Confezioni dei biscotti C/PAP 81 - EnergeticAmbiente.it

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Confezioni dei biscotti C/PAP 81

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  • Confezioni dei biscotti C/PAP 81

    Salve,
    ho sottomano un sacchetto di biscotti mulino bianco uguale a quelli che fanno esselunga, coop, conad, ecc...
    c'è scritto che è fatto da C/PAP 81 cioè carta accoppiata all'alluminio e c'è anche scritto che va buttato nell'indifferenziata.
    Ho chiamato il servizio consumatori barilla e mi hanno confermato che va nell'indifferenziata o tutt'al più nela carta.
    Ora mi chiedo:
    se anche nel tetrapak ci sono carta e alluminio oltre che a plastica come mai non si possono riciclare anche queste confezioni?

    Intanto telefono all'azienda che gestisc i rifiuti.
    A presto.

  • #2
    Allora: l'azienda che nel mio comune tratta vetro, metalli, tetrapak,platica (la Revet) mi ha detto che loro possono tranquillamente trattare quel tipo di poliaccoppiato.
    Faccio presente che la Revet serve 235 su 287 comuni toscani e che questa risposta vale per tutti gli abitanti di questi comuni.
    Fatemi sapere se anche da voi è possibile trattare i prodotti in C/PAP81.

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    • #3
      Ci vorrebbe certamente maggiore chiarezza e soprattutto una sinergia almeno a livello nazionale che permetta la massima standardizzazione del differenziato.

      In un'altra discussione già lamentavo (è aperta una discussione in proposito per elencare le differenze tra una località e l'altra) che anche solo il colore dei cassonetti della differenziata mette in crisi i volenterosi che si trovano per turismo, o per lavoro, fuori dalla propria zona.

      Non tutti raccolgono la differenziata allo stesso modo, con la stessa suddivisione, contemplando gli stessi materiali (alcuni escludono il recupero delle plastiche diverse dal PET, per esempio). A questo aggiungici che alcuni raccolgono la carta nei contenitori gialli, che altri la raccolgono in quelli bianchi, altri in quelli azzurri, mentre la plastica in quelli gialli, che altri raccolgono in quelli bianchi, altri in quelli verdi, o anche blu, invece il vetro lo devi mettere in quelli verdi, mentre altri in quelli blu, altri ancora in quelli bianchi, solo di recente ho visto che ci sono anche quelli che il vetro lo raccolgono nei contenitori gialli. E l'umido? Anche qui abbiamo l'arcobaleno! Ma è possibile???

      Non dico che si debba unificare proprio tutto (anche se lo spero), ma almeno le raccolte che riguardano i materiali maggiormente presenti, sì!

      Gli accoppiati sono una complicazione, perché ci pongono di fronte alla decisione su quale materiale debba prevalere, nella scelta del giusto cassonetto. Sappiamo già, dalla reclame della TetraPak, che i contenitori di tale marchio vanno posti nei cassonetti per il recupero della carta, ma non tutti li recuperano come carta, spesso vengono avviati ai termovalorizzatori come CDR. Meglio se si arrivasse ad avere imballi di un unico materiale riciclabile.

      Le tecnologie adottate in Italia sono le più diverse, è per questo motivo che in alcuni posti la differenziata la si fa mettendo insieme plastica, con vetro e con metalli (a Roma), in altri posti la plastica va con i metalli, mentre il vetro è a parte (cintura di Torino), in altri ancora la plastica è per conto suo, mentre il vetro è con i metalli (Torino), altri recuperano ogni tipo di carta, compresi gli accoppiati, in un cassonetto, mentre altri ancora ci vogliono soltanto la carta dei giornali e quella degli uffici, ma non il cartone e gli accoppiati.

      Forse molto dipende dalla destinazione che avranno questi rifiuti differenziati, che non sempre porta agli stessi stabilimenti e ciascuno li tratta in base alle tecnologie di cui ci si è dotati. Un po' più di chiarezza e soprattutto di pubblicità palese (ben visibile a bordo degli stessi cassonetti) è auspicabile, mentre in molti casi sui cassonetti non è nemmeno più visibile, perché usurato, il cartello con l'indicazione di cosa ci si deve mettere dentro: non si può chiedere di andare a memoria, il turista, per esempio, non può avere memoria di una cosa che non ha mai visto.

      ••••••••••••

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      • #4
        in effetti è un vero casino come si vede nella discussione http://www.energeticambiente.it/rifi...ta-italia.html citata da nll e la destinazione dei materiali dipende dall'impianto a cui sono destinati.

        Considerate che godono di contributo conai soltanto gli imballaggi quindi la plastica di piatti o giocattoli, anche se riciclabile, deve essere destinata all'indifferenziato. Idem il vetro delle finestre che essendo riciclabile ma non è un imballaggio non può essere riciclato.

        Il poliaccoppiato viene considerato solitamente come il materiale di cui è maggiormente costituito ma non ho ancora capito in che maniera viene riciclato ed a che costo.

