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Parallel Path & MEG

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  • Parallel Path & MEG

    A pag. 46 di Nexus dic/gen'04 è riportato:
    "Ma forse il più grande segreto commerciale ....è che i circuiti di ingresso ed uscita devono essere chiusi in serie. La rivelazione di questa tecnica equivale a gettare nel pubblico dominio la metodologia di base del MEG."
    Da quello che ho capito sembra che l'impulso debba essere mandato alle bobine col carico 'staccato', quindi 'staccare' l'ingresso e chiudere verso carico. Altrimenti, l'articolo prosegue, l'effetto è quello di un comune trasformatore.
    Spero di esservi stato di aiuto, e che funzioni!

  • #2
    Ma potrebbe essere... bisogna provarlo..


    MI è venutà una curiosita qualcuno sa se il Meg ( anche con quelli con cop < 1 ) crea una zona che scherma il campo magnetico !



    Voi conoscete materiali capaci di schermare il campo magnetico ?

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    • #3
      Quelli Paramagnetici, come alluminio,bismuto e grafite per es., solo che lo schermano in parte.

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      • #4
        Per Enoch72
        Si parla di SCHERMARE non di PROPAGARE.
        Non devono essere dia/paramegnetici ma MAGETICI.
        Vai a vedere cosa ho risposto nella sezione "Brevetto di Bearden" pochi minuti fa.
        Ciao
        Fare si può! Volerlo dipende da te.

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        Piano cottura induzione: consumo energia 65...70% in meno rispetto uno a gas! Pure a costi doppi dell'elettricità fa risparmiare, almeno 30%! Contrariamente a quanto si dice si può usare con contratti 3 kW, perfino se sprovvisto di limitazione.
        Gas 100% fossile, elettricità 30...100% rinnovabile. Transizione ecologica? Passa all'induzione!

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        • #5
          Ciao Enoch
          hai ragione(o quasi....) ed e' per questo che dobbiamo modificare il controllore per l'uscita(schema a blocchi gia' pubblicato).
          Il problema attuale pero',e' quello che non riusciamo a vedere l'effetto AB (almeno sulle bobine di controllo)
          Quindi finche non risolviamo quel problema,e' inutile modificare il controllore.
          Ciao

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          • #6
            Sono d'accordo con enoch72 : di sicuro gli autori non hanno voluto sbandierare i dettagli dell'invenzione perche' altrimenti avrebbero reso vani i frutti delle loro fatiche le quali vanno sempre ripagate anche economicamente.
            E' certo quindi che sono state volutamente omesse determinate formule chiave o condizioni per il corretto funzionamento sebbene la teoria del fenomeno li abbia preceduti di parecchi anni.

            Quello che dice enoch72 potrebbe essere possibile : una sorta di carica durante l'azione di attuatore e di scarica durante la disconnessione d'attuatore e riconnessione di carico e cosi' via' ma non e' detto che il tutto non funzioni anche in condizioni permanenti di connessioni fisiche.

            Quello che davvero importa , secondo me , e' che affinche' si abbia overunity occorre che l'induttanza non sia costante ma vari lungo i semiperiodi d'attuatore.

            Secondo me la chiave di tutto e' far lavorare nei tratti di non linearita' la curva caratteristica magnetica del nucleo. Questo lo si ottiene solo polarizzando magneticamente il nucleo in un ben preciso punto di lavoro nell'intorno del quale la permeabilita' magnetica varia di molto ; nelle vostre esperienze non vorrei che il nucleo venisse fatto funzionare nei tratti simil-lineari della caratteristica perche' in quel caso la permeabilita' magnetica sarebbe pseudocostante.

            Ogni nucleo ferromagnetico ha la sua curva caratteristica e affinche' il sistema restituita una permeabilita' variabile con i semiperiodi occorre un ben preciso valore di campo magnetico del magnete permanente per fissare il punto di lavoro nei tratti di estrema non linearita' : quindi ogni nucleo richiede uno specifico magnete permanente studiato e calcolato ad hoc per lavorare in zona non lineare al di fuori della quale si ha il solito comportamento di underunity.

