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Ho messo su foglio .xls il calcolo componente per componente del fabbisogno termico INVERNALE della mia abitazione, basandomi su una procedura di calcolo analitica che ho trovato in rete, che tiene conto di tutti i fattori di bilancio dell'edificio ed è molto ben fatta.
Ho messo a punto il tutto ma ho un dubbio atroce su un particolare: quando passo al calcolo degli apporti "naturali" di energia all'edificio, nella parte relativa al flusso termico di origine solare (ovvero il riscaldamento prodotto dal sole nel periodo invernale), non so come gestire analiticamente la "soffitta".
Il locale da modellare analiticamente è un appartamento aperto sui quattro lati, che si trova al primo piano, il piano terra è considerato "riscaldato" e abitato mentre sopra il locale vi è una soffitta non abitata e non riscaldata, composta dalla soletta e dalle falde del tetto, inclinate di circa 27° rispetto all'orizzontale, in latero-cemento. La transmittanza di tutto il sistema soffitta (soletta + falde del tetto) è nota e vale 0,247 W/mq*k (è bassa in quanto la soletta è stata coibentata all'interno della soffitta).
Conclusione: in una situazione del genere va computato anche il flusso termico tramite le falde (anche se c'è la soletta)?
Se sì, come presumo, essendo la soffitta non climatizzata, come devo eseguire il calcolo dell'irraggiamento? Dispongo della UNI 10349 con i dati dell'irradianza verticale e orizzontale provincia per provincia, qualcuno sa darmi qualche indicazione su come usarli per questo specifico problema della soffitta (per le pareti verticali e per gli infissi so come operare)?
Di fatto posso aggiungere che dalle misure invernali la temperatura media della soffitta in inverno è praticamente simile a quella esterna (ciò da misure realmente effettuate in vari momenti), grazie anche alla coibentazione della soletta che isola i locali sottostanti: dite che posso trascurare il flusso solare, in questa condizione oppure i calcoli metterebbero in rilievo un apporto "solare" significativo e non trascurabile rispetto al resto?
N.B.: la "validazione" dei calcoli del foglio già adesso dà comunque buoni risultati. Non è facile fare dei confronti in quanto da un lato il "modello" analitico prevede di calcolare il fabbisogno termico invernale con i gradi giorno e per una T media all'interno dell'edificio costante e pari a 20°C, dall'altro le temperature degli ultimi due inverni effettivamente danno nel concreto GG più bassi (è stato più caldo rispetto ai GG convenzionali), poi ho spento il riscaldamento prima della data di spegnimento "convenzionale" (15 gg. di differenza non sono pochissimi) e ho tenuto una temperatura più bassa dei 20°C, diciamo una media 18,5°C-19°C, anche perché di notte il riscaldamento lo spegnevo per risparmiare (con abbassamento della temperatura), quindi raffrontare i kWh (oltretutto desunti dai mc di metano consumati) dei consumi reali con i dati del "modello" non è semplice.
Grazie.
Ho messo a punto il tutto ma ho un dubbio atroce su un particolare: quando passo al calcolo degli apporti "naturali" di energia all'edificio, nella parte relativa al flusso termico di origine solare (ovvero il riscaldamento prodotto dal sole nel periodo invernale), non so come gestire analiticamente la "soffitta".
Il locale da modellare analiticamente è un appartamento aperto sui quattro lati, che si trova al primo piano, il piano terra è considerato "riscaldato" e abitato mentre sopra il locale vi è una soffitta non abitata e non riscaldata, composta dalla soletta e dalle falde del tetto, inclinate di circa 27° rispetto all'orizzontale, in latero-cemento. La transmittanza di tutto il sistema soffitta (soletta + falde del tetto) è nota e vale 0,247 W/mq*k (è bassa in quanto la soletta è stata coibentata all'interno della soffitta).
Conclusione: in una situazione del genere va computato anche il flusso termico tramite le falde (anche se c'è la soletta)?
Se sì, come presumo, essendo la soffitta non climatizzata, come devo eseguire il calcolo dell'irraggiamento? Dispongo della UNI 10349 con i dati dell'irradianza verticale e orizzontale provincia per provincia, qualcuno sa darmi qualche indicazione su come usarli per questo specifico problema della soffitta (per le pareti verticali e per gli infissi so come operare)?
Di fatto posso aggiungere che dalle misure invernali la temperatura media della soffitta in inverno è praticamente simile a quella esterna (ciò da misure realmente effettuate in vari momenti), grazie anche alla coibentazione della soletta che isola i locali sottostanti: dite che posso trascurare il flusso solare, in questa condizione oppure i calcoli metterebbero in rilievo un apporto "solare" significativo e non trascurabile rispetto al resto?
N.B.: la "validazione" dei calcoli del foglio già adesso dà comunque buoni risultati. Non è facile fare dei confronti in quanto da un lato il "modello" analitico prevede di calcolare il fabbisogno termico invernale con i gradi giorno e per una T media all'interno dell'edificio costante e pari a 20°C, dall'altro le temperature degli ultimi due inverni effettivamente danno nel concreto GG più bassi (è stato più caldo rispetto ai GG convenzionali), poi ho spento il riscaldamento prima della data di spegnimento "convenzionale" (15 gg. di differenza non sono pochissimi) e ho tenuto una temperatura più bassa dei 20°C, diciamo una media 18,5°C-19°C, anche perché di notte il riscaldamento lo spegnevo per risparmiare (con abbassamento della temperatura), quindi raffrontare i kWh (oltretutto desunti dai mc di metano consumati) dei consumi reali con i dati del "modello" non è semplice.
Grazie.
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