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Gasolio dalla plastica, in Liguria il primo stabilimento italiano

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  • Gasolio dalla plastica, in Liguria il primo stabilimento italiano

    A giugno di quest'anno è stato finalmente inaugurato (ufficialmente) il primo stabilimento italiano per la produzione di gasolio dal riciclaggio, tramite trattamento di pirolisi, della plastica.
    Dalla plastica al gasolio, da tutta Italia a Millesimo per l'invenzione targata Demont - IVG.it
    Nel seguente link l'intervista dell'anno scorso con l'ingegnere chimico che ha seguito il progetto di realizzazione...
    Demont: l'Azienda Italiana che Produce Gasolio dalla Plastica Riciclata - Rischio Calcolato
    Domotica: schemi e collegamenti
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  • #2
    Ciao Lupino....

    Oltre due anni fa qui da noi presentarono questo progetto:
    Ecco il trasformatore del futuro
    P2p: dalla plastica al carburante
    Poi non si è più sentito niente.....
    Sai se quello che hai linkato è frutto della stessa tecnologia????

    Saluti


    Il dono della fantasia è stato per me più importante della mia capacità di assimilare conoscenze (A.Einstein)

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    • #3
      Ciao Renato, la tecnologia dovrebbe essere la medesima, ovvero una decomposizione termochimica in assenza di ossigeno (pirolisi) del materiale di partenza.
      In realtà questa tipologia di riciclaggio è "nuova" per il nostro paese, all'estero infatti, impianti del genere esistono già da anni.
      ... altri due link interessanti (il primo proprio a proposito del riciclaggio dei sacchetti)
      Plastic Bags Efficiently Recycled Into Diesel Fuel | IFLScience

      (alcune compagnie)
      Plastic Waste Fuel
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      • #4
        ....ciAOOOO .. esistono gia' sistemi fai da te ...da qualche anno

        How to turn plastic waste into diesel fuel cheaply

        sconsiglio vivamente di cimentarsi nell'impresa

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        • #5
          Grazie Lupino.....
          Bene!!!! Ora speriamo sia l'inizio di un futuro tecnologico sempre migliore.......

          Ciao
          Il dono della fantasia è stato per me più importante della mia capacità di assimilare conoscenze (A.Einstein)

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          • #7
            Originariamente inviato da renatomeloni Visualizza il messaggio
            *** Citazione quasi integrale rimossa. Violazione art.3 del regolamento del forum. nll ***
            Tranquillo, uscirà, very soon.
            Ultima modifica di nll; 15-11-2014, 23:07.

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            • #8
              ciao caro

              *** Citazione integrale rimossa. Violazione art.3 del regolamento del forum. nll ***

              chiarezza (tua opinione)?
              Ultima modifica di nll; 15-11-2014, 23:07.

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              • #9
                Io ci andrei piano ai facili entusiasmi .

                Intanto mi chiedo, si è vero è tecnicamente possibile ottenere composti più piccoli dalla pirolisi di un polimero.

                Ma so anche che per pirolisi si sviluppano sostanze impreviste , dannose e cancerogene, come le diossine per citarne una .

                Siccome non conosco questo tipo di impianto , mi chiedo ancora se è stato previsto il modo come smaltire o inattivare dei prodotti dannosi per la salute e l'ambiente ? Per esempio per quanto riguarda i termovalorizzatori uno dei fattori critici e costosi è proprio l'abbattimento delle sostanze dannose.
                Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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                • #10
                  ... l'abbattimento delle sostanze dannose....
                  Già, questa era una cosa che mi chiedevo anch'io.... essendo una reazione che avviene in assenza di ossigeno alcune di queste sostanze non dovrebbero essere presenti, resta poi da capire, visto che non tutte le plastiche sono adatte per tale processo, se il PVC, principale responsabile nella formazione delle diossine (fonte wiki) è tra queste
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                  • #11
                    Originariamente inviato da Mr.Hyde Visualizza il messaggio
                    ... (tua opinione)?
                    Sì, certo, non ho mica la palla di cristallo.
                    Ma siccome di chiappacitrulli ne ho visti tanti, mi pare di aver individuato uno schema generale che questo gasolio dalla plastica ci sta quasi preciso.
                    Uno dei caratteri del caso attuale è: se produrre un litro di gasolio con questo metodo costa 25 eurocent al litro, come scritto in uno dei lik qua sopra, che bisogno hanno di Capitan Ventosa? Credo lo stesso bisogno che avevano Lorenzo Errico e Stamina dell' intervento de Le Iene, far leva sulla credulità popolare.