        In provincia di Roma non ho mai visto istruzioni per la corretta raccolta differenziata stradale mentre dove c'è la raccolta porta a porta sono stati distribuiti dei libricini dove il poliaccoppiato è destinato all'indifferenziato mentre prima, quando probabilmente c'era un'altra gestione, era destinato nel contenitore della carta o della plastica (non ricordo bene).
        «Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo». Mahatma Gandhi

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        • #5
          Considerate che godono di contributo conai soltanto gli imballaggi quindi la plastica di piatti o giocattoli, anche se riciclabile, deve essere destinata all'indifferenziato. riciclato.
          I Piatti e Bicchieri di plastica pagano (non godono) del Contributo Conai, sono riciclabili e vanno conferiti nella normale raccolta differenziata Conai.
          Sappi però che anche una Posata in plastica, benche non paghi il contributo, è comunque fatta con gli stessi materiali dei piatti e bicchieri e quindi è del tutto compatibile con la Raccolta differenziata Conai..puoi conferirle tranquillamente senza temere di "inquinare" il flusso..l'unica diferenza è che il suo acquisto non partecipa a finanzaire i costi della raccolta e riciclaggio (che ovviamnete sono bel lungi dall'autofinanziarsi)

          Il poliaccoppiato viene considerato solitamente come il materiale di cui è maggiormente costituito ma non ho ancora capito in che maniera viene riciclato ed a che costo.
          Il sistenma dice che si paga il contributo relativo al materiale prevalente in peso..di solito nei poliaccoppiati è la CARTA.
          Ovviamnete i poliaccoppiati sono molto difficili (cioè costosi) da riciclare e quindi Comieco (il consorzio della carta) aveva sempre detto che era inutile raccoglierli per poi doverli separare e destinare comunque a discarica..ovviamnete tutto questo era un dano di immagine per questa Multinazionale..che quindi a deciso di "metetre dei soldi" e magicamente ora Comieco ha "convinto" (con accordi quadro a pagamento coi Comuni) alcuni Comuni a raccogliere anche i poliacopiati..se poi andate a vedere la realtà. questi accoppiati vengono sepratati e avviati a discarica p (ben che vada) al riciclo termico, in quanto seprarae i vari componti è dificile e economicamente e ambintalmente controproducente (si spreca + energia e acqua di quanta se ne spende a farli nuovi).
          Potere dei soldi..

          Marco
          Ultima modifica di marcober; 07-12-2010, 21:37.
          CASA NO GAS: Costruzione anni '30, No Cappotto, Doppi Vetri, Isolamento Solaio,4 lati liberi SUPERFICIE RISCALDATA: 250 mq su 2 Piani (Radiante) + Taverna 120 mq (Fancoil, in modo discontinuo) GENERATORE: PDC 12 kW Zubadan Mitshubishi+ Boiler 200 Lt per ACS RAFFRESCAMENTO: Aermec on-off FV: 15,18 kW di Sunpower + Tigo (pesanti ombre) CUCINA Induzione

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          • #6
            Originariamente inviato da marcober Visualizza il messaggio
            I Piatti e Bicchieri di plastica pagano (non godono) del Contributo Conai, sono riciclabilie fanno conferiti nella normale raccolta differenziata Conai.
            i contributi conai (solo imballaggi) si pagano all'acquisto e si riacquisiscono con il riciclo quindi gli impianti di riciclo hanno vantaggio solo a gestire i rifiuti derivanti da imballaggi.
            Gli impianti di riciclo se raccolgono e gestiscono stoviglie o giocattoli di plastica o lastre di vetro hanno costi di gestione ma non possono "venderli" al CONAI ed infatti da queste parti non puoi gettare altre tipologie di rifiuti nei contenitori della differenziata.

            Secondo me, il comune dovrebbe dare un contributo all'impianto di riciclo per evitare i costi (probabilmente maggiori) per il conferimento in discarica, a meno che non abbiano convenienza conferendoli negli impianti di produzione di CDR.
            «Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo». Mahatma Gandhi

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            • #7
              Secondo me la miglior cosa è chiamare l'aziena che si occupa di smaltimento del tetrapak e chiedere loro se smaltiscono anche pap81.
              ripeto che in toscana (almeno da quanto mi dicono) è possibile.
              ciao

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              • #8
                i contributi conai (solo imballaggi) si pagano all'acquisto e si riacquisiscono con il riciclo quindi gli impianti di riciclo hanno vantaggio solo a gestire i rifiuti derivanti da imballaggi.
                Gli impianti di riciclo se raccolgono e gestiscono stoviglie o giocattoli di plastica o lastre di vetro hanno costi di gestione ma non possono "venderli" al CONAI ed infatti da queste parti non puoi gettare altre tipologie di rifiuti nei contenitori della differenziata.
                Vero..quello che vedo che ignori è che I PIATTI e BICCHIERI di plastica sono imballaggi e come ti ho scritto prima PAGANO (al momento di immissione al consumo intendo) il contributo Conai, quindi hanno tutto il diritto di essere buttati in campana..se nel tuo Comune lo vietano, segnalami il Comune che provvedero personalmente ad attivare un controllo Conai, che a sua volta segnalerà il corretto comportamento al Comune.

                Per motivi di difficolta di riscossione, sono esentati dal contributo le stoviglie vendute al consumatore finale vuote.. ma restano pur sempre imballaggi e quindi conferibili in campana (anzi, vi è un obbligo al conferimento per il cittadino e di raccolta per il Comune e il Conai).

