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Investire nel futuro....

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  • Investire nel futuro....

    Questo post non propone idee... ma le cerca.

    Se voi foste il responsabile R&D di una azienda di elettronica, e aveste a disposizione un certo budget per investire in ricerca a medio termine (2-3 anni)....

    In quali tecnologie legate appunto all'efficienza e risparmio energetico investireste?

    Parliamo:
    1 di elettronica o al piu' di meccanica/termodinamica in cui pero' il controllo elettronico e' un fattore molto rilevante.
    2 di un azienda che comunque cerca un prodotto che tra 2-3 anni possa essere vendibile in quantità e fare utili, non di ricerca pura universitaria o di base.

    Dai, iniziate a sparare !!!!

  • #2
    Percentuale sulle vendite in caso di successo??
    Scherzi a parte, ciao, personalmente punterei sulla ricerca di un sistema domotico a "tutto tondo" in grado di gestire l'interazione tra eventuale produzione FV (o semplice rete) e fabbisogno delle utenze; dalla semplice illuminazione agli elettrodomestici più o meno energivori.
    Non un sistema all-in-one ma modulare ed ampliabile costituito da un intelligenza centralizzata, completamente programmabile dal utente, e vari moduli "attuatori" e sensori, interconnessi ad essa tramite onde convogliate.
    Il tutto dovrà essere gestibile in loco, tramite una semplice centralina, ed in remoto attraverso computer, smartphone o tablet.
    Un sistema del genere dovrebbe poter gestire sia la parte prettamente elettrica che, tramite "espansioni", quella termica, integrando o sostituendosi ad apparecchiature quali centraline climatiche per caldaie o rilevatori di umidità/temperatura per VMC e climatizzatori.
    Domotica: schemi e collegamenti
    e-book Domotica come fare per... guida rapida

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    • #3
      Ciao a tutti...

      Lupino che fai mi rubi le idee.....
      Scherzo ovviamente......è da un po che scrivo quanto hai citato. Per realizzare una vera casa intelligente occorre che ogni utenza possa dialogare col sistema centrale. Un po come accade nelle auto moderne insomma.
      La centralina principale è connessa a tutte le altre presenti in ogni utenza mediante un bus, quindi può gestire tramite la programmazione imposta dall'utente, ogni singolo parametro di funzionamento utenza.
      Per fare qualche esempio terra terra...:
      1)-la centralina dell'impianto FV comunica che è disponibile una potenza di 3kW, cosi viene avviata la lavastoviglie e/o la lavatrice (se la centralina comunica che si trova in stato "attesa partenza").
      2)-il termostato ambiente alle ore 10:00 invia alla centralina principale il dato: rilevato T° ambiente 19°C, ma questa non rilevando presenza umana nell'edificio (mediante appositi sensori sparsi per casa), non avvia il riscaldamento perchè e configurata per tenere la T° a 17° se nessuno è in casa.
      Ecc.
      In questo settore c'è da sbizzarrirsi veramente e anche fare impresa con annessi posti di lavoro.
      Il limiti maggiori ce li da la burocrazia e la tassazione Italiota....purtroppo...

      Saluti
      Il dono della fantasia è stato per me più importante della mia capacità di assimilare conoscenze (A.Einstein)

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      • #4
        ...Lupino che fai mi rubi le idee...
        Ok, eventuali percentuali si fa 50/50 ....

        Perfetto renato, direi che abbiamo proprio la medesima "visione". I prezzi, oltretutto, sia per la presenza di una configurazione modulare, sia per il possibile utilizzo di tecnologie già esistenti, collaudate ed open-source (es. android) dovrebbero essere (almeno nelle configurazioni base) alla portata di chiunque. Nulla vieta inoltre sviluppi futuri attraverso interconnessioni con altre parti "domotiche" della casa; centraline antifurto, telesoccorso, video sorveglianza etc. etc.
        Domotica: schemi e collegamenti
        e-book Domotica come fare per... guida rapida

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        • #5
          Lupino e REnato,
          L'idea è ottima.
          Quello che dite piu' o meno tecnologicamente esiste già. Esiste un bus standard "KNX" che ha media fisici sia doppino dedicato, PLC che RF, oppure viaggiare incapsulato su ethernet.
          Lo standard è gestito da una lobby un po' costosa, se si vuole certificazioni e marchio, ma è aperto (EN 50090 e ISO/IEC 14543-3)

          Esso prevede già di interfacciare la produzione di energia (p.e. inverter solari) con l'utilizzo (illuminazione, climatizzazione, utensili ecc...) e l'efficentamento (controllo tapparelle per esempio).

          PEr adesso è un po' costoso, ma in europa sta avendo una grossa espansione, e si conta nei prossimi anni di conquistare anche il mercato USA.

