salve , ora posterò articoli propagazione luce al completo
Teoria generale propagazione luce
Giancarlo Gazzoni
Parte prima.
Heuristic propagation.
Propagazione della luce
e dei gravitoni in effetto tunnel nel vuoto.
Teoria euristica
per la propagazione della luce e dei gravitoni nel vuoto,
comprensiva della natura dualistica onda-particella e
una interpretazione fisica dell’onda piana di de Broglie con una possibile soluzione in accordo con la propagazione nei diagrammi di Feynmann e con la teoria quantistica dei campi.
Il fotone non viaggia mai a velocità esattamente pari a c,
la velocità nel vuoto della luce pari a
velocità luce=29.979.249.800cm /sec circa,
ma a velocità leggermente inferiore o superiore a c ,
in maniera tale che la media delle velocità è uguale a c,
e attraversa la barriera c-la barriera degli infiniti-
con un effetto tunnel ,a velocità tendente ad infinito.
Se il fotone( e il gravitone) non ha massa statica,
può viaggiare a velocità C,
ma se trasporta energia,l'energia ha comunque massa e
anche una piccolissima massa per infinito =infinito,
quantità moto e di energia complessiva p = infinito
( per osservare la quantità P si adopera di solito un sistema di misura
diverso:la differenza di potenziale elettrico ev=1.6*10-19 J-).
la velocità C e lunghezza d'onda di De Broglie.
h
formula di De Broglie -- lunghezza d’onda = --- .
p
De Broglie risolve brillantemente il rebus con l’onda interna(frequenza)del corpuscolo trasportata da una onda piana con velocità superiori C e in fase.
Il sughero (corpuscolo) deve galleggiare (frequenza interna del corpuscolo) e seguire in fase i movimenti dell’onda piana.
L’onda piana (frequenza)salta di fase e diventa un’energia al cambio del sistema di riferimento
e il corpuscolo viaggia a velocità c.
Possiamo risolvere il rebus in altro modo.
Dobbiamo modificare questo risultato assumendo come sistema di
riferimento assoluto la velocità c e fare riferimento a c per i cambi di fase
con il principio della traslazione degli assi all’attraversamento di c:
Possiamo ipotizzare che il fotone,
se trasporta energia,possa muoversi per metà tempo, a velocità
inferiore a c , e l'altra metà superiore. a C attraversando in tunneling
la barriera c degli infiniti, velocità C.
Analisi del fotone, con le sue oscillazioni attorno a C .
La frequenza in questo caso
oltre all’energia e massa trasportata,incorpora le differente dell’oscillazione attorno a C,
con un rapporto con ampiezza frequenza e lunghezza d’onda molto complesso ma ricostruibile
e possibile da individuare e tale da
poter mantenere tutte le normali propietà del fotone,e le velocità
angolari associate, perché la traslazione degli assi non cambia la forma d’onda in sé.
Se consideriamo il salto di fase delle onde di gruppo,possiamo definirlo
come traslazione degli assi temporali e
spaziali nell'attraversamento di C, con velocità media =C.
Per noi osservatori, che non possiamo attraversare la barriera C,
l'onda piana di De Broglie salta di fase per forza, con la traslazione
degli assi per poter mantenere tutte le normali propietà del fotone,e le velocità
angolari associate perché la traslazione degli assi non cambia la forma d’onda.
Il fotone,se seguiamo fino in fondo la meccanica quantistica non ha possibilità di mantenere esattamente sempre la stessa velocità C, deve oscillare con piccolissimi aumenti
di velocità,meno o più,attorno a C con velocità media =C
nell’asse C ,velocità luce, la lunghezza d’onda delle masse è infinita,
mentre a velocità zero, oppure infinita,la lunghezza è uguale a zero
infatti il fotone a lunghezza zero o non ha velocità o si muove oltre il nostro universo a velocità infinita e non è riscontrabile nel nostro universo.