                    Quando un tecnico svicola a una domanda precisa, mi si rizzano le antenne.

                    domanda: quanta CO2 emette l' impianto?
                    Risposta: l' impianto consuma circa il 10% dell' energia prodotta.

                    Sticà! Oltre a un rendimento -in peso- di circa il cento per cento (un litro di gasolio per un chilo di plastica) l' impianto produce anche energia?

                    Il problema è la burocrazia Italiana? Ma sempre da quel link impariamo già che hanno impianti in Libia Sud America e non so dove altro, perché devono stare proprio qua che non li lasciano lavorare, con tanti posti nel mondo che gli stenderebbero il tappeto rosso per averli!

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                    • #12
                      Originariamente inviato da Al Mizar Visualizza il messaggio
                      domanda: quanta CO2 emette l' impianto?
                      Risposta: l' impianto consuma circa il 10% dell' energia prodotta.
                      Però, non male! Pensa che io, nella mia automobile fufolara, metto plastica mista ad acqua, circa 50 kg, percorro 1200 km e a questo punto mi ritrovo il serbatoio pieno di 50 L di gasolio! Però non riesco a chiudere il ciclo, l'impianto non va in autosostentamento perché il regolatore della temperatura Antani diventa instabile: scappella a destra e a manca con troppo gasolio...
                      Risolverò il problema entro 3/6/18 mesi.

                      Ma... domanda: quanta CO2 emette l'impianto?

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                      • #13
                        Anche tu BesselKn, cominci a ciurlare nel manico, con dati confusi/incompleti.
                        50 kg va bene, ma manca il rapporto acqua/plastica.
                        E la tua fuffomachine il motore ce l' ha davanti o di dietro?

                        Dunque, fammi fare dei calcoli: 1200 km, se fai una media di cento all' ora ci vogliono dodici ore, più un paio di soste per funzioni fisiologiche del conducente, diciamo un quindici ore, più il tempo per raccattare la plastica, diciamo tre ore, anche se vendi il gasolio prodotto a un euro e mezzo al litro fa 75 euro, meno le spese di ammortamento e commercializzazione, copertoni olio filtri pasticche freni spazzole tergicristallo e biglietto autostrada, cambia la macchina ogni sei mesi, una vita massacrante per un guadagno irrisorio, non ti invidio per niente.

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                        • #14
                          Originariamente inviato da Al Mizar Visualizza il messaggio
                          manca il rapporto acqua/plastica
                          Hai ragione, Al Mizar. Scusami. Il rapporto acqua/plastica è 1 : 16 e 2/3
                          il motore ce l' ha davanti o di dietro?
                          Mi dispiace, ma sono sia sotto NDA sia sotto la doccia. Comunque, né davanti né dietro.
                          copertoni [...] spazzole tergicristallo
                          No, questi no perché riesco a convertirli in gasolio.
                          Però hai ragione: è una vita massacrante e non mi conviene. Adesso sono più orientato per la macchina a sola acqua. Quella pare funzioni benissimo, più tempo sta sotto NDA e meglio va.

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                          • #15
                            Al, però qui non si tratta di possibili teorie o tecnologie "nuove" e, per così dire, controcorrente rispetto alla scienza ufficiale. Il procedimento di pirolisi della plastica è una novità relativamente al nostro "belpaese", mica per il resto del creato.
                            ...Il problema è la burocrazia Italiana?...
                            Uhmm.... lo sapete, non sono un fautore del "complottismo globale", ma è innegabile che qui da noi, nell'ambito energia, i "favori" fatti a determinate aziende o "poteri forti" siano evidenti soprattutto in considerazione del quantitativo di soldi che il nostro beneamato stato intasca (leggasi accise) nell'ambito carburanti.

                            ... perché devono stare proprio qua ...
                            E perché no?

