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Auto a idrogeno atomico

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  • Auto a idrogeno atomico

    Questo brevetto descrive un motore a combustione interna che usa idrogeno atomico come combustibile:

    (WO/2008/041241) THE PROCESS OF USING ATOMIC HYDROGEN AS A FUEL IN INTERNAL COMBUSTION ENGINES AND OTHER COMBUSTION ENGINES

  • #2
    Mica male. Certo che se esistesse l'idrogeno atomico....

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    • #3
      Ahi, Livingreen, biricchino...
      Sai meglio di me che l'idrogeno atomico si può produrre facilmente
      e si può anche immagazzinare (vedi link nella sezione di chimica)

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      • #4
        Strano quindi che non ne esista una sola evidenza. TUTTO l'idrogeno libero si ricombina in molecole biatomiche nel giro di pochi microsecondi. Non fa nemmeno in tempo ad uscire dalla bombola o dalla cella, figuurati arrivare al motore...

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        • #6
          http://www.jlab.org/polarimetry/talks/luppov_hstore.pdf


          T = 0,3 K !
          Campo magnetico 8 Tesla !
          P = 10^-6 Torr !

          Tutte condizioni facilissime da raggiungere.

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          • #7
            Grazie per le conferme, Franco e Amir. Del resto, è cosa risaputa che fa parte della base della chimica e della fisica. Non si capisce proprio come possa essersi diffusa una leggenda come quella dell'idrogeno monoatomico, visto che mai nessuno lo ha trovato.
            Per i puristi aggiungo: lo so che il tempo di ricombinazione è inferiore ai 10^-16 sec quando i singoli atomi sono a contatto, i microsecondi si riferiscono al valore statistico dell'intera massa, considerando quindi i tempi totali.

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            • #8
              Non credo sia una leggenda...penso piuttosto che interessi molto i militari....
              Comunque l'idrogeno atomico ha un'energia doppia dell'idrogeno molecolare.

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              • #9
                Già, i militari ... è plausibile, se la bomba all' idrogeno fa il botto che fa, figuriamoci la bomba all' idrogeno atomico, un' iradiddio, proprio!

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                • #10
                  Originariamente inviato da Franco52 Visualizza il messaggio
                  Non credo sia una leggenda...penso piuttosto che interessi molto i militari...
                  Come no... Appena ho un po' di tempo ti calcolo la costante dell'equilibrio chimico
                  2*H(g) ? H2(g)
                  in condizioni standard (o in condizioni ambientali, dipende dalle tabelle...), così ci rendiamo conto.

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                  • #11
                    eheheheh.... e pensare che è tutta roba che si trova sul libro di chimica di prima superiore.... e che per sapere se c'è, basta uno spettrometro da due soldi fatto con la custodia di un CD.
                    Franco, nessuno di questi fantomatici inventori è mai riuscito a dimostrare di averne prodotto un solo atomo: un motivo ci sarà, non credi?

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                    • #12
                      Ma come Livingreen

                      e il saldatore a idrogeno atomico?

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                      • #13
                        Ma dove le prendi queste cose, Franco? Possibile che non hai mai sentito parlare di saldatura al plasma o di taglio al plasma? E che non sai che l'idrogeno molecolare inizia a dissociarsi in atomico a 2100K, riuscendo finalmente a rompere il solidissimo legame covalente fra i due atomi? E che la dissociazione completa, fra gli 8000 e i 10000K, si chiama anche ionizzazione?
                        Sai, da Langmuir nel 1924 ad oggi, qualche passetto in più la tecnologia l'ha fatto....
                        In altre parole, bisogna fornirgli un sacco di energia perchè si dissoci... altro che OTTENERE energia!!!

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                        • #14
                          come si esegue il confinamento , in stile condesato bose einstein , degli agenti smith ...
                          il dito medio di Galileo

                          "che sempre l' ignoranza fa paura ed il silenzio è uguale a morte"

                          damn the soul of your dead ancestors

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                          • #15
                            Originariamente inviato da Franco52 Visualizza il messaggio
                            l'idrogeno atomico si può produrre facilmente
                            Non a temperatura e pressione ambiente!

