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interruttori di manovra-sezionamento lato cc

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  • interruttori di manovra-sezionamento lato cc

    Buongiorno a tutti e buone feste,

    non mi è chiara una cosa: in base a quali dati si dimensionano e/o si scelgono gli interruttori di manovra-sezionamento lato cc? Cioè la corrente e la tensione nominale di impiego di questi dispositivi in base a quali valori di corrente e tensione del circuito elettrico (cioè della stringa) li scelgo?

    Grazie

  • #2
    Per quanto rigaurda la corrente usare la corrente di corto o di esercizio poco cambia visto che sono molto simili, normalmente il sezionatore non varia ma in caso di dubbio usa quella di corto.

    Per la tensione usa la tensione a vuoto alla temperatura minima di progetto così sei sicuro di avere sempre il sezionatore dimensionato correttamente.

    Così facendo hai sempre del margine in qualsiasi situazione tu debba andare ad operare sul sezionatore.

    Altra cosa ovvia: il sezionatore deve essere operabile sotto carico!

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    • #3
      Grazie Rob74,
      i valori da te citati devono essere minori di quelli dell'interruttore, vero?
      Prendo come riferimento un esempio concreto tratto dal libro Fotovoltaico TNE guide blu: 2 stringhe in parallelo con Voc(min.temp.) = 478,1 V e Icc = 5,9 A per ogni stringa, viene scelto un interruttore di manovra-sezionatore con i seguenti valori: tensione nominale 690 Vcc e corrente nominale di impiego di 32 A (DC-21A). Volendo potrei scegliere un interruttore con una corrente nominale d'impiego minore?...cioè non deve superare 2x5,9=11,8A??...Non capisco bene perche nell'esempio sceglie un interruttore con una corrente di 32 A...Fondamentalemente era questo il mio dubbio...grazie mille!

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      • #4
        Perchè si rifà molto probabilmente a materiale commerciale.
        Non ho mai visto sezionatori per correnti continue azionalibili sotto carico (DC-21A) con corrente nominale di impiego minore di 32A.

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        • #5
          Originariamente inviato da rob74 Visualizza il messaggio
          Per quanto rigaurda la corrente usare la corrente di corto o di esercizio poco cambia visto che sono molto simili, normalmente il sezionatore non varia ma in caso di dubbio usa quella di corto.

          Per la tensione usa la tensione a vuoto alla temperatura minima di progetto così sei sicuro di avere sempre il sezionatore dimensionato correttamente.

          Così facendo hai sempre del margine in qualsiasi situazione tu debba andare ad operare sul sezionatore.

          Altra cosa ovvia: il sezionatore deve essere operabile sotto carico!
          Scusate se mi inserisco nella discussione per un dubbio che ripropongo e su cui mi vorrei confrontare, in particolare si tratta di un impianto FV costituito da 2 stringhe in parallelo che erogano circa 17 A ( valore calcolato con la Iscmodulo x 1,25 x 2 stringhe). A valle dell'impianto FV viene installato un sezionatore di manovra per corrente continua con categoria di utilizzazione DC - 21A che presenta una corrente nominale di impiego di 16 A, con tensione nominale superiore alla massima dell'impianto FV e con una corrente termica Ith (Massimo valore di corrente specificato dal costruttore

          che l’apparecchio può portare nel servizio di 8 ore quando provato in aria libera, senza
          che le sovratemperature delle sue varie parti superino i limiti specificati.)
          di 25 A. Il dubbio sta proprio sulla Ith perchè alcuni colleghi sostengono che il mio sezionatore nonostante abbia una corrente di impiego di 16 A inferiore alla massima che si può verificare nell'impianto può essere attraversato da correnti fino all'ordine dei 25 A grazie al valore della Ith. A vostro parere può essere una spiegazione valida?
          Mille grazie

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          • #6
            Nel tuo caso direi che il 16A va bene perchè nel calcolo della corrente hai utilizzato il fattore di moltiplicazione previsto per i cablaggi senza protezione non tanto per il discorso Ith.

            Dimensionare sul valore Ith è a mio avviso sbagliato perchè le modalità di impiego differiscono da quelle indicate (come lo monti un sezionatore in aria libera? A che temperatura ambiente viene a trovarsi magari nel sottotetto?, ecc. ecc.).

            Potrebbe forse avere un senso nei grossissimi impianti dove magari passare da 600 a 500A di sezionatore può portare a grossi risparmi e dove si può quindi sfruttare il sovraccarico temporaneo per ottenere "grossi" risparmi sui materiali (la cui incidenza % sull'impianto è pero irrisoria e quindi a mio avviso non giustifica il rischio).