                            Per, quanto riguarda la parte "ecologica" dell'impianto, concordo con te.... anch'io ho notato la "stonatura" di come il chimico dell'intervista abbia abilmente evitato di rispondere alla domanda
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                            • #16
                              Originariamente inviato da Lupino Visualizza il messaggio
                              Al, però qui non si tratta di possibili teorie o tecnologie "nuove" e, per così dire, controcorrente rispetto alla scienza ufficiale.
                              Infatti, per quel che ho capito il messaggio di Al Mizar, lui si lamentava del fatto che oltre al rendimento "quasi unitario in massa" ci fosse pure una produzione energetica in eccesso.
                              Difatti, nel mio piccolo, non ho mai visto che a riciclare la carta ci sia un rendimento unitario e pure produzione energetica.

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                              • #17
                                In realtà è solo un errata interpretazione (magari dell'intervistatore?). Il significato, a mio parere, di ...

                                "Circa il 10% dell’energia prodotta viene utilizzata per soddisfare il fabbisogno energetico dell’impianto."

                                ... è che il "costo energetico" di funzionamento dell'impianto è pari al 10% di quello ottenibile dal prodotto finale.
                                L'OU qui non centra nulla, il paragone migliore è il dire che l'energia necessaria a "produrre" un quintale di legna (taglio, trasporto etc etc) è pari al 10% di quella ottenibile, sotto forma di calore, da quel quantitativo di legna.
                                Domotica: schemi e collegamenti
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                                • #18
                                  Ciao besselkn

                                  lui si lamentava del fatto che oltre al rendimento "quasi unitario in massa"..
                                  precisiamo che da questa reazione pirocatalitica(catalisi ad opera di allumina ) il rendimento in gasolio , NON è quasi unitario (0,85), da 1kg di plastica si formano 850 g di gasolio(d a 20°C = 0,850 g/cm3) ... ed altri prodotti indesiderati (150 g)

                                  ciao Vincenzo
                                  Ma so anche che per pirolisi si sviluppano sostanze impreviste , dannose e cancerogene, come le diossine per citarne una .
                                  il gruppo funzionale delle diossine è un'anello esagonale contenente 2 ossigeni e 4 carbonio (eterociclo)

                                  in questa reazione pirocatalitica NON deve esserci ossigeno

                                  ciao Al

                                  Sì, certo, non ho mica la palla di cristallo.
                                  intendevo solo dire ....chiarisci le tue opinioni ...
                                  come hai fatto

                                  saluti cordiali

                                  Francy
                                  Ultima modifica di Mr.Hyde; 14-11-2014, 15:44.

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                                  • #19
                                    Ok, grazie Hyde

                                    Commenta


                                    • #20
                                      comunque la mia opinione è la seguente:

                                      piu' che altro bisogna vedere se si trattano plastiche non riciclabili ..sono in pieno accordo

                                      ma se si trattano plastiche reciclabili( PE ,PP ) , togliendole dal ciclo ...bisognera' attingere a risorse petrolifere per soddisfare la richiesta di plastica

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                                      • #21
                                        Ohi, ohi ... visto che, leggendo l'intervista, si parla principalmente di poliolefine, correggimi se sbaglio Hyde, allora mi sa che la cosa non è così "funzionale" .... restano da capire i "pesi energetici" e quindi economici dei vari processi (riciclaggio plastica, creazione nuova plastica dal petrolio, produzione di gasolio dal petrolio, produzione di gasolio dalla plastica)
                                        Domotica: schemi e collegamenti
                                        e-book Domotica come fare per... guida rapida

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                                        • #22
                                          Infatti ragazzi che senso ha ottenere gasolio dalla plastica, per poi utilizzare il petrolio per ottenere la stessa plastica , quando invece la plastica può essere riciclata ed immessa nel ciclo produttivo per semplice fusione ?
                                          Un'altra osservazione dicono di ottenere 1 kg di gasolio da 1 kg di plastica , mi sembra una cosa assurda e non veritiera.
                                          Bene che vada il rapporto potrebbe essere 0.8 con 1 , cioè con una resa del 80 % , che è buona.
                                          Ma ripeto in tutto questo processo di pirolisi vi sono sempre delle sostanze nocive che bisogna eliminare , hanno considerato questo ?
                                          Questo comporterebbe ulteriori costi di smaltimento .
                                          Già io leggo che secondo loro, il costo si aggirerebbe sui 0.6 euro considerando il costo energetico e del personale .
                                          E per ammortizzare il costo dell'impianto quanti anni ci vorranno ?
                                          Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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                                          • #23
                                            ciao Lupino

