Dal brevetto di Bearden - EnergeticAmbiente.it

annuncio

Comprimi
Ancora nessun annuncio.

Dal brevetto di Bearden

Comprimi
X
 
  • Filtro
  • Ora
  • Visualizza
Elimina tutto
nuovi messaggi

  • #31
    Gia' a parole sembra tutto facile....purtroppo pero il MEG lavorando in alta frequenza crea forti campi elettrmagnetici che disturbano enormemente le misurazioni.Sono sicuro di ritrovarmi un bel segnale.....
    Dovrei abassare la frequenza di lavoro ma purtroppo il meg e' ora smontato e non posso fare ulteriori prove.
    Quello che mi rode attualmente e' proprio la questione della conduttivita' del nucleo.Quasi quasi mi compro un classico nucleo in ferrite e vedo quello che succede.Sarebbe un successo anche il solo rivedere delle differenze all'inserimento o meno del magnete.

    XFURIO . Tu che hai il nucleo simile al mio, hai provato a misurare la sua resistenza?

    Ciao

    Commenta


    • #32
      CITAZIONE (sandro-meg @ 1/12/2004, 00:30)
      Gia' a parole sembra tutto facile....purtroppo pero il MEG lavorando in alta frequenza crea forti campi elettrmagnetici che disturbano enormemente le misurazioni.Sono sicuro di ritrovarmi un bel segnale.....
      Dovrei abassare la frequenza di lavoro ma purtroppo il meg e' ora smontato e non posso fare ulteriori prove.
      Quello che mi rode attualmente e' proprio la questione della conduttivita' del nucleo.Quasi quasi mi compro un classico nucleo in ferrite e vedo quello che succede.Sarebbe un successo anche il solo rivedere delle differenze all'inserimento o meno del magnete.

      XFURIO . Tu che hai il nucleo simile al mio, hai provato a misurare la sua resistenza?

      Ciao

      Dunque, da misure fatte su diversi trasformatori a lamierini la resistenza trasversale del nucleo cioè normale al flusso, o meglio la resistenza attraverso gli strati isolanti di ossido dei lamierini stessi, per un nucleo circa delle dimensioni di quello che avete, per alcuni trasformatori di diversi costruttori tra quelli che ho quì spazia dai 3.5 Ohm agli 1.6 Ohm, quindi della grandezza che hai rilevato. Mentre per il verso del flusso sullo stesso lamierini si misura, con un ponte per basse resistenze, 0.015 a 0.08 Ohm. Che sarebbe poi la resistenza del ferro del solito lamierino. Probabile, quindi che il tuo nucleo vada bene così com'è.

      Ma lasciami esprimere alcuni dubbi sull'impiego di un nucleo di ferro a frequenze superiori a 1000 Hz. Poi se guardi il sito di Bearden, potrai notare l'esistenza di MEG composto da due nuclei in ferrite per EHT di televisori messi testa testa e potrai anche notare con orrore che il magnete centrale appoggia da una parte sulla base piatta ma dall'altra sulla colonna circolare della bobina secondaria!

      Ora se questo coso funzionava...

      Da dove è uscita l'idea del nucleo in ferro? Nei trasformatori di uscita a valvole, qualche eone fa si usavano i nuclei in ferro perchè il trasformatore lavorava preminentemente con frequenze dai 12 ai 260 Hz mentre sopra, dai 260Hz fino a 20Khz l'accoppiamento era garantito dall'intercalare del primario e del secondario.
      Cioè se nel medesimo amplificatore avessimo tolto il nucleo al trasformatore e poi inserito un segnale sinussoidale a 5Khz l'insieme si sarebbe comportato allo stesso modo che inserendo il nucleo. Non per frequenze più basse, chiaramente. Questo in linea di principio mi farebbe escludere un nucleo in ferro a quelle frequenze.
      Poi vorrei fare anche un altro ragionamento. Un nucleo di materiale perfetto di quelle dimensioni a una frequenza di 80Khz sarebbe in grado di gestire un flusso sotto carico tale da trasformare con un buon rendimento, anche oltre l'80% una potenza di 5Kw.
      Rammentiamoci che per ogni raddoppio di frequenza la potenza gestibile dal nucleo si raddopia, compatibilmente con il materiale impiegato.
      Rammentiamoci inoltre che i nuclei in ferrite si saturano molto più facilmente di quelli in ferro, figuriamoci quelli in superpermalloy, ma hanno un'isteresi quasi inesistente, ed un rendimento a frequenze superiori a ... 500Hz nemmeno paragonabile ai nuclei in ferro. Per ciò che riguarda il flusso inoltre, se avete un alimentatore switching per computer qualcosa da 200 o 300 W guardate il trasformatore come è piccolo. Perchè riesce a funzionare senza perdite di flusso esterno, quindi non in saturazione, e neppure perdite dovute a correnti parassite, da 100 a 250Khz. Quindi o il MEG che è stato costruito con quel nucleo in superpermalloy lavora a frequenze molto più basse e non vedo perchè non dovrebbe oppure se il vostro non funziona non funziona neppure quello!

      Dimenticavo la bobina, sicuramente se monti una bobina di monitoraggio vedrai riflesse sul suo output, nell'oscilloscopio mostri e carogne, accoppiamenti di picchi di origine capacitiva e di origne elettromagnetica. Ma se non hai nulla di grosso sulla fondamentale ciòè in fase con la tensione di pilotaggio delle bobine puoi presupporre che il flusso attraverso il magnete sia nullo. Se invece, magari ponendo un canale dell'oscilloscopio su una bobina di eccitazione o meglio su una bobina costruita su una colonna del MEG appositamente per fare misure di flusso, noterai un grosso segnale in fase ed uno grosso spostato di 180 gradi con mostri e carogne sopra, potrai dire che c'è un flusso attraverso il magnete.

      Se poi con una bobina, un centinaio di spire di filo da 0.2, avvolta su nucleo aperto di ferrite connessa all'oscilloscopio noterai un puteferio di campi magnetici dispersi, non spikes di commutazione ma onde della stessa frequenza di switch del flip-flop ciò indicherà che di flusso nel nucleo ce n'è poco, se ne va tutto in giro.
      Buon divertimento!


      Edited by Lowrence - 1/12/2004, 09:32

      Commenta


      • #33
        CITAZIONE (sandro-meg @ 1/12/2004, 00:30)
        Gia' a parole sembra tutto facile....purtroppo pero il MEG lavorando in alta frequenza crea forti campi elettrmagnetici che disturbano enormemente le misurazioni.Sono sicuro di ritrovarmi un bel segnale.....
        Dovrei abassare la frequenza di lavoro ma purtroppo il meg e' ora smontato e non posso fare ulteriori prove.
        Quello che mi rode attualmente e' proprio la questione della conduttivita' del nucleo.Quasi quasi mi compro un classico nucleo in ferrite e vedo quello che succede.Sarebbe un successo anche il solo rivedere delle differenze all'inserimento o meno del magnete.

        XFURIO . Tu che hai il nucleo simile al mio, hai provato a misurare la sua resistenza?

        Ciao

        Ciao a tutti
        Ciao Sandro, no non mai pensato di misurare la sua resistenza, non mi è mai servito. In questo momento il MEG è disinstallato... sto preparando nuovi circuiti di pilotaggio.

        Salutoni
        Furio57

        Edited by Furio57 - 1/12/2004, 11:08
        L' ACQUA E' IL MIGLIOR COMBUSTIBILE, BASTA SAPERLA ACCENDERE. ( Capitano Claudio F. )
        LA DIFFERENZA TRA UN GENIO ED UNO STUPIDO E' CHE IL GENIO HA I PROPRI LIMITI...
        Ma se "L'UNIONE FA LA FORZA", allora perchè "CHI FA DA SE' FA PER TRE"?

        Commenta


        • #34
          CITAZIONE
          Ma lasciami esprimere alcuni dubbi sull'impiego di un nucleo di ferro a frequenze superiori a 1000 Hz. Poi se guardi il sito di Bearden, potrai notare l'esistenza di MEG composto da due nuclei in ferrite per EHT di televisori messi testa testa e potrai anche notare con orrore che il magnete centrale appoggia da una parte sulla base piatta ma dall'altra sulla colonna circolare della bobina secondaria!

          Quello a cui ti riferisci e' la prima versione del MEG di Naudin e non di Bearden.L'unica foto del MEG di Bearden mostra un presunto nucleo in Permalloy avvolto da un nastro giallo.(esiste poi una seconda serie di foto della versione 2 del Meg ma non e' chiaro se e' di Bearden o di un'altro)
          Volevo farti presente che inserendo un condensatore in parallelo a ogni bobina d'ingresso, avevo un buon trasformatore con un rendimento prossimo al 100%(frequenza di lavoro intorno ai 20 Khz).Quindi le bobine/trasformatore sono ok quello che non va' e' che il circuito proposto da Naudin/Bearden che dovrebbe sfruttare anche il potenziale A ma che in verita' non e' performante per il normale campo B.(pessimo rendimento al 70% dovute al non recupero di potenziale nei momenti di switch).
          Grazie per l'info sui trasformatori,ero sicuro che la resistenza fosse molto piu' alta.....
          Il dubbio che pero' il possibile potenziale A vada a farsi benedire per colpa della conduttivita del nucleo/magnete persiste.
          Ciao