            Maury

            Edited by maurjzjo - 27/12/2003, 01:39

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            • #7
              Quello che penso sia importante per il corretto funzionamento della tencnologia ParallelPath ( e MEG visto che sono praticamente uguali) è che il campo magnetico della bobina d'ingresso debba avere la stessa intensità di quello prodotto dal magnete in modo da 'risucchiare' tutto il flusso da un lato.
              Valori +piccoli non faranno deviare il flusso tutto da una parte, valori +grossi di corrente creeranno un flusso aggiuntivo che si suddividerà equamente per entrambi i percorsi (normale trasformatore).

              Per quanto riguarda il nucleo è importante che non raggiunga mai la saturazione, ma questa è cosa già nota.
              Molto importante è che la curva di magnetizzazione-demagnetizzazione del nucleo abbia meno isteresi possibile altrimenti si avrebbero perdite di efficienza.

              Molte di queste cose sono spiegate nell'articolo di NEXUS. Non per fare pubblicità a questa rivista, ma penso che valga la pena di leggere almeno questo, in quanto mi ha illuminato al proposito.
              (tradotto trà l'altro da uno scritto di Tim Hartwood che penso qualcuno di noi conoscerà gi&agrave
              Per ora non sono ancora in grado di fare nessuna sperimentazione.
              Buone vacanze e buon lavoro....

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              • #8
                Visto che oggi mi sono alzato presto e con ancora in testa queste balzane idee ho usdato un programma di di simulazione per replicare l'effetto PP.
                L'immagine allegata è eloquente al riguardo.
                Il magnete centrale simula una bobina.
                Un ulteriore punto a favore di questa configurazione (2 magneti permanenti ) è che, a differenza del MEG, riesca a spostare + flusso (flusso somma = '3'), quindi l'output dovrebbe essere maggiore.
                Inoltre con la sola bobina centrale si potrebbe controllare il flusso in entrambe le direzioni semplicemente cambiando la polarità.
                Per l'individuazione e la taratura ottimale dell'intensità della corrente in entrata basterà vedere quando il lato si 'prosciuga' cioè, quando la forza attrattiva sarà minima.
                Se si tenterà di estrarre energia con delle bobine laterali prima dello spostamento del flusso da una sola parte il campo magnetico indotto dalle bobine di output annullerà l'effetto PP, annullando qualsiasi effetto overunity.
                PS: il programma usato per la simuazione è il ViziMag, versione prova.

                Edited by Enoch72 - 27/12/2003, 08:32

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                • #9
                  Per favore leggete bene tutti i post e il sito di progettoMeg.
                  Abbiamo gia' discusso del parallel path,non c'entra NULLA col MEG anche se lo schema e' identico.
                  Il parallel path e' una cagat... non puo' funzionare e non ho voglia di riscrivere sempre le medesime cose ogni volta che qualcuno entra nel forum.
                  Il parallel path si scontra con la base della elettronica e non ha nessuna base scientifica.Le linee di forza dei magneti non si possono paragonare all'acqua....
                  Ciao
                  P.S.Scusate se sono stato brusco ma sinceramente sono stufo di dire sempre le medesime cose senza progredire in qualcosa di costruttivo, bastasse che chi posta si legga i vari thread e il sito base su cui si basa questo forum per non dover riscrivere sempre le stesse cose.

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                  • #10
                    Per Sandro-meg. Introdurre un traferro e cercare di variare la riluttanza del circuito magnetico potrebbe essere possibile. So che sembra una domanda banale e fuori luogo ma mi sarebbe di aiuto sapere in che modo si puo farlo.

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                    • #11
                      x freefly01
                      Per traferrare puoi usare dei pezzetti di carta nel punto di unione dei nuclei.
                      Non e' molto professionale ma funziona.
                      X variare il traferro -> piu' pezzetti sovrapposti.
                      Ciao
                      Fare si può! Volerlo dipende da te.