Questo fatto potrebbe avere implicazioni molto importanti;
se il fotone trasporta energia ha solo due regioni dove può esistere ;
attorno all’asse C,
mentre attorno agli assi velocità infinita, velocità nulla pari a zero,
non esiste praticamente, perché non ha frequenza, non è rilevabile comunque,non trasporta il quanto minimo d’energia rilevabile nel nostro universo.
La pista su cui investigare sono le variazioni di frequenza e ampiezza di oscillazione del fotone, che oscillando attorno a C scambia continuamente gli assi del tempo e dello spazio
assieme con l’intensità d’impulso dell’onda o lunghezza d’onda
La massa scompare alla velocità infinita, oppure a velocità zero , quindi se
noi misuriamo i nostri corpi, e troviamo che hanno massa,dobbiamo inferire
che viaggiamo normalmente a una velocità assai prossima a C,sicuramente
molto più vicina a C dei 300 km/sec che sembra ci dividono dalla
velocità del fondo termico cosmico,se così ci risulta è per le
contrazioni temporali relativistiche a cui siamo sottoposti.
Scambio di assi nel salto di fase.
L’attraversamento in tunnel impone che a velocità superiori a C, il fotone misuri un tempo immaginario i e uno spazio immaginario i,
derivabile dalle normali trasformazioni di Lorentz,
Accettando di dare alle equazioni con radice immaginaria
(quando v diventa >C)
una reale esistenza fisica,
possiamo inferire che il tempo immaginario trasli e diventa spazio,
e lo spazio immaginario trasli e diventi tempo.
L’onda piana di trasporto del corpuscolo di De Broglie è l’effetto tunnel.
Potremmo inferire che lo spin intero riguardi le propietà delle particelle bosoniche che riescono ad attraversare facilmente la barriera c,e
attribuirgli un comportamento simile allo zig e zag delle particelle fermioniche
con elicità sinistrorsa per lo zig, elicità destrosa per lo zag.
Accettando queste due condizioni troveremo che l’universo di chi viaggia a velocità superiore a c è perfettamente simmetrico a chi rimane al di sotto,
la velocità C rimane una barriera ,
ma i fotoni possono attraversare la barriera trasportando energia,massa ed informazione molto facilmente,anzi è il loro modo di propagarsi
Fig1. diagramma delle velocità simmetriche sotto c e sopra c.
url=http://imageshack.us][img=http://img87.imageshack.us/img87/2052/vattori0wl.jpg][/url]
Fig2. diagramma di Minkoski a due dimensioni con lunghezza d’onda infinita al centro e con lunghezza zero ai due lati a 45 °.
diagramma velocità infinita e velocità 0.
Abbiamo uno scambio tra le due zone di esistenza del fotone
nel vuoto con velocità C ,alternativamente leggermente inferiore a c e leggermente superiore a c ,
con scambio di assi e con velocità media pari a C
e la possibilità di mantenere la velocità media C senza dover raggiungere frequenze infinite e di poter trasportare energia .
.
—anche i gravitoni dovrebbero comportarsi in questo modo, con cambio di fase e l’inversione degli assi, con attraversamento in tunneling della barriera C a frequenza infinita ,
e la comparsa nelle due zone normali alternativamente a scambio di assi temporali e spaziali e a salto di fase.
Quanto minimo d’energia per un fotone
-energia e frequenza
se assumiamo l'energia come termine di riferimento
possiamo per propietà transitiva lineare
inferire l'equivalenza di due diverse equazioni
la formula classica di Einstein e la formula di Plank
che la trattano in maniera diversa .
- nelle formule il simbolo ^ significa elevazione a potenza
MC^2=energia=hV
deriviamo
h
M = ------ v(lunghezza d’onda)
C^2
otteniamo la costante
h
---- = 6.8*10^-48 erg*cm^-2* sec*-1
C^2
quanto minimo d’azione per il fotone =costante kf
h = costante di Plank=6,626176 10^-27erg.sec
C = velocità luce nel vuoto=29.979.245.800 cm/sec
V = lunghezza d’onda -1/cm
Se consideriamo i risultati del gedanken ,possiamo inferire che gli assi temporali e spaziali di Minkoscki dell’ipotetica particella si scambiano all’attraversamento periodico in tunnelig della barriera velocità luce nel loro normale moto a velocità media costante C.