          Commenta


          • #35
            In effetti anche io mi aspettavo qualcosa di più intorno ai 100Ohm ma devo dire che sono cosa di qualche decennio fà e quindi non ricordavo bene.
            Io insisto che un nucleo in ferro a quelle frequenze, mah, rimango dubbioso. Per i condensatori in parallelo alle bobine non fanno altro che abbassare la frequenza di risonanza del circuito recuperando energia dalle armoniche superiori e riciclandola nella bobina quando FET di pilotaggio si interdice. Tutto si dovrebbe manifestare come un aumento della tensione ai capi della bobina ed ad uno smussamento dei fronti di salita e di discesa del segnale di pilotaggio. Ma facciamo un discorso inverso:
            A noi occorre un flusso magnetico di intensità pari alla metà del flusso magnetico del magnete, supponendo che il flusso del magnete si divida esattamente in due, una metà nella ciambella di sinistra e una metà nella ciambella di destra.
            Per ottenere quel flusso dobbiamo costruire una bobina. Questa bobina può avere un numero di spire da 1 a infinite. Mantenendo costante il valore di flusso che vogliamo ottenere possiamo variare corrente e numero di spire. Il numero di spire sarà inversamente proporzionale alla corrente. Questo a regime statico. Le altre variabili che influenzano la scelta del numero di spire e la corrente sono: La resistenza del filo, correnti troppo in bobine con poche spire scaldano il filo e lo fondono, bobine di filo sottile ma con un numero alto di spire richiedono una tensione di alimentazione troppo alta per far circolare la corrente necessaria a causa della resistenza del filo.
            Altri problemi:
            Vogliamo anche accendere e spengere questo campo magnetico con una certa frequenza. Molte spire, poca corrente alta tensione alta impedenza la frequenza non può salire senza richiedere un ulteriore aumento della tensione di alimentazione, inoltre ci sono le capacità parassite tra spira e spira e tra strato e strato che possiamo rappresentare come un condensatore in parallelo alla bobina, i tuoi condensatori appunto. Riducendo le spire si riduce l'impedenza all'aumentare della frequenza e quindi la necessità di aumentare la tensione di alimentazione, si riducono inoltre le capacità parassite, la frequenza di risonanza della bobina si alza e possiamo salire anche di frequenza di commutazione. Ma salendo di frequenza si aumentano le perdite nel ferro.
            Altre condiderazioni, in un trasformatore normale, si hanno due avvolgimenti. Finchè non si collega carico sul secondario il primario dimostra una spiccata reattanza induttiva in serie alla sua resistenza interna. La corrente e la tensione ai capi sono fuori fase quasi di 90 gradi. Se aggiungi un condensatore rifasi il sistema spostando la corrente verso l'angolo di fase della tensione, fino ad avere un carico puramente resistivo alla frequenza di risonanza, cioè quando ZL=ZC. Il carico a questo punto diventa una resistenza formata dal parallelo della ZC e dalla serie di R(L) e ZL se si considerano nulle le perdite nel condensato e di solito ci si azzecca. Ma tutto questo è valido per la frequenza fondamentale della nostra forma d'onda, le armoniche vengon riciclate dal condensatore
            Mi sono accorto che sto scrivendo un libro di testo scusa, mi sono lasciato andare la mano
            Volevo solo dire che quando connetti il carico sul secondario il primario si rifasa da solo della quantità proporzionale al carico resistivo sul secondario.
            Se qualcosa di questo discorso strampalato ti può essere di aiuto a qualcuno chieda pure.

            Commenta


            • #36
              CITAZIONE
              Io insisto che un nucleo in ferro a quelle frequenze, mah, rimango dubbioso

              Saro io che non capisco o cosa ma nessuno di noi finora ha usato un nucleo in ferro.I nuclei usati sono in Permalloy che appunto possono lavorare in alta frequenza e con basse perdite.Forse non ti ho capito bene,scusa.
              CITAZIONE
              Per i condensatori in parallelo alle bobine non fanno altro che abbassare la frequenza di risonanza del circuito recuperando energia dalle armoniche superiori e riciclandola nella bobina quando FET di pilotaggio si interdice. Tutto si dovrebbe manifestare come un aumento della tensione ai capi della bobina ed ad uno smussamento dei fronti di salita e di discesa del segnale di pilotaggio

              Diciamo che ci hai quasi azzecato.Scegliendo oppurtunamente un condensatore la frequenza di risonanza rimane quasi identica (dai circa 23 Khz sono sceso ai circa 20 Khz ma senza ricercare l'optinum).Le fdo all'ingresso diventano perfette sinusoidi come pure quelle in uscita.Ecco perche il rendimento sale sensibilmente.Logicamente il magnete non modifica alcunche'.
              CITAZIONE
              noi occorre un flusso magnetico di intensità pari alla metà del flusso magnetico del magnete, supponendo che il flusso del magnete si divida esattamente in due, una metà nella ciambella di sinistra e una metà nella ciambella di destra.

              Gia' .......ma hai visto il brevetto di Bearden o il MEG di Naudin? Lasciamo perdere per un'attimo quello che hai appena scritto e basiamoci sulla replica di Naudin (tanto e' stato aiutato/riconosciuto da Bearden).Gli avvolgimenti sul primario sono 100 (secondario 1500) mentre la corrente e' di circa 111 mA(valore efficace ) con un valore di picco di circa 230 mA(simili valori da me riscontrati nella replica).Ebbene mi fai a dire come questi valori ridicoli dovrebbero avere la forza per switchare il magnete da 0,6 Tesla? Impossibile.Ho fatto i calcoli ma ora non so dove gli ho messi ma ti posso assicurare che non ci siamo(falli anche tu se magari ho sbagliato qualcosa).Ecco allora che il tuo discorso potrebbe andare bene se fissiamo un certo carico in uscita (purtroppo pero' il carico dovrebbe essere variabile a detta di Naudin) e diminuiamo drasticamente la forza del magnete permanente.
              Questo potrebbe essere un'ulteriore prova da eseguire.
              Ciao

              Edited by sandro-meg - 1/12/2004, 18:33

              Commenta


              • #37
                Parlavo di nucleo in ferro appunto in permalloy superpermalloy, non in ferrite. I nuclei come quelli descritti da Naudin sono impiegati a frequenze avio di 400Hz e sono più leggeri perchè sopportano un flusso più alto prima della saturazione rispetto ai lamierini in ferrosilicio normali. Ecco perchè vengono descritti come 'Light'. Quello che non mi convince è che a frequenze così alte non assorbano loro, riscaldandosi l'energia del flusso magnetico, oppure non sapendo più da che parte rigirarsi i domini di Waiss si comporta come l'aria. Discorso molto "basic" ma chiaro. Poi forse non è neppure vero, ma come ho detto mi dà l'impressione.

                Siamo sicuri che una sinusoide sia la cosa più giusta per ottenere un buon funzionamento? Nel senso che neppure io lo so, ma suppongo di no.

                E per le correnti ed il magnete sono perfettamente d'accordo.

                Stasera raccatto un pò di roba e comincio a costruire, se non mi faccio più vivo, significa che il MEG ha fatto massa critica e sono scomparso dentro il cratere di fusione! Quindi se sentite di edifici saltati in aria da una bombola del gas ...

                Commenta


                • #38
                  Le caratteristiche del nucleo usato le puoi trovare qui: Amcc-320
                  Puo lavorare,o almeno cosi' sembrerebbe,in alta frequenza.
                  CITAZIONE
                  Siamo sicuri che una sinusoide sia la cosa più giusta per ottenere un buon funzionamento? Nel senso che neppure io lo so, ma suppongo di

                  No no io non ho detto che bisogna lavorare in questo modo,(anche se in verita' tempo fa speravo in qualche risultato),pero' era una constatazione che il nucleo/bobina sono ok e possiamo avere un buon rendimento.Quello che mi lascia perplesso in questo tipo di funzionamento e' la grande richiesta impulsiva di corrente che chiedeva.Fai conto che solamente con delle batterie il circuito oscillava stabilmente con un buon rendimento.Se collegavo un alimentatore variabile (5 Ampere), il circuito si 'sedeva'.

                  Dimmi dove abiti cosi sto' alla larga....
                  Non sparire del tutto pero' la discusione mi interessava molto.
                  Ciao

                  Commenta


                  • #39
                    In Toscana sulla Costa, siete avvertiti.
                    Per ora niente fungo atomico, ne buchi neri in laboratorio!
                    Ieri sera ho fatto le 02:00 per fare ste prove, mi ci sto ammalando! Siamo sicuri che il MEG non crei dipendenza!
                    Dunque, nuclei in ferrite tipo EE30-F44 Epcos in Ma Zn grado F9 perchè cel'avevo nel cassetto.
                    Magneti provati vari, Nd, AlNiCo, ceramici.
                    Bobine: Filo da 0.2mm per tutti gli avvolgimenti, avvolgimenti con uguale numero di spire, ma forma diversa.
                    Tensione di alimentazione eccitazione 24V.
                    Switcher MOSFET BUZ11.
                    Driver: generatore doppio programmabile digitale di mia costruzione.

                    Scrivere tutti i risultati mi ci vuole un'enciclopedia. In generale, sonno compreso, non ho ottenuto COP superiore a 1 ma ho ottenuto dei risultati a dir poco strani.

                    Supposto che non ho considerato l'energia usata dal generatore programmabile, perchè non avrebbe senso, ho misurato invece l'energia o se vogliamo la potenza assorbita dal circuito di pilotaggio, i mosfet per intendersi. Ho collegato le bobine di eccitazione sul drain dei mosfet, e l'altro capo sull'alimentazione a 24V. L'alimentatore è stabilizzato e fornisce fino a 5A. Nell'immediate prossimità dei MOS ho aggiunto tra il positivo e la massa, una scatola di alluminio ex alimentatore PC, un filtro a doppio PI grego per corrente continua, un diodo veloce polarizzato inversamente, un condensatore da 1uF in polipropilene, un condensatore elettrolitico da 10000uF 42V elettrolitico, tanto per stare sul sicuro. Il gate dei MOS pilotato dall'ordigno programmabile l'ho protetto con due diodi schottky e perline di ferrite a non finire.
                    Le bobine, come ho detto le ho fatte tutte uguali 50 spire su spola in PTFE. Quelle di output su tutta la lunghezza della colonna, mentre quelle di controllo le ho fatte larghe tre millimetro, così tanto per provare.
                    I risultati, le cose più strane.

