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  • Moneta e ambiente

    ciao a tutti
    questo il mio quesito:
    impianto A)
    solare termico con integrazione riscaldamento a bt
    euri 10/12mila. 5/6mila dopo 5 anni.

    impianto B)
    solare termico solo acs
    fotovoltaico 3,5 kw
    euri 20mila

    se tra 20 anni tiriamo le somme economiche, tenendo presente il costo piu elevato, ed ambientali cosa ne esce?

  • #2
    risposta complessa, butto lì due o tre idee
    - solare termico: vetro, rame, lamiera (se piani), plastica;
    - caldaia: ghisa o alluminio, rame, plastica

    fotovoltaico: vetro, silicio amorfo, poli o monocristallino (da evitare quelli cdte, tellulurio di cadmio, sebbene la First solar garantisca il ritiro, metalli tossici che, in caso di incendio, vengono dispersi nell'ambiente (cioè sul tuo terreno!)
    inverter: verosimilmente, lo cambi tra 10 anni, quindi in 20 anni ne hai due da mettere in conto;

    nel mio caso, Pordenone, zona E, pareggio con il gas al prezzo odierno in 10-11 anni, così come sarebbe se avessi un fotovoltaico... per gli anni rimanenti a 20, guadagno... meno un inverter da pagare due volte, metti qualche rottura alla caldaia... difficile fare i conti della serva ma non vedo che una tecnologia sopravanzi l'altra economicamente...

    mentre per l'ambiente, il fotovoltaico connesso alla rete non butta via nulla, il solare termico ha forti surplus di energia in estate (a meno che a breve non venga industrializzata una buona soluzione per il raffrescamento da calore... e allora il termico diventerà estremamente conveniente ma il fotovoltaico avrà dimezzato i prezzi...)

    In sintesi, non so! :-)))
    Termico a integrazione riscaldamento a pavimento Rotex GSU520, accumulo 500 litri, gruppo pompe RPS3, 5 pannelli piani 11,5 mq (nov. 2007);
    FW 2,94 kWp - 12 pannelli policr. S-energy 245W, Inverter Aurora Powerone 3.0 (ago. 2012);
    Tilt 16°, Azimuth -20°E, parz. integrato

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    • #3
      A mio avviso,le due tecnologie sono confrontate, oggi, impropriamente, in quanto ogni considerazione sul fotovoltaico non puo' non dipendere da un regime di incentivazione (il conto energia) assolutamente sproporzionato (sulla questione si potrebbe aprire un capitolo infinito).
      In soldoni si tratta di due atleti concorrenti, dei quali, uno e' superdopato, dovendo obbligatoriamente fare risultato, perche' "supersponsorizzato".
      E se lo scenario dovesse cambiare????
      Se finalmente, a livello decisionale ci si accorgesse che 1mq di solare termico rende, mediamente il 50% dell'energia solare ricevuta, mentre analoga superficie di fotovoltaico (con costi ben piu' alti) rende circa il 13/14%???
      Se ci si accorgesse che in Italia i consumi (e quindi le emissioni) sono per gran parte per necessita' termiche?
      Se finalmente si ragionasse sul fatto che: "si sia voluto abolire, per decreto legge, il secondo principio della termodinamica" ??????
      A confortare queste ipotesi ho trovato interessantissimo uno studio condotto da ENEA in collaborazione con Assolterm ed altri enti europei per l'energia. Date un'occhiata, perche' secondo me si tratta di una vera e propria rivoluzione concettuale rispetto all'odierna considerazione delle F.E.R. in generale:
      http://www.enea.it/produzione_scientifica/pdf_dossier/D20-Usi-termici-fonti-rinnovabili.pdf
      Salutoni,Leo.