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                      • #12
                        Grazie per il suggerimento. Ma secondo te e' possibile trovare un sistema per variare la riluttanza rapidamente, elettronicamente, magari usando le particolarita' di qualche materiale. Ciao

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                        • #13
                          Re
                          Credo proprio di si.
                          E qui ti "lascio" perche' non ho mai avuto occasione di approfondire l'argomento.

                          ..Ogni giorno la mia conoscenza cresce..eppure mi accorgo che anche la mia ignoranza cresce (in maniera quadratica)... sara' perche prendo "conoscenza"...della mia ignoranza?....o perche' tutto intorno si evolve piu' rapidamente di quanto io possa fare..???????

                          Ciao
                          Fare si può! Volerlo dipende da te.

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                          • #14
                            Sono contento che per te la crescita si quadratica! A me va anche peggio(cubica o piu')! Comunque non puoi proprio aggiungere altro? Cosa pensi se al posto della carta si interpone un cristallo piezoelettrico? Ciao

                            Commenta


                            • #15
                              Come dice un mio collega "I'm sorry".
                              Gia' sparo cavolate a ruota libera sul quel che so (<- parolone!) figuriamoci su quel che ignoro elevato alla 106.
                              Cmque se vedo qcosa faccio sapere
                              Mi spiace
                              Ciao
                              Fare si può! Volerlo dipende da te.

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                              • #16
                                QUOTE (freefly01 @ 27/12/2003, 12:35)
                                ..................e' possibile trovare un sistema per variare la riluttanza rapidamente, elettronicamente, magari usando le particolarita' di qualche materiale. Ciao



                                E' quello che nel meg avviene o dovrebbe avvenire ovvero la variazione della permeabilita' magnetica e quindi della riluttanza del nucleo magnetico.

                                Quando il punto di lavoro e' correttamente centrato , la permeabilita' magnetica varia ed essendo la riluttanza magnetica una specie di permeabilita' specifica (in realta' nella misura del reciproco della permeabilita') , se varia la permeabilita' varia anche la riluttanza automaticamente ed elettronicamente e non occorrono quindi mezzi supplementari per modularla.

                                Secondo me il criterio dovrebbe essere che per ogni nucleo magnetico che si e' riusciti a reperire occorrerebbe dimensionare con precisione il campo magnetico prodotto dal magnete permanente affinche' avvenga la corretta polarizzazione magnetica del nucleo e quindi l'esatto posizionamento del punto di lavoro lungo la caratteristica magnetica del nucleo.


                                Maury



                                Edited by maurjzjo - 27/12/2003, 13:04

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                                • #17
                                  Aquistando questi particolari nuclei per il MEG non danno a corredo anche i grafici delle curve caratteristiche in modo da poter dimensionare correttamente il magnete permanente? E se in questo modo non si riesce ad avere la variazione della permeabilita' del nucleo non si puo' ottenere secondo te tale variazione inserendo un traferro e modificandone la geometria? Ciao

                                  Commenta


                                  • #18
                                    QUOTE

                                    Aquistando questi particolari nuclei per il MEG non danno a corredo anche i grafici delle curve caratteristiche in modo da poter dimensionare correttamente il magnete permanente?



                                    Generalmente le ditte specializzate forniscono i datasheets dei nuclei magnetici , quindi non dovrebbe essere un problema reperirli.
                                    Se conosci la sigla del nucleo a tue mani non dovrebbe essere un problema reperire le curve su internet.

                                    QUOTE

                                    E se in questo modo non si riesce ad avere la variazione della permeabilita' del nucleo non si puo' ottenere secondo te tale variazione inserendo un traferro e modificandone la geometria? Ciao


                                    Se con R indichiamo la riluttanza magnetica :

                                    R = L / (u S)

                                    L lunghezza del tronco di nucleo magnetico ;
                                    S sezione del tronco di nucleo magnetico ;
                                    u permeabilita' magnetica.