L’energia/massa in fondo diviene solamente una lunghezza d’onda
moltiplicata una costante-
costante o quanto minimo d’energia di un fotone rilevabile nel nostro universo,
al di sotto il fotone non è più rilevabile, diventa solo un’onda virtuale dei campi quantistici.
La massa diventa zero a velocità infinita, oppure quando è assolutamente ferma,
cosa che permette ai corpuscoli di attraversare il tunnel a velocità infinita, avendo massa zero
e quindi la lunghezza d’onda diventa zero.
Possiamo fare un interessante confronto con la propagazione di un elettrone , con la propagazione dei diagrammi di Feynmann degli elettroni,
e assumere anche per i fotoni la propagazione a zig e zag,con la definizione del quanto minimo d’energia.
Fig3.propagation of foton in zig-zag
Anche con il quanto minimo, possiamo avere uno zig sinistrorso , e uno zag destroso ,
ma come nella teoria dei campi quantistici, il fotone può interagire con la forza debole sia nello zig, sia nello zag e nel cambio di vertice ,interagire con il campo di Higgs, e acquistare la massa per l’energia trasportata.
URL=http://img87.imageshack.us/my.php?image=img20327ll.jpg][/URL]
Fig4.. i diagrammi di Feynmann sono sovrapposizioni di un numero enorme di possibili particelle,
ognuna delle quali contribuisce al propagatore totale.
In figura sono presentati diagrammi di interazione fotone-elettrone senza zig-zag a sinistra, con zig-zag a destra-
In questo caso, mentre per i diagrammi di Feynmann, o integrali sui cammini delle particelle a spin ½ definiamo un cambio di spin tra zig e zag,,
per i fotoni definiamo un salto per lo zag a velocità superiore a C, inferiore per lo zig.
Come per le rappresentazioni della propagazione di un elettrone di Dirac,possiamo rappresentare la propagazione del fotone con salti di fase a velocità superiori a C e inferiori, a zig e zag,
Potremmo pensare ad una specie di movimento “zitterbewegung”, e mentre nel caso dell’elettrone avviene avanti ed indietro,a velocità istantanea,con velocità media inferiore a quella luce ,a causa del movimento altalenante,
la velocità media del fotone risulta C, perché non torna indietro, non ha cambi di spin,
ma va sempre avanti… solo a velocità inferiori o superiori a C.
Fig5. interazione della massa/energia trasportata dal fotone con il campo di Higgs
Inferiamo che l’interazione con il campo di Higgs, per il fotone, sia nei cambi di vertice tra zig e zag.
Abbiamo interazione pari a 2^1/2 M con il campo di Higgs,, o quanto minimo d’azione per il fotone,o massa minima per il fotone,
come costante di accoppiamento tra zig e zag.
Naturalmente nei diagrammi di Feynmann abbiamo la sovrapposizione di un enorme numero di stati , di processi fisici differenti,anche nel caso del fotone.
parte seconda.
Quanto minimo di energia gravitazionale nel campo relativistico
a tre dimensioni + quella temporale.
Un'onda gravitazionale è una deformazione del tensore metrico Gik , dovuta
ad una perturbazione del medesimo, ottenibile matematicamente sviluppando
in serie il tensore stesso.
L'equazione di Einstein è composta da 16
equazioni (riducibili a 10) alle derivate parziali seconde del tensore
metrico e sono equazioni non lineari.
Possiamo definire quindi con la relatività generale un’onda come caso classico limite e quantizzarla partendo dalla costante trovata di quanto di gravitone .
Dalla relatività generale, per quantizzare il gravitone partiamo dalla costante
trovata da Einstein .
