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Esperimento ZERO

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  • #31
    Caro Sandro
    se sapessi dove poter acquistare del nafion non esiterei un momento ad
    acquistarlo, ho affrontato spese probabilmente più esose per gli stessi fini. Ora è mia intenzione seguire gli esperimenti nella strada indicata da QL che in verità non m'aveva mai parlato di nafion, parlai con lui di chemalloy forse un'anno fa mentre io ero intento a fare esperimenti su
    questa amalgama metallica che immersi 2 elettrodi in acqua comune manifesta tensione elettrica e non cambia il ph dell'acqua e non si manifesta nessuna ossidazione o consumo elettrodico. QL confermò in
    pieno questa mia osservazione informandomi che un suo amico in possesso di chemalloy otteneva gli stessi risultati. Ora è interessantissimo il fatto che solo il 13% dell'acqua si scinda spontaneamente ed il rimanente 87% sia in stato di entropia. Ho congetturato che QL con vari processi sia in procinto con stratagemmi
    opportuni di mettere ordine quell'87% di domini caotici di scissione non
    spontanea. Del resto io ho capito questa intenzione. Non devo ricordare
    io a uno scienziato della stazza di QL che l'acqua è influenzata da fenomeni dinamici esterni in maniera spesso repentina in alcuni casi più
    lenta, lo ha detto QL stesso o, lo ha fatto capire in maniera metodica col un metodo di un buon professore universitario. Che l'acqua non venga
    influenzata da fattori esterni fisici e chimici è mera fantasia di alcuni, intenti a parentisizzare la conoscenza a ruolo scolastico. Chi sperimenta
    ha capito che l'acqua reagisce a tutto ciò che proviene dall'esterno, purtroppo, noi per influenzare l'acqua dall'esterno ricorriamo a stratagemmi di nostra conoscenza, che immettiamo artificialmente.
    Dico purtroppo poiché la fisica e la chimica conosciuta è rappresentata
    dalla nostra sensitività e dalle nostre indagini strumentali eseguite sempre con strumenti più o meno precisi, elaborati e costruiti dall'uomo
    per rilevare in maniera più o meno precisa delle intuizioni sensoriali e
    probabilistiche che si sono assunte con l'esperienza dei secoli. Però
    penso io, fra le luci spettrali, subspettrali, ifraspettrali e superspettrali
    non vi siano altre forme di luce? Siamo certi che oltre ai suoni, subsuoni,
    infrasuoni, ultrasuoni non vi siano altre forme di suoni? O, per dirla in breve non vi siano altre forme di energie sconosciute ai nostri sensi per
    cui è ovvio che noi non possiamo rilevare con strumenti poichè nè ignoriamo l'esistenza? La molecola d'acqua percepisce tutto essendo l'elemento più sensibile in natura. Regards.

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    • #32
      Originariamente inviato da shardanaelettronica Visualizza il messaggio
      Caro Sandro
      se sapessi dove poter acquistare del nafion non esiterei un momento ad
      acquistarlo
      Leggi il secondo messaggio, c'è un riferimento commerciale.