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      • #4
        Originariamente inviato da daniel100 Visualizza il messaggio
        ciao a tutti
        questo il mio quesito:
        impianto A)
        solare termico con integrazione riscaldamento a bt
        euri 10/12mila. 5/6mila dopo 5 anni.

        impianto B)
        solare termico solo acs
        fotovoltaico 3,5 kw
        euri 20mila

        se tra 20 anni tiriamo le somme economiche, tenendo presente il costo piu elevato, ed ambientali cosa ne esce?
        Un minestrone!
        L'ipotesi A cosa comprende? Solo il sistema di integrazione solare o anche il necessario sistema di riscaldamento tradizionale?
        In ogni caso nell'Italia centrale e meridionale l'integrazione non ha alcun senso energetico ed economico in quanto l'integrazione al riscaldamento sarebbe per troppo pochi mesi.
        Anche l'ipotesi B è piuttosto incompleta! Cosa c'è come impianto di riscaldamento? Una caldaia a gas? Una pompa di calore? Su che impianto? A pavimento? A termosifoni?
        Se l'impianto viene realizzato come ristrutturazione ha l'incentivo del 55%, ma in nuova costruzione NO. E questo spesso sposta totalmente la convenienza verso la soluzione FV+PdC. (Ne ho diretta esperienza!)
        Il FV si ripaga col conto energia e la PdC collegata a un normale pannello per ACS elimina pressochè totalmente la spesa per il riscaldamento anche a CE finito finchè i pannelli producono. Una PdC aria/acqua funziona bene nelle zone termiche meno fredde, per le altre la geotermica è ideale.
        La PdC non necessita di canna fumaria, ambienti appositi, deposito di combustibile, operazioni di caricamento. E' silenziosissima, senza emissioni e con rischi minimi. Si integra perfettamente con un pannello solare termico per ACS.
        L'integrazione solare al riscaldamento necessita di superfici ampie di pannelli e non è facilissima da integrare a un sistema di riscaldamento ad alta temperatura. Anzi, nemmeno a uno a bassa temperatura in molti casi! D'estate crea numerosi problemi di sovratemperatura a meno di installare anche un sistema di raffreddamento solare (solar cooling), ma i costi diventano decisamente diversi ( e tra l'altro non credo rientrino nel 55%) e non ho ancora visto soluzioni commerciali installate.
        Il confronto fra le due ipotesi per me è stato del tutto impari a favore del FV con il conto energia. Il costo dell'impianto FV in Italia è ammortizzato in 9 - 10 anni (a stare larghi). Ovviamente per gli ulteriori 10 anni ci sarà un guadagno secco. Il costo dell'impianto PdC-Bt è un investimento che si ammortizza già con il fatto che il combustibile utilizzato è in gran parte gratuito.
        Non ho capito il ragionamento del pareggio in 10 anni col gas, anche perchè non ci sono indicazioni precise su quale impianto sia considerato, ma per i miei conti e la mia situazione (casa di nuova costruzione) nessuna soluzione stava alla pari con la scelta FV+PdC. Poi ovviamente ogni situazione va valutata a sè.

        Semmai il confronto può essere sensato fra la scelta se investire una cifra comunque elevata (fra impianto FV, PdC e impianto a Bt si superano i 30.000 € in media) o fare un intervento di ristrutturazione semplice con mantenimento dell'impianto a termosifoni spesso esistente e adozione di una caldaia a condensazione con soluzioni gas, legna o pellet. Ed il solare termico per sola ACS ovviamente. In questo caso il contributo del 55% rende molto conveniente anche questa soluzione e l'esborso iniziale resta molto più contenuto.

        Sugli incentivi al FV ci sarebbe in effetti da discutere a lungo, ma sicuramente non sono le indicazioni che provengono dal termico solare casalingo a porre dubbi su questa scelta.
        “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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        • #5
          Originariamente inviato da BrightingEyes Visualizza il messaggio
          In ogni caso nell'Italia centrale e meridionale l'integrazione non ha alcun senso energetico ed economico in quanto l'integrazione al riscaldamento sarebbe per troppo pochi mesi.
          quest'affermazione non mi è chiara. Perché dovrebbe essere così?
          L'integrazione al riscaldamento è interessante quando le temperature non sono eccessivamente rigide e il sole è limpido.. direi che le temperature medie al sud sono sicuramente significativamente più alte che al nord, se la zona ha un buon soleggiamento, direi che l'integrazione al riscaldamento potrebbe essere davvero significativa.

          ciao
          Termico a integrazione riscaldamento a pavimento Rotex GSU520, accumulo 500 litri, gruppo pompe RPS3, 5 pannelli piani 11,5 mq (nov. 2007);
          FW 2,94 kWp - 12 pannelli policr. S-energy 245W, Inverter Aurora Powerone 3.0 (ago. 2012);
          Tilt 16°, Azimuth -20°E, parz. integrato

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          • #6
            Per dare una risposta precisa occorre specificare:

            1. Zona climatica
            2. Anno di costruzione dell'edificio (meglio ancora, il suo isolamento. Meglio ancora, i suoi ultimi 3 anni in termini di consumi energetici).

