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Aiuto comprensione batterie al piombo e desolfatazione

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  • Aiuto comprensione batterie al piombo e desolfatazione

    Ciao a tutti!
    come da titolo chiedo gentili delucidazioni in merito alla procedura di desolfatazione e su come interpretare correttamente il comportamento di una batteria al piombo
    Come mio solito prediligo un unico post più lungo che farne a cascata ma corti spero di riuscire ad esplicare il filo logico che ho in mente XD

    Premessa: so che queste procedure avrei dovuto farle PRIMA di usarle, ma la necessità di iniziare ad usare l'impianto era, mio malgrado, prioritaria
    DESOLFATAZIONE e tensione floating

    1) la parte evidenziata la posso alzare facendo leva con una piattina? sotto suppongo che troverò i tappi. Essendo entrambe vecchie ed usate vorrei controllare il livello dell'elettrolita e nel caso aggiungere acqua distillata (ho letto che deve arrivare "a filo" con le piastre ma non superarle, corretto?).
    Nell'effettuare questa operazione, oltre alle precauzioni standard (guanti occhiali tuta da lavoro) devo fare qualche altra operazione preliminare? esempio farle scaricare...è la prima volta che apro una batteria e so che con gli acidi non si scherza, la sicurezza al primo posto.

    2) Qual'è la corretta tensione di floating del pannello?
    di default è 13,8v, ma questa tensione dovrebbe essere quella a riposo e non in uso ciclico.
    Ho letto che oltre i 14,4v (o 14,7v ??) inizia la fase di equalizzazione, con conseguente ebollizione dell'elettrolita, fenomeno "positivo" dal momento che scioglie i cristalli di zolfo, recuperando di fatto capacità in Ah.
    Considerato che la fase di ebollizione è delicata per i gas che si sprigionano (non ho compreso se le batterie hanno degli "sfiati" di sicurezza o andrebbero portate a queste tensioni solo con i tappi aperti ), e che non andrebbero tenute a queste tensioni per più di due o tre ore (anche se in merito se non erro il tempo limitato è per tensioni oltre i 15v)....
    Una tensione di 14,4v o 14,3v può andare bene?

    3) non avendo caricabatterie professionali, una desolfatazione molto artigianale e basica si potrebbe fare alzando la tensione di floating del pannello dal regolatore di carica? ovviamente avendo cognizione delle esatte tensioni da impostare e dopo aver fatto controllo elettrolita. Il tutto avverrebbe in luogo con ventilatore acceso

    Ho visto che esistono desolfatatori basici da tenere sempre attaccati alle batterie e senza bisogno di alimentazione esterna, ma pare che non vadano bene se la batteria è collegata al regolatore



    DOD

    --> La reale capacità di una batteria viene calcolata in relazione al tempo in cui la si scarica.
    -->Una batteria con capacità nominale di 100Ah ne potrà erogare, a prescindere dal punto sopra, circa il 70%, quindi 70Ah, per sua naturale costituzione

    1) Se la prima affermazione la dò per giusta, la seconda è sempre vera?
    ESEMPIO: se la batteria da 100Ah la scarico con un assorbimento di 50A, non durerà 2 ore ovviamente (Legge di Peukert), ma se la scarico ad 1A durerà 70 ore o 100? ho letto da qualche parte che con assorbimenti minimi addirittura potrebbe erogare oltre la sua capacità nominale, quindi anche 110Ah, e questo ha generato non poca confusione sul punto

    Ho trovato questo link
    Costante di Peukert • Il Forum di ElectroYou
    In pratica dovrebbe essere il mio stesso dubbio ma da un punto di vista moooolto più scientifico e matematico, campi dove dire che non eccello sarebbe un'eufemismo

    2) Data la vastità del problema, non avendo informazioni sulle batterie (cicli effettuati, età, condizioni d'uso etc..) ed optando per una soluzione empirica, potrei fare nel seguente modo? :
    calcolo un rateo di scarica a C/20 (100Ah /20 = 5A). In questo modo sò che tirando fuori 5A dovrebbe durarmi, in teoria, 20 ore, se ne tiro 10A, 10 ore (a titolo esemplificativo, so che essendo le batterie vecchiotte non avrò mai questi standard, ma se potessi ragionare così potrei pensare che tenendomi entro i 5A la batteria mi durerà almeno un 13-15 ore)

    3) Con pacchi batterie in parallelo (con capacità differenti ma non troppo lontane tra loro, quindi 100Ah e 60Ah), i ragionamenti vanno fatti per le singole batterie o come una unica grande?
    Mi spiego: nel calcolare il C/20 su un pacco da 160Ah, potrò assorbire 8A (5+3) o mi fermo all'assorbimento di quella più piccola, quindi 3A? o ancora posso rimanere sui 5A?....su questo punto in particolare ho non poca confusione.



    RICARICA

    Leggendo mi sono fatto l'idea che, non avendo altre indicazioni in merito, conviene calcolare una corrente di carica di 1 decimo di C per non stressare troppo la batteria.
    Su una batteria da 60Ah sono 6A, da 100Ah 10A, in entrambi i casi sono sotto con il mio pannellino da 100Wp, che produce di fabbrica, al massimo, 5,75A, per ora l ho visto un solo giorno erogare per forse 5 minuti 5A, fin'ora il suo record.

    Da un punto di vista prettamente teorico, un regolatore PWM se ne frega del parametro di ricarica?
    se ad esempio mettessi una batteria da 25Ah, il suo "massimo" sarebbero 2,5A, in questo caso farebbe danni una produzione di 5A o l'energia che vedo entrare non è quella che poi va alla batteria?
    Il dubbio mi viene perchè ovviamente più è scarica la batteria più il regolatore alzerà gli A (a differenza del MPPT che "cerca" sempre la resa migliore giocando tra tensione e potenza).

    In attesa di un Vs aiuto (Lupino confido in te
    Saluti Giuseppe
    File allegati

  • #2
    nessuno? sono tanto lontano dalla realtà?

    speravo che l'approccio "riflessivo" (da cui la lunghezza del post) e non da "voglio la pappa pronta" potesse essere di sprono per gli esperti circa una risposta ad i miei dubbi contorti....

    saluti
    Giuseppe

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