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Apparato Focardi-Rossi

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  • Originariamente inviato da lukapat Visualizza il messaggio
    Non sono d'accordo.
    Innanzitutto l'idrogeno si muove nel metallo nichel come protone quindi una cosa ben diversa da uno ione che ha in dotazione altri elettroni e ne mette solo alcuni a disposizione del reticolo metallico. Non solo come dimensioni ma anche come tipologia
    L'equazione della diffusione vale anche per l'idrogeno, tale e quale (a livello macroscopico), cambiano solo i coefficienti rispetto ad altre coppie di sostanze.
    La probabilità di penetrare, accumularsi e muoversi dell'idrogeno in un retocolo metallico dipendono dalla densità dei centri trappola (ossia dai difetti nel reticolo), che sono molto di più vicino alla superficie.
    L'adsorbimento ed il desorbimento per definizione sono fenomeni di superficie (e sono questi ad essere reversibili).
    E' vero comunque che l'idrogeno penetra anche negli strati interni, e può perfino attraversare i metalli, ma si tratta di quantità infinitamente più piccole di quelle tipiche dell'adsorbimento. Potrebbe anche darsi come dici che la reazione avvenga dentro, ma la probabilità dovrebbe essere proprorzionalmente più piccola, e comunque se parliamo del 10% di granelli di pochi micron, inevitabilmente è coinvolta anche la superficie, se non altro per il fatto che le tensioni nel reticolo che si formerebbero dentro porterebbero alla rottura/esplosione/fusione del granello...

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    • Salve ragazzi!
      Vi aggiorno sugli esperimenti.
      Qualche settimana fa avevo completato la strumentazione ed il sistema di acquisizione. Quest'ultimo dovrà svolgere un ruolo molto importante (perchè come ho detto vorrei riuscire ad osservare fenomeni molto piccoli), e quindi ho passato diverso tempo per progettarlo e verificarlo nei minimi dettagli. Queste verifiche mi hanno fatto scoprire una cosa che altrimenti sarebbe passata inosservata: i convertitori AD che usavo erano leggermente "fuori specifiche", cioè fornivano un numero di bit effettivi inferiore a quello dichiarato. Sono quindi stato costretto a sostituirli. Adesso è tutto a posto: ho 8 canali a 16 bit con cui riesco a misurare in maniera precisa e ripetibile tensioni di decine di uV, correnti di centinaia di uA, temperature di frazioni di grado, ed a controllare due carichi tramite PWM. Per controllare tutto in maniera efficiente ho anche dovuto scrivere un software apposito.
      I primi esperimenti inizieranno la settimana prossima.

      Vi farò sapere.
      Saluti!

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      • L'equazione della diffusione vale anche per l'idrogeno, tale e quale (a livello macroscopico), cambiano solo i coefficienti rispetto ad altre coppie di sostanze.
        La probabilità di penetrare, accumularsi e muoversi dell'idrogeno in un retocolo metallico dipendono dalla densità dei centri trappola (ossia dai difetti nel reticolo), che sono molto di più vicino alla superficie.
        Si ma questo vale per reazioni chimiche non nucleari; ricordati che il concetto di fusione è che i nuclei possano avvicinarsi a sufficienza perchè la forza forte prevalga su quellla elettromagnetica (nel nostro caso direi siamo più vicini al concetto di tunnelling quantistico) è evidente che l'idrogeno in superficie può fare tante cose tra cui reagire con altre molecole se fosse vero quanto dici avremo i catalizzatori di idrogenazione che fondono a causa delle reazioni nucleari che avvengono su di essi
        Concordo che quello che esponi valga per i metalli in genere ed è anche uno dei problemi della metallurgia e delal galvanica che noi conosciamo bene. Perchè pensi che mettiamo il nichel tra il rame e lo stagno? Per evitare la diffusione dello stagno nel rame e viceversa che va a formare degli intermetallici che indeboliscono la struttura; in compenso si formano intermetallici NiSn. Stiamo parlando di diffusione di un solido in un solido mentre l'idrogeno è un gas e come ti dicevo non si muove come ione normale o come atomo ma come protone quindi con densità di carica elevata, e come nucleo puro nei metalli che lo permettono, gli altri ioni metallici diffondendo invece conservano parte della struttura elettronica almeno quella più interna. E' evidente che i due sistemi sono diversi.

