di correzione, tipo i numeri di barbero-immirzi..sappiamo se sono reali o no...
                              , solo dopo prove di laboratorio....

                              Commenta


                              • bene , per complicarci la vita...

                                A=8pigrecoGn*h(J(j+1))1/2
                                dove
                                A=area loops o gravitone positivo
                                G=costante di Newton
                                *h= costante di planck ad h tagliato
                                j=1/2 n dove n=+/-i ed n si intende il valore di spin
                                oppure

                                .....Log2
                                n=------------------- i o costante di barbero-immirzi
                                .....pigreco(3)1/2

                                considerando che 1/2 n*h= particella....
                                potremmo sostituire

                                A2=e ^ in/r

                                e ottenere il momento angolare ....mah.....




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                                • ok, in altre sezioni ho postato sulla violazione palese dell'entropia del buco nero...


                                  i principi termodinamici sono violati palesemente perchè se aggiungiamo calore ad un buco nero,
                                  questo aumenta di volume, quindi l'area superficiale ed abbassa la temperatura.

                                  cosa impossibile per i principi termodinamici,
                                  se immetto calore in un sistema.,,,sempre ne alzo la temperatura...


                                  potremmo pensare /formula di hawking)

                                  Sbn=AKC3/4G*h

                                  dove
                                  Sbn=entropia buco nero
                                  A=superficie area

                                  K=costante di Boltzmann
                                  C=velocità luce
                                  G=costante di Newton
                                  *h=costante di Planck tagliata

                                  bene...giusto...
                                  e se il buco nero ha temperatura più alta...dell'ambiente circostante, evapora...
                                  ed obbedisce ai principi termodinamici...che prima ha violato...accc...
                                  durante la formazione del buco,
                                  abbiamo una violazione della freccia del tempo?
                                  genco ,che ne pensi?



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                                  • Penso che la freccia del tempo venga violata ma si tratta di una violazione senza alcun valore pratico, "la freccia del tempo" è una frase inventata da alcuni scrittori per spiegare meglio il discorso dell'entropia, si tratta quindi di una falsa violazione cioè una violazione che non esiste.
                                    Al limite!... La freccia del tempo potrebbe essere messa seriamente in discussione con la cosidetta energia negativa (l'energia negativa non ha niente ha a che fare con l'antimateria).
                                    Finora non è mai stato dimostrato che l'energia negativa esista veramente, si suppone che esista perchè altrimenti non si riesce a spiegare come le particelle virtuali possano comparire e poi scomparire dopo un tempo brevissimo.
                                    Durante quel lasso di tempo brevissimo la legge di conservazione dell'energia non sembra funzionare alla perfezione, tanto più viene ingrandito lo studio dell'infinitamente piccolo... tanto più le leggi della fisica classica vacillano sempre più fino a diventare totalmente fasulle.
                                    Sembra che entro lo spazio di planck tutto sia possibile ma per noi osservatori macroscopici rimane impossibile fare un qualcosa all'interno di quel piccolissimo spazio.
                                    Forse prima del big bang l'universo era grande come la lunghezza di planck, e dentro quella lunghezza tutto era possibile (anche la creazione dell'universo stesso).

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                                    • b eh genco,
                                      senza drammi,
                                      ma qui abbiamo la relatività che collide con la termodinamica...

                                      poi certo, il principio d'indeterminazione collide seriamente con la legge di conservazione d'energia...
                                      e qui parlo propio di princi generali....

                                      non parlo di spazi di liouville, di vettori di killing ,di tensori di weil,di rinormalizzazioni impossibili...del problema del tempo in quantistica....ecc..
                                      mah..
                                      certo che abbiamo motivi per pensare che stiamo navigando su un mare sempre più difficile senza avere i migliori strumenti per la rotta..

                                      mah..
                                      considerazioni su un corpo ruotante..
                                      Temperatura buco nero ruotante

                                      ...............1
                                      Tbm= ----------------------------------------
                                      ...........4pigreco m l 1+(1-a2/m2)1/2l


                                      a=momento angolare

                                      Temperatura buco nero stazionario



                                      .................1
                                      Tbm= --------------------------
                                      ............4pigreco m


                                      Entropia corpo nero stazionario


                                      ............kC3 A
                                      Sbh= ------------------
                                      ............4G*h


                                      Entropia corpo ruotante


                                      2pigreco Gk
                                      ------------------- m (m+ (m2 – a2)1/2=Sbn
                                      C*h


                                      Area buco nero ruotante


                                      8pigreco G2
                                      -------------------- m (m+(m2-a2)1/2 =A
                                      C4

                                      a=momento angolare


                                      Raggio buco= 2 m G/C2

                                      Entropia con formula di Boltzmann

                                      S=k logV

                                      V=volume corpo

                                      boh... sembra non riusciamo ad avere la stessa entropia ...

