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Finalmente qualcosa si smuove...

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  • Finalmente qualcosa si smuove...

    Yuppie !!!!
    E' ancora presto per cantar vittoria,ma le bobine bifilari/AB che ho costruito hanno cominciato a lavorare in modo 'strano'.
    All'inizio non avevo notato niente di strano ma,poi ,ho provato a 'sbilanciare' la bobina bifilare mettendoci in parallelo ad ogni semibobina un diodo con in serie un carico di circa 1K (la polarita' del diodo e' tale che esso non conduce quando siamo noi a fornire corrente) ed e' accaduto qualcosa che ancora non mi e' ben chiaro....o forse si
    Inoltre ho lavorato solamente con una bobina bifilare lasciando aperte le altre bobine.Ebbene, quando davo tensione alla bobina essa si comportava come semplice resistenza (molto bassa di valore) poiche' non poteva creare nessun vero campo magnetico (lo rilevavo anche dalle altre bobine rimaste aperte e da una resistenza messa in serie alla bobina bifilare(perfetta onda quadra)) ma,quando interrompevo il circuito, ecco apparire DA NON SO DA DOVE (FORSE INDUTTANZA RESIDUA DELLA RESISTENZA ???) UN BEL PICCO DI TENSIONE AI CAPI DELLE DUE RESISTENZE !!!!!
    Esse non dovrebbero esistere poiche' non e' stato creato nessun campo magnetico reale e quindi...
    Se non ho commesso errori ,allora il MEG e' fattibile e ho una idea di come e dove modificarlo per sfruttare questo comportamento tanto cercato .
    Per oggi e' tutto, aspetto vostri suggerimenti per capire se sto tralasciando qualche spiegazione tradizionale a questo comportamento.
    Scusate ma non ho tempo per spiegarvi meglio il tutto.....ma non potevo resistere dal dirvelo !!!
    Ciao

  • #2
    Che bello quando si scopre che ci sono anche delle conferme !!!
    Per dire la verita' avevo gia letto del TEP(e per lo piu' ne avevo replicata una sua versione) sul sito di Naudin,ma quella versione che e' precisa alla mia idea non mi pare di averla letta.Comunque guardatevi questo LINK .il circuito e le fdo sono simili alle mie !!! L'ho scoperto ora che volevo riprendere parte dello schema elettrico dal sito di Naudin....
    Ragazzi servono conferme anche da voi e possibili spiegazioni 'normali' al fatto........
    Bye bye

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    • #3
      Ciao a tutti,


      user posted image

      Diavolo di un sandro-meg , e quando dico diavolo .... (notare il numero di messaggi )

      che sia la volta buona ?

      ufff.. mi sa tanto che stanotte non dormo

      un grandissimo "in bocca al lupo"

      Ciaooooooooo

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      • #4
        Ciao a tutti.
        Ciao Bos, ciao Sandro.
        Noto una "leggera" eccitazione.
        Forse potrei anche esserti d'aiuto Sandro, ma non ho capito molto di quello che hai trovato. Probabilmente le mie letture del MEG sono un po troppo lontane e mi sono perso qualche puntata.
        So di chiedere molto, forse troppo, ma puoi fare il punto nave ?
        Vi saluto,
        Hike

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        • #5
          Ciao a tutti,

          ciao hike, ciao sandro-meg, da parte mia, la cosa più interessante è riferita a quanto detto da sandro ...


          CITAZIONE
          sandro-meg Inviato il: 15/7/2005, 19:20
          --------------------------------------------------------------------------------

          ...
          quando davo tensione alla bobina essa si comportava come semplice resistenza (molto bassa di valore) poiche' non poteva creare nessun vero campo magnetico (lo rilevavo anche dalle altre bobine rimaste aperte e da una resistenza messa in serie alla bobina bifilare(perfetta onda quadra)) ma,quando interrompevo il circuito, ecco apparire DA NON SO DA DOVE (FORSE INDUTTANZA RESIDUA DELLA RESISTENZA ???) UN BEL PICCO DI TENSIONE AI CAPI DELLE DUE RESISTENZE !!!!!
          Esse non dovrebbero esistere poiche' non e' stato creato nessun campo magnetico reale e quindi...
          ...


          Questo mi ha fatto subito pernsare ad un testo che stò traducendo, di cui estraggo alcune parti ....

