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consumo involontario - effetti parassiti

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  • consumo involontario - effetti parassiti

    ho un impianto di riscaldamento centralizzato che serve 38 appartamenti distribuiti orizzontalmente (a schiera); all'ingresso di ogni appartamento ho un misuratore del calore; per ogni appartamento, oltre ai termosifoni, c'e' uno scambiatore per produrre acqua calda sanitaria; ciò comporta impianto acceso h24 365 gg anno. Ci sono 24 pannelli solari che aiutano (poco) a scaldare l'acqua del circuito caldaia tramite un boiler da 1000 lt.
    I tubi di distribuzione sono lunghi e sappiamo che la dispersione ha valori importanti. I consumi involontari, con l'uso reale dei condomini, sono intorno al 50%.

    Ipotizziamo appartamenti tutti chiusi. Misuro 300 kWh al giorno di consumi involontari. (in realtà misuro 30 mc di gas bruciato, ma credo che il potere calorico sia prossimo a 10).

    Un giorno, decido di aprire un appartamento e mi faccio un bagno caldo con tutti i termosifoni accesi; il mio contatore quel giorno segna 30 kWh consumati. (equivalenti a 3 mc di gas)

    Quanto deve segnare il contatore del gas quel giorno? 33 mc di gas? o qualcosina in più? quanto? le formule degli impiantisti lo trascurano sempre; hanno ragione?

  • #2
    in teoria se l'anello resta caldo con 30..quelle sono le dispersioni dell'anello..poi se sull'anello prelevi 3-30-300 da un lato (e devi fornire quindi 3-30-300 dal lato accumulo per compensare prelievo) non importa..se anello resta sempre a (ipotizziamo) 60 gradi, il consumo anello sarà sempre fisso.

    Anzi, potrebe calare..infatti se non hai prelievi, la T di mandata anello sarà uguale alla T del riotrno..e entrambe le sezioni disperdono in egual modo.
    Se invece tutti gli appartamenti o un parte stanno prelevando..la T del ritorno cala e la dispersione del ritorno diminuisce.
    E quindi efficienza globale aumenta.

    quindi se prelevi 3, il consumo globale dovrebe essere inferiore a 33 (se pero il prelievo è minimo, probabilmnete il ritorno non si fredda per nulla e non cambia nulla)
    CASA NO GAS: Costruzione anni '30, No Cappotto, Doppi Vetri, Isolamento Solaio,4 lati liberi SUPERFICIE RISCALDATA: 250 mq su 2 Piani (Radiante) + Taverna 120 mq (Fancoil, in modo discontinuo) GENERATORE: PDC 12 kW Zubadan Mitshubishi+ Boiler 200 Lt per ACS RAFFRESCAMENTO: Aermec on-off FV: 15,18 kW di Sunpower + Tigo (pesanti ombre) CUCINA Induzione

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    • #3
      se gli appartamenti consumano, il ritorno e' più freddo e la dispersione cala. ok
      allo stesso tempo, per avere la temperatura di mandata, il bruciatore ha intervalli di tempo di ACCESO più lunghi. Quindi sui tubi di mandata c'e' un po' piu' di temperatura media. quindi maggior dispersione.

      le due cose si bilanciano perfettamente?

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      • #4
        non pesno che la T di mandata aumenti se hai prelievo. Su sistemi grandi speso la caldaia tiene caldo un accumulo, e l'anello spilla dall'accumulo..e la T di mandta anello è costante..se poi silli, si abbassa il ritorno..altrimenti no.
        CASA NO GAS: Costruzione anni '30, No Cappotto, Doppi Vetri, Isolamento Solaio,4 lati liberi SUPERFICIE RISCALDATA: 250 mq su 2 Piani (Radiante) + Taverna 120 mq (Fancoil, in modo discontinuo) GENERATORE: PDC 12 kW Zubadan Mitshubishi+ Boiler 200 Lt per ACS RAFFRESCAMENTO: Aermec on-off FV: 15,18 kW di Sunpower + Tigo (pesanti ombre) CUCINA Induzione