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                                      • bene allora abbiamo

                                        A=8pigreco(m+(m2-a2)1/2)G2/C2


                                        dove
                                        A=superficie della sfera o volume
                                        m=massa
                                        a=momento angolare
                                        G=cost. Newton
                                        C=velocità luce...

                                        se sostituiamo m con

                                        raggio=2mG/C2

                                        m=raggioC2/2G
                                        mah... sembra che più piccolo il valore del momento angolare,maggiore la superficie...
                                        stessa cosa con la carica

                                        A=8pigreco(m+(m2-E2)1/2)G2/C2
                                        dove E=carica elettrica...che poi potrebbe anche essere + o -

                                        se sostituiamo con i parametri di planck
                                        parametri di Planck

                                        Massa =2.1 10-5g
                                        Lunghezza =1.6 10-35mt
                                        Tempo =5.3 10-44 sec
                                        Temperatura =2.5 10 +32 K



                                        mah ... non collima...

                                        Edited by superabazon - 8/2/2007, 14:40

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                                        • dalle scienze...
                                          articolo interessante

                                          Bolle di sapone cosmiche

                                          L'interfaccia fra l’interno dei buchi neri e il resto dell’universo ha comportamenti simili a quelli di una sottile membrana di sapone APPROFONDIMENTISimulata la fusione di due buchi neri


                                          Da molti anni vi sono indizi che i buchi neri, o quanto meno la loro interfaccia fra l’insondabile interno e il resto dell’universo, abbiano comportamenti simili a quelli di una membrana. Approfondendo l’analogia formulata negli anni settanta dall’astrofisico del Caltech Kip Thorne, Vitor Cardoso, dell’Università del Mississippi, e Oscar Dias, del Perimeter Institute in Canada, hanno pensato di ispirarsi nel loro studio sui buchi neri alle forze di tensione superficiale che tengono insieme le bolle di sapone, senza pensare all'inizio di avere a disposizione nulla più di un modello estremamente rozzo e semplificato. “Ciò che ci ha stupito – ha detto Dias – è come un sistema complesso di equazioni come quelle di Einstein possa essere modellizzato così bene dai fluidi e dalle loro tensioni superficiali. L’approccio del paradigma della membrana rende i calcoli molto più semplici e siamo rimasti esterrefatti dall’ottima approssimazione che fornisce.” I due ricercatori hanno in particolare applicato il modello allo studio delle “stringhe nere”, lunghi e sottili buchi neri, dimostrando che questi strani oggetti cosmici possono frantumarsi in frammenti più piccoli, esattamente come un filo d’acqua sgocciolante può frangersi in molte piccole gocce. La loro ricerca verrà pubblicata sul "Physical Review Letters", il giornale ufficiale della American Physical Society.

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                                          • ed ora genco...
                                            pensi che i buchi neri non evaporino=

                                            Il grande acceleratore che entrerà in funziona al CERN alla fine dell’anno avrà il delicato compito di verificare l’attendibiltà della teoria delle stringhe, oggi la più forte candidata per essere la famosa “teoria del tutto” che i fisici rincorrono da decenni


                                            La teoria delle stringhe potrebbe trovare una conferma o essere confutata definitivamente dagli esperimenti del Large Hadron Collider (LHC), l’acceleratore di particelle che entrerà in funzione alla fine del 2007 al CERN di Ginevra. Lo strumento offre un nuovo approccio per testare questa potenziale “teoria del tutto”, la cui verifica è finora sfuggita a qualunque test.

                                            Secondo la teoria delle stringhe, le particelle come gli elettroni e i fotoni sono in realtà minuscole cordicelle che vibrano. La bellezza della teoria è che spiega tutte le forze conosciute — compresa la gravità, che il modello standard non riesce invece a comprendere. Ma i detrattori della teoria sostengono che non esiste nessun modo per verificarla.

                                            Forti testimonianze a favore della teoria delle stringhe potrebbero venire dall’osservazione dei mini-buchi neri a vita breve che si potranno produrre al LHC. Tuttavia le probabilità che si producano effettivamente sono estremamente basse, e quindi il fatto che non vengano rilevati non basterà per falsificare teoria.