          CITAZIONE
          Nikola Tesla - Brevetto Canada 142352
          ----------------------------------------------------------------------------------
          ...
          quando le onde elettriche o le oscillazioni, sono impresse su di un percorso conduttivo come per esempio in un filo metallico, si hanno in certe condizioni, a partire dalla fine del cavo, delle riflessioni; e in conseguenza dell’interferenza delle oscillazioni impresse e riflesse, viene prodotto il fenomeno delle "onde stazionarie"
          ...
          l’avvolgimento primario di un trasformatore che consiste normalmente in alcuni giri di un cavo di grande sezione e di resistenza minima, le cui estremità sono collegate ai terminali di un generatore di forti oscillazioni elettriche
          ...
          Questa sorgente è normalmente un condensatore caricato ad alto potenziale e scaricato in rapida successione attraverso il primario, come in un tipo trasformatore
          ...
          è molto importante, per aumentare la pressione e migliorare il flusso elettrico nel sistema secondario, che la sua resistenza sia la più piccola possibile e la sua autoinduzione la maggiore possibile
          ...
          l’avvolgimento secondario avvolto a spirale all'interno del primario ed ha i terminali connessi, uno alla massa E e l’altro al terminale innalzato D.
          ...
          Invece di essere collegato direttamente a terra come indicato, l’avvolgimento C può essere collegato in serie o in altro modo al primario A
          ...
          per aumentare il movimento elettrico nel secondario quanto più possibile, è essenziale che il relativo collegamento induttivo con il primario A non debba essere molto ravvicinato, come nei trasformatori ordinari, ma allentato, in modo da consentire un’oscillazione libera, ovverosia, la loro induzione reciproca dovrebbe essere piccola
          ...
          È necessario per potersi servire delle oscillazioni, che il rapporto di radiazione di energia nello spazio sotto forma di onde elettromagnetiche o hertziane sia molto piccolo. Per dare un'idea, direi che la frequenza dovrebbe essere più piccola di ventimila oscillazioni al  secondo
          ...


          Ovviamente potrebbe essere anche una semplice coincidenza, ma il tutto mi fa presupporre a delle onde scalari, cosa che ho sempre reputato essere la "via di utilizzo" per la free energy.

          Attendo che sandro ci chiarisca un pò le idee in merito e ci faccia, come dice hike "il punto nave", anche se non ho capito cosa significa

          Ciaooooooooo

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          • #6
            Ciao Bos,
            buon giorno.
            Grazie per per le citazioni, ma continuo a rimanere nel buio.
            Come avrai sicuramente capito, il punto nave è linguo marinaro
            equivalente a dove siamo.
            ED aggiungo anche (ma questo rivela quanto abbia poco seguito gli ultimi sviluppi del MEG), ma cosa c'entra il TEP di JLN ?
            Attendendo le note di Sandro, ti saluto.
            Hike

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            • #7
              Ciao a tutti,

              ciao hike, buongiorno anche a te, grazie per la spiegazione del "punto nave" io e l'acqua non andiamo molto d'accordo , da quanto ho capito, e in attesa che sandro ci spieghi meglio, il TEP, presenta le stesse caratteristiche notate da sandro, Naudin dice chiaramente che gli impulsi ad onda quadra, non hanno alcun effetto in uscita, in quanto, a causa dell'effetto non induttivo (in apparenza) dell'avvolgimento bifilare, non ci sono flussi magnetici apparenti al passaggio della tensione, e lo stesso si comporta come un normale resistore, però, nel momento di rilascio dell'impulso e quindi senza tensione, si presenta un'effetto "strano", pare che il flusso magnetico (che non dovrebbe esistere) "rimbalzi" tra gli avvolgimenti, prendendo vita propria e, sempre probabilmente, a causa della non linearità della ferrite vada a "pompare" l'avvolgimento stesso, dando in uscita, un picco di tensione.

              A parte la spiegazione .... terra terra e sicuramente sbagliata in molti punti e denominazioni ...., come si può ben vedere, l'effetto ottenuto da sandro, sembra esattamente lo stesso e, aggiungo io, sembra proprio essere, l'effetto A/B tanto cercato ,

              che altro dire ....

              attendiamo sandro con una spiegazione, o perlomeno una delucidazione più appropriata.

              Ciaoooooooo

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              • #8
                Salve,
                Non sono ancora riuscito a chiarire la faccenda.... ma comunque ti faccio un riassuntino.
                Come saprai ho cercato di replicare nella maniera esatta il MEG nella versione di Naudin ma senza ottenere nessun tipo di overunity (la corrente di ingresso era 10 volte maggiore rispetto a quella da lui rilevata).
                Poi ho cominciato a modificare il MEG fino ad arrivare ad ottenere un rendimento prossimo al 100%,ma anche qui nessuna overunity.Da qui sono passato a rileggermi i suggerimenti di Bearden sulle onde scalari ,sul famoso effetto Aharonov-Bohm sperando che al brevetto originale mancasse qualche informazione.
                Quindi ho costruito una prima versione in cui avevo avvolto le spire tutte in un unica verso/direzione (prova fallita) e per ultimo questa in cui le due bobine di controllo sono avvolte in maniera bifilare mentre uno dei due secondari e' avvolto come la bobina di Smith ma in cui le spire sono ravvicinate e non formano l'angolo cartteristico di 45 gradi(non trovando in giro il nome di questa bobina l'ho chiamata bobina AB).
                Le prime prove che ho fatto con questo tipo di meg sono state deludenti......nessun effetto esoterico ,ma stavo provando solamente la bobina AB del secondario facendo lavorare le due bobine bifilari del primario come normali bobine (basta modificare i collegamenti per farle lavorare come semplici bobine)
                Poi ho fatto la prova di ieri e cioe' ho lavorato solo su una bobina bifilare del primario lasciando scollegate tutte le altre bobine . Quindi la prova e' praticamente identica al link che vi ho postato (il TEP con inseriti dei diodi in parallelo alle semibobine ) come sono identici i risultati ottenuti.
                A differenza di Naudin io ho la bobina che e' avvolta in un nucleo chiuso ed inoltre ho delle altre bobine in cui posso vedere se viene formato o meno un campo magnetico nel nucleo.
                Come ti ho gia' detto quando alimento la bobina bifilare con un'onda quadra, non ottengo nessuna variazione di tensione sul secondario (il rapporto spire e' di circa 30 / 450) ed inoltre la misura della tensione sulla resistenza messa in serie al circuito (per rilevarne la corrente) e' perfettamente rettangolare.
                Quindi perche' ho dei picchi di tensione (picchi di Lenz) ogni volta in cui stacco l'alimentazione ? Mistero........
                Per meglio capire il circuito (tanto e' simile) e fdo guardati pure il link che vi ho dato sul TEP V61.a6
                Ti e' piu' chiaro il punto nave ?
                Ciao