        L'adsorbimento ed il desorbimento per definizione sono fenomeni di superficie (e sono questi ad essere reversibili).
        Per quanto riguarda questi due fenomeni sono superficiali ma qui il protone penetra in profondità. Nel caso di deposizioni galvaniche su acciaio dove si sviluppa parecchio idrogeno causa l'effetto del ferro l'idrogeno penetra molto in profondità e per toglierlo non basta abbassare la pressione e scaldare a 100°C ma ci troviamo a doverlo trattare a ben 800°C per 10 ore in atmosfera inerte per essere certi di averlo eliminato, quindi siamo ben oltre la superficie


        E' vero comunque che l'idrogeno penetra anche negli strati interni, e può perfino attraversare i metalli, ma si tratta di quantità infinitamente più piccole di quelle tipiche dell'adsorbimento.
        Dissento parzialmente perchè come ben sai il problema dei serbatoi metallici con l'idrogeno è uno dei limiti per la diffusione delle automobili a idrogeno; è risaputo che il gas diffonde attraverso le pareti metalliche per via delle sue ridotte dimensioni che penetrano il reticolo metallico.

        Potrebbe anche darsi come dici che la reazione avvenga dentro, ma la probabilità dovrebbe essere proprorzionalmente più piccola, e comunque se parliamo del 10% di granelli di pochi micron, inevitabilmente è coinvolta anche la superficie, se non altro per il fatto che le tensioni nel reticolo che si formerebbero dentro porterebbero alla rottura/esplosione/fusione del granello...
        Penso che se fosse un fenomeno superficiale tutte le nichelature galvaniche brillerebbero di notte di luce propria essendo la presenza dell'idrogeno sul nichel in deposito una cosa assai normale.
        Ho proposto proprio oggi a Gabrichan di fare un test con strumentazione presso delle galvaniche per vedere se misuriamo radiazioni di qualche genere nei reparti di placcatura.... sarebbe di fatto Fleishmann e POns la rivincita.
        Se poi parliamo del 10% di trasformazione le energie in gioco sono enormi e troveremmo i pezzi di Focardi e Rossi dispersi sull'emisfero boreale. Fate i calcoli del difetto di massa ma l'energia è molta.
        Quando avro qualche dato in più e riconfermato ti potrò spiegare nel dettaglio perchè sono moderatamente convinto che le cose avvengano dentro e non fuori... sempre pronto a ricredermi.
        Ultima modifica di Quantum Leap; 23-07-2011, 10:25. Motivo: ottimizzato uso di 'quote'

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        • Ciao Lukapat credo che se entri in uno stabilimento dove fanno la nichelatura con un contatore geiger qua dalle mie parti ti sparino a sale....
          per la paura che se si rileva qualcosa, poi hanno casini con le USL o i sindacati....
          se pensi che in alcune feriere hanno disattivato i contatori geiger per non avere problemi con il rottame da rifondere.
          Comunque l'ipotesi è interessante e le misure si possono fare anche con le prove che stiamo facendo.
          Per il 10% di rame può essere che solo l'isotopo 64/28 del niche che diventi rame, e magari Rossi usa questo isotopo 10% nella polvere di nichel nel reattore, ma anche così se si fanno i conti sulle masse atomiche i calcoli non quadrano, ne manca sempre un pò... 65/29Cu e in teoria dovremmo essere noi a dare qell'energia necessaria a meno che il "catalizzatore, che per me è un allineamento magnetico fra gli atomo di niche i idrogeno" non faccia entrare più protoni e poi per cattura elettronica si aggiusti la massa con il neutrone.
          MA ovviamente rimane solo una mia ipotesi.
          Ciao
          "Non date da mangiare ai troll"
          http://it.wikipedia.org/wiki/Troll_(Internet)

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          • Originariamente inviato da GabriChan Visualizza il messaggio
            Ciao Lukapat credo che se entri in uno stabilimento dove fanno la nichelatura con un contatore geiger qua dalle mie parti ti sparino a sale....
            Ciao
            Basta che chiedi di visitare i reparti galvanici facendo una misura prima di entrare e una dentro. Cammuffalo da telecamera e se è vero quello che dici avremo la prova inconfutabile delle reazioni nucleari in ambiente elettrochimico .... e scusa se è poco
            Le correnti in gioco possono andare dai 15 ampere anche ai 5000 a seconda di cosa stai placcando e dei parametri richiesti oltre che le dimensioni.... pensa che bei campi magnetici 5000 ampere!!

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            • Originariamente inviato da lukapat Visualizza il messaggio
              pensa che bei campi magnetici 5000 ampere
              Dipende sempre dalla distanza cui mi trovo dalla corrente. Per es., un filo rettilineo indefinito percorso da 5 kA dà 1 mT (in aria) a 1 m dal filo; dà 1 T a 1 mm dal filo.

