cosa accade con termosifoni tutti chiusi? - EnergeticAmbiente.it

annuncio

Comprimi
Ancora nessun annuncio.

cosa accade con termosifoni tutti chiusi?

Comprimi
X
 
  • Filtro
  • Ora
  • Visualizza
Elimina tutto
nuovi messaggi

  • cosa accade con termosifoni tutti chiusi?

    impianto condominiale degli anni 60, con colonne verticali che servono i termosifoni.

    Sono montati da tempo i contabilizzatori. Pompa non elettronica.

    Se tutti i termosifoni fossero chiusi, cosa fa la pompa?

    l'acqua che sta nei tubi verticali, rimane ferma e si raffredda?

    Dove si chiude il circuito?


    GV

  • #2
    Probabilmente il tuo circuito che pesca dalla colonna ha un bypass che evita che la pompa si blocchi se tieni i termi tutti chiusi.

    La colonna condominiale va per conto suo, con circuito di mandata da cui pescano tutte le mandate e di ritorno su cui convergono tutti i ritorni dagli appartamenti. Mandata e ritorno in caldaia.
    PDC Ibrida Daikin HPU 8/35 kW . FV: 2,58 kWp, Az 0°, Tilt 26°. Solare Termico 9.6 mq Tilt 54°. Auto Volvo XC40 T5 Recharge Plug-In Hybrid

    Commenta


    • #3
      Se tengo aperti solo i termosifoni dell'ultimo piano ALLA MASSIMA POTENZA (nota) posso calcolare i consumi involontari (massimi teorici) come totale gas consumato (x10 per avere i kWh) meno l'energia dissipata dall'ultimo piano?

      Commenta


      • #4
        No perche nn sai quanto rende la caldaaia e quanto disperde impinato condominiale.
        CASA NO GAS: Costruzione anni '30, No Cappotto, Doppi Vetri, Isolamento Solaio,4 lati liberi SUPERFICIE RISCALDATA: 250 mq su 2 Piani (Radiante) + Taverna 120 mq (Fancoil, in modo discontinuo) GENERATORE: PDC 12 kW Zubadan Mitshubishi+ Boiler 200 Lt per ACS RAFFRESCAMENTO: Aermec on-off FV: 15,18 kW di Sunpower + Tigo (pesanti ombre) CUCINA Induzione

        Commenta


        • #5
          Non fai prima a calcolarli come gas consumato con termosifoni tutti chiusi a tutti i piani? In questo modo vedresti quanto se ne va solo in dispersioni + resa caldaia. Tanto la mandata da tenere sarà uguale.... con le utenze aperte o chiuse cambia solo il ritorno.
          PDC Ibrida Daikin HPU 8/35 kW . FV: 2,58 kWp, Az 0°, Tilt 26°. Solare Termico 9.6 mq Tilt 54°. Auto Volvo XC40 T5 Recharge Plug-In Hybrid

          Commenta


          • #6
            Questo sarrbbe vero solo con circuito di salita collegato alla discesa. Se il collegamento e' costituito dal termosifone pou' alto, l'acqua non gira piu'. O no?

            Commenta


            • #7
              Non ti seguo.... credo che la caldaia sia collegata ad un circuito chiuso che fa salita e discesa, o mandata e ritorno. Gli appartamenti spillano dalla mandata e reimmettono sul ritorno, se per ogni appartamento chiudi tutti i termi lavorano i bypass che aprono e chiudono subito ciascun sottocircuito.