                                            si parla principalmente di poliolefine, correggimi se sbaglio Hyde,


                                            si esatto .. per essere precisi sarebbero poliolefine termoplastiche

                                            in distinzione alle poliolefine elastomeriche

                                            in effetti pero' il termine puo' portare confusione ..in quanto si usa un monomero olefinico(presenza di un legame doppio C=C ibridzione del carbonio sp2) (etilene o propilene) ..ma la catena risultante dopo polimerizzazione è paraffinica (legame semplice C-C ibridazione del carbonio sp3), il legame pigreco viene scisso.
                                            Ultima modifica di Mr.Hyde; 15-11-2014, 14:33.

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                                            • #24
                                              Originariamente inviato da zagami Visualizza il messaggio
                                              Infatti ragazzi che senso ha ottenere gasolio dalla plastica, per poi utilizzare il petrolio per ottenere la stessa plastica , quando invece la plastica può essere riciclata ed immessa nel ciclo produttivo per semplice fusione ?
                                              ?
                                              Il problema sta nel fatto che dalla raccolta differenziata della palstica (ma anche del vetro), si estraggono alcuni flussi di polimeri che trovano un'applicazione di riciclo fisico (essenzialmente il PET delle bottiglie, le poliolefine dei flaconi). Il resto del flusso (circa 50% dei kg) ha dimensioni, forme, pesi, composizione polimerica tali per cui non si riesce a separare nulla che abbia un valore pari allo sforzo necessario per separalo dal flusso.
                                              Ecco perchè una soluzione "plastic to oil" è interessante..perchè permette di restituire al flusso petrolchimico una risorsa..che per un certo periodo di tempo ha svolto una funzione molto piu nobile, cioè quella di conservare e rendere adatto al trasporto un altro bene, imballandolo e proteggendolo.

                                              Il problema è che tali impinati , specie se in continuo, non sono porprio facili da gestire.
                                              Io ne ho visto uno non continuo nella zona di Biella , finanziato anche dalla CEE, fatto da un'azienda molto seria ...in vista di farne uno poi in continuo..che già dalla progettazione poneva tali e tanti problemi, che mi pare non sia stato mai realizzato.

                                              E quindi si sta lavorando verso una soluzione piu pratica e già in fase di largo sviluppo e cioè usare tale flusso di plastica (che è perlopiù carbonio ..veri Hyde) come riducente negli altoforni al posto del coke, che ha costi energetici e ambinetali di produzione elevati.
                                              Insomma l'idea è quela di usare tale materiale, che è petrolio già estratto, al posto di carbone che sarebbe comunque da estrare e lavorare...senza complicarsi troppo la vita.
                                              CASA NO GAS: Costruzione anni '30, No Cappotto, Doppi Vetri, Isolamento Solaio,4 lati liberi SUPERFICIE RISCALDATA: 250 mq su 2 Piani (Radiante) + Taverna 120 mq (Fancoil, in modo discontinuo) GENERATORE: PDC 12 kW Zubadan Mitshubishi+ Boiler 200 Lt per ACS RAFFRESCAMENTO: Aermec on-off FV: 15,18 kW di Sunpower + Tigo (pesanti ombre) CUCINA Induzione

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                                              • #25
                                                Originariamente inviato da marcober Visualizza il messaggio
                                                Insomma l'idea è quela di usare tale materiale, che è petrolio già estratto, al posto di carbone che sarebbe comunque da estrare e lavorare...senza complicarsi troppo la vita.
                                                Questo è un altro discorso , non si passa dalla fase di pirolisi per produrre gasolio , ma la plastica oramai inutilizzabile come plastica, viene utilizzata direttamente come combustibile .
                                                Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

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                                                • #26
                                                  Più che come combustibile è aggiunta come riducente, cioè la sua funzione non è quella di scaldare per combustione , ma di fornire carbonio per fare ossido di carbonio.
                                                  CASA NO GAS: Costruzione anni '30, No Cappotto, Doppi Vetri, Isolamento Solaio,4 lati liberi SUPERFICIE RISCALDATA: 250 mq su 2 Piani (Radiante) + Taverna 120 mq (Fancoil, in modo discontinuo) GENERATORE: PDC 12 kW Zubadan Mitshubishi+ Boiler 200 Lt per ACS RAFFRESCAMENTO: Aermec on-off FV: 15,18 kW di Sunpower + Tigo (pesanti ombre) CUCINA Induzione

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                                                  • #27
                                                    ciao Marco

                                                    ma tu intendi ... dire

                                                    produrre coke per altoforni partendo dalla plastica , (come si fa' con i litantraci grassi a corta fiamma.) ?

