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Oneri Straodinari, Costi

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  • Oneri Straodinari, Costi

    Credo che la geotermia sia una cosa interessante ma alcune questioni su uno studio preliminare mi fanno sorgere una certa quantità di dubbi:

    La lottizzazione per la quale dovrà essere realizzato l'impianto di riscaldamento (no raffrescamento estivo!) consiste in circa 100.000 Mc. suddivisi in 12 condimini di varie altezze. (parliamo di circa 400 appartamenti). Gli edifici saranno in classe A. ubicazione provincia di Milano.

    Ho dimensionato l'impianto ipotizzando una forma di teleriscaldamento nel quale il liquido vettore viene scaldato da un gruppo di pompe di calore.
    In particolare partendo dai pozzi.
    1) Formazione di due pozzi da 35 l/sec T media 14 °c
    2) Formazione di pozzi a perdere T media 8-9 °c

    3) le PDC saranno 2 da 150 KWe e ipotizzando un funzionamento su 2200 ore (circa) acqua prodotta a 40 gradi max mi aspetto di avere nell'anno 2.300.000 Kwt corrispondenti a 11,2 W/mc

    Inutile dire che i maggiori oneri riguardano in realta la rete di TLR e la formazione dei pozzi.
    Il business plan alla fine permette un rientro in 5,8 anni tariffando la vendita di ENERGIA a 70 euro/ Mwatt oltre alla fatturazione di una quota ammortamento annuo. (i più attenti noteranno che l'energia é venduta con una valore superiore a quella del gas)

    I miei dubbi nascono da alcune considerazioni sulla reale efficenta produttiva delle PDC.
    Ho tarato lo studio su un COP medio annuo di 3,6 (la macchina tipo CLIVET o AERMEC è targata 4-4,5 su una T di 12 °c. Ritenete sia corretto? Si trovano studi approfonditi su tale coefficente in rapporto al REALE utilizzo di queste PDC? Ciò è per me di fondamentale importanza, ogni punto in più od in meno mi sposta in modo considerevole la performance economica del progetto!
    I Pozzi dove per carità saranno oggetto di attentissimi studi da parte di un geologo e compagnia bella, mi garantiscono nel ciclo di alemeno 20 anni l'erogazione di acqua secondo le specifiche di progetto? o posso ritrovarmi con sorprese di carenza di portata o quant'altro?
    Infine mi solletica l'idea di un pozzo a 500 metri con T di 30 °C.... cosa significa far funzionare una PDC a questa temperatura?


    Grazie per ogni contributo o idea.


    I

  • #2
    Cop

    Su Roma con temperature in/out all'evaporatore di 18,5/10 °C e 42.5/45 al condensatore, misuriamo potenza assorbita 84,8 kW e potenza termica resa 355 kW.
    Questa è la PDC, attenzione aggiungi anche 4 pompe sommerse da 3 CV cad.

    Quindi COP macchina 4,186 e COP reale 3,792

    Ma sorpresa!!!!! quando si va in parzializzazione al 50% il COP di macchina sfiora il 5,6 per effetto dell'aumento della temperatura di evaporazione e diminuzione di quella di condensazione visualizzabile dai manometri di bordo.
    Le temperature dell'acqua: in uscita all'evap. 11,8 e al cond. 43,9.

    Le macchine hanno 2 circuiti indipendenti a 2 compressori cad. i migliori risultati li ottengo con 1 solo compressore acceso per ogni circuito-

    La portata all'evaporatore è variabile mentre al condensatore è fissa.

    Ps. Consiglio, prevedi il rifasamento se possibile fisso su ogni compressore.

    Ciao
    Ultima modifica di pierpiero56; 25-05-2008, 14:16. Motivo: errore

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