                P.S.Leggo ora la spiegazione di Bos, hai c'entrato perfettamente la questione .....

                Edited by sandro-meg - 16/7/2005, 10:15

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                • #9
                  Ciao a tutti,

                  ciao sandro, una domanda per curiosità personale, con che rapporto di duty-cycle e a che frequenza era l'onda ?

                  Ciaoooooo

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                  • #10
                    Ciao
                    il duty-cycle e' possibile variarlo a piacimento cosi' come la frequenza(provata da 10Khz a 130Khz),in entrambi i casi si formano gli identici spike (sia come durata che come ampiezza)....strano e....
                    Comunque ho fatto un paio di ulteriori test e,logicamente, la bobina bifilare non puo' essere perfetta e un piccolo campo indotto lo crea.Ho trovato allora la frequenza che mi dava la piu' alta tensione sul secondario (75 Khz) ma anche cosi' il comportamento e' comunque anomalo (tensione massima di 15 V su carico di 70 Kohm).
                    La faccenda si fa sempre piu' interessante....
                    Vi ho fatto un paio di misure e l'ho depositate sul mio SERVER REMOTO nella sezione TEP-MEG:
                    1)spike rilevato su resistenza in serie al diodo a 25Khz
                    2)spike rilevato su resistenza in serie al diodo a 100 Khz
                    3)spike ingrandito alla frequenza di 25 Khz
                    4)Andamento della corrente I su una resistenza in serie al circuito di alimentazione (onda pressoche perfettamente quadra)
                    5)tensione rilevata su una resistenza di 70 Kohm sul secondario del MEG accoppiato alla bobina bifilare.(spire sulla bifilare circa 30,secondario 450)

                    Da queste fdo ,secondo il mio parere, non riesco a capire come si possono raggiungere spike di oltre 30 V pur avendo (come massimo) una tensione sul secondario di soli 15 Vpp e tensione d'ingresso di soli 6 V.Se modifico la frequenza di lavoro,la tensione cala bruscamente (sul secondario) ma lo spike rimane sempre il medesimo(stessa cosa se modifico il duty cycle).
                    Quindi anche se la bobina bifilare non e' perfetta e crea un piccolo campo magnetico oscillante,non mi spiego il picco di Lenz elevato che rilevo e per lo piu' per un range molto elevato di frequenze (provato da 10Khz a 130 Khz).
                    Lo spike si modifica solamente al variare della corrente che attraversa la bobina bifilare.
                    Aspetto vostre obbiezioni o spiegazioni.
                    Ciao

                    Commenta


                    • #11
                      Ciao a tutti.
                      Grazie Sandro e Bos. Credo di aver capito.
                      Dico credo perchè la mia formazione non mi permette di dire altro, al momento.
                      Mi occorrerebbe fare molte , troppe, domende al buon Sandro. Per questo motivo forse è meglio se provassi a replicare l'esperimento.
                      Per lo schema di collegamento e varie di prova, posso utilizzare quello del link di JLN ?
                      Ciao, Hike

                      Commenta


                      • #12
                        Di nulla hike,puoi tranquillamente replicare il circuito di Naudin :user posted image
                        Buona replica..