Il valore di k (costante gravitazionale di Newton) nel sistema CGS :
k = 6.67 * 10 ^ (-8) cm^3 * g^(-1)*s^(-2) costante di Newton
C==velocità luce nel vuoto in Cm/sec
G=grammo in sistema CGS
Semplificando l’equazione otteniamo il quanto minimo d’esistenza per il gravitone
k. 8pigreco
-------------- =1.6* 10^- 48 *cm*-1*g^-1*1s^2
C4
Questo valore è molto simile al precedente quanto minimo per il fotone,,
in valore assoluto siamo a ¼ circa di un fotone,
e per la propagazione del gravitone stabiliamo gli stessi criteri del fotone
presentate nella prima parte dell’articolo.
Il gravitone ,come bosone mediatore di forze a spin intero,
ha valore inferiore di circa ¼ rispetto al fotone, per effetti di autointerazione che il fotone non ha,
potrebbe indicare una costante d’accoppiamento
con il campo di higgs pari a pigreco ^1/2*M.
Fig6. un’interazione per intermediazione di un bosone vettoriale della forza debole(W+/- o Z°)
Qui un W.
Il gravitone ha uno spin intero, quindi potremmo pensare che ha una propagazione intermedia ,
con uno zig , zag, ed uno zog, dove ha possibilità di interagire con i campi di Higgs
e con la forza debole.
Teoria rabazon propagazione luce in mezzi trasparenti
la propagazione della luce in mezzi trasparenti, tipo acqua,vetro,
aria ,cristalli,
avviene a velocità ridotte rispetto al vuoto, e con angolazioni di riflessione tipiche
derivate dalla legge di minima azione studiata da Maupertis .
fig1a. .effetto tunnel su diffusione di fotoni tre vetro e aria e mantenimento delle angolazioni.
In figura mostriamo un caso di propagazione con “ teoria classica” della luce tra vetro ed aria.
In questo articolo tratteremo dei principi generali della propagazione e come potrebbe avvenire fisicamente questo fenomeno,con una descrizione olistica generale .
Per semplificare l’esposizione della teoria, tratteremo il caso particolare dell’acqua,
e semplificheremo i calcoli, per evidenziare al massimo il principio fisico generale.
Daremo come velocità di attraversamento di un Cm d’acqua 200.000 Km/sec,come numero di molecole 10^21 in un cm3,
— velocità c 300.000 Km/sec (noterete come siano semplificati ed approssimati) .
considerando la frequenza e lunghezza d’onda media nel visibile del fotone di circa 6* 10^-7 cm, diametro medio di una molecola 6*10^-7 cm—
considerando che per avere una buona probabilità di interazione l’onda del fotone deve sovrapporsi per almeno 2/3 alla dimensione della molecola, considerando i moti browniani delle molecole, ecc..
la sezione d’urto utile deve essere circa 3* 10^-13 cm2.
Supponiamo che un fotone, con le caratteristiche frequenze e lunghezze d’onda dello spettro visibile,
urti una molecola, e per interferenza con le particolari frequenze degli elettroni della molecola,con le geometrie della stessa, con le particolari frequenze di scambio degli elettroni che legano gli elementi della molecola,abbia una interferenza d’onda,solo nella finestra spettrale del visibile, e l’interferenza modifichi frequenza e lunghezza d’onda assorbendo in pratica gran parte dell’energia del fotone,costringendolo a seguire il perimetro esterno della molecola, e il fotone venga riemesso con frequenze uguali a quelle che si ritrovava prima dell’urto , dopo un semigiro medio di 180° attorno alla molecola,con il caratteristico angolo di riflessione dell’acqua.
Notare che la velocità C del fotone rimane sempre quella del vuoto..
Notare come l’eventuale deformazione della molecola, in seguito all’urto, rimanga nella casistica di urto elastico, perché la molecola ritorna normale e fa sparire la deformazione ricedendo il fotone alle stesse energie dopo 10^-18 sec circa..
Notare che se ipotizziamo solo una interferenza attrattiva del fotone con gli elettroni,, non abbiamo salti negli orbitali degli elettroni,e quindi non abbiamo le frequenze caratteristiche che i fotoni hanno quando sono emessi dagli elettroni per tornare negli orbitali base.