                Per i giocattoli invece hai ragione..sarebbero conteggiati come elementi estranei da un controllo Corepla..diminuendo la "qualità" della raccolta su cui Corepla sta puntando molto..

                Comunque non è che le Soc. che raccolgono e selezionano i materiali poi "vendono" al Conai..il sistema funziona in questo modo:
                - quando un imballo è immesso al consumo (venduto a riempitore o utilizzatore), quest'ultimo paga un contributo che va al CONAI. Questo costo viene poi ricaricato sul prezzo del prodotto e alla fine ovviamnete lo paga il consumatore.
                - Il Conai col contributo finanzia (cioè paga) i Comuni per la raccolta differenziata. Questi conferiscono a selezionatori che pure sono pagati da Conai per selezionare i materiali. I materiali raccolti sono di proprietà dei vari consorzi di filiera (esempio Corepla per la plastica) e non dei selezionatori, che ne fanno quel che vogliono..quelli buoni li vendono a riciclatori (aste on line), altri li devono "gestire".. dando ancora denaro a chi li vuole/può usare (come materiali o come combustibile).

                Ovviamente il sitema è largamente deficiatario..cioè il ricavato della vendita dei materiali buoni non pagano i costi di raccolta, selezione e "gestione" degli scarti della selezione..quindi i consumatori sono chiamati a pagare la differenza (il contributo Conai appunto .. circa 450 milioni di Euro anno!)... ma si sa, la comodità si paga..

                Sappi che per la plastica si paga su 2 mio di tonnellate immesse, se ne raccoglie 600.000 tons ma di buono (vendibile) se ne ricava solo 300.000..il resto è uno sforzo inutile che produce solo 300.000 ton di rifiuto che vanno al termovalorizzatore (all'estero)..


                Secondo me, il comune dovrebbe dare un contributo all'impianto di riciclo per evitare i costi (probabilmente maggiori) per il conferimento in discarica, a meno che non abbiano convenienza conferendoli negli impianti di produzione di CDR.
                Come detto prima, il sistema è gia ampiamente (e profumatamente) finanziato da tutti noi..non serve altro..gli operatori della filiera sono tutti privati..nessuna lo fà per beneficenza..quello dei rifiuti è un business redditizio..ben puo dei disastrati bilanci Comunali..non ifierire..

                Saluti
                Marco
                CASA NO GAS: Costruzione anni '30, No Cappotto, Doppi Vetri, Isolamento Solaio,4 lati liberi SUPERFICIE RISCALDATA: 250 mq su 2 Piani (Radiante) + Taverna 120 mq (Fancoil, in modo discontinuo) GENERATORE: PDC 12 kW Zubadan Mitshubishi+ Boiler 200 Lt per ACS RAFFRESCAMENTO: Aermec on-off FV: 15,18 kW di Sunpower + Tigo (pesanti ombre) CUCINA Induzione

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                • #9
                  Originariamente inviato da marcober Visualizza il messaggio
                  I PIATTI e BICCHIERI di plastica sono imballaggi [...] le stoviglie vendute al consumatore finale vuote.. ma restano pur sempre imballaggi
                  scusa Marco ma credo che stai facendo un pò di confusione: gli imballaggi sono contenitori dove dentro c'è il contenuto. Piatti, bicchieri e forchette sono materiali riciclabili ma non sono imballaggi.

                  Se riesci cmq a far cambiare gestione a Roma e provincia di Roma, ben venga : )

                  La plastica dei giocattoli non è di qualità inferiore ma il loro riciclo non è sostenuto economicamente dai contributi conai.

                  Per chiudere il ciclo, i contributi "imballaggi" pagati all'acquisto dovrebbero tornare agli stessi consumatori passando per i consorzi di filiera, selezionatori, aziende incaricate della raccolta/conferimento rifiuti e comuni.

                  Originariamente inviato da accise Visualizza il messaggio
                  la miglior cosa è chiamare l'aziena che si occupa di smaltimento del tetrapak e chiedere loro se smaltiscono anche pap81
                  ottima idea! io finora non ho avuto notizie confortanti ma dovrei approfondire
                  «Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo». Mahatma Gandhi

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                  • #10

                    Note di Moderazione: nll
                    Non è consentita la citazione inutile. Il messaggio a cui ti vuoi riferire è appena qui sopra: rispondi e basta, come faresti in una normale discussione (e questa è una normale discussione).



                    Nessuna confusione, anzi la mia risposta nasceva solo per corregere una tua informazione errata a beneficio dei lettori.
                    Il Conai con delibera del 2004 ha sancito in ottemperanza con la Legislazione Europea che le stoviglie monouso (escluso posate) sono imballaggi e pagano il CAC (anhe se ridotto al 50%). L'esenzione per quelli usati in casa riguarda una difficolta di esezione, in quanto il CAC andrebbe aggiunto alla vendita al dettaglio, con evidenza sullo scontrio fiscale, insomma infattibile, ma non per questo non sono imballaggi.
                    Informerò Corepla in modo che contattino Roma al fine di correggere questa errata informazione..che vedo è molto radicata sul territorio

                    Relativamente alla tua ultima frase, ti ricordo che il contributo non è una cauzione, quindi non si deve chiudere alcun ciclo..il contributo è la TASSA che il consumatore deve pagare per riciclare l'imballaggio che ha utilizzato... non deve essere assolutamente restituita, ma appunto serve a pagare raccolta, selezione, riciclaggio (ovviamente al netto dei ricavi della vendita dei materiali riciclati, che però per la plastica sono veramente poca cosa rispetto ai costi, circa il 15%).