                        Commenta


                        • #13
                          Non datemi un pizzicoto ,non voglio svegliarmi e trovare quello che ho visto ora sia frutto di una mia fantasia......
                          Non so se e' il mio oscilloscopio o altro che mi fanno vedere le travegole, ma quello che ho trovato questo pomeriggio supera di gran lunga le mie aspettative.
                          Vi spiego le ultime news e poi mi caccio allo studio dello schema da applicare al MEG (troppo semplice per essere vero...)
                          Ho inserito un condensatore (continuamente ricaricato dagli spike)tra il diodo e resistenza delle due semibobine in modo da ottenere una tensione costante ai capi delle resistenze stesse.Ebbene la tensione a 75 Khz era di 3 volt e,salendo di frequenza, essa aumentava fino al mio limite di frequenza a 250 Khz dove e' arrivata a ben 6,2 V (carico di 470Ohm*2).La cosa piu' incredibile era che la potenze fornita al circuito rimaneva costante o,tutt'al piu' diminuiva. Quindi gli spike erano sempre della stessa ampiezza(come gia' visto) ma ora, essendo piu' ravvicinati, riescono a caricare maggiormente il condensatore. Come e' possibile????
                          Se ammettiamo che gli spike siano prodotti da un campo magnetico creato dalla bobina bifilare imperfetta, non e' possibile che al salire di frequenza,essa dia sempre la stessa tensione di picco....sbaglio?
                          Poi sono passato a vedere come si comportava la bobina AB del secondario in un circuito simile.Stessa identica cosa......
                          Inoltre il tutto era condito da sovratensioni molto elevate che mi facevano bloccare l'alimentatore e addirittura non riuscivo a misurare le tensione con l'oscilloscopio.Ho quindi abbondonato oscilloscopio e alimentatore e ho usato una piccola batteria e tester analogici per vedere come variava la tensione sia sulla resistenza(e quindi ai capi del condensatore che e' in parallelo) sia ai capi della batteria (se c'era un'alto consumo di corrente la tensione sarebbe calata).
                          Ebbene da 1 V (3v d'ingresso) sono passato ai 8 V (14 V batteria)!! e la tensione della batteria non si muoveva......
                          Sono prove non a regola d'arte,ma qualcosa di mooolto strano accade.
                          Oscilloscopio inservibile,spike elevati che scaldano il fet (IRFBC40) gia' a soli 14 V d'ingresso, alimentatore bloccato mi fanno riflettere......a voi?
                          Replicate gente fatevi sentire e non lasciatemi solo nel mio brodo
                          Ciao

                          Edited by sandro-meg - 16/7/2005, 17:33

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                          • #14
                            CITAZIONE (Bos__BS__ @ 16/7/2005, 08:49)
                            Nikola Tesla - Brevetto Canada 142352
                            ----------------------------------------------------------------------------------
                            ...
                            quando le onde elettriche o le oscillazioni, sono impresse su di un percorso conduttivo come per esempio in un filo metallico, si hanno in certe condizioni, a partire dalla fine del cavo, delle riflessioni; e in conseguenza dell’interferenza delle oscillazioni impresse e riflesse, viene prodotto il fenomeno delle "onde stazionarie"
                            ...
                            l’avvolgimento primario di un trasformatore che consiste normalmente in alcuni giri di un cavo di grande sezione e di resistenza minima, le cui estremità sono collegate ai terminali di un generatore di forti oscillazioni elettriche
                            ...
                            Questa sorgente è normalmente un condensatore caricato ad alto potenziale e scaricato in rapida successione attraverso il primario, come in un tipo trasformatore
                            ...
                            è molto importante, per aumentare la pressione e migliorare il flusso elettrico nel sistema secondario, che la sua resistenza sia la più piccola possibile e la sua autoinduzione la maggiore possibile
                            ...
                            l’avvolgimento secondario avvolto a spirale all'interno del primario ed ha i terminali connessi, uno alla massa E e l’altro al terminale innalzato D.
                            ...
                            Invece di essere collegato direttamente a terra come indicato, l’avvolgimento C può essere collegato in serie o in altro modo al primario A
                            ...
                            per aumentare il movimento elettrico nel secondario quanto più possibile, è essenziale che il relativo collegamento induttivo con il primario A non debba essere molto ravvicinato, come nei trasformatori ordinari, ma allentato, in modo da consentire un’oscillazione libera, ovverosia, la loro induzione reciproca dovrebbe essere piccola
                            ...
                            È necessario per potersi servire delle oscillazioni, che il rapporto di radiazione di energia nello spazio sotto forma di onde elettromagnetiche o hertziane sia molto piccolo. Per dare un'idea, direi che la frequenza dovrebbe essere più piccola di ventimila oscillazioni al  secondo
                            ...


                            Ciao Bos volevo sapere qualcosa di più del testo originale di Tesla dove lo hai trovato?

                            Salutoni
                            Furio57

                            Edited by Furio57 - 18/7/2005, 22:39
                            L' ACQUA E' IL MIGLIOR COMBUSTIBILE, BASTA SAPERLA ACCENDERE. ( Capitano Claudio F. )
                            LA DIFFERENZA TRA UN GENIO ED UNO STUPIDO E' CHE IL GENIO HA I PROPRI LIMITI...
                            Ma se "L'UNIONE FA LA FORZA", allora perchè "CHI FA DA SE' FA PER TRE"?

                            Commenta


                            • #15
                              Ciao Sandro!!

                              Che bella notizia!! Speriamo bene! Scusa la mia rapidità ma stò rubando secondi preziosi... ma torno con più calma a rileggere tutto e cercare di portarti una mano.

                              Per adesso stringiamo le dita e... in bocca al lupo!!
                              Roy
                              Essere realisti e fare l'impossibile

                              Commenta


                              • #16
                                Ciao Sandro,
                                il tuo brodo ho l'impressione sia condizionato dai tuoi strumenti.
                                Battutaccia a parte, dove hai messo il condensatore? Ai capi della R3 o R9 (ref schema di JLN)? Queste resistenze sono di 470 Ohm invece che 100 ?
                                Poi a proposito della invarianza quantitativa degli spikes di apertura ho una mia idea.
                                Inoltre non mi è chiaro in quali condizione ed in quale circuito si rivelano extratensioni così elevate da mandarti in crash l'oscilloscopio.
                                Che significa "da 1V(3 d'ingresso) sono passato a 8V(14 di batteria" ?
                                Ciao, Hike
                                PS Sandro sei per caso di Milano?

