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Tettoia fotovoltaica e integrazione architettonica

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  • Tettoia fotovoltaica e integrazione architettonica

    Ciao. Vorrei sapere se una pensilina realizzata ex novo, adibita all'ombreggiamento ed alla protezione dalla pioggia della sosta degli autoveicoli, realizzata nell'area adibita a parcheggio di un agriturismo, mediante una struttura di sostegno fissata a terra costituita da pilastri e travi in metallo o legno e copertura costituita da pannelli di lamiera grecata conformata in modo da contenere i pannelli fotovoltaici ad essa abbinati tra le grecature può essere ammesso tra gli interventi totalmente integrati architettonicamente (vari produttori pubblicizzano questo sistema come totalmente integrato).
    Ho cercato di capirlo dalla Guida appositamente redatta dal GSE, ma questo punto non è affatto chiaro (e non solo questo...), dalle immagini e da alcuni commenti su diversi forum si deduce che per essere integrato, come copertura debbano esserci solo i pannelli "nudi e crudi" senza altri strati, in modo che si veda il retro del pannello da sotto.
    Non mi sembra sensato, in quanto nel tetto di un edificio i pannelli devono sostituire l'ultimo strato del manto di copertura (tegole), cosa che avviene anche nel caso della tettoia (i pannelli costituiscono l'ultimo strato della copertura).
    Se avete avuto qualche esperienza su questo argomento, aspetto consigli!!!

  • #2
    Originariamente inviato da pimpa Visualizza il messaggio
    Ciao. Vorrei sapere se una pensilina realizzata ex novo, adibita all'ombreggiamento ed alla protezione dalla pioggia della sosta degli autoveicoli, realizzata nell'area adibita a parcheggio di un agriturismo, mediante una struttura di sostegno fissata a terra costituita da pilastri e travi in metallo o legno e copertura costituita da pannelli di lamiera grecata conformata in modo da contenere i pannelli fotovoltaici ad essa abbinati tra le grecature può essere ammesso tra gli interventi totalmente integrati architettonicamente (vari produttori pubblicizzano questo sistema come totalmente integrato).
    Ho cercato di capirlo dalla Guida appositamente redatta dal GSE, ma questo punto non è affatto chiaro (e non solo questo...), dalle immagini e da alcuni commenti su diversi forum si deduce che per essere integrato, come copertura debbano esserci solo i pannelli "nudi e crudi" senza altri strati, in modo che si veda il retro del pannello da sotto.
    Non mi sembra sensato, in quanto nel tetto di un edificio i pannelli devono sostituire l'ultimo strato del manto di copertura (tegole), cosa che avviene anche nel caso della tettoia (i pannelli costituiscono l'ultimo strato della copertura).
    Se avete avuto qualche esperienza su questo argomento, aspetto consigli!!!
    ciao, sono d'accordo sul fatto che non debba essere necessario vedere il retro dei pannelli per ottenere l'integrazione architettonica.......il problema è che per forza di cosa la guida GSE all'integrazione architettonica, per quanto ampia non può essere esaustiva nelle linee guida, per il caso specifico potrebbe darsi che valga la regola che vale per le tegole, ossia che lo spessore del modulo non debba sporgere per più di metà dal profilo della lamiera grecata che lo contiene, sicuramente non è certo e siamo sempre nelle mani delle interpretazioni del GSE.........COMUNQUE, io ritengo che se per costruire questa pensilina si sia ottenuta un'autorizzazione, che sia DIA o permesso a costruire, e nella richiesta è stato giustamente specificato l'uso dei moduli per la copertura, questa sia necessariamente una dimostrazione di integrazione architettonica, per cui dovendo allegare alla richiesta della tariffa incentivante, l'autorizzazione ricevuta, per i motivi appena esposti non dovrebbero esserci difficoltà ad ottenere l'integrazione

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