                    Marco
                    Ultima modifica di nll; 21-12-2010, 10:01.
                    CASA NO GAS: Costruzione anni '30, No Cappotto, Doppi Vetri, Isolamento Solaio,4 lati liberi SUPERFICIE RISCALDATA: 250 mq su 2 Piani (Radiante) + Taverna 120 mq (Fancoil, in modo discontinuo) GENERATORE: PDC 12 kW Zubadan Mitshubishi+ Boiler 200 Lt per ACS RAFFRESCAMENTO: Aermec on-off FV: 15,18 kW di Sunpower + Tigo (pesanti ombre) CUCINA Induzione

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                    • #11
                      questa del conai mi sfuggiva. puoi segnalarmi un link della delibera che mi attivo anche io?
                      «Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo». Mahatma Gandhi

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                      • #12
                        Direttiva 2004/12/CE
                        ii) sono considerati imballaggi gli articoli progettati e
                        destinati ad essere riempiti nel punto vendita e gli
                        elementi usa e getta venduti, riempiti o progettati e
                        destinati ad essere riempiti nel punto vendita, a condizione

                        che svolgano una funzione di imballaggio;

                        e di conseguenza..sito Conai..Guida all'adesione...Punto 20.8

                        Questa definizione esclude quindi il monouso venduto al singolo conumatore, ma non perchè sia fisicamente diverso come progettazione, realizzazione, materiale,impiego o riciclabilità..ma solo perchè sarebbe troppo difficile gestire il pagamento del contributo.
                        Ne deriva quindi che il monouso è un imballaggio e che oggi è realizzato in modo che sia interamente riciclabile..poi volendo fare i pignoli, quello che ha pagato il CAC avrebbe diritto ad entrare nella differenziata, l'altro (il domestico) alcuni tendono ad escluderlo, ma solo per questioni di "pedaggio" ma non perche non sia tecnicamente imballo o sia non riciclabile.
                        E siccome è impossibile risalire al fatto che quel piatto l'hai comprato tu alla Coop oppure l'ha comprato alla Coop il Kebab che lo usa per farti il take-away.. direi che "non conferirlo" diminuisce i quantitativi avviati al riciclaggio..il fatto che nn abbia pagato il contributo è un fatto puramente contabile, gia previsto dal sistema coai..che fa pagare importi diversi a diverse categorie (pieno, ridotto, esente), pur senza "bandire dal cassonetto" alcun prodotto
                        Spero di vaer reso il concetto..
                        Marco
                        Ultima modifica di marcober; 15-12-2010, 10:52.
                        CASA NO GAS: Costruzione anni '30, No Cappotto, Doppi Vetri, Isolamento Solaio,4 lati liberi SUPERFICIE RISCALDATA: 250 mq su 2 Piani (Radiante) + Taverna 120 mq (Fancoil, in modo discontinuo) GENERATORE: PDC 12 kW Zubadan Mitshubishi+ Boiler 200 Lt per ACS RAFFRESCAMENTO: Aermec on-off FV: 15,18 kW di Sunpower + Tigo (pesanti ombre) CUCINA Induzione

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                        • #13

                          nel mio comune sta per partire la raccolta differenziata spinta.
                          Siamo andati a una delle conferenze informative per la città.
                          Ci hanno detto cosa buttare e dove.
                          Per quanto riguarda i sacchetti dei biscotti quelli con alluminio e carta ci è stato detto di buttarlo nel secco ( ciò che non è riciclabile ) il motivo è che anche se assomiglia al tetrapak in realtà è diverso ( in effetti è molto più sottile ) e perciò lo sforzo per riciclarlo sarebbe superiore al valore del materiale riciclato per cui il gioco non vale la candela. Però è stato aggiunto che ( non lo dico per fare pubblicità ma informazione ) la marca Doria confeziona i sui biscotti con un involucro simile, ma studiato per essere riciclato. Porta infatti il marchio del riciclo. Quindi è possibile produrre confezioni del genere riciclabili. Che sia solo questione di sensibilizzare almeno i grandi marchi ad utilizzare questo tipo di imballaggio? Potrebbero averne anche un ritorno pubblicitario e di immagine. Ciao

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                          • #14
                            Originariamente inviato da Pably Visualizza il messaggio
                            lo sforzo per riciclarlo sarebbe superiore al valore del materiale riciclato per cui il gioco non vale la candela.
                            Ciao..il costo di raccolta e riciclaggio è sempre superiore al valore del materiale riciclato, per tutti i materiali (carta alluminio vetro legno e plastica).. infatti tutti i Consorzi di riciclaggio impongono una tassa che appunto finanzia i costi di raccolta e riciclaggio.

                            Quindi se il concetto fosse di riciclare solo quello che ha un valore superiore ai costi di raccolta, non dovremmo riciclare nulla.