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      • #33
        Perfetto Endy ho preso in considerazione di acquistarne un solo quadrato
        da 10cmq, 28€ + s.ds. non mi porteranno all'inferno, devo solo vedere le
        modalità di pagamento, di solito pago con paypal con una carta Visa electron (postepay) che ricarico di volta in volta della spesa necessaria del momento, per il fatto noto a tutti che se disgraziatamente riescono
        ad intercettarti la carta a cui ingenuamente si son date le coordinate, se v'è una cifra consistente te la pelano senza pregiudizio, se vi rimangono
        10€ nessuno ci si mette e se ricarico la carta di 500€ per spenderne 490
        fra un'ora non fanno in tempo a scandagliare la mia carta perchè faccio prima io a spendere quei soldi. In effetti il nafion è molto costoso, a peso,
        credo sia più economico l'oro ed il platino, tuttavia per imboccare una sperimentazione comune su cui confrontarsi non è un costo eccessivo ci
        escono 4 elettrodi 5x5cm stessa misura degli elettrodi in molibdeno
        acquistati qualche tempo fa in Israele a costo non indolore. Purtroppo
        son spese non mutuabili queste della sperimentazione, per appagare
        la nostra curiosità occorre metter mano al portafogli daltr'onde è sempre meglio che se escano i soldi di mezzo alle balle che non noi o sto sbagliando? I miei cari possono poi risparmiare sui miei funerali senza
        comprare abiti gessati e cravatte in seta o scarpe firmate, mi accontento
        d'esser avvolto in carta da pacchi e ciabatte infradito e come corone e fiori piante foraggifere bietole ortiche mirto e rosmarino. Avrete capito che
        quei pochi soldi che mi guadagno me li spendo tutti in materiale che mi occorre per realizzare i miei piani sperimentali, anche i giocattoli dei bambini li compro oculatamente in previsione di un futuro smontaggio
        ed acquisizione delle meccaniche, in contrasto sempre con mia moglie
        che preferisce comprare ai bambini pelouche impagliati, ricettacoli di acari
        polvere e balle varie ed atti a togliere spazio utile in casa, perchè per lei
        più grandi sono e meglio è ed i bambini non ci giocano hanno i loro orsachiotti solo per dormire. Altra spesa che ritengo inutile di mia moglie,
        son i ceri votivi ne compra in quantità industriali da quando è divenuta bigotta e si comporta con me come una colleggiale da educandato.
        Tornando a noi nessuno ci finanzia dobbiamo autofinanziarci per i nostri
        esperimenti e lo ritengo anche giusto è un nostro capriccio una nostra curiosità privata non immessa ufficialmente in un circuito di ricerca riconosciuto dalle istituzioni che foraggiano la ricerca ufficiale seppur con recenti restrizioni per via della crisi economica. Proprio stassera un utente
        mi ha chiesto una matassina di lana di bronzo, non ne ho tanta ma sabato gliela mando, per voler significare che fra noi ci siamo sempre
        aiutati vicendevolmente scambiandoci schemi, materiali e cordialità ben sapendo che possiamo contare su noi stessi. Sandromeg sbagli se ritieni
        che i giapponesi siano più avanti di noi nella ricerca sull'idrolisi efficiente
        anche loro ci hanno copiato come gli altri perchè noi non abbiamo sostegno ufficiale, le loro brutte copie hanno il sostegno ufficiale. Se ricordi bene Sandro, qualche anno fa vendevano a stento qualche barattolo di zucchero con due elettrodi ed un tubo di plastica come elettrolizzatore. Quando scendemmo noi in campo, cominciarono a vendere vaporizzatori ultrasonici, laser ultravioletti filtri alla tormalina,
        pompe di sentina, miniradiatori ecc. ecc. tutta roba scopiazzata dal genio
        italiano poichè prima, di tutto ciò non v'era menzione sul mercato mondiale inerente l'hho. Abbiamo dato l'imbeccata a questa gente che in Italy non è atticchita come formula per la creazione di un indotto nemmeno per la vendita al pubblico di elettrodi in acciaio inox Aisi 316L
        una vergogna per il paese produttore del miglior acciaio del mondo. I
        fabbricanti di pentole ed i venditori di pentole avrebbero guadagnato
        di più e con meno spesa e dispendio di materiali a produrre elettrodi di varia forma piuttosto che batterie di pentole offerte a costi di elemosina.
        Ormai in Italia una batteria di pentole che costava un milione di lire ti viene appioppata a 50€ e nessuno ne vuole più una nemmeno in foto
        perchè emersi di pentole in acciaio inox 18/10 acciaio nobile, se ne trovano più in discarica che nei negozi. Non riescono a riconvertire gli
        imprenditori italiani ad adattarsi al mercato ed alle sue esigenze. Non riescono a recepire il fatto che il mercato delle vacche grasse è finito, la loro soluzione è licenziare gli operai in esubero diminuendo la produttività
        e guadagnare sempre quel tanto di soldi che guadagnavano prima senza
        altre esigenze. Fate arricchire il vostro acciaio in molibdeno sino ad arrivare oltre l'acciaio inox più nobile il 344 poi mi chiamate e fatti salvi i costi di spostamento ed il soggiorno da voi vi offro gratuitamente la mia consulenza su come costruire celle elettrolittiche a chiocciola, le Joe cell
        la Moe Joe cell e le piastre ideali per elettrolisi efficienti. Se poi volete
        continuare a far pentole potreste fare l'uno e l'altro intanto le pentole
        non le voglio nemmeno per regalo anzi prendo a calci nel sedere chi
        casomai si appressasse presso il mio domicilio a vendere pentole.
        Regards.

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        • #34
          Originariamente inviato da endymion70 Visualizza il messaggio
          Leggi il secondo messaggio, c'è un riferimento commerciale.
          Non è un riferimento commerciale ma una rapina a mano armata . Questo significa avere dei brevetti e "sfruttarli per far progedire ".
          Sarebbe ora di nazionalizzare tali brevetti e stampare nafion alla modica cifra di 1 cent al mq ...perchè tanto è il costo delle materie prime per 1 mq ...
          il dito medio di Galileo

          "che sempre l' ignoranza fa paura ed il silenzio è uguale a morte"

          damn the soul of your dead ancestors

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          • #35
            Hai ragione Mannadillo a credere che sia una rapina, in effetti il costo del
            nafion è esoso per i materiali poco costosi di cui è costituito ma, occorre
            analizzare che come giustamente dicevi tu vi sono a monte dei brevetti, poi vi sono i costosissimi macchinari per nanotecnologie i costi di produzione il tutto immesso in un mercato con utenza a dir poco inesistente. Succederà come successe per le calcolatrici palmari nei primi
            anni 70 che le vendevano a costi proibitivi e solo dei professionisti potevano permettersi una calcolatrice e ricordo che si specificava che i conti erano stati eseguiti con calcolatrici elettroniche. Partì il boom delle
            calcolatrici ed anch'io con mezzo stipendio acquistai una calcolatrice
            scientifica Texas Instrument, e mi sentivo importante e venivo considerato da familiari e conoscenti come una sorta di archimede,
            dopo qualche anno le mettevano come omaggio per la promozione dei fustini di detersivo eheheheh che fregatura pensai, che fregatura penso
            oggi, quando acquistai il mio primo cellulare Motorola pesantissimo e grande che pagai più di mezzo stipendio ed ora li regalano in cambio
            d'un contratto con un provvider ed è facile trovare oggi che se acquisti
            un ferro da stiro hai il telefonino in omaggio. Caro Mannadillo ora può
            succedere che se qualche industria costruttrice di batterie fuel cell
            adotta il Nafion come materia prima per gli elettrodi, quindi ne acquista
            in quantità industriali per la trazione di auto elettriche, non è improbabile
            che fra qualche tempo dopo troveremo nei fustini di detersivo in omaggio
            delle calze da donna e dei cappottini per cani in puro Nafion. Allora, dovrei dire ma guarda che testa di quiz che son stato a comprare 10cmq
            di Nafion al costo di 30€ che ci mangiavo una settimana io e mia moglie,
            dovrebbe essere un ragionamento tipico e scontato per alcuni, per me no. Se ottengo soddisfazione o delusione del mio acquisto non mi pongo
            problemi culinari a risentimento di errori di spese. Siccome oggi l'amico
            QL ha proposto un'esperimento che dire semplice è eufemismo, costoso
            senza dubbio ma, semplice. A chi preme la ricerca non dovrebbe fermarsi
            di fronte ai costi che comporta. Kind regards.