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                                • #17
                                  Ciao Hike,
                                  UN SOLO condensatore e' stato messo con i due terminali tra R9/D6 e R3/D4.Riesce a stabilizzare la tensione ai capi di R9-R3 ma senza influire nei transitori.Poi ti confermo che ho utilizzato resistenze di 470 ohm al posto di quelle da 100.
                                  CITAZIONE
                                  Inoltre non mi è chiaro in quali condizione ed in quale circuito si rivelano extratensioni così elevate da mandarti in crash l'oscilloscopio.

                                  Si verificavano maggiormente (ma anche con le bifilari succedeva la medesima storia ma a tensioni piu' elevate)quando ho cominciato a fare le medesime prove ma utilizzando le bobine AB (leggermente diverse rispetto alle bifilari).In questo caso le bobine vengono alimentate in parallelo (a differenza delle bifilari che vengono messe in serie) e quindi basta mettere un diodo seguito da una resistenza ai capi della bobina per ricreare le condizioni del circuito precedente.Il condensatore,in questo caso, viene inserito in parallelo alla resistenza.
                                  CITAZIONE
                                  Che significa "da 1V(3 d'ingresso) sono passato a 8V(14 di batteria" ?

                                  Significa che alimentando il circuito con soli 3 V d'ingresso(max tensione che riuscivo a fornire con l'alimentatore 0-32 V con ben 2,5 A max),ottenevo una tensione ai capi del condensatore di 1 V(il condensatore si scaricava continuamente poiche' in parallelo alla resistenza da 470 Ohm) mentre se l'alimentavo con una batteria da 12 V,la tensione saliva a 8 V.
                                  Ti assicuro che oscilloscopio e alimentatore funzionano sempre corettamente fintanto che non eseguo questi tipi di test.
                                  L'unica spiegazione che mi sono dato a questo malfunzionamento e' dovuta solamente a delle extrantensioni che si formano......se hai qualche idea diversa dimmela pure.(devi sapere che l'oscilloscopio e' digitale e quindi puo' essere soggetto a questi problemi rispetto ad uno analogico )
                                  Se sai fornirmi delle spiegazioni fallo pure perche' quello che ho visto oggi mi pare assurdo anche a me,ma cosi e'(hai visto le fdo che ho postato ?)
                                  Bye bye

                                  P.S.Non sono di Milano.....siamo lontani. Bye bye
                                  P.S.S. Attenzione che ora sono importantissimi i diodi che devono essere di tipo ultraveloce.Quelli che ho usato io sono relativamente lenti (Byv20E--tempo rec. 75 ns) e non vanno troppo bene.Quelli che usa Naudin vanno piu' che bene (35ns ) ma si puo' fare di meglio ......Quindi occhio ai diodi per la replica.Bye bye

                                  Edited by sandro-meg - 16/7/2005, 20:19

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                                  • #18
                                    Ciao a tutti,

                                    ciao Furio57, il testo originale altro non è che il brevetto del Canada n. 142352 che puoi scaricare Qui in formato pdf oppure Qui riscritto in formato .doc mentre per la traduzione in italiano mi sa che devi aspettare che finisco di tradurlo,

                                    ciao sandro, devo dire che il fatto del condensatore non mi meraviglia più di tanto, non che io sapessi il risultato ma in quanto, sempre tornando al testo ....

                                    CITAZIONE
                                    ...è normalmente un condensatore caricato ad alto potenziale e scaricato in rapida successione...


                                    tant'è che la domanda stessa che ti feci sul duty-cycle e sulla frequenza ...

                                    CITAZIONE
                                    ...È necessario per potersi servire delle oscillazioni, che il rapporto di radiazione di energia nello spazio sotto forma di onde elettromagnetiche o hertziane sia molto piccolo. Per dare un'idea, direi che la frequenza dovrebbe essere più piccola di ventimila oscillazioni al  secondo...


                                    Ciaooooooooo

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                                    • #19
                                      CITAZIONE (sandro-meg @ 16/7/2005, 17:20)
                                      Non datemi un pizzicoto ,non voglio svegliarmi e trovare quello che ho visto ora sia frutto di una mia fantasia...a voi?...Replicate gente fatevi sentire e non lasciatemi solo nel mio brodo...

                                      Ciao a tutti
                                      Ciao Sandro! Complimenti per i tuoi risultati, devo dire però riguardo i collegamenti diodi resistenze e condensatori, non ho capito molto.

                                      Salutoni
                                      Furio57
                                      L' ACQUA E' IL MIGLIOR COMBUSTIBILE, BASTA SAPERLA ACCENDERE. ( Capitano Claudio F. )
                                      LA DIFFERENZA TRA UN GENIO ED UNO STUPIDO E' CHE IL GENIO HA I PROPRI LIMITI...
                                      Ma se "L'UNIONE FA LA FORZA", allora perchè "CHI FA DA SE' FA PER TRE"?