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              • Rossi's Self Sustaining One Megawatt Reactor

                sembra che anche quella di Rossi si possa autosostenere, come quella di piantelli.
                Ciao.
                Ultima modifica di GabriChan; 25-07-2011, 18:27.
                "Non date da mangiare ai troll"
                http://it.wikipedia.org/wiki/Troll_(Internet)

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                • Una curiosità, ma se al posto del nichel usiamo il grafene, che se ne sente parlare così bene, che succede? Potrebbe dare maggiori risultati in un catalizzatore all'idrogeno tipo quello di Rossi Focardi?

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                  • Secondo me potrebbe essere una svolta nel settore della "Fusione Fredda". Il grafene ha un sacco di applicazioni tecniche. E' considerato il materiale del futuro come tutti sapete Bi-Layer Graphene: il grafene a doppio strato per la rivoluzione scientifica del XXI secolo Quindi speriamo bene!!!

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                    • ipotesi del setup test 6 ottobre e sue motivazioni

                      Leggo ora su JNP che il circuito secondario sarà aperto.
                      Come supponevo!
                      Il circuito secondario chiuso è irrazionale, non serve a dimostrare la produzione di energia dell' e-cat, a meno di immettere nel circuito secondario un secondo scambiatore di calore conl'ambiente, in grado di scambiare una quantità di calore pari o maggiore di quella prodotta dall' e-cat.
                      Si capisce quindi che sarebbe una inutile complicazione, di non facile dimensionamento.
                      Da qui la necessità di un secondario aperto,senza cambiamento di fase, con misuratori di flusso di precisione e termocoppie altrettanto precise prime e dopo il primo scambiatore di calore.
                      Allora, perchè non ripetere la prova del 14 gennaio , cioè con il circuito primario aperto, senza cambiamento di fase,che , fra l'altro è stata la prova più accettata dai critici?
                      Il motivo potrebbe risiedere, nel fatto che il circuito primerio aperto potrebbe abbassare troppo la temperatura del core dell' e-cat, impedendo l'inizio della reazione.
                      Occorre ricordare che nella prova del 14 febbraio, Levi dichiara che ad un certo punto vi fu un burst di energia tale da costringerli ad interrompere per un momento il test.
                      Allora ipotizzo che le variabili per controllare la reazione sono essenzialmente 2 :

                      1- temperatura fornita con la resistenza
                      2- pressione dell'idrogeno

                      Nella prova del 14 febb. per contrastare l'eccessivo abbassamento della temperatura del core non potevano aumentare la potenza della resitenza perchè ciò avrebbe inficiato il bilancio energetico.
                      Non restava che aumentare la pressione dell'idrogeno,e questo potrebbe avere dato origine all' episodio di instabilità manifestatosi con il burst di energia difficilmente controllabile.

                      La stabilità si raggiunge, nella mia ipotesi, con una combinazione ottimale fra la temperatura del core e la pressione dell'idrogeno.


                      Vedremo domani, forse si capirà di più.

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                      • Originariamente inviato da GiuGual Visualizza il messaggio
                        temperatura fornita con la resistenza
                        La R semmai fornisce una certa potenza termica. Da lì a fissare la temperatura ce ne passa...

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                        • Originariamente inviato da GiuGual Visualizza il messaggio
                          Leggo ora su JNP che il circuito secondario sarà aperto.
                          Non farci troppo affidamento. Prima era chiuso, ora è aperto, domani chi lo sa ?

                          Originariamente inviato da GiuGual Visualizza il messaggio
                          Allora, perchè non ripetere la prova del 14 gennaio , cioè con il circuito primario aperto, senza cambiamento di fase,che , fra l'altro è stata la prova più accettata dai critici?
                          Sarebbe troppo semplice e impossibile farci su giochetti con calcoli alla carlona.
                          Mi viene in mente a tal proposito l'aumento a 80Kg d massa termica per simulare il fenomeno dell'autosostentamento.
                          Non nutro molte speranze nella prova di domani.
                          Piuttosto immagino la ripetizione del solito pattern di: spettacolo grandioso, fanboy che esultano, qualcuno poi che si accorge di qualche lacuna nelle misure e nella strumentazione, snake e denigratori che spuntano da tutte le parti e si ritorna punto a capo ...
                          Spero vivamente di sbagliarmi ma il teorema del non c'è 2 senza il 3 è inesorabilmente rigido e spietato.