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            • #36
              Ciao shardana,

              è un immenso piacere leggere i tuoi post.
              Mettono l'animo in pace, regalano il sorriso e dicono verità.

              Sto cercando fra vari laboratori la possibilità di avere un po' di Nafion avanzato da altre esperienze. Se lo trovo te ne spedisco un po'. A te e a chi ne richiede.

              Oggi avrò un paio di risposte.

              Nel mio laboratorio ne ho giusta la quantità usata per eseguire gli esperimenti come questo descritto.
              ?"Se pensi che una cosa sia impossibile, la renderai impossibile" (Bruce Lee)

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              • #37
                UUUUUUU Quantum Leap, mi sento onorato dal tuo onorevole giudizio, tu
                essendo come me uno sbranatore di libri, sai meglio di me che lo scritto
                è l'essenza espressiva dell'anima. Le parole assumono una circostanzialità voluttiva, ritrattabile a seconda di vicende umorali del momento, gli scritti soppravvivono alla nostra stessa vita e possono esser vissuti o messi da parte dai nostri posteri. Chi se ne frega, intanto
                noi mettiamo i nostri sentori nero su bianco, conformi alle nostre esperienze, se nei secoli o millenni futuri qualche avventore ci leggerà
                a noi non ci produrrà alcun emozione umana in quanto apparterremo ad
                una dimensione probabilmente più evoluta e valuteremo tutto col senno
                del poi. Per distorsione professionale caro Quantum son tenuto per la mia
                professionalità a cogliere in tono sarcastico che è l'unico che conosco, gli
                umori ed i sentori della gente che son comuni a tutti gli umani, per tale
                motivo a volte ci si riconosce in contesti comuni nei quali ci si è imbattuti o
                si teme di imbattersi ben sapendo che son reali e veritieri. Grazie per la
                fideiussione Quantum. Volevo parlarti Quantum circa l'esperimento dei
                domini spontanei dell'acqua da te rilevati e documentati al 13% con acqua comune a ph neutro. Certo, è interessantissimo il fatto che la natura ci venga incontro e ci dia una mano. Però, se puoi farlo, indicare
                se hai rilevato le misure con un magnetometro od altro strumento consimile. Ritengo che certe misure vadano effettuate con strumenti ad
                assorbimento protonico con elettrocalamite a rilascio e non con magneti
                fissi che orientano il 100% dei domini di cui si parla a seconda dei Gauss
                che emettono. Ho provato entrambi i sistemi e la misura più attendibile
                per l'orientamento spontaneo dei domini son le elettrocalamite a rilascio
                come quelle molto più sofisticate usate negli apparecchi diagnostici RMN,
                usate come elementi riceventi di orientamento protonico. E' un bel rebus
                quello che ci hai posto nella sua semplicità. Disciplinare l'acqua nella sua entropia, ordinare e moltiplicare i domini non spontanei per cui l'acqua possa manifestare la sua orgasmicità separativa. Da voi come da noi diremmo: "Thò, guarda, lacqua se n'è venuta" ehehehehe. Bellissima questa espressione sessule. Comunque trovo che il 13% dell'acqua che si
                orienta in domini spontanei torni a nostro vantaggio se pensiamo che ciò
                viene tradotto in energia gratuita proposta dall'ambiente dal quale siamo
                circondati fosse anche una fonte magnetica od altra natura sconosciuta,
                proveniente da 10KM o più di distanza. Ne approffitto in tal senso per sottopporre agli amici Faradayani e computatori di una fisica remota un
                aforisma filosofico vecchio di circa 4000 anni fa: "Come in alto così in basso e come in basso così in alto" veniva pronunciato dal mitico filosofo
                egizio Ermete Trimegisto per significare che tutto era condizionato dal cielo e dalla terra e si replicava specularmente in cielo ed in terra.
                Meditate un pò su questa saggezza antica senza condizionamenti mediatici e vi accorgerete che la filosofia Ermetica più che Faraday e Maxell ha condizionato il mondo che trae i responsi non più tanto sibillini
                che il filosofo ha voluto trasmettere a noi posteri. Ermete nella sua rozzezza descrittiva è stato un sensibile anticipatore dell'influenza che
                avevano forze sconosciute sulle attività umane più semplici e disparate.
                Credo che io e te scriveremo un bel libro Quantum per la condivisione degli interessi e dei sentimenti se lo scrivi prima tu, ti curerò la prefazione, se lo scrivo prima io (ipotesi remota) PRETENDO, "democraticamente" una tua prefazione UUUUUUUU. Non stupitevi siamo
                amici e possiamo fare autoironia. Kind regards.

