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Autorizzazioni e riferimenti normativi racolta oli vegetali e grassi esausti

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  • Autorizzazioni e riferimenti normativi racolta oli vegetali e grassi esausti

    Salve a tutti.

    Sono un pò di giorni che non riesco a venire a capo di questo problema le leggi si contraddicono a vicenda, il consorzio obbligatorio non risponde alle email, insomma, per riassumere in una parola, ITALIA.
    Ciò che vorrei sapere è:
    - Per poter smaltire olio e grasso vegetale esausto, sia da utenze private che da categorie professionali, che genere di autorizzazioni servono e quali sono i principali riferimenti normativi?

    - Per poter stoccare e lavorare,"valorizzare", il rifiuto "olio e grasso esausto" e trasformarlo in materia prima per un processo produttivo (energia da biomassa/biocarburante) che altre autorizzazioni servono e quali sono i riferimenti normativi?

    Di sicuro ci si deve associare al consorzio, ma il testo unico sull'ambiente parla di autorizzazioni da richiedere a carattere regionale, poi altri testi parlano di progetti sugli impianti da realizzare da sottoporre a verifica pre-operativa e post-operativa per trattare questo rifiuto, altri addirittura sostengono che per trattare qualsiasi tipo di rifiuto servono verifiche sull'impatto ambientale dell'impianto, ecc... ,roba da far passare la voglia anche a chi è seriamente motivato; la classica cose tanto semplice ma in Italia diventa impossibile
    Se qualcuno conosce le varie autorizzazioni necessarie, i vari riferimenti normativi specifici, o anche se non conosce lo specifico ma sà per esperienza che la cosa và fatta in quel modo, mi fà un grande favore

    Con i Migliori Saluti
    Ultima modifica di TheSandman; 07-09-2008, 01:29.

  • #2
    Dopo aver studiato parte del Testo Unico sull'Ambiente, e successive mod., sono venuto a capo di alcuni quesiti e forse della soluzione, tuttavia se riuscissi a raccogliere qui un parere autorevole eviterei di dover necessariamente ricorrere ad una consulenza onerosa per placare le mie ultime perplessità.
    Tento di semplificarVi la domanda.

    In base al T.U.A., i nuovi impianti di trattamento (smaltimento/recupero) rifiuti
    (o i vecchi dopo modificazioni sostanziali) devono essere autorizzati tramite un iter che richiede diverse cose, tra le quali verifica impatto ambientale, verifica del progetto dell'impianto, collaudo ad impianto realizzato, parere positivo ente locale, presentazione di adeguate fidejussioni bancarie, e tanto altro che ora non ricordo, in poche parole, infattibile, con tempi biblici, insomma, classico mudus italicus.
    Tuttavia, andando avanti nella lettura si giunge, qualche decina di articoli dopo alla procedura di autorizzazione semplificata, per trattamento di quei rifiuti a basso rischio e a basso impatto ambientale (biodegradabili al 100%).
    In questo caso la procedura autorizzativa prevede l'iscrizione all'albo, relativo consorzio se esiste, denuncia di inizio attività alla provincia, obblgo di utilizzare tutte le tecnologie migliori e che riducano al minimo i danni ambientali, obbligo di dichiarare nella richiesta di autorizzazione gli eventuali prodotti ottenuti dal recupero e funziona col metodo del silenzio assenso entro 90 giorni, niente collaudi, niente pareri da aspettare, solo silenzio assenso.

    Bene, semplicemente nel secondo caso la cosa è fattibile (sempre nel discorso produzione di biocarburanti), nel primo no.

    Ora, seppur tutto farebbe pensare che il trattamento/recupero degli oli da cucina esausti e dei grassi animali scarto di macellazione possa rientrare nella sfera normativa con procedura di autorizzazione semplificata, qualcuno sà darmi la sicurezza su questo o indicarmi una struttura preposta a cui rivolgermi?
    Qualcuno è a conoscenza di qualcos'altro che dovrei conoscere dal punto di vista normativo e che renderebbe la cosa di gran lunga più complicata (che brutta domanda, ma, siamo in Italia e chiederlo è lecito)

    Con i Migliori Saluti

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    • #3
      Premesso che il poco che so deriva da uno studio simile al tuo per l'utilizzo degli oli esausti e dei grassi animali come biocarburanti nei diesel lenti. Studio per altro abbandonato in fretta per la scarsità di materia prima e per i costi che la assimilano quasi agli oli grezzi vergini.
      La lavorazione di oli vegetali esausti rientra facilmente nella procedura semplificata una volta rispettati i parametri di legge. Altra faccenda sono i grassi animali. Se hai visitato un rendering ( stabilimento di lavorazione degli scarti di macellazione ) avrai visto che si tratta di un processo piuttosto complesso e sopratutto dopo la " mucca pazza" di difficile autorizzazione a causa della necessità di identificare la figliera di approvvigionamento degli scarti. In pratica per la stessa lavorazione esistono 3 diverse autorizzazioni in funzione della provenienza delle carni.Tutte e tre sono complicate e devono rispettare procedure rigorose di autorizzazione. E' tutto ciò che so
      Sulzer

      Con i Migliori Saluti[/quote]

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      • #4
        Valore

        Ciao Sulzer
        Sai dirmi che quotazioni hai Tu per gli oli usati che dovevi usare?
        Io ho visitato una ventina di raccoglitori e hanno fornito quotazioni fantasiose e molto variabili.
        Addirittura qualcuno più del colza vergine!
        Premetto che tutti hanno un pre-trattamento ... burlonesco!
        Una grata con maglia da 5 a a 10mm, tutto qui.
        Ho provato a rendere utilizzabile un campione di 500l e alla fine ho perso il 20% del prodotto, facendo ben sei stadi di filtrazione e di distillazione.
        La raccolta è molto frammentata ed il gasolio consumato per i furgoni supera "l'energia" raccolta.
        Forse è per questo che al CONOE parlano di "tassa" sui produttori?
        Perchè così il sistema non stà in piedi?
        Salutoni.

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        • #5
          olii esausti

          sei entrato in un circolo mafioso, perchè solo cosi definiamo la raccolta degli olii esausti, predetto che essendo rifiuto specile come tale va solo trattato, ci sono al mondo miglia di sistemi abbastanza puliti pre produrre energia, ma pultroppo specie in Italia e troppo semplice e non va bene,io al consorzio consegno circa 20 ton anno di olio esausto,apparentemente e gratuito, poichè paghiano il servizio direttamente all'acquisto di olio nuovo, e in più il famoso servizio delocato, delle aziende consumatrici non funziona, saluti


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          • #6
            [MODERAZIONE: Non è consentita la citazione di un intero messaggio, in questo caso hai anche eliminato la chiusura del tag "QUOTE" determinando un errore di visualizzazione: fai più attenzione. nll]

            Gordi, friggi tante patatine che produci tutto sto olio esausto ?
            Ultima modifica di nll; 09-06-2009, 09:34. Motivo: Eliminata la citazione di un intero messaggio

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            • #7
              ricircolo

              no sulzer,io non friggo patatine ,ma usiamo olio motore ,trasmissione, idraulico, per circa trecento inquinanti trattori, saluti

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              • #8
                smaltimento rifiuti

                andate a chiedere informazioni all'usl della vostra città (parlate con ii veterinario).
                io possiedo una ditta di smaltimento rifiuti di origine animale nn destinati al consumo umano ;ovvero categ.3.
                per quanto riguardo lo smaltimento olii sia vegetali e nn, qui la strada è piu complessa perke nn riesco a trovare la modulistica per ottenere le autorizzazioni.Come si ottengono? ciao grazie

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