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Caldaia a condensazione per impianto radiante a pavimento

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  • Caldaia a condensazione per impianto radiante a pavimento

    Secondo voi esperti e non, per un impianto a pavimento riscaldato con caldaia a condensazione, conviene il puffer? O è preferibile un collegamento diretto?Grazie

  • #2
    La caldaia è una ferroli econcept tech 25c.

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    • #3
      Abbinamento caldaia a condensazione impianto radiante, non garantisce di per se la condensazione dei fumi, perchè l'impianto radiante abbisogna di alte portate e di basse temperature che vengono ottenute per miscelazione tra mandata e ritorno.
      La caldaia si trova in certi casi a reinviare molta della sua mandata sul ritorno, quindi ad avere un ritorno caldo.
      Questi concetti sono ben espressi in un libro scitto dall'Ing. Socal, interessante in quanto spiega non in tre righe, che da un lato conviene che la mandata della caldaia , sia vicina alla temperatura dei fumi, perchè qusta è la massima efficnena possibile, dall'altro vorremmo che il ritorno fosse il più freddo possibile, proprio per raffreddare i fumi e condensarli, ma nel gioco della miscleazione necessaria all'impianto che lavora in bassa temperatura, non sempre si riesce in questo doppio intento.
      Capita quindi per piccoli impianti che la caldaia venga usata direttamente , collegandola all'impianto e regolando la mandata per esempio a 40 °C , e questo sarebbe poco male, ma quando aumentano le portate in gioco sai termiche che idrauliche e si cominciano ad usare gruppi di miscela a tre o quattro vie, le cose possono cambiare in peggio.
      Per approfondire le consiglio di cominciare da quel libro.
      e' pero evidente , che se prendo un termoaccumulatore ed aspiro il ritprno della caldaia , dalla zona di ritorno dei gruppi di micela dell'impianto radiante, allora sono sicuro di avere la condensazione dei fumi.
      Aggiungo che questa soluzione, mi permette anche di prelevare il calore sensibile, regolando la mandata del generatore intorno ai 60°C, constringendo quindi la caldaia ad un santo termico di almeno 20 °C, che mi permette di prelevare dai fumi molto calore, in mdo da vedereli uscire dal generatore a temperature generalemten non superiori ai 70°C.
      Il termoaccumulatore assolve anche la funzione di ausilio alle fasi di avvimento dell' impianto, che come sappiamo ha inerzia termica, notevole.

      Concludendo, e susandomi se non sono stato chiaro o come sempre ho cmmesso mille errori di ortografia , il termoaccumulatore secondo me è la soluzione migliore, se parliamo di case ( > 150 mq Zone climatiche + rigide dalla D in poi ), altrimenti per impianti di minori dimensioni, io credo che i benefici, divengano più difficili da valutare.
      I termoacmmulatori divengono indispensabili, quando si vuole integrare l'impianto con le rinnovabili .
      cordliatà

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      • #4
        Io ho una metratura del riscaldamento che si aggira intorno ai 170mq e mi trovo in una zona climatica D.

        Ora la caldaia è collegata al puffer con una mandata di 45° e integrazione con pannelli solari termici.

        Avrei voluti fare questa prova ma solo se riesco a risparmiare qualcosa, altrimenti lascio tutto così

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