Originariamente inviato da car.boni
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Ci hai proprio preso carboni. Leggi sotto. Io abito nel comune indicato (bene vagienna). Scuola in centro paese, dietro il bar APERTO.
A fine luglio si trovava a passare dalle parti del suo primo impianto fotovoltaico (che non si scorda mai), un'abitazione privata il cui tetto era stato ricoperto di pannelli. Quando, con sgomento, l'elettricista ha visto i tetti di casa nudi e opachi ha fatto subito una telefonata al vecchio cliente, dandogli in anteprima la brutta notizia. A seguire è arrivata la denuncia ai carabinieri, e ora sono in corso le indagini per scoprire dove sono finiti quei centoventi moduli, e soprattutto quei centomila euro investiti nel risparmio energetico. Stessa angosciosa attesa nel piccolo comune di Bene Vagienna, in Provincia di Cuneo. Lì, tra fine agosto e inizio settembre, qualcuno ha fatto sparire dalla scuola elementare A. Carena ben ottantasette pannelli, alti un metro mezzo l'uno. Il mutuo acceso dall'amministrazione comunale resta tutto da pagare: e chi ci pensava a fare un'assicurazione contro il furto? Il furto dei furti risale al 2007, quando settemila pannelli della centrale elettrica Enel di Serre, vicino a Salerno, si volatilizzarono. A quel tempo ci si muoveva soprattutto per grossi malloppi. Negli ultimi tempi, invece, la raccolta si è fatta più capillare, i ladri si sono organizzati in piccole squadre d'assalto che puntano siti dotati di un capitale medio, tra i cinquanta e i centocinquanta pezzi. La più grande retata di ecoladri finora registrata in Italia è stata quella dello scorso febbraio: diciannove persone arrestate dalla Squadra Mobile di Matera al termine dell'Operazione Kyoto, lunghi mesi di indagini per una banda che aveva depredato impianti solari e fotovoltaici in tutto il Sud, arrivando a totalizzare un bottino di circa sei milioni di euro. La banda del pannello operava con grande efficienza smontando in una sola notte un centinaio di moduli, che venivano immediatamente spediti via furgone nel Nord Africa.
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