                    Ho cominciato con il magnete al Nd. Ne ho un sacco avanzati da un lavoro di qualche anno fa.
                    Risultato nucleo stra-saturo fin da subito. Perchè? Perchè qualsiasi cosa entrava nelle bobine di eccitazione me lo ritrovavo ovunque. Decisamente anche con correnti di due ampere, che fanno scaldare la bobina, il nucleo non si desaturava. Rendimento: quale? A nessuna frequenza. Ho ridotto il flusso aggiungendo un piccolo gap tra magnete e nucleo, ho usato un magnete più sottile con un separatore di PTFE di circa 0.5mm. Alle frequenze più basse con una corrente di 2A si riusciva desaturare il nucleo riducendo il flusso dalla parte della bobina eccitata. Ma dalla parte opposta erano dolori. Efficienza: ....??
                    Stesso per il magnete AlNiCo.
                    I risultati migliori ed anche quelli più strani li ho ottenuti con il magnetino ceramico.
                    Questo magnete non satura il nucleo, almeno non completamente, con un traferro di 0.1mm un foglio di acetato trasparente, ha dato i migliori risultati. L'efficienza ottenuta è stata molto alta, intorno all' 88% e senza variazioni particolari per frequenze a partire da 50Khz fino a 300Khz. Il nucleo ha la sua resa migliore intorno a 150Khz come nucleo per trasformatore.
                    Le forme d'onda sono la cosa che mi ha divertito di più. Sono molto lontane da essere come quelle degli oscillogrammi di Naudin. Ma comunque mostrano dei picchi di tensione molto strani dovuti probabilmente all'effetto descritto da Lenz. Per frequenze sotto i 50Khz l'impulso tende ad essere troppo lungo per l'impedenza rappresentata dalle bobine e l'efficienza comincia a calare considerevolmente, essendo la corrente continua sul piano dell'implso non più utile al trasferimento di energia.
                    L'effetto più interessante l'ho costatato quando aumentavo la corrente (variando la tensione di alimentazione) e raggiungevo correnti intorno ai 3.5A a frequenze intorno ai 150Khz. Il nucleo a questo punto passava da uno stato di flusso zero ad uno stato di quasi saturazione ed il rendimento aveva dei picchi strani prima aumentava per poi ridiminuire spaventoasamente. Il problema è che tutto cominciava anche a diventare una stufa e dovevo smettere.
                    Ah dimenticavo il carico quattro resistenze da 8 Ohm in carbone al 1% non induttive a piastrella da 20W usate per provare gli amplificatori audio a frequenze elevate. Messe in parallelo ed in serie.
                    Le potenze di prova si aggiravano dai 30W agli 80W.

                    Le prossime prove... dovrò aumentare il diametro del filo almeno fino a 0.35 e rifare le bobine, ma quello che credo sia interessante di tutto questo guazzabuglio iniziale sia il picco di rendimento forse intorno al 95% che sorge verso i limiti di saturazione del nucleo. Ma per questo occorre trovare un sistema per regolare l'intensità di flusso del magnete e regolarla mentre il sistema è in funzione per portare il nucleo ai limiti della saturazione con molta precisione.

                    Dimenticavo quasi di dire che i magneti metallici si comportano molto male, come pensavo sono una spira in corto e assorbono molta energia da tutto il resto anche riscaldandosi. Verifiche fatte con un termometro IR puntato sul magnete. Il nucleo era a 28 gradi mentre il magnete era già a 36 partendo da temperatura ambiente uguale pari a 20 gradi per entrambi.

                    Non vedo l'ora di rimetterci mano! Attendo impressioni!
                    Ciao

                    Commenta


                    • #40
                      EHEHE mi ricordi me quando ho cominciato l'avventura del MEG, finivo alle 3 di mattina....
                      Ormai vedo che sei pure tu 'drogato' da quel ******** di Bearden.Dovrebbero metterlo in galera !!
                      Penso che i valori che hai riscontrato si possono spiegare,come pure hai detto tu,quando il nucleo e' portato in saturazione.Per quanto riguarda l'uso del traferro, io non condivido.Un-curling di A si ottiene solamente se il flusso del magnete e' all'interno del nucleo.Gia' non siamo sicuri che anche usando un nucleo in Permalloy le linee escano,figuramoci su un nucleo in ferrite e in piu' con un traferro.Le differenze con l'uso dei vari magneti sarebbe interessante farlo avendole tutte con lo stesso valore di B(a saturazione) altrimenti penso che il magnete ceramico si comporti in quel modo solamente per il fatto di essere il piu' debole tra i 3.(e' da un pezzo che sto cercando un Gaussmetro...)
                      Inoltre ho paura che con quelle potenze in gioco hai magnetizzato/demagnetizzato i vari magneti ed e' per questo che notavi un'aumento di temperatura sugli stessi.Altra cosa e' l'uso dei BUZ11 che,se ricordo bene, hanno il breakdown a 50 V.Se dobbiamo sfruttare Lenz penso che dobbiamo usare altri mos tipo i IRFBC40.
                      Da quel poco che ho capito in questi mesi dopo avermi letto un mazzo di documenti libri etc etc (devo dire che mi hanno fuso anche quel poco che c'era nella mia zucca) e' che per ottenere l'overunity dobbiamo dare degli impulsi molto alti di tensione alle bobine di controllo e, poiche' si presuppone che E=-dA/dT ecco che otteniamo delle oscillazioni su A che a loro volta modificano B all'interno del nucleo (modificando A un-swirl otteniamo anche modifiche del A swirl---->B).Il fatto che poi nelle bobine passi anche corrente e che esse a loro volta modificano B e' il motivo per cui si dice che il MEG lavori in entrambi i modi (da trasformatore normale e con l'effetto AB).
                      Il picco di Lenz e' importante perche quando noi togliamo corrente alle bobine di controllo,abbiamo una extratensione molto alta (non usarmi i BUZ11..) e questo avvia l'effetto AB (funzionamento overunity).
                      Ti ho scioccato ?



                      Commenta


                      • #41
                        CITAZIONE (sandro-meg @ 2/12/2004, 14:13)
                        EHEHE mi ricordi me quando ho cominciato l'avventura del MEG, finivo alle 3 di mattina....
                        Ormai vedo che sei pure tu 'drogato' da quel ******** di Bearden.Dovrebbero metterlo in galera !!
                        Penso che i valori che hai riscontrato si possono spiegare,come pure hai detto tu,quando il nucleo e' portato in saturazione.Per quanto riguarda l'uso del traferro, io non condivido.Un-curling di A si ottiene solamente se il flusso del magnete e' all'interno del nucleo.Gia' non siamo sicuri che anche usando un nucleo in Permalloy le linee escano,figuramoci su un nucleo in ferrite e in piu' con un traferro.Le differenze con l'uso dei vari magneti sarebbe interessante farlo avendole tutte con lo stesso valore di B(a saturazione) altrimenti penso che il magnete ceramico si comporti in quel modo solamente per il fatto di essere il piu' debole tra i 3.(e' da un pezzo che sto cercando un Gaussmetro...)
                        Inoltre ho paura che con quelle potenze in gioco hai magnetizzato/demagnetizzato i vari magneti ed e' per questo che notavi un'aumento di temperatura sugli stessi.Altra cosa e' l'uso dei BUZ11 che,se ricordo bene, hanno il breakdown a 50 V.Se dobbiamo sfruttare Lenz penso che dobbiamo usare altri mos tipo i IRFBC40.
                        Da quel poco che ho capito in questi mesi dopo avermi letto un mazzo di documenti libri etc etc (devo dire che mi hanno fuso anche quel poco che c'era nella mia zucca) e' che per ottenere l'overunity dobbiamo dare degli impulsi molto alti di tensione alle bobine di controllo e, poiche' si presuppone che E=-dA/dT ecco che otteniamo delle oscillazioni su A che a loro volta modificano B all'interno del nucleo (modificando A un-swirl otteniamo anche modifiche del A swirl---->B).Il fatto che poi nelle bobine passi anche corrente e che esse a loro volta modificano B e' il motivo per cui si dice che il MEG lavori in entrambi i modi (da trasformatore normale e con l'effetto AB).
                        Il picco di Lenz e' importante perche quando noi togliamo corrente alle bobine di controllo,abbiamo una extratensione molto alta (non usarmi i BUZ11..) e questo avvia l'effetto AB (funzionamento overunity).
                        Ti ho scioccato ?