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                • #38
                  Cari amici
                  vorrei proporvi un modello specificativo circa i domini dell'acqua rapportati
                  al magnetismo permanente ed all'elettromagnetismo a rilascio ciclico.
                  Col nafion la molecola d'acqua ha la possibilità di lasciare uscire il protone
                  dalla sua sede atomica in maniera spontanea per una percentuale
                  statistica assestantesi al 13%, se poniamo un magnete permanente
                  per orientare i domini, probabilmente avremo molti più protoni che riescono ad infrangere la barriera atomica, tuttavia potrebbe migliorare di poco la situazione un magnete permanente poichè potrebbe incontrare
                  un involucro atomico più resistente allo squarcio e su cui si andrebbe solo
                  ad orientarsi ed a poggiarsi senza fuoriuscire e quindi separarsi da O2.
                  Il modello propositivo specificativo potrebbe essere un piccolissimo palloncino di gomma in cui si simula la struttura atomica dell'acqua e vengono introdotte due biglie di plastita ed una di ferro proporzionate
                  alle grandezze atomiche. Senza perturbazioni magnetiche esterne le tre
                  biglie si trovano alla base del palloncino appaiate. Ora pongo un potente
                  magnete al neodimio sulla parte superiore del palloncino, la biglia di ferro
                  si separerà dalle biglie di plastica che rimarranno al loro posto perchè amagnetiche. A seconda della potenza di attrazione la biglia di ferro sfonda l'involucro del palloncino separandosi dai nuclei ossigeno definitivamente lasciandoli nell'involucro ormai lacerato. Però potrebbe accadere che la biglia non riesce a sfondare e lacerare il palloncino per
                  due fattori ineluttabili:"perchè il campo magnetico non è sufficientemente
                  forte e quindi non può scagliare la biglia di ferro all'esterno del palloncino
                  come un proiettile e raggiungere il magnete che ne ha evocato l'assestamento oppure, il palloncino è talmente forte ed elastico da consentire solo alla biglia solo di poggiarsi alla sua parete in un momento permanente di spin. Un dispositivo elettromagnetico invece
                  consentirà alla biglia di ferro, d'esser attratta ciclicamente e fungere
                  da ariete sino a sfondare l'involucro del palloncino benchè dotato di pareti consistenti la biglia verrà espulsa per indebolimento della parete ed usura della stessa quindi avremo un protone libero. Stessa cosa vale
                  per un magnete permanente al neodimio mobilitato da un motore elettrico impulsivo e controllato in velocità, benchè il magnete permanente non abbia caratteristiche tali da rilevare momenti di spin
                  gli elettromagneti possono misurare i momenti di rilassamento. Se poi
                  sto facendo congetture insensate ditemi la vostra non condivisione, son sempre attento a seguire con interesse le vostre osservazioni. Regards.

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                  • #39
                    [Arrivo qui dal thread sulla replica dell'esperimento di Rossi&Focardi, non avevo notato prima questo argomento...]
                    Ho qualche dubbio su questo esperimento: come facciamo a sapere che quel setup non sia in pratica una pila a concetrazione? Questo sospetto è rafforzato dal fatto che il Nafion sia un polimero polare e con particoalri proprietà riguardo al trasposto dei protoni.
                    Se l'effetto è legato a questioni di "coerenza quantistica" dovrebbe verificarsi molto di più con cristalli ordinati tipo silicio monocristallino, diamante o anche il semplice quarzo: questi sono sicuramente poco reattivi con l'acqua, ma più ordianti come stuttura, potrebbero fornire una bella verifica. Oppure se è proprio il Nafion che ha delle caratteristiche particolari dal punto di vista della struttura, dovrebbe dare lo stesso effetto anche se "isolato" dall'acqua ma a contatto ravvicinato (per esempio se verniciato con un sottilissimo strato impermeabile).
                    Anche riguardo al consumo degli elettrodi o alle reazioni con l'elettrolita non ci sono garanzie che non avvengono: questo sono proporzionali alla corrente, se questa è dell'ordine dei uA è molto difficile notare qualcosa...

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                    • #40
                      Originariamente inviato da Vettore Visualizza il messaggio
                      come facciamo a sapere che quel setup non sia in pratica una pila a concetrazione?
                      Anche riguardo al consumo degli elettrodi o alle reazioni con l'elettrolita non ci sono garanzie che non avvengono: questo sono proporzionali alla corrente, se questa è dell'ordine dei uA è molto difficile notare qualcosa
                      Sono esattamente gli stessi dubbi che ho sollevato io nei miei due messaggi precedenti, che però sono rimasti lettera morta...

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                      • #41
                        esperimenti

                        Salve,

                        pensare a una pila a concentrazione può portare fuori strada. In questo esperimento non stiamo sfruttando una differenza di concentrazione di una specie chimica o fenomeni simili, qua si sfrutta semplice acqua che però, in prossimità di superfici idrofile, assume una struttura ordinata.

                        Secondo le misure eseguite da Pollack, se si introduce in acqua una superficie idrofila, quale Nafion, ma anche un gel, membrane organiche, tessuti biologici, membrane da dialisi, alcool polivinilico, poliacrilammide, acido poliacrilico, collagene (ma anche fazzoletti di carta, carta assorbente, rettangoli di cotone e tutto quanto di 'idrofilo vi viene in mente ... ) si nota che sulla superficie di tale sostanza idrofila si determina uno strato spesso fino a centinaia di micron e composto da acqua 'ordinata'. Nei primi esperimenti Pollack utilizzava proprio gel.

                        Chiaramente utilizzando una membrana di qualità (come il Nafion) il fenomeno diviene più comodo da analizzare, ma il gioco funziona con tutto ciò che è idrofilo.

                        L'acqua 'ordinata', o acqua di interfaccia, mostra delle peculiarità molto interessanti.
                        La prima è che se si immergono in acqua microsferule di materiale inerte, del diametro che va da 0.2 a 5 micrometri, in prossimità della superficie idrofila si nota uno strato di acqua pulita, nel quale le microsferule non riescono a entrare (da qui il nome di 'Exclusion Zone' scelto da Pollack).


                        Chiara formazione di 'exclusion zone' in prossimità della superficie idrofila libera da microsfere (a destra).

                        Pollack, nelle sue esperienze ha dimostrato che sono 'escluse' dalla zona EZ non solo le microsferule, ma anche globuli rossi, batteri, oro colloidale e specie molecolari come l'albumina sierica (marcata con un colorante fluorescente). Utilizzando coloranti fluorescenti organici, costituiti da molecole pari 200-300 u, ancora si distingue una netta zona di esclusione (EZ) in prossimità della superficie idrofila.

