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regolazione impianto a pannelli radianti

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  • regolazione impianto a pannelli radianti

    buongiorno a tutti,
    sono uno studente di ingegneria e per un esame devo dimensionare un impianto a pannelli radianti per la zona uffici di una fabbrica. circa 300 mq, consumo invernale massimo 16kW. con il software caleffi abbiamo dimensionato i pannelli, e abbiamo ottenuto 3 collettori con al primo 7 pannelli, al secondo e al terzo 5; bilanciati in portata, portata e prevalenza.
    il sistema di generazione prevede una pompa di calore (ne abbiamo scelta una AIR INVERTER, che funziona anche in raffrescamento).
    in base alle indicazioni dell'assistente, (su cui abbiamo dubbi) abbiamo realizzato un impianto che prevede un serbatoio di accumulo da 500lt (collegato alla pompa di calore) dal quale parte la rete di distribuzione che collega i collettori.
    per il sistema di regolazione ci è stato consigliato di mettere una valvola a 3 vie (in miscelazione) a valle del serbatoio, controllata da una sonda climatica e da un sensore di temperatura di mandata.
    inoltre volevamo permettere la regolazione di ogni singolo locale (riscaldato in media da 2 pannelli), per fare ciò pensavamo di posizionare una valvola nella cassetta dei collettori che modulava la portata in base alla temperatura locale richiesta e alla temperature di mandata al pannello.
    pensate che l'impianto cosi progettato possa andar bene?
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    inoltre, se volessi utilizzare l'impianto anche in raffrescamento, devo realizzare una rete a 4 tubi o posso utilizzare le stesse tubazioni? e in caso devo operare alcune modifiche all'impianto?

  • #2
    Se la pompa di calore è inverter allora non serve l'accumulo inerziale, farebbe solo peggiorare le prestazioni della macchina che non modulerebbe a dovere in base alle richieste dell'ambiente, molto meglio al posto della miscelatrice un funzionamento a temperatura scorrevole in base alla temperatura estena!
    Iin secondo luogo il sistema 4 tubi serve solo in quelle applicazioni in cui si richieda riscaldamento e raffrescamento contemporaneo, con un impianto del genere va benissimo un 2 tubi (anche perché un sistema a 4 tubi richiede una PDC che lo supporti e delle unità terminali che parimenti riescano a gestirlo, non è il caso del radiante!)
    Se decidete di lavorare a portata variabile (perché mai? meglio temperatura variabile) usate assolutamente dei circolatori inverter, permettono di ridurre sensibilmente il consumo energetico.

    Quanto al raffrescamento (il radiante per me è il peggio che ci possa essere!) devi sempre rimanere oltre la temperatura di rugiada altrimenti il pavimento/soffitto/muro nel quale i pannelli radianti sono installati diventano bagnati, bisogna pensare alla deumidificazione integrativa degli ambienti: o con la stessa acqua refrigerata dalla PDC (abbisogneresti di temperature molto basse di mandata!) o con dei sistemi ad espansione diretta addizionali negli ambienti, usati anche come booster al raffrescamento/riscaldamento o con dei deumidificatori o con unità di trattamento aria centralizzate.

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    • #3
      grazie mille per la risposta.
      per quanto riguarda il raffrescamento era un ipotesi, ma oltre al sistema a pannelli è previsto un sistema di ventilazione meccanica, che assolverà il compito del condizionamento.
      raffrescamento e riscaldamento non sono mai previsti in contemporanea perciò è sufficiente la soluzione 2 tubi.

      riguardo l'utilizzo del serbatoio di accumulo penso anche io che non sia necessario, (il prof lo ha fatto usare ad altri ragazzi che hanno abbinato una caldaia o dei collettori solari alla pompa di calore) ma nel nostro caso come minimo è inutile.

      il dubbio che mi rimane è sulla regolazione dell'impianto. nel libro del corso consigliava una valvola 3 vie che modulava la temperatura dell'acqua in funzione della T esterna e della T ambiente desiderata.
      cosi facendo, avremo la stessa temperatura per tutti i pannelli, se invece volessi regolarla pannello per pannello come posso fare? metto delle valvole termostatiche automatiche nei collettori che regolano la portata di acqua che va al pannello in base alla temperatura desiderata? (valvola 3 vie con bypass)
      Ultima modifica di tommi87; 21-12-2013, 01:41.

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      • #4
        L'ultimo punto proprio non lo capisco, è quantomeno assurdo! (Ma che libro barbaro è a consigliare una valvola di miscelazione con una PDC?!?!)
        Per regolare la temperatura di ogni zona metti semplicemente delle valvole aperto/chiuso comandate da un termostato locale mentre la temperatura dell'acqua di mandata sarà regolata da una sonda climatica a corredo con la pompa di calore.
        Perché complicarsi la vita con valvole di miscelazione che rovinano (e non poco) il rendimento della pdc (che deve essere costretta a funzionare a temperature più alte!) quando invece può essere fatta funzionare alla temperatura inferiore possibile?!
        Il bypass va bene quando si ha un impianto a due temperature o con una fonte di produzione ad alta temperatura, che non è assolutamente il caso della pdc!
        Poi in base al numero di pannelli aperti sarà il circolatore (ovviamente anch'esso comandato da inverter) a mandare l'appropriata portata.

        Semplice, veloce, poco complicato e pratico.
        E ovviamente nell'impianto non trascurare gli accessori come misuratori di portata, sfogo aria automatico, ecc... che tanto spesso vengono del tutto ignorati!

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