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                          • @BesselKn
                            faccio solo delle ipotesi,ovviamene, la temperatura del core,durante il funzionamento è determinata prevalentemente dalla reazione stessa,come parrebbe dimostrato dai periodi di autosostentamento ,in cui l'intervento della resistenza è richesto solo episodicamente (per innalzare la T quando si abbassa troppo,secodo me).
                            Io mi riferivo alla T di innesco,di cui parla anche Focardi : più volte ha citato i 60°C.
                            Comunque sia , sempre ad impressione, il maggiore fattore di instabilità potrebbe essere una eccessiva pressione dell' H.

                            @Miglietto
                            cosa vuoi che ti dica, io ci credo.
                            Comunque ormai siamo al capolinea (forse) o va o non va.

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                            • Fusione fredda .... fuziona

                              Pare che ci siano novità. La fusione fredda di Rossi funziona. News News

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                              • Originariamente inviato da lukapat Visualizza il messaggio
                                [B]
                                ...
                                Penso che se fosse un fenomeno superficiale tutte le nichelature galvaniche brillerebbero di notte di luce propria essendo la presenza dell'idrogeno sul nichel in deposito una cosa assai normale.
                                ...

                                Ho notato solo ora questa frase ma non riesco a trattenermi ... dallo sganasciamento e dai doverosi complimenti, pur extra-tardivi
                                <--- o O o --->
                                PROMISSIO BONI VIRI EST OBLIGATIO

                                Commenta


                                • Beh in effetti lavorando in galvanica e col nichel non ho a tutt'oggi nessuna evidenza di strani bagliori notturni del nichel.

                                  Ultima modifica di nll; 25-10-2011, 18:46. Motivo: Eliminata citazione inutile del messaggio precedente. Violazione art.3 del regolamento del forum.

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                                  • Dr. George Miley Replicates Patterson, Names Rossi | e-Cat Site

                                    Questi hanno replicato
                                    "Non date da mangiare ai troll"
                                    http://it.wikipedia.org/wiki/Troll_(Internet)

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                                    • Questi hanno replicato
                                      Ficoooooo.... ma sono .... bravissimi !

                                      Commenta


                                      • In realtà hanno fatto (rifatto) qualcosa di abbastanza diverso: si tratta di un processo "umido" (in acqua), che usa Ni e l'H o il D proveniente dall'elettrolisi, e che a quanto pare riesce a produrre buone quantità di energia. E' probabile che la reazione alla base sia la stessa di quella di Rossi, ma il procedimento è molto più complicato e inefficiente per ora.
                                        Diciamo che è una ulteriore conferma che quella reazione funziona. Dico "ulteriore" perchè di recente anche altri hanno ottenuti risultati positivi, usando dalla stessa reazione, ma facendola avvenire in modi molto diversi da quelli che si trovano in letteratura.
                                        Ultima modifica di nll; 25-10-2011, 18:44. Motivo: Eliminata citazione integrale. Violazione art.3 del regolamento del forum.

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                                        • Originariamente inviato da Vettore Visualizza il messaggio
                                          In realtà hanno fatto (rifatto) qualcosa di abbastanza diverso: si tratta di un processo "umido" (in acqua), che usa Ni e l'H o il D proveniente dall'elettrolisi,.......
                                          E' simile alla cosa che ho fatto io dove ottenevo elevati sviluppi termici da un normale bagno di placcatura galvanica in nichel
                                          [COLOR=#fafafa !important]

                                          [/COLOR]

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                                          • Originariamente inviato da lukapat Visualizza il messaggio
                                            E' simile alla cosa che ho fatto io dove ottenevo elevati sviluppi termici da un normale bagno di placcatura galvanica in nichel
                                            Non ricordo se l'ho già scritto: anche io ho fatto alcuni esperimenti di elettrolisi con Ni e diversi tipi di sali, compreso il K2CO3 che sarebbe utilizzato da Mills nel suo processo. Però il risultato più interessante in assoluto l'ho ottenuto usando il Ni all'anodo, nella configurazione suggerita da GabriChan: notevole sviluppo di calore, tanto che la soluzione bolliva con soli 300mA di corrente, e leggero plasma al catodo...

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                                            • Originariamente inviato da Vettore Visualizza il messaggio
                                              la soluzione bolliva con soli 300mA
                                              Tensione agli elettrodi?

                                              Commenta


                                              • Originariamente inviato da BesselKn Visualizza il messaggio
                                                Tensione agli elettrodi?
                                                Nominale 11.1V.
                                                No, quei 3W non erano sufficienti per fare bollire la soluzione, se te lo stai chiedendo.
                                                Infatti cambiando elettrolita ed elettrodi, pur con la stessa corrente e tensione, non si avevano ne ebollizione ne plasma...