Notare come la velocità dell’interferenza permetta solo lievi sfasamenti dovuti ai moti browniani dell’acqua, con piccole imperfezioni al fascio di luce riemesso dal cm d’acqua.
Possiamo ipotizzare che le dimensioni particolari delle molecole , abbastanza simili alle lunghezze d’onda dei fotoni collidenti, abbiano qualche ruolo in questo comportamento anomalo..
Ipotizziamo questo particolare comportamento solo per le sostanze trasparenti e solo per le frequenze del visibile…
Possiamo ipotizzare esperimenti di falsificazione, con le dimensioni di altre molecole, tipo quelle a base di silicio nei vetri o nei cristalli.
Se troviamo un materiale con molecole di dimensione simile a quelle dell’acqua, con sezione d’urto e probabilità simili,con densità doppia su cm3,
dovremmo registrare un rallentamento della velocità della luce proporzionale, in questo caso diminuire da 200.000 Km/sec a 100.000 Km /sec.
Forse potremmo anche individuare comportamenti simili , per altri sostanze, con dimensioni molecolari diverse, per altre frequenze d’onda…
Se le dimensioni sono simili a quelle dell’acqua, questo dato possiamo portarlo a favore della teoria.
Per una trattazione matematica più profonda dell’interferenza tra il fotone e gli elettroni di legame della molecola d’acqua rimandiamo in altro capitolo..
Il fotone , se la molecola fosse sferica,
sarebbe costretto ad allungare il cammino, rispetto alla normale retta, di una mezza circonferenza, di circa 1.6 volte.
Considerando che la molecola non ha una forma sferica , ma dovrebbe avere una conformazione più simile a quelle di orecchie di topolino, inoltre la molecola in seguito all’urto potrebbe assumere una forma a discoide, mediamente il percorso dovrebbe raddoppiare.
Per percorrere 6*10^-7cm, un fotone impiega 1.8* 10^-17 sec.
Nel caso del percorso sulla mezza circonferenza distorta il doppio ,circa 3* 10^-17sec.
Per percorrere un cm d’acqua a 200.000 Km /sec
impiega 5* 10^-11sec.
Se fosse alla normale velocità C, nel vuoto,
impiegherebbe 3 10^-11 sec circa..
- la luce ha un ritardo di 2*10^-11sec ,circa ,
dividendoli per il ritardo medio di 1.8* 10 ^-17 sec,dovuti ad un urto.
-avremmo circa 10^+6 urti.. per giustificare il ritardo della luce a percorrere un cm d'acqua.
Consideriamo ora che se in un cm3 abbiamo 10^+20 molecole, in uno spessore simile al diametro della molecola, 6*10^7-cm,
abbiamo circa 10+12 molecole.
Consideriamo che le molecole presentino al fotone incidente una superficie di cattura ,
una specie di sezione d’urto utile , compresi i movimenti browniani e la lunghezza d’onda del fotone con sovrapposizione di 2/3, per avere probabilità di cattura molto alte,, una superficie media di circa 10^-13cm2.
Se moltiplichiamo il numero delle molecole 10^+12 per la superficie di cattura ,
abbiamo una probabilità d’urto di un fotone di 1 su 10 ,
per ogni spessore di 10^-7 del centimetro cubo.
Gli urti sono in totale circa 10^+6, per centimetro attraversato,
con probabilità 1/10 ,su 10^+7 abbiamo 10^+6 urti,
che sono in accordo con il rallentamento medio calcolato prima in altro modo , per il fotone.
Questa teoria giustifica come mai il fotone rallenti,
e pur subendo tanti urti,1 milione , mediamente non venga diffuso a caso in tutte le direzioni, come ci si aspetta da urti elastici con riflessione e basta.. ma seguendo solo la riflessione coerente alla minima azione..
inoltre abbiamo spiegato perché il fotone pur continuando a viaggiare a velocità c, impieghi più tempo ad attraversare il cm d’acqua ..semplicemente perché è costretto a percorrere più strada..
