Ufonico, Anche in questo caso hai utilizzato un titolo generico per la tua discussione!!! Non ti lamentare poi in lavagna, se te lo si cambia: è davvero così difficile dire di cosa vuoi scrivere?

Tornando al tema: evidentemente non ti capita spesso di avere a ché fare col vetro, perché quello che proponi lo si faceva già diversi anni fa.

Occorre valutare anche la convenienza economica di una cernita particolarmente accurata, per separare, oltre ai materiali, anche gli "imballi" per forma, dimensioni e colore, in modo che sia salvaguardata l'immagine dell'azienda che nella personalizzazione della bottiglia vede anche un veicolo di promozione pubblicitaria. Dopo aver messo da parte le bottiglie suddivise in modo omogeneo, il lavaggio non può limitarsi a una semplice sciacquatina, dopo un accurato lavaggio occorre la sterilizzazione, altrimenti si rischia di veicolare qualche agente patogeno. Sei certo che sia più conveniente il sistema che dici tu, che è già stato provato in passato, rispetto a quel che si fa ora, rifondendo il vetro per ricavare nuove bottiglie?

Credo che l'opzione del riuso sia ampiamente utilizzata ancora oggi, vedi per esempio i vestiti dismessi, ma ancora in buono stato, ma non con tutto la cosa è energeticamente conveniente.

be in germania moltissme birre anno la stessa bottiglia , stessa forma, colore in genere mezzo litro,
cosi non devono rifonderle ma raccoglierle e ridistribuirsele.
le riconosci ,anno spesso il bordo in basso graffiato dalla lunga vita.

credo che lavare e sterilizzare una bottiglia sia meno esoso che rifonderla e riformarla... tanto più che, non so come venga gestito, ma dalle bottiglie marroni non ci tiri fuori una bottiglia trasparente, quindi o dividi il vetro indifferenziato (non so come visto che si rompe e viene sminuzzato) oppure il vetro bianco lo crei da materie prime nuove....

La logistica del vetro riciclato è indubbiamente più complessa, vanno raccolti i vari contenitori, suddivisi, ridistribuiti, si semplificherebbe se venissero standardizzati e gestiti da una socità ad hoc che si occupa della raccolta e ridistribuzione, anzi la cosa per funzionare dovrebbe essere incentivata con un valore economico.... compri la bottiglia e paghi anche il contenitore, lo restituisci e ne riscatti il prezzo... la società che gesitsce il vetro lo ricompra per lavarlo disinfettarlo e rivenderlo ai produttori che comunque dovrebbero comprarlo da qualcuno.....
tale società si dovrebbe preoccupare di reintegrare la parte di contenitori che si rompe o ammortizzare le nuove richieste producendone di nuovi in questo ciclo dovrebbe rientrare anche una parte dei contenitori magari usurati per rinnovare il parco contenitori.

il fatto di usare contenitori con forme personalizzati sicuramente è un modo di farsi pubblicità, ma molti di quelli che usano forme proprie riusano correntemente i contenitori, ad esempio la coca cola, ma anche banalmente le acque minerali in vetro, ciò dimostra che un discorso di questo tipo in proprio funziona, basterebbe espanderlo ad altri campi (necessariamente dovendo centralizzare la raccolta e la ridistribuzione, per l'azienda che produce sottaceti sarebbe difficile gestire una cosa del genere, come è difficile gestirlo in proprio per la vendita al dettaglio dell'acqua minerale che al supermercato è infattti sempre in plastica)

bevete acqua di rubinetto che è buona!
l'acqua gassata fa ruttare
L'alcool fa male ,
il dolce (coca cola e fanta) fanno ingrassare!

si evita la fatica di traspostarle dal supermercato a casa, da casa al bidone dei rifiuti e ritorno, non ci si riempie la casa di rifiuti, e nemmeno l'ambiente!

L'acqua di rubinetto è povera di sodio, fa fare lanta "tin tin" è traparente e sa di primavera, insomma ha le caratteristiche identiche dell'acqua che pubblicizzano!.In piu' è sempre fresca anche senza doverla mettere nel frigorifero.Meditate gente, meditate