                            Ma non per questo dovremmo rinunciare ad usare l'imballo coretto agli scopi che ci prefiggiamo. L'imballo infatti svolge molteplici funzioni e la sua facilità di riciclaggio è solo uno degli aspetti.
                            Quello piu importante è la protezione del contenuto: pensa a quenti rifiuti si produrrebbero se gli imballi fossero inefficienti e il deterioramento del contenuto fosse più facile. Nei supermercati la maggor quantità di rifiuti è legata al deterioramento di fruta e verdura, dove l'imballo assolve generalmente solo la funzione di trasporto e non quella di conservazione.

                            Oppure, pensa che una bottiglia di plastica per latte o acqua fa risparmiare piu petrolio (nella produzione e nei trasporti) di quanto ne sia "inglobato" nel suo materiale (PE o PET) rispetto al vetro..insomma la bottiglia è una vera e propria fonte di petrolio..

                            Quindi se un imballaggio anche complesso da riciclare, permette comunque di ottimizzare l'uso delle risorse, permette una migliore conservazione del contenuto, costa meno..è da preferire anche dal punto di vista ambientale e sociale (non dimentichiamo che oggi abbiamo accesso a cose che una volta erano appannaggio solo di classi agiate proprio perchè l'imballaggio ne permette il trasporto e la conservazione a prezzi bassi, pensa al the, al caffè, frutta e verdura d'importazione e tute le stagioni, etc).

                            Però è giusto chiedersi se vale la pena di fare uno sforzo molto costoso (anche ambietalmente) per separarlo dal flusso indifferenziato dei rifiuti, se poi alla fine non è fisicamente riciclabile (cioè il suo riutilizzo fisico non è possibile o interessante) e quindi resta un rifiuto anche se raccolto in modo differenziato...

                            Forse varebbe la pena di lasciare tali materiali nel secco ed avviare tutto questo al termovalorizzatore.

                            Anche perchè comunque li finiscono..cioè quello che i Consorzi non riescono a vendere come materie prime seconde.. viene avviato al termovalorizzatore (con ulteriori costi)..quindi fa la stessa fine..ma la sua raccolta he generato costi e impatto ambientale supplementare... prova a chiedere di vedere un impinato che ricicla tetrapack, vedrai che risposte evasive ottieni...

                            Insomma, quello che suggerisce il tuo Comune, sebbene oggi contrario alla Normativa, non è concettualmente sbagliato..ma occorrerebbe un coordinamento nazionale.. ma in questo settore regnano ancota troppa ipocrisia e troppi interessi economici.

                            Come spesso succede in Italia interpretiamo la Normativa europea in modo cervellotici e poco pragmatico..la Norma europea fissa delle % di riciclaggio minime e gli Stati decidono come raggiugerli.
                            Da noi abbiamo deciso di raccogliere tutto (ma proprio tutto) e poi vedere cosa si riesce a vendere...morale abbiamo costruito i soliti Carrozzoni para Statali (i Consorzi) che poi hanno strutture e costi ingestibili (dipendenti, consulenze, Consigli da 30 persone, agenzie di pubblicità, etc etc).
                            In altri Paesi hanno fatto un sistema leggermente piu intelligente, identico ai Certificati Verdi elettrici: se obiettivo di riciclaggio è 25%, allora il 25% dell'immesso al consumo di imballi deve essere accompagnato da altrettanti Certificati di Riciclaggio emessi e venduti da Riciclatori. In tal modo è il Mercato (e non un predisente di un consorzio) che decide cosa riciclare e quanto costa.. se si riclicla oltre il 25%, ci saranno certificati invenduti,e il riciclatore ricicla solo se il materiale paga i costi..se si ricilca poco, il valore del certificato cresce e il riciclatore sarà spinto a riciclare oggetti che abbiano un costo di riciclo superiore al valore del materiale perchè parallelamente vende anche il relativo Certificato..semplice da gestire e autoregolato..per questo impensabile da noi..molto meglio 30 Consiglieri e Direttori e funzionari e consulenti che si spartiscono una torta infinita..spacciandoci il tutto come una nobile missione ambientale..

                            Scusare la lunghezza ma il tema mi appassiona molto..

                            Marco
                            CASA NO GAS: Costruzione anni '30, No Cappotto, Doppi Vetri, Isolamento Solaio,4 lati liberi SUPERFICIE RISCALDATA: 250 mq su 2 Piani (Radiante) + Taverna 120 mq (Fancoil, in modo discontinuo) GENERATORE: PDC 12 kW Zubadan Mitshubishi+ Boiler 200 Lt per ACS RAFFRESCAMENTO: Aermec on-off FV: 15,18 kW di Sunpower + Tigo (pesanti ombre) CUCINA Induzione

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                            • #15

                              Ciao, anche a me l'argomento appassiona. In effetti hai ragione. Io faccio l'ambasciatore di una normativa che ci è stata imposta. Ma non credo che la scelta sia stata fatta a cuor leggero. L'ente che organizza la raccolta è quello di Treviso. Ci è stato inotre comunicato che in quanto a percentuale di differenziamento siamo tra i primi posti in italia e che in realtà questo sistema di raccolta spinta stà avendo un grosso successo con civile e sensibile partecipazione da parte della popolazione.
                              Posso solo ipotizzare che la spesa per il riciclaggio del materiale sopra citato sia un pò troppo alta e che i costi ricadrebbero sulle tasche dei cittadini, che come tu sai non sempre sono così danarosi ( stò pensando a tutti quei vecchietti che ho visto che sono accorsi in massa cercando di capirci qualcosa, con molta buona volontà e anche con molta apprensione ) Ci saranno credo dei costi non sempre uguali per il riciclaggio dei vari materiali. Probabilmente si sono fatte delle scelte.
                              Ribadisco che forse sarebbe utile più che altro non produrre rifuti all'inizio. O produrli con un occhio più sensibile alla capacità di smaltimento.
                              Per i reali dati tecnici sarebbe utile interrogare proprio i tecnici. Se ho ulteriori informazioni non mancherò di postare su questo forum.