              Non sono certo i termi dell'ultimo piano che chiudono il circuito.... altrimenti basta che uno vada in vacanza o venda l'appartamento e rimangono tutti al freddo.
              PDC Ibrida Daikin HPU 8/35 kW . FV: 2,58 kWp, Az 0°, Tilt 26°. Solare Termico 9.6 mq Tilt 54°. Auto Volvo XC40 T5 Recharge Plug-In Hybrid

              Commenta


              • #8
                Non capisco bene cosa serva tutto sto calcolo...a contestar una certa suddivisione? Tempo,perso. ...a verificare che sia davvero un costo sostenuto? Bastano le bollette del condominio....a capire possibili migliorie? Idem si fa per differenza fra somma conta calorie e consumo globale...il Delta è costo di distribuzione.
                CASA NO GAS: Costruzione anni '30, No Cappotto, Doppi Vetri, Isolamento Solaio,4 lati liberi SUPERFICIE RISCALDATA: 250 mq su 2 Piani (Radiante) + Taverna 120 mq (Fancoil, in modo discontinuo) GENERATORE: PDC 12 kW Zubadan Mitshubishi+ Boiler 200 Lt per ACS RAFFRESCAMENTO: Aermec on-off FV: 15,18 kW di Sunpower + Tigo (pesanti ombre) CUCINA Induzione

                Commenta


                • #9
                  provo a spiegarmi, facendo un passo indietro.

                  Sto calcolando il consumo involontario del riscaldamento del mio condominio.
                  Le norme 10200 mi indicano il metodo semplificato (calcolo fatto e finito) ed il metodo analitico.

                  Voglio seguire il metodo analitico. Ho misurato i tubi di tutto l'impianto: lunghezze e sezioni.

                  Lo schema è a distribuzione orizzontale nel piano semiinterrato con tubi coibentati, e con colonne verticali di tubi non coibentati verso i termosifoni posti uno sopra l'altro, appartamento per appartamento.

                  il tubo che sale e porta acqua calda, incontra salendo le diramazioni dei termosifoni ad ogni piano. L'acqua entra nel termosifone, ne esce, e si immette nella colonna di discesa. Semprechè il rubinetto del termosifone sia aperto.

                  Quando arrivo in alto, all'ultimo piano, il tubo entra diretto nell'ultimo termosifone? o c'e' una diramazione anche per questo termosifone e il tubo, finite le diramazioni, fa inversione a U e diventa il tubo di discesa con le diramazioni di ritorno?

                  Commenta


                  • #10
                    La seconda che hai detto.... come già spiegato al post 7.
                    PDC Ibrida Daikin HPU 8/35 kW . FV: 2,58 kWp, Az 0°, Tilt 26°. Solare Termico 9.6 mq Tilt 54°. Auto Volvo XC40 T5 Recharge Plug-In Hybrid

                    Commenta


                    • #11
                      Originariamente inviato da sergio&teresa Visualizza il messaggio
                      Non ti seguo.... credo che la caldaia sia collegata ad un circuito chiuso che fa salita e discesa, o mandata e ritorno. Gli appartamenti spillano dalla mandata e reimmettono sul ritorno, se per ogni appartamento chiudi tutti i termi lavorano i bypass che aprono e chiudono subito ciascun sottocircuito.

                      Non sono certo i termi dell'ultimo piano che chiudono il circuito.... altrimenti basta che uno vada in vacanza o venda l'appartamento e rimangono tutti al freddo.
                      un bypass è presente nel vano caldaia nel seminterrato.

                      se l'ultimo termosifone in alto fa da collegamento finale tra salita e discesa, e se all'ultimo piano chiudono tutto, gli altri non restano freddi; ogni termosifone che si apre, prende l'acqua che sale e la restituisce alla discesa. Ma in tal caso gli ultimi 3 metri di salita e di discesa non sono percorsi da acqua calda e forse si raffreddano. Quindi i tubi di distribuzione che disperdono per il consumo involontario diventano meno lunghi

                      Commenta


                      • #12
                        Originariamente inviato da p966225 Visualizza il messaggio
                        un bypass è presente nel vano caldaia nel seminterrato.