                        No non più di tanto, si dovrebbero arrestare tutti quelli del MEG per spaccio di ... MEG.
                        Purtroppo i magneti al Nd sono eccessivamente potenti, anche quello ceramico è troppo potente per quel nucleino. I magneti non risultano smagnetizzati, hanno sempre lo stesso buon flusso che avevano prima delle prove ho un gausmetro BC (Before Crist) e lo usato per controllarli prima e dopo.
                        Per il resto sono perfettamente d'accordo con quello che dici, però devi considerare che io sto lavorando in una scala ridotta rispetto a quello che usate voi. Il fenomeno che scatena l'over unity si dovrebbe verificare indipendentemente dalla scala del prototitpo, naturalmente con effetti proporzionati, quindi i buz non scoppiano perchè i picchi che superano la Vrrm non hanno una tale portata da farlo perchè ho valori di induttanza più bassi di quelli che avete voi anzi credo molto più bassi. Comunque ho in mente anche di utilizzare un ponte ricavato da un inverter, igb da 50A e 1250VCE. Solo che più grandi sono i semiconduttori più alta è la Vce sat o la RDS on e buonanotte al rendimento.
                        Il gap, be che altro posso fare per ridurre un campo magnetico senza diperderne il flusso? Metterlo in corto? Con qualcosa di variabile? Tipo un lamierino di ferro sagomato adeguatamente? Ecco perchè l'idea dell elettromagnete mi faceva gola. D'altro canto, occorrerebbe un sistema per adeguare il nucleo al flusso del magnete. Semprechè l'oscuro oggetto debba lavorare ai limiti della saturazione, altrimenti se bastasse lavorare nella zona lineare dell'isteresi basterebbe impiegare un magnete ancora più piccolo. In fondo il fatto del nucleo non è altro che questo, maggiore è il flusso maggiore deve essere il ferro, migliore è il materiale più piccolo viene il nucleo. Ma a noi cosa ce ne frega di farlo piccolo?
                        Se è una questione di superficie tra esterno ed interno del nucleo, in quella zona il campo non cambia più di tanto tra ferrite, ferro, permalloy, superpermalloy e mumetal. Cambia molto invece se condideriamo l'intero nucleo. Cioè trattandosi di un effetto di superficie è come affogare in piscina in acqua dolce in cinque metri di acqua piuttosto che in mare sulla fossa delle Marianne la spinta cambia ma si affoga lo stesso.
                        L'effeto Lenz è un discorso interessante ma credo occorrano bobine con più induzione per un effetto maggiore, e poi chiaramente i BUZ11 (quelli che ho trovato per primi) non andrebbero più bene, e poi bobine con più spire hanno più capacità parassite e buonanotte all'effeto Lenz, per non parlare del fatto che poi aumenta la resistenza e l'induttanza con necessità di tensioni più alte...
                        Stasera faccio altre prove, non so ancora in cosa e spero di non fare un'altra volta le due perchè è tutto il giorno che sono uno zombi.
                        A domani!

                        Commenta


                        • #42
                          Penso che un magnete potente non serva se non vuoi alimentare grossi carichi (parlo in un futuro COP>1 )
                          Anzi per ora potrebbe bastare un magnete non troppo forte ma dalle dimensioni giuste in modo che i due poli combacino perfettamente all'interno del nucleo.Io ho fatto costruire uno apposta al Nd n50 ma penso che effettivamente sia troppo potente.In aria con il gaussmetro (di fabbrica) hanno misurato 0,64 Tesla mentre all'interno del MEG (senza traferri) dovrebbe arivare a 1,4 Tesla (valori teorici a saturazione).Con questo popo' di campo io sto comunque ancora lavorando sotto la saturazione o quasi (bisogna dividere per 2 il flusso ed,inoltre, il magnete e' piu' piccolo del nucleo e questo dovrebbe far diminuire l'induzione all'interno).
                          Penso che l'ultimo MEG che costruiro (o questo mi da qualche soddisfazione o butto via tutto ) l'ho faro con un magnete ancora piu' piccolo di dimensioni e non potente (gia' che mi hai fatto venire il dubbio sui magneti in'corto' prendero' uno in ceramica,non si sa mai).
                          Tutto questo per dirti che l'accoppiamento e' importantissimo.Nessun traferro o gap.Un-curling di A va a farsi benedire se non rispettiamo questa condizione.Questo e' un punto fondamentale che sia Bearden che Naudin e i vari testi che ho letto (che non c'entrano nulla con il MEG) concordano.Per far emergere A un-curling bisogna che il flusso B sia totalmente confinato (o quasi ?).
                          Se inoltre non sfruttiamo i picchi di Lenz per avere brusche variazione del campo E, difficilmente riusciremo a cavare qualcosa da quel nucleo.Solo in quei istanti abbiamo la possibilita' di un'aiuto dall'effetto AB,nel restante tempo lavoriamo con un trasformatore normale(le variazioni di tensione dei nostri alimentatori da banco sono troppo piccole per essere aprezzate).Ti diro' di piu'la ripartizione del carico in uscita e' anche fondamentale anche se li il discorso mi appare ancora piu' oscuro(e' anche li che Naudin ci ha tutti gabbati con il carico 'condizionato')
                          Non demordere,quando ho visto in quel torroide gli spike che si alzavano all'inserimento del magnete,i soldi e le ore spese mi hanno ripagato di tutto.
                          Ciao



                          Edited by sandro-meg - 2/12/2004, 22:41

                          Commenta


                          • #43
                            Dunque, ieri sera non ho fatto tardi. Ho fatto qualche prova con il miniMAG ma poi mentre che rifacevo le due bobine di eccitazione, mi frullava per la testa qualcosa che non mi tornava, in fondo sono solo quattro o cinque giorni che sono infilato in questo ginepraio, e credo di avere trovato qualcosa dove tutti i discorsi fanno acqua. Anche se veramente se si va a vedere si rischia di affogare nella fossa delle Marianne.

                            Dalla fig.5 del MEG paper si vede che il flusso famoso jB quello sul piano immaginario, è parallelo al flusso elettrico del conduttore e l'effetto Pointyng o curling o come lo vogliamo chiamare si ha sulla superficie del conduttore.
                            Nella pig.8 giustamente si indica tale flusso intorno alle spire di una bobina mentre il normale flusso magnetico, è rappresentato come uscente dal centro dell'avvolgimento.

                            Quindi l'energia Pointyng o curling si ha sul bordo del conduttore. Mi pare chiaro.

                            Perchè poi nella fig.12 si indica che il campo immaginario jB (j=immaginario o forse se lo immaginava Bearden) viene come indicato parallelo a flusso magnetico B reale?
                            Non covrebbe essere normale come prima? Cosa è successo tra la fig 8 e la 12? Abbiamo cambiato le leggi?

                            Ancora, se il campo famoso che non capisco più come si chiami, ma diciamo jB, se viene prodotto da un flusso di elettroni perchè il campo magnetico B reale deve essere contenuto dentro il nucleo? L'effetto curling e l'interazione dell'energia Poynting non avviene nel bordo del conduttore della bobina?

                            Da una parte o dall'altra qualcosa di sbagliato c'è!
                            Ora ho da fare qualche minuto dopo continuo a postare!
                            Scusate, ma devo anche guadagnarmi la pagnotta!

                            Commenta


                            • #44
                              Continuo con le stranezze.
                              Dunque, se il flusso magnetico generato dalla corrente nella bobina di eccitazione (qualsiasi delle due) non e ribadisco non deve disperdersi nello spazio ma rimanere contenuto nel nucleo, perchè diamine le bobine eccitatrici sono fatte quasi a spirale? Cioè a ciambella? Strette? Il punto di una bobina dove il flusso è costante è all'interno della medesima. All'esterno le linee del flusso si raccordano per poi degradare di intensità mano a mano che ci si allontanta. Se introduciamo un nucleo all'interno il flusso circolerà prevalentemente all'interno del nucleo... se la bobina ha un diametro non lontano da quello del nucleo, vedi toroidi su nuclei in ferrite, ma allora perchè sia Bearden che Naudin hanno fatto delle bobine di eccitazione così? E me le hanno fatte fare anche a me?
                              A questo punto credo (a parte la presa per le mele che preferisco trascurare) che il fenomeno in questione sia un arcano anche per loro, e l'effetto ricercato non avvenga nel nucleo di ferro e neppure nel magnete ma piuttosto nelle bobine. Il nucleo ci vuole ed il magnete pure ma sono soltanto un media per ottenere l'effetto che avviene nelle bobine, non chiedetemi quali.

                              Per il discorso dell'effetto Lenz. Se prendo una bobina e ci applico ai capi una tensione continua ho immediatamente una tensione ai suoi capi senza passaggio di corrente. Solo dopo passato il tempo t=1/LR dove R è la resistenza interna dell'avvolgimento avrò I=V/R e la bobina sarà carica di energia, la massima consentita dalla tensione e dalla I che ci ho fatto circolare nel tempo di carica. Tempo sempre dipendente da L. Maggiore L maggiore energia. Maggiore V maggiore I maggiore energia.
                              Adesso se decido di togliere istantantaneamente la V dai capi della bobina, questa mi rende tutta l'energia assorbita inizialmente. Non trovando dove fare circolare una I, perchè ho staccato tutto dalla bobina, la V ai suoi capi sale vertiginosamente per fare passare una I in qualche maniera. Ma essendo e=cost se V sale la I disponibile sparisce. Nella bobina perfetta V sale all'infinito e I diminuisce all'infinito. Nella bobina reale V si trasferisce nel condensatore formato dalla capacità tra una spira e l'altra e tra un banco di spire e l'altro. (Ho realizzato tutte le bobine con le spire affiancate non alla rinfusa! Rif. post bobine ad alto rendimento) Il condensatore in questione si carica e poi si riscarica nuovamente sulla bobina o meglio sulla L dell'avvolgimento visto che possiamo dire che un avvolgimento è composto da L da R e da C. Cio induce l'insieme in oscillazione fino a che l'energia che abbiamo usato per caricare l'insieme non si è trasformata in calore sulla R o se ne è andata sottoforma di onde elettromagnetiche radiate.
                              Questo è in sintesi (non troppo) quello che disse Lenz. Se vi volete divertire visitate questo sito molto esplicativo:

                              http://www.launc.tased.edu.au/online/scien...s/Lenz%27s.html

                              Quindi niente enrgia da chissà dove. Per cui l'effetto da sfruttare per ottenere COP>1 non credo sia nè nel nucleo, nè nel magnete, e neppure nelle bobine che pure ci devono essere, tutti ma forse non messi così o forse non funzionando come dice il nostro Bearden.
                              Ieri sera stavo rimuginando, prima di essere interrotto su questo fenomeno:
                              Parliamo delle due bobine di eccitazione, Nel momento iniziale t0 alimentiamo con una tensione V la bobina L1. Dopo qualche istante (trascuriamo le quantità per brevit&agrave la corrente comincia a fluire nella bobina fino al massimo consentito da R interna della bobina. Il flusso che io ho supposto in questo caso concorde a quello generato dal magnete 1/2fi. In questo istante tolgo alimentazione alla bobina L1 ed instantaneamente alimento L2 che è di polarità opposta alla L1 per coincidere con il flusso magnetico che si dirama dall'altra parte. L'energia accumulata nel nucleo dentro L1 rimane disponibile e cerca di mantenere la corrente che prima circolava in L1 ma abbiamo in questo momento L2 che invece sta proprio chiedendo al nucleo la medesima energia e nel medesimo verso. Quindi... non sarà forse da questo momento in poi che si verifica il fatidico effetto... Quando il sistema ha accumulato tanta energia e riesce a pompare potremo connettere il carico sulle bobine di output e forse è per questo che si usano i VDR? Se il sistema viene caricato in modo lineare se ne ottiene lo spengimento ad ogni ciclo? Anzi non parte neppure? Meditate gente, meditate ora visito un sito che ho trovato per caso adocchiatelo potrebbe essere interessante:

                              http://www.progettomeg.it/tecnica0.html

                              Ciao!