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                                      • #20
                                        Ciao Furio,
                                        per quanto riguarda le bifilari hai gia' lo schema pronto nei post precedenti,invece per le AB basta che ti fai lo schemino a mano e vedrai che e' semplice.
                                        Ma piuttosto riesci a fare due prove anche tu per confermare o per vedere se ho preso cantonate?
                                        Ciao e dimmi cosa non ti e' chiaro,semmai posto uno schemino....
                                        Bye bye

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                                        • #21
                                          Ciao a tutti.
                                          ciao Sandro, scusa io sono un testone, che ti vorrebbe dare una mano ma che non capisce:
                                          -1- il condensatore inserito di quanto è?
                                          -2- quali sono le caratteristiche degli spikes (durata ed ampiezza)
                                          -3- mi è chiaro come costruire una bifilare, ma tu parli di una A/B della quale non ho mai letto. Come è fatta ?
                                          Queste le domande per capire se mi è possibile, prima di costruire un prototipo, calcolare quale sarebbe la tensione sul condensatore.
                                          Inoltre, se trovassimo (come credo) una spiegazione al fenomeno che registri, che utilità avrebbe ?
                                          Ciao e grazie.
                                          Hike

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                                          • #22
                                            Ciao ,
                                            Aspetto le tue spiegazioni razionali al fenomeno e intanto ti do le informazioni che cerchi mostrandoti anche uno schema di massima del nuovo circuito da applicare al MEG.
                                            1)L'inserimento dei condensatori non e' per nulla importante.A me serviva retificare la tensione data dai picchi per leggere un valore rms della tensione(gia' che con l'oscilloscopio ogni tanto andava in blocco).Comunque ho usato un condensatore di 2700 uF con 400V max.
                                            2)Se ti vai a vedere le foto che ho postato sul mio disco remoto (folder meg-tep),vedrai una zoomata sullo spike fatta a 25Khz.Purtroppo i miei diodi sono relativamente lenti (tempo di recovery sui 75 ns,Byv20e) e quindi e' difficile dare un tempo preciso.Comunque il primo impulso e' nell'ordine dei 100ns (ogni rettangolo ha durata di 0,2uS)
                                            3)La bobina Smith la puoi trovare nel sito di Naudin.La bobina Ab e' identica ma doppia e quindi non crea nessun campo megnetico.(2 fili avvolti sul nucleo in direzioni uguali ma verso di avvolgimento contrari).

                                            Spero di essere stato chiaro,se vuoi puoi rifarti tranquillamente al test fatto da Naudin che e' molto semplice e molto ben descritto.Niente condensatori da calcolarsi e schemino gia' pronto all'uso...
                                            Per quanto riguarda l'applicazione associata al meg,ho pensato a questo schema di massima.
                                            Le bobine L1 e L2 sono quelle di controllo e sono avvolte nel metodo tradizionale.La bobina L3 e' la bobina del secondario e anch'essa e' avvolta nel metodo tradizionale.La bobina L4 e' invece una bobina Bifilare oppure una bobina AB/Smith (e' da scegliere quale delle due da risultati migliori).
                                            Come puoi vedere lo schema iniziale' e' identico a quello del brevetto,la parte modificata e' quella relativa alla bobina bifilare.Ho inoltre messo l'eventuale variante (in basso a sx) se vogliamo usare la bobina AB al posto di quella bifilare.Come puoi vedere abbiamo due carichi (RL1 e RL2) ed inoltre ho inserito la logica della chiusura dei vari Fet.Gli ultimi 2 grafici in basso rappresentano rispettivamente la corrente Ii di ingresso d'alimentazione del circuito e Vrl1 la tensione che otteniamo sul carico RL1.La tensione ai capi di RL2 e' invece una tensione continua con qualche picco (forse...)
                                            Il circuito si complica rispetto all'originale poiche' dobbiamo staccare la bobina bifilare nel punto in cui scorre la massima corrente nelle bobine del primario(vedi grafico Ii).Quindi i due condensatori hanno tempo di ricaricarsi e la bobina bifilare di stabilizzarsi prima di un nuovo ciclo.La frequenza di lavoro e' intorno ai 90Khz (dipende dagli avvolgimenti L1,L2 ed L3)
                                            Ora bisogna vedere cosa conviene usare (bifilare o AB) ma sopratutto capire se siamo in presenza di un vero comportamento di onda scalare o semplice campo indotto da una bobina bifilare mal costruita......
                                            Ciao