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        • #5
          se capisco bene, a prescindere dal boiler, occorre concentrarsi sull'acqua in partenza. Con appartamenti tutti vuoti, si crea un ciclo periodico comandato dalla T dell'acqua in arrivo alla caldaia. se e' sufficientemente "fredda" il termostato fa partire il bruciatore. La caldaia scalda l'acqua fino a che temperatura? dipende dalla potenza che ha il bruciatore e dalla serpentina interna alla caldaia, percorsa dall'acqua.
          Se esiste una temperatura massima di uscita, penso che sia al lavoro un sistema che varia la fiamma per evitare sovrariscaldamenti dell'acqua al passaggio in caldaia. una sorta di potenza modulata.
          Quando si spegne il bruciatore? quando l'acqua di ritorno non e' più fredda; arriva sopra una certa tempertura, T.alta.
          Piano piano l'acqua da T.alta scende, scende , fino a ritornare a T.bassa; a questa temperatura dell'acqua di ritorno il termostato fa ripartire il bruciatore.

          Esiste quindi un range di Temperatura dell'acqua all'uscita della caldaia anche ad appartamenti chiusi. Un sensore con registratore farebbe un grafico a salita - tratto costante - discesa; la T sale fino al max (previsto per non surriscaldarsi) con un tempo di salita, rimane costante per la modulazione del bruciatore per un tempo che serve a far arrivare acqua di ritorno fino a T.alta, e scende con un tempo di discesa perchè il bruciatore e' spento e non siamo ancora con acqua di rientro a T.bassa.

          Se un appartamento accende i termosifoni, i tempi di discesa di T diminuiscono perchè l'acqua si raffredda prima. Il bruciatore riparte prima.
          I termostati sono rimasti alla stessa taratura, quindi la temperatura puntuale lungo i tubi dovrebbe essere la stessa; quindi pari dispersioni. Solo il bruciatore ha tempi di azione più ampi e quindi più gas bruciato. Tutta energia bilanciata dai termosifoni che succhiano calore.

          Il mio ragionamento funziona se sono veramente lineari tutti i fenomeni, come nella formula della dispersione. Semplice proporzione con DeltaT.

          Il boilel può rientrare in gioco solo se la sua acqua la scalda il sole; se la scalda il bruciatore e lui la conserva, riveste solo un ruolo di addendo della dispersione.

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          • #6
            Non capisco il fine pratico di questo divagare....
            CASA NO GAS: Costruzione anni '30, No Cappotto, Doppi Vetri, Isolamento Solaio,4 lati liberi SUPERFICIE RISCALDATA: 250 mq su 2 Piani (Radiante) + Taverna 120 mq (Fancoil, in modo discontinuo) GENERATORE: PDC 12 kW Zubadan Mitshubishi+ Boiler 200 Lt per ACS RAFFRESCAMENTO: Aermec on-off FV: 15,18 kW di Sunpower + Tigo (pesanti ombre) CUCINA Induzione

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            • #7
              lo scopo e' quello di saper rispondere ad un condomino che asserisce che se apro i termosifoni di un appartamento, il consumo INVOLONTARIO per gli altri condomini aumenta. E pensa a percentuali consistenti, senza spiegare perchè. Io non trovo motivazioni tecniche dietro a questa affermazione.

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              • #8
                ma dovra ben essere lui che motiva le sue affermazioni no?
                comuqnue sia, come detto, se hai anello senza spillamento, alla lunga la T del ritorno sarà = a t mandata (salvo le perditedell'anello stesso) e la dispersione anello sarà masima.

                S eimmagini situazione opposta (e ipotetica) in cui tutti appartamenti spillano in modo altamente efficiente per cui T riotrno = T mandata-30 gradi..allora 50% di anello sta 30 gradi sotto mandata..e anello diperde circa 50% di prima.

                Ogni situaizone intermedia, si trova fra questi 2 estremi..per cui il condomino lo zittisci cosi.
                CASA NO GAS: Costruzione anni '30, No Cappotto, Doppi Vetri, Isolamento Solaio,4 lati liberi SUPERFICIE RISCALDATA: 250 mq su 2 Piani (Radiante) + Taverna 120 mq (Fancoil, in modo discontinuo) GENERATORE: PDC 12 kW Zubadan Mitshubishi+ Boiler 200 Lt per ACS RAFFRESCAMENTO: Aermec on-off FV: 15,18 kW di Sunpower + Tigo (pesanti ombre) CUCINA Induzione

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                • #9
                  io credo che il cambio di dispersioni sia trascurabile.

                  mancano molti altri fattori, es la caldaia e come funziona (tipo di modulazione per es), valvole miscelatrici ecc.