                              Edited by Lowrence - 3/12/2004, 11:24

                              Commenta


                              • #45
                                Uhmmm non so voi ma l'articolo in questione mi fà sorgere molti dubbi. Non mi spiego il perchè in certi articoli presentati molto bene, interessanti inizialmente, poi si cada in confusione, come se fossero scritti da un venditore che copia un pò di quà ed un pò di la. Io non scriverei mai l'energia del flusso di un magnete. Non vi è energia nel flusso di un magnete, solo flusso magnetico costante. Niente energia. Si ha energia potenziale in un flusso che varia nel tempo. Niente variazioni di flusso niente energia. Neppure con l'effetto AB. Poi nel circuito semplice della bobina la batteria e l'interruttore quando il contatto si apre non abbiamo corrente che esce dalla bobina, nessun elettronico di questo mondo potrebbe dire una cosa del genere, forse un fisico teorico? Non credo neppure lui. Poi non abbiamo uno sfasamento di tensione o corrente ma abbiamo un picco di inversione di FEM brusca ed un seguito di oscillazioni dovute al discorso vedi sopra e la fase tra corrente e tensione nel circuito passa da circa -90 a 90 gradi passando per zero finchè l'oscillazione non muore perchè l'energia che gli abbiamo fornito alimentando la bobina è finita dissipata in calore e onde radio.
                                Comunque anche in questo articolo risulta evidente il motivo delle bobine schiacciate. Queste bobine generano un campo magnetico in parte denro il nucleo in parte all'esterno. Poi il flusso dentro il nucleo deve restare lì mentre quello esterno è quello che va a modificare il vettore a per avere la differenza tra i due che ci dà l'effetto AB (probabilmente) il nucleo speciale secondo me se c'è aiuta ad avere un maggior rendimento ma non è quello il bandolo della matassa ed il magnete neppure (rimanendo sempre dell'idea del corto circuito dei magneti metallici).
                                Un altro pezzo di carta da aggiungere all'archivio dei pareri spassionati. Intendo l'articolo di: Sandro; Kingeagle; Roy.
                                Aspetto risposte!

                                P.S.
                                Ma se il MEG di Bearden o di Naudin funzionano e producono COP>3.5 perchè loro usano nuclei microcristallini e non lamierini, vuol dire che un MEG che usa un nucleo diverso dissipa nel nucleo più di 3.5 volte l'energia che assorbe? Neppure per idea.

                                Edited by Lowrence - 3/12/2004, 12:20

                                Commenta


                                • #46
                                  CITAZIONE
                                  Meditate gente, meditate ora visito un sito che ho trovato per caso adocchiatelo potrebbe essere interessante:http://www.progettomeg.it/tecnica0.html

                                  Indovina chi e'? Sono io.Ci sono anche i risultati dei test sui primi prototipi dei primi MEG (piuttosti rozzi,poi ottimizzati) ma prendi per buoni solo i dati finali della replica 3 del Meg (quella uguale a Naudin),il resto sarebbe da cancellare per non creare confusione....c'e' ne' gia' troppa.
                                  Per quello che dici,prendo un po di tempo perche' anchio devo un po lavorare....
                                  Ci sentiamo a presto....bye

                                  Commenta


                                  • #47
                                    CITAZIONE (sandro-meg @ 3/12/2004, 12:15)
                                    CITAZIONE
                                    Meditate gente, meditate ora visito un sito che ho trovato per caso adocchiatelo potrebbe essere interessante:http://www.progettomeg.it/tecnica0.html

                                    Indovina chi e'? Sono io.Ci sono anche i risultati dei test sui primi prototipi dei primi MEG (piuttosti rozzi,poi ottimizzati) ma prendi per buoni solo i dati finali della replica 3 del Meg (quella uguale a Naudin),il resto sarebbe da cancellare per non creare confusione....c'e' ne' gia' troppa.
                                    Per quello che dici,prendo un po di tempo perche' anchio devo un po lavorare....
                                    Ci sentiamo a presto....bye

                                    Ma sei proprio uno spacciatore!

                                    Ma è un reato lo spaccio di MEG mania?
                                    Comunque complimenti, il sito è ben fatto. Molto meglio di altri.
                                    Forse allora conosci anche l'autore del testo che ho criticato!
                                    Mica tuo? Vero?
                                    A dopo!


                                    Ho aggiunto questa modifica perchè nel frattempo ho scaricato il datasheet della Metglass dal sito www.metglass.com, e ... ehm non vi vorrei sconvolgere la vita ma...
                                    non so che nucleo powerlite avete per le mani ma supponiamo che abbiate quello meglio quello da 100Khz di funzionamento. Ha una perdita paurosa di potenza per l'impiego. Il nucleo più alto in frequenza, quello da 100KHz appunto, ha una perdita di potenza di 25W/Kg a 0.03T di flusso minimo fino a 900W/Kg a 0.3T. Il 50KHz è molto meglio, nel senso che perde meno potenza per Kg di materiale ma se viene usato a 80KHz...
                                    Più ci penso e più mi pare che Bearden e Naudine ci prendano in giro.
                                    Se il materiale è quello, per quelle potenze, cioè per le potenze indicate 3.5W assorbiti e 9 resi, la frequanza deve essere per forza molto più bassa. Direi proprio che quei nuclei sono inadatti. Ed il flusso? Il funzionamento consigliato è al massimo fino a 0.3T! Gli oscillogrammi di Bearden nel MEG paper indicano un T (Ciclo) di 25mS cioè 40 Khz. Ma se per caso andasse tutto a 50Hz? L'impiego di questo tipo di nuclei è premanentemente, come indicato dal costruttore, per impedenze di filto o nuclei per saldatrici.
                                    Sabato e domenica non so se posterò qualcosa, perchè non sono a lavoro. Ma se per caso dovessi ottenere qualche risultato interessante...

                                    Edited by Lowrence - 3/12/2004, 17:34

                                    Commenta


                                    • #48
                                      Certo che sono io ma mica mi offendo,anzi....magari insieme a te riusciamo a venirci fuori.
                                      Ho scritto quel documentino (con l'aiuto di Kingeagle e Roy webmaster del sito)in modo da poter raccogliere i vari indizzi dati da Bearden and company.Come hai ben detto tu la maggior parte dei discorsi sono traduzioni dal libro di Bearden o altri documenti (i riferimenti sono in basso),se avessimo capito il MEG non saremo ancora qui a rimpire il forum.Purtroppo certe inesatezze sono 'originali' di Bearden,altre mie...
                                      Penso comunque di aver ragruppato e selezionato i molti riferimanti che fa Bearden e che non tutti sono riusciti a trovare o capire.La soluzione del MEG e' ancora da venire e ancora nessuno ha ben chiare le idee.(vedo che pure tu che ti sei appassionato da poco,non hai trovato tutte le informazioni e che comunque molte cose le ignoravi.)
                                      Vedo comunque di darti alcune risposte:
                                      CITAZIONE
                                      Io non scriverei mai l'energia del flusso di un magnete. Non vi è energia nel flusso di un magnete, solo flusso magnetico costante

                                      Be' questa e' una traduzione di Bearden(se vedi e' virgolettato) e comunque non e' proprio una castronagine.Logico non si puo' parlare di energia dal flusso di un magnete, ma comunque il magnete al momento della sua magnetizzazione ha bisogno di energia. Il valore B/H e' un parametro del magnete permanente e si misura in kJ/m3(piu' potente/forza ha il magnete piu' il valore e' alto piu' energia serve per magnetizzarlo e piu' forza puo' esercitare).Comunque non voglio fare polemice e discussioni infinite sul lavoro,potenza energia .......e quindi lasciamo stare se sei d'accordo,meglio perdersi nel MEG che e' un po' piu interessante.
                                      CITAZIONE
                                      Poi nel circuito semplice della bobina la batteria e l'interruttore quando il contatto si apre non abbiamo corrente che esce dalla bobina, nessun elettronico di questo mondo potrebbe dire una cosa del genere, forse un fisico teorico? Non credo neppure lui. Poi non abbiamo uno sfasamento di tensione o corrente ma abbiamo un picco di inversione di FEM brusca ed un seguito di oscillazioni dovute al discorso vedi sopra e la fase tra corrente e tensione nel circuito passa da circa -90 a 90 gradi passando per zero finchè l'oscillazione non muore perchè l'energia che gli abbiamo fornito alimentando la bobina è finita dissipata in calore e onde radio.