                                    Come vedi per variare la riluttanza puoi intervenire su 3 soli parametri dei quali due geometrici ed uno magnetico.
                                    Intervenire sui parametri geometrici e' scomodo perche' introdurresti delle limitazioni legate alla velocita' di commutazione.
                                    Il metodo piu' spontaneo e naturale e' modificare la permeabilita' magnetica e cio' puo' avvenire in maniera naturale sfruttando la curva B-H caratteristica del nucleo ; se , grazie agli attuatori , si fa variare il campo H in un punto conveniente della curva , il salto di permeabilita' potrebbe essere tale da compensare le perdite dissipative ed introdurre overunity .

                                    Generalmente la curva che descrive la variazione della permeabilita' magnetica al variare del campo magnetico ricorda una gaussiana e cioe' una classica curva a campana rovesciata.

                                    Maury

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                                    • #19
                                      QUOTE (sandro-meg @ 27/12/2003, 11:30)
                                      Per favore leggete bene tutti i post e il sito di progettoMeg.
                                      Abbiamo gia' discusso del parallel path,non c'entra NULLA col MEG anche se lo schema e' identico.
                                      Il parallel path e' una cagat... non puo' funzionare e non ho voglia di riscrivere sempre le medesime cose ogni volta che qualcuno entra nel forum.
                                      Il parallel path si scontra con la base della elettronica e non ha nessuna base scientifica.Le linee di forza dei magneti non si possono paragonare all'acqua....
                                      Ciao
                                      P.S.Scusate se sono stato brusco ma sinceramente sono stufo di dire sempre le medesime cose senza progredire in qualcosa di costruttivo, bastasse che chi posta si legga i vari thread e il sito base su cui si basa questo forum per non dover riscrivere sempre le stesse cose.

                                      A me sembra che la teoria base del Parallel-Path sia corretta.

                                      Prima di dire che non funzioni io la proverei (probabilmente dopo le vacanze farò qualche esperimento a proposito).

                                      Sono andato a vedere velocemente i post precedenti ed il sito e non mi sembra che qualcuno abbia provato a replicarla, o mi sbaglio ?

                                      Sulla base dei dati sperimentali fino ad ora potrei dire che anche la teoria del MEG sia una ......, non ti sembra ?

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                                      • #20
                                        Vai sul seguente Thread
                                        http://www.forumcommunity.net/index.php?ac...7167525ae&c=627
                                        ciao

                                        P.S. ricorda che B effettivamente radoppia ma la sua variazione e' sempre esattamente uguale al B che vai a crearti col le bobine di controllo.Inoltre una cosa e' la magneto-statica altra e' quella dinamica...
                                        Il trasformatore e'una macchina quanto piu' complessa di quanto possa apparire superficialmente.
                                        Con questo ho chiuso con PP

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                                        • #21
                                          Ciao
                                          prova a variare la riluttanza mettendo un pezzo di ferrite preferibilmente torroidale che fai saturare a sua volta con una bobina, ci sono esempi sul web lo chiamano MAGNETIC GATE.
                                          In pratica si puo realizzare un transistor magnetico

                                          ciao

                                          Commenta


                                          • #22
                                            Ciao abc e grazie per l'aiuto. Anche io pensavo a qualcosa del genere e mi chiedevo se non fosse il caso di variare il disegno del MEG(dato che cosi' come e' stato fornito da quel "furbone" di Baerden non sembra funzionare)introducendo due transistor magnetici al posto delle bobine attuatrici. Come dice Maurjzjo le bobine attuatrici del Meg in effetti dovrebbero funzionare in questo modo(ma non lo fanno). E' possibile che si ottengano risultati piu' interessanti se si fa lavorare il nucleo del MEG in una zona lontano dalla saturazione e creare due zone concentrate di discontinuita' nelle quali (scegliendo due fettine di materiale magnetico con caratteristiche idonee e diverse da quelle del nucleo principale)il valore del campo prodotto dal magnete permanente sia prossimo al valore di saturazione. Inoltre oltre alle caratteristiche magnetiche si avrebbe la possibilita' di variare anche la geometria di queste due zone e far si che sia sufficente un piccolo contributo(in termini di campo magnetico fornito con gli attuatori) per portarle alla saturazione.

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