                                            Nel 2006 Allan Adams, fisico teorico esperto di stringhe, che lavora al MIT (Cambridge, USA) e altri scienziati hanno proposto una verifica più convincente. Hanno dimostrato che certi tipi di collisioni tra particelle potrebbero rivelare se i principi fondamentali sui quali poggia la teoria delle stringhe siano sbagliati.

                                            Un altro gruppo, guidato da Jacques Distler dell’Università di Austin in Texas (USA), ha poi dimostrato che le energie necessarie per rivelare questi effetti sono effettivamente alla portata di LHC.

                                            Uno dei principi della teoria delle stringhe deriva dalla teoria della relatività di Einstein, secondo la quale la velocità della luce è la stessa per tutti gli osservatori, un principio chiamato invazianza di Lorentz. Questo principio — insieme agli altri tre su cui poggia la teoria delle stringhe — determina il modo in cui interagiscono fra loro le particelle forti chiamate bosoni W. Se queste interazioni sono inferiori alla forza calcolata dal gruppo di Distler, significherebbe che uno dei principi della teoria delle stringhe è sbagliato e che quindi la teoria stessa è sbagliata, sostengono i ricercatori.

                                            Se la teoria delle stringhe dovesse essere abbandonata, i fisici dovranno trovare una teoria del tutto alternativa in grado di spiegare i risultati di LHC. “Se osserveremo delle violazioni alla teoria, si comincerà a lavorare freneticamente per trovare qualche alternativa compatibile con le violazioni,” ha detto Distler a “New Scientist”.

                                            L’alternativa potrebbe essere la teoria chiamata gravità quantistica ad anello (loop quantum gravity), secondo la quale lo spazio stesso è quantizzato in minuscoli pezzetti. Alcuni fisici sostengono che la gravità quantistica ad anello non soddisfa l’invazianza di Lorentz. Secondo Distler, “Questa è una possibile direzione che si potrà esplorare.”

                                            Malgrado i test possano in linea di principio invalidare la teoria delle stringhe se si trovassero delle violazioni, sia Distler che Adams pensano che i risultati rispetteranno i quattro principi della teoria, e che quindi la teoria delle stringhe rimarrà una valida candidata per essere la teoria del tutto.

                                            David Shiga




                                            2 febbraio 2007In collaborazione con New Scientist

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                                            • Prima ad una massa sottrai una superficie - od un volume od un momento angolare, non è molto chiaro... - (che, dal punto di vista algebrico, nulla da eccepire, ma dal punto di vista fisico... penso che un chiarimento ci vorrebbe: mi risulta un po' difficile da concepire) poi alla stessa massa sottrai una carica elettrica. Per il resto le due equazioni sono identiche ma, secondo quel che scrivi tu, dovrebbero magicamente dare comunque o una superficie o un volume... Com'è possibile? Inoltre vedo che i dati sono espressi i metri ed in grammi: spero che tu non li abbia usati entrambi così nelle tue formule (senza fattori di conversione), perché in genere o si usa il sistema CGS o il SI o, se ti va, le unità imperiali o ecc.
                                              Non collima...

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                                              • beh, wech,
                                                ogni tanto me sbajo,
                                                l'errore che mi capita più spesso è confondere i cm con i mt,
                                                quindi obbligato quando lo faccio a quelli che lo trovano

                                                per il resto......

                                                solo esercizi in libertà---niente di concreto......per ora...
                                                invece

                                                per la formula
                                                .... ... (h*G)+1/2
                                                . (--------------------)+2
                                                . . ...(C+3)+1/2
                                                --------------------------------------------------------------------- A= FEs
                                                . 8pigrecoG ....15 .......4+4.............. . .........D+2
                                                ---------------- ---- ------------------ D+4(1- -----------)+1/2
                                                . C+4 .............16..(2pigreco)+3 .. . .........*Lhk+2


                                                dove
                                                C=velocità luce
                                                h*=costante Planck/2pigreco
                                                G= costante Newton
                                                A= area superfici
                                                D=distanza superfici
                                                *Lhk= lunghezza base dei gravitoni....ottenuta moltiplicando la lunghezza di Planck per una costante k additiva per la gravità
                                                semplificando

                                                ...pigreco hC
                                                ----------------------------------- A=FEs
                                                .
                                                ......................D+2
                                                .480 D+4(1- ----------)1/2
                                                ....................*Lhk+2
                                                dove
                                                h=costante di plank


                                                beh,questa è l'unica formula completa che ho proposto...
                                                dov'è l'errore?
                                                ...
                                                potremmo scrivere meglio

                                                ..pigreco hC ...................... A
                                                ---------------- ------------------------------------------ = Fes
                                                .....480...............D^+4( 1- D^+2/*Lhk^+2)1/2


                                                certo il modo in cui otteniamo la costante 480 è discutibile....