                              Bisognerebbe avere i dati tecnici riguardanti i costi di smaltimento dell'involucro sopra citato : quello dell'involucro con il marchio che permette lo smaltimento e quello sensa il marchio ( che è il più utilizzato ). Cosa ne pensi?
                              Ultima modifica di nll; 19-12-2010, 02:25. Motivo: Unione messaggi consecutivi dello stesso utente

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                              • #16
                                Penso che tutti gli imballaggi presentano quello che in gergo viene detto "deficit di filiera", cioè il COSTO che il consumatore deve pagare affinchè l'imballo che ha usato sia raccolto e (ove possibile) riciclato fsicamente o energeticamente, mettendo in discarica quello che resta dalla vagliatura e/o dall'incenerimento.
                                Significa che non esiste un imballaggio ideale che inquina zero e che costa zero in termini di deficit di filiera.
                                Quindi, se un imballo mi costa 10 come costo diretto e altri 10 di deficit di filiera e un altro mi costa 5 come costo diretto e 12 come deficit di filiera,,,per le tasche del vecchietto è meglio la soluzione DUE.
                                Se poi la soluzione DUE comporta l'uso di un materiale che non si rieasce a riciclare fisicamente ma solo energicamente, è ovvio che non ha alcun senso raccoglierlo separatamente e poi doverlo "separare" da un flusso che invece lo permette (operazioni che costano e comunque inquinano il flusso buono..) ..la soluzione migliore allora è quella di lasciarlo nell'indifferenziata avviata al termorecuperatore.
                                Spero di averti dimostrato come pur in presenza di un materiale che in un certo ambito territoriale non viene raccolto, lo stesso possa comunque rappresentare, per la funzione che ha svolto, la MIGLIORE scelta disponibile.

                                Ti faccio un esempio che conosco nei dettagli: in ambito alimentare il materiale che ha il minor deficit di filiera è il PET (bottiglie)..tuttavia fuori dall'ambito dell'acqua minerale, il materiale più usato è il polipropilene (PP).
                                Ti chiederai..perchè non obbligano ad usare solo il PET? perchè tale imposizione genererebbe costi diretti (di sostituzione) ben maggiori del risparmio degli indiretti (deficit filiera).
                                Tuttavia conferire il vasetto yougurt in PP o PS insieme alle bottiglie crea costi (di trasporto e selezione e smaltimento finale) incrementali rispetto alla sola raccolta del PET delle botttiglie..con nessun vantaggio (infatti tali materiali vengono comunque bruciati con costo ulteriore di circa 120 euro a ton).
                                Ovvio che sarebbe meglio non raccoglierli..ma non per questo occorre sminuire il loro ruolo positivo o criminalizzari (se fossero sostituiti da altro sarebbe peggio, come detto prima).
                                E infatti sino al 1999 si raccolglievano solo i così detti FLACONI (cioè le bottiglie in PET e in PE)..il resto si lasciava nell'indifferenziato. Ora invece (ma solo in Italia e in altri specifici Paesi) si raccoglie tutto generando enormi costi (e trasporti e inquinamento), per poi selezionare solo i flacconi (come prima..ma spendendo 10 volte di più).
                                Moltiplica tutto per i vari materiali (vetro, carta , alluminio, legno e plastica) e arrivi a circa 430 mio di euro anno che ci vengono sfilati dalle tasche come tassa occulta (ma veramente occulta, perchè compresa nel prezzo del bene che compriamo).
                                Però quando si arriva a certi costi (Mezzomiliardodieuro), credo convenga a tutti iniziare a riflettere se ci sono modalità migliori per operare..
                                marco
                                CASA NO GAS: Costruzione anni '30, No Cappotto, Doppi Vetri, Isolamento Solaio,4 lati liberi SUPERFICIE RISCALDATA: 250 mq su 2 Piani (Radiante) + Taverna 120 mq (Fancoil, in modo discontinuo) GENERATORE: PDC 12 kW Zubadan Mitshubishi+ Boiler 200 Lt per ACS RAFFRESCAMENTO: Aermec on-off FV: 15,18 kW di Sunpower + Tigo (pesanti ombre) CUCINA Induzione

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                                • #17
                                  In effetti gestire tutto da tutti i punti di vista è complicato, ma da qualche parte bisogna pure cominciare no?
                                  Ho visto che nei supermercati cominciano ad apparire i distributori di detersivi. Cosa ne pensi? Io per ora ho notato questi pro e contro:
                                  pro
                                  1) costo minore per l'acquisto
                                  2) Riduzione drastica uso contenitori in plastica ( presumono che venga usato almento 10 volte)
                                  contro
                                  1) Per ora non si può scegliere il tipo di detersivo ce n'è solo di 1 tipo



                                  Note di Moderazione: nll
                                  Quello dei detergenti alla spina è un altro argomento, già trattato in un'altra discussione. Qui è fuori tema: vedi regolamento del forum.