                        Misure di risonanza magnetica nucleare (NMR) confermano che lo strato di interfaccia formatosi è caratterizzato da 'mobilità decrescente' se confrontato con l'acqua lontana dalla superficie idrofila. A dimostrazione di un incremento del livello di ordine delle molecole della EZ. Misure infrarosse mostrano che l'acqua di interfaccia emetto meno IR dell'acqua 'libera', confermando ancora l'incremento del livello di 'ordine' di tale acqua nei confronti dell'acqua lontana.

                        Si viene quindi a formare una sorta di sistema acqua-acqua in cui, solo per ragioni di geometria (data dalle proprietà delle superfici idrofile) è possibile ottenere una sorta di due fasi di acqua. Dalle caratteristiche peculiari.

                        Il concetto può assomigliare a quello della 'pila' a concentrazione, ma solo marginalmente. Una pila a concentrazione resta comunque una pila in cui avvengono reazioni red-ox. Qua, osservando i risultati di Pollack, il meccanismo risulta essere diverso.

                        Ma ne parliamo in un prossimo post, che questo è venuto già abbastanza lungo.

                        -
                        File allegati
                        ?"Se pensi che una cosa sia impossibile, la renderai impossibile" (Bruce Lee)

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                        • #42
                          ho trovato questo:
                          FISICA/ Dalla Cina arriva il ghiaccio "elettrico" | PAGINE 3

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                          • #43
                            Ciao QL una domanda e quindi si riuscirebbero a costruire degli elettrodi perfetti per l'elettrolisi, fatti di acqua? mettendo due fogli di Nafion e polarizzare il sottile strato di "metallo" che si forma?
                            "Non date da mangiare ai troll"
                            http://it.wikipedia.org/wiki/Troll_(Internet)

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                            • #44
                              Originariamente inviato da Quantum Leap Visualizza il messaggio
                              In questo esperimento non stiamo sfruttando una differenza di concentrazione di una specie chimica o fenomeni simili, qua si sfrutta semplice acqua che però, in prossimità di superfici idrofile, assume una struttura ordinata.
                              I fenomeni che descrivi sono molto interessanti, non ne ero a conoscenza... Però non escludono che la ddp sia generata dalla differenza di concentrazione. Può darsi per esempio che la zona di esclusione abbia concentrazioni diverse di H+ o OH- rispetto a quelle medie. Non solo, a me insospettiva in particolare l'uso del Nafion, visto che è un materiale che ha caratteristiche polari ed elettrochimiche particolari. Se però la stessa cosa avviene con qualsiasi sostanza idrofila, anche non polare, allora la cosa diventa interessante (i fenomeni polari da soli potrebbero spiegare alcuni di quei risultati... basta pensare alle analogie con i fenomeni di tensione superficiale...).

                              Farò qualche prova specifica... Ne ho in mente una molto interessante che vi descriverò (possibilmente mostrandovi già i risultati).

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                              • #45
                                Esperimento

                                Ho fatto un esperimento per avere qualche dato diretto. L'esperimento aveva lo scopo non solo di verificare l'esistenza di una ddp, ma anche di capire come varia il potenziale in funzione della distanza dal materiale idrofilo, in particolare vicino alla "zona di esclusione".
                                Ho immerso in acqua (di rubinetto) una sferetta di gel polimerico, uno spezzone di filo AWG28 con 5mm di rame scoperto lontano dal gel, ed ho predisposto un secondo filo uguale ma non scoperto (l'ho tagliato in maniera netta, cosicchè ci fosse rame non isolato soltanto in punta). Ho collegato i due fili ad un tester con risoluzione di 0.1mV, in particolare il filo scoperto al puntale negativo, il filo coperto a quello positivo. Inizialmente il filo coperto (che chiamerò sonda) non era immerso nella soluzione: in questa condizione ho verificato che il tester segnava 0.0mV e che la lettura fosse stabile. Ho quindi immerso la sonda nella soluzione in un punto vicino all'altro filo, avvicinandola prograssivamente alla sferetta di gel. In questo modo era possibile osservare l'andamento del potenziale. Date le dimensioni del filo non era difficile inserire la punta della sonda anche nella zona di esclusione (supponendo una larghezza dell'ordine dei 200um). Ho provato quindi alcune variazioni per veriricare l'effetto di vari fattori.

                                - Risultati -
                                1) non appena la sonda viene inserita nella soluzione si registra una ddp di circa -50mV indipendente dalla distanza dal gel. Nelle vicinanze della zona di esclusione non si nota nessuna differenza;
                                2) la ddp diminuisce (in valore assoluto) lentamente nel tempo, sempre in modo indipendente dalla distanza;
                                3) la riduzione non è lineare, ma procede a gradini irregolari: prima aumenta leggermente di circa 1mV, poi scende bruscamente di 1.5 o 2mV. Questo effetto è molto strano, e meriterebbe un maggiore approfondimento, in particolare per escludere che sia causato dello strumento (potrebbe essere rumore flicker o qualche tipo di interferenza);
                                5) sostituendo la sferetta di gel con un pezzetto di carta assorbente, si ha esattamente lo stesso comportamento, ma una ddp che arriva a -108mV;
                                6) immettendo nella soluzione alcuni mg di NaCl si ha un lento incremento, smepre a gradini, che arriva fino a oltre -70mV in 1 minuto per il gel e fino a oltre -130mV per la carta. La distribuzione nello spazio rimane la stessa.