                                                    oppure semicoke?

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                                                    • #28
                                                      Non ti so dire..so solo che lo buttano diretto nell'altoforno e lo chiamano "riducente"
                                                      CASA NO GAS: Costruzione anni '30, No Cappotto, Doppi Vetri, Isolamento Solaio,4 lati liberi SUPERFICIE RISCALDATA: 250 mq su 2 Piani (Radiante) + Taverna 120 mq (Fancoil, in modo discontinuo) GENERATORE: PDC 12 kW Zubadan Mitshubishi+ Boiler 200 Lt per ACS RAFFRESCAMENTO: Aermec on-off FV: 15,18 kW di Sunpower + Tigo (pesanti ombre) CUCINA Induzione

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                                                      • #29
                                                        ciao Marco

                                                        lo chiamano "riducente"
                                                        chiarimento :

                                                        se lo chiamano riducente e viene inserito negli altiforni ,il riferimento è sicuramente al carbon coke siderurgico.

                                                        il coke siderurgico ha un duplice effetto nell'altoforno

                                                        1- apporta energia al sistema
                                                        2- indirettamente agisce da riducente (come dicevi tu per formazione di monossido ..che è il vero riducente)

                                                        la zona di riduzione degli ossidi di ferro di un'altoforno è nel letto tra i 400 e gli 800°C.

                                                        chiuso chiarimento
                                                        ----------------------------------------

                                                        tra i prodotti indesiderati del processo "plastic to oil ", c'è anche una forma di semicoke (circa 5%) .
                                                        il "semicoke" ha caratteristiche notevolmente diverse dal "coke siderurgico", tipo polverosita', bassa resistenza alla compressione (inaccettabili in altoforno da 30 m di altezza e diametro di 9 metri ), potere calorifico , inquinanti

                                                        parlando chiaro ......

                                                        un buon coke siderurgico deve soddisfare queste condizioni di analisi chimico-fisica :

                                                        1- esente da polveri e tritumi vari
                                                        2- avere pezzatura uniforme (6-10 cm)
                                                        3- resistenza meccanica tra i 120 ed i 170 kg/cm2, deve essere poroso
                                                        4- povero di ceneri (10%)
                                                        5- sostanze volatili (max 2%)
                                                        6- zolfo (max1%)
                                                        7- fosforo (max 0,005%)
                                                        8- peso specifico ( 0,4-0,55 t/m3)
                                                        9- potere calorifico intorno ai 7-8000 kcal/kg

                                                        cordialmente

                                                        Francy

                                                        ciao Vincenzo

                                                        non si passa dalla fase di pirolisi per produrre gasolio
                                                        bè insomma la petrolchimica insegna che i cracking termici/catalitici possono produrre benzine e gasoli partendo da olio combustibile (prodotto di testa dal processo di Vacuum..( distillazione in depressione che utilizza come "carica" ,il fondo estratto dalla colonna di topping )
                                                        Ultima modifica di Mr.Hyde; 18-11-2014, 17:08.

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                                                        • #30
                                                          Grazie a te. Ti posso solo aggiungere che solo pochi altoforni sono attrezzati per usarlo, penso per via della granulometria, densità etc...motivo per cui riescono a farsi pagare per usarlo....speriamo che altri si attrezzino anche in italia affinché si apra una concorrenza sull'uso con aste a vantaggio di tutti i consumatori italiani
                                                          CASA NO GAS: Costruzione anni '30, No Cappotto, Doppi Vetri, Isolamento Solaio,4 lati liberi SUPERFICIE RISCALDATA: 250 mq su 2 Piani (Radiante) + Taverna 120 mq (Fancoil, in modo discontinuo) GENERATORE: PDC 12 kW Zubadan Mitshubishi+ Boiler 200 Lt per ACS RAFFRESCAMENTO: Aermec on-off FV: 15,18 kW di Sunpower + Tigo (pesanti ombre) CUCINA Induzione

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