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tappi di plastica

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  • tappi di plastica

    Buon giorno a tutti,

    un mio amico mi chiede ormai da un paio di mesi i tappi di plastica delle bottiglie di acqua (ahime ancora non ho un depuratore) perchè mi dice che con quelli ci fanno delle nuove bottiglie. Ma è vero!? Qualcuno ne sa qualcosa!?
    Ho cercato nei post già inseriti ma non trovo niente.

    Sono nuovissimo del forum e grazie a voi mi sto facendo una cultura su tematiche fino ad ora a me sconosciute.

    buona giornata

    Paolo

  • #2
    Beh, la cosa è in effetti interessante..

    Comunque la risposta è "NO, non ci fanno nuove bottiglie"

    I tappi delle bottiglie d'acqua sono di polietilene (PE), tipo di plastica comune, usata per mille situazioni, dalle panchine ai teloni, ai tappi.... cerca "moplen" e ti farai un'idea.

    Le bottiglie invece sono fatte di polietilene tereftalato (PET) che ha significative differenze rispetto al polietilene.

    Però... la risposta è parziale.

    Il fatto che si attui una raccolta differenziata dei tappi e delle bottiglie permette di evitare i problemi di separazione delle varie plastiche (impossibile, dopo la raccolta) e quindi di poter dare un valore commerciale ai materiali raccolti. Infatti, se si riesce a separare ed a conferire della materia plastica omogenea, per esempio separando il polietilene dal PET o dall'abs o dal polistirolo, questi materiali possono essere immediatamente riutilizzati.

    Si cerca da tempo il sistema per poter fondere o estrudere una miscela indifferenziata di plastica di varo tipo, ma i risultati sono deludenti... sia perchè non si riesce a mischiare termoplastici e termoindurenti, sia perchè la composizione delle miscela varia in continuazione, vista la provenienza da rifiuti.

    Altra cosa interessante è la raccolta dei tappi ai fini del sostegno ad organizzazioni umanitarie... "con diecimila tappi, regali una carrozzella ad un handicappato"...

    Per molto tempo, è stata solo una leggenda metropolitana, e anche se tutti giurano di averlo fatto, in realtà sono molti ad aver scoperto che i tappi raccolti non avevano in realtà alcun valore, che non esisteva alcun centro di raccolta e nessuna organizzazione umanitaria: del resto, mille tappi costano circa 50 centesimi... e per arrivare a mille euro (una carrozzina??) servono due milioni di tappi...

    Da qualche tempo, però, la cosa è cambiata... in qualche modo, la diffusione della leggenda l'ha fatta diventare realtà....
    Ci sono alcune aziende che si sono impegnate a versare in beneficenza una parte dei ricavi, se essi provengono da una raccolta volontaria a fini umanitari:

    http://www.focus.it/fileflash/file/1...eggendapdf.pdf
    http://www.cmsr.org/storia.pdf
    http://www.flybibo.it/ArticoliImport...20plastica.htm

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    • #3
      Originariamente inviato da livingreen
      Da qualche tempo, però, la cosa è cambiata... in qualche modo, la diffusione della leggenda l'ha fatta diventare realtà....
      Ci sono alcune aziende che si sono impegnate a versare in beneficenza una parte dei ricavi, se essi provengono da una raccolta volontaria a fini umanitari.
      Da qualche anno, direi, almeno 20, visto che una di queste aziende è quella di un mio cugino che fa stampaggio materie plastiche e può utilizzare direttamente i tappi, quindi concede, all'associazione con la quale ha un accordo, una cifra pari al valore della plastica nuova, meno gli eventuali scarti e il lavoro di vagliatura. Il problema principale è il colore, dove questo è richiesto dalla produzione. Ho sentito che in Germania hanno differenziato la raccolta del vetro, per esempio, in funzione del colore: 3 bidoni, l'incolore, il verde e il misto scuro. Da noi è già qualcosa se ce n'è un numero sufficiente per il vetro e basta.
      Comunque è vero che ci vorrebbe la differenziazione anche per le plastiche perché quel che identifichiamo con questo nome può avere composizioni molto diverse e spesso incompatibili per essere riciclati senza ulteriore differenziazione.

      ••••••••••••

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      • #4
        Beh, in effetti parlavo di circa trent'anni fa, riferendomi alle leggende... comunque, la novità consiste nel fatto che è la ditta stessa a versare una parte dei ricavi alle associazioni umanitarie.
        La differenziazione per colore può essere importante, ma non quanto la separazione per tipologia: i grossi centri di raccolta usano da tempo le selezionatrici ottiche ad alta velocità, in grado di separae il granulato per colore senza incidere troppo sui costi

        PelletScan

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        • #5
          Grazie dei vostri interventi,

          ora è tutto più chiaro

          a presto

          Paolo

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