          Lo standard mette in mano il mezzo affidabile per farlo, ma quello che dite voi poi è in mano agli installatori e agli Energy Manager che dovrebbero affrontare un periodo di monitorizzazione del sistema, per poi decidere la politica di efficientamento da implementare.

          I costi per adesso lo relegano a grossi edifici (grattacieli) o alberghi o installazioni industriali.


          RIguardo alle parteciapzioni ai guadagni.... mi sa che eventualmente vi dovrete accontentare di aver contribuito al "miglioramento del mondo"....

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          • #6
            Ciao a tutti....

            Originariamente inviato da egabriele Visualizza il messaggio
            Quello che dite piu' o meno tecnologicamente esiste già.... Lo standard è gestito da una lobby un po' costosa...
            Si è vero di sistemi di comunicazione ne esistono tanti, ciò che manca veramente sono i driver di ogni singola "utenza"!!!!
            Mi spigo meglio: finché devo comandare un'utenza stupida con semplici on/off non ci sono problemi, ma se devo gestire un'utenza più complessa come ad esempio lavatrice, lavastoviglie, centrale termica, ecc., che hanno bisogno di un dialogo bidirezionale, la cosa viene meno. Occorre una sorta di driver che faccia da interfaccia tra l'utenza e il sistema centrale di controllo, diciamo tipo i driver di stampanti, scanner, ecc., che si occupano di fare da tramite tra la periferica e il sistema che la controlla.
            Riguardo il sistema di trasmissione dati, propenderei per un sistema stile Z-wawe o power line direttamente integrato dal costruttore dell'apparecchio con, ovviamente annesso , pacchetto di driver per i vari sistemi (windows, mac, android, linux, ecc.)
            Penso che per avere una gestione globale questi siano i presupposti futuri su cui bisognerà lavorare.


            Saluti
            Il dono della fantasia è stato per me più importante della mia capacità di assimilare conoscenze (A.Einstein)

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            • #7
              penso che una domotica spinta abbia un ritorno energetico ed economico limitato...è vero che se chiudo tapparelle lato sole scaldo meno la casa..ma se poi devo accendere la luce...e se la faccio salire in base alla presenza, rischio di avere piu consumi in salite-discese che in condizionamento..

              A mio parere il risparmio vero lo si ha nella ottimizzazione del riscaldamento a pdc supportato dal FV.
              Oggi sempre piu case sono con sistemi radianti, dove la gestione prescinde dalla presenza dell'occupante (inerzia elevatissima).
              Quindi il discorso vero è, a mio parere, la "conduzione" corretta del "sistema" PDC-Radiante-Casa in base alle potenzialità del FV.
              Io partirei da un sistema previsionale dell'irraggiamento, corretto da previsioni meteo a 24 e 48 ore, che mi preveda la curva di produzione del mio fv per domani e dopo...l'andamento delle T esterne a 48 ore (ora per ora)... e quindi il mio fabbisogno involucro...e in base a questi dati decida come gestire la pdc istante per istante...cioè con una strategia a 48 ore e con una tattica istante per istante.

              Insomma..se il 22 dicembre ho sole pieno ma so che arriva una perturbazione di 48 ore con neve da domani...la macchina deve lavorare a pieno regime usando tutta l'energia FV (e magari assorbire anche da rete) per portare la casa magari anche a 21,5°C...lavorando con una buona % di FV, T esterne miti e senza sbrinamenti..in modo che poi nelle successive 48 ore lavora "al minimo" in situazioni peggiori (tutto da rete, sbrinamenti continui).

              Se il secondo giorno ancora nevica ma domani sarà sereno, posso accettare di avere in casa 19,5 per 12 ore..sapendo che l'indomani recupero con uno sforzo minore, piuttosto che tenere 20,5 a tutti i costi oggi...come farebbe una climatica normale.

              Idem con le T esterne...in una notte rigida meglio spegnere la macchina se domani è previsto rialzo..ma se domani comunque resta freddo e senza sole, meglio girare al minimo anche di notte.

              Ovviamente poi occorre gestire altri elementi del sistema...accumuli di ACS...Accumuli solari termici e loro possibile integrazione al riscaldamento..generatori integrativi.... batterie... un domani magari smart grid che dice al sistema il costo del prelievo istantaneo...sempre nell'ottica di cui sopra, cioè predittiva (esempio, in estate..domani pioverà? oggi porto ACS a 60 gradi invece di 45)