                                                Commenta


                                                • Ho letto da qualche parte nella discussione (questa o un'altra) che Rossi, durante l'esperimento, tiene SEMPRE acceso un generatore di frequenze. Ho capito male?

                                                  La mia idea è questa:
                                                  Primo, l'dea che abbiamo dell'atomo è da rivisitare.
                                                  Secondo, se un cristallo di un tal atomo ha una tale forma, un atomo del citato cristallo non può essere molto diverso da esso.

                                                  L'ingrediente segreto di Rossi è qualcosa che ordina gli atomi di H secondo una precisa direzione. Direzione che deve essere "gradita" anche al Ni.

                                                  Venendo al dunque, come si potrebbe ottenere questo risultato di coerenza? Magari è proprio la resistenza (che magari non è una resistenza) che Rossi tiene sempre accesa....

                                                  Un po' come infilare la chiave nella serratura..... c'è un solo modo per farlo.

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                                                  • Egr. tutti,

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                                                    http://aperto.unito.it/bitstream/231...a_fulltext.pdf

                                                    Cordiali saluti
                                                    GEM

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                                                    • La ricetta cinese per gli E-Cat.
                                                      Se è vero che i cinesi cucinano i gatti ci sono delle possibilità che ci abbiano azzeccato. Gli sperimentatori del Forum che ne dicono?
                                                      L I N K
                                                      Luigi Versaggi P.

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                                                      • La prima cosa che mi viene in mente e` perche' ricercatori come Ahern, Arata, Celani, McKubre, Piantelli, ecc. per ottenere risultati significativi (quando non proprio dei risultati del tutto) dalle reazioni LENR Ni-H hanno necessita` di strumentazione particolare, processi tecnologici avanzati, i materiali giusti, un background universitario multidisciplinare di non poco conto quando un utente cinese qualunque mette assieme in casa pezzi come con il lego ottenendo risultati macroscopici, continuativi, 100% riproducibili. In che cosa sbagliano, mi chiedo.
                                                        Almeno con Rossi la cosa si puo` provare a giustificare dicendo che ha le risorse economiche ed agganci qua e la` nel mondo industriale ed accademico.

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                                                        • Construzione reattore tipo e-cat (I parte)

                                                          Ciao,
                                                          sto tentando di costruire un E-Cat ...
                                                          vi farò sapere

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                                                          • Construzione reattore tipo e-cat

                                                            Purtroppo non riesco a postare testi più lunghi di tre righe (non so perchè).
                                                            Comunque secondo me il ruolo del catalizzatore è solo scindere la molecola
                                                            dell'idrogeno in monoatomi ... infatti solo se il Nichel assorbe un protone diventa
                                                            Rame ... purtroppo la tendenza naturale dei monoatomi di idrogeno
                                                            è (in tempi brevissimi) unirsi ...

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                                                            • CONSTRUZIONE REATTORE TIPO E-CAT (I parte)

                                                              Da anni mi interesso di LERN ed in particolare ho seguito da molto vicino la vicenda di Rossi ...
                                                              Vorrei porre all'attenzione del blog la mia idea di realizzare un esperimento
                                                              (tipo Rossi) seguendo le indicazioni scaturite da Internet, nonchè da una mia
                                                              esperienza diretta avendo assistito alle dimostrazioni di Rossi.
                                                              Per cui ho realizzato il cuore del reattore in acciaio inox AISI 316L di cubatura 48 cm3
                                                              (con una apertura in alto per l'introduzione del nichel in polvere e dell'idrogeno).
                                                              Ho comprato una resistenza a cartuccia (200 W) con una termocoppia tipo J
                                                              e l'ho piazzata al centro del cuore del reattore.
                                                              Ho infine realizzato la parte idraulica (non ancora terminata) che permetterà
                                                              di convogliare l'acqua sul cuore, per ottenere del vapore.
                                                              Ritengo di poter iniziare gli esperimenti tra circa due settimane.
                                                              Nel frattempo faccio ad "alta voce" il punto della situazione.
                                                              Per esempio ho delle certezze e delle perplessità sulle metodologie e materiali per la
                                                              costruzione dell'E-Cat.
                                                              CERTEZZE: Uso di polveri di nichel di dimensioni intorno ai 6 micrometri (non nanopolveri).
                                                              Uso di idrogeno puro. L'idrogeno che reagisce col nichel non deve essere nella forma
                                                              biatomica, ma monoatomica (infatti il nichel per diventare rame deve assorbire un solo
                                                              protone)
                                                              Al bando ogni applicazione in cella elettrolitica o usando cilindri o lamine di nichel,
                                                              Rossi non ha seguito questa strada; quindi usare solo polveri "asciutte".

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