                                            Edited by sandro-meg - 17/7/2005, 10:29

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                                            • #23
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                                              Ragazzi non mi par vero......anche se il fenomeno potrebbe non portare alla overunity,e' sicuramente da capire....
                                              Ho fatte delle controprove che mi hanno dato esito POSITIVO !!!!! Ora vi spiego che ho combinato in modo che anche voi capiate e mi dite se sto sbagliando e travisando i test eseguiti.
                                              Prendete lo schema sopra che ho postata e, usando solo meta' circuito e quindi solo una bobina di controllo L1(la parte di circuito di L2 viene tolta) togliete il Q3.Inoltre ho usato la bobina AB (quindi lo schema della parte scalare e' quella disegnata in basso) ed inoltre ho tolto il condensatore ai capi di RL2.
                                              Ho trovato una frequenza di risonanza in modo da avere una tensione piu' o meno sinusoidale in uscita della bobina L3(circa 160 Khz).
                                              In queste condizioni guardatevi la figura 1 del mio disco remoto sezione meg-tep.La fdo verde mostra la tensione ai capi di RL1 mentre il giallo la tensione ai capi della bobina AB.Il transitorio di AB cercato e' quello in cui la curva della fdo verde comincia a salire (stacco della alimentazione da parte di Q4 che in verita' e' stato inserito in basso dopo la bobina AB, ridisegnatevi il circuitino per meglio capire). Nella figura 2 si vede la tensione ai capi di RL2 (e quindi rettificata dal diodo) e si vede il picco di Lenz che e' superiore ai 20 V (RL2=470 Ohm).Non male...
                                              Si potrebbe pensare che il picco sia dato in verita' dall'altra bobina (L1) ma non e' cosi' poiche' i diodi bloccano la possibilità' che la corrente possa raggiungere RL2.Poi c'e' la possibilità' che,invece,essendo la bobina AB imperfetta ,essa possa creare un piccolo campo magnetico e quindi un picco di tensione (Lenz):ma non e' neanche cosi' poiché dalla figura 1 si puo' vedere che NON ESISTE NESSUNA TENSIONE INDOTTA e inoltre ho anche fatto una prova usando una singola spira al posto della bobina AB e il cui comportamento e' differente .Infatti nella figura 3 si puo' vedere il picco di tensione su RL2 che e' quasi ASSENTE nel caso della bobina a singola spira.Altra differenza e' che ai capi della singola spira si puo' vedere una tensione indotta da L1 (caso che nella bobina AB della figura 1 e' assente), vedi figura 4.Quindi una singola spira non riesce a creare il picco di lenz ma riesce ad accoppiarsi al circuito mostrando le variziazioni del campo magnetico.La bobina AB si comporta invece esattamente all'opposto.
                                              L'ultima figura, la 5, mostra nuovamente il caso con la bobina AB ma questa volta la tensione e' ai capi della bobina L1.A causa di problemi con le masse,la massa e' spostata di 38 V e quindi il picco di tensione massimo e' 98 V.La parte in cui la tensione si porta a 0 e' il momento in cui il fet conduce.Le piccole differenze che si vedono sulle fdo verdi sono sempre dovute ai problemi di rilevare le tensioni riferite a massa.In questo caso si puo' vedere una anomalia....come e' possibile che il picco piu' alto sia il secondo e non il primo???

                                              Da questi test si puo' dunque concludere che l'effetto delle bobine AB diano effettivamente dei picchi anomali di tensione (picchi di Lenz) e che questi NON siano dovuti alla non perfetta costruzione delle bobine stesse (cioe' alla possibilità' che in verita' si comportino da piccola bobina).
                                              Se sbaglio,per favore, correggetemi......
                                              Ciao

                                              Edited by sandro-meg - 17/7/2005, 23:08

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                                              • #24
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                                                Ciao gentile Sandro, grazie per lo schema. Belle le tue videate di oscillo.
                                                La mia prima impressione era, e vedo anche la tua, che la la bobina AB non perfettamente realizzata avesse una sua componente trascurabile ai fini del rilievo dell'induzione, ma significativa nella generazione di Lenz. Quanto all'invarianza con la frequenza, questo non mi meraviglia.
                                                Il picco della fig.5: il secondo è più alto del primo perchè (è un'ipotesi) gli va in sottrazione quello della AB? Hai provato a cambiare puntale ? Purtroppo per una corretta analisi, non essendo addentro, avrei bisogno di una base tempi paritetica per tutte le tue fdo.
                                                A proposito, hai inserito un death-time sui gate dei fet ?
                                                L'osservazione generale che faccio è che trattandosi di fenomeni di rapida transizione, le capacità parassite dei componenti, la velocità dei diodi, la costruzione del prototipo, strumenti di misura e gli stessi puntali della strumentazione influiscono sui risultati.
                                                Quello che trovi è molto interessante (a dire il vero quello che mi stupisce di più è l'energia liberata su RL2: 20V su 470!) e sicuramente da approfondire.
                                                Hike

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                                                • #25
                                                  Ciao a tutti,

                                                  ciao sandro, fammi sapere se ho capito giusto, purtroppo le mie conoscenze di elettronica sono molto limitate, il dubbio maggiore è sul transitor

                                                  user posted image

                                                  P.S. La sezione dei vari avvolgimenti ?, ti pregherei, se ti fosse possibile, completare i dati mancanti, in modo da saper cosa prendere