                                                abbiamo un volume per l'inverso di due superfici non perfettamente chiuse ..ecc...il tutto con ...
                                                con unità di planck, ma possiamo approssimare a 480....
                                                e poi usare questa costante adimensionale tranquillamente in altra formula..
                                                quindi, .....

                                                Edited by superabazon - 8/2/2007, 17:40

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                                                • beh, riorganizziamo la formula Fes enegia esotica




                                                  . aPl ........... 1 ............................A
                                                  ---------- ----------- ------------------------------------=Fes
                                                  . Tes...........Kgeo ........D^+4(1- D+2/*Lh+2)1/2


                                                  dove

                                                  aPl=area di Planck=*h G/C+3
                                                  Tes= costante tensore di Einstein=8pigrecoG/C+4
                                                  Kgeo=costante geometrica asimmetria gravitoni=60/2pigreco+3
                                                  A=area superfici dove si esplica la Fes
                                                  D=distanza superfici
                                                  *Lh=lunghezza di Planck per costante kgravitazionale

                                                  bene, consideriamo Kgeo comunque un'approssimazione, visto che i gravitoni possono avere forme geometriche differenti da sfere perfette, e comunque i loops non dovrebbero esserlo, e la costanmte di correzione della lunghezza di planck dovremmo trovarla in laboratorio, perchè diventa quasi impossibile da identificare, essendo una media di possibili geometrie complesse...
                                                  qualcuno potrebbe notare che avremmo indici i, immaginari , nell'esponente alla quarta della distanza..
                                                  questo indica che per distanze o inferiori, o in scala, superiori,
                                                  avremmo energia Fes repulsiva invece che atrattiva, e nel caso limite
                                                  di distanza delle superfici uguali sia nel limite superiore ed inferiore ,
                                                  Fes uguale a 0....
                                                  commenti?



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                                                  • aspetto sempre che si sposti questo post nella sezione discussioni...

                                                    ma tant'è...

                                                    una disgressione ...
                                                    in altre sezioni...
                                                    mi sono interessato di una curiosa legge di gravitazione,
                                                    una formula generatrice di numeri casuali assolutamente notevole...
                                                    beh, in sè non è veramente interessante,

                                                    ma alcune considerazioni più o meno nascoste di alcuni,
                                                    che sospettavano lo spin delle particelle come generatore di gravità ,
                                                    mi hanno incuriosito...
                                                    premetto, questa teoria già è in contrasto con l'equivalenza massa energia di Einstein,dove anche l'energia ha gravità,
                                                    ed i fotoni hanno spin =0, però hanno elicità,ma non credo che c'entri...

                                                    poi una teoria simile, quella di wheil, in ultima e sottile analisi, porta ogni particella ad essere diversa dalle altre,dovute a storie differenti... in netto contrasto con una delle leggi generali della quantistica e delle misurazioni e osservazioni...quindi non mi convince assolutamente ma ...
                                                    comunque...
                                                    dunque riprendiamo l'analisi....

                                                    ogni corpo materiale è costituito da molecole con spin ,a sua volta composte da nuclei con spin composti, a sua volta composti da adroni con spin, a sua volta composti da quark con spin isotopici...

                                                    allora se la gravità dovesse dipendere dallo spin o vortice, a temperatura dello 0 assoluto non avremmo movimenti... niente vortici, niente gravità....
                                                    mah, a parte che sotto ad 1/2 h non possiamo andare, per via della energia/temperatura del vuoto,
                                                    potremmo sostenere che i quark continuano a vorticare, e quindi a mantenere la gravità... anche se abbassando la temperatura noi non notiamo mai nessuna significativa diminuzione della forza di gravità del corpo...