              Ovviamente sarà difficile che i costruttori delle PDC permettano di bypassare i loro controlli proprietari..quindi per uno sviluppatore di elettronica penso che la strada sia quella di lavorare con un costruttore di PDC...che a mio parere è il cuore del risaprmio
              Ultima modifica di marcober; 04-09-2014, 16:23.
              CASA NO GAS: Costruzione anni '30, No Cappotto, Doppi Vetri, Isolamento Solaio,4 lati liberi SUPERFICIE RISCALDATA: 250 mq su 2 Piani (Radiante) + Taverna 120 mq (Fancoil, in modo discontinuo) GENERATORE: PDC 12 kW Zubadan Mitshubishi+ Boiler 200 Lt per ACS RAFFRESCAMENTO: Aermec on-off FV: 15,18 kW di Sunpower + Tigo (pesanti ombre) CUCINA Induzione

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              • #8
                io credo che la domanda sia troppo generica... tipo e dimensioni dell'azienda? Know-how disponibile? Localizzazione? Marchio noto o no? Che tipo di produzione si ha in mente?
                Le risposte non possono prescindere da queste domande!

                Inoltre, come già si evince dalle risposte praticamente tutto quello che può venire in mente c'è già o è in stato avanzato di sviluppo. E per fare i numeri bisogna adottare standard (costosi), collaborare coi produttori e cmpetere coi cinesi! E quindi altra domanda: si ha possibilità di esternalizzare la produzione di basso livello in paesi a basso costo?

                Se si parla di progettazione e produzione prevalentemente in Italia allora secondo me bisogna anticipare i tempi su prodotti ancora futuristici, e/o puntare su nicchie di mercato.

                Per esempio a me vengono in mente anche i veicoli elettrici e tutta l'elettronica a bordo: gestione batterie, controller ecc.
                Pieno di cinesate anche li ma mica tanto... e ofrrire prodoti customizzabili anche ai privati potrebbe avere senso.
                Il massimo sarebbe collaborare con qualche produttore (o al limite diventarlo) e fare, finalmente, la prima AUTO (non quadriciclo o scooter) elettrica italiana.
                Si vede che ho anche altri interessi oltre al risparmio energetico?
                I miei articoli su risparmio energetico, veicoli elettrici, batterie e altro
                https://www.electroyou.it/richiurci/...-miei-articoli

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                • #9
                  CIao Riccardo,
                  dato che conto poco e mi muovo autonomamente nella azienda in cui sono, preferisco non sbilanciarmi piu' di tanto.
                  Localizzata in centro italia, Know how elettronica di potenza e controllo (DSP, microcontroller etc), orientata alla produzione in quantità di prodotti incentrati su elettronica ma che contengono anche parti meccaniche.
                  L'interesse è localizzare il piu' possibile la produzione in italia, investendo nell'ottimizzazione della produzione, sfruttando le piccole aziende di zona per ottenere semilavorati "a Km zero" ed ha una forte ispirazione "green" quindi risparmio energetico e basso impatto ambientale anche nei processi di produzione.
                  MArchio noto ad oggi non particolarmente se non in qualche nicchia, perche' si lavora molto per terzi.

                  Non possiamo essere competitivi al 100% con i cinesi, ma se si mette in mezzo qualità allora se ne riparla. Molti produttori guardano il costo "vivo" del prodotto e li i cinesi ci stracciano. Ma se si mette sul piatto il costo di rilavorazioni, scarti, e danni ad immagine di interventi postvendita e richiami, allora siamo ben competitivi.

                  Attualmente gestiamo prodotti CSA e con marchi europei. Non abbiamo prodotti con marchio UL ma semplicemente perche' non e' capitato. Gestiamo abitualmente quantità fino a 50k pezzi anno, ma con poco la nostra struttura puo' gestirne anche 500k dipende dalla complessità dei prodotti.


                  "Se si parla di progettazione e produzione prevalentemente in Italia allora secondo me bisogna anticipare i tempi su prodotti ancora futuristici, e/o puntare su nicchie di mercato."

                  Diciamo che questa e' l'ottica con cui ho fatto la richiesta. E l'ottica sulla quale dovrebbero investire le aziende manifatturiere italiane in diversi settori.

                  Non saremmo in grado di produrre noi ad oggi veicoli elettrici. Stiamo provando ad entrare nel settore ma ad oggi anche marchi venduti come "italiani" sono interamente Cinesi (dalla cina spediscono macchine e batterie separate perche' si paga meno di dogana, in Italia si monta le batterie sulle macchine e poi si vendono come prodotti Italiani, manco il progetto e' italiano!!!). Sono aziende piuttosto miopi, incentrate sui guadagni immediati e non hanno coraggio di sviluppare prodotti innovativi (tipo motore elettrico nelle ruote e drive by wire, ecc....) che a prezzo di un investimento non ripagato in un solo anno ma forse in tre si, potrebbe portare ad una efficienza energetica (= autonomia) quasi raddoppiata, pesi e costi di produzione e manutenzione estremamente ridotti. Quindi se c'e' chi cerca un partner elettronico per progettare e produrre un veicolo elettrico di prossima generazione sarebbe ottimo!!!

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