                            Vediamo il perché, ripassando un po' di chimica delle scuole superiori.
                            Consideriamo la reazione :
                            2*H(g) ? H2(g).
                            Dalla chimica elementare sappiamo che la costante di equilibrio chimico Kp è data da
                            Kp = exp( -?G°/(RT) ).
                            ?G° lo trovi su opportune tabelle e lo calcoli, per una determinata reazione, allo stesso modo di come s'impiega la legge di Hess (la tabella che ho usato si riferisce a 298,15 K e 1 bar); quindi
                            ?G° = 0 - 2*(203,3) = -406,6 kJ/mol.
                            Siccome ?G° < 0, già ci si accorge che la reazione procede spontaneamente, alla temperatura di 298,15 K e pressione di 1 bar, verso destra.
                            Quindi Kp = exp(406,6E3 / (8,31451*298,15) ) = 171E69.
                            Una costanate d'equilibrio così mostruosamente grande ti dovrebbe già dare l'idea di quanto sia estremamente improbabile che esista dell'idrogeno monoatomico a temperatura e pressione ambiente.

                            Se non ne sei ancora convinto, posso sempre imbastire il classico esercizio sull'equilibrio chimico (anche questi li facevo alle scuole superiori), del tipo ho una certa quantità di H all'inizio in un recipiente chiuso, però quanto H2 mi troverò all'equilibrio chimico?

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                            • #16
                              A proposito di libri di chimica delle scuole superiori:
                              File allegati

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                              • #17
                                Mi sembra una cosa importante dell'immagine di soprala seguente frase:

                                l'idrogeno atomico si ricombina in molecolare SU UNA SUPERFICIE METALLICA...

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                                • #18
                                  Ma certo, che altro dovrebbe fare, visto che torna allo stato iniziale (oltre a fornire un'atmosfera riducente che impedisce l'ossidazione del metallo)? Hai letto la prima parte, dove dice che assorbe 103 kcal per scindersi (che poi restituisce alla ricombinazione)?
                                  Ti consiglio di leggere testi leggermente più recenti, rispetto agli albori della tecnologia....
                                  Per esempio, cerca cosa vuol dire ionizzazione, ovvero la riduzione a ioni di molecole omonucleari, e da cosa è partito lo studio (cioè da Thomson, Nobel nel 1906 e Langmuir, Nobel del 1932). E tutte le fasi successive, per arrivare magari al fatto che ogni astrofilo attuale sa farsi un'analisi dello spettro delle nubi galattiche dimostrando l'esistenza di plasma di idrogeno (mentre nessun "produttore di idrogeno atomico" terrestre ci riesce mai...)

                                  Ormai di indizi te ne ho dati molti, Franco.
                                  Ultima modifica di livingreen; 15-02-2011, 23:03.

                                  Commenta


                                  • #19
                                    Originariamente inviato da Franco52 Visualizza il messaggio
                                    l'idrogeno atomico si ricombina in molecolare SU UNA SUPERFICIE METALLICA
                                    Se hai notato, nell'esercizietto che ho scritto più sopra, l'idrogeno H si ricombina indipendentemente dalla superficie con la quale entra in contatto, posto sempre che la temperatura sia 298,15 K e la pressione 1 bar.

                                    Poi è ovvio che a temperature elevate H2 comincia a scindersi in 2*H: nella formula del Kp, -?G° diminuisce (vedi sempre tabelle) mentre T aumenta, ergo Kp diminuisce.

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                                    • #20
                                      La reazione iniziale è endotermica, dove l'idrogeno acquisisce energia a spese dell'arco H2 > H + H - 420/430 kJ (non metto una cifra esatta perchè non si conoscono le condizioni).
                                      La successiva è esotermica H + H > H2 + 430kJ dove la ricombinazione cede il calore acquisito precedentemente. Probabilmente, ci si deve aggiungere anche una piccola parte di calore che viene dalla parte esterna della nube di idrogeno, che brucia trovandosi a contatto con l'atmosfera ossigenata.

