Ciao Dumah.
Grazie per il controllo del disegnino.
Circa il ciclo aperto, con questo schema dovrebbe essere elementare misurare quanta acqua abbiamo usato durante il test.
Il recipiente di alimentazione lo riempiamo con un po' più dell'acqua che supponiamo di usare durante la prova. Possiamo valutarla perchè abbiamo una pompa dosatrice e il tempo di prova è deciso da noi. Tale recipiente è coibentato per essere sicuri che mantenga una T costante durante il test e ci semplifichi i calcoli alla fine.
Per quanto riguarda il recipiente in uscita mi sà che vada leggermente mescolato a fine test per avere una T uniforme.
Idem per il condensatore.
Alla fine per misurare con precisione quanta acqua abbiamo usato effettivamente, basta pesare un recipiente (iniziale o finale), due per ridondanza di misura.
Circa la temperatura, Rossi et al dicono che per fare una prova senza transizione di fase occorra una portata d'acqua molto alta, perchè non si può contare sul calore latente di evaporazione, il che è anche vero.
Condensando il vapore come mostrato, il vantaggio è che si ragiona solo sulle variazioni di temperatura dei liquidi, e non vi è alcuna ambiguità legata al titolo del vapore.
Abbiamo la valutazione integrale delle energie in gioco nel test. Basta misurare T iniziale e T finale.
Inoltre possiamo gestire la portata d'acqua con la solita pompa dosatrice.
Il termometro all'uscita del condensatore è una maggior sicurezza. Se ad esempio segna 40°, e la pressione è uguale o poco più di quella atmosferica, sono sicuro di aver condensato tutto e che nel liquido non vi siano bollicine.
Ti torna tutto?
mW
Grazie per il controllo del disegnino.
Circa il ciclo aperto, con questo schema dovrebbe essere elementare misurare quanta acqua abbiamo usato durante il test.
Il recipiente di alimentazione lo riempiamo con un po' più dell'acqua che supponiamo di usare durante la prova. Possiamo valutarla perchè abbiamo una pompa dosatrice e il tempo di prova è deciso da noi. Tale recipiente è coibentato per essere sicuri che mantenga una T costante durante il test e ci semplifichi i calcoli alla fine.
Per quanto riguarda il recipiente in uscita mi sà che vada leggermente mescolato a fine test per avere una T uniforme.
Idem per il condensatore.
Alla fine per misurare con precisione quanta acqua abbiamo usato effettivamente, basta pesare un recipiente (iniziale o finale), due per ridondanza di misura.
Circa la temperatura, Rossi et al dicono che per fare una prova senza transizione di fase occorra una portata d'acqua molto alta, perchè non si può contare sul calore latente di evaporazione, il che è anche vero.
Condensando il vapore come mostrato, il vantaggio è che si ragiona solo sulle variazioni di temperatura dei liquidi, e non vi è alcuna ambiguità legata al titolo del vapore.
Abbiamo la valutazione integrale delle energie in gioco nel test. Basta misurare T iniziale e T finale.
Inoltre possiamo gestire la portata d'acqua con la solita pompa dosatrice.
Il termometro all'uscita del condensatore è una maggior sicurezza. Se ad esempio segna 40°, e la pressione è uguale o poco più di quella atmosferica, sono sicuro di aver condensato tutto e che nel liquido non vi siano bollicine.
Ti torna tutto?
mW
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