                                - Conclusioni -
                                E' stata rilevata in tutti i casi una piccola ddp, però non è stata osservata nessuna variazione della ddp nelle vicinanze del materiale idrofilo. La ddp sembra generata più da ioni rilasciati dai materiali nell'acqua che non dalla presenza del materiale in se, visto che è indipendente dalla distanza (per evitare effetti di diffusione e quindi gradienti di concentrazione, i materiali sono stati lasciati per alcun ore nell'acqua e questa è stata mescolata più volte prima dell'esperimento). Non è chiaro se gli effetti riscontrati negli esperimento con il Nafion siano dovuti a sue particolari proprietà o all'uso di graffette di acciaio (che ha caratteristiche chimiche abbastanza diverse dal rame).
                                Per avere conclusioni più certe sono necessari ulteriori esperimenti.

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                                • #46
                                  Salve a tutti,

                                  Mi fa piacere, Vettore, che hai cominciato a testare questo genere di fenomeni.
                                  Attenzione però, la ddp che misuri, se ho ben capito la tua procedura, non misura ddp fra l' 'exclusion zone' e la 'bulk water' (acqua lontana). Di fatto misuri la ddp in una soluzione fra un cavo di rame 'spellato' e l'altro non spellato alla stessa maniera. Per migliorare la misura dovresti utilizzare due elettrodi veri e propri (io ho suggerito graffette inox) in modo da avere più metallo a contatto con la zona di esclusione. A maggior ragione se non usi Nafion o omologhi.

                                  La soluzione ottimale, e che abbiamo già usato per i test, è quella di introdurre una reticella sottile a strettissimo contatto con la superficie idrofila (usando due reticelle che tengono strette fra loro il foglio di materiale idrofilo e una terza reticella lontana per misurare la ddp).

                                  Negli esperimenti attuali, giusto per dettagliare meglio, stiamo usando per entrambi gli elettrodi, del filo di platino. In pratica viene rivestito un cilindro di polietilene con un foglietto di Nafion e, sullo stesso cilindro viene avvolto del filo di platino a spirale tenendo distanziati i vari giri di circa 1 mm.

                                  L'altro elettrodo, quello per l'acqua bulk, è meno complicato.

                                  Le motivazioni per cui si generi questa ddp sono insite nella teoria sulla struttura dell'acqua derivante dall'elettrodinamica quantistica coerente di Preparata e del Giudice. La struttura dell'acqua prevede che, in essa, le molecole si suddividano in 'domini di coerenza' (coerenza elettromagnetica). In questo quadro, è previsto che parte delle molecole d'acqua siano 'quasi libere', nel senso che mancano soli 0,5 eV per la loro ionizzazione.
                                  Di fatto una 'spintarella'.
                                  La percentuale di molecole 'quasi libere' dipende dalla temperatura dell'ambiente e dalla struttura dell'acqua stessa. In acqua distillata a temperatura di 25°C tale percentuale si aggira intorno al 13%.

                                  Ad ogni modo, senza entrare nei dettagli (magari lo faremo più avanti), la 'zona di esclusione' esalta questo meccanismo e l'acqua in quella regione, percentualmente, risulta più dissociata dell'acqua bulk.

                                  Misure di pH eseguite con liquidi pH sensitive portano questi risultati:


                                  differente concentrazione di protoni in prossimità della zona di esclusione.

                                  Misure di potenziale elettrico, eseguite allontanandosi dalla zona di esclusione portano questi risultati (lo zero è sulla frontiera della EZ)


                                  Potenziale elettrico misurato a differenti distanza dalla superficie idrofila.

                                  Tale potenziale, e quindi tale separazione di cariche, è stabile e misurabile. Siamo quindi di fronte a una potenziale batteria ad acqua. Infatti se si collega la EZ e l'acqua bulk (nei modi spiegati prima) a un circuito esterno, quindi a un carico, si rileva una corrente misurabile per un tempo considerevole.

                                  Ma, una volta assorbita energia dal sistema, cosa accade al sistema e chi dà energia al sistema?

                                  Ne parliamo prossimamente.
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                                  ?"Se pensi che una cosa sia impossibile, la renderai impossibile" (Bruce Lee)

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                                  • #47
                                    Potrebbe essere la luce a dare l'energia al sistema ?

                                    Per verificarlo si dovrebbe eseguire l'eserimento al buio e vedere che effetto fa...

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                                    • #48
                                      Originariamente inviato da Quantum Leap Visualizza il messaggio
                                      Attenzione però, la ddp che misuri, se ho ben capito la tua procedura, non misura ddp fra l' 'exclusion zone' e la 'bulk water' (acqua lontana). Di fatto misuri la ddp in una soluzione fra un cavo di rame 'spellato' e l'altro non spellato alla stessa maniera.
                                      Si, ma il cavo non spellato (dotato di una "punta" di rame molto piccola) l'ho spostato gradualmente dalla zona bulk fino al campione idrofilo. L'idea era proprio quella di tracciare la curva che hai postato tu (ddp in funzione della distanza). Purtroppo non ho ottenuto quel risultato, non so se a causa dello strumento che ho usato, del materiale idrofilo (in realtà ne ho testi due che hanno dato risultati simili), degli elettrodi o del fatto che non avevo la più pallida idea di quanto fosse larga la zona di esclusione (se era più piccola di 100um in effetti non potevo misurarla).
                                      Dal momento che l'esperimento è semplice magari proverò a ripeterlo con uno strumento più raffianto e quadno avrò recuperato un microscopio, in modo che potrò osservare e misurare la EZ...
                                      Se tu hai fatto degli esperimenti, potresti indicarmi quali materiali hanno dato risultati migliori e che spessori dell'EZ hai osservato in genere?