                                      Be,come dici tu, esiste una certa energia immagazzinata nella bobina.Se ci mettiamo un condensatore in parallelo alla bobina in quel istante sicuramente non viene caricata dalla sola 'tensione'.Il discorso era per semplificare il tutto e dare una possibile interpretazione come il potenziale AB potesse dare un'aiuto per incrementare l'impulso d'energia immagazinato dalla bobina.Troppo semplificato?Dimmi se sbaglio.A quel tempo pensavo di dividere in due gli avvolgimenti (contrari) in modo da ricreare l'effetto AB identico a quello sperimantato.(il discorso che fai tu sulla fase e' giusto se l'interuttore e' alzato e non esiste nessun sfogo all'impulso della bobina)
                                      CITAZIONE
                                      Ma se il MEG di Bearden o di Naudin funzionano e producono COP>3.5 perchè loro usano nuclei microcristallini e non lamierini, vuol dire che un MEG che usa un nucleo diverso dissipa nel nucleo più di 3.5 volte l'energia che assorbe? Neppure per idea

                                      Be questa e' facile....il nucleo Metglass dovrebbe (non lo dico io ma Bearden) assorbire totalmente il campo B del magnete lasciando all'esterno il potenziale A un-curling.
                                      Per ora basta cosi aspetto la tua replica .Ciao

                                      P.S.Ricordati che non stiamo parlando di un trasformatore (le curve di cui parli si riferiscono al funzionamento come normale trasformatore e basta),noi dobbiamo avere per le mani un nucleo che possa creare un-curling di A.E' quello che riesce a rendere overunity il MEG,non il normale funzionamento da trasformatore.Il rendimento dell'intero gruppo e' molto basso (anche Bearden lo ribadisce) ma per ora e' questo l'unico nucleo adatto .Bye

                                      Edited by sandro-meg - 3/12/2004, 17:59

                                      Commenta


                                      • #49
                                        Sono sempre quì, mi hanno bloccato!
                                        Scusa ma quando leggo in cerca di dettagli che possano essere utili mi saltano all'occhio anche i batteri che si muovono sulla carta, ehm, sul display. Scusa anche se ho trascurato di considerare che era una traduzione di quel documento di Bearden dove qualcuno ha scritto e poi lui firmato. Insisto che lo stile di scrittura non è quello di un americano e le parole pur essendo in inglese non sono di uso comune e quindi molte cose sono quasi incomprensibili.
                                        Complimenti invece per la prima parte che è stata interpretata mgnificamente. Non tradotta ma interpretata perchè tanto male era scritta nel MEG paper...
                                        Insomma dopo tre giorni che sono in forum ho trattato male quasi tutti webmaster compreso. Bel successo!
                                        Abbiate pazienza, ma che ci posso fare sono così! Sopportatemi e se poi si risolve si a cena tutti insieme!
                                        Guardati i dubbi che ho aggiunto alla fine del precedente post. Ho scaricato dal sito della metglass il datasheet dei nuclei usati da voi e ho controllato.
                                        Può anche essere vero che un MEG è lontano dall'efficienza ma secondo me è una questione di scala di flusso di tensioni ecc...
                                        Questa faccenda mi ricorda molti anni fà quando gli esoterici dell HI-FI volevano a tutti i costi un amplificatore a triodo single ended ed il triodo doveva per forza essere una 300A altrimenti non funzionava o andava da fare schifo. La cosa più critica era il trasformatore di uscita, similitudine con il MEG. Ed il segreto c'era eccome se c'era mi ci volle una ricerca lunga un anno per scoprire cos'era ma poi ... arrivarono i transistors e nessuno si filò più gli amplificatori a triodi!
                                        Quelli dei motori/generatori magnetici mi hanno fatto perdere tempo oggi con un generatore... ma non mi funziona e non credo che funzioni, ma ora ho sabato e domenica davanti... non passate dalla Toscana, troppo pericoloso!
                                        Avete presente il Filadelfia Experiment?
                                        Ciao e buon fine settimana a tutti!

                                        Commenta


                                        • #50
                                          Tranquillo non mi arrabbio per niente,anzi spero che ti abbia chiarito le osservazioni che mi hai fatto (ti garbano le risposte ?),il forum deve essere costruttivo e i complimenti piacciano a tutti (ma le critiche o consigli/suggerimenti di come rendere il documento piu' chiaro e tecnico vanno ancora meglio,piu' gente si appassiona piu' probabilita' abbiamo di capire il funzionamento)
                                          Per quanto riguarda il nucleo,be la frequenza di lavoro usata da Naudin(intorno ai 20 Khz) non e' poi cosi' critica,come gia' detto il rendimento ottenuto (senza troppi raffinamenti) e' prossimo al 100% (le potenze in gioco erano comuque basse).
                                          Logicamente se saliamo di frequenza le perdite aumentano ma aumenta anche il contributo del potenziale A.E poi se ti guardi anche le correnti usate da Bearden (nucleo piu' grande,spire sul primario 40 e con frequenza sui 80 Khz )sono sui 117 mA (val.eff.) siamo con valori moooooolto bassi di B all'interno del nucleo.
                                          CITAZIONE
                                          Dunque, se il flusso magnetico generato dalla corrente nella bobina di eccitazione (qualsiasi delle due) non e ribadisco non deve disperdersi nello spazio ma rimanere contenuto nel nucleo, perchè diamine le bobine eccitatrici sono fatte quasi a spirale? Cioè a ciambella? Strette? Il punto di una bobina dove il flusso è costante è all'interno della medesima

                                          Qui hai perfettamente ragione e anchio ho gia' espresso dubbi ma....che ti devo di? E gli avvolgimenti ? Devono essere fatti in una certa maniera/verso ? E il campo B del magnete all'interno del nucleo deve essere switchato completamente nell'altro seminucleo o no?E l'accoppiamento magnete/nucleo quanto perfetto deve essere per non far perdere le linee di flusso......etc etc etc
                                          Prove,prove e ancora prove.....ma abbiamo come supporto che AB esiste ed e' provato e riconosciuto anche dalle scienza ufficiale anche se di difficile interpretazione.
                                          Gia' che vedo che hai molto esperienza,volevo chiederti un tuo parere se e' normale che nella configurazione del MEG di Naudin avevo un campo elettrico molto intenso.Con il classico tester ice (680r) ,bastava che inserivo uno dei due puntali per la misura della corrente,che la lancetta andava a fondo scala(con qualsiasi scala).In fondo con le correnti ridicole usate il campo em prodotto non doveva essere cosi' elevato.(elevate erano solo le tensioni sul secondario ,1000 Vpp e la frequenza sui 20 Khz).Normale?
                                          Ultima cosa per il generatore omopolare: non e' semplice riuscire a vedere qualcosa.La tensione prodotta e' bassisima e la maggior parte di essa va a farsi benedire per la resistenza sui contatti.Comunque sembra che esista realmente(Faraday....non era l'ultimo imbecille)anche se puo' essere spiegata (per i piu' maliziosi) dall'induzione stessa dei cavi/spazzole(campo magnetico rotante su cavi fermi).
                                          Ciao

                                          Commenta


                                          • #51
                                            Salve, piacere di conoscervi. Sono un nuovo utente e da qualche giorno seguo con immenso interesse il vostro materiale e discussioni. Vorrei chiedere se qualcuno di voi ha realizzato il progetto sweet-vta. Saluti J3n4.
                                            We are BORG: http://www.hitechfree.info

                                            Commenta


                                            • #52
                                              Ciao e benvenuto,
                                              niente da fare,non conosco nessuno che si e' cimentato nella impresa.
                                              Se vai a questo indirizzo trovi una corrispondenza recente di Bearden.
                                              Bye

                                              Commenta


                                              • #53
                                                Ummm... un vero peccato... sarebbe stato bello vedere una cella per acqua-fuel alimentarsi in quel modo... per non parlare del MEG... stando a quanto ho tradotto da quella specie di cronaca... le bobbine di quel "coso" diventerebbero fredde anzichè surriscaldarsi... mah... cmq visto che è qualcosa di cui il funzionamento è "sconosciuto", (strano che qualcuno inventi qualcosa che funzioni per qualche strano motivo secondo me quei due ci pigliano in giro, come si può inventare qualcosa di cui non se ne conoscono i principi?), secondo me la soluzione del MEG è proprio questa... Qualcosa dal funzionamento "invertito" potrebbe in qualche modo far scorrere l'energia nei poli opposti no? Quindi alimentando un MEG con quel "arnese" probabilmente ogni logica di funzionamento "tradizionale" dovrebbe risultarne sconvolta! Non vi pare? Che ne pensate? Saluti J3N4. :-)
                                                We are BORG: http://www.hitechfree.info

                                                Commenta


                                                • #54
                                                  Cmq, a parte i miei deliri... stiamo parlando di un aggeggio che fornisce un COP = 18... direi non male... specialmente perchè il tizio di cui allego il link alla fine del post, ne ha fatto uno.
                                                  Continuo a interessarmi... se domani ho il tempo necessario e tutto l'occorrente sotto mano penso che faccio qualche prova... Saluti J3n4.
                                                  Link
                                                  We are BORG: http://www.hitechfree.info

                                                  Commenta


                                                  • #55
                                                    Salve a tutti e ben venuto j3n4. Ho molto da raccantarvi degli esperimenti el fine settimana.
                                                    Ma andiamo per ordine, per Sandro, diciamo che la mia cafonaggine sta nel fatto che ho trascurato che avevi scritto che stavi traducendo gli scritti di Bearden e che le fesserie erano di Bearden e non tua, traduttor non porta pena, e me ne scuso di nuovo. A tal proposito torno a dire che il sito è molto ben fatto e che nonostante la scrittura strana e caotica del nostro Bearden hai fatto un buon lavoro. Ottimi sono gli esempi della spiegazione dell'effetto Aharonv Bohm, molto chiarificatori.
                                                    Per quel che riguarda invece l'genergia necessaria a magnetizzare il magnete esiste, ma non nelle dimensioni da te indicate. L'energia impiegata, p.es. nei magnetizzatori per magneti permanenti che usa una nota marca costruttrice di parti per auto si limita a pochi watt ora per lo più dispersi nell'ambiente sotto forma di correnti parassite e calore. In pratica si carica un condensatore a 500V 1000uF e tramite SCR si scarica in una bobina avvolta in un nucleo di ferro raffreddata ad acqua ed immersa in una espansione polare di magneti in terre rare. Poi mentre si estrae la bobina si inserisce il rotore in modo da non aprire il polo per non perdere la magnetizzazione. Il magnete ritiene una parte dell'energia che è quella che fornirà al momento della sua depolarizzazione. In pratica il magnete si comporta come un elettromagnete. Quando la tensione viene applicata non circola corrente. La corrente comincerà a circolare dopo qualche istante seguendo la famosa curva. Una volta raggiunto il massimo flusso l'energia non viene più accumulata e la VXI è solo potenza dissipata nella resistenza dell'avvolgimento che viene dissipata sottoforma di calore. Quando il circuito si apre, poniamo per semplicità su un carico resistivo, l'energia accumulata all'atto della carica viene riresa dalla bobina. Così si comporta pure il magnete. Quindi è da escludere, categoricamente che il MEG usi l'energia della scarica del magnete per funzionare. Il magnete del MEG probabilmente si scarica perchè viene invertito dai campi magnetici delle bobine di eccitazione. In un flusso magnetico continuo, costante non esiste energia, solo quella immagazinata all'atto della variazione iniziale da zero al valore di riferimento, e quella resa all'atto dello spengimento, meno il rendimento, naturalmente.