            Per i costi ambientali... il problema sarà lo smaltimento dei materiali presenti nei due casi. Presterei attenzione ai metalli nel fotovoltaico (Cd, per esempio) e al gas presente nella pdc. Per caldaia e pannelli si tratta in grandissima parte di materiale riciclabile.

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            • #7
              Originariamente inviato da DinoR Visualizza il messaggio
              quest'affermazione non mi è chiara. Perché dovrebbe essere così?
              Sembra paradossale ma è così. E' citato anche nel documento ENEA in link al primo post.
              Più la zona climatica è calda, meno avrai bisogno del riscaldamento. Quindi meno ammortizzerai all'anno e meno vantaggioso risulterà l'investimento.
              Questo vale solo per l'integrazione solare al riscaldamento. Non certo per l'ACS (che anzi è più vantaggiosa al sud).
              Se si svilupperanno come sembra i sistemi di solar cooling con prezzi competitivi la cosa si ribalterà drasticamente! Infatti un sistema a raffreddamento solare di costo accessibile funziona proprio quando serve ed elimina totalmente la necessità di qualsiasi altro sistema di condizionamento.
              Originariamente inviato da endymion70 Visualizza il messaggio
              Presterei attenzione ai metalli nel fotovoltaico (Cd, per esempio) e al gas presente nella pdc. Per caldaia e pannelli si tratta in grandissima parte di materiale riciclabile.
              Presteremo. Comunque per le PdC immagino che anche immaginando un successo strepitoso passerà qualche anno prima che il riciclo del gas diventi un problema superiore a quello del riciclo dei frigoriferi (che credo abbiano una diffusione maggiore per ora). Se si fa per quelli si farà anche per le PdC.
              Per i pannelli FV il Cd è contenuto in un solo tipo di pannelli (a telloruro di Cadmio appunto), con una diffusione per ora minima. La pericolosità per l'ambiente è molto inferiore a quella del Cd usato in decine di altri apparati. Comunque per evitare che possa nascere qualche dubbio segnalo le risposte del prof Romeo (che ha sviluppato la tecnologia) molto chiare ed esaustive: http://www.ecoblog.it/post/8432/foto...cadmio-si-o-no
              “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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              • #8
                Originariamente inviato da BrightingEyes Visualizza il messaggio
                Sembra paradossale ma è così. E' citato anche nel documento ENEA in link al primo post.
                Più la zona climatica è calda, meno avrai bisogno del riscaldamento. Quindi meno ammortizzerai all'anno e meno vantaggioso risulterà l'investimento.
                Questo vale solo per l'integrazione solare al riscaldamento. Non certo per l'ACS (che anzi è più vantaggiosa al sud).
                Beh, non mi riferivo a Lampedusa ma al nostro centro o sud Italia, dove le nebbie non esistono e la temperatura non scende quasi mai sotto zero gradi.
                Nella mia zona, il riscaldamento si accende a settembre e si spegne a fine aprile (non tutti i giorni, in verità) ma l'integrazione solare di dicembre e gennaio è solo qualche % sulla giornata.
                Al sud, si accende più tardi e si spegne prima ma il loro dicembre può essere paragonato al nostro ottobre, eccetto che per le ore di sole. Direi che, fatti i dovuti calcoli, non ci sarà un'enorme differenza, oltre al fatto che si respirerà un'aria più sana e si potrebbe per davvero avvicinarsi alla completa autonomia.

                Con il solar cooling, concordo che sarà un vero affare!!
                ciao
                Termico a integrazione riscaldamento a pavimento Rotex GSU520, accumulo 500 litri, gruppo pompe RPS3, 5 pannelli piani 11,5 mq (nov. 2007);
                FW 2,94 kWp - 12 pannelli policr. S-energy 245W, Inverter Aurora Powerone 3.0 (ago. 2012);
                Tilt 16°, Azimuth -20°E, parz. integrato

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