            Sui piccoli impianti la differenza di prezzo tra un 16 e un 25A è di pochi euro e francamente preferisco risparmiare su tutte le porcherie che normalmente si vedono nei quadri (diodi su impianti monostringa, fusibili random, ecc. ecc.) piuttosto che su un dispositivo che rappresenta una sicurezza per gli operatori e può essere fonte di rischi se mal dimensionato.

            Nel domestico bisogna poi tenere conto di quello che nel ambiente informatico viene definitivo come PBKC (Problem Between Keyboard and Chair = utente) ovvero il fatto che il cliente, seppur istruito e redarguito con la frusta, non resisterà alla tentanzione di provare a strucare il sezionatore e quindi lo stesso potrebbe essere utilizzato molte più volte e con minore accortezze di quanto previsto.

            Ciao

            PS La citazione PBKC non è mia, l'ho scopiazzata!

            Commenta


            • #7
              Originariamente inviato da rob74 Visualizza il messaggio
              Nel tuo caso direi che il 16A va bene perchè nel calcolo della corrente hai utilizzato il fattore di moltiplicazione previsto per i cablaggi senza protezione non tanto per il discorso Ith.

              Dimensionare sul valore Ith è a mio avviso sbagliato perchè le modalità di impiego differiscono da quelle indicate (come lo monti un sezionatore in aria libera? A che temperatura ambiente viene a trovarsi magari nel sottotetto?, ecc. ecc.).

              Potrebbe forse avere un senso nei grossissimi impianti dove magari passare da 600 a 500A di sezionatore può portare a grossi risparmi e dove si può quindi sfruttare il sovraccarico temporaneo per ottenere "grossi" risparmi sui materiali (la cui incidenza % sull'impianto è pero irrisoria e quindi a mio avviso non giustifica il rischio).

              Sui piccoli impianti la differenza di prezzo tra un 16 e un 25A è di pochi euro e francamente preferisco risparmiare su tutte le porcherie che normalmente si vedono nei quadri (diodi su impianti monostringa, fusibili random, ecc. ecc.) piuttosto che su un dispositivo che rappresenta una sicurezza per gli operatori e può essere fonte di rischi se mal dimensionato.

              Nel domestico bisogna poi tenere conto di quello che nel ambiente informatico viene definitivo come PBKC (Problem Between Keyboard and Chair = utente) ovvero il fatto che il cliente, seppur istruito e redarguito con la frusta, non resisterà alla tentanzione di provare a strucare il sezionatore e quindi lo stesso potrebbe essere utilizzato molte più volte e con minore accortezze di quanto previsto.

              Ciao

              PS La citazione PBKC non è mia, l'ho scopiazzata!

              Grazie per le considerazioni.
              Il fattore moltiplicativo 1,25 lo considerato per tener conto di valori di irraggiamento superiori a 1000 W/m2.
              Il discorso è che se questa condizione viene superata varie volte non rischio di "strozzare" troppe volte il sez. di manovra con aggravio della vita utile?
              Concordo con te per il ragionamento sulla Ith però allo stesso tempo non avrei preso il 16 A per quello che ti dicevo prima ma appunto una taglia in più spendendo magari leggermente in più.
              Cosa ne pensi?
              Grazie.
              Gianluca.

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              • #8
                Originariamente inviato da gianlucalilliu Visualizza il messaggio
                Cosa ne pensi?
                Penso che la mia opinione fosse già abbastanza chiara: sovradimensionare, sovradimensionare e da ultimo sovradimensionare.

                Ciao
                Roberto

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                • #9
                  Originariamente inviato da rob74 Visualizza il messaggio
                  Penso che la mia opinione fosse già abbastanza chiara: sovradimensionare, sovradimensionare e da ultimo sovradimensionare.

                  Ciao
                  Roberto
                  quoto il buon roberto...su impianti da N mila euro si sta parlando di neanche 20 euro in più.
                  spendeteli.

                  piuttosto ragionate bene sugli inverter, dimensionate bene altri componenti piu' costosi ma nel dubbio mettete un sez. piu' importante !

                  Aloha,
                  Andrea
                  TUTORIAL VIDEO PER NEOFITI E NON SOLO ( contatore quadri etc )
                  http://www.youtube.com/user/socosnc/videos
                  web/public?name=SOCO_SOLAR_PLANT[/URL]

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                  • #10
                    salve a tutti, in base a quali dati invece si dimensionano e/o si scelgono gli interruttori di manovra-sezionamento lato ca? Cioè la corrente e la tensione nominale di impiego di questi dispositivi in base a quali valori di corrente e tensione del circuito elettrico li scelgo?


                    ringrazio tutti anticipatamente per le risposte.

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