                                                    ma nel caso dei buchi neri... questi ingoiano le particelle e le distruggono dopo averle congelate nell'orizzonte degli eventi... ...quindi non hanno gravità?
                                                    impossibile...
                                                    ma, se ammettiamo che le particelle che cadono dentro, possono avere una distorsione tale da sostituire i vettori di killing da tipo tempo in tipo spazio,
                                                    e quindi con determinate traettorie le particelle per un osservatore fuori , all'infinito, possono sembrare con tempo invertito e quindi ad energia negativa,potrebbero avere anche antigravità?
                                                    e quindi possono violare le leggi della termodinamica?
                                                    mah, tutto questo percorso per arrivare a questa domanda...
                                                    genco...che ne pensi?





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                                                    • articolo interessante,
                                                      remond capirà---

                                                      da tuttoscienze

                                                      Spazio. Si scatena la corsa per un cavo di 100mila chilometri che colleghi la Terra e i satelliti
                                                      Realizzato con una fibra di nanotubi di carbonio, inaugurerà una nuova era di esplorazioni

                                                      ANTONIOLOCAMPO

                                                      Un filo nello spazio in grado
                                                      di collegare due masse che si
                                                      trovano in due orbite (e quote)
                                                      diverse. E’ un’idea che
                                                      parte da lontano, abbozzata
                                                      dal pioniere dell’astronautica
                                                      Konstantin Tsiolkowskij.
                                                      Ora, questo sogno - che a
                                                      molti continua ad apparire
                                                      bizzarro - ha fatto il primo
                                                      passo per divenire realtà.
                                                      Due società Usa - la LiftPort
                                                      e la X-Tech Projects - hanno
                                                      ottenuto i finanziamenti per
                                                      realizzare i progetti commerciali
                                                      dell’ascensore spaziale
                                                      e la NASA ha messo a
                                                      disposizione un premio di
                                                      200 mila dollari per una gara
                                                      d’appalto annuale - la Space
                                                      Elevator Challenge - in
                                                      modo da incoraggiare la ricerca
                                                      nel settore.
                                                      La prima edizione, battezzata
                                                      «Wirefly X-Prize Cup»,
                                                      non ha avuto vincitori. Nessuno,
                                                      tra la dozzina di partecipanti,
                                                      è riuscito a far salire
                                                      in 55 secondi lungo un filo da
                                                      55 metri, il proprio «climber
                                                      ». Ma la gara è appena cominciata.
                                                      Il concetto di ascensore
                                                      spaziale, almeno all’apparenza,
                                                      è semplice: un satellite in
                                                      orbita geostazionaria è collegato
                                                      alla superficie terreste
                                                      con un cavo, mentre i veicoli
                                                      salgono e scendono. Tuttavia,
                                                      perché accompagni la Terra
                                                      nella rotazione (dando l’impressione
                                                      di stare fermo in un
                                                      punto sull’equatore), deve
                                                      avere un cavo di almeno
                                                      35.800 chilometri. Questo,
                                                      inoltre, dev’essere resistente
                                                      e leggero per supportare il
                                                      suo stesso peso.
                                                      I nanotubi di carbonio sono
                                                      un’ottima opzione: si tratta
                                                      di cilindri dello spessore di
                                                      qualche miliardesimo di metro
                                                      che sopportano la tensione
                                                      e il calore e non si deteriorano.
                                                      Se usati come fibre da
                                                      costruzione, generano prodotti
                                                      centinaia di volte più robusti
                                                      dell’acciaio e cinque volte
                                                      più leggeri. Tuttavia non è ancora
                                                      possibile costruire nanotubi
                                                      in quantità sufficienti o riunirli
                                                      in una stringa altrettanto
                                                      forte quanto il tubo singolo.
                                                      «Inoltre la fibra più forte disponibile
                                                      ha una forza pari solo al
                                                      4% di quella richiesta per
                                                      l’ascensore spaziale», spiega
                                                      Ben Shelef, co-fondatore della
                                                      Spaceward Foundation, che
                                                      partecipa alla gara per lo «space-
                                                      elevator». «Se i ricercatori
                                                      saranno in grado di incrementare
                                                      la forza della fibra del 50%
                                                      all’anno, saranno in grado di
                                                      produrre un filo utilizzabile già
                                                      entro il 2013».
                                                      Così si realizzerà un «nastro
                                                      » spesso un metro, con base
                                                      nel Pacifico, su una piattaforma
                                                      a Ovest dell’Ecuador,
                                                      che svetti a 100 mila chilometri
                                                      d’altezza. Sul filo verrebbe
                                                      poi installato un ascensore
                                                      per trasportare nello spazio di
                                                      tutto: dai satelliti agli astronauti.
                                                      Secondo Brad Edwards,
                                                      ricercatore Usa che ha fondato
                                                      la «Highlift», l’apparecchiatura
                                                      potrebbe essere
                                                      pronta entro 10 anni, catapultandoci
                                                      nella nuova era dell’esplorazione
                                                      dello spazio.
                                                      All’inizio verranno lanciati
                                                      in orbite basse alcuni razzi: si
                                                      uniranno a formare un’astronave
                                                      da 80 tonnellate che salirà a
                                                      40 mila chilometri, entrando in
                                                      orbita geostazionaria. Da lì si
                                                      lancerà il nastro per altri 72 mila
                                                      chilometri nello spazio, calandone
                                                      una seconda porzione di
                                                      collegamento con la piattaforma.
                                                      Grazie a un contrappeso e
                                                      alla forza centifruga la parte superiore
                                                      di carbonio resterà tesa.
                                                      Le funzioni di ascensore, invece,
                                                      verranno assolte da ramponi
                                                      da sette tonnellate, che
                                                      percorreranno il nastro a 200
                                                      all’ora, trasportando carichi anche
                                                      di 13 tonnellate.
                                                      L’alimentazione sarà garantita
                                                      da laser a elettroni liberi e,
                                                      secondo Edwards, sarà come
                                                      prendere l’ascensore in un grattacielo.
                                                      Per raggiungere l’estremità
                                                      del nastro - coprendo un
                                                      quarto della distanza che ci separa
                                                      dalla Luna - ci vorranno
                                                      due settimane.