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                                      • #21
                                        Non vorrei pensare a male,
                                        ma il link iniziale del topic non è più disponibile....

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                                        • #22
                                          io lo vedo benissimo, invece..

                                          Commenta


                                          • #23
                                            E' vero, adesso lo rivedo! Bene....

                                            Piatto ricco mi ci ficco

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                                            • #24
                                              Mi sembra tornato di attualità...

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                                              • #25
                                                Il fatto che torni d'attualità non implica che funzioni.

                                                Infatti, non funzionava e continua a non funzionare.

                                                Commenta


                                                • #26
                                                  Complimenti Bessel: sei stato il primo ad abboccare all'amo...

                                                  Commenta


                                                  • #27
                                                    Dovevo fare il pescatore io...di anime....

                                                    Commenta


                                                    • #28
                                                      Ciao Bessel , ciao Living , tutto cio' che avete affermato è sicuramente vero ,pero' non avete considerato che l'energia di attivazione di una reazione chimica puo' essere abbassata (grazie alla scoperta di Berzelius dei catalizzatori)

                                                      I catalizzatori abbassano l'energia di attivazione delle reazioni da voi illustrate ,per la rottura del legame covalente puro H-H come diceva linving sono necessari circa 420 KJ/mole, ma questa puo' essere ridotta fino a circa 120 KJ/mole( fonte: libro di chimica-fisica 2 di S.pasquetto ed L.Patrone) , grazie all'adsorbimento chimico ( e non fisico)

                                                      l'adsorbimento chimico è dovuto alla presenza nell'adsorbente di "siti attivi" che formano legami chimici veri e propri con l'adsorbato (covalenti o ionici)

                                                      mentre l'adsorbimento fisico tra un gas ed un solido è dovuto alla formazione di deboli forze di Van der Waals

                                                      un esempio lampante è la sintesi della NH3 che prevede la rottura sia del triplo legame dell'azoto(energia molto piu' alta di quella dell'idrogeno) sia del legame H-H ,formando nuovi legami con il catalizzatore H-catalizzatore ad esempio . in questo caso l'idrogeno è detto idrogeno attivato , idem l'azoto .I promotori basici contenuti nel catalizzatore(ossidi alcalini) facilitano poi il distacco dell'ammoniaca adsorbita .

                                                      Senza catalisi bisognerebbe lavorare a pressioni elevatissime ( oltre 1000 bar ) ...oggi grazie ai catalizzatori gli impianti piu' moderni producono ammoniaca a pressioni che variano a seconda del processo da 180 a 300 bar con ottime rese ( fonte : chimica industriale vol. 1 di Eugenio Stocchi )

                                                      senza andare contro nessuna legge di fisica e di chimica, grazie alla catalisi si puo' tranquillamente abbassare l'energia di attivazione di una reazione.

                                                      gli enzimi nel nostro corpo sono un'altro esempio di catalizzatori ( catalisi enzimatica) che promuove reazioni altrimenti impossibili a quella temperatura e pressione , un'esempio è il metabolismo delle proteine ad amminoacidi (rottura dei legami peptidici)... che in laboratorio richiede alte temperature( 250/ 300 °C ) ed agenti aggressivi come acido solforico conc.

                                                      cordialita'

                                                      Francy
                                                      Ultima modifica di Mr.Hyde; 28-02-2014, 14:18.

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                                                      • #29
                                                        Originariamente inviato da Mr.Hyde Visualizza il messaggio
                                                        senza andare contro nessuna legge di fisica e di chimica, grazie alla catalisi si puo' tranquillamente abbassare l'energia di attivazione di una reazione.
                                                        Sono d'accordo. Ma non mi risulta che i catalizzatori rendano possibili reazioni non spontanee. E la reazione H2 --> 2 H è non spontanea: per rendersene conto, basta applicare la legge di Hess e calcolare il ?G.

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                                                        • #30
                                                          hai ragione Besselkn , agisce solo sulla velocita' di reazioni spontanee quindi non su quella

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