                        se l'ultimo termosifone in alto fa da collegamento finale tra salita e discesa, e se all'ultimo piano chiudono tutto, gli altri non restano freddi; ogni termosifone che si apre, prende l'acqua che sale e la restituisce alla discesa. Ma in tal caso gli ultimi 3 metri di salita e di discesa non sono percorsi da acqua calda e forse si raffreddano. Quindi i tubi di distribuzione che disperdono per il consumo involontario diventano meno lunghi
                        Se esiste un bypass nel locale caldaia (con valvola?) non credo che ogni colonna sia "ad anello", cioè con mandata che diventa ritorno
                        Quindi se tutti i termi di una colonna sono chiusi,, li magari non circola acqua..ma vi è acqua in pressione e se uno apre il suo termo, inizia a circolare.
                        In tal caso se apre quello del piano terra, la dispersione sara minore rispetto al fatto che apre ultimo piano..meno metri di tubo grosso caldo.


                        detto questo i conti teorici da Normativa saranno fatti penso contando circolazione sempre aperta su ogni termo*numero ore di riscaldamento legali...a T fissa? a T scorrevole?
                        Insomma...ci saranno tanti modio di fare i conti...e li farà chi deve dimensionare il generatore.

                        Ma ancora mi sfugge la tua finalità....stimare la resa della caldaia sarà ben piu facile che stimare la dispersione del circuito di cui non si puo sapere T , ore di uso, metri in uso...e sapenso resa caldaia, kwh di combustibile, kwh erogati alle abitazioni, si calcola dispersione rete in modo abbastanza preciso.

                        poi se uno vul sapere se una certa dispersione è " a norma o no"... ok..ma ripeto 2a norma" rispetto ad un calcolo che avra gia molte ipotesi poco reali..che confronto sarebbe alla fine?
                        CASA NO GAS: Costruzione anni '30, No Cappotto, Doppi Vetri, Isolamento Solaio,4 lati liberi SUPERFICIE RISCALDATA: 250 mq su 2 Piani (Radiante) + Taverna 120 mq (Fancoil, in modo discontinuo) GENERATORE: PDC 12 kW Zubadan Mitshubishi+ Boiler 200 Lt per ACS RAFFRESCAMENTO: Aermec on-off FV: 15,18 kW di Sunpower + Tigo (pesanti ombre) CUCINA Induzione

                        Commenta


                        • #13
                          Originariamente inviato da marcober Visualizza il messaggio
                          ...
                          Ma ancora mi sfugge la tua finalità....stimare la resa della caldaia sarà ben piu facile che stimare la dispersione del circuito di cui non si puo sapere T , ore di uso, metri in uso...e sapenso resa caldaia, kwh di combustibile, kwh erogati alle abitazioni, si calcola dispersione rete in modo abbastanza preciso.
                          poi se uno vul sapere se una certa dispersione è " a norma o no"... ok..ma ripeto 2a norma" rispetto ad un calcolo che avra gia molte ipotesi poco reali..che confronto sarebbe alla fine?
                          la finalità è il calcolo del consumo involontario in presenza di contabilizzatori e non contatori di calore presso ogni termosifone.
                          Il tecnico che ci ha redatto la nuova tabella millesimale per suddividere i consumi involontari (fabbisogno...) ha aggiunto nella relazione che il consumo involontario può essere calcolato con il metodo semplificato: fabbisogno dell'edificio (con le attuali condizioni di infissi, vetri,...) moltiplicato per 0,2 (edificio a 4 piani con distribuzione orizzontale al piano terra coibentata).
                          Proporzionandolo al reale numero di ore di accensione dell'impianto, si arriva ad un valore molto basso.
                          Ho quindi provato a fare i calcoli analitici, sapendo che resteranno moooolte semplificazioni, ma un po' meno di quelle della formula del calcolo semplificato.