                                                      «Ci sono rischi
                                                      nascosti
                                                      Colpa di calcoli
                                                      ottimistici

                                                      Nicola Pugno, lei è ingegnere,
                                                      fisico, e professore di scienza
                                                      delle costruzioni al Politecnico
                                                      di Torino e uno dei primi in Italia
                                                      a occuparsi di nanomeccanica:
                                                      lei ha dimostrato - come ha
                                                      evidenziato «Nature» - una serie
                                                      di difetti nei calcoli dello
                                                      «space elevator». Quanto è fattibile
                                                      il progetto?
                                                      «Il concetto del cavo è semplice:
                                                      se sufficientemente
                                                      lungo, rimarrà teso, perché
                                                      la forza centrifuga prevarrà
                                                      su quella gravitazionale.
                                                      Per ridurne la lunghezza si
                                                      potrà impiegare una sorta
                                                      di “contrappeso”, intorno ai
                                                      100 mila km di distanza dalla
                                                      Terra. Il vantaggio è che,
                                                      se venissero realizzati
                                                      ascensori in grado di arrampicarsi
                                                      sul cavo, si potrebbero
                                                      mandare in orbita masse
                                                      a costi molto ridotti. Superata
                                                      una certa distanza dalla
                                                      Terra, poi, gli ascensori verrebbero
                                                      accelerati dal campo
                                                      centrifugo, quindi a costo
                                                      energetico zero, ma rallentando
                                                      la velocità di rotazione
                                                      terrestre».
                                                      Ci spiega quali sono le limitazioni
                                                      scientifiche?
                                                      «Un solo atomo mancante
                                                      può ridurre da 100 a 80 gigapascals
                                                      la resistenza del
                                                      singolo nanotubo e per l’aumentare
                                                      della probabilità di
                                                      imperfezioni sempre maggiori
                                                      nella struttura la resistenza
                                                      scenderebbe sotto
                                                      30 gigapascals, contro il minimo
                                                      dei 63 necessari».
                                                      I calcoli sono stati fatti in modo
                                                      approssimativo?
                                                      «Sono stati fatti come se
                                                      non esistesse un solo difetto.
                                                      E’ un approccio errato».

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                                                      • CITAZIONE (superabazon @ 8/2/2007, 14:38)
                                                        ma nel caso dei buchi neri... questi ingoiano le particelle e le distruggono dopo averle congelate nell'orizzonte degli eventi... ...quindi non hanno gravità?
                                                        impossibile...
                                                        ma, se ammettiamo che le particelle che cadono dentro, possono avere una distorsione tale da sostituire i vettori di killing da tipo tempo in tipo spazio,
                                                        e quindi con determinate traettorie le particelle per un osservatore fuori , all'infinito, possono sembrare con tempo invertito e quindi ad energia negativa,potrebbero avere anche antigravità?
                                                        e quindi possono violare le leggi della termodinamica?
                                                        mah, tutto questo percorso per arrivare a questa domanda...
                                                        genco...che ne pensi?