                                                  Ciaoooooo

                                                  Edited by Bos__BS__ - 18/7/2005, 12:32

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                                                  • #26
                                                    Ciao a tutti,
                                                    la notte mi ha portato a migliorare notevolmente il primo schema di massima per il MEG.Questa sera o domani vi posto lo schema che penso che sia quello che Bearden ha pensato ma mai pubblicato.....niente trasformatori normali ma solo picchi e risonanze....troppo FIGO !!
                                                    Vi anticipo che il punto che attualmente mi rimane oscuro e' quello del magnete,vedremo se col progredire degli esperimenti salta fuori anche quel discorso.(che ci sia un'incremento di potenza del picco?)
                                                    Mi dispiace Bos,ma ora sto rubando il tempo al lavoro e non posso risponderti come vorrei,lo faro' piu' tardi e vedrai uno schema piu' completo(comunque lavora con i fet e non con i transistor)
                                                    Per Hike, mi fa piacere che anche tu sei rimasto colpito.....complimenti inoltre per le tue deduzioni,la frequenza di risonanza varia a seconda dei carichi e tipi di sonde inserite,ma il comportamento e' sempre il medesimo.
                                                    Per completezza ti informo che la tensione sul secondoria e' presa trammite una sonda 100x e quindi le tensioni rilevati sulle fdo verdi devi moltiplicarle per 100.
                                                    Per quanto l'invarianza dei picchi a seconda della frequenza di lavoro invece dovrebbe meravigliarti e anche di tanto....quello e' uno dei punti importanti del fenomeno per me inspiegabile parlando di elettronica classica ma spiegabili in quella scalare.Ogni bobina presenta una risonanza tipica e,quindi,un picco di lenz a una determinata frequenza per poi diminuire salendo o scendendo di frequenza(praticamente una campana ripetuta piu' volte).Invece la bobina bifilare e quella AB hanno un andamento sempre identico a tutte le frequenze provate.Stessa tensione di picco e stessa durata (piccole variazioni) a tutte le frequenze.Come me lo spieghi? E' come se riuscissero a rilasciare la stessa identica quantita' di energia a tutte le frequenze ma per farlo dovrebbero prima caricarsi e quindi creare un campo magnetico cosa che invece non fanno.L'energia rilasciato in ogni spike e' solo proporzionale alla quantita' di corrente che scorre prima di ogni picco.
                                                    Questo comportamento e' quindi anomalo ....,,potresti avere sempre la stessa quantita' di energia rilasciata da una bobina variando la frequenza se modifichi anche la tensione/corrente di alimentazione.Io pero' usavo sempre la medesima tensione.Se hai una spiegazione plausibile dammela pure...
                                                    Poi hai visto la durata moolto piu' lunga dello spike AB rispetto a quella bifilare? Hai visto che la tensione della AB e' piu' bassa di quella bifilare? .........tante cose non le ho scritte ma sono visibile nelle foto mostrate.....
                                                    Tutto sembra confermarmi che le onde scalari esistono e possono essere sfruttate trammite le bobine AB (le bifilari sono leggermente inferiori in questo caso).
                                                    Ciao

                                                    Edited by sandro-meg - 18/7/2005, 13:19

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                                                    • #27
                                                      Ciao a tutti,

                                                      CITAZIONE
                                                      sandro-meg Inviato il: 18/7/2005, 13:15
                                                      --------------------------------------------------------------------------------
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                                                      Mi dispiace Bos,ma ora sto rubando il tempo al lavoro e non posso risponderti come vorrei,lo faro' piu' tardi e vedrai uno schema piu' completo(comunque lavora con i fet e non con i transistor)
                                                      ...


                                                      Ecco cosa non mi tornava ... FET .... questi sconosciuti , scherzi a parte, ti ringrazio moltissimo della delucidazione, attendo in trepidante attesa lo schema più completo .

                                                      Ciaoooooooo

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                                                      • #28
                                                        Ciao Sandro-meg ,

                                                        come dissi molte volte nel topic che parla di Aharonov-Bohn il TEP e i circuiti similari sono piccole prove di laboratorio necessarie per capire le onde scalari.

                                                        Mi fa piacere che dopo averlo ripetuto tante volte a tutti voi finalmente ti sei deciso a realizzare gli schemi che proposi tempo prima come chiave di studio.


                                                        Maury

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                                                        • #29

                                                          Faccio i miei personali complimenti a Sandromeg e a tutta la banda di sperimentatori per i risultati che state dichiarando, complimenti vivissimi ragazzi, veramente i miei piu' sinceri complimenti.

                                                          Spero di avere un po di tempo per esaminare le vostre discussioni e approfondire i vostri argomenti. Posso certamente imparare piu' che darvi qualche consiglio ma, spero .... (sempre se il tempo me lo permette) di darvi un po di aiuto.

                                                          Ancora Complimenti
                                                          Un grande abbraccio a tutti voi

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                                                          • #30
                                                            Ciao a Tutti,

                                                            SandroMeg,

                                                            che dici, pur non avendo un nucleo come il tuo, potrei comunque fare dei test sulle bobine da te specificate (AB) semplicemente avvolte su un nucleo di ferrite dritto.

                                                            Mi servirebbero però alcune informazioni in più sulle suddette bobine:

                                                            In stile SMITH cosi, ma.......user posted image
                                                            che intendi quando dici "con le spire raccolte" e non "a 45°"????

                                                            Facci una foto della bobina!!!

                                                            Complimenti vivissimi, continua così!!!

                                                            A presto!

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