Tempo fa lessi un'affermazione dalla logica indiscutibile che non ha mai abbandonato la mia memoria e che anzi mi continua a far riflettere, era:
"L'auto che inquina meno è quella che ho già!"
In effetti anche l'utilizzo di un catorcio di trentacinque anni che consumi più olio che benzina, non inquinerebbe mai come l'intera produzione della più eco-compatibile auto nuova.
Considerando tutto quello che implica la costruzione, anche soltanto di un cofano, vengono i brividi.
Non tralascerei neppure lo scandaloso mondo finanziario e usuraio che prospera sul desiderio inculcato di consumare e cambiare ogni oggetto che accompagna la nostra esistenza trasformando, sempre più spesso, quelli che dovrebbero essere ausili per migliorare la qualità della vita, nello scopo stesso della vita.
Per non parlare dei conflitti (armati) connessi alla cosiddetta necessità di consumare per far "girare" l'economia.
Un affronto e una sfida, oltre che la manifestazione pratica di un desiderio di invertire la rotta e raggiungere uno stile di vita più sensato, potrebbe essere quello di avventurarsi nell'ottimizzazione di quello di cui già si dispone e desiderare solo oggetti concepiti per durare.
In quest'ottica trasformare le attuali auto circolanti, con i loro motori mangia-dinosauri, in vetture elettriche, è più che auspicabile.
Tra l'altro, se iniziamo adesso a farlo, arriveremo a circolare su un'auto elettrica molto prima di quello che ci consentirebbero le case automobilistiche. Una prova? La Toyota e la Honda hanno fatto di tutto pere rendere indesiderabili le loro ibride (sono orribili al punto che non può essere un caso), la Lexus è quasi inarrivabile, i modelli elettrici oggi "ufficialmente" sul mercato hanno prestazioni ridicole e prezzi esorbitanti.
Allora facciamocela da soli!
Va premesso che (secondo le conoscenze ad oggi in mio possesso) per poterla far circolare sulle strade italiane bisogna prima omologarla in un altro paese della comunità europea (opterei per la Germania) e poi importarla, con evidente spreco di denaro.
Detto ciò e supponendo che valga comunque la pena per:
1. Amore dell'ambiente
2. Soddisfazione personale
3. Convenienza economica
Quali possono essere le scelte e gli eventuali compromessi oggi a disposizione di chi volesse cimentarsi in questa impresa?
Quali sono i componenti necessari, dove si possono acquistare a prezzi ragionevoli?
C'è qualche componente che forse possiamo procurarci o costruire a condizioni più favorevoli?
Ogni contributo è prezioso.
"L'auto che inquina meno è quella che ho già!"
In effetti anche l'utilizzo di un catorcio di trentacinque anni che consumi più olio che benzina, non inquinerebbe mai come l'intera produzione della più eco-compatibile auto nuova.
Considerando tutto quello che implica la costruzione, anche soltanto di un cofano, vengono i brividi.
Non tralascerei neppure lo scandaloso mondo finanziario e usuraio che prospera sul desiderio inculcato di consumare e cambiare ogni oggetto che accompagna la nostra esistenza trasformando, sempre più spesso, quelli che dovrebbero essere ausili per migliorare la qualità della vita, nello scopo stesso della vita.
Per non parlare dei conflitti (armati) connessi alla cosiddetta necessità di consumare per far "girare" l'economia.
Un affronto e una sfida, oltre che la manifestazione pratica di un desiderio di invertire la rotta e raggiungere uno stile di vita più sensato, potrebbe essere quello di avventurarsi nell'ottimizzazione di quello di cui già si dispone e desiderare solo oggetti concepiti per durare.
In quest'ottica trasformare le attuali auto circolanti, con i loro motori mangia-dinosauri, in vetture elettriche, è più che auspicabile.
Tra l'altro, se iniziamo adesso a farlo, arriveremo a circolare su un'auto elettrica molto prima di quello che ci consentirebbero le case automobilistiche. Una prova? La Toyota e la Honda hanno fatto di tutto pere rendere indesiderabili le loro ibride (sono orribili al punto che non può essere un caso), la Lexus è quasi inarrivabile, i modelli elettrici oggi "ufficialmente" sul mercato hanno prestazioni ridicole e prezzi esorbitanti.
Allora facciamocela da soli!
Va premesso che (secondo le conoscenze ad oggi in mio possesso) per poterla far circolare sulle strade italiane bisogna prima omologarla in un altro paese della comunità europea (opterei per la Germania) e poi importarla, con evidente spreco di denaro.
Detto ciò e supponendo che valga comunque la pena per:
1. Amore dell'ambiente
2. Soddisfazione personale
3. Convenienza economica
Quali possono essere le scelte e gli eventuali compromessi oggi a disposizione di chi volesse cimentarsi in questa impresa?
Quali sono i componenti necessari, dove si possono acquistare a prezzi ragionevoli?
C'è qualche componente che forse possiamo procurarci o costruire a condizioni più favorevoli?
Ogni contributo è prezioso.
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