                                                        Tu che sei esperto in diffusione della luce...
                                                        Lo spazio vuoto può essere considerato come fatto di onde elettromagnetiche la cui frequenza è zero?
                                                        Cosa cambia tra frequenza del vuoto e frequenza della onde elettromagnetiche ?

                                                        Io penso che è possibile violare i principi della termodinamica con una spugna che è fatta di materiale semiconduttore come i diodi, questa spugna impregnata con un liquido conduttore o gas conduttore cui cariche elettriche sono frenate per mezzo di nanodiodi della spugna.
                                                        Forse una cella elettrolitica, chissa...!

                                                        Per quanto riguarda il buco nero non saprei cosa pensare, il solo fatto che esso attira tutto (pure il calore) è già una prova di violazione dei principi termodinamici.


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                                                        • Avevi detto che per effetto di Klein, ad ogni morte di papa il buco nero perde mezzo fotone, quindi il buco nero supermassiccio nero non è eterno ma evapora completamente dopo circa 10^100 miliardi secoli.
                                                          Però sorge un dubbio...
                                                          Gli scienziati avevano rilevato che da tutte le direzioni esiste la cosidetta "radiazione di fondo", questa radiazione di fondo corrisponde a circa 3 gradi kelvin.
                                                          Questa radiazione di fondo alimenta il buco nero che teoricamente dovrebbe crescere all'infinito, però si tratterebbe di una crescita molto piccola cioè 0,000000000000000000000000000000000000000.....1 cioè zero virgola poi un centinaio di zeri e poi UNO.

                                                          Ora!
                                                          Se la crescita è maggiore dell'evaporazione tu capisci che la cosa diventa roccambolesca (se non non addirittura drammatica) tentare di eseguire qualche calcolo che riguarda la durata di tempo dell'esistenza del buco nero supermassicio.

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                                                          • beh,genco,
                                                            una buona osservazione....
                                                            buchi neri sufficientemente massicci,
                                                            sono molto al di sotto della temperatura di fondo,

                                                            ma... dato che l'universo si espande, e quindi si raffedda,
                                                            prima o poi diventerà così freddo che i buchi neri saranno più caldi dell'ambiente circostante, e quindi iniziano ad evaporare....
                                                            comunque c'è tempo per farsi du pizzette...
                                                            dal mio punto di vista , ci troviamo su un buco nero più grande del nostro universo, quindi più freddo, e questo a sua volta..ecc.ecc. fino ad un buco universale a temperatura infinitamente uguale a zero...e qui la frequenza del vuoto diventa zero....o quasi....
                                                            mah... la termodinamica potrebbe avere ancora ragione...

                                                            in altre sezioni discutevo con un tipo, mi sembra sulle strane accellerazioni delle sonde pioneer uscite dal sistema solare....

                                                            ebbene, il tipo aveva delle conclusioni sue , che lascio a lui...
                                                            però mi è venuto un dubbio...

                                                            uno dei problemi della quantum con la relatività,


                                                            è che mentre massa ed energia, tempo e spazio in relatività sono equivalenti, o varianti, o commutanti,tra loro...

                                                            in MQ queste sono osservabili distinte di un corpo e quindi sono legate dalla disequazione di heisenberg, e non commutanti...
                                                            potremmo pensare che anche la massa inerziale e quella gravitaziionale possono essere osservabili legate dal principio di indeterminazione...
                                                            beh, per risolvere il dilemma tra relatività e MQ. dirac trovò strade sottili, e riuscì a proporre l'equazione dell'elettrone, dove momento di moto ed energia sono mescolati nello spin,
                                                            e poi trovò anche le antiparticelle...
                                                            ma lui era un genio teorico... io sono solo un esperimentatore...o un elettricista pigro...

                                                            inoltre si è trovato che massa e tempo e energia sono legate da una
                                                            equazione dove il tempo è quello di dimezzamento....o emivita...
                                                            della particella..= e^ iET/h

                                                            ne consegue che anche particelle stabili come i protoni dovrebbero decadere,di sicuro siamo oltre i 10+30 annetti, risultato da misure di laboratorio..
                                                            e sembra che i limiti superiori siano dell'ordine di 10+200anni...
                                                            un bel pò...
                                                            limite che potrebbe risultare anche mooolto più grande, se h molto più piccola e quindi andare bene anche per universi molto più grandi e freddi...
                                                            mah, per stare nel pratico...
                                                            non ho capito una mazza della tua celletta...genco...
                                                            ma per fortuna c'è qualcuno che ha para capito tutto...
                                                            quindi quando torna .. te vende il para apparato e sei a posto...