                                      Per migliorare la misura dovresti utilizzare due elettrodi veri e propri (io ho suggerito graffette inox) in modo da avere più metallo a contatto con la zona di esclusione.
                                      Se la zona di esclusione è larga qualcosa come 100-500um un elettrodo più esteso non rischia di "cortocircuitare" la zona interna con quella esterna? (Questo è il motivo per cui ho usato un elettrodo "puntiforme" come sonda... che però a pensarci forse presentava un'impedenza talmente alta che il tester non riusciva a misurare bene...).

                                      La soluzione ottimale, e che abbiamo già usato per i test, è quella di introdurre una reticella sottile a strettissimo contatto con la superficie idrofila
                                      Questo mi sembra un ottimo suggerimento!
                                      Anche se non permette di misurare la distribuzione della ddp con la distanza.


                                      Misure di pH eseguite con liquidi pH sensitive portano questi risultati:
                                      In realtà questo non mi stupisce, e potrebbe avere altre spiegazioni (dal fatto che le superfici idrofile sono polari, al fatto che il Nafion ha una "relazione particolare" con gli ioni H+). Bisogna approfondire...

                                      Siamo quindi di fronte a una potenziale batteria ad acqua. Infatti se si collega la EZ e l'acqua bulk (nei modi spiegati prima) a un circuito esterno, quindi a un carico, si rileva una corrente misurabile per un tempo considerevole.
                                      Si, il problema è la corrente: quanta corrente genera un sistema del genere? Ad occhio e croce pochissima... E' l'equivalente di un'elettrete. E comunque la corrente che scorre non deteriora la struttura della zona stessa (visto che implica una ricombinazione di cariche)?

                                      Ma, una volta assorbita energia dal sistema, cosa accade al sistema e chi dà energia al sistema?
                                      Se le cose stanno come hai detto è sufficiente l'agitazione termica per ripristinare la zona... Ma è un processo che richiede un certo tempo, direi...

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                                      • #49
                                        se può interessare

                                        Considerato l'argomento interessantissimo ma non approfondito ancora abbastanza, per il momento ho acquistato di recente da Israele 2 tubi in nafion permapure al costo di €6,52 con sconto sulla spedizione multipla per far passare HHO puro e deumidificato poi quando arriva vediamo come meglio utilizzarlo. Non so se sia ancora utile o no poichè dovrei fare degli esperimenti. Israele in genere fornisce prodotti efficientissimi ed a prezzi convenienti, mi son trovato benissimo con le 56 piastre di molibdeno 5x5cm che scatenano un vulcano di HHO, ora vedremo con questi tubi se riuscirò a realizzare passaggi incontaminati di solo gas HHO. Intanto vorrei rinfrescare al carissimo amico Quantum Leap l'importanza di far entrare già in vasca elettrolittica acqua purissima e fortemente ionizzata quasi sotto forma di vapore quindi con cluster già definiti con orientamenti protonici di dominio superiore a quanto
                                        sin quì citato da esperimenti tuoi particolari che confermo e, solo in parte divergenti da una mia constatazione strumentale
                                        quantitativa. Speriamo che questi parassiti Tunisini che hanno sbarcato quì in Sardegna mi lascino qualche momento di tempo libero da poter dedicare alla mia privacy. Ho caricato un fucile a
                                        lardo e sale, non si sa mai che qualche pendaglio da forca non venga a coricarsi sul basilico piantato in giardino. Son ospitalissimo, se mi chiedono acqua e pane gliene dò quanto nelle possibilità per saziarli e gli dò anche un rifugio per la notte con coperte recuperate ma, se oltraggiano la mia privacy una fucilata dissuasiva al lardo salato non gliela toglie nessuno
                                        e se ne ricorderanno per quanto vivono perchè una sparata a sale fino e lardo non guarisce mai. Noi sardi siamo esperti come
                                        debellare il furto e la prevaricazione. Vogliono dargli 2500 € per
                                        ritornarsere a casa loro in Tunisia non vogliono ritornare in patria. Perchè non danno 2500 euro ai pastori sardi costretti a regalare il latte ed il formaggio alle multinazionali ed, agli operai
                                        della petrolchimica ormai confinatisi nelle ex carceri dell'Asinara
                                        senza pane per le loro famiglie. Not comment. Non son riuscito ad allegare il post per il tubo in nafion permapure, digitatelo su ebay, il venditore è israeliano. Regards.

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                                        • #50
                                          nessun ulteriore aggiornamento su questa discussione? c'è stata un evoluzione in un nuovo post?

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                                          • #51
                                            Ciao,
                                            si... novità ci sono. Ma è meglio che te le descrive di prima mano Cirillo.
                                            Intanto vi allego l'abstract di alcuni lavori su questo argomento presentati pochi giorni fa all' IC-MAST tenutosi in grecia.
                                            BUONA lettura!
                                            Roy
                                            File allegati
                                            Essere realisti e fare l'impossibile

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                                            • #52
                                              Senza consumo di elettrodi e senza consumo di elettrolita.

                                              Premetto che sono interessato a quanto posto nel sito ma non abbastanza esperto per cui faccio un poco il Pierino.
                                              A me sembra una copia della pila di Volta, elettrodi + soluzione di sale. La durata delle produzione di energia elettrica è stata verificata? Il sale aggiunto sia chimicamente che quantitativamente è rimasta inalterata?
                                              Domande che possono apparire banali a dei geniacci come voi ma una risposta ad un inesperto quale io sono spero non venga negata.
                                              Un saluto sincero a tutti.

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                                              • #53
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                                                • #54
                                                  Salve a tutti,

                                                  chiedo scusa per il ritardo di questa mia interazione su questo particolare esperimento ma i risultati di questi ultimi mesi sono stati molto eclatanti, tanto da farci concentrare su alcuni aspetti.
                                                  Il lavoro è ancora in corso.
                                                  Fra breve aggiorno tutti sullo stato di avanzamento di questa ricerca, anche alla luce di alcuni ultimi risultati.