                  Ma in ogni caso questa diatriba al limite può servire a determinare la quota di spese fisse rispetto a quella legata ai consumi.
                  I miei articoli su risparmio energetico, veicoli elettrici, batterie e altro
                  https://www.electroyou.it/richiurci/...-miei-articoli

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                  • #10
                    beh..tracurabile non direi..se tu scaldi tutto il giorno l'anello per non scaldare alcun appartamento..oppure scaldi anello per scaldare 60 appartamenti..secondo me l'efficienza dell'impianto cambia..ma radicalmente

                    sarebbe come afra andare un camion vuoto lungo l'autostrada ....oppure carico..ovvio che carico consuma di più..ma è il consumo fratto il carico spostato che fa l'efficienza.
                    CASA NO GAS: Costruzione anni '30, No Cappotto, Doppi Vetri, Isolamento Solaio,4 lati liberi SUPERFICIE RISCALDATA: 250 mq su 2 Piani (Radiante) + Taverna 120 mq (Fancoil, in modo discontinuo) GENERATORE: PDC 12 kW Zubadan Mitshubishi+ Boiler 200 Lt per ACS RAFFRESCAMENTO: Aermec on-off FV: 15,18 kW di Sunpower + Tigo (pesanti ombre) CUCINA Induzione

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                    • #11
                      marco ho scritto cambio di dispersioni, cioè cambio tra anello ricircolo funzionante a vuoto e anelo funzionante con uno (o pochi) prelievi.

                      le dispersioni dell'anello sono legate solo al deltaT tra lui e l'esterno. Mi sembrava vi foste focalizzatisu quel fattore.

                      Invece come ho scritto ci sono altri fattori dei quali avete parlato meno, ma non si può dire a priori che aumentino o diminuiscano.

                      Cioè, forse mi sono spiegato male ma diciamo la stessa cosa.

                      Comunque il discorso da fare al condomino è che non si può pensare di stimare con precisione quanto costi un prelievo di acqua calda OLTRE quanto misurato dal contacalorie, e non sono d'accordo sul fatto che possa essere minore di quanto segnato.

                      Provo a spiegarmi, nei limiti del fatto che non so quali grandezze sono misurate, quali ricavate dai consumi di gasolio e quali di fantasia.

                      Ipotizziamo di consumare "a vuoto" 30 kWh al giorno (dedotti dal consumo di gas)
                      Se il contakWh dice 3kWh questi sono quelli "fisici" entrati con l'acqua nell'appartamento. Ammesso siano in parte compensati da minori (da dimostrare) perdite nell'anello, non tengono conto del rendimento d'impianto che di solito è ben minore di 1.

                      Ma poi che senso ha il discorso? Penalizzare l'unico che usa il bene prodotto (calore negli appartamenti) invece che penalizzare tutti gli altri che tengono il "motore acceso" con auto ferma in sosta?

                      Comunque, in effetti, parlando rigorosamente è molto probabile che il consumo di kWh misurato nei singoli appartamenti corrisponderà a consumi in kWh di gas maggiori. A meno di caldaia molto efficiente (condensazione usata bene) dispersioni minime (impianto recente e ben fatto) e pannelli solari che contribuiscano in maniera consistente.

                      In teoria, se l'immobile è recente si potrebbe e dovrebeb ragionare su quanto riportato nel certificato energetico. Ma questo solo se a gestire il tutto c'è qualcuno competente non certo "tra condomini".

                      In pratica, non conosco norme nè prassi ma immagino che in assemblea verrà definita la suddivisione tra spese fisse e spese legate ai consumi, e in base alla scelta si privilegerà chi spreca gas senza usarlo o chi effettivamente preleva acqua calda. Forse norme e leggi prevedono anche minimi e massimi per questa divisione ma non lo so.

                      Se siete d'accordo unirei questo 3d a quello sulla contabilizzazione, è un esempio interessante di quante menate si faranno gli italiani con sistemi del genere...
                      Ultima modifica di richiurci; 18-05-2015, 21:05.
                      I miei articoli su risparmio energetico, veicoli elettrici, batterie e altro
                      https://www.electroyou.it/richiurci/...-miei-articoli

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