                                  Ultima modifica di nll; 21-12-2010, 09:58.

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                                  • #18
                                    Originariamente inviato da marcober
                                    il costo di raccolta e riciclaggio è sempre superiore al valore del materiale riciclato, per tutti i materiali
                                    Avrei da obiettare su questa informazione. Quando ero adolescente (e vista l'età che mi ritrovo si tratta davvero di molti anni fa) e non c'era alcun contributo dello Stato alla raccolta differenziata, che semplicemente non esisteva, tra amici andavamo in giro a raccogliere metalli (ferro e rame principalmente), carta e cartone e portavamo tutto ad un magazzino all'aperto dove ci pagavano a peso quanto avevamo raccolto. Se non fosse stato conveniente riciclare, perché ci avrebbero pure pagato?

                                    ••••••••••••

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                                    • #19
                                      Originariamente inviato da nll Visualizza il messaggio
                                      ... tra amici andavamo in giro a raccogliere metalli (ferro e rame principalmente), ... Se non fosse stato conveniente riciclare, perché ci avrebbero pure pagato?
                                      Perdonami Nll, ma non puoi generalizzare così... non era il tuo lavoro, non avevi pagati infortuni e pensione, non sai qual'era il processo produttivo a monte e a valle. Inoltre ridurre la raccolta differenziata alla componente economica, slegandola da costi energetici, sanitari, ambientali e occupazionali, è miope.

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                                      • #20
                                        Nll..hai centrato perfettamente il punto!
                                        Ovviamente nel 3D si parla solo di IMBALLAGGIO e quindi il rame non è conteplato..e comunque il rame lo fottono direttmente dalle linee elettriche e dai cantieri..quindi i porblema del rame "rifiuto abbandonato" non esiste.

                                        Parliamo però di Alluminio (il + simile al rame come valore intrinseco)..bene..se lo raccolgono le associazioni o gli studenti o i pensionati, ci fanno 2 soldini...peccato però che esiste un Consorzio obbligatorio (e la privativa sui Rifiuti) e quello che facevi tu con gli amici (illegalmente) loro lo fanno con 19 membri di Cda, Direttore, Revisori contabili e Società revisone esterna + una struttura che costa la bellezza di 3,3 mio di euro anno (SOLO COSTI DI STRUTTURA!)
                                        Bene.. raccolgiere e riciclare 10.000 ton di aluminio gli costa 3,3 mio di euro anno, la cifra coincide con la precedente ma sono ALTRI 3,3 mio di euro.. cioè 330 euro alla ton.(ovviamente il grosso va ai Comuni per la loro efficientissima raccolta differenziata).
                                        Peccato che il materiale che raccolgono ricavano solo 1,8 mio di euro, quindi la raccolta differenziata dell'Alluminio costa ai cittadini 1,5 mio di euro anno...cui devi aggiungere 3,3 di STRUTTURA..cioè 4,8 mio
                                        Ok, non sono tanti, ma come dici tu..cavolo!..se lo fa un privato probabilmente ci guadagna o come minimo va a pari!
                                        Invece udite udite, causa costi in aumento dal 1° Maggio 2010 il Consorzio Alluminio era a corto di soldi e ha pensato bene non di ridurre i suoi sprechi (vedi personale inutile o pubblicita idiota)..ma di RADDOPPIARE il contributo che pagano i cittadini da 25 a 52 euro alla ton..
                                        Per tutti gli altri materiali il Deficit di filiera è più elevato ancora..quindi ti confermo che (almeno per tutti gli imballaggi) riciclare costa sempre e paghiamo sempre noi.
                                        Quindi dovremmo informarci sempre meglio e se necessario ripensare i modelli applicati alle filiere.. in questo il forum è un'ottima opzione..
                                        Marco
                                        Ultima modifica di marcober; 21-12-2010, 18:10. Motivo: correzione quantitativi di raccolta annua da 30 a 10 mila ton
                                        CASA NO GAS: Costruzione anni '30, No Cappotto, Doppi Vetri, Isolamento Solaio,4 lati liberi SUPERFICIE RISCALDATA: 250 mq su 2 Piani (Radiante) + Taverna 120 mq (Fancoil, in modo discontinuo) GENERATORE: PDC 12 kW Zubadan Mitshubishi+ Boiler 200 Lt per ACS RAFFRESCAMENTO: Aermec on-off FV: 15,18 kW di Sunpower + Tigo (pesanti ombre) CUCINA Induzione

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                                        • #21
                                          A parte che non c'era nulla d'illegale 40-50 anni fa a fare quel tipo di raccolta, ma il punto è un altro: la raccolta va comunque fatta, che sia differenziata, o no, quindi riciclare è remunerativo di per sé. Quel che costa, come è stato detto, è la struttura, che c'è comunque, sia che si ricicli il C/PAP 81, sia che non lo si ricicli, quindi l'ostacolo che impedisce una uniformità di trattamento su tutto il territorio italiano è da ricercare altrove, per esempio nel già citato diverso uso delle tecnologie, nella mancanza di coordinamento tra gli enti che operano nel territorio, nella carente programmazione, nello scarso coinvolgimento delle industrie che producono quel tipo di imballo.

