Buonasera a tutti,
è da un po' che leggo il forum e mi sono rimasti una marea di dubbi che provo a illustrarvi qui, nella speranza che qualcuno riesca a orientarmi nella giusta direzione e di arrivare preparato al colloquio col termotecnico tra qualche giorno.
Sono in procinto di ristrutturare completamente un appartamento di 220mq al piano terra con soffitti molto alti (3,50m - 3.70m). Zona climatica E, assenza di metano, attualmente c'è una caldaia a condensazione recente (30kw) alimentata a gpl e un locale caldaia di buone dimensioni.
Ho già messo in conto di fare cappotto e serramenti per diminuire al massimo il fabbisogno energetico, nuovi massetti con pannelli radianti + parquet (15mm), impianti nuovi di zecca, tutto di tutto.
La ristrutturazione è affidata ad un architetto che ha già avuto dei colloqui con il termotecnico, il quale suggeriva di integrare il riscaldamento a pavimento con una fonte di calore diretta (camino con areazione o stufe ad accumulo tipo stube) per aiutare un po' l'impianto, in quanto secondo lui la potenza termica generata dai radianti potrebbe non essere sufficiente a scaldare l'ambiente a costi sostenibili. Inizialmente l'architetto aveva pensato a termocamino a legna+puffer 1000lt (lavorando da casa avrei quasi sempre la possibilità di caricare il termocamino) in modo da usare il gpl il meno possibile, ma anche qui il termotecnico avrebbe dato parere negativo. Purtroppo non posso mettere pannelli solari termici per via dell'orientamento pessimo delle falde del tetto (est e ovest), potrei pensare a fotovoltaico + pompa di calore (per eliminare gpl) ma ho paura di andare fuori budget, quindi sto pensando solo alle predisposizioni.
Non ho ancora avuto dei numeri per poter capire cosa il termotecnico intenda con le sue considerazioni, quindi nel frattempo le dò per buone. Sorge però il duplice problema che vorremmo un camino vero (ci piace il fuoco vero, quindi accantoneremmo la stube), ma non possiamo avere la ventilazione perchè il nostro bimbo è allergico all'acaro della polvere.
Le domande sono tantissime ma mi limito a queste:
1) possibile che facendo cappotto+serramenti nuovi non si riesca ad abbassare il fabbisogno energetico in modo che il riscaldamento a pavimento da solo sia sufficiente a tenere l'ambiente a 20-21-22° ?
2) se la risposta alla domanda 1 è "con un buon cappotto bastano i pannelli radianti", ha senso il termocamino per tenere in temperatura i pannelli radianti e fare ACS? Avendo la caldaia l'ACS potrei farla anche col gpl in caso di esigenza credo..
3) dando per buono che serva una fonte di riscaldamento diretto per aiutare gli impianti, che alternative ci sono a camino con ventilazione e stufe ad accumulo tipo stube?
Vi ringrazio in anticipo!
è da un po' che leggo il forum e mi sono rimasti una marea di dubbi che provo a illustrarvi qui, nella speranza che qualcuno riesca a orientarmi nella giusta direzione e di arrivare preparato al colloquio col termotecnico tra qualche giorno.
Sono in procinto di ristrutturare completamente un appartamento di 220mq al piano terra con soffitti molto alti (3,50m - 3.70m). Zona climatica E, assenza di metano, attualmente c'è una caldaia a condensazione recente (30kw) alimentata a gpl e un locale caldaia di buone dimensioni.
Ho già messo in conto di fare cappotto e serramenti per diminuire al massimo il fabbisogno energetico, nuovi massetti con pannelli radianti + parquet (15mm), impianti nuovi di zecca, tutto di tutto.
La ristrutturazione è affidata ad un architetto che ha già avuto dei colloqui con il termotecnico, il quale suggeriva di integrare il riscaldamento a pavimento con una fonte di calore diretta (camino con areazione o stufe ad accumulo tipo stube) per aiutare un po' l'impianto, in quanto secondo lui la potenza termica generata dai radianti potrebbe non essere sufficiente a scaldare l'ambiente a costi sostenibili. Inizialmente l'architetto aveva pensato a termocamino a legna+puffer 1000lt (lavorando da casa avrei quasi sempre la possibilità di caricare il termocamino) in modo da usare il gpl il meno possibile, ma anche qui il termotecnico avrebbe dato parere negativo. Purtroppo non posso mettere pannelli solari termici per via dell'orientamento pessimo delle falde del tetto (est e ovest), potrei pensare a fotovoltaico + pompa di calore (per eliminare gpl) ma ho paura di andare fuori budget, quindi sto pensando solo alle predisposizioni.
Non ho ancora avuto dei numeri per poter capire cosa il termotecnico intenda con le sue considerazioni, quindi nel frattempo le dò per buone. Sorge però il duplice problema che vorremmo un camino vero (ci piace il fuoco vero, quindi accantoneremmo la stube), ma non possiamo avere la ventilazione perchè il nostro bimbo è allergico all'acaro della polvere.
Le domande sono tantissime ma mi limito a queste:
1) possibile che facendo cappotto+serramenti nuovi non si riesca ad abbassare il fabbisogno energetico in modo che il riscaldamento a pavimento da solo sia sufficiente a tenere l'ambiente a 20-21-22° ?
2) se la risposta alla domanda 1 è "con un buon cappotto bastano i pannelli radianti", ha senso il termocamino per tenere in temperatura i pannelli radianti e fare ACS? Avendo la caldaia l'ACS potrei farla anche col gpl in caso di esigenza credo..
3) dando per buono che serva una fonte di riscaldamento diretto per aiutare gli impianti, che alternative ci sono a camino con ventilazione e stufe ad accumulo tipo stube?
Vi ringrazio in anticipo!
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