                                                    Per quanto riguarda il discorso della bobina e dell'interruttore volevo dire questo: Le bobine ideali non esistono. Se esistessero una volta applicata una V costante ai suoi capi queste assorbirebbero una I dipendente da T in proporzione al loro valore di L. Supponiamo di alimentare la bobina ideale tramite una resistenza R altrimenti essendo ideale la I tenderebbe all'infinito, invece caricando la bobina tramite una resistenza il tempo di carica sarà t=L/R. La bobina è ideale e quindi se aprissimo istantaneamente il circuito avremo un picco di tensione tendente all'infinito finchè l'energia accumulata non si è diffusa sottoforma di impulso EM (Tipo esplosione nucleare molto in piccolo). In una bobina reale, invece, pur avvenendo una cosa simile molta parte dell'energia viene rimbalzata nel condensatore formato dalle spire e dagli strati della bobina stessa convertendo l'energia invece che in un singolo picco in una serie di oscillazioni di tensione e di corrente con frequenza uguale alla frequenza di risonanda parallelo di un a bobina ideale del valore L della nostra bobina reale con in parallelo un condensatore di valore equivalente a quello formato dalla costruzione della bobina stessa. In pratica non si possono costruire bobine ideali, ma solo molto prossime, quelle con poche spire, avvolte in aria con filo di grossa sezione, molto lontane da quelle da noi utilizzate. Il condensatore non ce lo metto io, ma nasce quando avvolgiamo la bobina ed il dielettrico è l'isolante del filo, l'isolante tra gli strati e l'aria che riveste il tutto, oppure la cera o le resine se impregnamo la bobina.

                                                    La tua idea iniziale di dividere gli avvolgimenti in due è buona. Nessuno lo fà perchè il rame e l'avvolgimento commercialmente costa di più che un semiconduttore in più. Ma ho dei dubbi legati ai picchi di tensione che forse (?) a noi servono per arrivare all'effetto MEG o a questo punto potremmo parlare di effetto Bearden. Non credo possiamo legalmente parlare di effetto Aronov Bohm perchè ho avuto modo di leggere qualcosa di più e non mi pare ci incastri proprio niente con il MEG. Ma di questo ne parlerò più avanti.

                                                    Come dicevo, Bearden non la racconta giusta, non so perchè, ma ho letto anche la sua ultima lettera che ha confermato tutte le perplessità che aveva prima. Dunque se vogliamo ottenere un dispositivo qualunque che fornisca energia, dobbiamo fare in modo da non buttare via energia in tutti i modi possibili. Quindi se usiamo un nucleo che converte in calore l'energia che vogliamo raccogliere... quell'energia non la raccoglieremo mai!
                                                    1) Tutti i nuclei chiusi in ferro mantengono al loro interno un flusso magnetico (che noi forniamo) dipendentemente dall'entità del flusso stesso. Per la legge sulla conservazione dell'energia le linee di forza del campo magnetico, cioè il flusso passerà dove troverà meno resistenza. Il nucleo in questione, di qualsiasi tipo sia, smetterà di condurre il flusso magnetico quando la maggiore parte dei domini di Waiss si saranno orientati per il verso del vettore flusso, e solo dopo questo il flusso comincierà ad uscire dal nucleo in metallo. Più permeabile è il nucleo maggiore flusso passerà all'interno prima di avere la sua saturazione, ripeto, sia esso in ferrite, in ferro al Si, in permalloy, o qualsiasi altra cosa.
                                                    2) Diversa cosa è l'isteresi magnetica del materiale. Un nucleo in fero al cobalto è molto permeabile, molto di più di qualsiasi altro nucleo anche in permalloy, provare per credere. Il problema, è che quando andiamo ad invertire il campo magnetico il flusso non ne vorrà sapere di invertirsi perchè il nucleo rimane polarizzato. Quindi dovremmo fornire molta energia se vogliamo usare un nucleo di quel tipo con bobine alimentate da corrente alternata. Il nucleo trasformerà tutta l'energia in calore ed addio rendimento.
                                                    3) Alle frequenze usate per il MEG, o meglio, quelle presunte da Bearden o da Naudin, i nuclei in ferro assorbono molta energia, tanta, troppa, e la trasformano in calore. Inoltre lasciano uscire dal nucleo il campo magnetico come se il nucleo stesso non ci fosse. Lo so che il MEG non è un trasformatore, ma contrariamente a quello che Bearden vuol farci intendere, la fisica non è esoterismo, è vero che molto ha da essere scoperto, ma quello che fino ad ora è stato dimostrato ed è dimostrabile in laboratorio con semplici apparati non cambia se scopriamo l'esistenza dei Bosoni, i trasformatori per impieghi audio, che devono lavorare con basse distorsioni e larga banda di frequenza sono avvolti in ferro per avere un nucleo alle basse frequenze ma hanno anche bobine intercalate, per recuperare i flussi dispersi e per avere un buon accoppiamento a frequenze fino a 20Kz, dove se mettiamo il nucleo o lo togliamo il discorso cambia poco. Quindi a 40Khz o più quei nuclei, pur essendo ottimi a frequenze moooolto più basse o per correnti continue, non funzionano. Ecco perchè appaiono i fenomeni di flussi dispersi e le onde EM che disturbano ogni cosa.

                                                    Ritorno a ribadire come dicevo all'inizio del mio interesse che fiuto qualcosa di interessante in tutto il dicorso ma continuo a credere che tutte le informazioni o quasi diffuse da Bearden, da Naudin o da Sweet siano errate.
                                                    Perchè? Non lo so. Ma posso solo fare delle ipotesi, queste:
                                                    1) I personaggi in questione hanno visto un prototipo di quello che chiamiamo MEG che funzionava, gli è stato spiegato come funzionava, ma non hanno capito bene e sono queste informazioni quelle che diffondono.
                                                    2) Chi scrive le lettere di Bearden e tutto il resto non è Americano, sostenendo che Bearden è Americano. Risultato Bearden scoprì qualcosa a caso e ora altri stanno cercando di sfruttare la sua scoperta ma non gli riesce e non sanno perchè.
                                                    3) Bearden, Naudin ecc... si dievertono come matti a prenderdi in giro.

                                                    Vorrei discutere con voi questi argomenti ed avere più opinioni possibili al riguardo. Ripeto, credo che qualcosa di serio dietro a tutto ci possa essere, non sto confutando le teorie di Aronov Bohm che mi sembrano accettabili, ma dopo averle guardate bene (Sabato e domenica) non ho trovato nulla che conforti le tesi di Bearden o di altri. Ho letto le tesi di alcuni studenti di fisica sull'argomento e non mi pare che la teoria, nè delle nuove scoperte nè di quelle antiche, sia da interpretare come viene interpretata da Bearden o dagli altri. Anche la lettera di Bearden in risposta alle critiche mosse da altri, pubblicata recentemente, non oppone argomenti validi alle critiche. Quando Bearden viene messo ai ferri corti lui si trincera dietro la complessità dell'argomento e rimanda tutti a leggersi questo e quello e dice che la fisica attuale non tiene di conto delle scoperte della fisica quantistica moderna. In base alla fisica quantistica moderna, non c'è un solo esperimento che si possa ricondurre al MEG così come descritto da Bearden, l'effetto Aronov Bohm non è un effetto ma è una teoria, molto interessante, dimostrabile e dimostrata ma nulla ha a che fare con il MEG in nessuno dei suoi punti. Quindi, questo mi rimanda alle conclusioni sopra esposte. Nessuno degli scenziati passati e nessuno dei presenti ritengo siano degli imbecilli, purtroppo la razza è umana e la carne è debole, tutti possiamo sbagliare e non necessariamente in tutto. Un piccolo errore di interpretazione di costruzione o gestione di un esperimento può portare a delle conclusioni spaventosamente errate.

                                                    Per i cavi del 680R, (bel tester, ne ho avuti due negli anni 70), è sensibile ai campi EM ed è quello di cui tu ti trovi in presenza. Energia radiata dal tuo MEG che si infila dentro il tester passando attraverso i ciruiti ed anche il tester stesso che è totalmente in plastica. I diodi di protezione della bobina dell'ago fanno il resto. Succedeva anche in sala radio con il trasmettitore OC marittimo, ed anche senza puntali!

                                                    Conclusione, per ora, gli esperimenti li descriverò più tardi perchè ora ho da fare, io continuo a credere che qualcosa sia possibile, che ricavare energia da qualcosa usando i campi magnetici sia possibile, per assurdo comprimendo o espandendo il tempo, o ricavandola dall'espansione dell'universo, o dal continuum spaziotemporale, ma occorre usare nozioni scentifiche, tecniche e tecnologiche reali, scartando tutte le mistificazioni esoteriche. Mi farebbe piacere essere in molti a fare esperimenti e condividere i risultati, per questo sto diffondendo anche tra gli amici la presenza in rete di questo forum, anche per invogliarli a fare delle prove, più siamo più probabilità si ha di vincere al superenalotto... ehm di trovare un risultato!
                                                    Ciao per ora.