                                                  Giusto una risposta volante a Vettore: l'esperimento, apparentemente semplice, richiede alcune attenzioni specifiche e sue peculiarità.
                                                  E' stato presentato un lavoro su questo effetto, in via di pubblicazione.

                                                  Un po' di pazienza,

                                                  Saluti.
                                                  ?"Se pensi che una cosa sia impossibile, la renderai impossibile" (Bruce Lee)

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                                                  • #55
                                                    Originariamente inviato da Quantum Leap Visualizza il messaggio
                                                    Giusto una risposta volante a Vettore: l'esperimento, apparentemente semplice, richiede alcune attenzioni specifiche e sue peculiarità.
                                                    Ciao Quantum!
                                                    Ero in attesa di avere pronto il sistema di acquisizione per gli esperimenti tipo Rossi-Focardi per potere provare a ripetere anche l'esperimento "zero". Adesso posso acquisire tensioni dell'ordine delle decine di microvolt senza problemi, quindi forse dovrei riuscire ad osservare qualche effetto che prima non vedevo. Non ho il Nafion, ma proverò con diversi altri materiali idrofili e diversi tipi di elettrodi. Dovrei avere a disposizione anche un microscopio, che mi permetterà di osservare e misurare la "zona di esclusione".
                                                    Quando avrò qualche risultato vi farò sapere.

                                                    Saluti!

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                                                    • #56
                                                      Segnalo un articolo pubblicato di recente, estremamente interessante, di Montagnier e Del Giudice tra gli altri:
                                                      http://iopscience.iop.org/1742-6596/...6_1_012007.pdf
                                                      L'articolo confermerebbe la capacità dell'acqua di immagazzinare e trasmettere informazioni sotto forma di onde elettromagnetiche a bassa frequenza, generate da segmenti di DNA o altre sostanze organiche. Il meccanismo con cui questo avviene probabilmente riguarda la capacità di organizzarsi in domini coerenti delle molecole d'acqua, quindi in un certo senso è lo stesso fenomeno alla base dell'esperimento zero.
                                                      Tra l'altro il setup sperimentale utilizzato nell'articolo è molto semplice e quindi facilmente replicabile.

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                                                      • #57
                                                        Per la serie l'avevo detto che "l'omeopatizzazione" dell'acqua era la chiave dell'alchimia ...
                                                        il dito medio di Galileo

                                                        "che sempre l' ignoranza fa paura ed il silenzio è uguale a morte"

                                                        damn the soul of your dead ancestors

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                                                        • #58
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                                                          nel corso d'un esperimento recente (non è che non lo avessi notato antecedentemente) usando una boccetta
                                                          in naylon che è idrorepellente e il vaporizzatore ultrasonico, notavo che in linea di massima il vapore freddo
                                                          formatosi non si depositava ai lati della boccetta tranne alcune goccioline a formare una sorta di cluster isolati
                                                          l'uno dall'altro. Ora mi chiedo che natura possano avere queste goccioline che aderiscono alla parete in naylon?
                                                          Per la maggiore il naylon fa scorrere l'acqua con cui viene a contatto tranne alcune gocce che vengono
                                                          catturate e si isolano l'una dall'altra in maniera disordinata. Cosa c'è in quelle goccioline e per quale fenomeno
                                                          aderiscono al naylon per affinità, per elettrostaticità per magnetismo o qualche altro fenomeno che non
                                                          si conosce ancora? Basta acquistare un flacone di acqua distillata per batterie che genericamente il
                                                          flacone trasparente viene definito come plastica ma è assolutamente naylon e noterete subito che ai bordi
                                                          del flacone non si deposita acqua tranne alcune goccie isolate, un bel dilemma questo qui benchè,
                                                          di primo acchito possa apparire una constatazione banale. Se dopo un'immersione in acqua del flacone
                                                          aderiscono solo poche goccioline per me ha un significato ancora da esplorare più in dettaglio è il tipo
                                                          di acqua che cerchiamo per un'idrolisi perfetta? Sarebbe interessante raccogliere queste
                                                          goccioline ed analizzarle stumentalmente è probabile però che raccogliendole tutte insieme perdano
                                                          la loro caratteristica di adesione al naylon andrebbero perciò analizzate cluster per cluster non per niente
                                                          si dividono l'una dall'altra e ciò può avere un significato di cariche elettriche repulsive fra goccia e goccia
                                                          ed una carica attrattiva in quel determinato punto del naylon. Domenico Cirillo a cui va un caloroso abbraccio,
                                                          dirà fra se: "Mò ci voleva anche questo rompiball" ehehehehe. Kind regards.

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                                                          • #59
                                                            Salve a tutti,

                                                            finalmente, a seguito degli esperimenti eseguiti su fenomeno alla base del thread (Esperimento ZERO), a seguito di lunga procedura di review, a seguito della eclatanza dei risultati, è stato pubblicato il nostro paper : Oxhydroelectric Effect: Electricity from Water by Twin Electrodes su "Key Engineering Materials" (rivista internazionale di ingegneria). Raggiungibile dal link Oxhydroelectric Effect: Electricity from Water by Twin Electrodes . Fra breve mi invieranno una copia 'free'. Per me e per tutti.

                                                            Buona lettura.
                                                            ?"Se pensi che una cosa sia impossibile, la renderai impossibile" (Bruce Lee)

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                                                            • #60
                                                              Grandissimo Quantum!!!!
                                                              State scrivendo la storia.... COMPLIMENTISSIMI!!!!

                                                              Roy
                                                              Essere realisti e fare l'impossibile

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