                                          Se qualche realtà riesce a fare cose che altri neppure si sognano vorrà pure dire qualcosa, no? Non siamo in presenza di menti extraterrestri al confronto di noi poveri umani!

                                          ••••••••••••

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                                          • #22
                                            Beh..la privativa sui rifiuti esiste da sempre.

                                            Relativamente all'idea che riciclare sia sempre remunerativo di per se, non puoi pensare che la raccolta differenziata costi tanto quanto quella indifferenziata..per darti un'idea quella indifferenziata costa da 30 a 60 euro tons... per la differenziata i Comuni incassano da Conai un premio che paga gli EXTRA COSTI (cioè quelli incrementali rispetto al costo base che spetta a loro) che arriva a 400 euro/tons..capisci bene che differenziare costa e che qualsiasi materiale raccogli non avrà mai il valore della raccolta (e magari devi poi anche selezionarlo, lavarlo, concentrarlo, trasportarlo al potenziale utilizzatore con ulteriori costi e inquinamenti).
                                            Non voglio dire che non va fatta, ma che come in tute le cose, bisognerebbe farla con la giusta misura..senza pensare che riciclare sia un valore assoluto e quindi va sempre fatto..spesso farlo per certi oggetti è contrproducente, ma non vuol dire che quell'oggetto sia il male assoluto..
                                            marco
                                            CASA NO GAS: Costruzione anni '30, No Cappotto, Doppi Vetri, Isolamento Solaio,4 lati liberi SUPERFICIE RISCALDATA: 250 mq su 2 Piani (Radiante) + Taverna 120 mq (Fancoil, in modo discontinuo) GENERATORE: PDC 12 kW Zubadan Mitshubishi+ Boiler 200 Lt per ACS RAFFRESCAMENTO: Aermec on-off FV: 15,18 kW di Sunpower + Tigo (pesanti ombre) CUCINA Induzione

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                                            • #23
                                              Non contesto le cifre che hai indicato, ma dividere i rifiuti lo fanno normalmente i cittadini e riciclare lo si è fatto da ben prima dell'introduzione dei contributi statali. In quel tempo se ne ricavava abbastanza da pagare i ragazzi come me, un tanto al chilo di quanto si raccoglieva, si pagava la gestione e il trattamento del rifiuto da riciclare e da quel che si vendeva veniva fuori anche il guadagno per l'imprenditore.

                                              I costi da te citati sono quelli della burocrazia che si è innescata, oltre alla realizzazione di impianti con caratteristiche tali da ridurre al minimo l'impatto delle lavorazioni sull'ambiente. Questi impianti allora non esistevano.

                                              ••••••••••••

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                                              • #24
                                                Originariamente inviato da marcober Visualizza il messaggio
                                                una struttura che costa la bellezza di 3,3 mio di euro anno (SOLO COSTI DI STRUTTURA!)
                                                Bene.. raccolgiere e riciclare 10.000 ton di aluminio gli costa 3,3 mio di euro anno, la cifra coincide con la precedente ma sono ALTRI 3,3 mio di euro.. cioè 330 euro alla ton.(ovviamente il grosso va ai Comuni per la loro efficientissima raccolta differenziata).
                                                Peccato che il materiale che raccolgono ricavano solo 1,8 mio di euro, quindi la raccolta differenziata dell'Alluminio costa ai cittadini 1,5 mio di euro anno...cui devi aggiungere 3,3 di STRUTTURA..cioè 4,8 mio
                                                Posso chiederti la fonte dei tuoi dati? Hai dei link (sto facendo un lavoro statistico per la differenziata, e sicuramente questo è un aspetto da aggiungere...)

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                                                • #25
                                                  I dati sono il Bilancio del Consozio nazionale Alluminio 2009..basta che vai sul sito CONAI e hai i rimandi ai 5 Consorzi di filiera e sui loro rispettivi siti vedi Bilanci oppure relazioni gestione o documenti previsionali.. se hai bisogno di spiegazioni su quello Corepla, chiedi pure perchè è quello che conosco meglio perchè sono membro della giunta dell'Associazione di categoria che nomina 4 componenti del Cda Corepla, attraverso i quali cerchiamo di prtare avanti idee innovative su come migliorare riciclo ma contenendo i costi pe ri consumatori..
                                                  marco
                                                  CASA NO GAS: Costruzione anni '30, No Cappotto, Doppi Vetri, Isolamento Solaio,4 lati liberi SUPERFICIE RISCALDATA: 250 mq su 2 Piani (Radiante) + Taverna 120 mq (Fancoil, in modo discontinuo) GENERATORE: PDC 12 kW Zubadan Mitshubishi+ Boiler 200 Lt per ACS RAFFRESCAMENTO: Aermec on-off FV: 15,18 kW di Sunpower + Tigo (pesanti ombre) CUCINA Induzione

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                                                  • #26
                                                    Grazie, avevo dato un'occhiata al sito del Conai ma non sapevo cosa cercare...

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