                          Posso seguire due vie:

                          1
                          calcolo la dispersione teorica dei tubi sapendo lunghezza, sezione e coibentazione; Mi viene un valore più che doppio rispetto ai calcoli semplificati. Nasce la necessità di stimare quanti tubi verticali restano freddi per non farsi criticare; conoscendo i dati dei termosifoni dell'ultimo piano (unità di consumo lette sul contabilizzatore, per un'ora di termosifone aperto e unità di consumo della stagione), posso calcolare quante ore ogni termosifone è stato aperto sulle 1600 ore della stagione. Così faccio lo sconto al valore della dispersione di 6 metri (un piano in salita e un piano in discesa) di tubo (in realtà, per la fisica l'acqua su quei tubi resterà tiepida - diciamo mezzo sconto).

                          Conoscendo i metri cubi di gas bruciato (moltiplico x 9,45 e arrivo ai kWh) e considerando perdite di rendimento della caldaia (e fumi, ...) stimo il consumo dell'edificio. Sottraendo da tale consumo totale dell'edificio il consumo involontario, ottengo il consumo volontario. Dividendolo per il valore totale delle unità convenzionali di calore segnalate dalla ditta che ha operato le letture su tutti i contabilizzatori, ottengo quanti KWh vale una unità convenzionale di calore . Resta da verificare se tale valore è verosimile.

                          2
                          mi concentro su ogni termosifone; la società che cura le letture ha consegnato un valore di potenza nominale in kW. Ne ho verificati alcuni a campione e il valore è corretto.
                          Se apro al massimo un termosifone per 1 ora, conosco l'energia ottenuta in KWh.
                          Leggo prima e dopo il valore riportato dal contabilizzatore. La differenza tra i due valori (consumo) la moltiplico per il coefficiente di pesatura che la ditta ha assegnato il giorno dell'istallazione a quel termosifone (perchè conosceva la potenza del termosifone). Ottengo quante unità convenzionali di calore sono state consumate in un'ora. (in realtà aspetto 10 ore e poi divido, per avere un calcolo più sicuro).
                          Se sono stati calcolati bene i coefficienti che usa la ditta delle letture, il rapporto tra i KWh dell'energia citata e l'unità convenzionale di calore ottenuta, dovrebbe essere uguale per tutti i termosifoni.
                          Sono noti i consumi di ogni appartamento in unità convenzionali di calori. Lo sono quindi anche in KWh. Sommando il consumo volontario di tutti gli appartamenti ottengo il consumo volontario totale. Conoscendo i metri cubi di gas bruciato (moltiplico x 9,45 e arrivo ai kWh) e considerando perdite di rendimento della caldaia (e fumi, ...) stimo il consumo dell'edificio. Sottraendo da tale consumo totale dell'edificio il consumo volontario, ottengo il consumo involontario.
                          Resta da verificare se il risultato è in linea con quello della prima via.


                          Se lo è abbiamo risolto e il consumo involontario è individuato senza litigare.

                          Se non lo è, occorrerà tornate su tutti i punti di semplificazione per vedere dove cambiare per avvicinarsi alla coincidenza delle due vie.

                          Commenta


                          • #14
                            fatico a seguirti...ma se il contacalorie dei termi sono affidabili..tu puoi sapere i kwh resi agli ambienti..e per differenza sul consumo, i kwh persi per inefficienza.
                            Sul "come suddividerli" penso sia una questione piu da reg di condominio che non del "tecnico" e delle sue stime

                            Ma pensare di capire se i contacalorie sono affidabili ricalcolando le perdite e deducendole dal consumo reale..mi pare utopia,
                            CASA NO GAS: Costruzione anni '30, No Cappotto, Doppi Vetri, Isolamento Solaio,4 lati liberi SUPERFICIE RISCALDATA: 250 mq su 2 Piani (Radiante) + Taverna 120 mq (Fancoil, in modo discontinuo) GENERATORE: PDC 12 kW Zubadan Mitshubishi+ Boiler 200 Lt per ACS RAFFRESCAMENTO: Aermec on-off FV: 15,18 kW di Sunpower + Tigo (pesanti ombre) CUCINA Induzione

                            Commenta

                            Attendi un attimo...
                            X