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                                                              Eccezionale esperimento con i condensati di Bose-Einstein
                                                              Da luce a materia, da materia a luce
                                                              di Folco Claudi

                                                              L’informazione è trasferita tramite la conversione dell’impulso ottico in un’onda di materia che si propaga tra i due punti dello spazio
                                                              Potrebbe aprire la strada a un modo completamente nuovo di intendere le telecomunicazioni la recente ricerca della Harvard University, nel corso della quale gli scienziati sono riusciti per la prima volta a fermare in un punto un impulso di luce, convertirlo in materia, e riconvertirlo in luce in un altro punto dello spazio distante dal primo.
                                                              La notizia è sorprendente, pur tenendo conto che in anni recenti sono stati fatti significativi progressi nella manipolazione della materia tramite la luce e della luce con la materia. Sistemi particolarmente interessanti dal punto di vista fisico sono i campi laser risonanti che interagiscono con nubi dense e molto fredde di atomi: in essi si osserva un accoppiamento diretto con il moto degli atomi esterni tramite il momento scambiato quando i fotoni vengono emessi o assorbiti. Un caso estremo di manipolazione della luce risonante si ha con la propagazione nei condensati di Bose–Einstein (BEC).

                                                              Gli autori dell’articolo Lene Vestergaard Hau, Naomi S. Ginsberg e Sean R. Garner, hanno dimostrato che un impulso di luce lento può essere fermato e “immagazzinato” in un BEC e successivamente fatto “rivivere” da un condensato completamente differente, distante dal primo 160 micron: l’informazione è trasferita tramite la conversione dell’impulso ottico in un’onda di materia che si propaga tra i due punti dello spazio.

                                                              "Con questo risultato – ha spiegato Lene Vestergaard Hau, della Harvard University – abbiamo dimostrato che siamo in grado di fermare un impulso di luce in una nube di sodio superaffreddato, di immagazzinare i dati in esso contenuti, e di estinguerlo completamente, solo per riconvertirlo in un impulso di luce in un’altra nube a due decimi di millimetro di distanza. Cruciale è ovviamente l’utilizzo dei condensati di Bose-Einstein: all’interno di queste nubi, gli atomi sono in fase e perdono la loro individualità e indipendenza.”




                                                              (10 febbraio 2007)

                                                              per genco,

                                                              la tua celletta,potrebbe essere così?
                                                              Chip a bolle
                                                              Un laboratorio in un chip. Letteralmente. È quello che è riuscito a mettere a punto un gruppo di ricercatori del Center of Bits and Atoms del Massachusetts Institute of Technology di Boston (Mit). In un lavoro, pubblicato su Science, gli studiosi hanno dimostrato come usare minuscole bolle d’azoto per imitare le capacità di un computer. La “logica” delle bolle fonde la chimica con la computazione consentendo a un bit di trasportare non solo informazioni ma anche un carico chimico.

                                                              Per arrivare a questo risultato i ricercatori hanno basato il loro studio sulla microfluidica, che permette di creare chip molto piccoli dove fluidi dell’ordine dei nanolitri (miliardesimi di litri) scorrono da una parte all’altra del processore, secondo reazioni chimiche. I ricercatori del Mit sono stati in grado di controllare i chip attraverso l’interazione delle bolle che fluivano attraverso microcanali, eliminando così il bisogno di controlli con sistemi a valvole esterni.

                                                              Per rappresentare un bit di informazione, i ricercatori usato la presenza o l’assenza di una bolla. In particolare sono state usate bolle di azoto in acqua, ma ogni altra combinazione di materiali non miscibili tra loro funzionerebbe (per esempio olio e acqua). Grazie a questo studio sarà possibile creare sistemi a microfluido su larga scala come memorie chimiche, in grado di memorizzare migliaia di reagenti su un chip, usando contatori per dispensarne l’esatto quantitativo e circuiti logici per assegnarli a destinazioni specifiche.

                                                              La velocità di operazione del chip è circa 1.000 volte più lenta di un tipico microprocessore elettronico, ma 100 volte più veloce del sistema di controllo esterno a valvole usato negli stessi chip a microfluido studiati finora.

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