Una falsificazione rapida della teoria la otteniamo con un confronto con la diffusione in aria della luce.
Abbiamo molecole di azoto e di ossigeno in gran parte, con dimensioni simili a quelle dell’acqua,con una densità all’incirca di 1 millesimo dell’acqua.
Solo con questi dati e rispettando le condizioni che abbiamo posto precedentemente, possiamo interferire che il ritardo della luce è di un millesimo di quello dell’acqua,
Nell’aria la luce subisce ,per attraversare un cm, mediamente un millesimo degli urti che subisce in acqua,
un millesimo di 10*+6=1.000 urti per centimetro.
Anche il ritardo diventa un millesimo, considerando
i 100.000 Km/sec precedentemente fissati, abbiamo un ritardo
di 100 Km/sec,che con calcoli più precisi, è nell’ordine di grandezza che troviamo realmente.
Da queste argomentazioni possiamo desumere:
Equazione rabazon statistica propagazione luce in materia trasparente.
(Lcm/Cmol – Lcm/C)
----------------------------- =Nmol/Lcm^3*Rmol^2 *Ksez
Kdef* Rmol/C
Lcm =lunghezza di riferimento-in sistema cgs=1cm
Cmol =velocità luce nel mezzo trasparente
C =velocità luce nel vuoto
Rmol = raggio medio molecola del mezzo trasparente
Nmol = numero di molecole del mezzo-in sistema cgs su cm3
Kdef = indice di deformazione molecolare
( Pi greco per un numero compreso tra 1 e 3)
Ksez = indice di sezione d’urto onda/ fotone –diametro molecola
(comprende Pi greco per un numero compreso tra 2 e 5)
Possiamo semplificare ulteriormente l’equazione e ottenere
C (Lcm/Cmol – Lcm/C)= Nmol /Lcm^3*Rmol^3 *Ksez*Kdef
Ulteriore semplificazione
C(Lcm/Cmol – Lcm/C)K° = Nmol/Lcm^3 *Rmol^3*Kn*Pigreco^2
K°= costante accoppiamento spessore = 1/ Lcm(in cgs=1cm)
Kn= indice in numero puro di deformazione e sezione d’urto
Kn diventa l’indice comprensivo delle deformazioni della molecola rispetto ad una sfera,
Diventa l’indice o parametro statistico della sezione d’urto data dal rapporto della sezione della lunghezza d’onda del fotone incidente sovrapposto alla sezione
reale massima della molecola del materiale trasparente.
Kn è un numero compreso tra 2.5 e 15, dipende appunto da molti parametri, comprensivo anche dei moti caotici delle molecole dovuti alle temperature presenti durante la misurazione.
Gli indici sono le parti più variabili dell’equazione statistica,
variano perché può variare mediamente la lunghezza d’onda del fotone incidente,variare di un 30% massimo in più o meno rispetto al diametro della molecola, che può essere più o meno deformata ,
e avere anche piccole variabili dovute alla temperatura..
e tener conto dei movimenti caotici browniani..
con questa equazione possiamo trovare dal rallentamento della luce, interessanti particolari sulla reale conformazione delle dimensioni delle molecole, desumendolo dal numero di urti elastici subiti dal fotone sulle molecole del mezzo nell’attraversamento dello stesso e dal numero o densità delle molecole del materiale attraversato dalla luce.
Nell’equazione otteniamo due numeri puri, nella parte destra e sinistra, che coincidono…
Possiamo inserire nell’equazione dati sperimentali che già ampiamente conosciamo,
ad esempio,la velocità di propagazione della luce nell’acqua, il n° di molecole su un volume , in sistema cgs,, e trovare in questo modo il fattore Kn, con una reale valutazione delle dimensioni e della conformazione delle molecole d’acqua
e avere per ogni materiale un’idea delle reali deformazioni e dimensioni della molecola.
Gazzoni Giancarlo
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