                                                    Edited by Lowrence - 6/12/2004, 11:23

                                                    Commenta


                                                    • #56
                                                      Hehehehehe grazie Lowrence, in effetti hai centrato le mie perplessità... non le avevo palesate perchè avevo la timidezza del nuovo arrivato :-) Cmq torno al ragionamento che hai fatto tu: Stranamente sia Bearden che Naudine hanno avuto a che fare con gli stessi esperimenti e inspiegabilmente entrambe sono riusciti a far funzionare le teorie del dottor sweet... è strano o no? Mah... io torno a ragionare sul VTA che secondo me se funzionasse potrebbe essere la prova che le loro teorie bizzare possano in qualche modo funzionare a prescindere dalla fisica ufficiale.
                                                      Saluti
                                                      J3n4.
                                                      We are BORG: http://www.hitechfree.info

                                                      Commenta


                                                      • #57
                                                        He he he! He! Quì furbizia ci cova!(?) Speriamo! Io spero sia furbiza, perchè se è così prima o poi il mistero del MEG lo troviamo. Se invece, è una burla poveri noi!
                                                        A quanto do la burla e quanto la furbizia? Non ve lo dico!
                                                        Quello che vi dico è il risultato delle prove di sabato e domenica.
                                                        1) Un magnete al neodimio si comporta come una spira chiusa normale al campo magnetico che lo percorre. Risultato o il campo è costante o non si parla di rendimento. Voglio dire o il magnete gira generando un campo magnetico variabile perchè fisicamente gira (generatore normale) oppure si oppone con tutte le sue forze di spira chiusa, tanto più grande quanto più grande è il magnete, a qualunque variazione di flusso.
                                                        Ho fatto questa prova: Ho preso due seminuclei in ferrite di un trasformatore EHT di un televisore bello grosso. Ho avvolto una bobina di filo da 1.2 mm di diametro. 40 spire in totale. Ho infilato la bobina nella parte rotonda del nucleo e lo ho chiuso. Ho collegato un mosfet tosto e ho alimentato con 12V provenienti da un filtro a doppio pi greco da 15A, un condensatore elettrolitico da 15000uF 40V con in parallelo un condensatore ad alto assorbimento di transienti, di quelli da inverter per intendersi, da 1uF 400V seguiti da un altro filtro per alimentatori switching di quelli a doppia bobina contrapposta su nucleo in ferrite. Risultato disturbi sull'alimentatore stabilizzato: Inesistenti. Campo EM irradiato dai cavi di alimentazione nessuno, in nessuna condizione. Ho eccitato il gate del mosfet con un generatore programmabile ed ho guardato cosa avveniva sulla bobina. Sul fronte di apertura del MOS si verificavano i soliti picchi di extratensione. Frequenza di risonanza della bobina circa 8KHz. E indovinate il picco di extratensioni in apertura fino a quanto arrivava? 1150V!
                                                        Ma nessun segno degli overshoot sotto la tensione negativa. Tutti bypassati dal diodo di freeweeling contenuto nel MOS. Potenza consumata irrilevante. Pochi milliampere su una vasta gamma di prequenza quasi nulla alla frequenza di risonanza.
                                                        2) Solito sistema ma con due pastiglie magnetiche al neodimio messe in serie sul nucleo. Due per compensare il gap del nucleo, messe correttamente, in modo da avere un flusso costante. Riaccendo il sistema. Le forme d'onda sul solenoide sono diventate sinusoidi a quasi tutte le frequenze e l'energia assorbita anche alla frequenza di risonanza è stata di circa 1.5W. I picchi sono spariti e niente overshoots niente effetto Lenz. Sia in un verso che nell'altro (Ribaltando le polarità dei magneti). Ergo, i magneti al neodimio assorbono tutto quello che si può!
                                                        3) Un elettromagnete su nucleo in ferro al silicio si comporta:
                                                        a) Come un ramo del trasformatore sovrapponendo le tensioni indotte dalle altre bobine.
                                                        b) Come un magnete al neodimio se si riveste il nucleo con un foglio di rame saldato tipo spira chiusa. In questo caso soltanto piccolissime variazioni si notano sull'alimentazione dell'elettromagnete. Che scompaiono se si riveste anche l'esterno del solito foglio di rame.

                                                        Tutto questo mi ha convinto che i magneti metallici non sono adatti a far nulla in una applicazione dove il campo magnetico deve variare. Non nel caso degli altoparlanti perchè il flusso deve rimanere costante e muoversi la bobina del cono. Non nei motori e nemmeno nei generatori ecc...
                                                        Ma nel MEG? Secondo me non funziona con magneti metallici.

                                                        Ora sto recuperando un nucleo nanocristallino tipo quello che avete usato voi ma chiuso. Il problema è il magnete ceramico che non so come fare a tagliare. Qualcuno ha idea? Mole diamantate escluse!

                                                        Per ciò che riguarda il VTA, le mie perplessità salgono altre, ho riletto la pagina web che è proposta da j3n4 ed è ancora più piena di cose strane di quella di Bearden. Comunque, a mente aperta (molto aperta), si possono riscontrare molte similitudini con il MEG. La cosa che mi sconcerta di più è il magnete che nel MEG è magnetico mentre Sweet lo demagnetizza. Non potrebbe essere nel magnete il segreto? Cioè nella struttura cristallina del magnete piuttosto che nel fatto che sia magnetico? Beninteso che non condivido nulla della procedura di smagnetizzazione che memorizza la frequenza di oscillazione ecc... Forse in mezzo a questa tonnellata di balle l'unica verità stia nel materiale del nucleo e nel comportamento dei domini di Waiss?
                                                        Cosa mi dite? A parte di scrivere meno.
                                                        Ciao!

                                                        Commenta


                                                        • #58
                                                          Ecco appunto! Secondo me le similitudini tra lo sweet-vas e il MEG sono molte! e non ci vuole una mente tanto aperta a dedurre che la lampadina che si potrebbe essere accesa nel cervello di bearden e naudine sia stato proprio lo strano comportamento in laboratorio dello sweet-vas... come avrai notato bearden ha pubblicato un trattato su questo device e a quanto pare oltre a lui e naudine anche quel tizio che vi ho linkato ci è riuscito... correggetemi se sbaglio ma il meg oltre a quei due è riuscito a qualcun'altro? Secondo me far funzionare quel coso significa andare direttamente al nocciolo del MEG. Questo è quello che mi frulla per la testa da qualche giorno. Senza considerare che la performance di questo coso mi sembra comunque molto alta!
                                                          Perchè non ci fate un pensierino pure voi?
                                                          Saluti
                                                          J3n4.
                                                          We are BORG: http://www.hitechfree.info

                                                          Commenta


                                                          • #59
                                                            Ah! A proposito!
                                                            Lowrence hai scritto:
                                                            Frequenza di risonanza della bobina circa 8KHz. E indovinate il picco di extratensioni in apertura fino a quanto arrivava? 1150V!

                                                            Ma quanti Ampere sfogava in uscita? Secondo me è + importante questo rispetto alla tensione... ti pare?

                                                            Saluti
                                                            J3n4.
                                                            We are BORG: http://www.hitechfree.info

                                                            Commenta


                                                            • #60
                                                              CITAZIONE (j3n4 @ 6/12/2004, 16:32)
                                                              Ah! A proposito!
                                                              Lowrence hai scritto:
                                                              Frequenza di risonanza della bobina circa 8KHz. E indovinate il picco di extratensioni in apertura fino a quanto arrivava? 1150V!  

                                                              Ma quanti Ampere sfogava in uscita? Secondo me è + importante questo rispetto alla tensione... ti pare?

                                                              Saluti
                                                              J3n4.

                                                              Calma, calma, il picco di 1150 volt si ha solo per qualche microsecondo e senza nessun carico da nessuna parte, a semplice dimostrazione della bontà del Q della bobina e del cricuito. Un nucleo saturo, una spira in corto o qualche altro assorbimento avrebbe impedito dei valori così alti di tensione. Quindi parlavo solo di tensione misurata su un oscilloscopio HP a memoria digitale con una sonda 100:1 ad alta impedenza per alta tensione. Toccando il filo della bobina con un dito la tensione sparisce. Ma è comunque significativo raggiungere livelli di tensione così alti. Purtroppo si dovrebbero avere anche degli overshoots negativi, ma non si hanno a causa del diodo in parallelo al MOS interno, per protezione. Non esistono che io sappia dispositivi a semiconduttore che resistano a certe tensioni inverse.
                                                              Le uniche sono le valvole a causa del loro funzionamento e anche della loro tostezza, ma fare un circuito mega a valvole... Forse, facendone uno da 10KW avanza potenza anche per i filamenti...

                                                              Una delle tante prove che ho fatto ho usato anche un relay, ma non lo fate sapere in giro!
                                                              Gli overshoot sono diventati poderosi e di entrambi i segni. 3000Vptp. Con soli 12V di alimentazione. Ma la frequenza... hai, hai, hai!

                                                              Ditemi che sbaglio ma il segreto di tutto secondo me è il nucleo magnetico, cioè il cristallo di cui è fatto ed i fenomeni di svuotamento... lo dico? O non lo dico? spazio temporale! Insomma facciamo scappare tutti i bosoni da lì dentro, rallentiamo l'espansione cosmica e recuperiamo l'energia sottoforma elettromagnetica. ..........Buoni con la frutta marcia..... era solo un'idea!

                                                              Edited by Lowrence - 6/12/2004, 17:16

                                                              Commenta

                                                              Attendi un attimo...
                                                              X